CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 maggio 2013
28.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali con riferimento all'Esposizione universale di Milano 2015.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE

Obiettivi dell'indagine conoscitiva.

  L'Esposizione Universale di Milano 2015, intitolata Nutrire il pianeta, energia per la vita, si concretizzerà in uno straordinario evento di rilievo mondiale che illustrerà l'innovazione, la tradizione e la creatività nel settore dell'alimentazione alla luce dei nuovi scenari globali, al centro dei quali vi è il tema del diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta.
  I temi di lavoro e di dibattito legati all'iniziativa saranno molteplici:
   il rafforzamento della qualità e della sicurezza dell'alimentazione, ovvero la sicurezza di avere cibo a sufficienza per vivere e la certezza di consumare cibo sano e acqua potabile;
   assicurare un'alimentazione sana e di qualità a tutti gli esseri umani, per eliminare la fame, la sete, la mortalità infantile e la malnutrizione che colpiscono oggi 850 milioni di persone sul pianeta, debellando carestie e pandemie;
   prevenire le nuove grandi malattie sociali della nostra epoca, dall'obesità alle patologie cardiovascolari, dai tumori alle epidemie più diffuse, valorizzando le pratiche che permettono la soluzione di queste malattie;
   innovare con la ricerca, la tecnologia e l'impresa l'intera filiera alimentare, per migliorare le caratteristiche nutritive dei prodotti, la loro conservazione e distribuzione;
   educare ad una corretta alimentazione per favorire nuovi stili di vita, in particolare per i bambini, gli adolescenti, i diversamente abili e gli anziani, e per la salute e il benessere della persona, valorizzando la conoscenza delle «tradizioni alimentari» come elementi culturali e etnici;
   preservare la biodiversità, rispettare l'ambiente in quanto ecosistema dell'agricoltura;
   assicurare nuove fonti alimentari nelle aree del mondo dove l'agricoltura non è sviluppata o è minacciata dalla desertificazione dei terreni e delle foreste;
   impedire l'impoverimento ittico dei fiumi e dei mari e garantire la disponibilità di acqua potabile e per l'irrigazione.

  Le questioni sopra elencate e i temi ad essi connessi investono in misura rilevante l'ampio scenario di politiche che sarà necessario mettere in campo ed assumono pertanto un rilievo cruciale anche per il Parlamento, che sarà chiamato ad assumere le conseguenti decisioni sul piano politico e normativo.
  In particolare, la produzione di alimenti sicuri e di buona qualità e in quantità sufficiente appare innanzitutto una necessità sociale, oltre a rappresentare un importante valore economico; da questo punto di vista, la lotta agli sprechi alimentari non appare più differibile in un mondo in sempre continua crescita demografica.
  Centrale è poi il ruolo dei territori, in quanto la qualità e la genuinità del cibo Pag. 102vanno di pari passo con la tradizione consolidata nelle attività di coltivazione e di allevamento nazionali, frutto d'esperienze millenarie sulle quali oggi si innestano forti innovazioni scientifiche e tecnologiche.
  La Commissione Agricoltura ritiene dunque necessario, al fine di un più informato esercizio delle funzioni che ad essa competono, acquisire un quadro informativo qualificato sull'ampio ventaglio di analisi e di proposte che si metteranno a punto sui temi che investono la propria competenza e nella prospettiva della valorizzazione e della rappresentazione della produzione agroalimentare nazionale, dei suoi parametri qualitativi, delle sue caratteristiche di sostenibilità ambientale, delle sue relazioni con i territori e le diverse culture, in relazione all'EXPO 2015, che costituisce una ribalta internazionale di importanza eccezionale.
  A tal fine, la Commissione intende far ricorso allo specifico strumento dell'indagine conoscitiva previsto dall'articolo 144 del Regolamento.

Audizioni.

  Per acquisire elementi di conoscenza e di valutazione sui temi indicati, la Commissione intende procedere all'audizione di tutti i soggetti che possono dare un utile contributo.
  In particolare, potranno aver luogo le seguenti audizioni:
   Rappresentanti del Governo con competenze nella materia e, in particolare, Sottosegretario delegato e Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali, dello sviluppo economico, della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   Commissario unico delegato per EXPO 2015;
   Presidente e Commissario generale di sezione per il Padiglione Italia;
   Rappresentanti di istituzioni ed organismi operanti nell'organizzazione dell'EXPO 2015;
   Presidente della Regione Lombardia;
   Sindaco di Milano;
   Rappresentanti di altri enti e soggetti statali che possono fornire un utile contributo sui temi oggetto dell'indagine;
   Rappresentanti delle regioni e degli enti locali;
   Rappresentanti di istituzioni ed organismi operanti nell'ambito dell'Unione europea o delle organizzazioni internazionali;
   Organizzazioni di categoria del settore agroalimentare ed eventuali altri soggetti rappresentativi di categorie che svolgono attività rilevanti ai fini dell'oggetto dell'indagine;
   Esperti e studiosi del settore.

  L'indagine conoscitiva dovrà concludersi entro il mese di ottobre 2013.

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ALLEGATO 2

Indagine conoscitiva sulla semplificazione burocratica nel settore agroalimentare.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE

Obiettivi dell'indagine conoscitiva.

  L’«eccesso di burocrazia» in agricoltura è considerato uno tra i fattori che più condizionano l'iniziativa privata, soprattutto nel caso dell'agricoltura professionale alla quale si richiede di perseguire finalità economiche e di reddito.
  Il settore agricolo, al pari delle altre attività economiche, chiede ormai da numerosi anni di poter essere alleggerito dal carico amministrativo che grava sulle imprese, costrette a dedicare una parte preponderante della loro attività all'espletamento delle numerose pratiche burocratiche richieste dalla normativa vigente.
  L'esigenza di semplificazione nel settore è ormai avvertita da tutte le istituzioni. La semplificazione è uno degli obiettivi qualificanti della riforma della politica agricola comune in via di definizione. A livello nazionale, una pluralità di provvedimenti legislativi si sono posti da anni lo specifico obiettivo della semplificazione normativa e amministrativa a favore dei cittadini e delle imprese, al fine di creare le condizioni di contesto per la crescita economica e la competitività delle imprese italiane in particolare in una situazione di crisi economica mondiale. Le regioni hanno approvato negli ultimi tempi numerosi provvedimenti volti allo snellimento e alla velocizzazione delle pratiche amministrative previste per il comparto primario.
  Semplificare la burocrazia di un così articolato e complesso universo amministrativo vuol dire creare un nuovo punto di equilibrio tra interesse pubblico e libera iniziativa dell'impresa.
  Pur nella consapevolezza della complessità del sistema amministrativo agricolo, chiamato a gestire un ingente flusso di finanziamenti legati alla politica agricola comune e a garantire la salute del consumatore, attraverso i controlli sulla salubrità e sulla qualità dei beni primari, nonché la sicurezza della manodopera impiegata, risulta ormai imprescindibile che tale complessità venga coniugata con la celerità dei tempi moderni, dove gli scambi commerciali avvengono in tempi ristrettissimi e vi è sempre più necessità di aumentare il margine di profitto dell'imprenditore agricolo, evitando dispersioni di tempo e di risorse per l'espletamento di pratiche e di adempimenti amministrativi.
  La richiesta che proviene dal mondo agricolo è soprattutto quella di evitare le duplicazioni non necessarie in modo che lo stesso sistema amministrativo dialoghi al suo interno, non richiedendo documenti o certificazioni già possedute, o coordinando l'attività ispettiva e di controllo in modo da evitare che l'imprenditore agricolo si senta vessato ed abbia come preoccupazione prevalente quella di poter risultare in regola al momento del controllo.
  Uno Stato moderno è quello che semplifica le procedure senza abbassare il livello di controllo, permettendo, al contempo, a colui che deve adempiere al precetto di sentirsi sicuro di ciò che si richiede e di poterlo fornire in tempi rapidi, certi e senza duplicazioni.
  A tal fine oltre alla revisione normativa occorrerà riorganizzare i processi in modo da renderli più semplici, più chiari, agendo su modelli gestionali che possano facilmente dialogare con l'impresa agricola.Pag. 104
  I cambiamenti in atto, poi, tra i quali, l'estensione della digitalizzazione nei complessivi rapporti tra pubblica amministrazione e cittadino o imprenditore, deve considerare anche l'agricoltore come parte integrante di tale processo, in modo che lo stesso possa, attraverso la rete, svolgere i servizi e gli adempimenti richiesti e al tempo stesso avvalersi delle strutture di supporto, anche al fine di aumentare l'esposizione internazionale sui mercati o la vendita diretta al consumatore.
  La XIII Commissione Agricoltura intende svolgere un approfondimento in ordine agli interventi normativi, di carattere organizzativo e procedurale, necessari per semplificare, snellire, riorganizzare il rapporto tra l'amministrazione preposta al settore primario e gli agricoltori, avendo particolare attenzione al ruolo che nell'immediato futuro saranno chiamate a svolgere in tale ambito le nuove tecnologie informatiche.
  Con l'indagine conoscitiva in esame si intende raccogliere proposte e sollecitazioni concrete e puntuali per interventi sul piano normativo, evidenziare le possibili forme virtuose di organizzazione dell'attività amministrativa e di coordinamento tra amministrazioni, da promuovere con eventuali specifici atti di indirizzo.
  In tale ambito, la Commissione intende altresì verificare gli adempimenti burocratici di carattere esclusivamente nazionale, che possono essere oggetto di interventi di semplificazione nonché verificare le iniziative avviate ai vari livelli (europeo, nazionale e regionale) e l'eventuale esigenza di un loro coordinamento.

Audizioni.

  Per le finalità elencate la XIII Commissione intende ascoltare:
   il Ministro delle politiche agricole e forestali;
   il Ministro dello sviluppo economico;
   Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione;
   il Ministro dell'economia e delle finanze;
   il Ministro della salute;
   il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   il Ministro per gli affari europei;
   rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome;
   rappresentanti delle organizzazioni di categoria del settore agroalimentare;
   rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori del settore agroalimentare;
   rappresentanti dell'Agenzia per l'Italia digitale;
   rappresentanti di altri enti e organismi pubblici con competenze nelle materie oggetto dell'indagine;
   rappresentanti di altre organizzazioni e soggetti portatori di interessi e istanze rilevanti.

  L'indagine si concluderà entro il mese di dicembre 2013.

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ALLEGATO 3

Indagine conoscitiva sull'uso sostenibile dei pesticidi.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE

Obiettivi dell'indagine conoscitiva.

  Il sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente, istituito con decisione n. 1600/2002/CE, ha previsto l'elaborazione di una strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi, la cui attuazione si è sviluppata in primo luogo con la direttiva 2009/128/CE, volta ad istituire un quadro normativo comune ai Paesi dell'Unione europea per un utilizzo sostenibile dei pesticidi, tenendo conto del principio di precauzione, allo scopo di ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull'ambiente derivanti dall'utilizzo di tali prodotti e di incoraggiare lo sviluppo e l'introduzione della difesa integrata e di approcci o tecniche alternativi.
  La direttiva ha ad oggetto, in particolare, i pesticidi che sono prodotti fitosanitari, intervenendo essenzialmente a disciplinare la fase dell'utilizzo di tali prodotti, ritenuta cruciale per la determinazione effettiva dei rischi e considerato che la legislazione vigente si limitava a regolamentare la fase iniziale dell'immissione in commercio e quella finale relativa al controllo dei residui negli alimenti.
  La direttiva assegna agli Stati membri il compito di garantire l'implementazione di politiche e azioni volte al perseguimento di tali obiettivi, prevedendo inoltre la predisposizione di appositi piani di azione nazionali.
  La direttiva è stata di recente attuata nell'ordinamento italiano con il decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150.
  Il decreto legislativo, conformemente alla direttiva, si applica ai prodotti fitosanitari, definiti come i prodotti contenenti o costituiti da sostanze attive, antidoti agronomici o sinergizzanti, destinati ad uno dei seguenti impieghi: proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi o prevenire gli effetti di questi ultimi; influire sui relativi processi vitali, conservare i prodotti vegetali medesimi, distruggere quelli indesiderati; controllare o evitare la loro crescita indesiderata (articolo 3, comma 1, lettera a)).
  Il provvedimento prevede inoltre (articolo 6) l'adozione di un Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, che definisce gli obiettivi, le misure, le modalità e i tempi per la riduzione dei rischi e degli impatti dell'utilizzo dei prodotti fitosanitari sulla salute umana, sull'ambiente e sulla biodiversità. Il Piano, inoltre, promuove lo sviluppo e l'introduzione della difesa integrata e di metodi di produzione o tecniche di difesa alternativi, al fine di ridurre la dipendenza dai prodotti fitosanitari, anche in relazione alla necessità di assicurare una produzione sostenibile, rispondenti ai requisiti di qualità stabiliti dalle norme vigenti.
  Gli obiettivi del Piano riguardano i seguenti settori: la protezione degli utilizzatori dei prodotti fitosanitari e della popolazione interessata; la tutela dei consumatori; la salvaguardia dell'ambiente acquatico e delle acque potabili; la conservazione della biodiversità e degli ecosistemi.
  Il Piano dovrà essere adottato con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con i Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Pag. 106Province autonome di Trento e di Bolzano, e successivamente comunicato alla Commissione europea.
  Ai fini dell'adozione del Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, in attuazione del decreto legislativo n. 150 del 2012, è stato predisposto uno schema, sul quale è stata avviata una fase di consultazione pubblica, al fine di acquisire le osservazioni e le proposte di modifica dei soggetti portatori di interesse, che si è conclusa nello scorso gennaio, con l'acquisizione di un notevole numero di documenti.
  La normativa di recente entrata in vigore individua altresì diverse misure specifiche in tema di formazione e abilitazione degli operatori professionali, di utilizzo e vendita dei prodotti fitosanitari, di raccolta di dati, di informazione e di sensibilizzazione della popolazione, per la tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e per la riduzione dei rischi in aree specifiche.
  Particolarmente rilevante appare poi la parte dedicata alla difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari, che include sia la difesa integrata, articolata in un regime obbligatorio e in uno volontario, che l'agricoltura biologica (articoli 18 e seguenti).
  In questo quadro, la Commissione Agricoltura intende accompagnare la fase di prima attuazione della nuova normativa con una specifica indagine conoscitiva, attraverso la quale, con il qualificato contributo da parte delle categorie e dei soggetti a diverso titolo interessati, assicurare il pieno perseguimento degli obiettivi prefissati a livello europeo e nazionale, valutando anche, ove appaia necessario, le eventuali misure correttive o di sostegno necessarie per completare il quadro normativi.

Audizioni.

  Per le predette finalità, la Commissione intende procedere all'audizione dei seguenti soggetti:
   Ministri con competenze nella materia oggetto dell'indagine;
   rappresentanti delle regioni;
   rappresentanti di autorità, organismi ed enti pubblici con competenze nella materia oggetto dell'indagine;
   rappresentanti delle organizzazioni delle imprese agricole e delle altre organizzazioni di categoria interessate ai temi oggetto dell'indagine;
   rappresentanti di altre organizzazioni e soggetti portatori di interessi e istanze rilevanti;
   esperti della materia.

  L'indagine si concluderà entro il mese di dicembre 2013.