CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 luglio 2013
57.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta dal Ministero della difesa, relativa all'anno 2012 (Doc. CLXIV, n. 1).

NUOVA PROPOSTA DI RELAZIONE DELL'ONOREVOLE VILLECCO CALIPARI

  La IV Commissione Difesa,
   esaminata la Relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta dal Ministero della difesa, relativa all'anno 2012, denominata «Rapporto di performance 2012», presentata lo scorso 14 giugno 2013 ai sensi dell'articolo 3, comma 68, della legge n. 244 del 24 dicembre 2007;
   condivisa l'opportunità che la Commissione, nell'esercizio della propria funzione di indirizzo e in un'ottica di continuità e sinergia interistituzionale, partecipi al processo di analisi e valutazione della spesa pubblica, comunemente denominato spending review, di cui al decreto-legge n. 95 del 2012 convertito con legge n. 135 del 2012, in vista della prossima manovra di finanza pubblica e, in particolare, della relazione annuale al Parlamento sul rendiconto generale dello Stato, predisposta dalla Corte dei Conti;
   espresso apprezzamento al Ministro della difesa per la tempestiva presentazione della Relazione, anche nella prospettiva dell'esame parlamentare del «Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2013-2015», trasmesso al Parlamento in attuazione dell'articolo 536 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, come modificato dalla legge 31 dicembre 2012, n. 244;
   richiamata, in generale, l'opportunità di un coordinamento tra la Relazione di cui al citato articolo 3, comma 68, della legge n. 244 del 2007 e la «Relazione sulla performance», di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, al fine di evidenziare, a consuntivo, con riferimento all'anno precedente, anche i risultati organizzativi e individuali raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati ed alle risorse, con rilevazione degli eventuali scostamenti, e il bilancio di genere realizzato;
   richiamato il processo di revisione dello strumento militare in atto, da cui dovrebbe derivare – come in più occasioni affermato dall'allora Ministro Di Paola durante i lavori preparatori della legge n. 244 del 2012 – una razionalizzazione della dinamica della spesa del Comparto difesa e sicurezza tale da riequilibrare gli oneri per «personale», «esercizio» e «investimento» secondo un rapporto pari a 50-25-25, in linea con la tendenza in atto nell'Unione europea; nel pieno rispetto delle priorità politiche dell'Italia connesse ad una convinta partecipazione alle Nazioni Unite e al quadro delle alleanze euro-atlantiche; nella necessità, infine, di rafforzare in modo progressivo il quadro capacitivo delle Forze armate, scongiurando che alla riduzione del personale, soprattutto di quello militare ma anche di quello civile, corrisponda un progressivo invecchiamento dello stesso personale;
   apprezzati i risultati conseguiti sotto il profilo della «prontezza operativa», anche grazie ad un maggior ricorso all’insourcing, che dovrà in via prioritaria interessare Pag. 173personale adeguatamente formato e settori ad alto valore aggiunto;
   rilevata, pertanto, l'inopportunità, con riferimento alle priorità politiche e agli obiettivi strategici, dell'inserimento del progetto «Vivi le Forze Armate, Militare per tre settimane», altrimenti noto quale «mini-naia», come componente della priorità politica n. 1, riguardante l'esigenza di assicurare l'operatività dell'impiego dello strumento militare e dell'obiettivo strategico del supporto alla funzione di indirizzo politico, essendo opportuno che le relative risorse siano più proficuamente utilizzate per interventi di contrasto all'invecchiamento del personale militare;
   ritenuto, altresì, doveroso che – nel quadro della priorità politica n. 3, relativa alla riorganizzazione del modello organizzativo e miglioramento della governance – il riferimento all'obiettivo strategico relativo alla «realizzazione di un piano di alloggi per il personale militare e l'implementazione di attività di assistenza e benessere per le famiglie» sia accompagnato da una valutazione sulle ragioni dei mancati risultati conseguiti nel 2012 sia in termini di vendita che di costruzione di nuovi alloggi, trattandosi di questione assai risalente e a questo punto necessitante di urgente soluzione;
   con riferimento alla gestione delle risorse finanziarie, preso atto della consistenza sostanzialmente inalterata della spesa per redditi da lavoro dipendente, che assorbe il 71 per cento del totale degli stanziamenti a fronte di una media europea della spesa del personale del 51 per cento; del rilevante decremento delle risorse destinate all'investimento; infine, dell'incremento seppur contenuto, dei consumi intermedi, da cui emerge l'opportunità di uno stretto monitoraggio sugli effetti derivanti dall'attuazione della citata legge n. 244 del 2012;
   ritenuto, in particolare, necessario – in tema di riduzione delle dotazioni organiche delle Forze armate, da conseguire complessivamente entro il 2024, ivi compresi gli organici complessivi dei generali, dei colonnelli e gradi corrispondenti – che i relativi interventi siano adottati in parallelo ad un'analisi del rapporto tra gradi e funzioni, da sviluppare in sede di attuazione della revisione dello strumento militare;
   espressa preoccupazione per l'allarmante carenza di risorse destinate al settore «esercizio», che solo in parte è scongiurata mediante il finanziamento degli interventi «fuori area», e per il processo di erosione dei livelli di scorte e della possibilità di pianificare il ripianamento di componenti tecnologiche essenziali;
   valutato opportuno, con riferimento all'incidenza dei residui passivi, provvedere affinché tali importi possano essere ascritti contabilmente a capitoli in sofferenza, come ad esempio per il ripianamento dell'esposizione debitoria del Dicastero della difesa che, meritevolmente, per l'anno 2012, evidenzia una contrazione del pregresso ad esito di una efficace strategia adottata dallo stesso Dicastero;
   espressa, inoltre, soddisfazione per il sostegno alle attività di cooperazione civile e militare (CiMiC) nell'ambito delle operazioni internazionali in Afghanistan, Libano e Kosovo e per le attività che le Forze armate assicurano in supporto alla collettività e alle autorità locali, oltre al naturale contributo alla sicurezza, anche nell'espletamento di numerosi interventi ad elevato impatto sociale ed economico, con particolare attenzione alle attività svolte in zone terremotate e in aree altrimenti colpite da calamità. Trattandosi nel secondo caso di funzioni rientranti a tutti gli effetti nei compiti istituzionali delle nostre Forze Armate in concorso alle strutture della Protezione civile, sarebbe opportuno prevedere il superamento dell'onerosità di tali interventi a carico dei comuni prevedendo il ricorso ai fondi stanziati a favore degli interventi di Protezione civile;

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO FAVOREVOLE

Pag. 174

  con le seguenti osservazioni:
   si valuti, in attuazione della riforma dello strumento militare, di cui alla legge n. 244 del 2012, quale obiettivo primario del processo di razionalizzazione della spesa del Comparto difesa e sicurezza quello del riequilibrio degli oneri per personale, esercizio e investimento, provvedendo affinché gli obiettivi programmati in termini di riduzione delle dotazioni di personale siano realizzati scongiurando un impatto negativo sulla capacità operativa dello strumento militare e sulla sicurezza dei militari e garantendo, nella revisione degli organici, un rapporto equilibrato tra gradi, con particolare riguardo a quelli dirigenziali, e le funzioni corrispondenti, fermo restando il principio di equiordinazione con le Forze di Polizia ad ordinamento militare e l'eventuale esigenza di rivedere la struttura del trattamento economico del personale militare;
   conseguentemente, si valuti, con riferimento alle priorità politiche e agli obiettivi strategici, l'opportunità di riconsiderare il progetto «Vivi le Forze Armate, Militare per tre settimane», altrimenti noto quale «mini-naia», essendo necessario che le relative risorse siano comunque proficuamente utilizzate per contribuire con efficacia a scongiurare l'invecchiamento del personale militare;
   si provveda senza ritardo ad implementare una strategia efficace per la realizzazione di un piano di alloggi per il personale militare sulla base di una rigorosa valutazione delle cause dei mancati risultati conseguiti fino ad oggi, per quanto riguarda la vendita e la costruzione di nuovi alloggi, nonché l'esercizio della facoltà di riscatto;
   si promuova il maggior ricorso all’insourcing in modo da coinvolgere prioritariamente settori ad alto valore aggiunto e personale adeguatamente formato;
   in vista delle programmazioni future si auspica una più efficiente gestione degli stanziamenti tale da promuovere la progressiva ulteriore diminuzione dei residui passivi, provvedendo fin da ora ad individuare le dinamiche che hanno determinato l'emergere di tali somme;
   infine, con riferimento alle attività svolte in zone terremotate e in aree altrimenti colpite da calamità, trattandosi di funzioni rientranti a tutti gli effetti nei compiti istituzionali delle nostre Forze Armate in concorso alle strutture della Protezione civile, si valuti l'opportunità del superamento dell'onerosità di tali interventi a carico dei comuni prevedendo il ricorso ai fondi stanziati a favore degli interventi Protezione civile.

Pag. 175

ALLEGATO 2

Relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta dal Ministero della difesa, relativa all'anno 2012 (Doc. CLXIV, n. 1).

PROPOSTA ALTERNATIVA DI RELAZIONE DEGLI ONOREVOLI DURANTI E PIRAS

  La IV Commissione Difesa,
   esaminata la relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta dal Ministro della difesa, relativa all'anno 2012, denominata «Rapporto di performance 2012», presentata lo scorso 14 giugno 2013 ai sensi dell'articolo 3, comma 68, della legge n. 244 del 24 dicembre 2007;
   considerato che:
   nelle risorse finanziarie, prese in considerazione nel Rapporto di performance 2012, non vengono inserite le spese sostenute dal Ministero dello Sviluppo Economico, che nel 2012 ammontano a 1.673 milioni di euro, destinati a programmi finanziati totalmente o parzialmente, come: il caccia europeo Eurofighter, le fregate italo-francesi FREMM, i blindati VBM Freccia, il programma di digitalizzazione delle forza terrestre denominato Forza NEC e il satellite SICRAL 2;
   per questo la Nato attribuisce all'Italia una spesa dell'1,4 per cento del P.I.L. rispetto ad una media europea dell'1,6 per cento e che il nostro Paese spende più della Spagna (0,9 per cento del P.I.L.) e come la Germania (1,4 per cento del P.I.L.), ma meno di Francia e Gran Bretagna (rispettivamente 1,9 e 2,6 per cento del P.I.L.), che però sono nazioni che posseggono armamenti nucleari;
   la situazione del personale, prima voce di spesa del bilancio della Difesa, risulta totalmente sproporzionata rispetto all'obiettivo dei 190.000 uomini e donne previsto dalla riforma che ha reso totalmente professionali le Forze Armate, con un numero superiore di graduati, rispetto ai soldati di truppa, la presenza di 409 Ufficiali Generali e di circa 30.000 marescialli in esubero;
   la denuncia riportata nel Rapporto di Performance 2012 che esiste «in prospettiva futura, un rischio di default funzionale», per il momento arginato anche con le risorse arrivate dai fondi destinati dalle funzioni «fuori area» e per il futuro dalla legge n. 244 del 2012, con cui si delega il Governo a ristrutturare le Forze Armate riequilibrando le spese della funzione difesa con il 50 per cento destinato al personale, il 25 per cento all'esercizio e il restante 25 per cento all'investimento, non tiene in considerazione le riforme e le scelte fatte nel tempo senza essere inserite in un quadro di un modello di difesa di riferimento (riforma dei vertici militari, professionalizzazione delle Forze armate, ingresso delle donne e trasformando l'Arma dei carabinieri in quarta Forza armata), in particolare l'obiettivo di avere uno strumento di 190.000 militari, che ha fatto esplodere le spese per il personale e la scelta di sistemi d'arma «velleitari», come la portaerei Cavour che hanno depauperato fondi da destinare alla manutenzione dei mezzi, delle strutture ed alla formazione del personale;
   anche il richiamato processo di revisione dello strumento militare in atto, Pag. 176nasce senza la preventiva discussione del modello di difesa di cui necessita il nostro Paese, creando perplessità sull'ipotesi che i fondi risparmiati dal taglio di 30.000 militari e 10.000 civili e dal 30 per cento delle strutture vadano sì all'esercizio che necessita di un incremento di risorse, ma soprattutto anche ai sistemi d'arma, delineando nei fatti un modello di difesa più aggressivo di quello attuale;
   pur esprimendo apprezzamento per il sostegno che le Forze Armate assicurano in supporto alla collettività ed alle autorità locali per far fronte a specifiche situazioni di crisi si esprime perplessità su alcune di esse, come l'operazione «Strade sicure» e sulla possibilità prevista dalla legge delega n. 244 del 2012 di rivalersi dei costi di alcuni di questi interventi sulle altre amministrazioni dello Stato coinvolte;
   riteniamo inopportuno l'inserimento tra le priorità politiche 1: operatività ed impiego dello strumento militare, la realizzazione del progetto «Vivi le Forze Armate Militari per tre settimane», ritenendo più utile utilizzare le risorse destinate a tale progetto alla formazione degli effettivi,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO.

Pag. 177

ALLEGATO 3

Relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta dal Ministero della difesa, relativa all'anno 2012 (Doc. CLXIV, n. 1).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione Difesa,
   esaminata la Relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta dal Ministero della difesa, relativa all'anno 2012, denominata «Rapporto di performance 2012», presentata lo scorso 14 giugno 2013 ai sensi dell'articolo 3, comma 68, della legge n. 244 del 24 dicembre 2007;
   condivisa l'opportunità che la Commissione, nell'esercizio della propria funzione di indirizzo e in un'ottica di continuità e sinergia interistituzionale, partecipi al processo di analisi e valutazione della spesa pubblica, comunemente denominato spending review, di cui al decreto-legge n. 95 del 2012 convertito con legge n. 135 del 2012, in vista della prossima manovra di finanza pubblica e, in particolare, della relazione annuale al Parlamento sul rendiconto generale dello Stato, predisposta dalla Corte dei Conti;
   espresso apprezzamento al Ministro della difesa per la tempestiva presentazione della Relazione, anche nella prospettiva dell'esame parlamentare del «Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2013-2015», trasmesso al Parlamento in attuazione dell'articolo 536 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, come modificato dalla legge 31 dicembre 2012, n. 244;
   richiamata, in generale, l'opportunità di un coordinamento tra la Relazione di cui al citato articolo 3, comma 68, della legge n. 244 del 2007 e la «Relazione sulla performance», di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, al fine di evidenziare, a consuntivo, con riferimento all'anno precedente, anche i risultati organizzativi e individuali raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati ed alle risorse, con rilevazione degli eventuali scostamenti, e il bilancio di genere realizzato;
   richiamato il processo di revisione dello strumento militare in atto, da cui dovrebbe derivare – come in più occasioni affermato dall'allora Ministro Di Paola durante i lavori preparatori della legge n. 244 del 2012 – una razionalizzazione della dinamica della spesa del Comparto difesa e sicurezza tale da riequilibrare gli oneri per «personale», «esercizio» e «investimento» secondo un rapporto pari a 50-25-25, in linea con la tendenza in atto nell'Unione europea; nel pieno rispetto delle priorità politiche dell'Italia connesse ad una convinta partecipazione alle Nazioni Unite e al quadro delle alleanze euro-atlantiche; nella necessità, infine, di rafforzare in modo progressivo il quadro capacitivo delle Forze armate, scongiurando che alla riduzione del personale, soprattutto di quello militare ma anche di quello civile, corrisponda un progressivo invecchiamento dello stesso personale;
   apprezzati i risultati conseguiti sotto il profilo della «prontezza operativa», anche grazie ad un maggior ricorso all’insourcing, che dovrà in via prioritaria interessare personale adeguatamente formato e settori ad alto valore aggiunto;Pag. 178
   rilevata, pertanto, l'inopportunità, con riferimento alle priorità politiche e agli obiettivi strategici, dell'inserimento del progetto «Vivi le Forze Armate, Militare per tre settimane», altrimenti noto quale «mini-naia», come componente della priorità politica n. 1, riguardante l'esigenza di assicurare l'operatività dell'impiego dello strumento militare e dell'obiettivo strategico del supporto alla funzione di indirizzo politico, essendo opportuno che le relative risorse siano più proficuamente utilizzate per interventi di contrasto all'invecchiamento del personale militare;
   ritenuto, altresì, doveroso che – nel quadro della priorità politica n. 3, relativa alla riorganizzazione del modello organizzativo e miglioramento della governance – il riferimento all'obiettivo strategico relativo alla «realizzazione di un piano di alloggi per il personale militare e l'implementazione di attività di assistenza e benessere per le famiglie» sia accompagnato da una valutazione sulle ragioni dei mancati risultati conseguiti nel 2012 sia in termini di vendita che di costruzione di nuovi alloggi, trattandosi di questione assai risalente e a questo punto necessitante di urgente soluzione;
   con riferimento alla gestione delle risorse finanziarie, preso atto della consistenza sostanzialmente inalterata della spesa per redditi da lavoro dipendente, che assorbe il 71 per cento del totale degli stanziamenti a fronte di una media europea della spesa del personale del 51 per cento; del rilevante decremento delle risorse destinate all'investimento; infine, dell'incremento seppur contenuto, dei consumi intermedi, da cui emerge l'opportunità di uno stretto monitoraggio sugli effetti derivanti dall'attuazione della citata legge n. 244 del 2012;
   ritenuto, in particolare, necessario – in tema di riduzione delle dotazioni organiche delle Forze armate, da conseguire complessivamente entro il 2024, ivi compresi gli organici complessivi dei generali, dei colonnelli e gradi corrispondenti – che i relativi interventi siano adottati in parallelo ad un'analisi del rapporto tra gradi e funzioni, da sviluppare in sede di attuazione della revisione dello strumento militare;
   espressa preoccupazione per l'allarmante carenza di risorse destinate al settore «esercizio», che solo in parte è scongiurata mediante il finanziamento degli interventi «fuori area», e per il processo di erosione dei livelli di scorte e della possibilità di pianificare il ripianamento di componenti tecnologiche essenziali;
   valutato opportuno, con riferimento all'incidenza dei residui passivi, provvedere affinché tali importi possano essere ascritti contabilmente a capitoli in sofferenza, come ad esempio per il ripianamento dell'esposizione debitoria del Dicastero della difesa che, meritevolmente, per l'anno 2012, evidenzia una contrazione del pregresso ad esito di una efficace strategia adottata dallo stesso Dicastero;
   espressa, inoltre, soddisfazione per il sostegno alle attività di cooperazione civile e militare (CiMiC) nell'ambito delle operazioni internazionali in Afghanistan, Libano e Kosovo e per le attività che le Forze armate assicurano in supporto alla collettività e alle autorità locali, oltre al naturale contributo alla sicurezza, anche nell'espletamento di numerosi interventi ad elevato impatto sociale ed economico, con particolare attenzione alle attività svolte in zone terremotate e in aree altrimenti colpite da calamità. Trattandosi nel secondo caso di funzioni rientranti a tutti gli effetti nei compiti istituzionali delle nostre Forze Armate in concorso alle strutture della Protezione civile, sarebbe opportuno prevedere il superamento dell'onerosità di tali interventi a carico dei comuni prevedendo il ricorso ai fondi stanziati a favore degli interventi di Protezione civile;

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   si valuti, in attuazione della riforma dello strumento militare, di cui alla legge Pag. 179n. 244 del 2012, quale obiettivo primario del processo di razionalizzazione della spesa del Comparto difesa e sicurezza quello del riequilibrio degli oneri per personale, esercizio e investimento, provvedendo affinché gli obiettivi programmati in termini di riduzione delle dotazioni di personale siano realizzati scongiurando un impatto negativo sulla capacità operativa dello strumento militare e sulla sicurezza dei militari e garantendo, nella revisione degli organici, un rapporto equilibrato tra gradi, con particolare riguardo a quelli dirigenziali, e le funzioni corrispondenti, fermo restando il principio di equiordinazione con le Forze di Polizia ad ordinamento militare e l'eventuale esigenza di rivedere la struttura del trattamento economico del personale militare;
   conseguentemente, si valuti, con riferimento alle priorità politiche e agli obiettivi strategici, l'opportunità di riconsiderare il progetto «Vivi le Forze Armate, Militare per tre settimane», altrimenti noto quale «mini-naia», essendo necessario che le relative risorse siano comunque proficuamente utilizzate per contribuire con efficacia alla formazione dei volontari;
   si provveda senza ritardo ad implementare una strategia efficace per la realizzazione di un piano di alloggi per il personale militare sulla base di una rigorosa valutazione delle cause dei mancati risultati conseguiti fino ad oggi, per quanto riguarda la vendita e la costruzione di nuovi alloggi, nonché l'esercizio della facoltà di riscatto;
   si promuova il maggior ricorso all’insourcing in modo da coinvolgere prioritariamente settori ad alto valore aggiunto e personale adeguatamente formato;
   in vista delle programmazioni future si auspica una più efficiente gestione degli stanziamenti tale da promuovere la progressiva ulteriore diminuzione dei residui passivi, provvedendo fin da ora ad individuare le dinamiche che hanno determinato l'emergere di tali somme;
   infine, con riferimento alle attività svolte in zone terremotate e in aree altrimenti colpite da calamità, trattandosi di funzioni rientranti a tutti gli effetti nei compiti istituzionali delle nostre Forze Armate in concorso alle strutture della Protezione civile, si valuti l'opportunità del superamento dell'onerosità di tali interventi a carico dei comuni prevedendo il ricorso ai fondi stanziati a favore degli interventi Protezione civile.

Pag. 180

ALLEGATO 4

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013 (C. 1326 Governo, approvato dal Senato).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione Difesa,
   esaminato, per la parte di propria competenza, il disegno di legge recante «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013» (C. 1326 Governo, approvato dal Senato);
   ricordato che la legge di delegazione europea è finalizzata al conferimento di deleghe legislative per il recepimento delle direttive e degli altri atti dell'Unione europea
   tenuto conto che, al fine di recepire il regolamento (CE) n. 428 del 2009, l'articolo 11, al comma 1, reca una delega al Governo per l'adozione di provvedimenti finalizzati al riordino e alla semplificazione delle procedure di autorizzazione all'esportazione di prodotti e tecnologie a duplice uso, nonché alla previsione di nuove fattispecie sanzionatorie previste dalla normativa europea nei settori di riferimento, nel rispetto dei principi e delle disposizioni dell'Unione europea e dei principi e criteri direttivi individuati dallo stesso articolo 11;
   considerando:
   che il provvedimento che darà attuazione alla delega rientra in una fattispecie per la quale, in considerazione della delicatezza della materia trattata, è comunque opportuno l'acquisizione del parere parlamentare;
   che la citata disposizione si propone di corrispondere all'esigenza di accentuare le azioni governative di controllo e restrizione nei confronti dei trasferimenti di materiali, tecnologie e servizi considerati di valenza strategica (in particolare, le armi ed i prodotti di duplice uso), rispondendo alle esigenze prioritarie di evitare la proliferazione delle armi di distruzione di massa e di garantire alle imprese nazionali la possibilità di mantenere flussi di esportazioni, nel rispetto degli impegni e delle normative vigenti,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  facendo salva l'esigenza di prevedere che siano sottoposti al parere delle Commissioni parlamentari competenti i provvedimenti attuativi della delega di cui all'articolo 11.

Pag. 181

ALLEGATO 5

Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013 (C. 1327 Governo, approvato dal Senato).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione Difesa,
   esaminato, per la parte di propria competenza, il disegno di legge recante «Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge comunitaria 2013» (C. 1327 Governo, approvato dal Senato);
   rilevato che nel provvedimento, secondo quanto previsto dall'articolo 30 della citata legge n. 234, sono inserite le disposizioni finalizzate a porre rimedio ai casi di non corretto recepimento della normativa dell'Unione europea nell'ordinamento nazionale;
   considerato che l'articolo 6 mira a prevenire l'avvio di una procedura d'infrazione per erroneo recepimento della direttiva 2009/81/CE in materia di coordinamento delle procedure per l'aggiudicazione di taluni appalti di lavori, di forniture e di servizi nel settore della difesa e della sicurezza, novellando la norma del decreto legislativo n. 208 del 2011 al fine di sostituire il riferimento contenuto nella richiamata disposizione agli «Stati membri» con quello, ritenuto maggiormente aderente alla direttiva 2009/81/UE, ai «Paesi terzi»,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

Pag. 182

ALLEGATO 6

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012 (Doc. LXXXVII, n. 1).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La IV Commissione Difesa,
   esaminata, per la parte di propria competenza, la «Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012» (Doc. LXXXVII, n. 1);
   evidenziato che il documento conferma anche per il 2012 l'importante contributo fornito dall'Italia – risultata, in media, il quarto Paese contributore – tramite le proprie Forze armate, alle operazioni di Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC), con una partecipazione principalmente incentrata nella lotta alla pirateria;
   rilevato che l'impegno, avviato nel 2011, per un deciso rilancio della PSDC è proseguito anche in vista dell'appuntamento dedicato a tale tematica nel Consiglio europeo di dicembre 2013, sposando un approccio diretto a privilegiare una prospettiva incentrata sull'esigenza di «più Europa» nel settore della difesa;
   evidenziato, altresì, che sono proseguiti sia gli sforzi volti a incentivare la cooperazione UE-NATO attraverso l'impegno reciproco ad assicurare un coerente sviluppo delle capacità militari dei Paesi membri, anche promuovendo nella gestione delle crisi un approccio più efficace e maggiormente integrato in senso civile-militare; sia il dibattito volto a migliorare e rendere più coerente ed efficace la cooperazione tra l'Unione europea e le Nazioni Unite nella stessa gestione delle crisi,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 183

ALLEGATO 7

Indagine conoscitiva sui sistemi d'arma destinati alla difesa in vista del Consiglio europeo di dicembre 2013.

PROGRAMMA

  Come noto, la legge n. 244 del 2012 – nel delineare le linee guida della riforma dello strumento militare – ha innovato la previgente normativa sull'acquisizione dei sistemi d'arma, delle opere e dei mezzi direttamente destinati alla difesa nazionale, in particolare per quanto concerne il ruolo del Parlamento sulla materia.
  Nell'aprile del 2013 è stato presentato al Parlamento il Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2013-2015, che evidenzia, con riferimento alla pianificazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d'arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale, aspetti come «l'evoluzione del quadro strategico e le implicazioni militari della situazione delle alleanze; l'evoluzione degli impegni operativi interforze; il quadro generale delle esigenze operative delle Forze armate, comprensive degli indirizzi strategici e delle linee di sviluppo capacitive; la ripartizione delle risorse finanziarie per impegni operativi, amministrativi e per settori di spesa e i suoi riflessi sulla preparazione delle Forze armate; il prevedibile stato di attuazione dei programmi di investimento inclusi nel piano di impiego pluriennale, con il relativo piano di programmazione finanziaria, comprensivo della rilevazione delle risorse risalenti ad altri Dicasteri – e le misure di revisione organizzativa e riqualificazione dello strumento militare, nonché le tipologie e modalità contrattuali utilizzate».
  L'elaborazione di un nuovo modello di difesa italiano si inquadra nell'impegno europeo finalizzato ad un concreto rilancio della Politica di sicurezza e di difesa comune.
  Alla luce del quadro complessivo, si prospetta, quindi, una nuova e più stringente esigenza affinché il Parlamento possa acquisire utili elementi conoscitivi sull'insieme dei programmi di armamento e rinnovamento dei sistemi d'arma in corso di svolgimento.
  L'indagine conoscitiva è finalizzata, pertanto, ad un'analisi esaustiva sulla compatibilità dei programmi d'investimento relativi ai sistemi d'arma con gli obiettivi della difesa nazionale anche in vista del Consiglio europeo di dicembre.
  L'attività di indagine si articolerà principalmente in audizioni di soggetti rilevanti ai fini dei temi trattati e, ove necessario, in sopralluoghi al di fuori della sede parlamentare di cui sarà di volta in volta richiesta l'autorizzazione al Presidente della Camera.

Termine dell'indagine:
  31 dicembre 2013.

Soggetti da audire:
  Ministri, sottosegretari e rappresentanti dei dicasteri della Difesa;
  parlamentari delle competenti Commissioni del PE;
  rappresentanti diplomatici italiani;
  il Capo di Stato Maggiore della difesa;Pag. 184
  i Capi di Stato Maggiore delle singole Forze armate;
  il Segretario generale della difesa;
  rappresentanti dei settori produttivi;
  rappresentanti di istituti ed enti di ricerca, accademici ed esperti;
  esponenti di organizzazioni non governative.