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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 787 di martedì 2 maggio 2017

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

La seduta comincia alle 15,05.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

DAVIDE CAPARINI, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 18 aprile 2017.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

  (È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Angelino Alfano, Alfreider, Alli, Amendola, Amici, Artini, Baretta, Bellanova, Berlinghieri, Bernardo, Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Matteo Bragantini, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Capelli, Casero, Castiglione, Causin, Antimo Cesaro, Cicchitto, Cirielli, Coppola, Costa, D'Alia, Dambruoso, Damiano, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Luigi Di Maio, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Fraccaro, Franceschini, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Giorgis, Gozi, La Russa, Laforgia, Locatelli, Lorenzin, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Marcon, Antonio Martino, Mazziotti Di Celso, Merlo, Meta, Migliore, Orlando, Pes, Picchi, Pisicchio, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rosato, Domenico Rossi, Rossomando, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scanu, Sottanelli, Tabacci, Tidei, Valeria Valente, Velo e Vignali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente centocinque, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 15,06).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Annunzio di petizioni.

PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.

DAVIDE CAPARINI, Segretario, legge:

Mirko Antonio Spampinato, da Motta Sant'Anastasia (Catania), chiede:

modifiche all'articolo 18 della Costituzione, in materia di associazioni del personale appartenente alle Forze armate (1233) – alla I Commissione (Affari costituzionali);

norme in materia di riapertura dei termini per le domande di assunzione degli insegnanti ai sensi della legge n. 107 del 2015 (1234) – alla XI Commissione (Lavoro);

Luciano Cecchin, da Torino, chiede l'abrogazione delle norme che prevedono una correlazione tra aspettativa di vita e trattamenti previdenziali (1235) – alla XI Commissione (Lavoro);

Simon Baraldi, da Bologna, chiede:

norme per la regolamentazione della prostituzione (1236) – alla II Commissione (Giustizia);

interventi per garantire la possibilità di interruzione volontaria della gravidanza in tutte le strutture pubbliche e l'abolizione della possibilità di obiezione di coscienza in ambito sanitario (1237) – alla XII Commissione (Affari sociali);

l'abolizione della possibilità di svolgere attività intramuraria nelle strutture sanitarie pubbliche (1238) – alla XII Commissione (Affari sociali);

Filippo Ninotti, da Milano, chiede l'ampliamento del campo di applicazione delle agevolazioni per l'iscrizione dei bambini agli asili nido (1239) – alla XII Commissione (Affari sociali);

Alfonso Mazzitelli, da San Ferdinando (Reggio Calabria), chiede che l'imposta di bollo sui libretti di risparmio sia applicata solo nel caso in cui essi producano interessi (1240) – alla VI Commissione (Finanze);

Giorgio Trenti, da Bologna, chiede che la raccolta di firme per la presentazione delle richieste di referendum possa avvenire per via telematica (1241) – alla I Commissione (Affari costituzionali);

Roberta Ravello, da Cesenatico (Forlì Cesena), chiede che i costi per la cura degli animali sotto sequestro giudiziario siano posti a carico dei proprietari (1242) – alla II Commissione (Giustizia);

Giuseppe Di Salvo, da Ragusa, e altri cittadini chiedono interventi per la valorizzazione del personale della Polizia dello Stato in possesso di laurea in materie sanitarie (1243) – alla I Commissione (Affari costituzionali);

Salvatore Caligiore, da Palazzolo Acreide (Siracusa), chiede che il rilascio delle mappe catastali sia reso possibile in forma telematica e gratuita (1244) – alla VI Commissione (Finanze);

Gianfranco Consoli, da Bergamo, chiede l'abrogazione dell'istituto dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici (1245) – alla II Commissione (Giustizia);

Massimiliano Valdannini, da Roma, chiede iniziative per il licenziamento del personale degli asili nido e delle scuole primarie che si rende responsabile di atti di violenza nei confronti dei bambini (1246) – alla XI Commissione (Lavoro);

Gloria Deisori, da Guidonia Montecelio (Roma), chiede misure per l'accelerazione delle cause giudiziarie relative a minori vittime di episodi di "malasanità" (1247) – alla II Commissione (Giustizia);

Stefano Fuschetto, da Gallarate (Varese), chiede l'abolizione delle pro loco(1248) – alla X Commissione (Attività produttive);

Dora Bognandi, da Firenze, e numerosissime altre cittadine chiedono iniziative per contrastare la violenza di genere e favorire il reinserimento socio-lavorativo delle vittime (1249) – alla XII Commissione (Affari sociali);

Massimiliano Pani, da Cagliari, e numerosissimi altri cittadini chiedono iniziative per contrastare la violenza di genere e favorire il reinserimento socio-lavorativo delle vittime (1250) – alla XII Commissione (Affari sociali);

Luigi Cangiano, da Carinaro (Caserta), chiede l'introduzione di un sistema elettorale proporzionale senza soglia di sbarramento (1251) – alla I Commissione (Affari costituzionali);

Massimo Villone, da Roma, e numerosissimi altri cittadini chiedono l'introduzione di un sistema elettorale in cui non siano previsti premi di maggioranza, capilista bloccati né candidature multiple (1252) – alla I Commissione (Affari costituzionali).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Caparini, e non erano poche.

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente (ore 15,09).

PRESIDENTE. La Ministra per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 29 aprile 2017, ha presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alla IV Commissione (Difesa):

“Conversione in legge del decreto-legge 29 aprile 2017, n. 54, recante disposizioni urgenti per rafforzare i dispositivi di sicurezza connessi allo svolgimento del vertice dei Paesi del G7” (4451) - Parere delle Commissioni I, II, III e V.

Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto al comma 1 del predetto articolo 96-bis, è stato altresì assegnato al Comitato per la legislazione.

A questo punto sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 15,30.

La seduta, sospesa alle 15,10, è ripresa alle 15,35.

Per un'inversione dell'ordine del giorno.

IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Sull'ordine dei lavori, immagino.

IGNAZIO LA RUSSA. Grazie, Presidente. È una richiesta di inversione dell'ordine del giorno. Presidente, lei sa benissimo, perché in quest'Aula se n'è già discusso, che da oltre due anni è in corso l'iter per dare al Paese una nuova legge sulla legittima difesa; lei sa benissimo che due anni fa è stato proposto un testo, e poi la Lega e anche noi abbiamo chiesto che il disegno di legge venisse considerato prioritario come richiesta dell'opposizione; sa che in Commissione venne completamente stravolto quel testo, che arrivò in Aula con zero virgole del testo originario proposto da chi ne aveva chiesto l'inserimento nell'ordine del giorno; sa benissimo che venne rimandato in Commissione, dove è stato per lungo tempo dimenticato. Sull'onda dei fatti di cronaca è stato riesumato, ma ancora non riesce a prendere la luce.

Sembra che sia in gestazione, che sia vicino, ma passano le settimane e ancora non ci siamo, tant'è che non c'è il Comitato dei nove, anche se debbo dare atto al presidente della Commissione, che ha detto: non appena viene individuato il momento in cui l'Aula lo discuterà, in un attimo convoco il Comitato dei nove. Adesso mi si dice che è possibile intanto domani convocare il Comitato dei nove, ma non so quando poi arriverebbe in Aula; e, allora, mi permetto di chiedere all'Aula l'inversione dell'ordine dei lavori, per poterlo discutere subito, previa la convocazione del Comitato dei nove, o, se la maggioranza può darci assicurazioni sui tempi diversi, essere comunque rassicurati in questo senso.

Il testo che arriva non è un testo che ci piace, Presidente. È ancora quel testo in maniera politicamente scorretta, non scorretto in termini di Regolamento, che si è sostituito al testo originario presentato dall'opposizione; pur tuttavia, noi lo vogliamo in Aula per poterlo discutere ed emendare. Così come sin da ora, Presidente, mi piacerebbe che il Governo, ma è assai distratto mentre io parlo, in tutt'altre faccende affaccendato. Ah, capisco, eccellenza, il suo cervello è in tutt'altre faccende affaccendato, per queste cose è morto e sotterrato. Questa era una poesia, vede che si adatta all'attenzione che il membro del Governo sta prestando alle mie parole? La pregherei, Presidente, di svegliare il rappresentante del Governo, visto che mi sto rivolgendo a lui.

PRESIDENTE. Sì, lei ha ragione, presidente La Russa. Chiedo ai colleghi di liberare il banco del Governo.

IGNAZIO LA RUSSA. Di cosa starà parlando? Mah, chi lo sa! Non si sa!

PRESIDENTE. Questo non è in nostro potere indagarlo, però, comunque, è importante che la ascolti. Prego.

IGNAZIO LA RUSSA. Comunque era in tutt'altre faccende affaccendato…

PRESIDENTE. Evidentemente!

IGNAZIO LA RUSSA. …e il suo cervello era morto e sotterrato, come dice la poesia.

PRESIDENTE. Ora non esageriamo. Prego, presidente La Russa.

IGNAZIO LA RUSSA. No, è la poesia, non è che lo dico io.

PRESIDENTE. Quella era una sua opinione, però, insomma, non esageriamo; mi sembra vivo e vegeto, e la ascolta. Prego.

IGNAZIO LA RUSSA. Per cui, dicevo, il Governo potrebbe anche valutare, perché, vedete, anche se lo discutessimo oggi o domani o fra una settimana, poi andrà al Senato e penso che sarà un porto delle nebbie anche lì. Chissà se mai riusciremo ad avere questa legge prima della fine della legislatura. Allora, il Governo, se vuole prestare un minimo d'attenzione, raccolga il mio suggerimento, stante l'urgenza e la necessità di dare al Paese una legge che consenta a chi è costretto a difendersi, magari di notte, nella propria abitazione, senza il pericolo di un lungo, costoso e umiliante processo, il Governo, stante l'urgenza e la necessità, valuti l'ipotesi di un decreto-legge, in modo che poi, nel momento della conversione, lo si possa discutere con tempi certi.

La ringrazio, Presidente, per il tempo che mi ha accordato, ed è un tempo che ho speso per una buona causa, anche se ce ne sarebbe un'altra: la vergognosa sfilata a Trieste delle bandiere italiane con in mezzo la croce titina degli assassini delle foibe, che hanno potuto impunemente sfilare con la bandiera di quegli assassini in una ricorrenza che dovrebbe essere di pacificazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole La Russa. Quindi, lei ha formulato una richiesta di inversione dell'ordine del giorno nel senso di passare direttamente - colleghi, perché poi su questo forse l'Aula si dovrà pronunciare - al punto numero 4 dell'ordine del giorno della seduta odierna, che reca il seguito della proposta di legge relativa alla modifica dell'articolo 59 del codice penale in materia di legittima difesa.

Allora, adesso io do la parola, ai sensi del Regolamento, a un deputato contro e a uno a favore, per non più di cinque minuti ciascuno.

Ha chiesto di intervenire contro l'onorevole Verini, prego.

WALTER VERINI. Presidente, semplicemente, come capogruppo del mio partito in Commissione giustizia, per ricordare, perché non credo che si debba usare il termine informare, che il lavoro su questo testo è avanzatissimo e approderà in Aula, così come deciso dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, nella giornata di domani. A onore del vero, occorre ricordare che si tratta di una decisione presa sempre dalla Conferenza dei presidenti di gruppo di votare il provvedimento dopo le votazioni che abbiamo fatto sul testamento biologico, quelle sul Documento di economia e finanza, e quindi siamo arrivati a domattina. Domattina è già convocato il Comitato dei nove su questo argomento; dal mio punto di vista, non credo che questo Parlamento abbia perso del tempo in questi mesi, perché, quando venne a suo tempo calendarizzato un provvedimento in quota opposizione, la maggioranza, credo legittimamente, espresse i suoi pareri contrari, presentando emendamenti sostanziali a quel testo, che fu poi ritirato.

Poi è ritornato l'iter in Commissione, la quale ha compiuto il suo lavoro, ha adottato un testo, quello dell'onorevole Ermini, e ci sono delle relazioni di minoranza, credo dell'onorevole Molteni e dello stesso onorevole La Russa. Insomma, ognuno fa quello che deve fare. Domattina c'è il Comitato dei nove, domani la Camera è in grado di votare, presumibilmente per concludere il provvedimento o domani sera o nella mattinata di giovedì. Francamente, chiedere accelerazioni, è tutto legittimo, ma inviterei il deputato La Russa a ripensarci, visto che non si tratta di calendarizzazioni lontane, ma si parla di ore. Chiudo dicendo, Presidente, che la Commissione, sia pure informalmente, ha affrontato questo tema anche poco fa. Aspettiamo dalla Commissione bilancio e dal Governo la limatura sul parere di alcuni emendamenti che arriveranno entro domani mattina. Quindi, ecco, chiedo di ritirare questa richiesta; nel caso in cui non fosse ritirata, è chiaro che noi voteremo contro, perché, insomma, votiamo domani il provvedimento, e quindi mi pare una richiesta francamente non fondata.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a favore l'onorevole Elio Vito. Ne ha facoltà, prego.

ELIO VITO. Signor Presidente, Forza Italia voterà a favore della richiesta di trattare subito, già da oggi, il provvedimento sulla legittima difesa. È un provvedimento che, per come è uscito dalla Commissione giustizia, per come è stato stravolto dal Partito Democratico, da una parte della maggioranza di Governo, a noi non sta bene. Eppure è un provvedimento urgente da trattare, da esaminare, da migliorare. Questo corrisponde a un'esigenza obiettiva dell'opinione pubblica, del Paese, credo unanimemente riconosciuta; corrisponde ad una precisa norma del nostro Regolamento, che prevede che le proposte dell'opposizione siano collocate al primo punto dell'ordine del giorno, fatto salvo questioni che hanno la priorità, tipo i decreti-legge, il DEF.

Ma sono, appunto, questioni che abbiamo già esaminato, e, francamente, mi pare che, con tutto il rispetto, guardando gli altri punti all'ordine del giorno di questa settimana - l'agricoltura biologica, le mozioni che sono in calendario - nulla vi sia di più dovuto e più urgente da parte del Parlamento di fare una buona normativa sulla legittima difesa.

Concludo dicendo, Presidente, che con riferimento al Partito Democratico, che dice “tanto lo faremo domani, tanto non c'è un ritardo”, beh, sono due anni che il Partito Democratico dice “tanto lo faremo domani”. La prima proposta dell'opposizione è stata per l'appunto presentata anche da parte del gruppo di Forza Italia e dall'onorevole Gelmini, dall'onorevole Fontana due anni fa. Noi crediamo che non noi, ma il Paese non possa più attendere oltre che il Parlamento decida una norma che metta finalmente chiarezza sulla materia della legittima difesa, pensando a tutelare gli interessi della parte più debole; e la parte più debole è la vittima, è la persona aggredita, che non deve pagare, oltre al danno che riceve con il furto, con la violenza, con le lesioni, anche il danno di dover subire un processo o dei procedimenti penali per aver semplicemente cercato di esercitare il suo diritto naturale alla difesa di se stesso, dei propri beni, dei propri cari (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Onorevole La Russa… Solo per sapere, onorevole La Russa, se accoglie la richiesta all'onorevole Verini di ritirare la proposta; diversamente non posso darle la parola due volte.

IGNAZIO LA RUSSA. Presidente, la confermiamo, ma teniamo questo voto solo come una sottolineatura dell'impegno preso dal Partito Democratico ad affrontarla domani.

PRESIDENTE. La ringrazio.

IGNAZIO LA RUSSA. Quindi, in questo senso, confermiamo la richiesta di voto, ringraziando per l'intervento del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di inversione dell'ordine del giorno formulata dal collega la Russa, nel senso di passare direttamente al punto numero 4.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge per 165 voti di differenza.

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Emirati Arabi Uniti, nell'ambito della cultura, arte e patrimonio, fatto a Dubai il 20 novembre 2012; b) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Malta in materia di cooperazione culturale e di istruzione, fatto a Roma il 19 dicembre 2007; c) Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Podgorica il 26 settembre 2013; d) Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Senegal, fatto a Roma il 17 febbraio 2015; e) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica slovacca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, fatto a Bratislava il 3 luglio 2015; f) Accordo di collaborazione nei settori della cultura e dell'istruzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Slovenia, fatto a Roma l'8 marzo 2000 (A.C. 3980-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3980-A: Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Emirati Arabi Uniti, nell'ambito della cultura, arte e patrimonio, fatto a Dubai il 20 novembre 2012; b) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Malta in materia di cooperazione culturale e di istruzione, fatto a Roma il 19 dicembre 2007; c) Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Podgorica il 26 settembre 2013; d) Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Senegal, fatto a Roma il 17 febbraio 2015; e) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica slovacca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, fatto a Bratislava il 3 luglio 2015; f) Accordo di collaborazione nei settori della cultura e dell'istruzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Slovenia, fatto a Roma l'8 marzo 2000.

Ricordo che nella seduta del 3 aprile si è conclusa la discussione sulle linee generali.

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) - per favore, colleghi! - hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione.

(Esame degli articoli - A.C. 3980-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica e degli emendamenti ad essi riferiti.

Passiamo all'esame dell'articolo 1, al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

Passiamo all'esame dell'articolo 2, al quale non sono state presentate proposte emendative (Vedi l'allegato A).

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

MARCO FEDI, Relatore. Il parere sull'emendamento Covello 3.10 è favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

MARIO GIRO, Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Il parere sull'emendamento Covello 3.10 è ugualmente favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Covello 3.10, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 4).

Passiamo all'esame dell'articolo 4, al quale non sono state presentate proposte emendative (Vedi l'allegato A).

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 5).

(Esame di un ordine del giorno - A.C. 3980-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico ordine del giorno presentato (Vedi l'allegato A).

Se non ci sono interventi di illustrazione, invito il Governo ad esprimere il parere.

MARIO GIRO, Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Il parere sull'ordine del giorno Marzano n. 9/3980-A/1 è favorevole.

PRESIDENTE. Quindi è accolto, non credo che insista per la votazione.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3980-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

ROCCO PALESE. Signor Presidente, intervengo per dichiarare il voto a favore della componente. Riteniamo che questo provvedimento debba però essere al più presto arricchito da una serie di altre collaborazioni, che riguardano anche altri aspetti, non solo quelli di natura commerciale o rispetto alla situazione di interscambi culturali e scientifici, ma altri che riguardano anche il comportamento di una serie…

PRESIDENTE. Prego i colleghi intorno all'onorevole Palese, per cortesia, se lo mettete nelle condizioni di poter intervenire.

ROCCO PALESE. … il Paese ha necessità, cioè di avere un punto di chiarezza. Rimangono comunque i problemi dell'internalizzazione e della cooperazione, la strada migliore come possibilità e presupposto anche di cercare di vedere di sedare tutti questi spiriti bellici, che poi in tutto il mondo vengono ad essere oggi abbastanza messi alla luce, purtroppo. E io penso, per questo motivo, che questo è un provvedimento che merita l'approvazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fitzgerald. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Presidente, l'Italia è sempre stata conosciuta all'estero soprattutto per l'arte, la cultura, la scienza e la tecnica e la lingua di Dante è un vanto per noi italiani e viene studiata in molti Paesi del mondo da quanti subiscono il fascino della cultura italiana e si avvicinano con crescente interesse al nostro Paese.

Con questa consapevolezza non c'è da stupirsi se il numero degli Accordi di cooperazione in ambito culturale, scientifico, tecnologico e dell'istruzione, è sempre in crescita e c'è un continuo aggiornamento degli Accordi che risultano obsoleti e che necessitano di essere rinegoziati per mutamenti politici che hanno visto la nascita di nuovi Stati o per l'apertura di nuove frontiere culturali o di nuove esigenze del progresso scientifico e tecnologico.

In questa prospettiva va sostenuta con favore, e rinnovato entusiasmo, la ratifica dei sei Accordi di cooperazione all'esame oggi del Parlamento. La comune appartenenza di alcuni Paesi all'Unione europea costituisce un framework privilegiato per intensificare forme di partecipazione a progetti congiunti al fine di raggiungere anche gli obiettivi della politica europea per la ricerca mediante lo scambio di ricercatori e le collaborazioni tra università dei Paesi membri, come nel caso di Malta, Slovacchia e Slovenia. In altri casi, la cooperazione in esame può sostenere il processo anche culturale, oltre che scientifico e nel campo dell'istruzione, di Paesi che intraprendono un percorso di avvicinamento all'Unione europea, come nel caso del Montenegro.

È motivo di orgoglio prendere atto che l'Italia è un punto di riferimento privilegiato per molti Paesi anche non europei, come il Senegal, dove l'insegnamento della lingua italiana è inserito nei programmi scolastici. Molto può essere fatto anche per la valorizzazione del patrimonio turistico e paesaggistico dell'Italia e dei partner impegnati nella cooperazione bilaterale e multilaterale, anche nel contesto delle organizzazioni internazionali con competenza in materia. Inoltre, alla luce del fatto che vi è una richiesta diffusa di più Italia all'estero, siamo sollecitati ad intensificare le forme di cooperazione in tutti gli ambiti descritti negli Accordi, anche mettendo in campo le varie e molteplici professionalità e forme di aggregazione di cui dispone l'Italia. Per questo ci impegniamo oggi, a nome del Paese, a ratificare i sei Accordi in esame e a realizzarne i contenuti. Quindi, annuncio il voto favorevole del mio gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molea. Ne ha facoltà.

BRUNO MOLEA. Grazie, Presidente. Chiedo l'autorizzazione di consegnare l'intervento.

PRESIDENTE. L'autorizzo volentieri.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Già in precedenti occasioni, il gruppo della Lega ha manifestato rilevanti perplessità circa l'opportunità di accorpare in un unico provvedimento l'autorizzazione parlamentare a ratificare una serie di Trattati aventi il medesimo oggetto, ma controparti differenti.

La scelta fatta, purtroppo confermata anche in questa circostanza, enfatizza in effetti la dimensione tecnica dell'oggetto degli Accordi, a discapito della valutazione politica concernente la loro singola desiderabilità in rapporto ai Paesi con i quali le singole intese sono state sottoscritte.

Ci viene oggi chiesto di votare a favore di ben sei Accordi di contenuto abbastanza simile, se non analogo; ma come si fa a mettere sullo stesso piano un'intesa nel campo della cultura, dell'arte e del patrimonio con gli Emirati Arabi Uniti, con un'altra che abbia come controparte la Slovacchia o la Slovenia? In un caso, si rinforza il nostro rapporto con un interlocutore che non è particolarmente sensibile alla salvaguardia dei diritti dei cristiani residenti sul suo territorio, mentre nell'altro parliamo di Paesi che con noi condividono ampi tratti culturali e ai quali ci avvicinano già la comune appartenenza alla cosiddetta civiltà giudaico-cristiana e la soggezione più recente al medesimo apparato regolatorio definito dall'Unione europea.

Noi non siamo sfavorevoli allo sviluppo delle relazioni culturale tra il nostro Stato e i Paesi che compongono la comunità internazionale, riteniamo però che un aspetto decisivo della natura politica che costringe il Governo a sottoporre questi Accordi al vaglio parlamentare risieda nella particolare valutazione di merito concernente l'espansione dei nostri rapporti con ogni dato interlocutore estero.

In parole povere, rimproveriamo questa volta al Governo il fatto che voglia da noi parlamentari non soltanto un “sì” ad una serie di intese che mirano ad allargare il novero delle partnership culturali del nostro Paese, ma implicitamente anche l'espressione di una valutazione politica positiva su un gruppo di interlocutori assai eterogeneo. È certamente possibile, è sicuramente legittimo, ma noi pensiamo che sia semplicemente inopportuno, e se proprio si vuole procedere ad accorpamenti sia meglio farlo raggruppando gli Accordi non sulla base del loro contenuto tecnico, ma piuttosto sulla base della controparte. Sarebbe utile anche come momento di riflessione sui singoli rapporti che l'Italia mantiene bilateralmente con gli altri Stati. Per questo motivo annuncio l'astensione della Lega.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Causin. Ne ha facoltà.

ANDREA CAUSIN. Solo per dichiarare, Presidente, il voto favorevole del gruppo di Alternativa Popolare.

PRESIDENTE. La ringrazio per la sintesi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cimbro. Ne ha facoltà.

ELEONORA CIMBRO. Grazie, Presidente. Il disegno di legge n. 3980 racchiude la ratifica di sei distinti Accordi di cooperazione bilaterale in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, stipulati tra marzo 2000 e luglio 2015 con Emirati Arabi Uniti, Repubblica di Malta, Montenegro, Senegal, Repubblica Slovacca e Slovenia. Analogo Accordo è previsto con la Repubblica Ceca, ma quest'ultimo è stato eliminato dal provvedimento in quanto divenuto legge lo scorso dicembre 2016 con la proposta di legge Di Stefano, sulla quale peraltro ho avuto già modo di intervenire in questa sede.

In merito a questi Accordi non si rilevano particolari profili di criticità, anzi essi offrono una chance particolarmente interessante per l'Italia per rivedere i precedenti Accordi bilaterali alla luce delle mutate condizioni politiche e di comuni appartenenze, nonché per rafforzare la propria politica esterna nel settore che più di tutti può e deve creare condizioni di pace, apertura e integrazione, in uno scenario internazionale che invece sta prendendo la direzione opposta. L'accordo con il Senegal, ad esempio, è stato negoziato per includere le clausole per la valorizzazione della diaspora senegalese in Italia e include formule di collaborazione interuniversitaria e un sostegno più deciso all'insegnamento dell'italiano in Senegal. La stessa domanda culturale e di conoscenza dell'Italia e della sua cultura in Senegal è in progressivo aumento. Molte manifestazioni culturali sono organizzate a Dakar dalle istituzioni italiane ed inoltre molti senegalesi parlano l'italiano grazie alle loro esperienze di studio e di lavoro in Italia. L'italiano è materia curricolare come seconda o terza lingua straniera opzionale nelle scuole medie e nei licei, oltre ad essere insegnato in alcune scuole professionali senegalesi.

Altri due esempi interessanti di questi sei Accordi, che sono raggruppati sotto quest'unico provvedimento per sottolineare l'importanza della collaborazione, sono l'Accordo con gli Emirati Arabi Uniti e l'Accordo con il Montenegro. Il primo trova una sua particolare collocazione a fronte dell'Unione bilaterale dei parlamentari italiani ed emiratini. La possibilità, dunque, di cooperare anche sul fronte della cultura e dell'arte, assume un particolare significato nei termini di una possibile e auspicabile apertura democratica in uno Stato di fatto monarchico. L'Accordo con il Montenegro persegue invece l'obiettivo di costruire, promuovere, sostenere e aggiornare, iniziative comuni in campo scientifico e tecnologico, anche tenendo conto degli specifici programmi dell'Unione europea e di altri organismi internazionali, quali l'INCE. Lo scopo principale dell'Accordo è, quindi, il consolidamento e l'armonizzazione dei legami e della comprensione reciproca, fornendo al contempo una risposta efficace alla forte richiesta di innovazione tecnologica in Montenegro. E il sostegno dell'Italia risulta qui particolarmente importante a fronte della possibilità di entrata del Montenegro nell'Unione europea e della sua particolare posizione geopolitica, che lo rende un interlocutore fondamentale, un potenziale mediatore, nella tormentata zona dei Balcani. Ricordo, infatti, che il 27 dicembre 2010 l'Unione Europea ha concesso al Montenegro lo status ufficiale di Paese candidato e nel dicembre 2011 il Consiglio ha avviato il processo di adesione.

Per tutte queste ragioni, annuncio il voto favorevole di Articolo 1-MDP.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Archi. Ne ha facoltà.

BRUNO ARCHI. Grazie, Presidente. Forza Italia voterà favorevolmente su tutte queste ratifiche.

Consideriamo la politica culturale un importante strumento di politica estera e non saremo certo noi come gruppo che tradizionalmente abbiamo sempre dato un alto valore ai trattati internazionali, e quindi alla loro conseguente ratifica, a metterci di traverso. Mi sia però consentita una breve annotazione che potrei rifare anche fra poco quando dovremo discutere di ratifiche che riguardano Trattati concernenti relazioni con l'Unione europea, in questa sorta di grande contenitore internazionale, di questo minestrone diplomatico, lasciatemi il termine, in cui abitualmente ci troviamo costretti a confrontarci quando il Governo ci pone di fronte a una serie di ratifiche (ne ho contate sette adesso, e altre tre o quattro saranno dopo, quindi in totale, in due blocchi, una decina di Trattati): andrebbero forse valutate caso per caso.

Non perché, lo ripeto, noi come gruppo ci si voglia mettere diciamo di fronte ed in contrasto con quello che è il concetto di ratifica di trattato internazionale, quanto sull'opportunità di inglobare in questo modo tutta una serie di trattati che forse meriterebbero un approfondimento singolo specifico e non troppo superficiale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scagliusi. Ne ha facoltà.

EMANUELE SCAGLIUSI. Presidente, il disegno di legge all'esame della Camera riguarda la ratifica e l'esecuzione di sei distinti Accordi bilaterali di cooperazione in materia culturale, scientifica, tecnologica e di istruzione, siglati in un arco temporale compreso tra il 2000 e il luglio 2015.

Originariamente in quest'atto era incluso anche l'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica Ceca, sempre sugli stessi temi: questo Accordo è stato già autorizzato alla ratifica dalle Camere in seguito alla presentazione di un'iniziativa legislativa del mio collega Manlio Di Stefano, quindi tale Accordo è stato espunto durante l'iter in Commissione.

Tutti gli accordi presenti in quest'atto sottendono alle stesse tematiche, quindi il gruppo del MoVimento 5 Stelle non farà mancare il supporto e il voto favorevole a queste ratifiche, anche se ci tengo ad evidenziare le criticità rilevate già in occasione di altri disegni di legge che hanno la stessa impostazione, cioè quella del “prendere o lasciare”, in cui più ratifiche, riguardanti anche Paesi eterogenei, vengono messe nello stesso atto, quindi non si dà la possibilità al Parlamento di votare magari in modo differente a seconda delle varie ratifiche, soprattutto quando si coinvolgono Paesi in cui si riscontrano violazioni sia dei diritti umani che dei basilari principi democratici. Quindi, auspichiamo che in seguito questa pratica venga meno e si torni a votare le ratifiche magari accorpate secondo un'altra logica, che permetta ai parlamentari e al Parlamento di esprimersi sul merito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Franco Cassano. Ne ha facoltà.

FRANCO CASSANO. Presidente, il provvedimento in oggetto si riferisce ad un Accordo di cooperazione con sei Paesi, e il criterio che lo ispira è fondamentalmente quello di articolare, sviluppare, modificare in meglio una serie di relazioni culturali, scambi scientifici e tecnologici con una serie di Paesi con i quali sono stati a suo tempo conclusi Accordi, ma che risalgono, i più recenti, quasi tutti solo agli anni Settanta; quindi si tratta di rinnovare tenendo conto delle novità e delle trasformazioni geopolitiche, perché alcuni di questi Paesi non esistevano prima degli anni Novanta come soggetti autonomi, Stati autonomi.

Esso si riferisce, in primo luogo, al rapporto con gli Emirati Arabi Uniti, e mira ad intensificare le relazioni commerciali con questi Paesi, nonché gli scambi culturali e a rinnovare la cooperazione.

Poi c'è un Accordo anche con Malta, che mira a promuovere e a favorire iniziative e scambi culturali e collaborazioni, che permettono di avere delle relazioni bilaterali in modo più articolato, con un Paese che peraltro è membro anch'esso dell'Unione europea.

Il terzo Accordo è invece quello con il Governo del Montenegro, e accanto agli scambi culturali viene dato particolare rilievo alla richiesta di innovazione di questo Paese, in modo tale da poter aiutare il suo avvicinamento all'Unione europea.

Per quello che riguarda invece il Senegal, l'elemento di maggiore significato, accanto a tutti gli elementi che sottolineano la cooperazione culturale, scientifica e tecnica e che mirano a valorizzarla, è anche la valorizzazione della diaspora senegalese in Italia, quindi anche la cura della possibilità di apprendere la lingua italiana in modo tale da favorire le relazioni tra i due Paesi.

Per quello che riguarda la Repubblica Slovacca, anche in questo caso si tratta sempre di accordi di collaborazione tecnico-scientifica, che non possono che essere incoraggiati e moltiplicati.

La stessa cosa vale per l'Accordo relativo alla Slovenia - in qualche modo anch'esso un Paese che si sta integrando nell'Unione europea -, per incoraggiare la partecipazione bilaterale, in particolare in relazione ai problemi che riguardano le minoranze presenti nei due Paesi, Slovenia ed Italia. Per tutte queste ragioni, questo provvedimento mi sembra particolarmente rilevante, pertanto non si può che dichiarare il voto favorevole al provvedimento stesso (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 3980-A)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

  (Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3980-A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 3980-A:

"Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Emirati Arabi Uniti, nell'ambito della cultura, arte e patrimonio, fatto a Dubai il 20 novembre 2012; b) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Malta in materia di cooperazione culturale e di istruzione, fatto a Roma il 19 dicembre 2007; c) Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Podgorica il 26 settembre 2013; d) Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Senegal, fatto a Roma il 17 febbraio 2015; e) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica slovacca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, fatto a Bratislava il 3 luglio 2015; f) Accordo di collaborazione nei settori della cultura e dell'istruzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Slovenia, fatto a Roma l'8 marzo 2000."

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

Nel frattempo, saluto studenti ed insegnanti del Liceo statale “Guglielmo Marconi” di Pescara, che assistono ai nostri lavori dalla tribuna (Applausi).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2194 - Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Barbados per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, fatta a Barbados il 24 agosto 2015 (Approvato dal Senato) (A.C. 4226) (ore 16,10).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 4226: Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Barbados per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, fatta a Barbados il 24 agosto 2015.

Ricordo che nella seduta del 3 aprile si è conclusa la discussione generale.

(Esame degli articoli - A.C. 4226)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica, nel testo del Senato, ai quali non sono state presentate proposte emendative. Li porrò dunque direttamente in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 (Vedi l'allegato A).

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Intanto salutiamo il Presidente federale della Repubblica d'Austria, Alexander Van der Bellen, che è in tribuna accompagnato dalla Presidente Boldrini (Applausi).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 9).

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 4226)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Se non vi sono interventi chiedo al Governo di dare il parere sui due ordini del giorno Marzano n. 9/4226/1 e Carrescia n. 9/4226/2.

MARIO GIRO, Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Il Governo esprime parere favorevole su entrambi gli ordini del giorno presentati.

PRESIDENTE. Se i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno, è concluso l'esame degli ordini del giorno.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 4226)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

ROCCO PALESE. Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere il voto favorevole perché il disegno di legge reca una ratifica importante della Convenzione tra l'Italia e le Barbados per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire l'evasione fiscale, temi importanti che sarebbe estremamente interessante che il Governo portasse anche in maniera endogena cioè all'interno, nella politica di natura fiscale soprattutto cercando di combattere l'evasione ma soprattutto abbassare le tasse. Vanno bene gli accordi internazionali ma forse pensiamo anche un po' di più a casa nostra.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fitzgerald. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Grazie, Presidente. La Convenzione che ci apprestiamo a ratificare con il Governo di Barbados si inserisce nel quadro della politica fiscale italiana tesa a implementare il modello OCSE a livello internazionale e quindi la lotta all'evasione fiscale, pur promuovendo l'internazionalizzazione del nostro sistema imprenditoriale. Essa è tesa ad evitare le doppie imposizioni nei rapporti con un Paese che è economicamente sano e quindi attrattivo per le nostre imprese. Infatti Barbados è il cinquantesimo Paese più ricco al mondo in termini di PIL pro capite e ha un'economia mista abbastanza sviluppata con forti capacità attrattive nel settore dello sviluppo turistico per le nostre imprese. La ratifica di tale Convenzione rappresenta quindi un ulteriore passo avanti verso la legalità fiscale internazionale che compie il nostro Paese e di cui dobbiamo essere orgogliosi. Annunzio pertanto il voto favorevole del mio gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Menorello. Ne ha facoltà. Colleghi, per favore, abbassiamo un po' il volume della voce.

DOMENICO MENORELLO. Grazie, Presidente. La Convenzione in oggetto fa seguito ad altri analoghi accordi stipulati da Barbados con altri Paesi europei e in questo senso non è solo uno strumento giuridico utile alle imprese anche italiane ma è anche un efficace tentativo per contrastare il fenomeno dell'evasione fiscale. Per il resto la Convenzione è redatta sul modello fiscale elaborato dall'OCSE; si applicherà principalmente ai tributi IRPEF, IRES e IRAP quanto al tentativo di evitare la doppia imposizione; definisce concetti rilevanti sotto il profilo fiscale tra i quali: i dividendi, gli interessi dei canoni, gli utili derivanti da immobili, mobili e da capitale. Si occupa inoltre dei redditi da pensione e di quanto concerne i redditi di professori e di insegnanti. Particolare rilevanza hanno le disposizioni in tema di scambio di informazioni, ivi compreso il superamento del segreto bancario cosicché l'Accordo può ritenersi da parte italiana in piena concordanza con gli obiettivi di lotta all'evasione e all'elusione fiscale. Perciò, anche attraverso il voto odierno, si consentirà a Barbados di uscire dalla black list dei Paesi che non assicurano un adeguato scambio di informazioni in materia fiscale. Pertanto il nostro voto sarà favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Civici e Innovatori).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. La Convenzione con le Barbados consta di 31 articoli. Di particolare importanza appare l'articolo 13 concernente la tassazione degli utili da capitale, attesa la natura di paradiso fiscale della nostra controparte. È previsto in particolare che le plusvalenze ottenute da un soggetto che tragga oltre il 50 per cento dei propri utili da immobili situati nel territorio della controparte siano tassati in questo ultimo. In pratica dall'effettiva applicazione di questo Accordo il nostro Paese potrebbe anche trarre delle risorse. Il condizionale è tuttavia d'obbligo, atteso il permanente interesse delle Barbados a proteggere coloro che le scelgono per sfuggire alle tasse dello Stato di origine.

L'atto della Camera all'esame dell'Assemblea che di questa Convenzione autorizza la ratifica e ne ordina l'esecuzione è quindi condivisibile anche se è meglio non farsi eccessive illusioni circa i risultati che potranno essere ottenuti. Proprio perché risulta importante valutare l'impatto effettivo di queste Convenzioni sulle entrate del bilancio dello Stato, mentre annunciamo il nostro voto favorevole rispetto al provvedimento, invitiamo altresì il Governo a considerare la futura creazione di organismi di controllo e monitoraggio che siano in grado di presentare periodicamente al Parlamento un resoconto delle variazioni dello stato dell'entrata del bilancio dello Stato derivanti dagli accordi per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali stretti con i Governi dei Paesi comunemente ritenuti paradisi fiscali o finanziari.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Causin. Ne ha facoltà.

ANDREA CAUSIN. Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il voto favorevole di Alternativa popolare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cimbro. Ne ha facoltà.

ELEONORA CIMBRO. Grazie, Presidente. Il disegno di ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Barbados per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, fatta a Barbados il 24 agosto 2015, risponde all'esigenza di disciplinare in maniera più efficiente ed equilibrata gli aspetti fiscali delle relazioni economiche tra i due Paesi. L'intesa, ricalcando il modello di convenzione fiscale dell'OCSE che è stata alla base di molti altri accordi con altri Paesi, trova applicazione nei riguardi delle persone fisiche e giuridiche residenti in uno o in entrambi gli Stati contraenti limitatamente all'imposizione sui redditi e all'imposta regionale sulle attività produttive. L'Accordo regimenta anche le tasse pensionistiche per le quali si fa riferimento al Paese di residenza e la tassazione dei redditi per le funzioni pubbliche per le quali si fa riferimento allo Stato fonte, ivi comprese quelle di professori ed insegnanti. Per queste ultime si dispone di un'esenzione temporanea nel Paese presso cui essi svolgono un'attività di ricerca o insegnamento. Sono poi previsti il principio di non discriminazione, una procedura amichevole per la risoluzione dei conflitti, lo scambio di informazioni e l'intangibilità dei privilegi fiscali previsti per agenti diplomatici e funzionari consolari.

Il provvedimento è già stato approvato al Senato nel gennaio 2017 ed è in linea con le priorità del Governo italiano sulla lotta all'evasione fiscale internazionale. Il rapporto 2016 del Ministero, infatti, evidenzia come l'Italia rivesta un ruolo importante a livello internazionale nel promuovere la trasparenza fiscale. Il nostro Paese infatti è parte della già citata Convenzione multilaterale OCSE-Consiglio d'Europa sulla mutua assistenza amministrativa in materia fiscale che costituisce la base giuridica a livello globale per lo scambio di informazioni su richiesta, spontaneo e automatico. In ambito europeo sotto la Presidenza italiana è stata adottata la direttiva 2014/107/UE che ha incorporato il Common Reporting Standard nella legislazione comunitaria, modello di report standardizzato che permetterà di ottenere informazioni su base automatica sui conti correnti dei soggetti residenti in Paesi che lo hanno sottoscritto anche se detenuti attraverso entità giuridiche di cui essi sono beneficiari effettivi. Le informazioni ricevute nell'ambito dello scambio automatico costituiranno un importante input per eventuali accertamenti fiscali ove vi fosse il sospetto di attività poco chiare. Da quest'anno le amministrazioni fiscali inizieranno a ricevere le informazioni e sarà dunque possibile fare un importante salto di qualità nella cooperazione amministrativa. Per tutte queste ragioni non posso che annunciare il voto favorevole di Articolo 1-Movimento democratico e progressista.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Cimbro. Onorevole Archi, prego. Prima però saluterei studenti e insegnanti dell'Istituto comprensivo Modugno-Rutigliano di Bitonto, in provincia di Bari, che assistono ai nostri lavori dalla tribuna (Applausi).

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Archi. Ne ha facoltà.

BRUNO ARCHI. Grazie, Presidente. Annuncio il voto favorevole di Forza Italia. Si tratta di un trattato, come ne abbiamo già votati di analoghi nel recente passato, fatto su un modello di convenzione fiscale dell'OCSE che ci vede estremamente favorevoli e per il quale siamo veramente d'accordo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Del Grosso. Ne ha facoltà.

DANIELE DEL GROSSO. Grazie, Presidente. Solo per dichiarare il nostro voto favorevole e per dire che il MoVimento 5 Stelle è sempre attento a questi temi sulla lotta contro l'evasione fiscale e l'elusione fiscale. Pertanto, dichiaro il nostro voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Censore. Ne ha facoltà.

BRUNO CENSORE. Grazie, Presidente. L'accordo in discussione oggi, che sarà sottoposto al voto di ratifica, rappresenta un importante passo avanti per assicurare una maggiore trasparenza nei rapporti economici, bancari e fiscali tra Italia e Barbados.

Come è noto, Barbados è una delle più belle isole delle Antille ed è anche conosciuta perché vi è un sistema di tassazione agevolata, un problema, questo, ricorrente, che il nostro Paese sta affrontando, lavorando verso un sistema più equilibrato, in grado di favorire l'accesso a beni e servizi.

Quindi, si concretizza, finalmente, un allineamento con i parametri del modello di convenzione fiscale dell'OCSE, perfezionando la definizione dei soggetti destinatari della convenzione, dunque delle persone fisiche e giuridiche, residenti in uno degli Stati contraenti, relativamente all'imposizione sui redditi e sulle attività produttive.

È, dunque, un fatto positivo l'introduzione di nuovo regime fiscale per utili delle imprese, redditi immobiliari, traffico internazionale della navigazione marittima ed aerea, professioni indipendenti, dipendenti e studenti. L'elemento di novità, in tal senso, è rappresentato anche dalle disposizioni che hanno l'obiettivo di evitare le doppie imposizioni, agevolare le controversie, favorire lo scambio di informazioni tra autorità nazionali e contrastare pratiche elusive sulla fiscalità.

Si tratta, dunque, di una visione complessiva, sulla quale abbiamo un giudizio positivo e che merita di essere sostenuta ed estesa nelle relazioni tra l'Italia e altri Paesi, per garantire rapporti paritari tra gli operatori italiani e gli altri soggetti operanti, riducendo sempre di più i margini della opacità finanziaria. Per questi motivi, il Partito Democratico darà un voto positivo.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 4226)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica, già approvato dal Senato, n. 4226:

S. 2194 - "Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Barbados per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, fatta a Barbados il 24 agosto 2015".

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 10).

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Costa Rica sullo scambio di informazioni in materia fiscale, con Allegato, fatto a Roma il 27 maggio 2016 (A.C. 4254).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 4254: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Costa Rica sullo scambio di informazioni in materia fiscale, con Allegato, fatto a Roma il 27 maggio 2016.

Ricordo che nella seduta del 3 aprile si è conclusa la discussione sulle linee generali.

(Esame degli articoli - A.C. 4254)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica ai quali non sono state presentate proposte emendative. Li porrò dunque direttamente in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

Saluto studenti e insegnanti dell'Istituto Comprensivo Alessandro Di Meo di Volturara Irpina, in provincia di Avellino, che assistono ai nostri lavori dalla tribuna (Applausi).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 11).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 12).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 (Vedi l'allegato A).

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 13).

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 4254)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Ce ne sono tre, se nessuno chiede di intervenire chiedo i pareri al Governo.

MARIO GIRO, Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Il parere è favorevole per tutti e tre.

PRESIDENTE. Allora, nessuno insiste per la votazione.

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 4254)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

ROCCO PALESE. Grazie, per preannunciare il voto a favore, da parte della componente Conservatori e Riformisti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Grazie, Presidente. L'Accordo al nostro esame, concernente lo scambio di informazioni fiscali tra Italia e Costa Rica si inserisce, come tutti gli accordi fiscali che siamo chiamati a ratificare, nel quadro della politica estera italiana in ambito fiscale, tesa a far sì che venga implementato il modello OCSE sul piano internazionale, per una più efficace lotta ai crimini contro il fisco e per la promozione, in un contesto fiscale chiaro e definito, delle nostre imprese all'estero.

Si tratta di un accordo che potremmo definire, quindi, buono, sia in termini generali che per la consistente comunità italiana residente in Costa Rica, circa 5.437 iscritti AIRE. Ricordo, infatti, che l'Accordo si applica all'imposta sul reddito delle persone fisiche, IRPEF, all'imposta sul reddito delle società, IRES, all'imposta regionale sulle attività produttive, IRAP, all'imposta sul valore aggiunto, IVA, all'imposta sulle successioni, all'imposta sulle donazioni e alle imposte sostitutive.

Sottolineo, quindi, nuovamente, l'importanza dell'Accordo con un Paese che ha visto una prima presenza italiana sin dal XVII secolo in forma individuale, per poi diventare rilevante a fine Ottocento, con l'arrivo di operai italiani per la costruzione della ferrovia che portava dalla capitale all'Atlantico. Ma non possiamo dimenticare anche l'immigrazione più recente, quella imprenditoriale, di fine secolo scorso, che continua a tenere uniti i due Paesi anche sul piano umano. Ricordo, infine, che dal 2010 al 2014 il Costa Rica ha avuto come Vicepresidente della Repubblica il grande scienziato e ambientalista Alfio Piva, oriundo italiano, che si è laureato in medicina veterinaria presso l'Università di Parma nel 1963, per poi tornare a vivere e lavorare in Costa Rica, esempio chiaro di legami inscindibili tra i due Paesi, che vogliamo continuare a rafforzare anche attraverso accordi come questi.

Dichiaro, pertanto, il voto favorevole del mio gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Quintarelli. Ne ha facoltà. Non c'è? C'è... Allora non riesce a parlare... Rinuncia? Onorevole Quintarelli, prego. Se lo mettete nelle condizioni di poter intervenire...

GIUSEPPE STEFANO QUINTARELLI. Se mi autorizza, consegno il testo del mio intervento.

PRESIDENTE. Va bene, è autorizzato.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Stefano Borghesi. Ne ha facoltà.

STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Di particolare rilevanza l'articolo 5 dell'accordo, che prevede il superamento del segreto bancario, cosa che priverebbe di fatto Costa Rica del suo status di paradiso fiscale e finanziario. È evidente come in sede di applicazione sarà soprattutto il nostro Paese a valersi della nuova facoltà di accesso ad informazioni sensibili che l'accordo apparentemente dischiuderebbe.

Pesa sulla credibilità dell'intesa, tuttavia, proprio l'effettiva volontà del Governo di Costa Rica di modificare il proprio attuale modello di sviluppo. Qualora, infatti, l'opacità che attualmente caratterizza alcuni aspetti della disciplina locale e delle attività economiche venisse meno, sparirebbe anche parte significativa dell'incentivo a migrare verso Costa Rica, che tanti capitali ha portato in quel Paese in tanti anni. Ecco perché è motivo di allarme la circostanza che Costa Rica non abbia firmato il protocollo con il quale, nel 2010, al sistema multilaterale di scambio delle informazioni definito in ambito OCSE e Consiglio d'Europa erano state aggiunte disposizioni sulle verifiche fiscali simultanee e sull'assistenza transnazionale per il recupero delle imposte.

In altre parole, mentre le finalità politiche dell'accordo sono, per la parte italiana, chiarissime e pienamente rispondenti agli interessi nazionali del nostro Paese, non altrettanto può dirsi con assoluta certezza per la controparte Costa Rica.

Di qui, mentre ci accingiamo a votare il provvedimento di autorizzazione alla ratifica dell'accordo, invitiamo il Governo, non appena sarà possibile, a dare vita a organismi di controllo e monitoraggio che possano periodicamente presentare al Parlamento un resoconto delle variazioni dello stato dell'entrata del bilancio dello Stato, derivanti dalle intese di questo tipo, almeno limitatamente a quelle strette con Stati considerati paradisi fiscali o finanziari.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Causin. Ne ha facoltà. Consegna? Prendo atto che rinuncia. Va bene.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cimbro. Ne ha facoltà.

ELEONORA CIMBRO. Grazie, Presidente. Il disegno di ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Costa Rica sullo scambio di informazioni in materia fiscale, siglato a Roma il 27 maggio 2016, è stato redatto sulla base del modello della Tax information exchange agreement predisposto dall'OCSE nell'aprile 2002 e consiste in un accordo finalizzato allo scambio di informazione tra gli Stati che, in ragione del ridotto interscambio commerciale, non ritengono necessario stipulare una convenzione contro le doppie imposizioni.

Tale accordo, composto da tredici articoli, racchiude al suo interno alcune importanti disposizioni. L'articolo 3, ad esempio, precisa che per il nostro Paese le imposte oggetto dell'accordo saranno l'imposta sul reddito delle persone fisiche, l'imposta sul reddito delle società, l'imposta regionale sulle attività produttive, l'imposta sul valore aggiunto, l'imposta sulle successioni, l'imposta sulle donazioni e, infine, le imposte sostitutive.

Il contenuto dell'articolo 5, invece, disciplina tutte le modalità attraverso le quali le informazioni fiscali potranno essere richieste da una delle due parti e immediatamente fornite all'altra.

Con l'articolo 6 viene, inoltre, regolamentata la possibilità che una delle parti contraenti consenta ai rappresentanti dell'autorità competente dell'altra parte contraente di effettuare all'interno del proprio territorio interrogatori di persone e anche l'eventuale esame di documenti.

Infine, l'articolo 7 regolamenta tutti quei casi in cui è consentito il rifiuto di una richiesta di informazioni, ad esempio quell'eventualità in cui la divulgazione delle informazioni richiesta appaia contraria all'ordine pubblico. A tale proposito è bene ricordare che il Costa Rica è membro delle principali organizzazioni internazionali e in molte di esse si adopera per assumere un ruolo di protagonismo che va ben oltre le sue ridotte dimensioni geopolitiche, senza infine dimenticare l'impegno di questo Paese in materia di ambiente, protezione e tutela dei diritti umani e lotta per l'abolizione della pena di morte.

In tutti questi vari settori, da quello economico a quello commerciale, dal settore politico sino a quello della cultura, le diverse relazioni bilaterali che legano l'Italia al Costa Rica sono tradizionalmente caratterizzate da una grande vicinanza e collaborazione. Lo testimonia anche il dato relativo alla presenza economica italiana in Costa Rica, che emerge palesemente dalla lettura del dato che testimonia l'importante e significativo numero di aziende locali di origini italiana e dall'elevata diffusione di prodotti e marche italiane nei diversi settori dell'economia costaricense.

Per tutte queste ragioni, annuncio il voto favorevole di Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Archi. Ne ha facoltà.

BRUNO ARCHI. Presidente, solo per annunciare il voto favorevole di Forza Italia.

PRESIDENTE. Adesso ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marta Grande. Ne ha facoltà.

MARTA GRANDE. Grazie, Presidente. Questa ratifica dell'accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Costa Rica consiste principalmente in un provvedimento che contiene intese, in linea con gli orientamenti condivisi dall'Italia nelle diverse sedi internazionali, in tema di potenziamento degli strumenti di contrasto al fenomeno dell'evasione fiscale. Esattamente come gli altri, che sono già stati votati in quest'Aula, il MoVimento 5 Stelle voterà favorevolmente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fabio Porta. Ne ha facoltà... Se non è in Aula, si intende che abbia rinunciato.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 4254)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 4254:

"Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Costa Rica sullo scambio informazioni in materia fiscale, con Allegato, fatto a Roma il 27 maggio 2016".

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 14).

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Governo dello Stato d'Israele, dall'altro, fatto a Lussemburgo il 10 giugno 2013; b) Accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e la Repubblica moldova, fatto a Bruxelles il 26 giugno 2012; c) Accordo sui trasporti aerei fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d'America, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, con Allegato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011, e Accordo addizionale fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, riguardante l'applicazione dell'Accordo sui trasporti aerei fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d'America, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011 (A.C. 2714) (ore 16,40).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2714: Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Governo dello Stato d'Israele, dall'altro, fatto a Lussemburgo il 10 giugno 2013; b) Accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e la Repubblica moldova, fatto a Bruxelles il 26 giugno 2012; c) Accordo sui trasporti aerei fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d'America, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, con Allegato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011, e Accordo addizionale fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, riguardante l'applicazione dell'Accordo sui trasporti aerei fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d'America, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011.

Ricordo che nella giornata del 3 aprile si è conclusa la discussione sulle linee generali.

(Esame degli articoli - A.C. 2714)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica, ai quali non sono state presentate proposte emendative. Li porrò, dunque, direttamente in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 16).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 18).

(Esame di un ordine del giorno - A.C. 2714)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico ordine del giorno presentato, a firma dell'onorevole Carrescia (Vedi l'allegato A).

Qual è il parere del Governo?

MARIO GIRO, Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Parere favorevole.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2714)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

ROCCO PALESE. Sì grazie, per preannunciare il voto a favore della componente Conservatori e Riformisti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fucsia Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Sì grazie Presidente, per dichiarare il voto favorevole del mio gruppo parlamentare e chiedere l'autorizzazione a consegnare il testo.

PRESIDENTE. L'autorizzazione ovviamente è concessa. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Oliaro. Ne ha facoltà.

ROBERTA OLIARO. Grazie Presidente, annuncio il voto favorevole del gruppo Civici e Innovatori e chiedo l'autorizzazione a depositare l'intervento.

PRESIDENTE. È altrettanto concessa anche per lei. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

STEFANO BORGHESI. Sì signor Presidente, con questo atto viene sottoposto all'attenzione dell'Assemblea un altro insieme di accordi internazionali concernenti la regolamentazione del trasporto aereo.

Abbiamo già espresso le nostre perplessità circa l'opportunità di raggruppare in un unico atto autorizzativo le ratifiche di intese internazionali seguendo il criterio del loro oggetto.

In questo caso tuttavia c'è di più, perché il provvedimento al nostro esame concerne tre accordi stretti dall'Unione europea e destinati a soppiantare tutti quelli di segno analogo conclusi da Paesi membri con Stati terzi.

Dei tre accordi il primo, quello euromediterraneo, sottoscritto dall'Unione europea ed Israele, trae la sua origine da quanto disposto dalla Corte di Giustizia delle Comunità europee con le cosiddette sentenze sui cieli aperti e sostituirà interamente tutti gli accordi della stessa materia fatti bilateralmente dai singoli Stati europei con Gerusalemme. Dovrebbe in particolare liberalizzare le tratte aeree esistenti tra i Paesi UE ed Israele.

Ha finalità analoghe anche l'accordo stretto dall'UE con la Repubblica di Moldova, che imporrà l'adozione, da parte moldava, delle tecniche commerciali e degli standard di sicurezza applicati dagli europei.

Il terzo accordo estende invece ad Islanda e Norvegia, già parte dello spazio aereo comune europeo, le disposizioni del protocollo con il quale l'UE e gli Stati Uniti hanno modificato nel 2010 un accordo euroamericano in materia di trasporto aereo risalente al 2007.

Come Lega Nord, non riteniamo di avere nulla in contrario rispetto all'accordo euromediterraneo tra Israele e l'UE, che dovrebbe rendere alla fine più semplice volare da e per Israele.

Troviamo positivo, inoltre, che il nuovo presidente moldavo non abbia fatto venir meno l'impegno comunitario a sollevare la Repubblica di Moldova dalle condizioni di arretratezza in cui si trova.

Che lo spazio aereo comune europeo si saldi infine a quello euroatlantico ci pare addirittura doveroso.

Per questi motivi, signor Presidente, il gruppo della Lega Nord voterà a favore di questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Causin. Ne ha facoltà.

ANDREA CAUSIN. Grazie Presidente, molto sinteticamente per dichiarare il voto favorevole di Alternativa Popolare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cimbro. Ne ha facoltà.

ELEONORA CIMBRO. Grazie Presidente, il disegno di legge n. 2714 racchiude la ratifica di quattro distinti accordi di cooperazione in materia di trasporto aereo.

Il primo degli accordi, quello euromediterraneo, si pone come finalità principale quella di istituire uno spazio aereo liberalizzato tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e lo Stato di Israele, nel cui ambito i vettori di entrambe le parti potranno stabilirsi liberamente e soprattutto fornire liberamente i servizi, sulla base di principi commerciali.

Bisogna garantire che si possa competere su base equa e paritaria, restando naturalmente soggetti a condizioni regolamentari equivalenti ed armonizzate.

Si rammenta, in proposito, che due analoghi accordi con il Marocco e la Giordania, siglati a Bruxelles rispettivamente il 12 dicembre 2006 e il 15 dicembre 2010, sono stati ratificati dall'Italia con la legge n. 158 del 13 ottobre 2009 e con la legge n. 8 del 2 febbraio 2012.

In quell'occasione si trattò dei primi accordi stipulati con Paesi non europei, sulla scia delle linee guida inaugurate dalla Commissione europea nel marzo 2005, al fine di giungere alla conformità degli accordi bilaterali con la normativa comunitaria in vigore.

Nel caso in questione si tratta in sostanza di un accordo positivo, sulla base dell'estensione delle parità di diritti commerciali tra l'Unione europea ed Israele, mentre in passato i vettori erano stati penalizzati proprio per l'assenza di tale accordo. Tuttavia, si segnala la necessità di estendere tali tipologie di accordo anche ad altri Paesi della zona, con i quali l'Unione europea non ha ancora provveduto, come ad esempio appunto il Libano.

Per quanto concerne l'accordo con la Moldova, valgono pienamente le stesse considerazioni generali già formulate in merito all'accordo tra l'Unione europea ed Israele in materia di trasporto aereo: anche in questo caso, infatti, si tratta di un accordo sostanzialmente positivo, poiché volto a stimolare la crescita della sicurezza aerea e della tutela dei consumatori della Moldova.

Per quanto riguarda l'accordo siglato a Lussemburgo e a Oslo il 16 e il 21 giugno 2011, tale patto raccoglie diversi Paesi, tra cui l'Unione europea, gli Stati Uniti, l'Islanda e la Norvegia e, assieme all'accordo addizionale fra l'Unione europea, l'Islanda e la Norvegia in merito all'applicazione del primo accordo, si pone il fine ultimo di estendere all'Islanda e alla Norvegia, alle quali si applica già un accordo sui trasporti aerei fra Stati Uniti e Unione europea del 2007, anche l'ultima versione di questo accordo, come modificata dal protocollo il 24 giugno del 2010.

Nulla osta, dunque, ad esprimere il parere favorevole da parte nel gruppo Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.

ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie signor Presidente, i deputati dell'Udc esprimeranno voto favorevole a questo accordo.

Tuttavia, mi consenta di fare alcune osservazioni sul fatto che la politica del trasporto aereo -particolarmente nel momento difficile che passa l'Italia - e ancor di più la politica del controllo del traffico aereo meriterebbe nel Parlamento una riflessione più attenta, perché stiamo andando incontro ad una rivoluzione di sistema, la quale avrà un impatto potente non solo per i volumi di traffico che interesseranno l'Italia, ma anche per tutto quello che riguarda l'industria aeronautica.

Noi stiamo passando, con la graduale trasformazione in realtà dell'orizzonte aperto dalla direttiva “cieli aperti”, da un sistema di controllo del traffico aereo che prevede un gran numero di protagonisti - ventisette nell'Europa di oggi, con tanti enti, ognuno dei quali controlla il suo spazio aereo nazionale - ad un sistema di libera competizione, nel quale alla fine solo alcuni di questi enti sopravvivranno. Noi possiamo immaginare che di qui a dieci anni noi avremo 4, 5, 6 grandi protagonisti del controllo del traffico aereo.

L'Italia è ben piazzata per essere uno dei grandi protagonisti. L'ENAV, il nostro ente, è tecnologicamente molto avanzato, è stato nel passato ben guidato, tant'è vero che produce anche profitti rilevanti, e l'Italia ha una collocazione geografica che le consente, attraverso accordi mirati con Paesi che possono apparire secondari, ma che sono importanti per via della loro collocazione geografica, di acquisire il controllo verso l'Europa di flussi di traffico che provengono dall'Asia e dall'Africa, diventando un punto di snodo fondamentale.

Per questo, però, è necessaria una politica mirata di accordi e io sarei lieto se in qualche occasione il sottosegretario Giro, per esempio, o chi per lui, ci facesse un'esposizione della strategia che l'Italia ha in questo settore proiettata verso il futuro e se riusciremo a stringere degli accordi anche per quello che riguarda la privatizzazione di ENAV, della quale si parla. Però, non ho ancora capito cosa si intenda veramente fare, perché una cosa è una privatizzazione fatta solo per fare cassa, altra cosa è una privatizzazione che serva per creare alleanze, che facciano di ENAV un protagonista del controllo del traffico aereo nell'Europa di domani e ci evitino di qui a dieci anni un caso Alitalia rinnovato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Archi. Ne ha facoltà.

BRUNO ARCHI. Grazie, Presidente. Forza Italia voterà favorevolmente, anche se potrei dire che, invertendo i fattori, il prodotto non cambia. Vale quello che ho detto nella prima dichiarazione. È un metodo di accorpamento che non ci piace e che contestiamo. C'è una prevalenza di questo criterio sostanziale e un annullamento del criterio geografico. A volte qualcuno diceva, però, che la forma è il metodo e, quindi, anche sostanza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Del Grosso. Ne ha facoltà.

DANIELE DEL GROSSO. Grazie, Presidente, solo per dichiarare il nostro voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Carrozza. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA CARROZZA. Grazie, Presidente. Desidero dichiarare il voto favorevole del Partito Democratico. Sono tre accordi differenti sulla creazione di uno spazio aereo comune transatlantico. I primi due si riferiscono agli accordi con lo Stato di Israele e con la Repubblica moldava e poi c'è una parte, che si riferisce all'inclusione dell'Islanda e della Norvegia, nell'ambito degli accordi che si riferiscono all'Unione europea e agli Stati Uniti, per la creazione di uno spazio aereo comune per il traffico. Quindi, per tutte queste ragioni noi dichiariamo il nostro voto favorevole.

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2714)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 2714: Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Governo dello Stato d'Israele, dall'altro, fatto a Lussemburgo il 10 giugno 2013; b) Accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e la Repubblica moldova, fatto a Bruxelles il 26 giugno 2012; c) Accordo sui trasporti aerei fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d'America, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, con Allegato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011, e Accordo addizionale fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, riguardante l'applicazione dell'Accordo sui trasporti aerei fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d'America, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 19).

Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Fiorio ed altri; Castiello ed altri: Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico (A.C. 302-3674-A) (ore 17).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge nn. 302-3674-A: Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico.

Invito i colleghi della Commissione agricoltura a prendere posto al Comitato dei nove.

Ricordo che nella seduta del 18 aprile si è conclusa la discussione generale e la relatrice e il rappresentante del Governo hanno rinunciato a intervenire in sede di replica.

(Esame degli articoli - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del testo unificato delle proposte di legge nel testo della Commissione.

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione.

In particolare, il parere della V Commissione (Bilancio) reca otto condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, che sono in distribuzione e che saranno poste in votazione, ai sensi articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

(Esame dell'articolo 1 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti e se viene liberato il banco del Governo, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Grazie, Presidente. Invito al ritiro o parere contrario sugli emendamenti 1.3, 1.2 e 1.1 Ciracì.

Invito al ritiro o parere contrario sugli articoli aggiuntivi 1.01 Parentela e 1.02 Castiello.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. 1.3 Ciracì parere contrario o…

PRESIDENTE. Se è conforme, il Governo ci dice che è conforme.

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Sì, è conforme.

PRESIDENTE. Perfetto. Siamo sull'emendamento 1.3 Ciracì. Non viene ritirato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.3 Ciracì, se non viene ritirato, con il parere contrario di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Passiamo all'emendamento 1.2 Ciracì. Non viene ritirato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.2 Ciracì, con il parere contrario di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.1 Ciracì, con il parere contrario di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 23).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Parentela 1.01, sul quale vi è un invito al ritiro. Prendo atto che la proposta emendativa viene mantenuta.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Parentela 1.01, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Castiello 1.02.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA CASTIELLO. Presidente, noi abbiamo voluto mantenere in Aula questa proposta emendativa perché riteniamo sia giusto dibattere politicamente su quello che è il divieto dell'uso degli organismi geneticamente modificati - appunto i cosiddetti OGM - in quella che è l'agricoltura biologica.

Questa proposta emendativa contiene una disposizione un po' più restrittiva della normativa europea, perché ne esclude l'uso completo, anche per quanto riguarda le contaminazioni accidentali tecnicamente rilevabili, in quanto sappiamo che c'è comunque un livello, una presenza di tracce di OGM all'interno dei prodotti.

A supporto di questa nostra testi, ci viene incontro anche quello che sta accadendo in Europa, soprattutto in Germania, dove, purtroppo, rispetto a questo argomento, si stanno aprendo delle brecce su tale questione. Infatti, anche la giustizia dà ragione a quegli agricoltori che chiedono giustamente e legittimamente dei danni quando le loro colture biologiche risultino, in qualche modo, per cause esterne, contaminate da OGM, anche quanto tali contaminazioni sono sotto il livello tecnicamente rilevabile.

Per cui, ritenevamo opportuno mantenere questo emendamento, proprio per aprire in qualche modo questo dibattito, per far comprendere come la norma dovrebbe essere più restrittiva, quindi per evitare completamente, visto che parliamo di metodo biologico in agricoltura, l'uso di qualsiasi forma di contaminazione, anche se si tratta di livelli molto bassi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fiorio. Ne ha facoltà.

MASSIMO FIORIO. Presidente, l'osservazione dalla collega Castiello si riferisce al fatto che noi dovremmo inserire il divieto di organismi geneticamente modificati, ma la normativa comunitaria già prevede quanto ha sottolineato la collega. Andare ad inserirlo in questo provvedimento significa in realtà riaprire il dibattito, in qualche modo.

Noi consideriamo quella della collega, quindi - e gli indirizzi del Governo, in tutti gli atti che sono stati fatti, rispetto alle scelte nazionali, sono stati chiari - una sottolineatura pleonastica, perché l'agricoltura biologica esclude l'uso di organismi geneticamente modificati. Inserirlo darebbe da pensare che, in realtà, si potrebbe in qualche modo anche aggirare questo problema.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fedriga. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO FEDRIGA. Presidente, ci sfugge la giustificazione appena giunta, perché, se dovesse semplicemente ribadire qualcosa che è già in essere, non vedo alcun tipo di problema nel scriverlo nella norma. Non capisco perché, scrivendolo nella norma, si aprirebbe una finestra per cui la normativa potrebbe essere aggirata.

Cioè, oggettivamente - conosco la sua intelligenza - non ha senso. Noi chiediamo semplicemente di scriverlo per ribadirlo in questa legge e fare chiarezza. Voi ritenete sia una chiarezza eccessiva? Benissimo, ma in questi casi credo che sia meglio eccedere, per chiarire, quando si tratta di coltivazione di alimenti biologici, che non ci deve essere assolutamente né contaminazione né utilizzo di OGM.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Parentela. Ne ha facoltà.

PAOLO PARENTELA. Presidente, anche noi avevamo depositato proprio una proposta emendativa simile per tutelare l'agricoltura biologica italiana: non capiamo il motivo per cui non si possa riaffermare questo principio in una legge nazionale. Va bene, è prevista nel regolamento europeo, ma nessuno ci punisce se lo mettiamo nero su bianco in una legge del nostro Paese. Tutto qui. Quindi invitiamo la maggioranza ad approvare questo emendamento di buonsenso, se veramente si vuole essere concreti in politica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO. Presidente, voteremo a favore di questo emendamento, come prima abbiamo votato favorevolmente sull'emendamento proposto dal collega Parentela, anche perché neanch'io capisco molto le motivazioni del relatore, in quanto sicuramente è un rafforzativo rispetto a quanto già la normativa europea dice, come precedentemente egli ha affermato, ma proprio perché già c'è, non vedo il motivo di non poter dare esito favorevole a questa proposta emendativa, anche perché la collega Castiello dice una cosa giusta, riferendosi - e vado a citare - a “prodotti accidentalmente contaminati”. Quindi, etimologicamente, se avessimo dovuto togliere la parola “accidentalmente”, avremmo potuto anche essere d'accordo con il relatore; quando invece si va ad inserire questo avverbio, “accidentalmente”, allora è altrettanto chiaro che questo è un evidente rafforzativo della proposta emendativa su di un testo per il quale noi, tutto sommato, possiamo essere d'accordo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, intervengo per dire che sono rimasto un po' impressionato nell'ascoltare un'espressione del tipo: va beh, sarà una ripetizione, mettiamolo comunque nella legge, tanto non si paga pegno. Noi stiamo facendo una legge, non stiamo scrivendo un pezzo di cronaca o qualcosa di questo tipo, quindi dobbiamo mettere le parole nella stessa misura in cui servono e non in altre.

Non solo. Il comma 2 di questa proposta emendativa dice che è altresì vietato qualunque riferimento o utilizzo del termine “biologico” quando la produzione non è biologica: c'è bisogno di scrivere nella legge una cosa di questo tipo? Stiamo veramente a scherzare?

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Castiello 1.02, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

(Esame dell'articolo 2 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 26).

(Esame dell'articolo 3 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione sull'emendamento Zaccagnini 3.2.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Invito al ritiro, altrimenti parere contrario, Presidente.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere contrario.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaccagnini 3.2, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 28).

(Esame dell'articolo 4 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. La Commissione esprime parere favorevole sugli emendamenti 4.600 da votare ai sensi dell'articolo 86 comma 4-bis del Regolamento; 4.55 Russo e 4.53 Gagliardi. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti 4.12 Zaccagnini; 4.50 Pellegrino; 4.54 Benedetti; 4.51 Segoni e 4.52 Parentela.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Il Governo esprime parere conforme alla relatrice.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.600 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 29).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.55 Russo con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 30).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.53 Gagnarli, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 31).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.12 Zaccagnini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.50 Pellegrino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.54 Benedetti, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.51 Segoni, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.52 Parentela. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Parentela. Ne ha facoltà.

PAOLO PARENTELA. Grazie, Presidente. Intervengo per spiegare la motivazione per cui ho presentato l'emendamento in esame: l'agricoltura biologica è l'unica che contribuisce ad affrontare e a mitigare i cambiamenti climatici. Perciò riteniamo opportuno che all'interno del tavolo tecnico ci sia anche questo dibattito soprattutto tra il tavolo tecnico e il MiPAF. Ricordo che anche in Commissione agricoltura abbiamo approvato una risoluzione per istituire un ufficio all'interno del MiPAF per studiare i cambiamenti climatici in atto al fine di affrontarli. Quindi riteniamo sia un emendamento di buonsenso per offrire e dare un input in più al tavolo tecnico su un argomento di vitale importanza per tutti noi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.52 Parentela, con il parere contrario della Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4, nel testo emendato.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 37).

(Esame dell'articolo 5 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Emendamento 5.600 della Commissione, parere favorevole. Emendamento 5.50 Placido, invito al ritiro o parere contrario. Emendamento 5.51 Placido, invito al ritiro o parere contrario. Emendamento 5.44 Ciracì, invito al ritiro o parere contrario. Emendamento 5.52 Placido, invito al ritiro o parere contrario. Articolo aggiuntivo 5.01 Castiello, invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.600 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento), con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 38).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.50 Placido, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.51 Placido, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.44 Ciracì con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

Intanto, salutiamo gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto Comprensivo di Primiero, in provincia di Trento, che sono alla Camera per la loro giornata di formazione e che assistono ai nostri lavori dalla tribuna (Applausi.

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.52 Placido, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pellegrino. Ne ha facoltà.

SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che vorrei sottoporre all'Aula e credo che non sia molto complesso da comprendere, anche perché noi chiediamo in maniera molto, molto semplice - e non comprendiamo come mai il Governo su questo emendamento abbia dato parere contrario - quello che, di fatto, chiedono, sostanzialmente, tutti i cittadini italiani, cioè di sostenere programmi e progetti di educazione alimentare scolastica e di utilizzo di alimenti biologici nelle mense.

Ecco, ormai, dopo quasi venticinque anni che l'agricoltura biologica è diventata un dato di fatto ormai per tutti gli italiani e per moltissime famiglie, vorremmo capire per quale motivo il Governo non si impegna a sostenere un programma, un progetto di educazione alimentare scolastica e di utilizzo di alimenti biologici nelle mense. Quindi, chiedo anche ai miei colleghi di dare il voto favorevole a questo emendamento.

PRESIDENTE. Chiuda piano perché, altrimenti, spacchiamo tutto.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Intervengo perché vogliamo sostenere chiaramente questo emendamento che riteniamo un emendamento dai contenuti molto importanti. In particolare, in una società dove, appunto, il junk food, il cibo spazzatura è sempre più possibile da reperire, non solo per noi adulti, ma anche nei circuiti e nei contesti dove si svolgono le attività per i bambini, ci sembra prioritario che lo Stato investa nelle scuole, nelle mense scolastiche, affinché venga offerta un'alimentazione più genuina e sana possibile. Ma non c'è solo questo da sottolineare. È da sottolineare anche il fatto, di queste settimane, che penso sia all'attenzione un po' di tutti quanti, per cui a Torino, ma anche in altre città, i genitori si stanno iniziando a rifiutare di sottoscrivere la retta per la mensa scolastica, sia per ragioni di economicità, perché troppo alta, sia anche perché hanno rilevato come il cibo offerto non sia un cibo di qualità, né, tanto meno, a volte, sufficiente, per quanto riguarda appunto le loro aspettative e il prezzo che pagano, il prezzo, appunto, di circa 7 euro a pasto a Torino, per scendere poi da questa media abbastanza alta in altre città dove scende il prezzo medio a pasto. Crediamo che l'attenzione del Governo e della maggioranza si debba soffermare maggiormente su questo punto, sul creare convenzioni con le strutture pubbliche, ma nelle nostre proposte politiche pensiamo ovviamente di allargare questo anche ad ospedali o ad altri enti pubblici dove le mense sono al servizio dei dipendenti e dei lavoratori. Sarebbe opportuno che si cominciassero a creare delle convenzioni con le aziende agricole biologiche del territorio, affinché il cibo, appunto, possa essere direttamente acquistato da questi enti o da questi istituti pubblici e possa essere offerto agli adulti e, nel caso specifico dell'emendamento, nelle mense scolastiche, ai bambini.

Mi auguro che ci sia un interessamento maggiore, anche perché non si capisce quale sarebbe la motivazione del parere negativo ad un emendamento del genere e a una strada da percorrere in questo senso. Si è fatto molto, si fa molto, attraverso l'educazione, la formazione, l'informazione per la divulgazione del cibo sano, ma si fa ancora poco, in pratica, per mettere a disposizione questo cibo soprattutto delle fasce meno abbienti. Quindi, ritengo necessario, se possibile, un intervento che vada a spiegare per quale motivo, in questo momento, ancora non è percorribile questa strada.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

Colleghi, per favore, abbassiamo un po' il tono della voce.

WALTER RIZZETTO. Grazie, Presidente. Questo è un voto indubbiamente favorevole rispetto a questa proposta emendativa; noi siamo d'accordo con gli interventi che ci hanno preceduto. Trovo veramente molto, molto strano, Presidente - e vorrei una giustificazione rispetto al Governo, rispetto alla maggioranza - il parere contrario che hanno dato ad un emendamento di questo tipo, perché se è vero che, come ha appena ricordato dal collega, ad esempio, andare a comprare il cosiddetto biologico costa sicuramente qualche cosa in più rispetto ad andare in un normalissimo supermercato che evidentemente molto spesso non fa del biologico o non vende cibo biologico, è altrettanto vero che le famiglie, anche probabilmente le famiglie meno abbienti avrebbero la possibilità, per lo meno nelle mense scolastiche, di avere un'alimentazione - e questo non lo diciamo noi, ma lo dicono parecchi studi che hanno studiato l'alimentazione biologica in questi anni - che, sicuramente, darebbe delle garanzie più importanti e più interessanti anche ai ragazzi che frequentano la scuola, proprio, laddove, anche nelle famiglie meno abbienti, non ci fosse la possibilità di poter spendere qualche euro in più alla fine del mese per fare una spesa biologica.

Quindi, almeno nelle scuole cerchiamo di dare un segnale, cerchiamo di dare anche un'alimentazione sicuramente più equilibrata e più sana ai nostri figli, anche - e lo rinnovo per la terza volta - per le famiglie meno abbienti.

Quindi, io vorrei capire la motivazione da parte della maggioranza - se qualcuno del Comitato dei nove che fa parte della maggioranza ci vuole rispondere - rispetto ad un “no” ad un emendamento che, per quanto ci riguarda, non è proprio politico, ma è un emendamento di buonsenso.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Presidente, il “no” a questo emendamento non è certo un “no” di principio a quanto viene espresso, ma semplicemente perché: primo, quanto previsto da questo emendamento è già presente nell'attuale piano nazionale previsto per il biologico; secondo, come già detto in Commissione e, tramite lei, vorrei ricordarlo all'onorevole Zaccagnini, che ha partecipato a tutti i lavori della Commissione, c'è un apposito decreto legislativo che verrà emanato dal Governo e per questo abbiamo, diciamo così, provveduto ad espungere quanto specificatamente riferito a questo argomento, per evitare sovrapposizioni e ridondanze.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente. Per sostenere questo emendamento: è vero, ci è stato detto che il Governo stava preparando un disegno di legge al riguardo, ma - a maggior ragione, visto che siamo arrivati ad oggi e di questo provvedimento legislativo non conosciamo né i contenuti, né quando eventualmente sarà presentato - non riusciamo a capire perché, se un disegno di legge arriva in quest'Aula dopo un lavoro che ha visto, me per prima, circa dieci anni, dato che è un provvedimento di legge che è rimasto in Commissione agricoltura già nella XV legislatura e quindi oggi finalmente vede la luce, perché non poterlo migliorare con emendamenti che, vista anche l'ampia condivisione che sta avendo il provvedimento in quest'Aula, potrebbero soltanto migliorare il provvedimento di legge.

Si parla di una materia importantissima, perché, quando si parla di educazione alimentare, noi dovremmo subito, come dire, in qualche modo renderci conto che parliamo delle famiglie, parliamo di ragazzi. Oggi il biologico - non lo dico io, lo dicono i dati - è diventato uno dei metodi più importanti anche nei posti e nei Paesi meno abbienti e con più difficoltà economiche; anche nelle famiglie si tende, in qualche modo, anche a fare qualche sacrificio in più per andare a ricercare i prodotti biologici da dare ai propri figli e ai propri ragazzi.

Allora non capiamo, visto che la formazione nella scuola è importantissima e l'educazione alimentare nei ragazzi è fondamentale, perché non dare, non esprimere un parere favorevole su un emendamento di buonsenso, che ha come unica direzione quella di salvaguardare ancora di più anche la salute dei bambini, dei ragazzi e, quindi, in qualche modo, anche di venire incontro alle famiglie che hanno situazioni economiche sicuramente non semplici e tutelando maggiormente i propri figli con un'educazione alimentare scolastica, utilizzando prodotti biologici delle mense.

Sarebbe un passo importante e, visto che viviamo una società che è all'avanguardia, non riusciamo a capire perché dobbiamo limitarci ad aspettare che venga fatto o presentato da questo Governo un disegno di legge. Visto che poi abbiamo qualche perplessità, non vorremmo che fosse la politica degli annunci del Governo, ma poi alla fine il disegno di legge non arriverà mai, visto che, ripeto, dopo dieci anni, oggi approveremo probabilmente questo progetto di legge.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Parentela. Ne ha facoltà.

PAOLO PARENTELA. Grazie, Presidente. Ovviamente interveniamo per sostenere questo emendamento di buonsenso. Io credo che il problema della maggioranza sia legato non tanto alla ratio dell'emendamento, ma al Fondo di cui all'articolo 6, che, a quanto pare, è molto esiguo e, quindi, può darsi, suppongo, che non riesca a finanziare tutte le cose che sono elencate all'articolo 5.

Io mi rivolgo alla maggioranza: meglio spendere qualcosina in più in prevenzione, piuttosto che spendere, poi, per affrontare l'obesità infantile, il diabete, eccetera, eccetera. Meglio prevenire che curare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fedriga. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO FEDRIGA. Presidente, io ho notato che nella risposta - intanto ringrazio la relatrice, che è stata molto corretta è ha risposto - c'è un'incongruenza, perché, se ci dice: c'è già un piano sul biologico e quindi non serve l'emendamento, ma poi ci dice: c'è un disegno di legge del Governo che sta presentando, delle due l'una: se non serve l'emendamento, vuol dire che non serve una norma di legge e, quindi, non serve né l'emendamento, né il disegno di legge del Governo.

Secondo punto: io invito a leggere anche il testo, perché oggettivamente non è vincolante, è molto generale, sancisce un principio che non può entrare in contraddizione con un ipotetico disegno di legge o proposta del Governo. Quindi, valutate insomma. È una proposta di legge che sta andando avanti in maniera condivisa, non fossilizziamoci su delle - mi sembra - posizioni di principio che nulla hanno a che fare con la bontà della legge.

PRESIDENTE. A questo punto non ho altri interventi, quindi passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Placido 5.52, con il parere contrario di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5, nel testo emendato.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 5.01 Castiello.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente. Questo disegno di legge che stiamo approvando oggi in quest'Aula, lo ripeto, è un disegno di legge di un testo unificato, che vedeva anche un testo a mia prima firma e che, dopo anni, finalmente oggi vedrà la luce. Questo disegno di legge a che cosa serve? Serve anche, tra le altre cose, a promuovere quella che deve essere l'agricoltura biologica, quello che deve essere il metodo biologico. E quindi quest'articolo, che riproponiamo oggi in quest'Aula e che ripropone l'articolo della nostra precedente proposta di legge, che cosa intende? Intende promuovere l'uso di prodotti biologici anche nell'ambito di quella che è la ristorazione collettiva. Perché? Perché, in ogni occasione, quando si parla di agricoltura sociale o parliamo di filiera corta, viene comunque sempre inserita una disposizione che prevede la promozione del consumo di questi prodotti.

Quindi, ci sembrava logico e opportuno inserire questo articolo, in qualche modo, per poter promuovere, anche nell'ambito della ristorazione collettiva, l'uso del biologico, visto che l'oggetto del disegno di legge, oltre a regolamentare il settore rispetto alla concorrenza e cercare anche di tracciare delle linee guida chiare, è quello di incentivare e promuovere, appunto, il metodo biologico.

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Presidente, siccome è un punto molto qualificante ed è un punto a cui il Governo tiene in maniera particolare, non siamo più nelle ipotesi, c'è un testo, un disegno di legge sull'utilizzo del prodotto biologico nelle mense, già un testo formalizzato, che è andato alla concertazione con il Ministero dell'economia e con gli altri Ministeri concertanti, perché l'onorevole Castiello che ha seguito in maniera particolare questo argomento, si renderà conto che su questo argomento sarebbe il caso di concertare tra i diversi Ministeri (quindi sarà il Ministero della salute, il Ministero all'ambiente) e quindi c'è un disegno di legge.

L'obiettivo del Governo è avere un disegno di legge organico e quindi il Governo ha ritenuto di espungere da questo testo il disegno di legge sulle mense e quindi sull'incentivazione, sulla promozione, sulla diffusione della coltivazione biologica per le mense scolastiche.

Quindi, oltre alle mense scolastiche si è parlato di servizi sanitari e quindi l'obiettivo del Governo è conforme a quello indicato dall'onorevole Castiello, solo che si è voluto dare - lo si era espresso in Commissione, lo si sta facendo anche in Aula, per evitare confusione - un disegno organico, che è un testo già definito ed è alla consultazione con gli altri Ministeri.

Quindi siamo in linea con le sue preoccupazioni, la ringraziamo anche per le osservazioni che ha fatto e quindi per questo abbiamo ritenuto di dare il parere contrario.

Comunque, su questo argomento non escludiamo nemmeno il ricorso ad un prossimo decreto-legge, quindi una accelerazione.

L'obiettivo del Governo è accelerare su questo versante.

PRESIDENTE. Allora, in realtà, onorevole Castiello, su questo c'è un invito al ritiro. O lei lo accetta o lo pongo in votazione, mi deve dire lei però.

GIUSEPPINA CASTIELLO. Lo ritiro.

(Esame dell'articolo 6 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. 6.600 Commissione bilancio: parere favorevole.

6.50 Gallinella: invito al ritiro o parere contrario. 6.10 Zaccagnini: invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.600 della Commissione bilancio.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

ADRIANO ZACCAGNINI. Sì Presidente, mi permetto di intervenire su questo emendamento, che comunque comprende la materia appunto riguardante anche gli emendamenti precedenti, per sottolineare come dall'intervento del Governo si evince che appunto si sta perseguendo questa strada e anche con una certa volontà politica.

Qua il problema però sono i tempi, perché se addirittura il sottosegretario richiama la necessità di un decreto-legge, vuol dire che probabilmente non ci si sta lavorando nella maniera adeguata e con i tempi adeguati, perché altrimenti avremmo concretizzato già da un po'.

L'invito è appunto a concretizzare le parole che il Governo oggi ci ha trasmesso qui in Aula: ci ha comunicato appunto questa forte volontà di lavorare sugli istituti, sugli ospedali, sulle mense scolastiche, sugli enti pubblici.

Bene, questa sarebbe una grande, grande rivoluzione, perché è da qui che si parte, è proprio dal consumo quotidiano della macchina dello Stato, che cosa acquistiamo per i dipendenti pubblici, che cosa acquistiamo per i cittadini e per gli alunni, anche perché qua si chiude un cerchio, cioè la filiera corta diventa filiera quando riusciamo ad acquistare prodotti del territorio e quando questi riescono ad essere consumati nelle nostre grandi città e nei nostri appunto enti pubblici e sarebbe un inizio illuminato diciamo, ma dato che c'è questa volontà politica, in questa fase, io veramente invito a dare coerenza alle parole del sottosegretario, invito il Governo a dare coerenza a quello che ha appena attestato e mi auguro che nelle prossime settimane già vedremo dei risultati importanti, perché altrimenti sarebbe stato veramente necessario dare parere favorevole a questi emendamenti, che vanno in una direzione di buonsenso e soprattutto di contenuti condivisi in maniera trasversale praticamente da tutte le forze politiche.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.600, con il parere favorevole di Commissione e Governo, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 44).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.50 Gallinella, su cui c'è l'invito al ritiro.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Parentela. Ne ha facoltà.

PAOLO PARENTELA. Grazie, Presidente, per spiegare l'emendamento del collega Gallinella: è un emendamento di buonsenso, avremmo trovato la copertura in 50.000 euro per finanziare le organizzazioni interprofessionali della filiera biologica e delle organizzazioni dei produttori biologici.

Se non finanziamo in questo emendamento tali protagonisti, diciamo che una parte di questa legge è vana, quindi non capiamo come mai non si possano trovare 50.000 euro per finanziare i produttori biologici, quando poi si possono trovare miliardi e miliardi di euro per finanziare le banche che voi stessi state continuando a distruggere.

Quindi invitiamo la maggioranza a votare favorevolmente all'emendamento 6.50 Gallinella.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.50 Gallinella, con il parere contrario di Commissione, Governo e Commissione bilancio.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

E nel frattempo salutiamo studenti e insegnanti dell'Istituto professionale Aldo Moro di Santa Cesarea Terme, in provincia di Lecce, che assistono ai nostri lavori dalla tribuna (Applausi).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Il successivo emendamento è precluso dall'approvazione dell'emendamento 6.600.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6, nel testo emendato.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 46).

(Esame dell'articolo 7 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Emendamento 7.50 Pellegrino: parere favorevole.

Emendamento 7.51 Fiorio: parere favorevole con la seguente riformulazione, praticamente con una riformulazione tale per cui si espunge: “nei limiti e alle condizioni previste dalla legislazione vigente”, quindi diventa identico all'emendamento 7.50 Pellegrino.

PRESIDENTE. Allora quindi poi li poniamo in votazione nella stessa maniera.

L'onorevole Fiorio accetta la riformulazione? Ok.

Non abbiamo aggiuntivi. Il Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Il parere è conforme al relatore.

PRESIDENTE. Sì, si alzi poi quando ce lo dice.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 7.50 Pellegrino e 7.51 Fiorio, quest'ultimo nel testo riformulato, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 47).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7 nel testo emendato.

  Dichiaro aperta la votazione…

  Revoco l'indizione della votazione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Catalano. Ne ha facoltà.

IVAN CATALANO. Grazie, Presidente. Il senso dell'articolo 7, senza l'approvazione degli identici emendamenti approvati poco fa, era quello di far sostenere dallo Stato un modo di aggregare le imprese innovativo rispetto a quelli che erano i tradizionali metodi, come ad esempio quello delle cooperative. I contratti di rete hanno la funzione di aggregare più aziende anche dell'intera filiera, senza grossi aggravi burocratici, ma con semplici contratti stipulati tra le aziende. È uno strumento innovativo, privo di burocrazia, che consente molta flessibilità e di raggiungere obiettivi comuni.

Il fatto di introdurre anche gli strumenti quelli classici, come le cooperative, non ci trova d'accordo. Quindi, su questo articolo, il mio gruppo si asterrà.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale - questa volta spero senza ulteriori interruzioni -, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7, nel testo emendato.

  Dichiaro aperta la votazione.

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 48).

(Esame dell'articolo 8 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Invito al ritiro o parere contrario sugli emendamenti 8.6 Ciracì e 8.4 Zaccagnini. Parere favorevole sull'emendamento 8.600 della V Commissione (Bilancio).

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere conforme.

PRESIDENTE. A questo punto, siamo all'emendamento 8.6 Ciracì: invito al ritiro, non credo venga accolto.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.6 Ciracì, con il parere contrario di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).

Passiamo all'emendamento 8.4 Zaccagnini: invito al ritiro o parere contrario. Non lo ritira.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.4 Zaccagnini, con il parere contrario di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 51).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8, nel testo emendato.

  Dichiaro aperta la votazione.

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 52).

(Esame dell'articolo 9 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e degli articoli aggiuntivi ad esso presentati (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Invito al ritiro o parere contrario sugli articoli aggiuntivi 9.01, 9.02, 9.03 e 9.04 Parentela.

PRESIDENTE. Sottosegretario Castiglione?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Conforme.

PAOLO PARENTELA. Presidente!

PRESIDENTE. Onorevole Parentela, mi fa porre in votazione l'articolo 9 o vuole intervenire sull'articolo 9? Perché, appunto, allora, poniamo in votazione intanto l'articolo 9 e poi la considero già prenotato sul suo primo articolo aggiuntivo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 53).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 9.01 Parentela.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Parentela. Ne ha facoltà.

PAOLO PARENTELA. Grazie, Presidente, intervengo su quest'articolo aggiuntivo, che ritengo fondamentale.

I dati dimostrano come il settore biologico sia fondamentale per il nostro sistema Paese e, oggi più che mai, vada tutelato e valorizzato per il rilancio della nostra economia. Quest'emendamento va in questa direzione, senza tuttavia volere ostacolare lo sviluppo economico e produttivo del Paese, bensì reclamando una riconversione, che guardi a un modello di sviluppo sostenibile, attentamente rimodulato per coesistere sinergicamente con lo sviluppo agroalimentare.

Una delle finalità principali di quest'emendamento è proprio fare in modo che il settore industriale non arrechi danno ad un'agricoltura di qualità, oltre che al tessuto socio-economico di interi territori. Il danno che si intende prevenire con quest'emendamento è di due tipi.

Innanzitutto si vuole evitare che agenti inquinanti, contenuti nelle matrici ambientali, si possano trasferire ai prodotti stessi, pregiudicandone la qualità e le proprietà organolettiche o, addirittura, arrivando ai prodotti stessi, arrivando ai consumatori finali voglio dire. In tale modo eventuali danni alla salute non si avrebbero soltanto nella popolazione della zona di produzione, ma sarebbero trasferiti anche ai consumatori, seguendo la diffusione dei prodotti anche oltre confine, quindi un danno inestimabile.

Il secondo tipo di danno, da cui si intende salvaguardare i produttori, è un possibile danno d'immagine, che si verificherebbe, qualora la presenza di fonti di inquinamento nel territorio di produzione divenisse di dominio pubblico.

In aggiunta si rileva che, verosimilmente, tale danno si ripercuoterebbe anche sul settore turistico.

Pertanto, la realizzazione di impianti inquinanti e, in particolare, di impianti di smaltimento di rifiuti, anche se con recupero energetico, in territori coltivati con le tecniche dell'agricoltura biologica, appare una grave miopia progettuale e amministrativa, in quanto, oltre alla possibile compromissione dell'ambiente, del paesaggio e più in generale dell'intero ecosistema, può diventare un pericoloso boomerang, destinato ad affossare l'economia e le attività imprenditoriali già esistenti nel territorio, oltre che a costituire un danno d'immagine immediato, anche solo in fase di progetto.

Per questo si ritiene necessario e imprescindibile fissare regole certe, per fare in modo che i territori con prodotti biologici siano esclusi dalla realizzazione delle tipologie impiantistiche elencate in quest'emendamento.

In sintesi, Presidente, una zucchina, una melanzana e un pomodoro, con quest'emendamento, possono mandare a quel paese una centrale a carbone piuttosto che un inceneritore. È una battaglia importantissima, se vogliamo concretamente sviluppare le produzioni biologiche in questo Paese.

Se non approviamo quest'emendamento, tutto sarà vano. Ci sono tantissimi esempi nel territorio di questo Paese. Io conosco quelli della mia regione.

Vorrei citare il caso di Scala Coeli, ad esempio, e anche il caso della centrale a biomasse che persiste nel pieno Parco Nazionale del Pollino, ma potrei elencarne tantissimi altri. C'è a Castrovillari un distretto agroalimentare che purtroppo sta per ricevere 400.000 tonnellate di rifiuti speciali, allora quale sviluppo del biologico, quale sviluppo dell'agroalimentare possiamo fare, se non mettiamo delle regole certe per impedire che centrali inquinanti possano contaminare le produzioni biologiche? Spero che la maggioranza capisca la ratio di questa proposta emendativa e la approvi con coraggio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.01 Parentela, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.02 Parentela, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.03 Parentela, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 9.04 Parentela, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

(Esame dell'articolo 10 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Presidente, sugli emendamenti Zaccagnini 10.4, Parentela 10.3 e Zaccagnini 10.6, invito al ritiro, altrimenti parere contrario. Sull'emendamento Gagnarli 10.53, parere favorevole, purché sia formulato, nel senso di aggiungere infine le seguenti parole: “o che possono essere svolte in conformità a tali criteri entro termini certi.” Sugli emendamenti Placido 10.50, Ciracì 10.10, Zaccagnini 10.5 e Segoni 10.51, invito al ritiro o parere contrario. Sull'emendamento 10.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, parere favorevole. Sull'emendamento Segoni 10.52, invito al ritiro o parere contrario. Sull'emendamento Zaccagnini 10.7, parere favorevole, purché riformulato nel senso di sopprimere le parole da “per quelle aree” fino alla fine del periodo.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Presidente, parere conforme a quello espresso dalla relatrice.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Zaccagnini 10.4, sul quale vi è un invito al ritiro, altrimenti parere contrario.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, con questo emendamento entriamo nel campo dei distretti biologici, nella tematica appunto dei distretti biologici, che tanti benefici stanno portando ai nostri territori e che, soprattutto, stanno caratterizzando distretti che già hanno puntato su un altro modello di sviluppo agricolo dando appunto la possibilità a questi territori di creare aggregazione e di caratterizzarsi per le relazioni commerciali che si mettono in campo, ma che hanno una forte connotazione etica, quindi con la presenza di principi etici che vanno di pari passo a quelli degli interessi puramente commerciali.

La questione è che, al momento, essendoci tanta aspettativa riguardo ai prodotti che escono da questi distretti biologici e che vengono poi commercializzati, questa aspettativa deve essere in qualche modo ripagata da un'effettiva sostenibilità e diversità, positiva e virtuosa, di questi territori. Cosa sta avvenendo? Sta avvenendo che, in realtà, alcuni distretti biologici vengono costituiti solo a fini del marketing, solo al fine di promuovere un marchio ma non realmente per mettere in campo delle relazioni commerciali etiche e/o rispettose del territorio. In questo emendamento si delineano dei principi guida appunto per il riconoscimento di questi distretti da parte del Ministero, e al Ministero viene conferita una delega in questo senso.

La problematica che rimane, vista la riformulazione di un mio emendamento seguente che va appunto nella direzione del riconoscimento dei distretti biologici, riguarda una certa vaghezza nel riconoscimento e nella disciplina di cosa è un distretto biologico. In questa vaghezza, come diceva anche poc'anzi il collega Parentela, si possono inserire vari tipi di altre attività, nel territorio di un distretto biologico, attività che magari vanno completamente in controtendenza, come ad esempio un'autostrada oppure un impianto industriale inquinante. Di fronte a questo, visto lo sforzo che questi territori hanno fatto, ci siamo sentiti di presentare un emendamento che riconoscesse il valore che queste comunità sono riuscite ad estrapolare dal proprio territorio nel corso degli anni e valorizzare un modello di sviluppo differente da quello che era l'agricoltura soltanto fino a venti, trent'ani anni fa, quando il biologico veniva osteggiato se non addirittura denigrato. Questi territori, che hanno puntato sull'ecoturismo, su prodotti sani e genuini, su un consumo consapevole, su una lotta al cambiamento climatico fatta nelle pratiche attraverso una buona agricoltura, quella che va a raffreddare il pianeta e non quella che lo surriscalda attraverso le grandi concentrazioni fondiarie e le monoculture, questi elementi, non sono stati abbastanza attenzionati, nonostante il buon lavoro che si è fatto su questo provvedimento in Commissione; non sono stati abbastanza tenuti in conto.

Ci sentiamo di dire che veramente il Governo tiene scarsamente in conto queste questioni, che sono centrali per lo sviluppo dei nostri territori in una direzione piuttosto che in un'altra. Non si sa non se il Governo sostanzialmente legittimi la costituzione dei distretti biologici a fini puramente di marketing, se quindi legittimi il fatto che interi distretti poi possano diventare magari distretti trasformatori e non più neanche produttori di prodotti biologici; non si capisce qual è l'orientamento del Governo, proprio perché l'ambiguità su questi temi è sempre stata la cartina di tornasole del Governo, e soprattutto una sostanziale incapacità di fare sistema per la valorizzazione di quei territori che sostanzialmente nascono dalle capacità e dalle iniziative imprenditoriali dei nostri tanti agricoltori, che tante volte sono lasciati soli dalle istituzioni e devono rincorrerle per chiedere riconoscimenti o convenzioni.

Ci sentivamo di sottolineare quali possano essere i principi guida dei distretti biologici, come riconoscerli e ci auguriamo che comunque questo diventi sempre più un tema di dibattito e di condivisione anche con altre forze.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.4 Zaccagnini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.3 Parentela, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.6 Zaccagnini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione. Ho bisogno per il successivo emendamento di sapere se l'onorevole Gagnarli accetta la riformulazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).

Prendo atto che l'onorevole Gagnarli accetta la riformulazione del suo emendamento 10.53 formulata dalla relatrice.

PAOLO PARENTELA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLO PARENTELA. Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere l'emendamento 10.53 Gagnarli.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.53 Gagnarli, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 61).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.50 Placido, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.10 Cirací, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 63).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 10.5 Zaccagnini, sul quale la Commissione e il Governo hanno espresso parere contrario.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

ADRIANO ZACCAGNINI. In questo caso, siamo su un altro tema molto molto rilevante per la vita delle persone nella sua concretezza quotidiana. La questione è l'utilizzo dei fitofarmaci che crea un elevato impatto e un elevato inquinamento: infatti tali sostanze, come tutti sappiamo, servono a contenere i parassiti, servono a contenere le fitopatie ma le molecole, le sostanze che le compongono si sedimentano nelle falde acquifere, entrano nella catena alimentare e, soprattutto, non solo le assumiamo attraverso acqua e cibo, ma le respiriamo anche.

Ora, si potrebbero dire molte cose ma credo che sia importante raccontare anche delle storie. La storia, ad esempio, di una famiglia che vive nella zona del prosecco, dove si produce questo importante prodotto italiano rinomato e riconosciuto anche all'estero, una famiglia che ha tre figli, che ha una casa di campagna contorniata dai filari delle viti e che non può sostanzialmente uscire di casa, colleghi. Ci sono famiglie intere che vivono in aree rurali che non si possono permettere di uscire nel proprio giardino di casa perché le irrorazioni, oltre che fatte in maniera massiccia, vengono fatte anche in maniera illecita perché immaginate come la forza di questi consorzi, la forza economica, la forza politica su quei territori permetta loro una sostanziale impunità.

Con l'introduzione del Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei fitofarmaci è stata introdotta una normativa abbastanza innovativa per il panorama europeo che, se rispettata, porterebbe tutti questi territori ad essere più vivibili e ad una minor concentrazione di queste sostanze. Ciò non avviene ancora perché il PAN non è rispettato, ma soprattutto c'è una situazione abbastanza incresciosa, Presidente - la definirei così - perché sono settimane, mesi, che aspettiamo un aggiornamento in Commissione da parte del Governo, aspettiamo un'audizione del Governo che venga a spiegarci se il PAN viene attuato, se realmente riusciamo a ridurre l'impatto dei fitofarmaci in agricoltura. Questa audizione con il Governo, questo aggiornamento sullo stato dei lavori non avviene. Non si riesce a convocare il Governo e oltretutto - va sottolineato - il Partito Democratico si rifiuta di ridiscutere l'argomento, semplicemente dicendo che lo abbiamo discusso prima, lo abbiamo discusso due anni fa. Ma sono passati appunto due anni: vogliamo vedere un po' com'è cambiata la situazione; se siamo riusciti ad applicare il PAN o no, perché queste famiglie continuano a scrivermi e a scrivere a molte persone e fanno parte delle campagne d'iniziativa europea per la messa a bando del glifosato, del pericoloso erbicida, ma non hanno giustizia; non c'è giustizia in questi territori perché non si riesce neanche a far rispettare e a disinquinare sostanzialmente il giardino di casa di queste famiglie.

Non parliamo poi delle aree pubbliche e delle aree verdi dove ancora vengono utilizzati questi prodotti nonostante la manutenzione del verde e c'è un successivo emendamento di altri colleghi in questo senso che ci sentiamo di sottoscrivere; non vengono ancora gestite con uno sfalcio meccanico, ma ancora per convenienza o per pigrizia e negligenza delle istituzioni locali si continuano ad utilizzare erbicidi in zone altamente frequentate dai minori, frequentate dagli adulti. Pensiamo ai giardini degli ospedali, ai giardini delle scuole pubbliche o a quelli delle aree verdi.

Abbiamo fatto proposte, innumerevoli proposte in questa direzione, ma che non vengono accolte e, addirittura, siamo arrivati alla situazione in cui non vengono neanche più discusse, proprio perché è palese l'incapacità del Governo di prendere una decisione in questo senso, che tuteli la salute e ci indirizzi verso un altro modello di sviluppo, uscendo dall'agricoltura chimica, andando verso un percorso che valorizzi la buona agricoltura, quella che raffredda il pianeta, che riconosca le agricolture contadine e modelli di sviluppo differenti, rispetto a quelli della monocultura che tanti danni ha fatto ai nostri territori.

Quindi, ringrazio dell'ascolto i colleghi, ma li invito ad intervenire e a sostenere, maggiormente, questi temi, perché ne va della salute di centinaia di famiglie che vivono immerse nelle irrorazione dei pesticidi. Ho menzionato il territorio del prosecco, ma si potevano fare decine di altri esempi nel territorio italiano.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.5 Zaccagnini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.51 Segoni, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 66).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.52 Segoni, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 67).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 10.7 Zaccagnini.

Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.7 Zaccagnini, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 68).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10, nel testo emendato.

  Dichiaro aperta la votazione.

Onorevole Zaccagnini… Chiedo scusa, revoco l'indizione della votazione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie mille, Presidente, sarò breve. Volevo innanzitutto ringraziare la relatrice per l'approvazione del precedente emendamento che, comunque, denota una certa attenzione riguardo alla conversione, alla necessaria conversione di alcuni territori, iniziando con il riconoscimento dei distretti biologici e delineando, magari, alcuni loro principi, attraverso l'opera delle regioni.

Tuttavia, ci tenevo anche a sottolineare che, nonostante ci sia ancora molto da fare, ci sono anche degli spiragli positivi. Porto ad esempio la vite, che poi è il grande problema riguardo ai fitofarmaci, all'inquinamento di determinati territori. Per quanto riguarda la coltivazione della vite e la viticoltura – e tutti i trattamenti che, sappiamo, sono necessari per fare il vino con determinati disciplinari - ci sono degli spiragli positivi proprio perché c'è la ricerca. La ricerca in agronomia sta andando avanti a grandi balzi, come in tanti campi, e va riconosciuto il lavoro che si sta facendo e la possibilità che nei prossimi decenni la peronospora venga superata grazie a dei portainnesto che, appunto, saranno resistenti alla peronospora. Questo ridurrebbe, di molto, i trattamenti necessari per la viticoltura. Ecco, mi sentivo di dire che comunque c'è speranza, se si lavora sodo, ci si impegna e si ha come obiettivo, appunto, quello della sostenibilità ecologica. Quindi, giustizia sociale, ma anche giustizia ambientale; questa credo sia la grande sfida dei prossimi anni a venire e non soltanto nel breve o medio periodo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10, nel testo emendato.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (ore 18,30)

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 69).

(Esame dell'articolo 11 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Emendamento 11.52 Russo, invito al ritiro o parere contrario. Emendamento 11.50 Pellegrino, favorevole. Emendamento 11.51 Oliverio, favorevole. Emendamento 11.600, favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere conforme alla relatrice.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 11.52 Russo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.

PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente. Questo emendamento non si allontana dal testo del provvedimento, non vi è nessuna distonia nel merito, piuttosto, suggerisce al legislatore di provare ad evitare di ipernormare, di entrare in modo specialistico in aspetti che, probabilmente, necessitano e necessiteranno, nei prossimi mesi e nei prossimi anni, di una ulteriore riflessione. Credo che questo sia uno dei difetti di questa norma, quella di essere entrata eccessivamente nella specificità della materia, tanto da renderla, più che norma, tavola e, quindi, più difficilmente modificabile nel confronto con la realtà.

Per questa ragione, il suggerimento che ci permettiamo di formulare non è un suggerimento che va in una direzione diversa rispetto alla specificità della norma, ma invita soltanto il Ministro a produrre un decreto, perché si regolamentino le stesse cose che, viceversa, si vogliono regolamentare con atto normativo primario.

Credo che non facciamo un buon servigio all'agricoltura biologica. Credo che comprimiamo eccessivamente, irrigidiamo eccessivamente la norma, non consentendo una più facile modificabilità nelle prossime stagioni. Solo per questo ci permettiamo di suggerire l'emendamento che abbiamo proposto.

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.52 Russo, con il parere contrario di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 70).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.50 Pellegrino, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 71).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.51 Oliverio, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 72).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.600, da votare ai sensi dell'articolo 86 comma 4-bis del Regolamento, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 73).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11, nel testo emendato.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 74).

(Esame dell'articolo 12 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione sull'emendamento 12.600 (da votare ai sensi dell'articolo 86 comma 4-bis del Regolamento).

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Favorevole, Presidente.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.600, da votare ai sensi dell'articolo 86 comma 4-bis del Regolamento, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 75).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12, nel testo emendato.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 76).

(Esame dell'articolo 13 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Emendamento 13.51 Fiorio, parere favorevole. Identici emendamenti 13.50 Pellegrino e 13.52 Fiorio, parere favorevole. Emendamento 13.600 (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) parere favorevole.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Conforme alla relatrice.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.51 Fiorio, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (ore 18,40)

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 77).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 13.50 Pellegrino e 13.52 Fiorio, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 78).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 79).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13, nel testo emendato.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 80).

(Esame dell'articolo 14 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e degli articoli aggiuntivi ad esso presentati (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Sugli articoli aggiuntivi 14.050 Gallinella, 14.051 Benedetti e 14.052 Crippa invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere conforme alla relatrice.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 81).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gallinella 14.050, parere contrario di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 82).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.051 Benedetti, parere contrario di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 83).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 14.052 Crippa.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente, con questo emendamento abbiamo cercato di portare all'interno di questo provvedimento il grande assente, cioè il tema dei controlli sulla filiera del biologico.

Lo porto come emendamento del nostro gruppo in attività produttive perché molte aziende che hanno intrapreso la strada del biologico oggi si ritrovavano a dover far fronte ad una concorrenza completamente sleale all'interno di quel mercato, in virtù del fatto che la certificazione della filiera, oggi lasciata a enti privati, è spesso di associazioni di marchio, ovvero tu paghi e sei iscritto e io ti vengo a fare i controlli ed è una logica che si sposa bene con la politica che avete portato avanti in questi anni in qualsiasi campo, cioè quella del perenne conflitto di interessi.

Noi vorremmo evitare questo tipo di situazione e oggi porlo come un'anticipazione rispetto alla legge delega che c'è già stata e ha assegnato al Governo questo compito di legiferare in materia di controlli e di modalità sull'esecuzione degli stessi, perché il problema oggi è evidente.

È evidente soprattutto per chi, ad esempio, prova a coltivare riso biologico e si scontra col fatto che il vicino di campo spaccia il riso per biologico e ha una produzione per estensione che è superiore della sua del 40 per cento.

Numericamente ci sono discrepanze che saltano all'occhio a qualsiasi persona che sappia fare due conti ovvero, a parità di superficie, tipicamente quella produzione biologica ha una resa minore, il soggetto che comunque si marchia il biologico in maniera truffaldina riesce a vendere una quantità di prodotto maggiore e quindi la vende a un prezzo più basso, andando in questo modo a penalizzare quelli che fanno una filiera in maniera corretta.

Stesso discorso lo riporto sulla filiera della produzione di ortaggi, per cui all'interno della stessa, soprattutto lì sì piccolissime aziende, spesso anche di un'unica persona, si trovano a dover far fronte a una concorrenza per cui la famosa produzione di carote nel campo di fianco è aumentata enormemente, nonostante tipicamente un protocollo dovrebbe garantire una produzione limitata per estensione di superficie derivante dalla resa della stessa cultura.

Ecco, la certezza del controllo forse metterebbe a nudo questo tipo di comportamenti e metterebbe in risalto quei produttori che cercano di portare avanti questa battaglia, con difficoltà, di differenziazione del prodotto e di aumento anche della qualità del prodotto stesso.

Pertanto, noi abbiamo provato a inserirlo come un'anticipazione rispetto alla legge delega, perché aspettare ancora un anno - queste sono le voci che girano - prima dell'uscita ufficiale del tema dei controlli da parte del Governo è una cosa che a noi sembra veramente paradossale e assurda, visto che molta gente sta cercando di far partire una nuova attività imprenditoriale in questo settore, differenziando rispetto a quello che ha sempre fatto in passato, e se lo Stato, per legiferare in materia, ci mette più di un anno, qualche problematica evidentemente c'è.

Proviamo ad approvare questo emendamento, che anticipa a settembre del 2017 l'obbligatorietà del termine entro cui il Governo dovrebbe emanare questo tipo di regolamenti, in maniera di dare una risposta un po' più convincente a quegli operatori che ancora oggi si trovano a far fonte a questa concorrenza sleale che c'è nel mercato del biologico, grazie Presidente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Ringrazio l'onorevole per l'intervento, però vorrei rassicurarlo che, già in attuazione della legge delega, al prossimo Consiglio dei Ministri andrà il Regolamento sui controlli nel settore del biologico, quindi il decreto legislativo è già pronto in attuazione della delega già del collegato agricolo, quindi lo posso rassicurare e quindi lo ringrazio anche per l'intervento.

PRESIDENTE. Allora, onorevole Crippa, c'era un invito al ritiro: dopo l'intervento del Governo lei intende ritirarlo o lo manteniamo comunque e ci sono altri interventi. Chiedo se accede all'invito al ritiro.

DAVIDE CRIPPA. Presidente, solo brevemente per dire che se effettivamente è di prossima emanazione, noi mettiamo la scadenza di settembre ed è perfetto, rientra perfettamente con quello che il Consiglio dei Ministri intende approvare, per cui forse è il Governo che dovrebbe cambiare parere, se è vero quanto ha pronunciato poco fa, nel senso che noi diciamo di mettere il termine a settembre anziché di spostarlo in là rispetto alla data che è già oggi prefissata, che è molto più in là; insomma, cogliamo positivamente l'iniziativa del Governo, però mi sembra abbastanza congruente con quel lasso temporale che chiediamo di imporre noi, pertanto poniamo in votazione l'emendamento, grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pellegrino. Ne ha facoltà.

SERENA PELLEGRINO. Sì, grazie Presidente, prima di tutto per sottoscrivere questo emendamento.

Effettivamente credo che questo sia il nodo centrale di questa legge, dove proprio manca questo particolare, sottosegretario, dal momento soprattutto che, viste le sue parole, ci chiediamo per quale motivo non normarlo in una legge così importante, che stiamo attendendo da così tanti anni.

A maggior ragione approviamo un emendamento che aspettano davvero gli agricoltori biologici, quelli che ci credono e quelli che lo fanno seriamente, quelli che le certificazioni le fanno per davvero e bisogna dare atto, come diceva l'onorevole Crippa, che purtroppo non tutti sono così; ed è proprio vero, non è soltanto nella filiera dell'agricoltura biologica, ma è su tante filiere relative all'ecosostenibilità, dove purtroppo si infilano anche i cosiddetti malfattori e che stuprano e distruggono la bontà di questa filiera, tant'è vero che lei sa bene, sottosegretario, che accade che ci siano purtroppo delle persone che dicono: “Ma io il biologico non l'acquisto, perché non ho la garanzia e la certezza che sia davvero biologico, non vado a pagare quella percentuale in più per non avere la garanzia”.

Quindi, a maggior ragione, rendiamolo solido questo principio e questo pensiero e anche questa indicazione che lei ci sta dicendo, mettiamolo dentro a una legge che non debba essere poi modificata domani, con un altro decreto ministeriale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Parentela. Ne ha facoltà.

PAOLO PARENTELA. Grazie Presidente, intervengo anche per sottoscrivere questo emendamento.

Visto che il sottosegretario ha detto che questo decreto ministeriale è quasi pronto, non capiamo il motivo per cui non possa approvare questo emendamento, non è cioè chiaro perché non ci venga incontro.

In questo caso, noi non possiamo dare fiducia alle sue parole, già non la diamo a prescindere, poi, lo so, magari può darsi che sia anche domani, però approvando questo emendamento si darebbe una prova concreta, anche alle opposizioni, che il Ministro voglia veramente far presto.

Anzi, noi siamo stati pure molto buoni, perché abbiamo detto: vi diamo anche l'estate per lavorarci sopra, più di questo non possiamo fare.

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Semplicemente, ringraziando sempre l'onorevole Parentela, però nella legge sul collegato agricolo c'è una delega al Governo; il Governo ha esercitato questa delega e già il decreto legislativo - che è un testo molto complesso, molto severo, molto puntuale, che risponde alle vostre osservazione, sia quelle dell'onorevole Pellegrino sia quelle sue e di tutti gli altri colleghi, che quindi ringrazio tutti – è un testo che manderemo al prossimo Consiglio dei ministri.

È già pronto, già la legge è stata votata con il collegato agricolo, dando delega al Governo ad esercitare il proprio ruolo, attraverso il decreto legislativo.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Presidente, semplicemente per dire che non serve, affinché vengano eseguiti i controlli in agricoltura biologica, né la legge che stiamo approvando né il decreto, che però, ovviamente, andrà così a dirimere alcune questioni particolari.

I controlli sono normati dalla regolamentazione comunitaria. Così, avviene in Italia quello che avviene in tanti altri Paesi e, cioè, che questi controlli sono affidati ad organismi terzi, che non si improvvisano, ma che sono autorizzati e hanno delle specifiche autorizzazioni, da parte di enti che fanno questo.

Quindi, se negli anni c'è stata una serie di evidenze, che hanno messo in luce alcuni punti critici dei controlli, ovviamente il decreto interverrà, proprio in virtù della delega che ha, proprio per mettere fine a queste falle. Ma i controlli del biologico ci sono e vi garantisco che il nostro Paese è uno dei più controllati. Quindi, facciamo attenzione quando diciamo delle cose, per non inficiare la portata e il lavoro di tanti agricoltori e di tante imprese che lavorano bene.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

DAVIDE CRIPPA. Presidente, solo per precisare che noi oggi portiamo questa problematica all'interno di quest'Aula, e chiediamo al Governo di accettare un limite temporale, che in realtà va a modificare quella legge delega, che ha dato mandato al Governo per potere portare al prossimo Consiglio dei ministri questo testo.

Per cui, se noi agiamo temporalmente sulla stessa e diciamo che deve essere pronta, non crediamo di andare contro quello ha già fatto e scritto il Governo attualmente.

Mentre tengo a precisare che noi portiamo questo tema oggi all'interno in quest'Aula, non per screditare il prodotto biologico, ma per alzare un livello di guardia necessario, perché ormai alcuni compiti di controllo, che teoricamente dovrebbero spettare alle istituzioni, non vengono esercitati per mancanza di personale. E, quindi, si demanda, in alcuni casi, alla filiera la certificazione di un marchio di volontarietà spesso in aggregazione e il controllo dello stesso prodotto.

Il grido non viene dal MoVimento 5 Stelle: viene dai produttori biologici. Proprio anche ieri, durante una fiera agricola, che c'era nel mio comune, a Oleggio, sono venuti a segnalarmi la necessità di mettere un punto fermo al sistema dei controlli, perché c'è una disparità di trattamento e di producibilità, evidente dai numeri, tra un soggetto che applica una regolamentazione del biologico perfetta e un altro che, diciamo, aggira la normativa e lo fa, purtroppo, cosciente del fatto che i controlli non sono così evidenti.

Per cui io ci terrei a precisare come noi portiamo all'interno di quest'Aula una voce netta dei produttori biologici. E, pertanto, non è un creare un allarmismo, ma è portare un problema vero, cara relatrice (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 14.052 Crippa, con il parere contrario di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 84).

(Esame dell'articolo 15 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 e dell'unico emendamento premissivo ad esso presentato (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Invito al ritiro o il parere contrario sull'articolo premissivo 015.01 Castiello.

PRESIDENTE. Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente. Quest'emendamento ripropone l'articolo che appunto avevo già proposto nel disegno di legge a mia firma e riprende chiaramente le stesse perplessità, di cui abbiamo discusso fino a poco tempo fa, che riguardano appunto un po' il controllo di tutta la filiera biologica, proprio per prevenire e in qualche modo tutelare.

Infatti, il nostro obiettivo è quello di tutelare le tante aziende agricole che si occupano di biologico e lo fanno bene, ma che hanno bisogno di una tutela, sia per quanto riguarda una concorrenza sleale, che molto spesso c'è, sia in qualche modo per mettersi un po' al sicuro, rispetto a quelli che sono i tanti che invece non fanno biologico, ma utilizzano appunto forme estranee. Infatti, non fa notizia che c'è sul mercato la messa in commercio, spesso e volentieri, di prodotti che hanno indicazioni relative alla produzione biologica, ma che invece non hanno questa caratteristica.

Quindi, proprio per tutelare i prodotti dalla contraffazione, per evitare in qualche modo di non tutelare fino in fondo i produttori, con quest'emendamento, noi chiediamo una serie di sanzioni amministrative, proprio per evitare di fare in modo che questi produttori possano imbattersi in questa contraffazione, che in qualche modo, non solo crea danni ai cittadini, ma determina sicuramente una concorrenza anche sleale. Quindi, ci sembra opportuno sanzionare queste pratiche illecite, proprie per tutelare - lo ripetiamo - i produttori dalla contraffazione, che purtroppo c'è.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo 015.01 Castiello, con il parere contrario di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 85).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 86).

(Esame dell'articolo 16 - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Parere favorevole sull'emendamento Schullian 16.50.

PRESIDENTE. Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 16.50 Schullian, con il parere favorevole di Commissione e Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 87).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 16, nel testo emendato.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 88).

(Esame di un emendamento al titolo - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico emendamento presentato al titolo (Vedi l'allegato A). Invito la relatrice ad esprimere il parere sull'emendamento Tit. 1 Oliverio.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Parere favorevole, Presidente.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento al titolo Oliverio Tit. 1, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 89).

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Se non vi sono richieste di illustrazione, chiedo al Governo di esprimere i pareri.

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Presidente, sull'ordine del giorno Fontana n. 9/302-3674-A/1, parere favorevole. Ordine del giorno Palese n. 9/302-3674-A/2, parere favorevole. Ordine del giorno Minardo n. 9/302-3674-A/3, parere favorevole. Ordine del giorno Marzano n. 9/302-3674-A/4, parere favorevole…

PRESIDENTE. Se sono tutti pareri favorevoli, ce lo dica subito…

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Ordine del giorno Nesi n. 9/302-3674-A/5, parere favorevole. Ordine del giorno Burtone n. 9/302-3674-A/6, parere favorevole con riformulazione: invece delle parole “impegna il Governo a salvaguardare”, inserire le seguenti: “a valutare l'adozione di misure di salvaguardia degli allevamenti”.

Ordine del girono Tripiedi n. 9/302-3674-A/7, parere contrario. Ordine del giorno Gallinella n. 9/302-3674-A/8, parere favorevole. Ordine del giorno Massimiliano Bernini n. 9/302-3674-A/9, parere favorevole con riformulazione: sostituire le parole “impegna il Governo a promuovere” con le seguenti: “impegna il Governo a valutare la possibilità di promuovere misure volte all'utilizzo”. Ordine del giorno Parentela n. 9/302-3674-A/10, parere contrario. Ordine del giorno Gagnarli n. 9/302-3674-A/11, parere favorevole con riformulazione: sostituire le parole “impegna il Governo a valutare la possibilità di prevedere adeguati contributi” con le seguenti: “impegna il Governo a prevedere misure volte a incentivare quegli enti locali”, riprendendo poi il testo con le parole “che sviluppano per le aree verdi”; quindi, parere favorevole con riformulazione.

Ordine del giorno Lupo n. 9/302-3674-A/12, parere contrario. Ordine del giorno Benedetti n. 9/302-3674-A/13, parere contrario. Ordine del giorno Crippa n. 9/302-3674-A/14, parere favorevole. Ordine del giorno Fiorio n. 9/302-3674-A/15, parere favorevole. Ordine del giorno Terrosi n. 9/302-3674-A/16, parere favorevole. Ordine del giorno Oliverio n. 9/302-3674-A/17, parere favorevole. Ordine del giorno Iannuzzi n. 9/302-3674-A/18, parere favorevole. Ordine del giorno Turco n. 9/302-3674-A/19, parere favorevole con previa riformulazione: sostituire le parole “impegna il Governo a prevedere” con le seguenti: “impegna il Governo a promuovere presso le regioni l'adozione di misure di sostegno per progetti di riconversione”. Ordine del giorno Segoni n. 9/302-3674-A/20, parere favorevole. Ordine del giorno Ciriacì n. 9/302-3674-A/21, parere favorevole. Ordine del giorno Pili n. 9/302-3674-A/22, parere favorevole con riformulazione: eliminare il primo impegno, in cui si impegna il Governo a fermare ogni eventuale traffico di grano; sostituire le parole “a intensificare controlli su queste navi” con “ad intensificare severi controlli sull'importazione di grano”, e parere favorevole sulle parole “ad assumere iniziative per prevedere etichette in grado di indicare con precisione la provenienza e l'origine del grano e delle sementi che giungono in Italia, con particolare riferimento alle produzioni biologiche”; quindi, parere favorevole con riformulazione.

Ordine del giorno Rizzetto n. 9/302-3674-A/23, parere favorevole.

PRESIDENTE. Sta bene. A questo punto, ordine del giorno Gregorio Fontana n. 9/302-3674-A/1, parere favorevole; ordine del giorno Palese n. 9/302-3674-A/2, parere favorevole; ordine del giorno Minardo n. 9/302-3674-A/3, parere favorevole; ordine del giorno Marzano n. 9/302-3674-A/4, parere favorevole; ordine del giorno cinque Nesi n. 9/302-3674-A/5, parere favorevole. Sull'ordine del giorno Burtone n. 9/302-3674-A/6, vi è una riformulazione, va bene?

GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Presidente, si può rileggere la riformulazione?

PRESIDENTE. Il Governo la può ripetere, però se la leggiamo all'inizio, c'è un motivo. Rappresentante del Governo, può ripetere la riformulazione dell'ordine del giorno Burtone n. 9/302-3674-A/6, per favore?

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Presidente, anziché le parole “impegna il Governo a salvaguardare”, inserire le seguenti: “impegna il Governo a valutare l'adozione di misure di salvaguardia degli allevamenti”.

PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione. Ordine del giorno Tripiedi n. 9/302-3674-A/7, parere contrario: prendo atto che il presentatore insiste per la votazione. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Tripedi n. 9/302-3674-A/7, con il parere contrario del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 90).

Ordine del giorno Gallinella n. 9/302-3674-A/8, parere favorevole. Ordine del giorno Massimiliano Bernini n. 9/302-3674-A/9: è accolta la riformulazione. Ordine del giorno Parentela n. 9/302-3674-A/10, vi è il parere contrario: lo poniamo in votazione. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Parentela n. 9/302-3674-A/10, con il parere contrario del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 91).

Ordine del giorno Gagnarli n. 9/302-3674-A/11, parere favorevole con riformulazione: è accolta la riformulazione. Ordine del giorno Lupo n. 9/302-3674-A/12, vi è il parere contrario: lo poniamo in votazione. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Lupo n. 9/302-3674-A/12, con il parere contrario del Governo .

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 92).

Ordine del giorno Benedetti n. 9/302-3674-A/13, vi è il parere contrario: lo poniamo in votazione. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Benedetti n. 9/302-3674-A/13, con il parere contrario del Governo .

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera respinge (Vedi votazione n. 93).

Ordine del giorno Crippa n. 9/302-3674-A/14, parere favorevole. Ordini del giorno Fiorio n. 9/302-3674-A/15, Terrosi n. 9/302-3674-A/16, Oliverio n. 9/302-3674-A/17 e Iannuzzi n. 9/302-3674-A/18, parere favorevole. Ordine del giorno Turco n. 9/302-3674-A/19, va bene la riformulazione. Ordini del giorno Segoni n. 9/302-3674-A/20 e Ciracì n. 9/302-3674-A/21, parere favorevole. Ordine del giorno Pili n. 9/302-3674-A/22: c'è una riformulazione, va bene? L'onorevole Pili chiede che il Governo rilegga la riformulazione, però, colleghi, c'è un momento in cui il Governo dà i pareri, e sarebbe opportuno che si ascoltassero. Prego, sottosegretario Castiglione.

GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le Politiche agricole alimentari e forestali. Presidente, sull'ordine del giorno Pili n. 9/302-3674-A/22 vi è la seguente riformulazione: espungere il primo impegno, quello in cui si impegna il Governo ad intensificare i controlli, quindi eliminarlo; e poi, invece, c'è il parere favorevole sul terzo capoverso, quando si impegna ad intensificare severi controlli sull'importazione di grano e sul quarto, cioè ad assumere iniziative per prevedere etichette in grado di indicare con precisione la provenienza e l'origine del grano.

Quindi, il parere è favorevole sul terzo e quarto impegno; mentre la invito a ritirare il primo e il secondo impegno, altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. Onorevole Pili, prego.

MAURO PILI. Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione, anche se mi pare davvero strano che il Governo non si impegni a controllare il traffico di navi che arrivano da Paesi contaminati. Mi pare davvero improprio astenersi da questo controllo che mi pare obbligatorio, da una parte, e che non sta comunque avvenendo. Accetto, tuttavia, la riformulazione.

PRESIDENTE. L'ultimo ordine del giorno è il n. 9/302-A/23 Rizzetto che è stato accettato.

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pastorelli. Ne ha facoltà.

ORESTE PASTORELLI. Grazie, signor Presidente. Signor rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, il testo unificato si occupa di un tema estremamente importante per il nostro Paese. In realtà, l'agricoltura biologica è solo un tassello del più vasto mosaico che riguarda la tutela e il rilancio dell'agricoltura in Italia, un obiettivo complesso che passa attraverso la tutela della biodiversità, la promozione dell'agricoltura sociale, la conservazione delle tradizioni agroalimentari locali, la salvaguardia dei territori dal rischio idrogeologico e la difesa del made in Italy. Questi temi sono tra loro strettamente connessi e in questa legislatura sono stati tutti affrontati come mai in passato.

Ora è il momento di occuparci del settore più importante, vale a dire la produzione agricola ottenuta con metodi biologici. Ebbene, il presente testo unificato non solo mette ordine nel sistema delle autorità nazionali e locali che dovranno sovraintendere allo sviluppo dell'agricoltura biologica, ma crea gli strumenti necessari per l'organizzazione delle filiere produttive. Prevede fondi per il sostegno della ricerca nel settore e incentiva la diffusione di prodotti biologici nelle istituzioni pubbliche. Siamo, quindi, di fronte ad un complesso di misure molto convincenti in grado di creare le condizioni per una crescita stabile di questo importante e strategico comparto produttivo. Il provvedimento rispecchia molte soluzioni e misure da noi richieste. Rispetto ad esso esprimo, dunque, il voto favorevole della componente socialista.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ciracì. Ne ha facoltà.

Un mio autorevole predecessore, tra l'altro suo conterraneo, in queste circostanze avrebbe detto “con comodo”.

NICOLA CIRACI'. La battuta era nota, comunque piacevole. Vorrei solamente dire che ho seguito la evoluzione di tutto il dibattito sull'agricoltura biologica con una punta di delusione per la scarsa attenzione ricevuta da molte delle forze politiche sul tema soprattutto perché spesso e volentieri si è sviato dimenticando che il biologico non era una questione da GAL o una questione per gli agriturismi, ma era soprattutto una questione che poteva ridare linfa all'agricoltura del nostro Paese che sta soffrendo ormai da anni una grande crisi.

In particolare, l'aspetto che mi ha allarmato di più è che non è stata posta alcuna attenzione rispetto alla questione dell'agricoltura biodinamica. Presidente, ho un po' di difficoltà ad intervenire in questo contesto.

PRESIDENTE. Mi rendo conto. Colleghi, per favore, se riusciamo… Siccome nessuno è obbligato a rimanere in aula durante le dichiarazioni di voto, coloro che decidono di rimanerci, per cortesia, se possono evitare di tenere la voce alta, grazie.

NICOLA CIRACI'. Nessuno ha detto che cos'è l'agricoltura biodinamica: non è altro che agricoltura biologica con l'aggiunta di preparati e procedimenti che si basano su una filosofia che unisce astrologia, omeopatia e spiritualismo, una compilation del pensiero antiscientifico che consiste nell'uso di preparati diluiti in maniera omeopatica, ottenuti appendendo vesciche di cervo maschio piene di fiori oppure sotterrando corni di vacca pieni di letame nella convinzione che in questo modo le energie cosmiche o le forze astrali influiscono sulle piante e sull'ambiente.

Una persona ancora più autorevole del Presidente che lei citava ha detto che “a pensar male spesso e volentieri ci si indovina”: guarda caso scopriamo che Farinetti sta lanciando il vino biodinamico, sta investendo in maniera forte, fortissima su questo settore, un'economia che nel nostro Paese è praticamente inesistente, quasi pari a zero, e non si capisce perché il Governo italiano, il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, invece, con tanto impegno abbia voluto fortemente che addirittura si bloccasse il Parlamento per discutere solo ed esclusivamente di questa parte del provvedimento.

Diciamo che molti non sanno che stiamo parlando di antroposofia agricola steineriana, cose che nel 2017 lasciano abbondantemente perplessi. Però, il succo del provvedimento sul biologico in pochi lo hanno centrato. In realtà, è il seguente: per la prima volta l'agricoltura biodinamica diventa soggetto di certificazione; il Ministro parla sul suo sito addirittura di creare corsi universitari specifici sull'agricoltura biodinamica, come se fossimo tornati non nel secolo scorso ma in quello precedente ancora. Allora, se un Ministro ritiene che biodinamico sia strategico e che quel mix di magia, esoterismo, omeopatia e astrologia siano il futuro della ricerca scientifica e dell'agricoltura italiana, penso che tutti quanti dovremmo essere preoccupati. Va bene per Farinetti che probabilmente è contento, ma penso che l'agricoltura italiana stasera sia un po' più povera e un po' più preoccupata.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO. Grazie, Presidente. Cercherò di andare abbastanza rapido. Come appena detto dal collega Ciracì anch'io, anche noi abbiamo notato un certo disinteresse da parte della cosiddetta politica su un tema che anche per noi è assolutamente importante.

Presidente, molto spesso il cosiddetto biologico in Italia è attualmente - ma non soltanto attualmente, anche nei tempi passati - quasi una moda ed è diventato talmente una moda che la cosiddetta spesa biologica viene fatta molto probabilmente soltanto da famiglie che, come ho detto nell'intervento precedente, hanno qualche euro in più al mese da spendere perché di fatto - è inutile negarcelo, colleghi - il biologico costa, giustamente anche sotto alcuni punti di vista, sicuramente di più.

Questo tipo di provvedimento poteva essere, sottosegretario, una bella occasione di rilancio ed è stato un po', vorrei dire, messo tra due parentesi, trattato in modo un po' veloce. Abbiamo parlato poco - lo ripeto - e ringrazio il collega che ha citato prima la cosiddetta agricoltura biodinamica che, assieme al biologico, avrebbe potuto essere anch'essa ulteriore occasione di rilancio. Abbiamo parlato poco in seno ed in pancia al provvedimento della cosiddetta etichettatura di qualità. So che di fatto anche le regole europee impongono una cosiddetta etichettatura di qualità, ma molto spesso gli agricoltori che fanno male il proprio lavoro, perché la maggior parte lo fa evidentemente bene, non segue queste regole. Abbiamo parlato poco di controlli. In Italia, sottosegretario e Presidente, ci sono agricoltori che vendono biologico, ma che di biologico non sanno e non fanno assolutamente nulla. Avremmo potuto parlare meglio rispetto alla genesi del prodotto stesso: da come nasce, dalle sementi. C'era un articolo che parlava proprio di sementi biologiche. È stato fatto un sufficiente lavoro sotto questo punto di vista, ma non abbiamo toccato, ad esempio, tutto quello che poteva essere l'aspetto delle agevolazioni per coloro che fanno un certo tipo di biologico che avrebbe poi potuto incidere in modo positivo anche sul prezzo finale del prodotto. Avremmo potuto incidere meglio sicuramente su molti aspetti.

Dispiace - mi avvio alla conclusione, Presidente - il parere contrario, come prima detto e ricordato, espresso dal Governo e dalla maggioranza sul cosiddetto aspetto culturale del biologico nelle scuole nella forma non di un'imposizione ma di una scelta.

Ringrazio, comunque, il sottosegretario e il Governo che hanno accettato alla fine almeno un ordine del giorno sotto questo punto di vista rispetto, come prima detto, all'inserimento anche di un livello, di un aspetto culturale proprio nelle scuole piuttosto che di mense che potessero utilizzare questo tipo di strumenti. Comunque, per quanto ci riguarda, Presidente, il nostro voto finale sarà indubbiamente favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Catania. Ne ha facoltà.

MARIO CATANIA. Grazie, Presidente. L'agricoltura biologica costituisce uno dei fenomeni più importanti che hanno caratterizzato l'evoluzione dell'agricoltura italiana negli ultimi trent'anni; è un fenomeno indubbiamente positivo, non solo perché comporta un approccio diverso all'uso delle risorse naturali e, quindi, costituisce una dinamica produttiva molto più rispettosa dell'ambiente, ma anche perché comporta ricadute positive in termini di tutela della diversità, di tutela delle particolarità dei territori e, in generale, rappresenta una filosofia della produzione e del consumo sicuramente preferibile rispetto agli standard abituali di mercato. Questa evoluzione dell'agricoltura biologica non è stata senza problemi; nonostante la relatrice, giustamente, abbia rivendicato, oggi pomeriggio, la qualità dei controlli italiani, il tema del controllo in materia di filiera biologica rimane uno dei temi principali, non perché ci siano particolarità negative in questo comparto, ma per il fatto che controllare tutta una serie di movimentazioni di prodotto, anche in ingresso da Paesi non europei, costituisce una problematica assai difficile da gestire. Questo ci riporta, più in generale, al tema di quanto sia, da un lato, importante richiedere sempre maggiori controlli e sempre maggiori riscontri in tema di tracciabilità e di quanto, però, al tempo stesso, tutto questo abbia un costo; il costo dei controlli è un tema con il quale occorre misurarsi.

Fatte queste premesse, ricordo semplicemente che la materia è regolata da una normativa comunitaria esaustiva sin dall'inizio degli anni Novanta, che è stata ripetutamente modificata, anche per le richieste fatte dal Governo italiano, in sede comunitaria e, quindi, il disegno di legge che noi, oggi, andiamo ad approvare in prima lettura si interpone, sostanzialmente, tra il livello normativo dell'Unione europea e l'applicazione regolamentare a livello nazionale. In questo senso è un testo che ha degli spazi più limitati di quanto sarebbe stato in termini diversi, cioè se non fosse esistita una normativa comunitaria, e si muove, direi, in termini complementari e residuali rispetto alla normativa comunitaria. Detto questo, io credo che il lavoro fatto - in particolare dalla relatrice Terrosi, che ringrazio, a nome anche del gruppo, per l'impegno che ha avuto in questi lavori - sia un lavoro di qualità; ci sono elementi, nel testo, sicuramente utili, ricordo, solo a titolo di esempio, il tentativo di stimolare una crescita del rapporto interprofessionale all'interno della filiera, come anche il tentativo di sostenere le organizzazioni dei produttori. Ebbene, per queste ragioni, pur avendo ben presente che le tematiche principali restano quelle relative al controllo, io credo che noi dobbiamo licenziare con un apprezzamento positivo questo testo che non avrà effetti miracolistici, è bene dirlo, è bene sottolinearlo - i produttori di biologico lamentano tuttora una scarsa redditività della produzione, che è un po' il segno generale che caratterizza tutta l'agricoltura italiana - però possiamo senz'altro dire che il lavoro che è stato fatto è un lavoro positivo e che, anche se non risolutivo, sarà certamente utile. Per questo, lo ripeto, il nostro gruppo voterà favorevolmente a questo testo.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Catania, anche per la sintesi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Faenzi. Ne ha facoltà.

MONICA FAENZI. Grazie, Presidente. Il gruppo Scelta Civica - ALA voterà a favore del provvedimento all'esame dell'Aula, convinto che fosse davvero necessario introdurre una disciplina normativa nel campo della produzione agricola, in grado di regolamentare un settore che, fortemente, ha risentito della mancanza di un quadro nazionale di riferimento, soprattutto a seguito dell'approvazione di regolamenti comunitari, quelli tra il 2007 e il 2008. Quindi, la consapevolezza della crescente rilevanza che assume l'agricoltura biologica nell'ambito dell'economia rurale italiana ed europea, il cui mercato, anche per quest'anno, così come per gli anni precedenti, conferma un trend in continua crescita, ha spinto il legislatore a portare a compimento un quadro normativo che era stato annunciato da tempo, ma mai realizzato. Se consideriamo, infatti, che il 12 per cento della superficie coltivata in Italia è bio, pari cioè a 1.492.000 ettari, così come è sempre più consistente il numero di italiani che acquista prodotti certificati nei supermercati e negli ipermercati, era giusto e doveroso, da parte del Parlamento, venire incontro agli operatori del settore e dei consumatori, certi dell'importanza, in termini economici e occupazionali, che il mondo biologico riveste. Dalla presenza degli spacci per la vendita diretta, presso le aziende agricole biologiche, a quella degli agriturismi aperti da coltivatori bio e delle mense scolastiche che utilizzano materie prime biologiche, il movimento del biologico risulta essere, quindi, dinamico e rappresenta un'avanguardia che ha aperto e apre scenari di sviluppo per il sistema agroalimentare, ma anche per quello economico italiano nel suo complesso. Secondo gli ultimi dati elaborati dal SINAB, sistema di informazione nazionale sull'agricoltura biologica, relativi all'anno 2015, le elaborazioni effettuate indicano, infatti, un momento sia del numero degli operatori certificati sia delle superfici coltivate con il metodo biologico. Risulta, infatti, che in Italia gli operatori certificati sono quasi 60.000, di cui oltre 45.000 produttori esclusivi, più di 7.000 preparatori esclusivi e oltre 7.000 gli operatori che effettuano sia attività di produzione che di preparazione, con circa 300 operatori che effettuano attività di importazione. A livello mondiale, poi, hanno adottato il metodo biologico circa 2 milioni di produttori, di cui il 17 per cento in Europa. Nel corso del 2015, inoltre, hanno scelto di convertire la propria impresa oltre 4.500 operatori, più 8,2 per cento rispetto ai dati riferiti all'anno precedente. Dati numerici, dunque, che fanno dei prodotti biologici un grande protagonista sulla scena internazionale.

Entrando nel merito, il testo, frutto di un lungo lavoro istruttorio svolto dalla Commissione agricoltura, iniziato già dalla scorsa legislatura, è stato ripreso all'inizio dell'attuale e si prefigge, principalmente, di esplicitare con chiarezza chi fa e che cosa nell'ambito del settore biologico, a partire dagli indirizzi e dal controllo, sebbene rispetto a tale tematica, però, si sia alleggerito il complesso di norme in ragione della delega contenuta nella legge del 28 luglio 2016, n. 154, il cosiddetto collegato agricolo. La nuova proposta, che risulta significativamente modificata rispetto ai testi di partenza, ci appare, inoltre, anche più snella e semplice rispetto alle proposte originarie nonché in grado di produrre benefici per il settore all'esame. Benefici, dunque, sia dal punto di vista quantitativo per la produzione biologica che qualitativo, in grado di elevare, cioè, gli standard degli alimenti bio, eliminando, al contempo, alcune inefficienze oggi presenti nella filiera.

In tale ambito, il testo unificato è volto, proprio, a promuovere e favorire lo sviluppo e la competitività della produzione biologica, perseguendo le finalità di concorrere alla tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, alla salvaguardia della biodiversità, alla salute e all'informazione dei consumatori, nel rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dalle competenze delle regioni. Tra le norme più importanti che contraddistinguono il suo impianto normativo riteniamo che l'adozione del Piano d'azione nazionale per l'agricoltura biologica e il sostegno alla ricerca tecnologica nel settore possa rafforzare l'intero sistema del biologico, in un quadro più generale di politiche strategiche per l'Unione europea e in particolare quella denominata Europa 2020, crescita ed economia sostenibili, nuova PAC e controlli ufficiali. Il piano d'azione nazionale per l'agricoltura biologica i cui obiettivi sono volti a sostenere l'attività degli agricoltori che adottano, appunto, questo metodo e le misure che promuovano i percorsi formativi dedicati agli studenti universitari attribuiscono, infatti, la giusta importanza che deve essere attribuita all'organizzazione e all'intero comparto dei produttori del biologico, assicurando anche un adeguato compenso alle aziende.

In questo contesto, colleghi, se consideriamo come oggi viviamo un periodo storico per la nostra società che finalmente mette in primo piano la salute, la sicurezza alimentare, in quanto il consumatore non guarda più il colore o l'aspetto estetico dei prodotti, ebbene non possiamo non giudicare positivamente come il nostro Paese si sia sviluppato fortemente in questo mercato. Un mercato che non è solo alimentazione, ma direi anche cultura, territorio, innovazione, tradizione, sostenibilità, solidarietà, ma anche etica, ricerca ed economia, ovvero tutto insieme questo fa la differenza. Ci auguriamo, quindi, fortemente che questo trend, così in crescita, sensibilizzi, come sta accadendo oggi, le istituzioni e si traduca in azioni concrete a favore di tutto il settore anche nel futuro. Per queste considerazioni, annuncio, come detto, il voto favorevole da parte del mio gruppo (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica-ALA per la Costituente Liberale e Popolare-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Catalano. Ne ha facoltà.

IVAN CATALANO. Grazie, Presidente. Il settore agricolo rappresenta il 2 per cento del PIL nazionale. Per aprire e portare avanti una impresa agricola, gli imprenditori devono affrontare molti adempimenti burocratici. L'imprenditore agricolo, infatti, è soggetto a obblighi civili, previdenziali, fiscali, amministrativi, ambientali, di sicurezza, igiene e salute, e perfino obblighi derivanti dalle specifiche forme di finanziamento per il settore.

La produzione agricola rappresenta per il nostro al Paese un valore aggiunto irrinunciabile: dal punto di vista economico ha un valore complessivo di 33 miliardi di euro di fatturato, alimentato da 1,6 milioni di aziende agricole. L'andamento dell'occupazione nel settore agricolo ha subito negli anni forti cali e solo recentemente abbiamo assistito a una ripresa in parte dovuta al crescente numero di giovani che scelgono di lavorare in questo settore. Sempre più giovani scelgono, infatti, di specializzarsi, di studiare Agraria nelle università, di creare innovazione attraverso percorsi virtuosi.

Nel settore I-tech molte start-up nascono proprio dall'unione di tecnologia e agricoltura, permettendo significativi miglioramenti della qualità del cibo. Queste eccellenze costituiscono per gli agricoltori e gli imprenditori un valore aggiunto in termini di produttività e qualità. All'interno di questo settore non possiamo ignorare la crescita nella produzione e nel consumo di cibo biologico. Questa tendenza è certamente frenata da un'attenzione sempre più diffusa a stili di vita sani e ad un'alimentazione salutare.

L'agricoltura biologica rappresenta circa il 3,6 per cento delle imprese agricole e il 12 per cento della superficie coltivata, un valore enorme in termini di giro d'affari e di interessi.

Il settore ha certamente bisogno di essere regolamentato, ma questo testo di legge contiene troppi elementi che non convincono: istituisce tavoli, crea autorità, definisce distretti e crea organizzazioni di filiera, rendendo necessari protocolli d'intesa. Crediamo che, per regolare questo settore e permettergli di sviluppare tutto il suo potenziale, sia necessario produrre delle regole chiare e certe; regole che non permettano rendite di posizione e che incentivino, invece, i singoli a fare impresa e innovazione; regole che semplifichino e liberino dal peso della burocrazia, che permettano alle nostre aziende di essere davvero competitive.

Noi Civici e Innovatori vogliamo creare le condizioni che consentano alle imprese di crescere e stare sul mercato. Crediamo che vada incentivata l'aggregazione. Pensiamo che le aziende e gli imprenditori debbano potersi associare attraverso strumenti snelli per raggiungere obiettivi e scopi comuni. Crediamo che la cooperazione sia importante per poter competere a più alti livelli. Abbiamo spinto e ottenuto nel provvedimento la possibilità per gli agricoltori di utilizzare i contratti di rete, perché grazie ad essi, senza intermediazione ma con semplice spirito organizzativo, è possibile raggruppare aziende di tutta la filiera, sia in senso orizzontale che verticale, e tutelare un marchio di qualità. Attraverso i contratti di rete è possibile condividere costi, risorse e obiettivi, affinché le aziende siano realmente competitive.

Noi crediamo che le nostre aziende producano a tutti gli effetti cultura. I loro prodotti rappresentano la ricchezza culturale dei nostri territori e della nostra storia e portano nel mondo la nostra storia e i nostri valori. Condividiamo, quindi, le finalità e principi ispiratori della proposta di legge, ma per le ragioni sopra esposte, dichiaro il voto di astensione del gruppo parlamentare Civici e Innovatori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pellegrino. Ne ha facoltà.

SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il gruppo Sinistra Italiana-Possibile voterà a favore del testo unico sull'agricoltura biologica. Un provvedimento che i cittadini e i produttori del biologico attendono da anni. Anni di battaglie, di promozioni, di filiere colturali e culturali, che hanno coinvolto milioni di cittadini impegnati a diffondere il buon uso del territorio e della terra, superando gli ostacoli posti dalla filiera convenzionale, che con fatica ha accettato l'introduzione nel mercato del biologico, visto come un intruso.

Non possiamo dimenticare il padre dell'agricoltura biologica, che già a metà degli anni Settanta promuoveva a questo settore, richiedendo una normativa chiara ed inequivocabile: era Gino Girolomoni. È a lui che mi piacerebbe dedicare questa mia dichiarazione di voto. Probabilmente, se fosse ancora vivo, sarebbe contento oggi, ma sicuramente si chiederebbe perché per le filiere cosiddette convenzionali i provvedimenti hanno sempre avuto grandi facilità per l'adozione dei provvedimenti, mentre per la modalità con cui tutti gli esseri umani hanno sempre utilizzato, ovvero i metodi naturali, ci siano stati tanti ostacoli, e ancora tanti tentennamenti. Evidentemente, gli interessi delle case farmaceutiche e chimiche sono ancora particolarmente incisivi sui Governi che nei decenni si sono susseguiti.

Ci auguriamo che questo provvedimento potrà presto condurre il settore ad una razionalizzazione dell'impianto normativo e a porre le premesse per un ulteriore sviluppo complessivo della produzione biologica del nostro Paese. Non è un caso che anche in questo periodo di crisi il comparto biologico continui a registrare una domanda crescente, specie nel canale della grande distribuzione, dove, secondo i dati ISMEA, nel 2016, ha fatto registrare un aumento di oltre il 20 per cento, con un incremento medio annuo dell'11 per cento negli ultimi cinque anni. Il 68 per cento delle famiglie italiane mangia abitualmente cibo biologico e l'Italia, con 1,49 milioni di ettari, è al secondo posto in Europa, dopo la Spagna, nella graduatoria delle migliori aree agricole bio. Le nostre imprese del biologico non sono più una realtà di nicchia, sono ormai un settore economico che vale 3 miliardi di euro e sono chiamate a rispondere alle richieste di un pubblico sempre più ampio e attento di consumatori, senza per questo svilire qualitativamente la produzione biologica e i suoi principi.

Inquinamento di aria, acqua e suolo, erosione e perdita di fertilità del suolo, riduzione della biodiversità, elevati consumi energetici e produzione di gas serra: questi sono alcuni dei problemi creati dall'agricoltura convenzionale e che nemmeno la sua versione geneticamente modificata è in grado di risolvere, anzi è in grado solo di peggiorare e contaminare il nostro ambiente. L'agricoltura biologica riduce al minimo il rilascio di residui nel terreno, nell'aria e nell'acqua, conserva la naturale fertilità del suolo, salvaguarda la complessità dell'agro-ecosistema e la sua biodiversità, consuma di fatto meno energia, ma forse questo a qualcuno può dare un po' fastidio. Infatti, con l'agricoltura biologica viene sviluppato modello di produzione che evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell'acqua e dell'aria. Per salvaguardare la fertilità naturale di un terreno, gli agricoltori biologici utilizzano materiale organico e ricorrendo ad appropriate tecniche agricole non lo sfruttano in modo intensivo. Per quanto riguarda i sistemi di allevamento, poi, si pone la massima attenzione al benessere degli animali, che si nutrono di erba e foraggio biologico, e non assumono antibiotici, ormoni o altre sostanze che stimolino artificialmente la crescita e la produzione di latte. Sui problemi causati dall'agricoltura convenzionale e industrializzata, il biologico ha dimostrato di essere capace di offrire soluzioni praticabili ed economicamente vantaggiose.

Avremmo voluto, da parte della maggioranza e del Governo, maggiore coraggio, soprattutto per quello che riguarda i controlli. Moltissimi sono coloro che temono che la filiera non sia giustamente controllata e non vogliono pagare più del dovuto un alimento che potrebbe non essere congruo con quanto certificato. Nonostante questo, però, rileviamo che sia un provvedimento sostanziale e ci auguriamo che non sia solo un “testo-manifesto”, ma che al Senato sia approvato in fretta, con le giuste correzioni e che, con la razionalizzazione dell'impianto normativo, si pongano le basi per un ulteriore sviluppo delle produzioni biologiche italiane: qui sì che lo sviluppo sarebbe davvero sostenibile.

E poi, sottosegretario, bisogna ritornare davvero a dare a tutti i cittadini buon cibo, perché non possiamo dimenticarci che noi siamo soprattutto quello che mangiamo (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente, finalmente quest'Aula stasera approverà questo disegno di legge, un disegno di legge - l'abbiamo già detto in precedenza - che ha un iter molto lungo. Basti pensare che sono trascorsi circa dieci anni da quando è iniziato il suo iter in Commissione e finalmente oggi trova la luce, con un'ampia condivisione da parte di quest'Aula, perché quando si parla di biologico si parla di un metodo che è metodo di eccellenza oggi dell'agricoltura italiana.

Abbiamo questo testo unificato, che porta anche la mia prima firma e quella della collega Fiorio, che mira innanzitutto proprio a tutelare in qualche modo anche la competitività all'interno della produzione agricola e agroalimentare.

Il tema della produzione biologica è un tema molto sentito soprattutto nel nostro Paese, un metodo di produzione che si fonda sull'utilizzo di prodotti e processi presenti in natura, attraverso soprattutto quelle che sono esclusioni di medicinali chimici e di sintesi.

Il sostegno e la produzione dell'agricoltura biologica non risponde soltanto a finalità economiche e produttive, infatti l'appezzamento di tale metodo corrisponde ad una nuova cultura, basata sui principi del rispetto dell'ambiente, del territorio, della salute del consumatore e soprattutto anche del benessere animale.

I prodotti biologici, negli ultimi anni, stanno acquisendo un proprio spazio nell'ambito della spesa alimentare, non solo nelle zone economicamente più avanzate: i consumatori, infatti, mostrano maggiore interesse proprio nei confronti di quelle produzioni biologiche a cui rivolge maggiormente attenzione e che vengono ottenute secondo processi naturali, nel rispetto delle buone pratiche agricole e ambientali e che hanno soprattutto una garanzia certificata sia delle loro caratteristiche, ma soprattutto della loro sicurezza alimentare.

Con questo provvedimento si è resa necessaria una specifica iniziativa legislativa che, applicando il regolamento relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici, dia in qualche modo quello che è il quadro normativo nazionale e possa fornire gli strumenti necessari proprio per un ulteriore processo di sviluppo e qualificazione della filiera con riferimento ai settori della zootecnia, l'ortofrutta, che costituiscono oggi nel nostro Paese gli assi portanti del sistema agroalimentare biologico.

Noi esprimiamo apprezzamento in merito al fatto che questa legge costituisce riconoscimento dell'impegno di migliaia di aziende agricole che si prendono cura dell'ambiente e del territorio, soprattutto non utilizzando nei loro campi concimi e pesticidi chimici ed alle quali si affiancano le altre migliaia di imprese che trasformano la materia prima prodotta da più di un milione e mezzo di ettari.

Un settore dunque abbastanza virtuoso, verso il quale, questo va detto, soprattutto negli ultimi anni si stanno avvicinando in maniera abbastanza notevole molti giovani; quindi, è nata una vera e propria imprenditoria giovanile interessata dal sistema del biologico nel nostro Paese.

Il testo presenta dunque delle norme innovative, capaci di supportare un settore che ha superato nel 2016 i 4,8 miliardi di euro, ma che registra tuttora dati comunque inferiori, se lo rapportiamo a quelli che sono i mercati della Francia e della Germania.

Infatti, basti pensare che in Europa il nostro Paese è primo in aziende votate all'agricoltura, quindi è a un posto abbastanza alto, ma nel mercato mondiale è al settimo posto per consumo di prodotti biologici.

L'approvazione di questa legge quindi è necessaria, è un passo fondamentale per chi va ad interpretare quelle che sono le esigenze di un mercato sempre più attento alla sostenibilità.

Obiettivo della legge è sicuramente quello di riconoscere all'agricoltura biologica il posto che le compete, quello cioè di un'attività di interesse nazionale, con funzioni sociali ed economiche rilevanti, un volano di crescita per il nostro Paese, che al tempo stesso possa contribuire anche alla sicurezza alimentare, che è fondamentale e risponda anche alla crescente domanda di prodotti biologici promuovendo il benessere degli animali e dell'ambiente.

A nostro avviso, era importante anche che questo testo recasse anche la previsione - e l'abbiamo evidenziato in quest'Aula attraverso un emendamento che abbiamo presentato - che riguarda il divieto di organismi geneticamente modificati, quindi i cosiddetti OGM, proprio in considerazione della necessità di preservare il comparto dalle conseguenze negative derivanti dall'introduzione, anche per alimenti biologici, della medesima soglia di contaminazione accidentale, che attualmente è una soglia che è presente.

Avevamo anche cercato di dare una mano, nel senso di evidenziare come, per la ristorazione collettiva, fosse importante l'utilizzo di prodotti biologici.

Il Governo ci ha detto e ci ha riferito ancora oggi che sta lavorando ad un disegno di legge proprio in materia di somministrazione di alimenti biologici nelle mense scolastiche, motivo per cui noi aspettiamo con ansia che questo provvedimento veda luce e che non possa essere appunto un provvedimento annunciato e che rimane campato in aria, quindi noi vigileremo su questo fortemente.

Anche se questo provvedimento non interviene né sulla modalità della produzione biologica né in materia di sanzioni e controlli, rimettendosi a quelle che sono le discipline e il quadro normativo definito a livello europeo, contiene comunque importanti disposizioni.

Il testo indica in maniera chiara quale sia l'autorità competente, che è appunto il Ministero delle Politiche agroalimentari e forestali, l'autorità unica responsabile dell'indirizzo e coordinamento per l'attuazione della normativa europea in ambito nazionale.

Si prevede, con questo disegno di legge, l'istituzione di un tavolo tecnico per l'agricoltura, il quale ha una composizione che assicura la partecipazione delle istituzioni, delle parti sociali interessate alle attività connesse all'agricoltura biologica, nonché di rappresentanti della ricerca scientifica.

Ancora: il Piano d'azione nazionale per l'agricoltura biologica e i prodotti biologici, che verrà adottato ogni tre anni, aggiornato annualmente dal Ministero delle Politiche agricole; tra gli altri, interventi volti anche ad agevolare la conversione al biologico, con un riferimento - e questo è l'aspetto più importante - alle piccole imprese agricole, che sono quelle che in questo momento stanno attendendo con grande ansia questo provvedimento, a sostenere quindi la costituzione di forme associative per rafforzare l'intera filiera biologica, incentivare il biologico attraverso iniziative, anche con la formazione e l'educazione al consumo e, quindi, anche nelle scuole.

Infine, l'istituzione dei distretti biologici, che sono costituiti da sistemi produttivi locali, a carattere interregionale, nei quali è prevalente la coltivazione, l'allevamento e la trasformazione di prodotti con metodo biologico.

Certo, è pur vero che il nostro ordinamento in materia di biologico necessita e sicuramente necessitava di un'urgente revisione normativa.

Il quadro di riferimento giuridico e operativo aveva bisogno di norme e di un intervento che stessero in linea con le aspettative dei produttori agricoli e con le esigenze dei consumatori e che il concetto di metodo biologico non rimanesse confinato al prodotto genuino – quindi, quello che viene coltivato appunto senza pesticidi, naturale -, ma coinvolgesse anche più temi, come la difesa delle risorse naturali, la preservazione dell'ambiente integro, la conservazione delle tradizioni rurali, di cui molti nostri territori sono ricchi possessori.

Noi auspichiamo quindi, in quest'Aula, che vista - lo ripeto - l'esperienza della quindicesima legislatura, quando la fine anticipata appunto della legislatura non consentì alla Commissione agricoltura di compiere tutto l'iter istruttorio relativo a questo provvedimento di legge, che invece oggi veda luce in quest'Aula; e, quindi, ringrazio per questo anche il presidente della Commissione agricoltura e l'intera Commissione, perché va dato atto che, dopo un'attesa di circa dieci anni, finalmente noi questa sera approviamo in maniera condivisa questo provvedimento di legge, tanto atteso dal mondo dell'agricoltura biologica, dalle piccole e medie imprese che hanno necessità di essere valorizzate e di essere tutelate, visto che ormai l'attività preminente in ambito agricolo e quindi che tende anche di più ad affermarsi è proprio quella con metodo biologico. Ed è un atto anche di grande coraggio, perché sappiamo bene che è un'agricoltura che impone delle tecniche nuove, delle tecniche innovative, soprattutto quando facciamo riferimento a quello che deve essere il metodo biologico, quindi senza OGM. Non è facile e semplice poter coltivare i prodotti e, quindi, questo impone anche una vicinanza in termini economici e finanziari nei confronti di questo mondo, che si è esteso tanto nel nostro Paese e che deve essere fortemente valorizzato.

E oggi questo ramo del Parlamento dà il via alla sua approvazione, che però non è definitiva, perché sappiamo bene che dovrà essere approvato dal Senato e, quindi, noi auspichiamo, anzi in questo senso facciamo una sorta di appello a lei, Presidente della Camera, affinché possa interloquire con la Presidenza del Senato, in modo tale che questo provvedimento di legge, nel momento in cui sarà approvato questa sera, non possa risultare lettera morta, quindi non possa essere confinato in quelle che sono appunto le Commissioni al Senato (e, quindi, chissà tra quanto tempo vedere la luce), ma che possa invece essere approvato, anche nell'altro ramo del Parlamento, in maniera veloce e definitiva, in modo tale da valorizzare realmente la leadership europea dell'agricoltura biologica italiana e proprio per dare indicazioni fondamentali a questo settore.

È per questo che, come gruppo della Lega, noi esprimiamo fortemente convinti un voto favorevole al disegno di legge (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Causin. Ne ha facoltà.

ANDREA CAUSIN. Grazie, Presidente. Il gruppo parlamentare di Alternativa Popolare voterà a favore della proposta di legge che abbiamo discusso.

È una proposta di legge che non ha soltanto un rilievo di carattere normativo, perché si è assunta nel nostro Paese, ma in tutto l'emisfero occidentale, una consapevolezza sempre maggiore che noi siamo quello che mangiamo. Quindi, il tema dell'agricoltura biologica e della produzione biologica è un tema che attiene strettamente alla qualità della vita.

Quando si beve un bicchiere di vino, non è la stessa cosa bere un bicchiere di vino coltivato in un luogo dove vengono fatti 36-37 trattamenti chimici o in un luogo dove se ne fanno due o tre e magari sono trattamenti chimico-naturali. Questa è l'importanza di quello che stiamo discutendo ed è una cosa che attiene fortemente alla nostra salute e al nostro benessere.

La produzione biologica costituisce ormai un sistema globale, appunto, di gestione dell'azienda agricola e di produzione agroalimentare, che è basato sull'interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità e la salvaguardia delle risorse naturali, compresa l'applicazione di criteri rigorosi sulla materia del benessere degli animali.

Inoltre, parliamo in questo provvedimento di una produzione confacente a quelle che sono le preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con trattamenti o sostanze o procedimenti che sono assolutamente naturali. Il metodo di produzione biologico ha, dunque, una doppia valenza. Provvede, da un lato, ad un mercato specifico, che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori e, dall'altro lato, fornisce beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell'ambiente, al benessere degli animali, allo sviluppo rurale e soprattutto, come dicevo prima, alla tutela della salute e alla prevenzione del costo anche sanitario.

Il contributo del settore dell'agricoltura biologica, peraltro, è in aumento nella maggior parte degli Stati membri dell'Unione europea. La domanda dei consumatori è cresciuta notevolmente negli ultimi anni e continuerà in futuro a crescere. Le recenti riforme delle politiche agricole comuni, con l'accento in esse posto sull'orientamento al mercato e sull'offerta di prodotti di qualità confacenti alle esigenze dei consumatori, saranno probabilmente un ulteriore stimolo per il mercato di prodotti biologici.

In questo contesto la normativa relativa a questo tipo di produzione assume una funzione sempre più rilevante nell'ambito della politica agricola, correlata all'evoluzione dei mercati agricoli stessi. Il provvedimento, recante norme relative allo sviluppo della competitività della produzione agricola e agroalimentare biologica giunge, quindi, all'esame dell'Assemblea dopo un attento iter legislativo presso la Commissione agricoltura, che ne ha sviscerato i molteplici aspetti.

Il settore del biologico rappresenta per il nostro Paese un importante elemento di sviluppo per la crescita del comparto agricolo e costituisce un essenziale punto di riferimento per moltissimi operatori agricoli, soprattutto i giovani. Inoltre, un adeguato sviluppo del settore della produzione biologica può avere inevitabili ricadute positive in termini di posti di lavoro, in particolare nel campo delle pratiche ambientali da applicare all'agricoltura e all'intero comparto agroalimentare.

Nonostante la grave crisi economica, che ha interessato interi comparti della nostra economia, il settore agroalimentare ha infatti risentito meno di altri di tale fenomeno. La gente per mangiare bene continua a spendere: per prodotti di qualità continua a spendere, differentemente da altri beni che sono beni di carattere durevole.

È da riscontare, tra l'altro, una crescita positiva del settore biologico, che oggi è trainata da una maggiore attenzione del consumatore verso prodotti più sostenibili e in equilibrio con l'ambiente.

Occorreva, perciò, un provvedimento efficace ed adeguato, che sostenesse questo settore in rapida espansione e coniugasse la produzione biologica, definita dallo stesso progetto di legge “attività di interesse nazionale con funzione sociale”, con gli obiettivi della qualità dei prodotti della sicurezza alimentare, dello sviluppo rurale e della tutela dell'ambiente.

Ma rivestono particolare importanza anche le disposizioni del provvedimento che riguardano la formazione degli operatori e la sinergia tra la ricerca, l'innovazione e l'applicazione concreta della ricerca.

Quindi, il provvedimento in discussione rappresenta un punto di riferimento fondamentale per gli operatori del settore dell'agricoltura biologica e sviluppa, in modo preciso e attento, un quadro di regole che saranno regole certe e funzionali, utili allo sviluppo.

Infatti vi è il Piano d'azione nazionale per l'agricoltura biologica. Nel piano nazionale vengono previsti e vengono aiutati e sostenuti, nella loro attività, quegli agricoltori che adottano il metodo biologico, a partire dalla fase della conversione fino all'individuazione di strumenti tecnici e finanziari idonei al miglior funzionamento del settore, con particolare attenzione riguardo alle piccole e medie imprese.

Il provvedimento contiene anche una parte dedicata al sostegno della ricerca tecnologica e applicata, tema di importanza fondamentale, che viene affrontato in modo più compiuto, riconoscendo, altresì, come fondamentale la necessità di favorire percorsi formativi dedicati agli studenti universitari. Tra l'altro, è da sottolineare come, all'articolo 6, si istituisca il Fondo per lo sviluppo dell'agricoltura biologica, con la destinazione del 30 per cento dello stesso ai programmi di ricerca e al finanziamento dei percorsi formativi in ambito universitario. Questa sinergia tra ricerca e applicazione del metodo biologico in agricoltura costituisce un importante punto di riferimento, sia per gli operatori del settore sia per la crescita nel suo insieme dell'agricoltura biologica, che costituisce un nuovo modo di coniugare la qualità del prodotto all'esigenza della sicurezza alimentare.

In un quadro di questa natura, va rilevata l'importanza di applicare la ricerca e l'innovazione ad un settore che è in continua crescita. È da sottolineare, poi, tra l'altro come il prodotto biologico italiano riscuota particolare successo, a livello europeo e mondiale, sia per le qualità sia per la sicurezza che esso rappresenta e anche con la possibilità di ottenere valore aggiunto, rispetto a un prodotto non biologico.

Il provvedimento in questione risponde, cioè, a esigenze di settore. Prevede, ad esempio, distretti biologici attraverso i quali si potranno armonizzare l'agricoltura con metodo biologico e altre attività economiche. Questi sistemi produttivi locali si caratterizzano per un'integrazione tra attività agricole ed attività economiche e per la presenza di aree paesaggistiche rilevanti.

È un provvedimento, questo, che interviene a favore di una crescente domanda di prodotti biologici, incentivando il miglioramento delle tecniche produttive e la collocazione della produzione sui mercati più interessanti, puntando alla qualità dei prodotti biologici.

È dunque fondamentale che il settore si sviluppi ricorrendo all'innovazione e, contemporaneamente, migliori il livello di divulgazione circa l'importanza di conoscere i benefici del biologico, per intercettare il grande e crescente interesse del mercato e dei consumatori verso tale tipo di prodotto. Una recente ricerca dice che le persone hanno speso il 30 per cento in meno in beni durevoli e il 30 per cento in più in beni legati al benessere e all'alimentazione. Quindi, è un mercato veramente potenziale. Pianificare e sviluppare un settore come questo diviene un elemento essenziale per fornire risposte certe, che soddisfino il mondo della produzione e forniscano risposte sostenibili, sia sul piano quantitativo che qualitativo del consumatore.

È per questi motivi che ribadisco il voto favorevole al provvedimento da parte del gruppo di Alternativa Popolare.

PRESIDENTE. La ringrazio anche per la sintesi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Il biologico, di cui l'Italia è leader in Europa, è

un'importantissima parte del settore agroalimentare e di sviluppo di questo. È importante soprattutto perché sta dando una forte riconversione ecologica in molti territori. Il settore, essendo in crescita, denota anche e testimonia come tante persone hanno scelto un'alimentazione più genuina, sana ed ecocompatibile.

Nonostante vari casi di contraffazione, saliti alla ribalta della cronaca, è una grande risorsa, come dicevo poc'anzi, e crea spesso le condizioni socioculturali per trasformare un'agricoltura industriale e inquinata, ad alto impatto ambientale, in attività più rispettose dell'ambiente e della saluta umana, anche con tutto un contorno economico positivo, a partire appunto dalle tante attività turistico-ricettive.

Investire nel bio vuol dire avere a cuore il futuro della terra, la sua fertilità e le persone che vi vivono. È per questo che oggi riteniamo di dare il nostro parere positivo, la nostra dichiarazione di voto positiva al provvedimento, perché è un passo in avanti, per promuovere questa modalità di coltivazione e per riconoscere anche le aggregazioni virtuose, affinché abbiano possibilità e opportunità maggiori.

All'interno del testo di legge viene riconosciuto un ulteriore sostegno alla tutela della biodiversità agroalimentare e la tutela della libertà degli agricoltori in materia di produzione e commercializzazione delle sementi. Visto il forte incremento del cibo spazzatura, è sempre più necessario incentivare in ogni modo la produzione e la fruibilità, a tutti i ceti, di cibo sano, e in questa direzione ci faremo promotori, nonché sentinelle attente riguardo alle parole dette oggi in Aula dal Governo, per la concretizzazione di alcune iniziative politiche molto importanti, come appunto l'introduzione di cibo biologico in ospedali, mense scolastiche ed enti pubblici.

In ultimo, vi è un risvolto, anch'esso molto positivo, che viene dall'agricoltura biologica, quello legato alla lotta al cambiamento climatico. Infatti, una buona agricoltura raffredda il pianeta e garantisce la continuità delle risorse naturali, cosa che, invece, purtroppo, non ha fatto un'agricoltura chimica ed industriale, che in pochi decenni ha depauperato terreni ed intere comunità. Quindi, in seguito ad un lavoro importante che abbiamo fatto in Commissione, il nostro non può che essere un voto favorevole al provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Russo. Ne ha facoltà.

PAOLO RUSSO. Presidente, una norma ha sempre una duplice funzione: da una parte indica in chiave tecnica, in chiave di merito, un'azione regolatoria; d'altra parte, quella norma, quando è una buona norma, non svolge soltanto una funzione di carattere squisitamente tecnico, ma svolge anche un'azione, una funzione, etica, indica insomma da che parte sta il Paese. E mi pare che la norma che abbiamo discusso questo pomeriggio, e che andiamo approvando, è una norma che, da questo punto di vista, indica con chiarezza che noi si sta dalla parte di un'agricoltura di qualità, di un'agricoltura capace al meglio di interpretare la propria storia e, in questa chiave, di interpretare anche i territori.

Devo dire che è troppo facile leggere questo provvedimento in chiave antinomica rispetto all'agricoltura tradizionale, né a me e a noi piace contrapporre l'agricoltura biologica a quella tradizionale. Per noi l'agricoltura è una, e deve essere trasparente, tracciata, magari di territorio, questo indipendentemente dall'essere o meno biologica. Magari etichettata, magari capace, attraverso quell'etichetta che la lega a un territorio, di interpretare i sentimenti, le sensibilità, le vivacità, le passioni di quei luoghi. Quindi, un'agricoltura biologica sì, ma senza preclusioni e senza pregiudizi ideologici. Noi crediamo che la scienza agronomica possa aiutare l'agricoltura, come ha fatto nei decenni scorsi e come continua a fare, in una chiave di rispetto per le biodiversità ma anche in una chiave capace di esprimere un modello culturale che tutela l'ambiente, nella stessa misura in cui guarda al profitto, all'utile di impresa, perché non può esistere un'agricoltura biologica o meno che non sappia e non abbia la capacità di fare utile d'impresa.

Noi vogliamo che quell'agricoltura biologica, alla quale si fa riferimento, sia un'agricoltura capace di produrre qualità, ma soprattutto capace anche di produrre quella qualità tracciata e biologica a prezzi accessibili. Dobbiamo evitare, insomma, che a furia di costruire migliori prodotti dell'agricoltura marginalizziamo sempre di più pezzi del Paese che, viceversa, vengono respinti verso produzioni tradizionali. La spinta che dovremmo dare con questo provvedimento deve andare anche in quella direzione. Certo, non è il provvedimento che noi avremmo scritto: è verboso, è iperverboso, è troppo regolamentato, è eccessivamente spinto, da questo punto di vista. Migliori sarebbero stati decreti del Ministro successivi, proprio per far sì che, nel confronto con la realtà, più facile sarebbe stato possibile modificare il testo; oggi, invece, proviamo a scrivere delle tavole che, come sappiamo, saranno difficilmente modificate, e pur sarà necessario modificarle. Princìpi e poi regole attuative di secondo livello: questo è il modello che ci piace, anche dal punto di vista dell'ingegneria della norma. Princìpi capaci di indicare da che parte si vuole stare, dove si vuole andare, e poi strumenti attuativi più celeri, più rapidi e più efficaci. Per questa ragione esprimiamo le perplessità che in Commissione e qui vogliamo significare. Ma proprio perché questo è un settore in rapida espansione, capace di crescere, capace anche di interpretare il sentimento migliore del nostro Paese, della nostra agricoltura, noi non ci sottraiamo a votare favorevolmente questo provvedimento, per questo annunciamo il nostro voto a favore (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Parentela. Ne ha facoltà.

PAOLO PARENTELA. Presidente, oggi stiamo per votare una normativa che il MoVimento chiede da tempo, per l'urgenza di definire a livello nazionale un quadro di regole aggiornato ad una realtà che vede la produzione con metodo biologico in continua ascesa. L'individuazione di strumenti, sia normativi che finanziari, idonei a valorizzare e promuovere l'agricoltura biologica nazionale non può più essere rimandata, non solo per il prioritario interesse dei consumatori a poter disporre di una produzione certificata ed abbondante, ma anche per quello dei produttori, alla luce della rilevanza che il comparto bio assume per l'economia italiana e quindi per lo sviluppo di produzioni di qualità, rispettose dell'ambiente e delle risorse naturali. L'esigenza di razionalizzare la normativa deriva anche dalla necessità di adeguare la legislazione nazionale a quella unionale, che, come è noto, interviene sulla materia con Regolamento CEE n. 834/2007.

Dai dati forniti al 31 dicembre 2015 dagli organismi di controllo, dalle regioni, dal Ministero e anche dal SINAB, si apprende che in Italia le imprese inserite nel sistema di certificazione per l'agricoltura biologica sono 59.959, di cui: 45.222 produttori esclusivi; 7.061 preparatori esclusivi, comprese le aziende che effettuano attività di vendita in dettaglio; 7.366 che effettuano sia attività di produzione che di preparazione; 310 operatori che effettuano attività d'importazione e quant'altro. Nel corso del 2015, quindi, hanno scelto di convertire la propria impresa oltre 4.500 operatori. Rispetto ai dati del 2014, si rileva un aumento complessivo del numero degli operatori dell'8,2 per cento. La superficie coltivata secondo il metodo biologico in Italia risulta pari a 1.492.579 ettari, con un aumento complessivo rispetto all'anno precedente del 7,5 per cento. Sono dati importanti, e vorrei evidenziare anche il fatto che le regioni in cui è presente il maggior numero di operatori biologici sono Sicilia, Calabria e Puglia. In queste regioni si concentra circa il 45 per cento del totale degli operatori italiani. Anche per quanto riguarda le superfici biologiche, il podio spetta a queste tre regioni: Sicilia, Puglia e infine Calabria.

Le regioni con una maggiore incidenza percentuale delle superfici biologiche sul totale delle superfici coltivate sono quindi Calabria, col 31 per cento, Sicilia col 25,1 e Lazio e Toscana vicino al 18,7 per cento. Noi abbiamo fatto diverse proposte in questo provvedimento ma poche, veramente poche sono state approvate come, ad esempio, l'introduzione dell'obbligo di un solo mandato per i componenti del tavolo tecnico che restano in carica cinque anni e, quindi, non possono essere confermati per un secondo mandato, ad eccezione dei rappresentanti della ricerca scientifica. Siamo riusciti ad approvare anche il fatto di inserire due rappresentanti del biodistretto all'interno del tavolo tecnico. Ma poca roba voglio dire, veramente poca roba.

Le nostre proposte non accolte sono veramente numerose e molto importanti: la mancanza, ad esempio, dell'esplicitazione, a titolo di ulteriore conferma, dell'esclusione delle produzioni biologiche di OGM; l'esclusione dei rappresentanti dei consumatori all'interno del tavolo tecnico per l'agricoltura biologica; la mancata previsione di finanziamenti e l'incentivazione del biologico attraverso la vendita diretta dei prodotti e il sostegno agli enti locali che costituiscono la realizzazione, ad esempio, di orti urbani con tecnica agronomica biologica. Ma una delle proposte più importanti che ci è stata bocciata è l'introduzione del divieto nelle aree di origine dei prodotti biologici o aree dove sono presenti aziende agricole biologiche certificate di installare centrali inquinanti al fine di preservare le caratteristiche qualitative di salubrità dei prodotti nonché anche di salvaguardare l'immagine da un punto di vista commerciale. È un controsenso intollerabile, Presidente, tenuto conto che tra le finalità dei biodistretti - si parla anche di biodistretti in questo testo - c'è anche la tutela della salute.

Abbiamo proposto l'emendamento per inserire un regolamento all'interno del tavolo tecnico per evitare altri eventuali conflitti di interesse nel settore, ma avete detto “no”. Abbiamo proposto di applicare sanzioni più stringenti verso chi mette in vendita o in circolazione i prodotti falsamente presentati come biologici e avete detto “no”; abbiamo proposto di assicurare l'indipendenza e l'imparzialità dei controlli nel caso di consorzi di aziende bio ossia che l'organismo di controllo sia estraneo alle compagini consortili e avete detto “no”; abbiamo proposto di stringere i tempi per quanto riguarda la stesura da parte del Ministero del decreto attuativo dedicato proprio ai controlli e alle certificazioni, tema cruciale per tutto il mondo del biologico ma avete detto “no”. Abbiamo proposto di far lavorare questo tavolo tecnico in collaborazione con il Mipaf ai fini della pianificazione agricola biologica nazionale nell'ambito dei cambiamenti climatici, considerato che l'agricoltura biologica è l'unica resiliente ai cambiamenti climatici e può veramente darci una mano per raffreddare il pianeta. Abbiamo proposto norme affinché il Ministero potesse emanare un decreto per autorizzare prodotti fitosanitari impiegabili nel metodo dell'agricoltura biologica ma anche norme per le produzioni animali e quelle relative all'acquacoltura biologica, ma avete detto “no”. All'articolo 10 dove si normano i biodistretti abbiamo proposto di promuovere e sostenere le attività collegate all'agricoltura biologica quali, tra le altre, la somministrazione di cibi biologici nella ristorazione pubblica collettiva, la vendita diretta, i mercati locali, l'attività agrituristica, i sistemi di garanzia partecipata volti alla produzione e al controllo territoriale dei prodotti biologici, ma avete detto “no”; abbiamo proposto una copertura finanziaria del fondo residuale del Mipaf per finanziare le organizzazioni interprofessionali nella filiera biologica e anche le organizzazioni dei produttori biologici, ma avete detto “no” ed è veramente assurdo: trovate, cioè, 20 miliardi per salvare le banche e non si trovano 50.000 euro per finanziare i produttori biologici: è inaudito, Presidente, è veramente inaudito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Dal momento che la Commissione europea non intende disciplinare la ristorazione collettiva ci avevamo provato ma, come ho detto prima, ci avete bocciato anche tale proposta. Presidente, il settore presenta troppi aspetti che era opportuno disciplinare con una normativa di carattere nazionale e i nostri emendamenti andavano proprio in questa direzione. Quindi nonostante - questo è indubbio - stiamo parlando di un piccolo passo in avanti per la regolamentazione di un settore fondamentale per la nostra economia, per la nostra biodiversità, ma anche per il conseguimento degli obiettivi di riduzione dell'intensità delle emissioni di gas a effetto serra, le criticità che ho appena esposto e soprattutto la mancanza di volontà della maggioranza e del Governo di rendere più efficiente il testo, Presidente, ci portano con grandissimo rammarico ad astenerci.

Il settore è troppo importante per trasferire in una legge che si aspettava da troppi anni solo linee di principio sulle quali siamo tutti d'accordo ma nei fatti concreti purtroppo non ci soddisfa pienamente. Si doveva e si poteva fare di più ed è quanto cercherà di fare il MoVimento 5 Stelle in futuro a partire dall'approvazione del programma di Governo sull'agricoltura che sarà votato anche su Rousseau nei prossimi giorni. Presidente, serviva coraggio e, quindi, purtroppo, ci asterremo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fiorio. Ne ha facoltà.

MASSIMO FIORIO. Grazie, Presidente. Signori del Governo, onorevoli colleghi, ci sono due modi sostanzialmente per rappresentare, per raccontare l'agricoltura biologica. Il primo fa riferimento a qualche esperienza coraggiosa di pochi, esperienze anche avventurose in qualche modo magari collocate in aree difficili del Paese, produzioni di nicchia, alto valore aggiunto. Poi c'è un altro racconto che vediamo sempre più spesso sui giornali che ci narra, ci racconta i dati di questo settore: 60.000 aziende iscritte al sito della certificazione biologica, di cui 45.000 con metodo esclusivo; la conversione e il passaggio da agricoltura convenzionale ad agricoltura biologica ogni anno dell'ordine di 4.000-5.000 aziende; la SAU, superficie agricola utilizzata, ormai di un milione e mezzo di ettari con un incremento anno per anno dell'8-9 per cento; produzioni importanti cerealicole, ortifrutticole, ulivi, viti, settore zootecnico. Noi registriamo ogni anno un aumento importante: l'ultimo anno del 18 per cento nel settore dei bovini e del 19 per cento nel settore del pollame.

Tuttavia, credo che queste due rappresentazioni in qualche modo non siano sufficienti, sono parziali a loro modo perché, se non inquadrate in un processo più ampio, in una dinamica che sta attraversando questo settore in modo importante rischiano di rimanere a sé stanti. Infatti, è vero che bisogna riconoscere anche l'essere stati pionieri nel settore da parte di quegli avventurosi che si sono cimentati in questo tipo di produzione. Bisogna ricordare in questo momento il rilevante valore economico dell'agricoltura biologica e, soprattutto, la connessione della produzione con la dimensione del consumo. L'evoluzione dei consumi - è stato detto - da parte dei cittadini italiani ma non solo italiani, comunitari ed extra-comunitari per il settore biologico è crescente - lo dico ai colleghi - anche in una fase di crisi economica. L'attenzione rispetto alla salubrità del prodotto e, quindi, all'input minore di chimica nelle produzioni; l'attenzione al rispetto per l'ambiente è crescente.

Ritengo che la discussione sull'agricoltura biologica vada inserita in tale dinamica che vede un patto forte tra produzioni e consumo. Naturalmente l'agricoltura biologica è inserita all'interno e fa riferimento ad un quadro normativo comunitario: in questo momento è quello del regolamento n. 834/2007 che compie ormai dieci anni e che, di Presidenza in Presidenza, non ha avuto una soluzione più moderna. Sappiamo che c'è un dibattito interno tra i Paesi membri che rischia di vedere il nostro Paese e le agricolture mediterranee subalterne ad una visione nord-europea dell'agricoltura biologica, più attenta all'aspetto commerciale e meno attenta alla parte produttiva. Lo dico perché, sottolineandolo, voglio anche in qualche modo incentivare l'attività del Governo e l'attenzione del Ministero sul fatto di presidiare sui tentativi del regolamento in corso. Il Paese, però, non poteva aspettare perché avevamo aspettato troppo il regolamento che non è ancora arrivato e stenta ad arrivare.

In questo quadro il Governo e il Parlamento si sono dati un ordine di lavoro: da una parte, il Governo, con l'approvazione delle linee strategiche nel marzo di quest'anno, ha inserito una serie di misure per incentivare produzioni e consumo di prodotti da agricoltura biologica.

Sappiamo che il Governo - è stato detto e ribadito prima da parte del sottosegretario - sta lavorando a un decreto sul tema dei controlli; è un tema assolutamente delicato, perché è quello che garantisce l'intero sistema e noi dobbiamo ribadirlo: il settore biologico italiano, il settore dell'agricoltura biologica italiana è uno dei più vincolati e uno dei più garantiti rispetto a quello che arriva nel piatto dei nostri consumatori. All'interno del lavoro che sta facendo il Governo, all'attenzione e al dibattito che c'è stato con il lavoro parlamentare, il lavoro su questa legge è stato importante; lo dico perché questa legge in qualche modo coordina anche il tipo di attività e le iniziative del Governo, le coordina dal punto di vista delle risorse che mette a disposizione. Finalmente, con questo provvedimento noi abbiamo la certezza di fondi, abbiamo la certezza di un fondo anche rispetto alle finalità e abbiamo una serie di innovazioni importanti. Prima di tutto, voglio ricordare l'attenzione che è data al settore della ricerca e dell'innovazione, ricerca e innovazione, già, in qualche modo, anticipate nella misura 10 delle linee strategiche messe in campo dal Governo qualche mese fa, ma che rischiano di rimanere lettera morta se non sono attivate attraverso le risorse definite con questa legge. Quando parliamo di innovazione e di ricerca noi parliamo anche di capacità di trasferire innovazioni alle aziende che stanno facendo agricoltura biologica, un trasferimento di ricerca che è fondamentale, anche dal punto del sistema della formazione. Il settore biologico, il settore dell'agricoltura biologica ha bisogno di ricerca e per sostenere quella ricerca c'è bisogno di formazione per la ricerca. Da questo punto di vista l'articolo 8 e l'articolo 9 del testo sono fondamentali.

È un testo, lo voglio ricordare, che rispetto a quando è stato depositato, e parliamo anche della scorsa legislatura, ha fatto, nella discussione avvenuta in Commissione, un notevole passo avanti, un notevole passo avanti in termini di strumenti di innovazione. Lo dico, per esempio, rispetto al tema dell'aggregazione delle aziende, è stato ricordato il tema dell'organizzazione di prodotto, mettere assieme un orizzonte di produzioni anche diversificate in termini di dimensioni aziendali, di dimensioni di numero di produzioni, e questo consentirà un'immissione nel mercato più facilitata e, soprattutto, un'attivazione a quel mondo del consumo che chiede sempre più agricoltura biologica, prodotti da agricoltura biologica. Lo voglio ricordare perché anche rispetto a una visione romantica che qualcuno può avere dell'agricoltura biologica, noi abbiamo cercato di adeguare questo tipo di attività a quello che la modernità in questo momento ci chiede.

Un altro tema importante è quello dei distretti di agricoltura biologica. Lo dico rispetto a quando questa legge è stata depositata, ormai qualche anno fa, in cui eravamo agli esordi di questo strumento; nel frattempo, c'è stato un proliferare importante di questo tipo di attività e la scelta dei territori di dotarsi dello strumento dei distretti, di investire sulla filiera dell'agricoltura biologica nel settore agroalimentare come volano dello sviluppo locale. I percorsi sono stati tanti, quello che possiamo registrare ormai a qualche anno dallo svilupparsi sul territorio di questo tipo di strumento è che le aziende che sono collocate nei distretti biologici hanno un incremento di attività, hanno un incremento di risultato e, quindi, la legge che ora definisce meglio la gestione dei distretti è fondamentale da questo punto di vista.

Voglio ribadire che con questa legge l'agricoltura biologica non è soltanto una questione di tecnica o di processo, è per certi versi anche una scelta di vita da parte di quelle aziende che conducono questo tipo di attività, una scelta che richiede un lavoro tenace e richiede una forte empatia anche con la natura.

Noi riteniamo l'agricoltura biologica un tipo di agricoltura, un tipo di attività all'interno di un nuovo patto tra agricoltura, tra attività produttiva e natura, tra uomo e natura, in cui possiamo rivendicare una novità importante, anche rispetto ad altre iniziative portate avanti dalla Commissione e da questo Parlamento; lo dico perché questa legge si inserisce bene, se non in un nuovo paradigma di agricoltura, dentro un nuovo patto tra uomo e natura, davvero, in una delineazione di un profilo diverso di attività agricola, che ha visto nell'agricoltura sociale, nella legge sulla tutela della biodiversità una prospettiva nuova. Quindi, ribadiamo, con forza, il lavoro condotto dalla relatrice, innanzitutto, e dalla Commissione agricoltura per la definizione di questa legge, sapendo che potrà dialogare con le prossime iniziative da parte del Governo e dotare questo Paese di un sistema innovativo, di un sistema di regole nuovo anche rispetto agli altri Paesi europei. Quindi, convintamente, daremo voto positivo a questo provvedimento e rivendichiamo il lavoro fatto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Correzioni di forma – A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire, ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento, la relatrice, onorevole Terrosi, per una proposta di correzione di forma.

Ne ha facoltà.

Nell frattempo, invito i colleghi a prendere posto, per favore.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Grazie, Presidente. Propongo all'Assemblea, sentito il Comitato dei nove, ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento, la seguente correzione di forma. All'emendamento Russo 4.55, approvato dall'Assemblea, le parole: “Ministero della salute”, devono intendersi sostituite dalle seguenti: “Ministro della salute”.

PRESIDENTE. Se non ci sono obiezioni la proposta di correzione di forma formulata dalla relatrice s'intende approvata dall'Assemblea.

  (Così rimane stabilito).

(Coordinamento formale - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

  (Così rimane stabilito).

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALESSANDRA TERROSI, Relatrice. Grazie, Presidente; un breve ringraziamento per questo progetto di legge che oggi vede la luce. Ringrazio, veramente, la Commissione tutta per il lavoro che è stato portato avanti, in primis il presidente, onorevole Sani, ma poi tutti i colleghi del Comitato dei nove e in particolare gli uffici sia della Commissione che dell'Aula perché il loro aiuto è stato veramente prezioso.

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 302-3674-A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul testo unificato delle proposte di legge nn. 302 e 3674-A, con il seguente nuovo titolo:

“Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare e dell'acquacoltura effettuate con metodo biologico".

  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.

  La Camera approva (Vedi votazione n. 94).

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Se riusciamo a uscire anche cercando di abbassare un po' il tono della voce…

GIANNI MELILLA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIANNI MELILLA. Signor Presidente, vorrei ricordare Valentino Parlato che, oggi, è scomparso. Valentino Parlato è stato uno dei più grandi giornalisti italiani a L'Unità, a Rinascita e poi direttore per varie volte del quotidiano comunista il manifesto. È stato anche un grande scrittore, ricordiamo le edizioni delle opere che lui ha curato di Adam Smith, di Lenin, di Gramsci, di Gheddafi. Era un eretico. A il manifesto tutti si definivano “ingraiani”, lui si definiva un “amendoliano di sinistra”.

Nel salotto della sua casa spiccava la foto del colonnello Gheddafi e di questi tempi possiamo riflettere meglio sulla lungimiranza della sua visione geopolitica del Mediterraneo e del mondo arabo. Come hanno scritto i giornalisti de il manifesto, oggi, sul sito de il manifesto, Valentino Parlato è stato un comunista per tutta la vita. Ci mancherà la sua intelligenza, la sua ironia, la sua passione, la sua umanità (Applausi).

PRESIDENTE. La Presidenza si unisce al ricordo.

Annunzio di questioni pregiudiziali.

PRESIDENTE. Avverto che sono state presentate, a norma articolo 96-bis, comma 3, del Regolamento, le queste pregiudiziali Caso ed altri n. 1, Marcon ed altri n. 2, Saltamartini ed altri n. 3 e Brunetta ed altri n. 4, riferite al disegno di legge n. 4444: Conversione in legge del decreto-legge n. 50 del 24 aprile 2017, recante: “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”, il cui esame e votazione sarà iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani, quale terzo argomento.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Mercoledì 3 maggio 2017:

  (ore 9,30 e ore 16,30)

1.  Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e Raffaello Sanzio e dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. (C. 4314-A)

e dell'abbinata proposta di legge: GIANLUCA PINI ed altri. (C. 4252)

Relatrice: PICCOLI NARDELLI.

2.  Seguito della discussione della proposta di legge: ERMINI: Modifica all'articolo 59 del codice penale in materia di legittima difesa. (C. 3785-A/R)

e delle abbinate proposte di legge: MOLTENI ed altri*; LA RUSSA ed altri; MAROTTA e SAMMARCO; MOLTENI ed altri; FAENZI; GELMINI ed altri; GREGORIO FONTANA ed altri; FORMISANO e PORTAS; MOLTENI ed altri. (C. 2892-3380-3384-3419-3424-3427-3434-3774-3777)

Relatori: ERMINI, per la maggioranza; LA RUSSA e MOLTENI, di minoranza.

*Tutti i deputati firmatari della proposta di legge hanno ritirato la propria sottoscrizione dopo la conclusione dell'esame in sede referente.

3.  Esame e votazione delle questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo. (C. 4444-A)

4.  Seguito della discussione delle mozioni Rosato ed altri n. 1-01508, Binetti ed altri n. 1-01558, Cominardi ed altri n. 1-01559, Rampelli ed altri n. 1-01561, Ricciatti ed altri n. 1-01562, Palese ed altri n. 1-01571, Allasia ed altri n. 1-01607, Catalano ed altri n. 1-01608 e Civati ed altri n. 1-01619 in materia di robotica ed intelligenza artificiale.

  (ore 15)

5.  Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

La seduta termina alle 20,35.

TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: BRUNO MOLEA (A.C. 3980-A)

BRUNO MOLEA. (Dichiarazione di voto finale – A.C. 3980-A). Signor Presidente, Onorevoli colleghi!

Il Gruppo Civici ed Innovatori voterà a favore di questo disegno di legge.

Il disegno di legge riguarda la ratifica e l'esecuzione di sette distinti accordi bilaterali di cooperazione in materia culturale, scientifica, tecnologica e dell'istruzione conclusi in un arco temporale compreso tra marzo 2000 e luglio 2015.

Il primo di questi accordi, quello tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica ceca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, è stato già oggetto di autorizzazione legislativa alla ratifica, intervenuta con la legge 1° dicembre 2016.

Per quanto attiene all'Accordo di cooperazione con il Governo degli Emirati Arabi Uniti, nell'ambito della cultura, arte e patrimonio, fatto a Dubai il 20 novembre 2012, esso consegue all'intensificazione delle relazioni commerciali bilaterali ed all'incremento degli scambi culturali nel quadro di una rinnovata cooperazione politica testimoniata anche dall'attività di un gruppo di collaborazione bilaterale che riunisce parlamentari italiani ed emiratini.

L'Accordo italo-maltese in materia di cooperazione culturale e di istruzione, fatto a Roma il 19 dicembre 2007, è invece finalizzato a promuovere e favorire iniziative, scambi e collaborazioni in ambito culturale, tenendo conto della comune appartenenza di Italia e Malta all'Unione europea, l'Accordo, oltre ad aggiornare il quadro di riferimento delle relazioni bilaterali in ambito culturale, è volto ad impedire i trasferimenti illeciti di beni culturali, assicurando, altresì, la protezione dei diritti d'autore e della proprietà intellettuale, in ottemperanza delle norme internazionali e nazionali.

Il terzo Accordo è quello di cooperazione scientifica e con il Governo del Montenegro, sottoscritto nella capitale montenegrina il 26 settembre 2013. L'Accordo persegue l'obiettivo di costituire, promuovere, sostenere ed aggiornare iniziative comuni in campo scientifico e tecnologico, anche tenendo conto degli specifici programmi dell'Unione europea e di altri organismi internazionali quali l'InCE. Lo scopo principale dell'Accordo è quindi il consolidamento e l'armonizzazione dei legami e della comprensione reciproca, fornendo al contempo una risposta efficace alla forte richiesta di innovazione tecnologica in Montenegro. Il Montenegro - che ha lo status ufficiale di Paese candidato all'ingresso nell'UE - considera l'Italia un punto di riferimento cruciale nel proprio percorso di avvicinamento all'Unione europea e percepisce il nostro Paese come interlocutore di importanza strategica anche in virtù dei contenuti scientifico-tecnologici che contraddistinguono le relazioni bilaterali.

L'Accordo tra Italia e Senegal nel campo della cooperazione culturale, scientifica e tecnica, è stato firmato a Roma il 17 febbraio 2015, La domanda culturale e di conoscenza del Sistema Italia in Senegal è in progressivo aumento, molte manifestazioni culturali sono organizzate a Dakar dalle istituzioni italiane ed inoltre molti senegalesi parlano l'italiano grazie alle loro esperienze di studio e di lavoro in Italia. L'italiano è materia curricolare, come seconda o terza lingua straniera (opzionale), nelle scuole medie e nei licei, oltre ad essere insegnato in alcune scuole professionali senegalesi.

L'Accordo italo-slovacco cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologica, concluso nella capitale slovacca il 13 luglio 2015 si propone invece di fornire un quadro di riferimento adeguato alle iniziative di collaborazione culturale, scientifica e tecnologica, in considerazione della varietà e della qualità dei rapporti bilaterali esistenti tra i due Paesi.

L'Accordo si propone di favorire, da una parte, un ulteriore rafforzamento dei rapporti bilaterali fornendo nel contempo una risposta efficace alla fortissima richiesta di lingua e cultura italiana nella Repubblica slovacca e, dall'altra, di incoraggiare l'avvio di strette collaborazioni in un settore sempre più cruciale come quello della ricerca scientifica e tecnologica.

Infine, l'Accordo di collaborazione italo-sloveno nei settori della cultura e dell'istruzione, fatto a Roma 1'8 marzo 2000, sostituirà, dal momento della sua entrata in vigore, una vecchia risalente al 1960, risalente quindi agli anni della Federazione iugoslava. L'Accordo è volto a favorire l'integrazione a livello europeo e regionale, anche incoraggiando la partecipazione bilaterale nel contesto di programmi multilaterali promossi dall'Unione europea, nonché di specifiche iniziative di cooperazione regionale. L'Accordo mira altresì ad agevolare le relazioni culturali tra le minoranze dell'una e dell'altra parte dei rispettivi confini dello Stato.

Auspichiamo, infine, un veloce iter per l'approvazione di questo progetto di legge di ratifica che testimonia come cultura e istruzione siano elementi importanti se non fondamentali per il dialogo tra Paesi di culture diverse.

TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: GIUSEPPE STEFANO QUINTARELLI (A.C. 4254)

GIUSEPPE STEFANO QUINTARELLI. (Dichiarazione di voto finale – A.C. 4254). Signor Presidente, rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, l'Accordo tra Italia e Costa Rica sullo scambio di informazioni in materia fiscale, con Allegato, fatto a Roma il 27 maggio 2016, è stato redatto sulla base del modello TIEA (Tax information Exchange agreement) predisposto dall'OCSE nell'aprile 2002.

Si tratta di un accordo finalizzato allo scambio di informazioni tra gli Stati che, in ragione del ridotto interscambio commerciale, non ritengono necessario stipulare una Convenzione contro le doppie imposizioni.

L'intesa costituisce uno strumento aggiuntivo alla Convenzione dell'OCSE e del Consiglio d'Europa del 25 gennaio 1988 sulla reciproca assistenza in materia fiscale, successivamente modificata da un Protocollo del 2010, alla quale sia l'Italia che il Costa Rica hanno aderito.

Il testo individua l'oggetto e l'ambito di applicazione (informazioni rilevanti per la determinazione, l'accertamento, l'applicazione e la riscossione delle imposte oggetto dell'Accordo, ovvero per le indagini su questioni fiscali e procedimenti per reati tributari); stabilisce le limitazioni agli obblighi previsti dallo stesso, nonché le categorie d'imposte previste (imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), imposta sul reddito delle società (IRES), imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), imposta sul valore aggiunto (IVA), imposta sulle successioni, imposta sulle donazioni e imposte sostitutive); disciplina le modalità con cui dette informazioni sono richieste da una delle due Parti e fornite dall'altra: in particolare, le informazioni sono scambiate anche se il comportamento cui si riferiscono non costituisce reato, ai sensi della legislazione della Parte interpellata, nel cui territorio pure il comportamento è stato posto in essere. Si prevede, tra l'altro, il superamento del segreto bancario, conformemente all'obiettivo prioritario della lotta all'evasione, nonché agli standard dell'OCSE in materia. Peraltro, l'Accordo in esame non crea alcun obbligo per le Parti contraenti di ricercare o fornire informazioni con riferimento alla società quotate in Borsa o ai piani e ai fondi di investimento pubblici.

Viene regolamentata la possibilità di una Parte contraente di consentire che rappresentanti dell'autorità competente dell'altra possano effettuare nel suo territorio interrogatori di persone ed esame di documenti, ovvero presenziare ad attività di verifica fiscale.

Si disciplina altresì la ripartizione delle spese, oltre a prevede la possibilità di avviare una procedura amichevole al fine della risoluzione di controversie tra le Parti riguardanti l'applicazione o l'interpretazione dell'Accordo, e comunque di concordare tra loro altre modalità di risoluzione.

E' opportuno sottolineare che il Costa Rica è membro delle principali Organizzazioni Internazionali e in molte di esse si adopera per assumere un ruolo di protagonismo che va oltre le sue ridotte dimensioni geopolitiche. A tale proposito, va ricordato, ad esempio, il suo impegno in materia di protezione diritti umani, dell'ambiente, contro la pena di morte, ed altri.

Le relazioni bilaterali tra l'Italia e il Costa Rica sono tradizionalmente caratterizzate da una grande vicinanza e collaborazione, in tutti i campi in cui esse si manifestano (economico/commerciale, culturale, politico) e la presenza economica italiana in Costa Rica si manifesta attraverso un grande numero di aziende locali di origine italiana e con un'elevata diffusione di prodotti e marche italiane nei più disparati settori, dall'alimentare alla moda, fino all'automotive.

Per tutte queste ragioni, il gruppo Civici e Innovatori dichiara convintamente il proprio voto favorevole sul provvedimento.

TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: FUCSIA FITZGERALD NISSOLI, ROBERTA OLIARO (A.C. 2714)

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. (Dichiarazione di voto finale – A.C. 2714). Onorevoli colleghi, il disegno di legge in esame riguarda la ratifica di alcuni accordi internazionali nel settore del traffico aereo, con l'obiettivo di istituire uno spazio aereo liberalizzato tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e Israele; tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e la Moldova; tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d'America, dall'altro, l'Islanda d'altro lato, e il Regno di Norvegia d'altro lato.

Senza entrare nella disciplina dettagliata dei suddetti accordi, vale la pena di sottolineare che tali accordi sostituiscono precedenti accordi bilaterali e aggiornano la disciplina agli sviluppi più recenti riguardanti, rispettivamente, l'integrazione europea nel settore del traffico aereo, in particolare alla luce del progetto della Commissione europea "Cielo unico europeo" e l'esigenza di favorire il consolidamento del mercato dei servizi di trasporto aereo. Tale finalità viene perseguita, negli accordi con Israele e con la Moldova, offrendo ai vettori operanti nei Paesi firmatari degli accordi il diritto di stabilimento e la libertà di prestazione dei servizi a condizioni eque e paritarie. Non mancano disposizioni in materia di sicurezza aerea, di gestione del traffico aereo e garanzie a tutela dei diritti degli utenti-consumatori. Per quanto riguarda l'Accordo tra l'Unione europea e gli Stati Uniti da un lato, l'Islanda e la Norvegia, d'altro lato, la disciplina costituisce una versione modificata e integrata del precedente Accordo tra gli Stati Uniti e l'Unione europea del 2007.

Seppure l'Islanda e la Norvegia non siano Paesi membri dell'UE, gli stessi sono parte dello spazio aereo comune europeo. Gli Stati Uniti e l'Unione europea d'altro canto hanno dato vita allo spazio aereo comune transatlantico, cui partecipa sulla base di differente accordo anche il Canada. La prospettiva di creare un mercato unico transatlantico del trasporto aereo sembra rivestire un'importanza prioritaria, assieme alle disposizioni sulla protezione dell'aviazione civile

da ogni forma di minaccia, e più in generale alla sicurezza aerea.

Sono disciplinati anche alcuni aspetti fiscali e doganali, nonché le sovvenzioni e gli aiuti pubblici, i cui effetti potrebbero essere distorsivi della libera concorrenza. Desidero soffermarmi sull'importanza di definire regole comuni sulle condizioni di utilizzo e di sfruttamento dello spazio aereo europeo e transatlantico. La varietà e molteplicità di interessi coinvolti, non soltanto di natura commerciale, ma anche le esigenze di sicurezza oltre che la funzione di veicolo e strumento di comunicazione e cooperazione, mettono in luce che si tratta di un ambito che necessariamente supera la sfera di sovranità degli Stati e che richiede la definizione di regole concordate e organi sempre più specializzati e competenti.

Non si può quindi fare altro che appoggiare con favore la piena ed effettiva esecuzione degli

Accordi oggetto di esame, mediante la ratifica e l'auspicio di una cooperazione sempre più stretta ed efficace in questo settore. Di conseguenza annuncio il voto favorevole del mio Gruppo

parlamentare.

ROBERTA OLIARO. (Dichiarazione di voto finale – A.C. 2714). Signora Presidente, rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, l'Accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Governo dello Stato d'Israele, dall'altro, fatto a Lussemburgo il 10 giugno 2013 risponde all'esigenza di liberalizzare l'accesso al mercato, di creare nuove opportunità di investimento per gli Stati membri e di garantire pari diritti e opportunità ai vettori aerei sia dell'Unione europea sia israeliani. L'entrata in vigore dell'intesa, destinata a sostituire gli accordi bilaterali esistenti e attualmente in vigore tra gli Stati membri dell'Unione europea e lo Stato d'Israele, contribuirà ad agevolare i necessari processi di fusione e di consolidamento di soggetti imprenditoriali dell'Unione in grado di confrontarsi con le dinamiche di mercato mondiali.

Occorre rilevare che due analoghi accordi, con il Marocco e la Giordania, fatti a Bruxelles rispettivamente il 12 dicembre 2006 e il 15 dicembre 2010 - i primi stipulati con paesi non europei sulla scia delle linee-guida inaugurate dalla Commissione europea nel marzo 2005, allo scopo di giungere alla conformità degli accordi bilaterali con la normativa comunitaria in vigore, - sono stati ratificati dall'Italia con la legge n. 158 del 13 ottobre 2009 e con la legge n. 8 del 2 febbraio 2012.

La finalità dell'intesa è rappresentata dall'istituzione di uno spazio aereo liberalizzato tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e lo Stato d'Israele, nel cui ambito i vettori di entrambe le Parti potranno stabilirsi liberamente, fornire liberamente i loro servizi sulla base dei principi commerciali, competere su base equa e paritaria nonché essere soggetti a condizioni regolamentari equivalenti e armonizzate.

Le suddette disposizioni corrispondono in massima parte a quelle dell'Accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e la Moldova, concluso il 26 giugno 2012.

Per quanto riguarda l'Accordo del giugno 2011 tra l'Unione europea, gli Stati Uniti, l'Islanda e la Norvegia, nonché l'Accordo addizionale applicativo tra l'Unione europea, l'Islanda e la Norvegia, va rilevato che l'insieme di tali strumenti è volto ad estendere all'Islanda e alla Norvegia anche la versione di detto Accordo, come modificata dal Protocollo del 24 giugno 2010.

Va ricordato come Islanda e Norvegia abbiano preso parte come osservatori già alla fase negoziale, che condusse poi alla stipula del Protocollo del 2010. Al termine di tali negoziati fu concordato in merito alla possibilità di una proposta di Islanda e Norvegia per poter accedere anche al Protocollo. Entrambi i Paesi, pur appartenenti all'Unione europea, sono parte integrante, con numerosi altri del vecchio continente, dello spazio aereo comune europeo, cui ha dato vita l'Accordo ECAA del 9 giugno 2006, ratificato dall'Italia con la legge 4 giugno 2010, n. 91.

Da ultimo, l'Accordo sul trasporto aereo tra la Comunità europea e gli Stati Uniti d'America, stipulato il 30 aprile 2007, costituisce un significativo superamento della precedente e tuttora vigente dimensione bilaterale nel campo degli accordi sui servizi aerei.

Infatti, come già rilevato in discussione generale, oltre ad aprire gradualmente i rispettivi mercati del trasporto aereo, realizzando in prospettiva un mercato unico transatlantico del trasporto aereo, esso prevede l'allineamento delle relazioni tra gli Stati Uniti e i vari Stati membri della UE nel settore aereo ad alcuni elementi di base della legislazione comunitaria, come la sicurezza dei voli, la tutela della concorrenza, la gestione del traffico aereo, la tutela dei consumatori e dell'ambiente. In tal modo viene inoltre risolto il problema dell'incompatibilità con la pertinente normativa comunitaria di alcuni degli accordi bilaterali con gli USA tuttora in vigore, a suo tempo rilevata dalla Corte di giustizia dell'Unione europea.

L'intesa appartiene alla categoria degli accordi cosiddetti misti, in quanto esso, oltre alle disposizioni più strettamente economico-commerciali, da tempo delegate all'Unione europea, contiene anche ulteriori previsioni di competenza del diritto interno degli Stati membri, dei quali peraltro è necessaria la ratifica.

Alla luce di quanto osservato, il Gruppo Parlamentare Civici e Innovatori, dichiara il proprio voto favorevole sul disegno di legge di ratifica ed esecuzione degli accordi suddetti.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

  Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

  nella votazione n. 5 il deputato Borghese ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

  nelle votazioni dalla n. 5 alla n. 8 il deputato Rampelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

  nella votazione n. 9 il deputato Mognato ha segnalato che ha erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto votare a favore;

  nella votazione n. 10 la deputata Sgambato ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

  nelle votazioni dalla n. 9 alla n. 11 le deputate Covello e Tartaglione hanno segnalato che non sono riuscite ad esprimere voto favorevole;

  nella votazione n. 14 i deputati Burtone e Manfredi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;

  nella votazione n. 16 il deputato Prataviera ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

  nella votazione n. 19 i deputati Senaldi e Bargero hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;

  nella votazione n. 24 le deputate De Girolamo e Biancofiore. hanno segnalato che hanno erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto votare a favore;

  nella votazione n. 25 il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

  nella votazione n. 25 la deputata Pes ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

  nella votazione n. 26 il deputato Pesco ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

  nella votazione n. 33 il deputato Vazio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

  nelle votazioni dalla n. 34 alla n. 37 il deputato Rampelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

  nella votazione n. 37 i deputati Pesco e Rosato hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;

  nelle votazioni dalla n. 39 alla n. 41 il deputato Falcone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

  nelle votazioni dalla n. 32 alla n. 41 la deputata Paris ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

  nella votazione n. 39 il deputato Micillo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

  nelle votazioni nn. 40 e 41 il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

  nella votazione n. 42 le deputate Santerini e La Marca hanno segnalato che non sono riuscite ad esprimere voto contrario;

  nella votazione n. 43 la deputata La Marca ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

  nelle votazioni nn. 44 e 45 il deputato Borghi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

  nella votazione n. 45 il deputato Borghese ha segnalato che non è riuscito a votare;

  nelle votazioni nn. 51 e 52 il deputato Capodicasa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

  nella votazione n. 53 la deputata Galgano ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

  nelle votazioni dalla n. 54 alla n. 57 la deputata Iacono ha segnalato che non è riuscita a votare;

  nelle votazioni dalla n. 55 alla n. 57 i deputati Vargiu e Matarrese hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

  nella votazione n. 59 il deputato Librandi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

  nella votazione n. 66 il deputato Senaldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

  nella votazione n. 69 la deputata Pellegrino ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

  nella votazione n. 83 i deputati Librandi e Galgano hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

  nelle votazioni nn. 85 e 86 il deputato Preziosi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

  nella votazione n. 92 il deputato Micillo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

  nella votazione n. 94 la deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 3980-A - articolo 1 365 355 10 178 355 0 91 Appr.
2 Nominale articolo 2 361 352 9 177 350 2 91 Appr.
3 Nominale em. 3.10 373 316 57 159 316 0 91 Appr.
4 Nominale articolo 3 368 357 11 179 356 1 91 Appr.
5 Nominale articolo 4 364 354 10 178 353 1 91 Appr.
6 Nominale Ddl 3980-A - voto finale 396 386 10 194 386 0 88 Appr.
7 Nominale Ddl 4226-A - articolo 1 399 399 0 200 399 0 88 Appr.
8 Nominale articolo 2 393 393 0 197 392 1 88 Appr.
9 Nominale articolo 3 404 404 0 203 403 1 87 Appr.
10 Nominale Ddl 4226-A - voto finale 388 388 0 195 388 0 85 Appr.
11 Nominale Ddl 4254-A - articolo 1 401 401 0 201 401 0 84 Appr.
12 Nominale articolo 2 407 407 0 204 407 0 84 Appr.
13 Nominale articolo 3 404 404 0 203 404 0 84 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale Ddl 4254-A - voto finale 415 415 0 208 415 0 84 Appr.
15 Nominale Ddl 2714-A - articolo 1 420 420 0 211 420 0 84 Appr.
16 Nominale articolo 2 415 415 0 208 415 0 84 Appr.
17 Nominale articolo 3 415 415 0 208 415 0 84 Appr.
18 Nominale articolo 4 413 412 1 207 412 0 84 Appr.
19 Nominale Ddl 2714-A - voto finale 406 406 0 204 404 2 83 Appr.
20 Nominale TU pdl 302-3674-A - em. 1.3 404 395 9 198 22 373 82 Resp.
21 Nominale em. 1.2 410 409 1 205 125 284 82 Resp.
22 Nominale em. 1.1 403 402 1 202 68 334 82 Resp.
23 Nominale articolo 1 410 410 0 206 408 2 82 Appr.
24 Nominale art. agg. 1.01 415 415 0 208 128 287 82 Resp.
25 Nominale art. agg. 1.02 400 399 1 200 151 248 82 Resp.
26 Nominale articolo 2 403 401 2 201 400 1 81 Appr.


INDICE ELENCO N. 3 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale em. 3.2 405 404 1 203 126 278 81 Resp.
28 Nominale articolo 3 415 413 2 207 412 1 81 Appr.
29 Nominale em. 4.600 415 415 0 208 415 0 81 Appr.
30 Nominale em. 4.55 418 323 95 162 322 1 81 Appr.
31 Nominale em. 4.53 416 413 3 207 412 1 80 Appr.
32 Nominale em. 4.12 422 407 15 204 118 289 80 Resp.
33 Nominale em. 4.50 428 393 35 197 23 370 80 Resp.
34 Nominale em. 4.54 426 400 26 201 100 300 79 Resp.
35 Nominale em. 4.51 420 416 4 209 148 268 79 Resp.
36 Nominale em. 4.52 418 414 4 208 116 298 79 Resp.
37 Nominale articolo 4 414 405 9 203 402 3 79 Appr.
38 Nominale em. 5.600 418 417 1 209 417 0 79 Appr.
39 Nominale em. 5.50 427 423 4 212 131 292 79 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale em. 5.51 422 352 70 177 88 264 79 Resp.
41 Nominale em. 5.44 408 389 19 195 48 341 79 Resp.
42 Nominale em. 5.52 407 406 1 204 159 247 79 Resp.
43 Nominale articolo 5 409 395 14 198 393 2 79 Appr.
44 Nominale em. 6.600 412 362 50 182 362 0 79 Appr.
45 Nominale em. 6.50 415 415 0 208 124 291 79 Resp.
46 Nominale articolo 6 415 353 62 177 353 0 79 Appr.
47 Nominale em. 7.50, 7.51 rif. 423 422 1 212 410 12 79 Appr.
48 Nominale articolo 7 419 406 13 204 405 1 79 Appr.
49 Nominale em. 8.6 427 426 1 214 158 268 79 Resp.
50 Nominale em. 8.4 421 407 14 204 120 287 79 Resp.
51 Nominale em. 8.600 424 422 2 212 421 1 79 Appr.
52 Nominale articolo 8 423 409 14 205 409 0 79 Appr.


INDICE ELENCO N. 5 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale articolo 9 425 410 15 206 410 0 79 Appr.
54 Nominale art. agg. 9.01 420 411 9 206 119 292 78 Resp.
55 Nominale art. agg. 9.02 416 413 3 207 123 290 78 Resp.
56 Nominale art. agg. 9.03 411 395 16 198 108 287 78 Resp.
57 Nominale art. agg. 9.04 417 400 17 201 110 290 78 Resp.
58 Nominale em. 10.4 420 419 1 210 102 317 78 Resp.
59 Nominale em. 10.3 408 387 21 194 103 284 78 Resp.
60 Nominale em. 10.6 415 412 3 207 102 310 78 Resp.
61 Nominale em. 10.53 rif. 423 422 1 212 420 2 78 Appr.
62 Nominale em. 10.50 421 421 0 211 115 306 79 Resp.
63 Nominale em. 10.10 425 412 13 207 50 362 77 Resp.
64 Nominale em. 10.5 410 410 0 206 114 296 76 Resp.
65 Nominale em. 10.51 397 377 20 189 96 281 76 Resp.


INDICE ELENCO N. 6 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nominale em. 10.600 398 396 2 199 392 4 76 Appr.
67 Nominale em. 10.52 399 382 17 192 102 280 76 Resp.
68 Nominale em. 10.7 rif. 414 397 17 199 395 2 76 Appr.
69 Nominale articolo 10 395 383 12 192 382 1 75 Appr.
70 Nominale em. 11.52 394 393 1 197 47 346 75 Resp.
71 Nominale em. 11.50 393 393 0 197 393 0 75 Appr.
72 Nominale em. 11.51 392 305 87 153 305 0 75 Appr.
73 Nominale em. 11.600 388 321 67 161 321 0 75 Appr.
74 Nominale articolo 11 396 331 65 166 331 0 74 Appr.
75 Nominale em. 12.600 396 396 0 199 396 0 74 Appr.
76 Nominale articolo 12 396 384 12 193 384 0 74 Appr.
77 Nominale em. 13.51 401 401 0 201 401 0 74 Appr.
78 Nominale em. 13.50, 13.52 400 400 0 201 399 1 74 Appr.


INDICE ELENCO N. 7 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nominale em. 13.600 403 403 0 202 403 0 74 Appr.
80 Nominale articolo 13 406 394 12 198 394 0 74 Appr.
81 Nominale articolo 14 406 393 13 197 393 0 74 Appr.
82 Nominale art. agg. 14.050 405 391 14 196 112 279 74 Resp.
83 Nominale art. agg. 14.051 383 369 14 185 118 251 74 Resp.
84 Nominale art. agg. 14.052 365 365 0 183 114 251 74 Resp.
85 Nominale em. prem. 015.01 368 342 26 172 105 237 74 Resp.
86 Nominale articolo 15 380 311 69 156 311 0 74 Appr.
87 Nominale em. 16.50 379 378 1 190 378 0 74 Appr.
88 Nominale articolo 16 384 370 14 186 370 0 74 Appr.
89 Nominale Tit. 1 391 390 1 196 390 0 74 Appr.
90 Nominale odg 9/302-3674-A/7 376 376 0 189 112 264 74 Resp.
91 Nominale odg 9/302-3674-A/10 375 359 16 180 111 248 74 Resp.


INDICE ELENCO N. 8 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 94)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nominale odg 9/302-3674-A/12 372 360 12 181 94 266 74 Resp.
93 Nominale odg 9/302-3674-A/13 367 342 25 172 85 257 73 Resp.
94 Nominale TU pdl 302-3674-A - voto finale 326 269 57 135 269 0 72 Appr.