CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 maggio 2013
17.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

DL 35/2013: Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali (C. 676 Governo).

PROPOSTA DI PARERE FORMULATA DAL RELATORE

  La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
   esaminato il testo del decreto-legge n. 35/2013 recante «Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali» (C. 676 Governo);
   rilevato come, in termini di indebitamento netto, le misure prefigurate determinerebbero un peggioramento del saldo nel solo anno 2013 per circa 7,8 miliardi, pari allo 0,5 per cento del PIL: l'indebitamento nominale si posizionerebbe pertanto, dal 2,4 per cento del quadro tendenziale a legislazione vigente, al 2,9 per cento, inferiore alla soglia di riferimento fissata dalla normativa comunitaria. Non vi sarebbero, invece, effetti per il 2014, per il quale si prevede un deficit dell'1,8 per cento;
   osservato altresì che, per quanto concerne gli effetti sulla dinamica del debito – su cui la Relazione al Parlamento non fornisce stime – e in particolare il rispetto della regola del debito (riduzione del rapporto debito/PIL al ritmo di 1/20 l'anno), che dovrà essere verificato a partire dal 2016 sulla base degli andamenti registrati nel triennio precedente, il Governo ha sottolineato che l'aumento dello stock di debito (pari all'intero ammontare degli interventi) potrebbe rientrare tra i «fattori rilevanti», presi in considerazione dalla Commissione ai fini di non attivare una nuova procedura per disavanzo eccessivo;
   ricordato inoltre, quanto alla posizione della Commissione europea sul provvedimento, che il 9 aprile 2013 il Vicepresidente della Commissione europea e commissario per gli affari economici e monetari, Olli Rehn, ha diramato un comunicato stampa nel quale ribadisce il sostegno della Commissione europea al piano del Governo italiano per accelerare la liquidazione dello stock di debito commerciale accumulato dalla pubblica amministrazione nei confronti delle imprese di cui al decreto-legge in esame. In particolare, il Commissario Rehn:
    rileva che il notevole miglioramento della situazione di bilancio dell'Italia consente una liquidazione graduale del debito senza mettere in pericolo la correzione sostenibile del disavanzo;
    pur riservandosi di chiedere ulteriori chiarimenti tecnici, accoglie con favore l'impegno del Governo italiano a mantenere il deficit nel 2013 sotto la soglia del 3 per cento, in particolare attraverso il meccanismo di salvaguardia contenuto nel decreto-legge (in base al quale l'attuazione del provvedimento è sottoposta ad un monitoraggio mirato che, in caso di superamento del limite, consente al Ministro Pag. 119dell'economia e delle finanze di adottare per tempo le necessarie misure per la rimodulazione delle spese);
    confida che in futuro l'Italia possa prevenire l'accumulo di nuovi debiti commerciali a tutti i livelli di governo, come richiesto dalla direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 120

ALLEGATO 2

DL 35/2013: Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali (C. 676 Governo).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
   esaminato il testo del decreto-legge n. 35/2013 recante «Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali» (C. 676 Governo);
   rilevato come, in termini di indebitamento netto, le misure prefigurate determinerebbero un peggioramento del saldo nel solo anno 2013 per circa 7,8 miliardi, pari allo 0,5 per cento del PIL: l'indebitamento nominale si posizionerebbe pertanto, dal 2,4 per cento del quadro tendenziale a legislazione vigente, al 2,9 per cento, inferiore alla soglia di riferimento fissata dalla normativa comunitaria. Non vi sarebbero, invece, effetti per il 2014, per il quale si prevede un deficit dell'1,8 per cento;
   osservato altresì che, per quanto concerne gli effetti sulla dinamica del debito – su cui la Relazione al Parlamento non fornisce stime – e in particolare il rispetto della regola del debito (riduzione del rapporto debito/PIL al ritmo di 1/20 l'anno), che dovrà essere verificato a partire dal 2016 sulla base degli andamenti registrati nel triennio precedente, il Governo ha sottolineato che l'aumento dello stock di debito (pari all'intero ammontare degli interventi) potrebbe rientrare tra i «fattori rilevanti», presi in considerazione dalla Commissione ai fini di non attivare una nuova procedura per disavanzo eccessivo;
   ricordato inoltre, quanto alla posizione della Commissione europea sul provvedimento, che il 9 aprile 2013 il Vicepresidente della Commissione europea e commissario per gli affari economici e monetari, Olli Rehn, ha diramato un comunicato stampa nel quale ribadisce il sostegno della Commissione europea al piano del Governo italiano per accelerare la liquidazione dello stock di debito commerciale accumulato dalla pubblica amministrazione nei confronti delle imprese di cui al decreto-legge in esame. In particolare, il Commissario Rehn:
    rileva che il notevole miglioramento della situazione di bilancio dell'Italia consente una liquidazione graduale del debito senza mettere in pericolo la correzione sostenibile del disavanzo;
    pur riservandosi di chiedere ulteriori chiarimenti tecnici, accoglie con favore l'impegno del Governo italiano a mantenere il deficit nel 2013 sotto la soglia del 3 per cento, in particolare attraverso il meccanismo di salvaguardia contenuto nel decreto-legge (in base al quale l'attuazione del provvedimento è sottoposta ad un monitoraggio mirato che, in caso di superamento del limite, consente al Ministro dell'economia e delle finanze di adottare per tempo le necessarie misure per la rimodulazione delle spese);
    confida che in futuro l'Italia possa prevenire l'accumulo di nuovi debiti commerciali a tutti i livelli di governo, come richiesto dalla direttiva 2011/7/UE relativa Pag. 121alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali;
   viste le risultanze del dibattito svoltosi presso la Commissione speciale per l'esame di atti del Governo in merito all'esigenza di accelerare il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione scaduti fino al 31 dicembre 2012, anche a tal fine prevedendo lo stanziamento di maggiori risorse rispetto a quelle stanziate dal provvedimento in esame;
   rilevata, a tale scopo, l'opportunità che il Governo si adoperi nelle competenti sedi decisionali dell'Unione europea per ottenere, anche attraverso le appropriate modifiche alla disciplina vigente, una applicazione più flessibile dei vincoli del Patto di stabilità e crescita, al fine di consentire la totale estinzione, entro il 2014, dei debiti scaduti della Pubblica amministrazione verso le imprese,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 122