CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 luglio 2013
47.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2013 e relativi allegati. (COM(2012)629 final).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2013-30 giugno 2014. (17426/12).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2013. (Doc. LXXXVII-bis, n. 1).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione,
   esaminati congiuntamente il Programma di lavoro della Commissione per il 2013 e relativi allegati (COM(2012)629 fin.), il Programma dei diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2013-30 giugno 2014 (17426/12) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2013 (Doc. LXXXVII-bis, n. 1);
   premesso che l'esame dei documenti programmatici avviene con ritardo da parte del Parlamento, a causa dello scioglimento anticipato delle Camere;
   tenuto conto, in particolare, che, per quanto riguarda la relazione programmatica del Governo sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, il contenuto è in larga misura superato dai fatti essendo intervenute, nelle materie di competenza di questa Commissione novità di rilievo quali: la conclusione dei negoziati sulle riforma della politica agricola comune (PAC) e della riforma della politica comune della pesca (PCP), nonché sul quadro finanziario pluriennale 2014-2020 (QFP);
   preso atto, tuttavia, che – come osservato dal Ministro per gli affari europei, nella lettera di trasmissione della suddetta relazione – il Governo in più occasioni nella sede parlamentari ha fornito indicazioni in merito alle priorità e agli obiettivi della sua azione in Europa in occasione, in particolare, degli ultimi Consigli europei;
   preso atto altresì delle linee programmatiche del suo dicastero illustrate dal Ministro per le politiche agricole e forestali in occasione dell'audizione presso questa Commissione il 12 giugno scorso,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) alla luce dell'accordo cui le istituzioni europee sono pervenute al termine dei negoziati sulla riforma della politica agricola comune (PAC) e in attesa dell'approvazione definitiva di tutte le proposte, si sottolinea la necessità che il Governo definisca tempestivamente i suoi orientamenti in merito all'implementazione della riforma, segnatamente per le numerose e importanti scelte per le quali l'Unione europea lascia ampia discrezionalità agli Stati membri, quale ad esempio la definizione di «agricoltore attivo»;Pag. 195
    b) in tale contesto appare indispensabile il più ampio coinvolgimento del Parlamento e delle Commissioni Agricoltura in particolare, che, sin dall'avvio dei negoziati in ambito europeo hanno inteso contribuire al buon esito degli stessi, partecipando alla fase ascendente attraverso l'esame delle proposte, conclusosi da parte di questa Commissione con la predisposizione di un documento finale di indirizzo al Governo, trasmesso alle istituzioni europee nell'ambito del cosiddetto dialogo politico, reso ancora più efficace dall'entrata in vigore del Trattato di Lisbona e dal conseguente accresciuto ruolo dei Parlamenti nazionali e, naturalmente, del Parlamento europeo quale colegislatore;
   c) il Governo ponga sempre al centro della sua azione in Europa quegli elementi delle politiche agricole fondamentali per il Paese, quali la tracciabilità e la qualità, sulle quali si fonda la peculiarità del modello agroalimentare italiano, sostenendo e promuovendo tutte le iniziative necessarie al fine di premiare – in sede europea – gli investimenti dei produttori in tali ambiti;
   d) nell'ambito della complessa e delicata materia degli organismi geneticamente modificati (OGM), rispetto alla quale il Governo ha preannunziato proprie iniziative, si valuti l'opportunità di insistere nelle competenti sedi perché l'Unione europea si doti di una legislazione chiara e inequivoca in materia, procedendo nel solco della proposta di regolamento di modifica della direttiva 2001/18/CE sull'emissione deliberata nell'ambiente di organismi geneticamente modificati (COM(2010)375 definitivo), il cui iter è stato interrotto per l'opposizione di alcuni Stati membri. Secondo tale proposta, infatti, l'immissione in commercio e l'esportazione di sementi OGM sarebbe rimasta nel quadro della disciplina dell'Unione europea relativa al libero mercato interno e agli obblighi internazionali dell'Unione senza pregiudicare le competenze normative degli Stati Membri, ai quali verrebbe lasciata la scelta di adottare misure per la coltivazione degli OGM sul loro territorio o parte di esso – dopo che l'OGM fosse stato immesso legalmente in commercio dall'Unione europea – consentendo loro di limitarla o vietarla per motivi diversi da quelli legati alla valutazione degli effetti negativi per la salute e per l'ambiente;
   e) con riferimento alla materia della sicurezza nel settore agroalimentare, appare opportuno che il Governo segua con la massima attenzione il negoziato sul pacchetto di proposte recentemente presentato dalla Commissione europea, concernente la sanità animale, gli organismi nocivi per le piante, il commercio delle sementi, il sistema dei controlli ufficiali che, pur essendo sicuramente condivisibile negli obiettivi di semplificazione e armonizzazione, esige un'attenta analisi per l'impatto di talune disposizioni sulla realtà italiana;
   f) considerato, inoltre, che il mercato liberalizzato e l'intensificazione degli scambi commerciali con i paesi extra UE impongono un'attenzione crescente alla tutela sia dei consumatori sia delle imprese che forniscono produzioni di qualità, si segnala la necessità che il Governo in sede europea, oltre a sostenere l'obbligo di etichettatura di origine per tutti i prodotti per i quali esso non è ancora previsto, si adoperi per la definizione regole efficaci e armonizzate per contrastare i fenomeni dell'agropirateria e della contraffazione;
   g) nel settore della pesca il Governo, in linea con quanto dichiarato dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali il 18 giugno 2013 alle Commissioni riunite 9o e 14o del Senato e XIII e XIV della Camera, risolti i nodi a livello europeo, profonda il massimo impegno per attuare la riforma della Politica comune della pesca attraverso strategie organiche e sistematiche e non interventi di carattere emergenziale o sporadico, con il pieno coinvolgimento del Parlamento. Nel merito, è fondamentale praticare con coerenza scelte finalizzate ad assicurare la sostenibilità dello sforzo di pesca. Il recupero di uno stato soddisfacente della Pag. 196risorsa biologica costituisce, infatti, presupposto indispensabile per assicurare la redditività dell'attività di pesca;
   h) è auspicabile, infine, che il Governo tenga costantemente informato il Parlamento sull'attività negoziale in sede europea e riferisca prima e dopo i Consigli europei che trattano di materie di competenza della Commissione Agricoltura, come previsto peraltro dalla legge n. 234 del 2012, che ha inteso rafforzare la partecipazione del Parlamento alla fase di formazione delle politiche europee.

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ALLEGATO 2

Schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento iscritto nel bilancio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno 2013, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n. 14).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La XIII Commissione (Agricoltura),
   esaminato lo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno 2013, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (atto n. 14);
   considerato che gli enti e gli organismi controllati o collegati al Ministero delle politiche agricole alimentari forestali sono stati oggetto di numerosi interventi di riordino, in particolare nell'ambito dei provvedimenti di revisione della spesa pubblica e che pertanto il riparto dell'anno in corso concerne un ammontare consistentemente ridotto;
   considerato che sia nella XVI legislatura che nell'attuale legislatura, il tema del riordino, del funzionamento e delle competenze degli enti controllati dal Ministero e la loro funzione di supporto al sistema agricolo e alimentare del Paese e alle imprese del settore è stato oggetto di numerosi atti di sindacato ispettivo, nonché di proposte di legge;
   rilevato inoltre che il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, nel corso della sua audizione dinanzi alle Commissioni Agricoltura dei due rami del Parlamento, svoltasi lo scorso 12 giugno 2013, ha dichiarato che intende proseguire negli interventi di razionalizzazione delle spese e delle funzioni di competenza, per conseguire il miglior rendimento della struttura pubblica;
   rilevato che un ulteriore riordino degli enti agricoli sembra essere oggetto anche dello schema di disegno di legge delega elaborato dal Ministro delle politiche agricole ed alimentari e di recente deliberato in via preliminare dal Consiglio dei ministri,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   si sottolinea la necessità che il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali riferisca preliminarmente alla Commissione circa i suoi orientamenti in merito al riordino delle funzioni e del complesso degli organismi operanti nel settore.

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ALLEGATO 3

Schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento iscritto nel bilancio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno 2013, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n. 14).

NUOVA FORMULAZIONE DELLA PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione (Agricoltura),
   esaminato lo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno 2013, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (atto n. 14);
   considerato che gli enti e gli organismi controllati o collegati al Ministero delle politiche agricole alimentari forestali sono stati oggetto di numerosi interventi di riordino, in particolare nell'ambito dei provvedimenti di revisione della spesa pubblica e che pertanto il riparto dell'anno in corso concerne un ammontare consistentemente ridotto;
   auspicato che le risorse residue siano prevalentemente orientate a sostenere la mission peculiare degli enti e privilegiando l'utilizzo del personale proprio rispetto all'affidamento a consulenze esterne;
   considerato che sia nella XVI legislatura che nell'attuale legislatura, il tema del riordino, del funzionamento e delle competenze degli enti controllati dal Ministero e la loro funzione di supporto al sistema agricolo e alimentare del Paese e alle imprese del settore è stato oggetto di numerosi atti di sindacato ispettivo, nonché di proposte di legge;
   rilevato inoltre che il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, nel corso della sua audizione dinanzi alle Commissioni Agricoltura dei due rami del Parlamento, svoltasi lo scorso 12 giugno 2013, ha dichiarato che intende proseguire negli interventi di razionalizzazione delle spese e delle funzioni di competenza, per conseguire il miglior rendimento della struttura pubblica;
   rilevato che un ulteriore riordino degli enti agricoli sembra essere oggetto anche dello schema di disegno di legge delega elaborato dal Ministro delle politiche agricole ed alimentari e di recente deliberato in via preliminare dal Consiglio dei ministri,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   si sottolinea la necessità che il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali riferisca preliminarmente alla Commissione circa i suoi orientamenti in merito al riordino delle funzioni e del complesso degli organismi operanti nel settore.