CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 agosto 2013
72.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00269 Bossa: Sull'aggiudicazione di appalti per il consolidamento e il restauro nell'area archeologica di Pompei.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Bossa chiede alcuni chiarimenti in merito ai criteri utilizzati per la selezione delle imprese nell'ambito delle procedure di gara relative agli interventi del Grande progetto Pompei.
  Vorrei rassicurare l'onorevole Bossa sul fatto che, come ha già riferito il Ministro Bray nella seduta di question time del 31 luglio scorso, è stato istituito, presso la prefettura di Napoli, il Gruppo per la legalità che garantisce lo svolgimento di tutte le procedure di appalto nel rispetto dei principi di trasparenza e legalità. E proprio tenendo conto delle indicazioni pervenute dal Gruppo per la legalità che sono stati redatti i bandi di gara, finalizzati, appunto, a garantire il massimo della partecipazione della imprese, la trasparenza nelle procedure ed a ridurre al massimo i margini della discrezionalità delle commissioni aggiudicatrici.
  Il Gruppo, presieduto dal prefetto Fernando Guida, segue tutte le fasi del Grande Progetto Pompei, dalla progettazione al perfezionamento delle procedure di gara, e si occuperà da vicino anche della fase di realizzazione dei lavori, per la cui gestione il Segretariato generale del Ministero ha appositamente realizzato un sistema informativo che permetterà il monitoraggio non solo della manodopera impiegata, ma anche dei flussi finanziari e del circuito economico.
  Riguardo alla preoccupazione espressa in merito ai ribassi eccessivi, vorrei sottolineare come essi rappresentino la norma per i pubblici appalti in un momento economicamente difficile come quello attuale. Le Commissioni di gara relative agli interventi sulla Casa dei Dioscuri, Casa del Criptoportico e Casa di Sirico di Pompei, hanno esaminato le offerte economiche pervenute, chiedendo, ai sensi degli articoli 86-88 del decreto legislativo n. 163 del 2006 (Codice dei contratti pubblici), all'impresa risultata vincitrice adeguate giustificazioni. Le giustificazioni esposte dall'impresa sono state ulteriormente esaminate da un'apposita commissione tecnica che non ha rilevato nella documentazione presentata nessuna anomalia che impedisse l'affidamento dei lavori.
  Per quanto riguarda la qualità delle operazioni da svolgersi nei cantieri, si fa presente che essa sarà garantita dal controllo continuativo operato dal direttore dei lavori, coadiuvato da un direttore operativo archeologo.

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ALLEGATO 2

5-00420 Malpezzi: Sulla piena integrazione scolastica degli alunni portatori di handicap.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In via preliminare preme ribadire che l'attenzione agli alunni disabili e al pieno sviluppo delle loro potenzialità, sia in ambito scolastico che ai fini dell'inserimento nella vita attiva, costituisce una priorità assoluta di questo Ministero e del nostro sistema di istruzione e formazione, come testimonia il fatto che il nostro Paese da tempo occupa una posizione di avanguardia nell'Unione europea in materia di inclusione e sostegno.
  Infatti negli ultimi quattro anni il numero dei docenti preposti all'integrazione e al sostegno è passato da 88.441 (anno scolastico 2007/2008) ad oltre 101.301 (anno scolastico 2012/2013), con un rapporto docenti/alunni nella realtà nazionale corrispondente a 1/1,99.
  Nella regione Sicilia, nel corrente anno scolastico, a fronte di 21.019 alunni disabili sono stati istituiti 11.750 posti di sostegno, con un rapporto docenti/alunni pari a 1/1,78, vale a dire più favorevole rispetto alla media nazionale. Nel comune di Palermo sono presenti 2.722 alunni disabili e sono stati attivati 1.516 posti, con un rapporto docenti/alunni pari a 1,79, anche questo più favorevole alla media nazionale.
  Com’è noto agli onorevoli interroganti, il riconoscimento dell'alunno disabile e l'assegnazione allo stesso dell'assistenza necessaria per la piena realizzazione del diritto allo studio e all'inclusione richiedono una procedura articolata e complessa alla cui realizzazione concorrono numerosi livelli istituzionali, soggetti e organismi, ciascuno con compiti ben definiti e tra loro complementari. Il numero delle ore di sostegno previste per ogni alunno è pertanto il risultato degli accertamenti tecnici, delle valutazioni e delle determinazioni assunte in maniera coordinata da una pluralità di soggetti esperti, sulla base di un'approfondita analisi delle sue effettive difficoltà e di una valutazione delle modalità più idonee a superarle.
  Né va trascurato che, in base alle norme vigenti, i docenti di sostegno non vengono assegnati al singolo alunno disabile, ma alla scuola nel suo complesso, che, dal canto suo, provvederà poi, nell'ambito del piano dell'offerta formativa, ad organizzare e mettere a disposizione le risorse secondo le soluzioni organizzative, operative e didattiche più rispondenti alle relative esigenze.
  Va comunque precisato che non sempre un maggior numero di ore di sostegno è garanzia di un'integrazione e di un apprendimento migliori. Infatti gli strumenti attraverso i quali si può realizzare un effettivo processo di recupero e di crescita degli alunni in difficoltà comprendono anche le metodologie educative e gli strumenti didattici adottati, il coordinamento progettuale, organizzativo ed operativo fra docente della classe e docente di sostegno.
  Va infine rilevato che, in base alle discipline vigenti, le disabilità devono corrispondere a patologie dovute a «minorazione fisica, psichica e sensoriale, stabilizzata o progressiva». Queste patologie vanno tenute distinte dalle situazioni di disagio connesse a fattori di natura socio- Pag. 101ambientale, che richiedono rimedi di altro tipo.
  Il Ministero si sta impegnando, fornendo indicazioni alle varie amministrazioni coinvolte, perché i diversi problemi siano affrontati con gli strumenti appropriati, nel rispetto delle norme.
  Si allega, infine, nota con cui istituzione – diversa dalla nostra ma menzionata dagli odierni interroganti – ha rigettato la sopracitata mozione consigliare nel pieno ossequio dello spirito delle norme richiamate nel testo dell'interrogazione.

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ALLEGATO 3

5-00481 Marzana: Sui bisogni educativi speciali (BES).
5-00683 Giordano: Sui bisogni educativi speciali (BES).

TESTO DELLA RISPOSTA

  1. Si risponde congiuntamente alle interrogazioni n. 5-00481 e n. 5-00683, entrambe vertenti sul tema dell'inclusione degli alunni con Bisogni educativi speciali.
  Si ricorda brevemente che il nostro ordinamento normativo ha visto il passaggio dal concetto di «integrazione» a quello di «inclusione», laddove l'integrazione comporta la tutela del diritto a essere inseriti a pieno titolo in un contesto, quello scolastico appunto, mentre l'inclusione comporta la tutela del diritto a che tale contesto consenta il massimo sviluppo possibile delle proprie capacità, abilità e potenzialità. Da tale contesto scaturisce il principio della personalizzazione dell'apprendimento, già enunciato nella legge n. 53 del 2003, finalizzata ad aiutare l'alunno ad imparare secondo il proprio personale stile di apprendimento.
  La direttiva del 27 dicembre 2012, recante Strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica – che delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all'apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà – espande ai BES i principi contenuti nelle leggi n. 104 del 1992 (legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) e n. 170 del 2010 (nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico); senza intaccare in alcun modo la quantità e la qualità delle specifiche provvidenze destinate agli alunni con disabilità certificate. Questa estensione è finalizzata a garantire il diritto al successo formativo di ciascun alunno, in conformità agli articoli 3 e 34 della Costituzione.
  La circolare n. 8 del 6 marzo 2013 detta indicazioni operative per la realizzazione di quanto disposto nella direttiva.

  2. Ciò posto, con riferimento alle questioni rappresentate dagli onorevoli interroganti, si rappresenta quanto segue.
  Per quanto riguarda la considerazione che i ritardi da parte delle ASL nell'aggiornamento delle certificazioni rischierebbero di tradursi in un aumento degli alunni per classe, si ricorda che la formazione delle classi e la determinazione degli organici sono disciplinati con decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009 e, per quanto riguarda specificamente il sostegno, la sentenza della Corte costituzionale n. 80 del 22 febbraio 2010 ha dichiarato l'illegittimità della disposizione che fissava il tetto massimo di posti di sostegno attivabili in organico di fatto a livello nazionale.
  Per lo stesso motivo, non si ravvisa la necessità di prevedere una proroga per l'adeguamento e l'aggiornamento delle certificazioni riguardo all'handicap.
  In merito al modello ICF (International Classification of Functioning) dell'OMS, si precisa che il Ministero già dal 2010 ha avuto cura di diffonderlo presso le scuole, tuttavia non quale modello diagnostico, bensì quale approccio focalizzato sul ruolo determinante dell'ambiente scolastico, rivolto all'analisi dei fattori contestuali, ai facilitatori e alle barriere che determinano Pag. 103i risultati scolastici degli alunni con disabilità e oggi, alla luce della direttiva, di tutti gli alunni con BES.
  Si rammenta inoltre che l'alunno con disabilità è preso in carico da parte dell'intero consiglio di classe, con la collaborazione del docente specializzato, secondo le leggi n. 517 del 1977 e n. 104 del 1992.

  3. In ordine alla formazione del personale il Ministero, a livello di amministrazione sia centrale che periferica, sta attuando un percorso di accompagnamento, teso a promuovere specifiche azioni di formazione, informazione e supporto per aiutare le istituzioni scolastiche.
  Per corrispondere alle esigenze formative e alle richieste di approfondimento e accrescimento delle competenze di docenti e dirigenti, è stato sottoscritto un accordo quadro con le università presso le quali sono attivati corsi di scienze della formazione, mediante il quale sono stati attivati complessivamente 70 master di I livello sui DSA (35 nella prima edizione e 35 nella seconda, in via di svolgimento nel corrente anno accademico) cui vanno ad aggiungersi 40 master di I livello su disabilità specifiche, tra le quali la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e il ritardo mentale, che rientrano proprio tra le problematiche relative ai BES. Grazie a detto accordo, l'offerta formativa è omogenea su tutto il territorio nazionale, sia per quanto riguarda i programmi, sia per quanto riguarda dislocazione e accessibilità dei corsi.
  Complessivamente, la platea dei docenti formati o in formazione su tali tematiche raggiunge quasi le 11.000 unità. A questi vanno ad aggiungersi i docenti formati attraverso gli interventi organizzati dagli uffici scolastici regionali, le cui attività sono in fase di rilevazione.
  Con la circolare n. 8 del 6 marzo scorso, si è previsto il potenziamento della rete dei centri territoriali di supporto (CTS) ai quali si affiancheranno i centri per l'inclusione (CTI), già presenti in alcune regioni. I CTS e i CTI daranno concreto supporto alle scuole in termini operativi, organizzando, tra l'altro, azioni di formazione.
  Infine, in autunno, sarà disponibile una piattaforma di formazione gratuita on line rivolta a tutto il personale della scuola. La piattaforma si articolerà in quattro sezioni: la prima destinata agli insegnanti per lo scambio di esperienze; la seconda alla raccolta di buone pratiche delle scuole; la terza che raccoglie le azioni di formazione promosse dagli uffici scolastici regionali; la quarta dedicata alle università (35 in tutta Italia) dove saranno pubblicate video lezioni dei maggiori esperti, italiani e non solo, materiale didattico e attività di ricerca.

  4. Per gli aspetti concernenti l'organico, si precisa che attualmente la materia è regolata dall'articolo 19, comma 7, della legge n. 111 del 2011, che prevede il non superamento delle dotazioni fissate per l'anno scolastico 2011/2012.
  Come è noto, il provvedimento di determinazione delle dotazioni organiche viene adottato di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, per le evidenti ripercussioni sulla finanza pubblica. Nell'ambito delle interlocuzioni con il detto dicastero si cercherà di ottenere un ampliamento del numero dei posti da ripartire.
  Quanto ai posti di sostegno, come già detto antecedentemente, nessun limite è fissato preventivamente. Al fine di assicurare la continuità didattica per gli alunni particolarmente bisognosi di tutela, è allo studio una disposizione di legge che stabilizzi in ruolo altri 27.000 docenti, portando il totale dagli attuali 63.000 a 90.000 posti in organico di diritto, ai quali si sommano le eventuali ulteriori deroghe secondo le necessità segnalate.
  Il totale dei docenti di sostegno in servizio nel corrente anno scolastico 2012/2013 ammonta a 101.301.