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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 750 di martedì 28 febbraio 2017

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

  La seduta comincia alle 11,15.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  EDMONDO CIRIELLI, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 24 febbraio 2017.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Angelino Alfano, Alfreider, Artini, Baretta, Catania, Coppola, Damiano, Epifani, Fico, Giorgis, Mazziotti Di Celso, Meta, Francesco Saverio Romano, Schullian e Sereni sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente cento, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Annunzio di petizioni (ore 11,17).

  PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.
   EDMONDO CIRIELLI, Segretario, legge:
   ENRICO ANDREONI, da Pesaro, chiede il superamento del sistema dei subappalti e il rafforzamento della responsabilità solidale negli appalti pubblici (1208) – alla VIII Commissione (Ambiente);
   FRANCESCO DE GHANTUZ CUBBE, da Roma, chiede:
   la sospensione del progetto di ampliamento dell'aeroporto di Roma Fiumicino (1209) – IX Commissione (Trasporti);
   che eventuali riforme costituzionali siano sempre introdotte solo in via transitoria (1210) – I Commissione (Affari costituzionali);
   interventi diversi per contrastare il fenomeno dell'immigrazione (1211) – I Commissione (Affari costituzionali);
   l'abrogazione delle norme restrittive introdotte negli ultimi anni in materia di porto d'armi (1212) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
   l'abrogazione delle norme che obbligano a ricorrere alla mediazione per le controversie in materia di condominio (1213) – alla II Commissione (Giustizia);
   FULVIO FIORENTINI, da Civita Castellana (Viterbo), chiede l'introduzione dell'obbligo di indicare negli annunci immobiliari Pag. 2la presenza di eventuali vincoli storico-artistici o paesaggistici (1214) – alla VIII Commissione (Ambiente);
   AURELIO ROSINI, da Mariglianella (Napoli), chiede:
   modifiche al codice della strada in materia di intersezioni stradali a circolazione rotatoria (1215) – alla IX Commissione (Trasporti);
   il rafforzamento delle norme volte a evitare che le navi da crociera effettuino manovre pericolose in prossimità della costa (1216) – alla IX Commissione (Trasporti);
   VINCENZO GIOVANNI NAPOLI, da Roma, chiede nuove norme in materia di pensionamento anticipato dei malati oncologici (1217) – alla XI Commissione (Lavoro);
   MARTINO NUVOLI, da Bolotana (Nuoro), chiede nuove norme in materia di pubblicità del patrimonio degli amministratori pubblici e dei loro familiari (1218) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
   PAOLO TIBERI, da Milano, chiede modifiche alla recente disciplina in materia di omicidio stradale (1219) – alla II Commissione (Giustizia);
   LUIGI NOSENZO, da Alessandria, chiede norme costituzionali volte a consentire l'adozione di una legge elettorale che, in luogo del premio maggioranza, preveda la possibilità di una soglia di approvazione ridotta per le deliberazioni delle Camere (1220) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
   BRUNO LO CHIATTO, da Grottaminarda (Avellino), chiede iniziative per la chiusura del Museo «Cesare Lombroso» di Torino (1221) – alla VII Commissione (Cultura);
   MARINO SAVINA, da Roma, chiede:
   un'inchiesta parlamentare sui criteri di assegnazione delle unità abitative di proprietà di banche, assicurazioni ed enti pubblici (1222) – alla VIII Commissione (Ambiente);
   un'inchiesta parlamentare in materia di maternità surrogata (1223) – alla XII Commissione (Affari sociali);
   MICHELE VECCHIONE, da Alatri (Frosinone), chiede l'estensione dei benefìci previsti per i familiari delle vittime del dovere ai familiari di chi ha perso la vita nello svolgimento di attività di soccorso e agevolazioni diverse per le popolazioni colpite da catastrofi naturali (1224) – alla VIII Commissione (Ambiente);
   SIMON BARALDI, da Bologna, chiede l'estensione del divieto di fumo alle zone pubbliche all'aperto (1225) – alla XII Commissione (Affari sociali);
   SANDRO DALLA BARBA, da Salzano (Venezia), chiede che non sia consentito il rinnovo dei trattamenti sanitari obbligatori (1226) – alla XII Commissione (Affari sociali);
   SALVATORE CALIGIORE, da Palazzolo Acreide (Siracusa), chiede la riduzione dei costi per i diritti di copia su supporto informatico degli atti giudiziari (1227) – alla II Commissione (Giustizia);
   GOFFREDO COSTA, da Mugnano di Napoli (Napoli), chiede l'adozione di iniziative per l'unificazione delle Forze armate dei Paesi appartenenti all'Unione europea (1228) – alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e IV (Difesa);
   GAIA ANGELINI, da Roma, e altri cittadini chiedono interventi per la graduale eliminazione dell'utilizzo degli animali nei circhi (1229) – alla VII Commissione (Cultura);
   FRANCESCO DI PASQUALE, da Cancello ed Arnone (Caserta), chiede:
   agevolazioni fiscali per le spese connesse alla frequenza scolastica (1230) – alla VI Commissione (Finanze);
   iniziative a contrasto dell'immigrazione clandestina e dei crimini connessi da parte di immigrati irregolari (1231) – alla I Commissione (Affari costituzionali);
   MASSIMO TORRE, da Genova, chiede iniziative affinché l'ufficio del Commissario Pag. 3per i diritti umani del Consiglio d'Europa utilizzi un indirizzo di posta elettronica certificata (1232) – alla III Commissione (Affari esteri).

Svolgimento di interrogazioni (ore 11,22).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.

(Misure in ordine ai disagi causati alla popolazione in provincia di Belluno in relazione a voli compiuti nell'ambito di esercitazioni militari – n. 3-02820)

  PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno D'Incà n. 3-02820 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni).
  Il sottosegretario di Stato per la difesa, Domenico Rossi, ha facoltà di rispondere.

  DOMENICO ROSSI, Sottosegretario di Stato per la Difesa. I rumori di forte intensità avvertiti in data 11 gennaio 2017 nel territorio bellunese sono riconducibili alla missione denominata «Buzzard 21» composta da velivoli F16 statunitensi appartenenti al 31o Fighter Wing di Aviano (Pordenone). La missione, regolarmente programmata e autorizzata, prevedeva un volo di addestramento, escludendo attività a velocità superiore a quella del suono. Il volo non rientrava nell'ambito di esercitazioni tali da richiedere la preventiva informazione dell'autorità prefettizia locale. Il pilota, all'atterraggio, avendo involontariamente superato la suddetta soglia, ha regolarmente segnalato l'avvenuto bang sonico alle autorità militari italiane ed americane, come peraltro comunicato nell'immediatezza dell'accadimento dal Comando Aeroporto di Aviano.
  Per quanto concerne gli ulteriori aspetti evidenziati nell'atto, si evidenzia che il traffico aereo operativo è regolamentato da specifica direttiva dello Stato maggiore dell'Aeronautica, nella quale, fra le altre prescrizioni, è anche previsto che i voli operativi debbano evitare il sorvolo dei centri abitati, fatta eccezione per alcuni specifici casi dettati da esigenze reali di difesa dello spazio aereo nazionale e di soccorso.
  Più nello specifico, per quanto concerne i voli a velocità superiore a quella del suono, viene prescritto che essa può essere effettuata sul territorio nazionale solo in specifiche aree e a una quota non inferiore a circa 11.000 metri sul livello del mare e comunque non nell'area alpina. Si sottolinea che i velivoli stranieri che operano all'interno dello spazio aereo italiano sono sottoposti alle stesse regole di volo di quelli nazionali ed è espressamente previsto che, prima di condurre l'attività richiesta, debbano dimostrare di avere la piena conoscenza delle procedure nazionali. L'Aeronautica militare, che nell'ambito dei rapporti con la controparte statunitense già provvede periodicamente a un obbligo di sensibilizzazione circa la necessità di riporre la massima attenzione nell'evitare tali evenienze, ha nella circostanza ribadito tale esigenza.

  PRESIDENTE. L'onorevole D'Incà ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  FEDERICO D'INCÀ. Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario Rossi, ringrazio anche il Ministro Pinotti per aver sempre risposto alle mie interrogazioni. Tra l'altro, è uno dei pochi Ministeri che ha voluto sempre rispondere alle mie interrogazioni, che sono oltre 120.
  Io non sono perfettamente soddisfatto – se così si può dire –, perché il problema continua ad esserci ed è persistente su un territorio, quello bellunese, che si trova sicuramente in una zona molto vicina ad Aviano e quindi il famosissimo 31o Stormo, per cui ogni volta alle mie interrogazioni avete risposto in questa maniera, opera un addestramento lungo le nostre vallate. Quella di Belluno è una provincia che demograficamente non ha una consistenza come altre province: abbiamo 200 mila persone, quindi forse è più facile considerarlo un territorio dove si possono Pag. 4effettuare alcune esercitazioni ormai da lunghissimo tempo. Credo che abbiamo dato, per certi versi, e che sia il momento di poter rivedere la struttura degli accordi.
  Giustamente voi, nel corso del tempo, mi avete risposto alle interrogazioni in maniera corretta: la prima era il 4 agosto 2014, in cui già all'epoca denunciavo le problematiche di jet militari con voli a bassa quota e con dei rumori particolari che vengono effettuati, ma in quel caso non c'erano ancora i famosi boom sonici. Queste manovre – glielo dico, sottosegretario, se in questa maniera può essere cultura comune – sono di fatto pericolose, vengono viste dalle persone, vengono effettuate in orari che vanno dalle 9 del mattino alle 20 di sera, nelle giornate feriali. In questo sicuramente mi avete risposto.
  Vorrei ricordare che abbiamo avuto dei disastri aerei dovuti ad esercitazioni militari, abbiamo avuto il Lagazuoi nel 1987, la Val Zoldana nel 2007, chiaramente la peggiore è la strage del Cermis nella vicina Val di Fiemme. Voi avete definito che all'interno dell'impatto ambientale vi è tanto rumore, ma chi vigila, chi può avere il controllo effettivo di questa rumorosità se poi, di fatto, nemmeno il prefetto viene avvertito quando vengono fatti questi voli ?
  E poi, chiaramente, voi mi direte che ci sono i 500 metri di altezza e i 1200 piedi, io condivido che sulla carta le cose vengono messe, vengono scritte, ma di fatto, poi, non so come possa essere considerato il rispetto, se i voli vengono fatti nella maniera corretta.
  Anche in un'altra interrogazione, a cui avete sempre gentilmente risposto, del 14 maggio 2015 con risposta ad agosto 2016, si avvertiva la problematica peggiore: il boom sonico, cioè, in un particolare momento, questi aerei Mach 1 hanno superato e hanno prodotto quel famoso boato che, in un momento in cui nel nostro Paese vi sono terremoti, vi sono atti di terrorismo per certi versi, ha prodotto sul territorio un enorme panico.
  Non è solo paura, è proprio panico, con la chiusura delle scuole nei comuni di Sedico, di Mel e di Trichiana e la preoccupazione delle persone, che hanno intasato il centralino dei Vigili del fuoco domandando cos'era. Chiaramente, c'era una preoccupazione nei confronti di un terremoto e, successivamente, anche per un atto terroristico, anche se noi, ripeto, siamo sicuramente un luogo marginale rispetto a certe situazioni, però, per quanto riguarda i terremoti noi abbiamo la presenza di faglie che possono essere attive, il ricordo del Friuli del 1976 è sempre presente.
  Anche in quel caso, mi avete appunto detto che erano i due velivoli F16 statunitensi, sempre il trentunesimo stormo, sempre delle esercitazioni, in quel caso Mach 1, e anche in quel caso il pilota all'atterraggio ha segnalato l'avvenuto bang sonico alle autorità militari italiane ed americane. Anche in questa interrogazione avete fatto riferimento a questo atterraggio e, quindi, ad averlo segnalato grazie – dico io – a questi piloti, questi novelli top gun, che si esercitano e che si divertono sui cieli bellunesi.
  Credo che abbiamo delle preoccupazioni comuni a domandarci: ma basta che uno scenda, avverta e basta, e tutto finisce così ? Non c’è nessuna possibilità che il nostro Paese, sui propri cieli, possa avere in qualche maniera la forza di dire: attenzione, può succedere una volta, ma non può succedere che ogni anno vi siano questi boom sonici ?
  Allora mi domando: in questa vertenza voi avete degli accordi, che vengono fatti con delle procedure operative di addestramento, firmati nel 1997; a cadenza annuale, fate una verifica di questi accordi e all'interno ci sono nuove procedure per il volo a bassissima quota. Ecco, io vorrei chiedere la massima attenzione: se si può, negli accordi annuali che vengono fatti, mettere l'attenzione su questo territorio bellunese, che ha dato da sempre il proprio spazio. Tra l'altro vi sarà anche un particolare addestramento sul lato nord del Monte Serva, monte che è vicinissimo alla città capoluogo Belluno. E in questo frangente io vi chiedo di poter attenzionare la situazione di Aviano e del trentunesimo stormo – sappiamo chi sono, sappiamo Pag. 5cosa hanno fatto – e di poter pensare di rivedere queste norme, perché, di fatto, un altro boom sonico, un'altra preoccupazione nelle vallate credo che non sia giusto, non sia corretto e non sia degno di un Paese civile.

(Iniziative di competenza in merito alla legge regionale sul turismo della Lombardia, con riferimento alla sostanziale penalizzazione delle strutture ricettive che danno accoglienza ai richiedenti asilo o ospitalità al personale delle forze dell'ordine fuori sede – n. 3-02817)

  PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato, Gianclaudio Bressa, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Peluffo n. 3-02817 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni).

  GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si rappresenta quanto segue: la legge regionale della Lombardia 1o ottobre 2015, n. 27, recante «Politiche regionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo», pubblicata su supplemento ordinario al Bollettino ufficiale della regione n. 40 del 2 ottobre 2015, è stata esaminata dal Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie.
  L'istruttoria della suddetta normativa regionale è stata effettuata, come di consueto, sentendo le amministrazioni competenti per materia. L'articolo 72 della citata legge n. 27 del 2015, in particolare, demanda alla giunta regionale la disciplina della concessione di contributi alle attività delle imprese turistiche ed alle attività per iniziative, quali acquisto, costruzione, riqualificazione, ristrutturazione, completamento e ammodernamento di immobili da destinarsi all'attività di impresa turistica o di strutture e infrastrutture complementari e sussidiarie all'attività turistica e ricettiva.
  Nel caso in cui a richiedere tali contributi siano strutture ricettive alberghiere e non alberghiere, il comma 4 dell'articolo in esame stabilisce che il contributo può essere concesso solo qualora il fatturato o il ricavato dell'attività ricettiva degli ultimi tre anni sia integralmente derivante da attività turistica. La legge, nella sua formulazione originaria, disponeva, inoltre, che nel fatturato ricavato non fossero computate le entrate relative ad attività conseguenti a calamità naturali o altri eventi determinati da disastri naturali o incidenti di particolare rilevanza o, altresì, in esecuzione di specifici provvedimenti coattivi.
  La disposizione in esame era stata oggetto di osservazioni da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato dal punto di vista della sua proporzionalità rispetto all'esigenza di indirizzare i contributi presso imprese effettivamente attive nel settore del turismo.
  Nelle proprie controdeduzioni, la regione ha evidenziato che la finalità dell'articolo 72, comma 4, è quella di stabilire criteri per l'adozione di misure finanziarie atte a garantire la tutela e lo sviluppo del settore turistico e degli operatori che hanno maggiore necessità di fare investimenti strutturali sugli immobili al fine di continuare a rendere attrattivo il servizio offerto, garantendo l'accesso ai contributi regionali e alle strutture ricettive che negli ultimi tre anni dimostrino di avere mantenuto la vocazione ricettiva ovvero di ospitalità di turisti, concorrendo all'attrattività del territorio.
  In particolare, la regione ha fatto presente che la ratio della disciplina in esame è coerente con la classificazione del turismo così come determinata dall'Istat, per il quale i tre fattori fondamentali sono i seguenti: lo spostamento sul territorio deve avvenire verso luoghi diversi da quelli abitualmente frequentati; la durata dello spostamento non deve superare un certo limite oltre il quale il visitatore diventerebbe un residente del luogo; dal punto di vista statistico tale limite, fissato in sede ONU, è di un anno. Il motivo principale dello spostamento deve essere diverso dal trasferimento di residenza definitivo o Pag. 6temporaneo, e dall'esercizio di un'attività lavorativa retribuita a carico di fattori residenti nel luogo visitato.
  In ossequio al principio di leale collaborazione cui sono ispirati i rapporti tra lo Stato e le autonomie, al fine di esaminare e cercare soluzioni condivise in ordine a questa e ad altre criticità riscontrate, il 24 novembre 2015 si è tenuta presso il sopra citato dipartimento, una riunione con l'assessore allo sviluppo economico della regione Lombardia, Mauro Parolini, e i rappresentanti di alcune amministrazioni, all'esito della quale la regione si è impegnata ad apportare alcune modifiche legislative.
  A seguito di tale mediazione, la regione Lombardia si è impegnata in particolare ad estendere alle entrate dovute a motivi riconducibili ad esigenze di ordine e di sicurezza pubblici lo scomputo dal fatturato ricavato negli ultimi tre anni. Tale modifica è stata successivamente introdotta con l'articolo 1, comma 1, lettera d) della legge regionale 23 febbraio 2016, n. 2: Modifiche alla legge regionale 1 ottobre 2015, n. 27. In tal modo, è stato introdotto un ulteriore elemento di apertura alla possibilità di accedere ai contributi e alle strutture ricettive che negli ultimi tre anni hanno avuto fatturato derivante anche le attività conseguenti ad eventi imprevisti di carattere temporaneo e non riconducibili all'attività propria di recettività turistica.
  In conclusione, considerato che, a seguito di calamità naturali o di altri eventi determinati da disastri naturali o incidenti di particolare rilevanza, nonché per motivi riconducibili ad esigenze di ordine e di sicurezza pubblici, o altresì in esecuzione di specifici provvedimenti coattivi, alcune strutture potrebbero dare alloggio tipologie di ospiti non rientranti nella classificazione di turista, così come determinata da Istat, l'articolo 72, comma 4, disciplina che le entrate derivanti da tale ospitalità possono essere scomputate dal calcolo del fatturato dell'ultimo triennio. In sostanza, garantisce che, se a causa di eventi di forza maggiore una struttura ricettiva ha ospitato una categoria di alloggiati non coerente con la vocazione turistica, può comunque concorrere all'assegnazione di risorse regionali sui bandi nei casi ammessi dalla disposizione in argomento.
  Appare pertanto chiaro come la nuova formulazione della disposizione in esame sia tale da salvaguardare le esigenze di ordine e di sicurezza pubblica prospettate nell'interrogazione. Parimenti, si ritiene che la disposizione realizzi un'adeguata tutela del diritto d'asilo, in quanto essa consente l'accesso ai contributi regionali anche alle strutture alberghiere attivate dai prefetti per accogliere i richiedenti asilo, così da prevenire in via d'urgenza i ricorrenti problemi di ordine pubblico connessi alla loro sistemazione sul territorio nazionale. Infine si fa presente che, da informazioni assunte presso la regione Lombardia nell'imminenza della discussione in Aula, ad oggi non si sono verificati casi di contestazione o di contenzioso in ordine all'applicazione della disposizione in esame.

  PRESIDENTE. L'onorevole Peluffo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO. Presidente, voglio ringraziare il sottosegretario Bressa per la risposta e per questo secondo tentativo, diciamo così, visto che, nella seduta del 31 gennaio, aveva chiesto di poter soprassedere per gli opportuni, ulteriori approfondimenti. Quindi, da questo punto di vista, credo sia stato utile questo tempo che è stato utilizzato dal Governo, da cui emerge innanzitutto, in riferimento alla legge voluta dalla regione Lombardia, che l'assetto originario della legge ha avuto non solo le osservazioni ma la necessità di un intervento successivo. Quindi, da questo punto di vista, mi fa piacere che, con la leale collaborazione cui si è richiamato anche il sottosegretario Bressa, alle osservazioni fatte dal dipartimento sia corrisposto prima un impegno della regione Lombardia a fare le modifiche e che, poi, una parte di queste modifiche siano state effettivamente fatte. Quindi, ci troviamo di fronte ad una legge che è stata presentata anche in pompa Pag. 7magna, di fronte all'opinione pubblica lombarda, che poi, invece, di fronte a quello che è l'assetto normativo complessivo e l'equilibrio del nostro Paese, è stata modificata. Rimane il rammarico del senso con cui è stata pensata questa legge e lo spirito con cui è stata portata avanti.

(Elementi ed iniziative in relazione alla vicenda delle opere d'arte trafugate nel museo veronese di Castelvecchio e ritrovate in Ucraina – nn. 3-02819, n. 3-02821 e n. 3-02826)

  PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni Businarolo n. 3-02819, D'Arienzo n. 3-02821 e Turco ed altri n. 3-02826, che, vertendo sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente (Vedi l'allegato A – Interrogazioni).
  Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianclaudio Bressa, ha facoltà di rispondere.

  GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Presidente, la restituzione delle opere di Castelvecchio ha avuto luogo lo scorso 21 dicembre, in occasione della visita a Kiev del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Franceschini. Si è trattato dell'ultimo atto di un'operazione complessa, in quanto caratterizzata da un articolato iter amministrativo-giudiziario previsto dalla normativa Ucraina, e condotta a buon fine anche grazie al prezioso lavoro, per parte italiana, del Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, della Polizia di Stato, della Procura della Repubblica di Verona e della magistratura. Sin dal momento in cui le tele sono state recuperate, a seguito di un'operazione congiunta di polizia Italo-Ucraina (era il 6 maggio dello scorso anno), il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, anche per il tramite dell'ambasciata italiana a Kiev, è rimasto in stretto contatto con le autorità ucraine per sollecitare e favorire il tempestivo completamento delle procedure necessarie alla restituzione delle tele all'Italia.
  Anche a livello politico la questione è stata più volte sollevata presso le controparti ucraine, nel corso di numerosi contatti bilaterali. Ricordo, solo per citarne alcuni, il passo compiuto dall'allora Presidente del Consiglio, Renzi, presso il Presidente Poroshenko, a margine del vertice NATO di Varsavia dell'8 luglio 2016, e quello compiuto dal sottosegretario agli Affari esteri, Amendola, in occasione della visita in Italia del presidente della Commissione esteri del Parlamento ucraino, Hopko, il 26 maggio 2016. Vanno poi ricordati i numerosi contatti avuti dal nostro ambasciatore a Kiev, tanto con i suoi interlocutori presso la Presidenza della Repubblica quanto presso la procura ucraina, incaricata di supervisionare le operazioni di restituzione. Nelle more del completamento della procedura necessaria al rientro delle opere in Italia, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha acconsentito acché le tele fossero temporaneamente esposte presso il Museo delle belle arti «Khanenko» di Kiev, nel contesto di una mostra inaugurata lo scorso 13 giugno dal Presidente Poroshenko.
  Gli adempimenti necessari per la restituzione delle opere sono stati completati a novembre del 2016. La restituzione delle opere era inizialmente prevista nell'ambito di un incontro in Italia di Poroshenko con il Presidente del Consiglio, che si sarebbe dovuto svolgere a fine mese. Venuta a cadere tale ipotesi, in suo luogo è stata organizzata la visita a Kiev del Ministro Franceschini, nel corso della quale è avvenuta la definitiva restituzione delle opere di Castelvecchio al nostro Paese. Vorrei sottolineare come non esista alcun legame fra la restituzione delle tele e il contributo erogato dall'Italia a favore di agenzie delle Nazioni Unite. Esso è stato disposto a seguito dell'appello umanitario delle Nazioni Unite per l'anno 2017 contenente richieste complessive per oltre 214 milioni di dollari. L'appello è stato lanciato il 5 dicembre 2016, e questo spiega la tempistica dell'erogazione del milione di euro. Inoltre, come è reso noto dalla nota del Ministero degli affari esteri citata dall'onorevole Pag. 8Fantinati, tale contributo prevede un trasferimento di fondi non al Governo ucraino ma al Programma alimentare mondiale (700.000 euro) e all'Unicef (300.000 euro). Sono dunque queste due agenzie dell'ONU i destinatari di questi fondi, nonché i responsabili della loro gestione, che viene effettuata secondo standard e parametri propri del sistema dell'ONU. In particolare, il finanziamento al Programma alimentare mondiale è stato rivolto alla distribuzione di razioni alimentari ed aiuti alle categorie più vulnerabili della popolazione civile residente nelle regioni orientali del Paese, al fine di attenuare l'impatto umanitario del conflitto in corso. Il contributo all'UNICEF è stato concesso per realizzazione di un progetto nel settore dello sminamento umanitario finalizzato all'organizzazione di corsi di educazione al rischio a favore dei bambini in età scolare e prescolare residenti nelle aree in cui sono presenti mine, residuati bellici esplosivi e ordigni esplosivi improvvisati. Ricordo, infine, che sin dall'inizio della crisi umanitaria in Ucraina, quindi ben prima dell'erogazione di questo contributo di 1 milione di euro, la cooperazione italiana è intervenuta con iniziative volte ad alleviare le sofferenze della popolazione civile, la cui realizzazione è stata affidata alla Croce rossa nazionale ucraina, nel 2014, all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, nel 2015, e all'Organizzazione mondiale della sanità nell'ottobre del 2016.

  PRESIDENTE. L'onorevole Businarolo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

  FRANCESCA BUSINAROLO. Presidente, ringrazio il sottosegretario Bressa per la risposta. Noi siamo contenti che le tele siano tornate, ovviamente. Anzi, ringraziamo chi si è adoperato perché venissero restituite all'Italia delle tele del genere – ricordo che erano 17 –, per un valore di circa 17 milioni di euro; tele importantissime che erano state trafugate e poi trovate, come è stato detto, in Ucraina, pare in un fosso. Per fortuna qualcuno è riuscito a lavorare bene. È passato però più di un anno, durante il quale non si sapeva bene dove fossero le opere e chi se ne fosse impossessato. Lei ha parlato giustamente di operazioni più o meno complicate, fatto sta che queste opere sono state anche esposte in Ucraina e io non ho ben capito con che strumento Poroshenko abbia potuto esporre delle tele italiane senza nessuna autorizzazione da parte del Ministero. Comunque sia, la cosa che mi ha colpito di più è stato il fatto che in tanti, sia a livello veronese che italiano, si siano interessati a queste opere rubate. Addirittura un avvocato veronese era arrivato a denunciare Poroshenko per ricettazione, ed era partita la rogatoria internazionale, proprio perché non si capiva se le voleva tenere o restituire.
  Le opere sono tornate, le opere sono a Castelvecchio, un bellissimo museo che la invito a visitare; faccio però un appunto a questa situazione generale, e le metto una pulce nell'orecchio: siamo sicuri che siano al sicuro ?
  Perché c’è qualcosa che non va nel sistema che riguarda – scusi, me l'ero appuntato – il sistema di sicurezza del museo, non solo la sicurezza per quello che riguarda i furti, ma tanto più la struttura. Nel caso del Museo di Castelvecchio questa sicurezza non è garantita al 100 per cento e apprendiamo da fonti di stampa che questo museo è sprovvisto del certificato di prevenzione incendi e parliamo di opere, di tele che possono andare tranquillamente a fuoco e ciò in spregio alla disposizione del decreto legislativo n. 151 del 2011.
  Sempre da fonti di stampa sembra che il settore edilizia monumentale – ma c’è la delibera del comune di Verona – ha provveduto ad incaricare un professionista per adeguare la struttura in generale perché probabilmente non è adatta a detenere tali beni. Le metto questa pulce, invitandola ovviamente a venire a vedere i quadri perché ritengo che la sicurezza in cui vengono tenute queste opere sia un problema generale sia per quanto riguarda i possibili furti sia per quanto riguarda le strutture che li accolgono. Credo, dunque, Pag. 9sia necessario affrontare in maniera complessiva tutte le problematiche di gestione all'interno dei luoghi pubblici e dei musei che sono contenitori della nostra cultura, della nostra storia e del nostro patrimonio artistico.

  PRESIDENTE. L'onorevole D'Arienzo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  VINCENZO D'ARIENZO. Grazie, Presidente. Ovviamente la vicenda ha perso la sua portata per le ovvie ragioni alle quali faceva riferimento anche il sottosegretario, nel senso che i quadri adesso sono a casa, sono nella nostra piena proprietà e, quindi, rispetto alle condizioni iniziali siamo in un'altra situazione.
  Emergono tre fatti che mi preme evidenziare. Innanzitutto, l'impegno che il Governo ha profuso a più livelli, così come veniva detto dal sottosegretario che veramente ringrazio, affinché i quadri potessero tornare nella disponibilità di Verona e quindi dell'Italia, un impegno che è stato ben delineato addirittura fino al livello della Presidenza del Consiglio dei ministri, che non è di poco conto. Emerge che i quadri non sono mai stati in pericolo perché una delle riflessioni fatte in città era proprio il fatto che potessero essere trattenute presso quel Paese nel momento in cui sono state esposte e poi son trascorsi molti mesi dal momento dell'esposizione alla restituzione. Capisco, dalla risposta del sottosegretario Bressa, che i quadri non sono mai stati in pericolo ed erano soltanto detenuti in quel luogo in attesa dello svolgimento delle procedure burocratiche.
  Soprattutto, sono molto soddisfatto del fatto che sia stata sgombrata ogni ombra su quello che era emerso da parte di alcuni colleghi ovvero che si fosse pagato addirittura un riscatto per avere i quadri, supposizione che già nelle prime verifiche avevamo escluso, considerato che si tratta di un'operazione che addirittura va indietro nel tempo, ma mi ha fatto piacere risentirlo.
  Dal punto di vista della città, la tranquillità che esprimo su questi tre fronti (quindi l'impegno del Governo, il fatto che i quadri non siano mai stati in pericolo e nessuna ombra) fa sì che mi dichiari pienamente soddisfatto e ringrazio ancora il Governo per l'impegno manifestato in questa direzione.

  PRESIDENTE. L'onorevole Tancredi Turco ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  TANCREDI TURCO. Grazie, Presidente. Molto brevemente l'unica lamentela che ho da fare è che la risposta a questa mia interrogazione arriva dopo che i quadri, per fortuna, sono tornati al Museo di Castelvecchio di Verona.
  Per il resto, non posso per una volta che ritenermi pienamente soddisfatto dell'operato del Governo e prendo atto che, forse anche grazie all'atto di sindacato ispettivo mio e degli altri colleghi, il Governo si è dato da fare e i quadri per fortuna sono ritornati. Quindi, grazie.

(Iniziative di competenza volte a preservare i finanziamenti per il completamento dello schema idrico Basento-Bradano – nn. 3-02658, 3-02824, 3-02825 e 3-02822)

  PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni Latronico n. 3-02658, Latronico n. 3-02825, Palese e Latronico n. 3-02824, Liuzzi n. 3-02822 che, vertendo sullo stesso argomento, saranno svolte congiuntamente (Vedi l'allegato A – Interrogazioni).
  Avverto che, su richiesta della presentatrice, l'interrogazione Liuzzi n. 3-02822 è stata testé trasformata interrogazione a risposta scritta.
  Le interrogazioni, vertendo sullo stesso argomento, verranno svolte congiuntamente
  Il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro, ha facoltà di rispondere.

  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. Rispondo Pag. 10congiuntamente, come lei ha già detto, alle interrogazioni dell'onorevole Latronico n. 3-02658 e n. 3-02825 e degli onorevoli Latronico e Palese n. 3-02824, in quanto vertenti su analogo argomento.
  In merito ai quesiti posti dagli onorevoli interroganti circa le iniziative per preservare i finanziamenti volti al completamento dello schema idrico Basento-Bradano evidenzio quanto segue.
  Come è noto, con delibera n. 107 del 2006, il CIPE approvò in linea tecnica il progetto definitivo dell'intervento in esame. Così come precisato dagli onorevoli interroganti, con il decreto-legge n. 145 del 2013, cosiddetto decreto «destinazione Italia», il finanziamento di tale opera venne di fatto revocato, salvo poi essere riammesso al finanziamento con il successivo decreto-legge n. 133 del 2014, il cosiddetto decreto «sblocca-Italia» convertito con legge n. 164 del 2014.
  Attualmente l'intervento è finanziato dallo Stato per l'importo di euro 73.834.000 dei quali euro 65 milioni assegnati con il citato decreto-legge n. 133 del 2014, come definito dal decreto interministeriale MIT-MEF del 14 novembre 2014, ed euro 8.834.000 assegnati dalla delibera CIPE n. 146 del 2006.
  Soggetto aggiudicatore dell'intervento è la regione Basilicata che, tramite convenzione, ha conferito i compiti di stazione appaltante al Consorzio di bonifica Vulture-Alto Bradano che, dal marzo 2014, è retto da un commissario straordinario.
  Il bando di gara per l'appalto integrato sulla base del progetto definitivo da aggiudicarsi con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa fissava al maggio 2012 il termine per la presentazione delle offerte. Dopo alterne vicende legate dapprima alla definizione della commissione di gara e poi al temporaneo definanziamento del progetto, intervenuto come prima accennato con l'articolo 13, comma 1, del decreto-legge n. 145 del 2013, soltanto in data 29 dicembre 2014 veniva dichiarata aggiudicataria provvisoria l'impresa D'Agostino Angelo Antonio Costruzioni Generali.
  A seguito del contenzioso messo in atto dalle associazioni temporanee di impresa seconda e terza classificata la conferma di aggiudicazione alla impresa prima classificata è potuta intervenire solo più tardi, con la delibera del commissario del Consorzio di bonifica Vulture-Alto Bradano n. 71 del 5 aprile 2016.
  Il Consorzio Vulture-Alto Bradano non ha potuto procedere alla immediata contrattualizzazione per una serie di modifiche alla bozza di contratto opposte dall'impresa aggiudicataria e ritenute inaccettabili dal Consorzio medesimo.
  Nel settembre 2016 l'impresa aggiudicataria ha rinunciato alle precedenti richieste, dichiarandosi disponibile alla stipula del contratto. Tuttavia, nuovamente il Consorzio ha dovuto sospendere la stipula contrattuale per il sopraggiungere, nell'ottobre 2016, di un atto di diffida formulato al Consorzio medesimo dalla mandataria dell'associazione temporanea seconda classificata, la società Intercantieri Vittadello, con il quale si intimava di disporre in autotutela l'annullamento dell'aggiudicazione definitiva.
  Il Consorzio ha, quindi, ritenuto di dover sottoporre all'Autorità nazionale anticorruzione una richiesta di parere di precontenzioso.
  Il 26 gennaio scorso l'Anac ha dichiarato improcedibile tale atto, trasferendo peraltro la documentazione all'ufficio di vigilanza lavori per gli eventuali profili di competenza. Conseguentemente, il Consorzio di bonifica Vulture-Alto Bradano è pervenuto alla determinazione che sussista l'obbligo per la stazione appaltante di provvedere alla sottoscrizione del contratto di appalto con la ditta D'Agostino Angelo Antonio Costruzioni Generali previa comunicazione della propria decisione all'Anac.

  PRESIDENTE. L'onorevole Latronico ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  COSIMO LATRONICO. Grazie, signor Presidente, grazie sottosegretario. Naturalmente questa storia che abbiamo sollecitato con tre interrogazioni, nel marzo del Pag. 112015, nel febbraio del 2016 e nel dicembre del 2016, insieme con il collega Palese, racconta quello che nel Mezzogiorno non dovrebbe mai accadere. Signor sottosegretario, se lei vuole un manuale delle cattive pratiche, diciamo così, questo è un manuale di tutto quello che nel Mezzogiorno non dovrebbe accadere, perché stiamo parlando di un'opera che racconta trent'anni di storia, un'opera irrigua che avrebbe dovuto dare l'acqua – dico avrebbe dovuto, perché non la dà ancora – a circa 13 mila ettari di terreni agricoli nell'area del Bradano-Basento, nel comprensorio del Vulture Melfese, l'area nord della Basilicata, il limite della Puglia, un comprensorio agricolo di grande valore, che avrebbe dovuto chiudere lo schema idrico Basento-Bradano.
  Ebbene, partiamo da un progetto che risale al 1987, approvato dall'allora Cassa del Mezzogiorno, un'opera irrigua di grande valore, e poi siamo al 2006, quando il CIPE approvò questo progetto definitivo, e poi siamo agli ultimi anni, al Governo che revoca, definanzia l'opera, per finanziare l'Expo. Noi ci accorgemmo di queste operazioni in Parlamento e rimediammo con lo «sblocca Italia», come ha ricordato il sottosegretario, fissando un termine al dicembre 2014. Ahinoi, quest'opera ancora...e lì ha raccontato il sottosegretario che la controversa azione tra il consorzio di bonifica, soggetto attuatore e l'impresa aggiudicataria ci porta a raccontare che nei giorni scorsi quest'opera è stata contrattualizzata e ora si aprono i tempi per fare il progetto definitivo, e poi, speriamo, per guardare e traguardare quest'opera. Quindi, una cattiva pratica: cosa le devo dire, sottosegretario ?
  Non sono soddisfatto per quei cittadini, quegli operatori economici che attendono ancora quest'opera, che avrebbero dovuto, magari, programmare investimenti nel settore e che, a distanza di trent'anni, vanificano. Ora, se nel Mezzogiorno si opera così, ovviamente noi poi non ci dobbiamo meravigliare; questo lo dico al Governo, perché, insomma, noi abbiamo operato tante iniziative di commissariamento in presenza di ritardi cronici come questi. Ora, questa pratica, questo dossier avrebbe meritato un commissario per poter realizzare gli interventi, e quindi non sono per nulla soddisfatto; credo che neanche lei, sottosegretario, sia soddisfatto di questa storia così strana, così controversa, così ricca di lentezze, che non rende onore alle aspettative e alle attese che il Mezzogiorno ha innanzi a sé. Il racconto è un racconto assolutamente negativo, spero che il Governo ne tragga qualche conclusione di ordine legislativo, di ordine amministrativo, e spero pure che ci sia una particolarissima vigilanza, perché non vorrei che quest'opera, che è nata proprio sotto una cattiva stella, possa trovare ancora altri impedimenti. Infatti, siamo nella fase del progetto definitivo, e spero che questo progetto definitivo possa vedere la sua concreta realizzazione.

(Iniziative di competenza al fine di garantire un adeguato collegamento ferroviario con la stazione di Minturno-Scauri (Latina) – n. 3-02823 – Rinvio dell'interrogazione n. 3-02818)

  PRESIDENTE. Passiamo alle interrogazioni Cristian Iannuzzi n. 3-02818 e Paolo Niccolò Romano n. 3-02823 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni), che vertono sullo stesso argomento.
  Avverto che, su richiesta del presentatore, l'interrogazione Cristian Iannuzzi n. 3-02818 è stata testé rinviata ad altra seduta.
  Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro, ha facoltà di rispondere.

  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. In merito ai quesiti posti, occorre in premessa ricordare che le funzioni ed i compiti di amministrazione e programmazione in materia di servizi ferroviari regionali sono stati conferiti alle regioni in applicazione di quanto previsto dall'articolo 9 del decreto legislativo n. 422 del 1997. In particolare, la programmazione dei servizi Pag. 12regionali che assicurano principalmente la mobilità della clientela pendolare di competenza delle singole regioni viene disciplinata attraverso contratti di servizio con Trenitalia nell'ambito dei quali sono definiti il volume e le caratteristiche dei servizi da effettuare sulla base delle risorse economiche rese disponibili dalle regioni medesime.
  Per quanto di competenza del Ministero delle infrastrutture e trasporti, informo che la problematica evidenziata potrà essere comunque esaminata nell'ambito dell'attività dell'Osservatorio nazionale sul trasporto pubblico locale, istituito con l'articolo 1, comma 300, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, che sta approntando una banca dati informatica con cui si renderà possibile monitorare con continuità situazioni di disagio, quale quella rappresentata, verificando quali siano le iniziative regionali intraprese per ovviarle. D'altra parte, le amministrazioni regionali, al fine di accedere senza penalizzazioni al Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico nazionale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario dovranno attuare una programmazione diretta ad individuare e ridurre i servizi scarsamente utili e sovrapposti o prodotti con modalità eccessivamente onerose in relazione alla domanda esistente, secondo criteri di efficientamento e di razionalizzazione che dovranno, ai sensi dell'articolo 16-bis del decreto-legge n. 95 del 2012, attuarsi in particolare mediante un'offerta di servizio più idonea, efficiente ed economica per il soddisfacimento della domanda di trasporto pubblico, il progressivo incremento del rapporto tra ricavi di traffico e costi operativi, la progressiva riduzione dei servizi offerti in eccesso in relazione alla domanda ed il corrispondente incremento qualitativo e quantitativo dei servizi a domanda elevata, la definizione di livelli occupazionali appropriati, nonché la previsione di idonei strumenti di monitoraggio e di verifica.
  Con riferimento specifico a quanto segnalato dagli onorevoli interroganti, Ferrovie dello Stato, al riguardo interessata, ha comunicato quanto appresso: la stazione di Minturno-Scauri è servita da collegamenti che rientrano nel contratto di servizio sia della regione Lazio, FL7, che della regione Campania. È importante evidenziare che la linea FL7 è una linea abbastanza critica in termini di puntualità e di regolarità. La circolazione ferroviaria nelle ore con forte afflusso pendolare, infatti, è particolarmente intensa e i collegamenti ferroviari regionali viaggiano su una linea caratterizzata da diverse tipologie di treni: regionali, treni a media e lunga percorrenza e treni merci, ancora. Nel 2016 la puntualità percepita dall'utenza, senza alcune esclusione, non riusciva a superare l'80 per cento durante l'intera giornata, e, nella fascia pomeridiana che va dalle 16 alle 20, la puntualità media era addirittura del 75 per cento. Sono dati riferiti al periodo gennaio-dicembre 2016.
  Pertanto, con il cambio di orario di dicembre 2016 e, soprattutto, al fine di migliorare la regolarità dei collegamenti, d'intesa con la regione, per la linea FL7 è stato elaborato un nuovo modello di esercizio, diversificando il servizio tra extraurbano, con tutte le fermate, e regionale veloce, da e per Napoli, con poche fermate e tempi di percorrenza notevolmente ridotti rispetto all'orario precedente. Inizialmente per i servizi veloci tra Roma e Napoli erano previste soltanto le fermate di Aversa, Villa Literno, Formia e Latina. In aggiunta a tali servizi, sono stati inseriti i servizi di «adduzione», treni con tutte le fermate, tra Napoli e Formia e tra Formia e Roma.
  A seguito dei tavoli tecnici tenuti sin dal mese di novembre del 2015 in sede regionale ed anche con la presenza delle istituzioni locali, già con l'orario varato l'11 dicembre 2016 sono state apportate alcune variazioni al modello di offerta, con l'arretramento e prolungamento di alcuni treni della tratta Roma-Formia a Minturno e con un treno in fascia pendolare mattutina, il 12202, arretrato a Sessa Aurunca, con fermata a Minturno. Un secondo intervento, al fine di soddisfare la clientela proveniente dal territorio campano Pag. 13e da Minturno ed evitare il cambio a Formia, ha poi previsto a partire dai primi giorni del gennaio 2017 l'arretramento di nove treni da Formia a Minturno, ed il prolungamento di sei treni, da Formia su Minturno.
  Va dunque considerato che Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, che è il gestore dell'infrastruttura, in accordo con le due regioni committenti ha verificato ulteriori soluzioni, atte a risolvere le criticità ancora rilevate e persistenti a seguito dell'adozione del nuovo modello. Infatti, d'intesa con le regioni Lazio e Campania, a partire dal 12 marzo 2017 è stata prevista l'adozione di nuovi provvedimenti sull'offerta, consistenti nell'assegnare nel territorio laziale tutte le fermate intermedie tra Formia e Latina ai treni lunghi Roma-Napoli. Inoltre l'orario è stato rimodulato, eliminando tutti i servizi di adduzione a Formia: in tal modo l'utenza avrà a disposizione treni senza rottura di carico.
  Da ultimo, per quanto concerne l'episodio specifico segnalato dall'onorevole Iannuzzi, Trenitalia ha evidenziato che il bus al quale si fa riferimento, il RM276 Sessa Aurunca-Formia, il giorno 2 novembre 2016 non ha potuto garantire il servizio a causa di un incidente stradale, nel quale il mezzo è incorso durante il tragitto.

  PRESIDENTE. L'onorevole Paolo Nicolò Romano ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  PAOLO NICOLÒ ROMANO. Presidente, non siamo soddisfatti: non siamo soddisfatti perché non si comprende perché, ogni qual volta che entrano in vigore i nuovi orari di Trenitalia, i servizi all'utenza, invece di migliorare, peggiorano. Eppure Trenitalia dovrebbe cambiare gli orari per meglio adattarsi alla domanda dell'utenza; invece si assiste al contrario: l'utenza che deve adattarsi agli orari di Trenitalia che, ormai prossima alla privatizzazione, persegue obiettivi di riduzione dei costi che stanno incidendo negativamente sulla qualità del trasporto ferroviario regionale.
  Il caso Minturno è emblematico di questo modus operandi: pur essendo quello dei nuovi piani orari un problema comune in tutta Italia, il caso della cittadina del Sud pontino ha assunto caratteristiche sue proprie, direi kafkiane. Forse nemmeno Kafka, che di assurdità burocratiche se ne intendeva, sarebbe arrivato a congegnare un meccanismo tanto perverso quanto quello pensato dalla regione Lazio e Trenitalia per la stazione ferroviaria di Minturno-Scauri, che copre un bacino di utenza di almeno 100 mila persone. Trenitalia, con il placet della regione, ha deciso di ridurre il confine del Lazio alla stazione del Golfo di Gaeta: un treno regionale dovrebbe percorrere le stazioni della propria regione, invece i grandi burocrati di Trenitalia della Pisana, calcolatrice alla mano, hanno deciso che per risparmiare qualche euro avrebbero dovuto cambiare la cartina geografica del Lazio, eliminando l'ultima stazione regionale, appunto quella di Minturno-Scauri, fregandosene dei tantissimi cittadini pendolari che ogni giorno, per studio o per lavoro, si recano a Roma e a Napoli.
  Ci sono volute la tenace mobilitazione dei pendolari e le immagini scioccanti delle migliaia di persone accalcate nelle banchine della stazione di Formia-Gaeta, con gravi rischi anche per l'incolumità pubblica, per costringere la regione Lazio e Trenitalia a correre ai ripari. Come lei ha detto, il prossimo 12 marzo entreranno in vigore ulteriori modifiche a questo orario: modifiche considerate sperimentali, che di fatto dovrebbero cancellare del tutto o quasi questi cambi forzati a Formia, la cosiddetta rottura di carico, e normalizzare il trasporto. Rimangono però aperti i problemi relativi alla parte Nord della linea pontina Roma-Napoli, poiché nonostante le modifiche non si è raggiunto l'accordo per le fermate a Nord di Latina. Parliamo delle stazioni di Cisterna di Latina, Campoleone e Pomezia-Santa Palomba, importanti bacini industriali che assorbono forze lavoro provenienti dal Sud pontino: raggiungere queste stazioni e ritornare è diventata quasi un'odissea. Pertanto la Pag. 14mobilitazione dei cittadini non terminerà fino a quando non verrà ripristinato il vecchio orario, e noi del MoVimento 5 Stelle saremo al loro fianco.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
  Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 14,30.

  La seduta, sospesa alle 12,10, è ripresa alle 14,30.

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Bindi, Braga, Ferrara, Lorenzo Guerini, Piccoli Nardelli, Gianluca Pini, Scanu, Speranza, Tofalo e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente centodieci, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Preavviso di votazioni elettroniche.

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
  Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle 14,50.

  La seduta, sospesa alle 14,31, è ripresa alle 14,50.

In morte dell'onorevole Franco Piro.

  PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Franco Piro, già membro della Camera dei deputati dalla IX alla XI legislatura.
  La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.

In morte dell'onorevole Salvatore Tatarella.

  PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Salvatore Tatarella, già membro della Camera dei deputati nella XIII legislatura.
  La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea. Ha chiesto di parlare l'onorevole La Russa. Ne ha facoltà.

  IGNAZIO LA RUSSA. Grazie Presidente, vede, nel ricordare il collega Salvatore Tatarella, che per la verità in quest'Aula ha trascorso solo una piccola parte della sua storia politica, mi viene in mente quanto ebbe a dirmi l'ultima volta che l'ho visto. Mi disse: vedi, la nostra storia di politici che hanno attraversato più stagioni verrà ricordata solo se sapremo essere trasparenti in tutto quello che abbiamo fatto. E Salvatore Tatarella, che è stato sindaco di Cerignola, il Paese del grande sindacalista di sinistra, che è stato parlamentare europeo, che è stato consigliere regionale e che è arrivato in quest'Aula dopo la morte del fratello, Pinuccio Tatarella, non dimenticato Vicepresidente del Consiglio, probabilmente avrebbe avuto un diverso modo di essere ricordato, se proprio per ossequio alle capacità di Pinuccio non avesse scelto di stare il più possibile alla larga dal Parlamento, arrivandovi solo quando il fato ci aveva tolto Pinuccio.
  Salvatore ha una famiglia splendida, che continua la sua ultima fatica, quella Pag. 15della Fondazione Pinuccio Tatarella, a cui si è dedicato con l'amore per la cultura, per l'arte, per la politica, per il dibattito, per il confronto. È stato sempre avanti rispetto al comune pensiero degli altri miei amici di Alleanza Nazionale e, prima, del Movimento Sociale Italiano. Ha sempre, dico sempre, pensato che la destra non potesse essere mera testimonianza, ma dovesse avere come obiettivo il Governo dell'Italia per dare agli italiani un sostegno frutto delle nostre idee. Per questo Salvatore Tatarella continua a vivere nel nostro impegno, nella nostra quotidianità e il suo ricordo attraversa i gruppi parlamentari.
  Ho qui al mio fianco Laffranco, il cui padre era molto amico di Tatarella; ci sono parlamentari di tutti i gruppi che mi hanno chiesto di ricordarlo e, ricordando lui e ricordando Pinuccio, credo che faremo di quest'Aula qualcosa di buono, cioè un segno di amicizia, un segno di colleganza, ma anche un segno di amore per il nostro futuro (Applausi).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, signor Presidente. Mi sembra estremamente doveroso, se l'Aula ricorda Salvatore Tatarella, esprimere la più grande gratitudine per quello che ha fatto per il territorio, in politica, veramente molto, per la città di Bari, di Cerignola. A Cerignola è stato sindaco per dieci anni, esprimendo una amministrazione efficiente e fattiva. Io penso che sia giusto che l'Aula lo ricordi, così come già mi ha preceduto il collega Ignazio La Russa, in un contesto di grande positività. Insieme al fratello, hanno rappresentato un periodo storico importante per la Puglia e anche a livello nazionale e io penso che il modo migliore sia proprio che l'Aula dedichi questi minuti al fine del ricordo (Applausi).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Vi è una maggiore facilità, per chi ha vissuto il territorio, nel ricordare persone di rilievo. Salvatore Tatarella non era soltanto un politico, io l'ho conosciuto quando era avvocato, faceva il penalista, ed era un avvocato allegro, un avvocato spiritoso, simpatico, capace di umanizzare un lavoro difficile quale è quello del penalista, soprattutto in una zona difficile come quella di Cerignola, in cui certamente non ci si diletta di educandati o di, come posso dire, dissertazioni giuridiche astratte, ma vi è una criminalità difficile e il diritto di difesa, quando la criminalità è di difficile e di particolare difficoltà, è anche di particolare nobiltà se condotto in modo corretto.
  Mi piace ricordarlo in quest'Aula, quindi, non soltanto per l'importante profilo politico, ma perché è giusto che il politico prenda luce da quello che è stato nella vita, o che è nella vita. Sostanzialmente, non c’è una professione di politico indipendente dall'anima e dalla corporeità culturale di ciascuno di noi. Credo che Salvatore Tatarella abbia rappresentato per il territorio, per il foro, per la politica tutta e per il Paese, un punto di riferimento importante e mi piace ricordarlo così (Applausi).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grassi. Ne ha facoltà.

  GERO GRASSI. Per la comunità pugliese la scomparsa di Salvatore Tatarella ha rappresentato la perdita di un uomo di destra, capace di interloquire con l'intero Paese. Io avevo un rapporto amichevole con Salvatore, che, vorrei ricordare, non era soltanto il fratello di Peppino Tatarella, ma era Salvatore Tatarella. Spesso è passato solo per essere il fratello di Peppino, no, era Salvatore Tatarella, con un carattere capace di interloquire anche con le fazioni opposte, con un carattere cordiale, gioviale, con il sorriso sulle labbra, capace di interpretare anche le positività del nostro centrosinistra, che classicamente in Puglia è stato l'antagonista di Salvatore.
  Con Salvatore, io credo che la politica italiana perda l'uomo dell'ascolto e del Pag. 16confronto: mai come oggi nella politica c’è bisogno di ascoltare e di confrontarsi. Salvatore Tatarella è stato un testimone eccellente di questa politica (Applausi).

Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Fucci; Fucci; Grillo ed altri; Calabrò ed altri; Vargiu ed altri; Miotto ed altri; Monchiero ed altri; Formisano: Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie (Approvate, in un testo unificato, dalla Camera e modificate dal Senato) (A.C. 259-262-1312-1324-1581-1769-1902-2155-B) (ore 15).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge, già approvate, in un testo unificato, dalla Camera e modificate dal Senato, nn. 259-262-1312-1324-1581-1769-1902-2155-B: Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.
  Ricordo che nella seduta del 16 febbraio è stato da ultimo approvato l'articolo 5.

(Esame dell'articolo 6 – A.C. 259-B ed abbinate)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 259-B ed abbinate).
  Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori ad esprimere il parere della Commissione.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente. Allora, abbiamo un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti all'articolo 6.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Adesso, il relatore di minoranza. Vuole che glieli leggo io, onorevole Colletti ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. No, non serve. A differenza del relatore per la maggioranza, li esprimerò uno per uno perché li valuterò nel merito, gli emendamenti.
  Allora, sull'emendamento Fucci 6.6 il parere è contrario; sull'emendamento Sisto 6.53 il parere è contrario; sull'emendamento Sisto 6.51 mi rimetto all'Aula; sull'emendamento Colletti 6.8 il parere è favorevole; sugli emendamenti Nicchi 6.2 e 6.1 il parere è favorevole; sull'emendamento Sisto 6.54 il parere è contrario; sull'emendamento Sisto 6.55 il parere è contrario; sugli identici emendamenti Nicchi 6.3 e Colletti 6.10 il parere è favorevole; sull'emendamento Colletti 6.7, il parere è favorevole; sull'emendamento Rondini 6.50 mi rimetto all'Aula; sull'emendamento Mantero 6.9 il parere è favorevole; sull'emendamento Sisto 6.52 mi rimetto all'Aula; sull'emendamento Colletti 6.12 il parere è favorevole; sull'emendamento Colletti 6.11 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Il parere è conforme al relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.6 Fucci. Se nessuno chiede di parlare per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.6 Fucci, con il parere contrario dei relatori e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Pag. 17

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.53 Sisto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, intervengo congiuntamente sugli emendamenti 6.53 e 6.51 per segnalare il vergognoso passo indietro che si è fatto in tema di responsabilità penale dei medici, laddove si è restituito, con questo articolo 6, alle procure, il dominio sulla condotta dei medici, provocando quindi, senza ombra di dubbio, il ripristino della medicina difensiva, che tanto costa a pazienti e Stato e che, con la legge «Balduzzi», si era riusciti ad evitare, restituendo ai pubblici ministeri la valutazione delle raccomandazioni come adeguate alla specificità del caso concreto. Siamo tornati al periodo buio dei periti serpenti, di coloro che esaminavano la responsabilità medica a seconda della propria cultura e quindi davano assoluta incertezza a quello che è il comportamento del medico. Oggi, se dovessi consigliare un medico, direi: non seguire le linee guida, perché basterà un giudizio di inadeguatezza della linea guida con riferimento al caso concreto per essere poi immancabilmente tacciato di responsabilità professionale. Si tratta di un clamoroso passo indietro di cui vi assumerete la responsabilità di fronte alla classe medica e di fronte a coloro che, pur avendo fatto il loro dovere, corrono il rischio di essere condannati. La paralisi nelle sale operatorie sarà soltanto vostra responsabilità ! Voteremo a favore di questo e dell'altro emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.53 Sisto, con il parere contrario dei relatori e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.51 Sisto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Presidente, per dichiarare il voto favorevole del gruppo di Forza Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, soltanto per ricordare che questa è la formulazione che era stata approvata dall'Aula e che, invece, è stata clamorosamente peggiorata nell'articolo 6. Quando noi abbiamo dato il nostro voto con riserva – ricorderete –, pensavamo che il testo potesse essere migliorato: è stato invece clamorosamente ed ingiustificatamente peggiorato. E questo, ripeto, è una responsabilità che, nonostante la testa bassa della maggioranza e del Governo, vi assumerete in pieno, anche chi, essendo medico, sa bene quello che fa e, solo per far passare questa legge a tutti i costi, se ne accolla un'insostenibile responsabilità ! Voteremo a favore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.51 Sisto, con il parere contrario del relatore di maggioranza e del Governo, mentre il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 186.8 Colletti, con il parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.2 Nicchi, con il parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.1 Nicchi, con il parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.54 Sisto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Presidente, il gruppo di Forza Italia voterà favorevolmente.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, poiché scripta manent, in questo caso parlare fa sì che il dibattito rimanga come traccia della insipienza dolosa di chi propone questa norma. Faccio soltanto presente, per chi conosce un minimo di casistica, che l'imperizia è una minima parte delle forme di responsabilità. Quelle più comuni sono, appunto, l'imprudenza e la negligenza, essenzialmente. Allora, voler far finta di eliminare la medicina difensiva, limitando soltanto all'imperizia i casi, è soltanto ipocrita, dal punto di vista legislativo. Voi sapete bene che questo non servirà assolutamente a niente e vi assumete ancora una volta questa responsabilità !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.54 Sisto, con il parere contrario dei relatori e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.55 Sisto. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Presidente, per dichiarare il voto favorevole del gruppo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Ancora una volta, qui siamo di fronte ad una incredibile svista dal punto di vista legislativo, cioè ci sono delle norme che sono destinate a non funzionare, e questa sicuramente è una norma che non funzionerà nel senso per cui è stata prefigurata, cioè alleggerire la posizione del medico adempiente perché possa Pag. 19fare a meno della medicina difensiva. I costi della medicina difensiva, in un momento così difficile di questo Paese, saranno a carico di chi fa passare queste norme e non mette il medico in condizione di essere consapevolmente responsabile, ma non nel timore che qualcuno possa rimproverargli il corretto adempimento. Questo è il trend di quello che voi state approvando.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.55 Sisto, con il parere contrario dei relatori e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 6.3 Nicchi e 6.10 Colletti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Spadoni. Ne ha facoltà.

  MARIA EDERA SPADONI. Presidente, per dichiarare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Presidente, pur non concordando con il collega Sisto, laddove lui tende ad escludere quasi totalmente la punibilità del personale medico e infermieristico per i casi di omicidio colposo, c’è da dire che ha ragione laddove afferma che la norma in esame è scritta non con i piedi, ma direi quasi con le ginocchia.
  Oltretutto, la cosa più grave, in realtà, è che è andata ben oltre, qualora volessimo estremizzare la sua interpretazione, quello che è previsto dalla legge «Balduzzi», perché, mentre nella legge «Balduzzi», giustamente o ingiustamente, si escludeva la non punibilità per colpa lieve, con questa norma addirittura noi andiamo ad escludere la punibilità per omicidio colposo in caso di colpa grave del personale medico e infermieristico, che è la cosa più grave. In caso di colpa grave, oltretutto palesemente incostituzionale, d'ora in avanti medici ed infermieri non saranno più responsabili penalmente, ovvero permetteremo l'omicidio colposo legalizzato.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 6.3 Nicchi e 6.10 Colletti, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.7 Colletti, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.50 Rondini, con il parere contrario della Commissione e del Governo e sul quale il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Pag. 20

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.9 Mantero, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.52 Sisto. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. La spudoratezza di abrogare anche l'articolo 3 della legge «Balduzzi» era impensabile; addirittura, si è innovata la responsabilità penale del medico, cancellando l'unica norma che negli ultimi anni era stata capace di funzionare e di educare il medico al rispetto delle buone pratiche e delle linee guida. Allora, se questo è lo scopo di scrivere nuove leggi, cioè cancellare il meglio e reintrodurre il peggio, noi certamente voteremo a favore di questo emendamento, almeno la sopravvivenza della «Balduzzi» può consentire al giudice un parametro diverso di interpretazioni. Abolite pure quello; bene, noi voteremo a favore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.52 Sisto, parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo, mentre il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.12 Colletti, con il parere contrario del relatore per la maggioranza, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.11 Colletti, con il parere contrario del relatore per la maggioranza, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 6. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Monchiero. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI MONCHIERO. Presidente, vorrei esprimere un punto di vista su questo articolo. Noi abbiamo votato contro tutti gli emendamenti, per un ragionamento semplicissimo, che ritengo utile ripetere. Noi pensiamo che questa sia una legge da molto tempo attesa, una legge che deve essere approvata. Io concordo con alcune delle osservazioni formulate dal collega Sisto: ho anch'io l'impressione che il testo della Camera, nel passaggio al Senato, sia stato peggiorato, però ritengo che l'esigenza di portare in porto la legge debba prevalere su questioni sostanzialmente di dettaglio – perché il testo non è stato devastato, è stato peggiorato –, che ne inficerebbero l'iter parlamentare e renderebbero Pag. 21improbabile la conclusione di questo iter nel corso della legislatura.
  Per queste ragioni, tanto sull'articolo 6, sul quale abbiamo delle fondate perplessità, così come sui successivi articoli 7 e 8, noi continueremo a difendere il testo così come è stato sottoposto a questo terzo esame, perché di averne un quarto o un quinto proprio non ce la sentiamo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Presidente, coerentemente con quanto già detto, noi voteremo contro l'articolo 6.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, prendo atto, con piacere personale ma con rammarico politico, della dichiarazione del collega che mi ha preceduto, perché è evidente che, per far passare una legge per due quarti e mezzo positiva, si fa passare una responsabilità penale gravissima sul piano delle ripercussioni e con delle conseguenze inimmaginabili per chi, come me, in qualche maniera, ha idea di quella che è la difficoltà per un medico di difendersi nell'ambito di una responsabilità professionale soggetta all'arbitrio dei consulenti. Se questo è l'intento, far passare le norme sulle compagnie di assicurazione per far passare una pessima responsabilità penale del medico, noi non ci stiamo: voteremo contro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il Presidente Baldelli. Ne ha facoltà.

  SIMONE BALDELLI. Grazie Presidente. Qualcuno ha detto in quest'Aula che questa legge è stata peggiorata. E poi ha sostenuto, però, che è stata peggiorata per questioni di dettaglio. Io credo che siano fondate le perplessità che ha sollevato il collega Sisto, che l'eccesso di discrezionalità del pubblico ministero rischi di comportare una fuga dalla responsabilità da parte del personale medico. Questo certamente va a svantaggio dei cittadini, forse a vantaggio delle compagnie di assicurazione. Nel caso dell'eterogenesi dei fini si dice che si hanno conseguenze non intenzionali di comportamenti intenzionali. Evidentemente c’è stata, in quest'Aula – ed è stata detta più volte qual è la circostanza – che si concretizza attraverso questo passaggio e questi peggioramenti. Quindi, siamo di fronte, evidentemente, Presidente, a conseguenze intenzionali di comportamenti intenzionali.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 16).

(Esame dell'articolo 7 – A.C. 259-B ed abbinate)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 259-B ed abbinate). Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori ad esprimere il parere della Commissione.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Presidente, anche in questo caso, invito al ritiro altrimenti parere contrario.

  PRESIDENTE. Per tutti, presumo. Grazie. Onorevole Colletti, prego.

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Presidente, emendamento 7.50 Sisto parere contrario; 7.51 Sisto, parere favorevole; 7.52 Sisto, parere contrario; 7.3 Nicchi, 7.10 Colletti e 7.2 Nicchi parere Pag. 22favorevole; 7.13, 7.14, 7.15 Colletti, 7.4 Nicchi, 7.16 Colletti e gli altri, parere favorevole.

  PRESIDENTE. Quindi, favorevole su tutti i restanti. Grazie. Il Governo ?

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Parere conforme al relatore di maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo al 7.50 Sisto. Se nessuno chiede di intervenire, parere contrario dei relatori e del Governo, la votazione... Siamo reattivi, onorevole Laffranco. Prego. Revoco l'indizione della votazione. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Presidente, voteremo a favore di questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente. Diceva mio padre: «confusio idearum sive pasticcium». Questo è veramente un pasticcio. La responsabilità civile è stata regolata, udite, udite, con forme contrattuali ed extracontrattuali miste, con la conseguenza che il medico dipendente pubblico della struttura va incontro ad una responsabilità extracontrattuale; la struttura, invece, su cui è l'azione diretta, contrattuale; il medico invece che è libero professionista ha una responsabilità contrattuale, con la conseguenza che, se sei privato, in qualche maniera devi essere tu a provare di essere stato bravo; se sei invece un dipendente pubblico, deve essere il cliente a provare che tu hai sbagliato: un inferno dal punto di vista giuridico ! Questa è una struttura di cui vi vergognerete per i prossimi anni ! E non lo dirò, ve lo dirà la magistratura e l'utenza !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.50 Sisto, con il parere contrario dei relatori e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.51 Sisto, con il parere contrario del relatore di maggioranza e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.52. Sisto. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Voteremo a favore di questo emendamento, Presidente.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente, qualcuno mi deve spiegare che differenza c’è fra il medico che tratta un paziente da privato e un medico che tratta invece il paziente da dipendente pubblico, come questo può cambiare il rapporto tra medico e paziente e qual è questo ologramma, questa sorta di finzione, questa sorta di bestialità giuridica che deve contraddistinguere la stessa realtà con due diversi istituti: è un capolavoro – mi si faccia passare il termine – di ignoranza giuridica, che per ragioni puramente strumentali e sull'ausilio di considerazioni veramente inaccettabili sta passando in quest'Aula.Pag. 23
  Ve ne assumete una pesantissima responsabilità.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7. 52. Sisto, con parere contrario dei relatori e del Governo.

  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.3. Nicchi, con il parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 7. 10 Colletti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Già al primo passaggio, questa norma sulla responsabilità civile dell'esercente la professione sanitaria ha dimostrato diciamo la sua mal creazione e mala strutturazione.
  Il Senato l'ha addirittura peggiorata, inserendovi degli elementi tutti favorevoli per le compagnie assicurative e sfavorevoli ai diritti dei danneggiati, tutti tendenti a diminuire enormemente i risarcimenti a favore dei danneggiati e quindi creando un surplus per i guadagni e i ricavi delle compagnie assicurative.
  Sarebbe interessante capire quali sono le mani che hanno armato il Senato, dovendo fare un piacere alle lobby delle compagnie di assicurazione, ma a quanto pare queste stesse mani stanno operando ugualmente in quest'Aula, non modificando quanto modificato al Senato.
  D'altro canto, su questo periodo che io cito: «il giudice, nella determinazione del danno, tiene conto della condotta dell'esercente la professione sanitaria», ebbene, era quanto era previsto anche nella legge Balduzzi e quanto fortunatamente la giurisprudenza di merito della Suprema Corte ha sempre messo da parte, perché palesemente incostituzionale.
  Noi lo abbiamo aggiunto, ma quello che non si comprende è perché un infermiere che commette una negligenza grave debba risarcire di più per un medesimo danno, rispetto a un infermiere che commette lo stesso fatto, con lo stesso danno, causando lo stesso dando alla vittima, per una colpa media o per una colpa lieve, perché il risarcimento del danno serve come modello quasi indennitario per restituire alla vittima quanto perso, non serve come punizione per il medico o l'infermiere che ha sbagliato ed è per questo che questa previsione è palesemente incostituzionale. Questo ho tentato di farlo capire in Commissione, ma anche al sottosegretario, diciamo inutilmente, perché non abbiamo ricevuto risposta, giacché non era di nessun interesse, rispetto a questa maggioranza, quanto può incidere questa legge nei confronti ad esempio dei danneggiati, delle vittime di malasanità o di responsabilità medica.
  Pensiamo a coloro, ad esempio, che subiscono una grave amputazione o che sono costretti sulla sedia a rotelle o a coloro che subiscono un'infezione da epatite C per le trasfusioni, ebbene tutti costoro riceveranno un danno a causa di questa legge e questa è la dimostrazione che questa legge, piuttosto che l'interesse dei più deboli, ovvero i danneggiati, si interessa agli interessi dei più forti, ovvero le compagnie di assicurazione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.10 Pag. 24Colletti, con il parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.2. Nicchi, con il parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.13 Colletti, con il parere contrario del relatore di maggioranza e del Governo, favorevole del relatore di minoranza, contraria anche la V Commissione.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.14 Colletti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Vede Presidente, questa del quarto comma dell'articolo 7 è una ulteriore marchetta fatta dalla maggioranza parlamentare a favore delle compagnie di assicurazione.
  Questa marchetta permetterà alle compagnie di assicurazione un risparmio di circa 300 milioni di euro l'anno. Ora la mia domanda al Governo, ma anche ai parlamentari maggioranza, è quanti di questi 300 milioni di euro l'anno ritorneranno nelle casse delle fondazioni dei vari partiti o dei vari dirigenti di partito che voteranno questa marchetta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché alla fine si tratta sempre di soldi: quando andiamo a fare una legge non ci interessano i diritti delle persone, ci interessa quanto facciamo risparmiare ai nostri referenti politici o ai nostri cari lobbisti, in questo caso le compagnie di assicurazione.
  Vede, Presidente, ho fatto un calcolo: una persona che subisce una invalidità del 9 per cento, quindi non è neanche una piccola invalidità, grazie a questa legge, subirà una decurtazione del risarcimento del 37 per cento, cioè noi togliamo soldi alle vittime di responsabilità mediche o malasanità, come avete tolto già soldi alle vittime della strada, consegnando quindi soldi alle compagnie di assicurazione. Ma ora vorrei fare una domanda magari al sottosegretario, visto che è presente. Per il sottosegretario sono più importanti i diritti dei danneggiati e delle vittime o sono più importanti i diritti delle grandi compagnie di assicurazione che magari finanziano i partiti che fanno le liste per la prossima campagna elettorale ? Sono più importanti i risarcimenti a carico di chi rischia ogni giorno di non farcela, perché con un'invalidità, Presidente, si rischia anche di non poter tornare al lavoro e per un lavoratore autonomo è ancora più grave la questione, o sono più importanti i diritti di guadagnare di più per le compagnie di assicurazione ? Nel silenzio immagino che per il Governo e per la maggioranza siano molto più importanti e saranno molto più importanti i diritti del guadagno e delle assicurazioni, alla faccia delle persone normali. Per noi no (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Presidente, noi voteremo favorevolmente questo emendamento.

Pag. 25

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Signor Presidente, io non entro nel merito delle valutazioni chiamiamole parapolitiche del collega Colletti; dico però che è assolutamente incostituzionale stilare un criterio di risarcimento del danno precostituito sulla scorta della non specificità del caso, cioè il giudice deve poter fare riferimento ad un criterio, non deve essere obbligato ad applicare un criterio per legge. Su questo Colletti ha ragione, cioè stiamo legittimando un risparmio secco per legge nei confronti delle compagnie, privando il giudice della possibilità di adeguare la sua valutazione all'effettivo danno subito. È un ulteriore passaggio intollerabile.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

  SIMONE BALDELLI. Grazie, Presidente. Io e il mio gruppo voteremo a favore dell'emendamento presentato dal collega Colletti, però, a proposito di eterogenesi dei fini, quando il collega Colletti paventa, diciamo, il rischio che ci saranno assicurazioni che finanzieranno i partiti, attenzione anche qui siamo di fronte all'eterogenesi dei fini, perché quando facciamo le grandi campagne contro il finanziamento pubblico ai partiti e poi ci stupiamo che ci sia la possibilità, peraltro legale, che le assicurazioni finanzino i partiti, probabilmente c’è qualcosa nel meccanismo di incoerente e distorto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Giusto a titolo di puntualizzazione, il problema è che il finanziamento dei partiti è diventato un'idrovora nei confronti degli interessi dei cittadini normali, per cui prendono soldi dal pubblico e si prendono a mani basse soldi dai portatori di interessi. Per cui, questo è il meccanismo che deve essere messo sotto tutela della trasparenza e del controllo (Commenti del deputato Miccoli).

  PRESIDENTE. Onorevole Miccoli, per favore !

  MASSIMO ENRICO BARONI. Quindi, la questione non è come sottolineata dal Presidente.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bianconi. Ne ha facoltà.

  MAURIZIO BIANCONI. Presidente, io ci tengo molto alle nostre battaglie di retroguardia. Io ero per il finanziamento pubblico dei partiti; Forza Italia era per l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. Oggi non vengano a lamentarsi se ci sono le articolazioni che finanziano i partiti !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Miccoli. Ne ha facoltà.

  MARCO MICCOLI. Per ricordare al collega Baroni che, per finanziare i partiti c’è bisogno anche di tanta fantasia. Il MoVimento 5 Stelle ultimamente ce ne ha insegnato uno di metodo: quello delle polizze vita a favore della sindaca Raggi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Ovviamente non prendo nessuna posizione su un delirio come quello che abbiamo ascoltato nell'ultimo intervento.
  Per quanto riguarda il provvedimento in oggetto, io voglio dire soltanto una cosa, Presidente: noi abbiamo assistito a tre anni di Governo Renzi, adesso stiamo continuando con un Governo finto Renzi – non entro troppo nel merito – ma non Pag. 26è possibile che per tre anni e mezzo o quattro anni un Parlamento sia concentrato soltanto a fare favori a banche, assicurazioni e compagnie del petrolio. Qui sta diventando una cosa che va oltre il limite. Parliamo, Presidente, di rischio clinico, parliamo di danno alla persona, parliamo dei diritti della salute dei cittadini e qui ci ritorna un provvedimento che ancora una volta, tra un'assicurazione che deve risparmiare sul bilancio e deve lucrare e il diritto di un cittadino che riceve un danno alla salute, si schiera a favore della compagnia di assicurazione. Questa è la sintesi di quello che sta accadendo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.14 Colletti, con il parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.15 Colletti, con il parere contrario del relatore per la maggioranza, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.4 Nicchi, con il parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.16 Colletti, con il parere contrario del relatore per la maggioranza, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 7.5 Nicchi, 7.17 Fucci, 7.18 Colletti e 7.53 Sisto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Per dichiarare il voto favorevole del gruppo di Forza Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, quando in questa norma si legge «le disposizioni del presente articolo costituiscono norme imperative ai sensi del codice civile», io non so se veramente siamo su Scherzi a parte giuridico. Cioè, qual è la ragione nel ribadire la natura di norme imperative, di norme che non hanno nulla di imperativo ? Cosa si vuol dire: che il giudice è obbligato a liquidare il danno secondo quelle tabelle ? C'era bisogno di un rafforzativo per evitare che il giudice potesse immaginare... Ma c’è un altro Pag. 27sistema, cari colleghi tanto solerti: la declaratoria di incostituzionalità, perché questa legge – sentite, sentite – sarà dichiarata fatalmente incostituzionale. L'articolo 3, l'articolo 32, il clima di lobbismo che si respira metteranno la Corte nelle condizioni di ripristinare il diritto di ciascuno di essere giudicato secondo le regole, e non secondo le vostre regole (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Presidente, a parte che se una norma di questo Governo, di questa maggioranza non viene dichiarata incostituzionale ci dobbiamo preoccupare che ad un certo punto la maggioranza si sia messa a lavorare bene (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), quindi non ci vedo nessuno stupore nel fatto che questa sarà un'altra delle leggi che dimostreranno l'incapacità di governare da parte del partito di maggioranza.
  Quello che vorrei sottolineare, è che c’è una proposta di legge a mia prima firma, che tra l'altro ha già superato tutti i vari stadi interni della Commissione e che tra poco arriverà in Aula, sui danni non patrimoniali. Presidente, questa proposta di legge dice una cosa molto semplice: se un cittadino viene danneggiato, a prescindere dalla situazione in cui viene danneggiato, e cioè sinistro stradale, situazione lavorativa, mentre sta subendo un intervento in un ospedale, e a prescindere dal luogo in cui viene danneggiato, e cioè che sia Milano, Roma o Palermo, in ogni caso il cittadino viene risarcito nello stesso modo, con tabelle che sono state applicate in questi anni da parte dei tribunali. È una proposta di legge che parte da un punto di partenza, e cioè che c’è un articolo 32 della Costituzione che dice che tutti i cittadini hanno un diritto alla salute che deve essere equamente ed egualmente tutelato da parte dello Stato.
  Cosa fa invece il Partito Democratico ? Piuttosto che portare avanti una proposta di legge – che lo ripeto, non ha colore politico, perché il diritto alla salute dei cittadini non può avere colore politico –, il partito di maggioranza interviene e dice: no, laddove c’è di mezzo un'assicurazione, cioè sinistri stradali, e addirittura adesso parliamo di rischio clinico, quindi danno subito nelle strutture sanitarie, dobbiamo intervenire, perché dobbiamo limitare il diritto dei cittadini ad un risarcimento dei danni equo, a tutela dei bilanci delle compagnie assicurative. Io ribadisco, Presidente, che qui stiamo superando ogni limite di decenza e ogni limite di possibile comprensione da parte dei cittadini. Si parla molto spesso del divario che c’è tra i partiti e i cittadini, il divario si misura in questo: quando un cittadino dev'essere risarcito e viene a sapere che il Parlamento e il Governo approvano una vergogna del genere; e quel cittadino sa – perché è visibile – che quella è una norma fatta a favore delle assicurazioni, il cittadino capisce che i partiti ormai hanno superato un limite oltre il quale non riescono più a tornare, che è il limite della decenza ed è il limite oltre il quale hanno come referente soltanto – ribadisco – assicurazioni, banche, compagnie del petrolio e tutte le lobby che quotidianamente calpestano i diritti di ogni singolo cittadino (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ne approfitto per salutare gli alunni e i docenti dell'Istituto di istruzione superiore Panzini di Senigallia, in provincia di Ancona, che assistono in tribuna ai nostri lavori (Applausi).
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Nicchi 7.5, Fucci 7.17, Colletti 7.18 e Sisto 7.53, con il parere contrario della Commissione e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 28
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 7.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Per dichiarare il nostro voto contrario.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, è inevitabile rimarcare la contrarietà di Forza Italia e del buonsenso di qualsiasi giurista di media portata a questo tipo di norma assolutamente pasticciata, che sarà un ulteriore motivo di paralisi dei nostri tribunali: in cui c’è chi aggredirà direttamente le strutture, chi aggredirà il medico dipendente, chi aggredirà il medico convenzionato, chi aggredirà il medico invece libero professionista, con strumenti diversi, con chiamate reciproche, con criteri che sono prefissati addirittura con il paradosso di essere imperativi. Insomma, io penso che votare contro questo articolo sia assolutamente un dovere per chi voglia bene alla nostra sanità e a coloro che, ahimè, sono costretti a farvi ricorso.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 29).

(Esame dell'articolo 8 – A.C. 259-B ed abbinate)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 259-B ed abbinate).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Presidente, anche in questo caso invito al ritiro, o parere contrario, su tutti gli emendamenti all'articolo 8.

  PRESIDENTE. Invito il relatore di minoranza, onorevole Colletti, ad esprimere il parere.

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Tutti i pareri sono favorevoli, tranne che sull'emendamento Sisto 8.51, per cui mi rimetto all'Aula.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sisto 8.50, con il parere contrario della Commissione e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sisto 8.51.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Per dichiarare il nostro voto favorevole.

Pag. 29

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, anche qui ritengo che il tentativo di snellire la procedura, e di dare anche alla parte procedurale una maggiore decenza rispetto al compromesso che ha portato a questo inestricabile rovo di scelte procedurali, sia inevitabile. Noi proponiamo una semplificazione importante: non diamo alle compagnie questo ruolo assolutamente centrale e salvifico, e ripristiniamo il rapporto corretto fra il paziente, il danneggiato e il danneggiante in modo assolutamente più...

  PRESIDENTE. Onorevole Carbone, prego, si accomodi al suo posto, prego. Prego, onorevole Sisto.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. In modo assolutamente più... Ostruzionismo della maggioranza. In modo assolutamente più leggibile. Voteremo favorevolmente su questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sisto 8.51, con il parere contrario della Commissione e del Governo, mentre il relatore di minoranza si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.2 Colletti, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ne approfitto per salutare gli alunni e i docenti dell'istituto tecnico tecnologico «Silvano Fedi – Enrico Fermi» di Pistoia, che assistono ai nostri lavori in tribuna (Applausi).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.3 Colletti, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 8.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Spadoni. Ne ha facoltà.

  MARIA EDERA SPADONI. Intervengo per dichiarare il voto contrario...

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale presumo, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  MARIA EDERA SPADONI. No, Presidente...

  PRESIDENTE. Onorevole Spadoni, le spiego. Siccome lei ha chiesto la parola, io gliel'ho data; poi si è alzato l'onorevole Colletti e io non ho capito chi dei due voleva parlare. Ma abbiamo capito che lei parla per il gruppo e l'onorevole Colletti parla a titolo personale. Giusto ? Prego, onorevole Colletti.

  ANDREA COLLETTI. Presidente, questo articolo 8 dimostra l'incapacità redazionale di chi ha pensato questa proposta di legge. Faccio un breve excursus. Al Pag. 30primo comma si dice che è obbligatorio il tentativo (obbligatorio) di conciliazione, che in realtà non è quello, bensì il ricorso ex articolo 696-bis. Al secondo comma si ripete nuovamente che è obbligatorio quel ricorso, perché è una condizione di procedibilità. Andiamo, poi, al secondo periodo del secondo comma in cui si dice: «Abbiamo scherzato; in realtà non devi fare esclusivamente quello, caro danneggiato, ma puoi fare anche la mediazione». Ma, allora, perché l'abbiamo scritto al primo comma e al primo periodo del secondo comma ? Inoltre, al quarto periodo si dice: «Danneggiato, attenzione, che non è applicabile un'altra legge». Ma perché non eliminarla ? Ma soprattutto prevedere la partecipazione obbligatoria di tutte le parti a una controversia civile lo sa qualunque studente di giurisprudenza del primo anno che è incostituzionale. Esiste la contumacia nel diritto italiano. Cosa si fa ? Il giudice chiama i carabinieri per far costituire a mezzo di un avvocato un medico che non partecipa a un procedimento civile ?

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole Colletti.

  ANDREA COLLETTI. Ci rendiamo conto delle abnormità e assurdità di questa previsione ?

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 34).

(Esame dell'articolo 9 – A.C. 259-B ed abbinate)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 259-B ed abbinate).
  Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori ad esprimere il parere della Commissione.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente. Nell'esprimere un parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 9, voglio precisare che il Senato, nel riformulare i commi 5 e 6 dell'articolo 9 e facendo riferimento alle diverse situazioni in cui può essere esercitata l'azione di rivalsa, ha utilizzato l'espressione: «moltiplicato per il triplo», che evidentemente, in base al principio di ragionevolezza, deve essere interpretata nel senso di non superiore al triplo. Al di là dell'espressione non particolarmente felice, infatti non si può pensare che il legislatore abbia voluto intendere che il reddito debba essere moltiplicato per il triplo. Ciò equivarrebbe, in pratica, a non porre alcun limite. È giusto che ciò rimanga agli atti di quest'Aula.

  PRESIDENTE. Rimarrà agli atti. L'onorevole relatore di minoranza ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Presidente, innanzitutto da relatore di minoranza faccio notare che qualora ci sia, anzi qualora sia stato fatto un errore al Senato noi potremmo facilmente emendarlo, perché abbiamo capacità emendativa qui alla Camera. Forse il relatore di maggioranza non sa che può presentare anche un emendamento per cambiare una proposta di legge.
  Ad ogni modo, passando ai vari emendamenti, perché qualche altro deputato ha capito che poteva emendare questa proposta di legge, esprimo i miei pareri: 9.3 Fucci, parere contrario; 9.1 Colletti, favorevole; 9.50 Sisto, mi rimetto all'Aula; 9.4 Silvia Giordano, favorevole; 9.52 e 9.51 Sisto, mi rimetto all'Aula; 9.2 Colonnese, parere favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

Pag. 31

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, il mio è un chiarimento sul parere che è stato espresso e, quindi, non rientra nell'intervento sull'emendamento. È una richiesta di chiarimento al relatore sul parere. Il relatore ha detto che nelle modifiche che il Senato ha proposto, si legge al quinto comma dell'articolo 9: «l'importo dalla condanna per la responsabilità amministrativa e della surrogazione di cui all'articolo 1916, primo comma...

  PRESIDENTE. Onorevole Sisto, però stringa.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, è un dato...

  PRESIDENTE. Il relatore ha espresso il parere. Io, in via...

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Ma se non leggo ...

  PRESIDENTE. Mi ascolti, onorevole Sisto. Io le sto dando la parola, però il relatore ha già...

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Se mi fa completare il pensiero. Devo leggere la principale...

  PRESIDENTE. No, lei deve sintetizzare la richiesta al relatore.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Allora, vado al cuore. Il relatore dice che il finale: «moltiplicato per il triplo» deve essere corretto come: «fino al triplo». È giusto ? Ho ben compreso ? Io credo che questa sia una proposta di modifica dalla norma. Allora, vorrei sapere se il relatore propone autonomamente un emendamento, perché...

  PRESIDENTE. Onorevole Sisto, la ringrazio. Il relatore non propone nessun emendamento; ha lasciato soltanto agli atti che, come lei sa, ha il valore del fatto che rimane agli atti. La norma è quella che è e, quindi, non propone, altrimenti avrebbe proposto un emendamento.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Però, moltiplicato per il triplo non è fino al triplo...

  PRESIDENTE. Onorevole Sisto, ho capito !
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.3 Fucci, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.1 Colletti, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.50 Sisto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Voteremo a favore di questo emendamento.

Pag. 32

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, intervengo nel tentativo disperato di recuperare un'ortodossia giuridica in questo provvedimento, dove la mescolanza fra responsabilità civile e amministrativa, prove desunte, dettagliate, frantumate e poi riprese nei vari giudizi, è assolutamente intollerabile; vedo che anche il collega Colletti si agita e giustamente.
  Siamo di fronte, ancora una volta, a un pacchetto che viene affidato al giudice nel disperato tentativo di una mediazione che non ha né capo, né coda. Noi siamo abituati a una responsabilità penale, civile e amministrativa, sono tre distinte situazioni, anche probatoriamente, e per regole processuali. In questo provvedimento, incredibilmente, diventano un po’ l'una e un po’ l'altra, un po’ insieme e un po’ separate. Io affido veramente, se si potesse usare un'espressione, a coloro che leggeranno questa norma, il giudizio su quanto stiamo coniando in quest'Aula: completamente negativo. Voteremo a favore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.50 Sisto, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e sul quale si rimette all'Aula il relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.4 Silvia Giordano, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.52 Sisto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Voteremo a favore di questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, come accade nei provvedimenti affetti da confusionismo acuto, non c’è limite al peggio. È evidente che qui si vuole paralizzare addirittura per una condanna ad un'azione di rivalsa come ostacolo, l'assegnazione di incarichi professionali superiori ovvero la partecipazione a concorsi per l'assegnazione di incarichi professionali superiori. Come se la rivalsa potesse, piccola, grande o media, costituire tout court, una responsabilità nel curriculum magari di un sanitario di straordinaria capacità e che, perché magari vi è stato un piccolo infortunio, deve essere assolutamente penalizzato. Mi sembra che fra giustizialismo, confusione e incapacità di governare le norme, c’è solo l'imbarazzo dalla scelta.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.52 Sisto, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e sul quale si rimette all'Aula il relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 33
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 9.51 Sisto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Voteremo a favore di questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, le norme bisogna saperle scrivere perché poi devono essere interpretate. Allora, io affido all'Aula questa valutazione: in caso di colpa grave non possono superare una somma pari al valore maggiore del reddito professionale, ivi compresa la retribuzione lorda, conseguito nell'anno di inizio dalla condotta a causa dell'evento, o nell'anno immediatamente precedente o successivo, moltiplicato per il triplo. Io credo che questo è veramente intollerabile da un punto di vista di formulazione normativa. Noi abbiamo proposto una formulazione molto più semplice: non può superare una somma pari al triplo della retribuzione lorda annua. Credo che questo sia un modo più accettabile di scrivere le norme. Ci siamo complicati la vita in modo assolutamente intollerabile. Voteremo a favore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.52 Sisto, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e sul quale si rimette all'Aula il relatore minoranza.
  Dichiaro...
  Allora, chiedo scusa, colleghi, revoco l'indizione della votazione.
  Siamo sull'emendamento 9.51 Sisto, quello su cui è intervenuto l'onorevole Sisto.

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.51 Sisto, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e sul quale si rimette all'Aula il relatore minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.2 Colonnese, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 9.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Per dichiarare il nostro voto contrario.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente non ci si può esimere dall'esprimere una fortissima contrarietà su questo articolo che in qualche maniera, con l'azione di rivalsa o di responsabilità amministrativa, propone un modello assolutamente innovativo, per essere diciamo così buonista. Ma innovativo nella frantumazione di tutte le regole giuridiche a cui siamo abituati. Citerò soltanto l'ultima norma, il settimo comma, in cui si fa riferimento alla possibilità di assumere argomenti di prova dalle prove assunte. Una sorta di bestiario del linguaggio tecnico: assumere Pag. 34argomenti di prova dalle prove non significa assolutamente niente. È un concetto incontrollabile e che nelle aule giudiziarie costituirà fonte di ilarità da parte di chiunque ne farà ricorso.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n.42).

(Esame dell'articolo 10 – A.C. 259-B ed abbinate)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 259-B ed abbinate).
  Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori ad esprimere il parere della Commissione.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Presidente, anche in questo caso, invito al ritiro, altrimenti parere contrario, su tutti gli emendamenti dell'articolo.

  PRESIDENTE. Onorevole Colletti ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Aula sugli emendamenti 10.50 10.51, 10.52 e 10.53 Sisto, esprimo parere contrario sull'emendamento 10.54 Sisto, parere favorevole sull'emendamento 10.1 Nicchi e parere contrario sull'emendamento 10.55 Sisto.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Parere conforme a quello del relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 10.50 Sisto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Per dichiarare il nostro voto favorevole a questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà. Onorevole Palese, abbassiamo un pochino il tono della voce, grazie.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Gli emendamenti all'articolo 10 servono a dimostrare come il Senato sia stato davvero capace di un peggioramento epocale del testo della Camera, ma non casualmente, perché, se ben leggo, mentre nell'articolo 10 che viene proposto dalla maggioranza si fa riferimento alle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private, nella originaria stesura era soltanto per le strutture pubbliche. Allora, capite bene come l'ala potente delle assicurazioni aleggia in questo provvedimento, con un obbligo che viene esteso anche ai privati intollerabilmente, che, invece, devono essere liberi di poter gestire il proprio budget in maniera assolutamente diversa. Credo che, da questo punto di vista, questo sia un provvedimento che ha pochi precedenti per la incisività nel perseguimento di uno scopo affaristico.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.50 Sisto, con il parere contrario della Commissione e del Governo e sul quale si rimette all'Aula il relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 35
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.51 Sisto, con il parere contrario della Commissione e del Governo e sul quale si rimette all'Aula il relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.52 Sisto, con il parere contrario della Commissione e del Governo e sul quale si rimette all'Aula il relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.53 Sisto, con il parere contrario della Commissione e del Governo e sul quale si rimette all'Aula il relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.54 Sisto, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.1 Nicchi, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 10.55 Sisto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Per dichiarare il nostro voto favorevole.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Che cosa c’è di meglio che un bel monitoraggio coattivo per verificare che effettivamente le polizze di assicurazione siano tutte ben stipulate e tutte ben controllate ? Il settimo comma risponde proprio a questo. Il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro della salute e l'Ivass controllano tutti i dati delle polizze di assicurazione stipulate ai sensi del comma primo e secondo di questo articolo e delle analoghe misure adottate, eccetera. Cioè, sostanzialmente, il pubblico prende il controllo dell'effettivo ricorso alle polizze di assicurazione come individuate. Ecco, il dado è tratto. Sicuramente ci sarà la possibilità di verificare che tutte le strutture abbiano puntualmente fatto ricorso a questo strumento. Mi sembra davvero il massimo: non soltanto l'obbligo in positivo, non soltanto le norme imperative, non soltanto le strutture sociosanitarie Pag. 36private; ecco il controllo che questo sia effettivamente realtà. Credo che veramente siamo alla misura colma.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.55 Sisto, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 50).

(Esame dell'articolo 11 – A.C. 259-B ed abbinate)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 259-B ed abbinate).
  Se nessuno chiede di intervenire, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Presidente, anche qui, invito al ritiro, altrimenti parere contrario, di tutti gli emendamenti all'articolo 11.

  PRESIDENTE. Onorevole Colletti ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Sull'emendamento 11.50 Sisto parere contrario e sull'emendamento 11.1 Colletti parere favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Conforme al relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.50 Sisto, parere contrario dei due relatori e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 11.1 Colletti.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Spadoni. Ne ha facoltà.

  MARIA EDERA SPADONI. Spero questa volta di riuscire a finire la frase: voteremo favorevolmente su questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Grazie Presidente. Pur essendo favorevoli a questo articolo, vorrei far notare, sia al sottosegretario che al relatore per la maggioranza, come in realtà questa norma, ahimè, sia stata scritta male. Infatti, soprattutto per i procedimenti di responsabilità medica, la prescrizione, a differenza di quanto opera in altri casi, non inizia a decorrere dal momento del fatto, ovvero dal momento dell'evento, bensì, soprattutto per i danni cosiddetti lungo latenti – e c’è giurisprudenza della Suprema Corte amplissima –, la prescrizione inizia a decorrere dalla conoscenza del danno, ovvero dalla conoscenza della riferibilità del danno a un comportamento specifico.Pag. 37
  Questo, quindi, sta a significare che tale previsione, per cui l'assicurazione copre entro i dieci anni successivi, rischierà di rendere inutile questa previsione per molti medici, che non si troveranno coperti, poiché validamente i danneggiati potranno operare e richiedere un risarcimento successivamente ai dieci anni dall'evento.
  Per tutelare medici ed infermieri, bisogna modificare questo comma e, quindi, invito, pertanto, il relatore almeno a rispondere a questa obiezione, visto che è presente.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.1 Colletti, parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 53).

(Esame dell'articolo 12 – A.C. 259-B ed abbinate)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 259-B ed abbinate).
  Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori ad esprimere il parere della Commissione.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Onorevole Colletti ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Aula.

  PRESIDENTE. Governo ?

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Conforme al relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.50 Sisto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Presidente, noi voteremo favorevolmente l'emendamento del collega Sisto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente. In questo emendamento è stata riproposta la formula che era passata in quest'Aula, cioè il diritto di rivalsa verso l'assicurato da parte dell'impresa va quantificato nella misura in cui avrebbe avuto contrattualmente diritto di rifiutare o di ridurre la propria prestazione, invece la proposizione è nel rispetto dei requisiti minimi non derogabili contrattualmente, stabiliti dal decreto di cui all'articolo 10, comma 6. È un'ulteriore norma a favore delle compagnie di assicurazione. Noi voteremo assolutamente a favore di quest'emendamento, contro la modifica pro assicurazioni del Senato.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 3812.50 Sisto, parere contrario della Commissione e del Governo, si rimette all'Aula il relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 55).

(Esame dell'articolo 13 – A.C. 259-B ed abbinate)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 259-B ed abbinate).
  Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori ad esprimere il parere della Commissione.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Invito al ritiro o parere contrario sugli emendamenti all'articolo 13.

  PRESIDENTE. Onorevole relatore di minoranza Colletti ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Parere favorevole ad entrambi.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Conforme al relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.1 Colletti, parere contrario della Commissione e del Governo, favorevole il relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

  Passiamo all'emendamento 13.50 Sisto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Voteremo favorevolmente su questo emendamento, Presidente.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente. Anche qui un clamoroso peggioramento nel testo del Senato, dove si fa espresso riferimento a delle conseguenze, che sono assolutamente inaccettabili dal punto di vista processuale. L'emendamento in questione cerca di ripristinare un minimo di equilibrio e un minimo di lettura, per così dire, semplificata di procedure, che per la loro farraginosità sono destinate ad intasare completamente il mondo del sanitario e del giudiziario.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.50 Sisto, parere contrario della Commissione e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

Pag. 39

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 58).

(Esame dell'articolo 14 – A.C. 259-B ed abbinate)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 259-B ed abbinate).
  Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori ad esprimere il parere della Commissione.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Presidente, anche in questo caso, invito al ritiro o parere contrario.

  PRESIDENTE. Onorevole Colletti ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Parere conforme al relatore di maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.1 Di Vita, con il parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 60).

(Esame dell'articolo 15 – A.C. 259-B ed abbinate)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 259-B ed abbinate).
  Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori ad esprimere il parere.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Invito al ritiro o parere contrario sugli emendamenti all'articolo 15.

  PRESIDENTE. Onorevole Colletti ?

  ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Parere tutti favorevoli, tranne sull'emendamento 15.51, su cui il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Parere conforme al relatore di maggioranza.

  PRESIDENTE. Scusi onorevole Colletti, sull'emendamento 15.51 quindi il parere è contrario, ho capito bene ? Sì, grazie.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento 15.50. Sisto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Il tema dei consulenti nel processo di responsabilità medica, espressamente individuato da questa norma, procedimenti civili e procedimenti penali, ha Pag. 40tre caratteristiche patologiche; il primo: l'autorità giudiziaria affida all'espletamento della consulenza; è scomparsa, quindi, la valutazione di problemi tecnici complessi cioè il consulente diventa assolutamente un must, anziché essere relegato, essendo il giudice peritus peritorum soltanto a quei casi in cui è indispensabile affidarsi al consulente.
  Secondo questa norma, stiamo innescando una sorta di business per norma di consulenti nell'ambito della responsabilità sanitaria, con un'altra aggravante di non poco conto: che si fa riferimento, sempre nel primo comma dell'articolo 15, a specifici percorsi formativi.
  Ora cerchiamo di capire che cosa può accadere. Cioè, nasceranno delle scuole di formazione di consulenti – il che non ha nessun senso, perché il consulente è un medico, è un altro medico che fa esattamente la stessa cosa, che deve esprimere un giudizio terzo –, scuole di formazione che renderanno questi soggetti meritevoli di essere nominati prima di altri.
  Quindi comprendete bene che si seleziona non per migliorare, ma soltanto per favorire l'accesso di questi medici al ruolo di consulenti.
  Ecco, credo che questa legge abbia nettamente peggiorato il rapporto fra il processo e la patologia in materia sanitaria, l'ha peggiorato sulla responsabilità penale, sulla responsabilità civile, sulla nomina di consulenti, sul frazionamento delle compagnie di assicurazione; è una legge lobbistica – non ho nessun timore di dirlo – che, anziché chiarire, anziché aiutare, anziché snellire, anziché liberarci dalla medicina difensiva, ci fa ripiombare, in nome di un puro affarismo economico, in un baratro da cui pensavamo di essere usciti.
  Noi voteremo a favore di questo emendamento.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Non sono intervenuto negli interventi precedenti sugli emendamenti precedenti del collega Sisto solo per puntualizzare che lo spirito di questo articolo serve sostanzialmente per evitare quello che sta accadendo nel nostro Paese, che vengano cioè chiamati a svolgere funzione di periti persone che non hanno le comprovate esperienze nel settore specifico del caso concreto.
  In questo modo, attraverso anche processi e percorsi formativi – e non credo che sia un'azione di lobbying quella di fare formazione, soprattutto per i periti chiamati a svolgere questo delicatissimo ruolo e compito che devono e saranno chiamati e consultati dal giudice per esprimersi proprio sul futuro professionale di altri colleghi – si avrà la possibilità, da parte di questi professionisti, di fare dei percorsi formativi che li qualificano proprio nello svolgimento di questo difficile ruolo, che spesso è in mano a loro la possibilità o meno di poter definire il futuro professionale di altri colleghi chiamati in causa.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 15.50 Sisto, con il parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 15.1 Nicchi, con il parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 41
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 15.60 Colletti, con il parere contrario del relatore per la maggioranza e del Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 63).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento 15.51. Sisto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Mi pare doveroso dichiarare il nostro voto favorevole, Presidente.

  PRESIDENTE. Bene, siamo lieti che lei ce l'abbia dichiarato.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. E a me pare parimenti doveroso rimarcare due profili, Presidente, che abbiamo cercato in questo emendamento di reprimere.
  Il primo: che l'incarico è conferito obbligatoriamente al collegio, cioè come se non fosse possibile affidare a un solo medico, un medico legale, magari, un giudizio, ma si fa riferimento espressamente, nei casi di cui al comma 1, che l'incarico è del collegio, e si creano i criteri per il compenso, magari eliminando un aumento del 40 per cento. Questo vi dà l'idea di come il giudice non solo dovrà nominare un collegio, ma lo dovrà nominare con dei criteri precostituiti. In altri termini, creiamo – come si suol dire – il circuito obbligato delle consulenze e delle perizie in tema di responsabilità socio-sanitaria. Ce n’è abbastanza per votare a favore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 15.51 Sisto, con il parere contrario dei relatori e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 65).

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 259-B ed abbinate)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 259-B ed abbinate).
  Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Ordine del giorno n. 9/259-B/1 Vazio: parere favorevole, a condizione che sia riformulato nel modo seguente: le parole «a modificare» siano sostituite dalle seguenti: «ad aggiornare». Ordine del giorno n. 9/259-B/2 Cristian Iannuzzi: parere favorevole. Ordini del giorno n. 9/259-B/3 Vargiu e n. 9/259-B/4 Nesi: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/259-B/5 Rondini: parere favorevole Pag. 42a condizione che prima sia inserita la locuzione «a valutare l'opportunità». Ordine del giorno n. 9/259-B/6 Allasia: parere favorevole, a condizione che venga inserita prima la frase: «a valutare l'opportunità di (...)». Ordine del giorno n. 9/259-B/7 Pagano: parere favorevole a condizione che venga inserita prima la frase: «a valutare l'opportunità di (...)».Ordine del giorno n. 9/259-B/8 Galgano: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/259-B/9 Menorello: parere favorevole a condizione che venga inserita prima la frase: «a valutare l'opportunità di (...)».Ordine del giorno n. 9/259-B/10 Marzano: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/259-B/11 Borghesi: parere favorevole a condizione che prima sia inserita la frase: «a valutare l'opportunità di (...)». Ordini del giorno n. 9/259-B/12 Monchiero, n. 9/259-B/13 Brignone, n. 9/259-B/14 Civati e n. 9/259-B/15 Catalano, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/259-B/16 Nicchi: parere favorevole a condizione che prima sia inserita la frase: «a valutare l'opportunità di (...)». Ordini del giorno n. 9/259-B/17 Binetti e n. 9/259-B/18 Zaccagnini: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/259-B/19 Fucci: parere favorevole; la materia non è molto attinente al ddl in esame, tuttavia, visto che è già inserita la formula: «a valutare l'opportunità di (...)», il parere è favorevole. Ordine del giorno n. 9/259-B/20 Matarrelli: parere favorevole a condizione che le parole «una modifica» siano sostituite dalla parola «aggiornamento». Ordine del giorno n. 9/259-B/21 Lorefice: parere favorevole, a condizione che venga inserita prima la frase: «a valutare l'opportunità di (...)». Ordine del giorno n. 9/259-B/22 Baroni: parere favorevole, a condizione che all'inizio di ogni impegno sia inserita la frase: «a valutare l'opportunità di (...).» Ordine del giorno n. 9/259-B/23 Grillo: parere favorevole a condizione che venga prima inserita la frase: «a valutare l'opportunità di (...)». Ordine del giorno n. 9/259-B/24 Colletti: parere favorevole a condizione che venga prima inserita la frase: «a valutare l'opportunità di (...)». Ordine del giorno n. 9/259-B/25 Bonafede e n. 9/259-B/26 Businarolo: parere contrario. Ordine del giorno n. 9/259-B/27 Iannuzzi Tino: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/259-B/28 Andrea Maestri: parere favorevole, ma con questa riformulazione: «per quanto di competenza e compatibilmente con i vincoli di bilancio».

  PRESIDENTE. Il parere sull'ordine del giorno n. 9/259-B/29 Baldelli ?

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Questo ordine del giorno non ce l'ho. Lo devo prima leggere.

  PRESIDENTE. Va bene. Allora, direi intanto di iniziare a esaminare gli altri e poi alla fine mi dà il parere. Ordine del giorno n. 9/259-B/1 Vazio: parere favorevole, con riformulazione, il presentatore accetta la riformulazione. Ordini del giorno n. 9/259-B/2 Cristian Iannuzzi, n. 9/259-B/3 Vargiu e n. 9/259-B/4 Nesi, parere favorevole: va bene. Ordine del giorno n. 9/259-B/5 Rondini: c’è una riformulazione, è accettata. Ordini del giorno n. 9/259-B/6 Allasia e n. 9/259-B/7 Pagano: c’è una riformulazione, è accettata. Ordine del giorno n. 9/259-B/8 Galgano: parere favorevole, va bene. Ordine del giorno n. 9/259-B/9 Menorello: c’è una proposta di riformulazione, va bene. Ordine del giorno n. 9/259-B/10 Marzano: parere favorevole, va bene. Ordine del giorno n. 9/259-B/11 Borghesi: c’è una proposta di riformulazione, è accettata. Ordini del giorno n. 9/259-B/12 Monchiero, n. 9/259-B/13 Brignone, n. 9/259-B/14 Civati e n. 9/259-B/15 Catalano, parere favorevole: va bene. Ordine del giorno n. 9/259-B/16 Nicchi: parere favorevole con riformulazione, va bene. Ordini del giorno n. 9/259-B/17 Binetti e n. 9/259-B/18 Zaccagnini: parere favorevole, va bene. Ordine del giorno n. 9/259-B/19 Fucci: va bene. Ordine del giorno n. 9/259-B/20 Matarrelli: c’è una proposta di riformulazione, va bene. Ordini del giorno n. 9/259-B/21 Lorefice e n. 9/259-B/22 Baroni: c’è una proposta di riformulazione, Pag. 43va bene. Ordine del giorno n. 9/259-B/23 Grillo: parere favorevole con riformulazione, va bene. Ordine del giorno n. 9/259-B/24 Colletti: parere favorevole con riformulazione. Onorevole Colletti, accetta la riformulazione ?

  ANDREA COLLETTI. Presidente, con il mio ordine del giorno ho chiesto che le tabelle previste dagli articoli 138 e 139 del codice delle assicurazioni private – che prevedono la liquidazione monetaria per persone che subiscono una invalidità, a norma di questa legge, non solo per l'RC auto, ma anche per i danni da responsabilità medica – e le liquidazioni monetarie venissero semplicemente aumentate — perché sono all'incirca del 40 per cento inferiori alle liquidazioni attuate attualmente dalla giurisprudenza, – attraverso le tabelle dell'Osservatorio della giustizia civile del tribunale di Milano e le tabelle di Roma. Ora, che il Governo mi dica su una domanda specifica: «Volete aumentare la liquidazione monetaria di queste tabelle ?» che vuole aggiungere la riformulazione: «a valutare l'opportunità di (...)» ovviamente non mi sta affatto bene. Io in questo momento voglio sapere se il Governo le vuole aumentare, oppure se le vuole tenere così basse per favorire le compagnie di assicurazione.

  PRESIDENTE. Quindi il presentatore non accoglie la riformulazione del Governo. L'ordine del giorno n. 9/259-B/24 Colletti viene testé sottoscritto anche dall'onorevole Simone Baldelli.
  Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/259-B/24 Colletti, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 66).

  Ordine del giorno n. 9/259-B/25 Bonafede: c’è un parere contrario. Chiede che sia posto in votazione. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/259-B/25 Bonafede, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 67).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Businarolo n. 9/259-B/26, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 68).

  Il parere sull'ordine del giorno Tino Iannuzzi n. 9/259-B/27 è favorevole.
  Sull'ordine del giorno Andrea Maestri n. 9/259-B/28 è stata avanzata una proposta di riformulazione. Va bene ? Sì.
  Qual è il parere del Governo sull'ordine del giorno Baldelli n. 9/259-B/29 ?

  DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Stato per la Salute. Il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il parere è dunque contrario. Onorevole Baldelli, prego.

  SIMONE BALDELLI. Presidente, il parere contrario del Governo su questo ordine del giorno è piuttosto indicativo. Quest'ordine del giorno dice: siccome nel corso del provvedimento sono state sollevate delle criticità, che puntano l'indice contro alcune storture e peggioramenti di questo provvedimento... Tra l'altro sottolineate perfino da un presidente di gruppo di maggioranza, oltre che da autorevoli esponenti dell'opposizione: penso agli interventi dell'onorevole Sisto, ma anche a quelli dei colleghi Colletti e Bonafede, che su argomenti diversi hanno sottolineato questioni che io ritengo rilevanti. In questo ordine del giorno si dice semplicemente Pag. 44che il Governo si impegna a monitorare gli effetti sui cittadini di queste norme, a riferire in Parlamento alle Commissioni competenti gli esiti di questo monitoraggio, e a valutare l'opportunità di modificare le norme che non si rivelino efficaci, o addirittura che si rivelino negative. Ora, mi pare singolare che il Governo dia parere contrario su questo ordine del giorno, evidentemente avallando le preoccupazioni di quanti pensano che, a monte di tutto questo, ci sia uno strabismo nel guardare con più attenzione agli interessi delle assicurazioni rispetto agli interessi dei cittadini che ricevono le cure, passando per una mortificazione e per una inibizione del personale che esercita professioni sanitarie. Per tutte queste ragioni continua la mia perplessità su queste norme: a maggior ragione sottolineando il fatto, Presidente, che componenti di gruppi molto diversi hanno avuto convergenze nel formulare le stesse identiche critiche, e che la maggioranza ha scelto, malgrado i riconosciuti peggioramenti, di andare avanti come un treno. Lo poniamo in votazione, e noi votiamo chiaramente a favore di questo ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Onorevole Sisto, lei ha quaranta secondi, perché il suo gruppo ha terminato il tempo, quindi può usare questi. Prego.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, solo per dire che questa è la riprova, la cartina di tornasole di come tutto questo provvedimento è ispirato semplicemente a perdere il controllo, non a garantirlo. E se questo è il tenore di questo provvedimento, il nostro voto contrario sarà non convinto: di più.

  PRESIDENTE. Grazie. Ha regalato alla collettività venti secondi, onorevole Sisto. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Baldelli n. 9/259-B/29, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge (Vedi votazione n. 69).

  È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 259-B ed abbinate)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pastorelli. Ne ha facoltà. Prima di dare la parola all'onorevole Pastorelli, avviso il sottosegretario e i colleghi che il banco del Governo durante le dichiarazioni di voto deve essere lasciato libero. Bene. Onorevole Pastorelli...

  ORESTE PASTORELLI. Signor Presidente,...

  PRESIDENTE. Onorevole Faraone, lei deve rimanere: sono i colleghi che non devono... Bene.

  ORESTE PASTORELLI. ...signor rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, questa legge aumenta le garanzie e le tutele...

  PRESIDENTE. Scusi, scusi, scusi. Onorevole Faraone, lei deve rimanere mentre parlano i colleghi. Mi scusi, onorevole Pastorelli. Bene, ci siamo capiti. Prego, onorevole Pastorelli.

  ORESTE PASTORELLI. Presidente, signor rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, questa legge aumenta le garanzie e le tutele per medici e operatori sanitari, e allo stesso tempo assicura ai pazienti la possibilità di essere risarciti in tempi rapidi e certi, a fronte di danni sanitari eventualmente subìti nel corso del loro ricovero, o comunque del loro rapporto Pag. 45con il Sistema sanitario. Un inter vento era necessario e urgente, visto il volume del contenzioso e il preoccupante aumento delle denunce connesse alla cosiddetta malasanità.
  Il numero delle denunce ha portato ad un incremento considerevole dei costi assicurativi per gli operatori sanitari, danneggiando soprattutto i giovani medici che non sono in grado di farvi fronte, ma anche le strutture sanitarie. Il nostro Sistema sanitario, nonostante le critiche, resta anche secondo l'OMS uno dei più efficienti: è bene, dunque, aver stabilito che la responsabilità penale del medico o dell'operatore sanitario possa esserci solo nel caso di colpa grave. La minaccia penale sui professionisti, infatti, fa sì che spesso il medico, per non rischiare, sia indotto a non fare, rinviando decisioni anche urgenti; oppure a fare troppo,...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Pastorelli: forse non mi sono spiegato. Grazie. Prego, onorevole Pastorelli, concluda.

  ORESTE PASTORELLI. ...aumentando a dismisura il fenomeno della medicina difensiva. Allo stesso tempo riteniamo giusto che anche il paziente venga tutelato. Per questo la componente socialista, come nel precedente passaggio alla Camera, voterà a favore di questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Partito Socialista Italiano (PSI)-Liberali per l'Italia (PLI)).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Questo è un disegno di legge di quelli lungamente attesi, anche da più di una legislatura. È un disegno di legge che in qualche modo cerca, anche lui, di individuare un punto di equilibrio: da un lato c’è la scienza medica che non è una scienza matematica, che non è una scienza a risultato sicuro, meccanicamente ottenuto, e invece è una scienza che, nella misura in cui si confronta ogni volta con processi biologici diversi e complessi, chiede...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Binetti. L'onorevole Faraone, il sottosegretario ? Onorevole Faraone, se lei ha bisogno ci sono gli assistenti parlamentari che stanno qui apposta. Mi rendo conto, allora... Bene. Prego onorevole Binetti, mi scusi.

  PAOLA BINETTI. Ricomincio.

  PRESIDENTE. No, prosegua.

  PAOLA BINETTI. La medicina richiede costantemente al medico una capacità di applicare un sapere consolidato, ma gli chiede anche la capacità di cercare continuamente nuove risposte e nuove soluzioni a problemi per i quali ancora non ce ne sono. Penso, una volta per tutte, alla giornata di oggi, che è la Giornata delle malattie rare, in cerca costante e continua di farmaci nuovi, i cosiddetti farmaci orfani, per poter dare risposta a persone che non hanno avuto finora alcuna risposta: ne abbiamo anche parlato, i cosiddetti malati invisibili. Bene, oggi questa legge ricorda al medico che deve potersi assumere il rischio, in scienza e coscienza, delle sue decisioni; deve vivere contestualmente un'etica della competenza, un'etica della responsabilità, ma anche quella prudenza che ti permette di evitare situazioni di rischio eccessivo per il paziente.
  La medicina difensiva sta bloccando totalmente la capacità di ricerca del medico, per la paura di quello che è il contenzioso medico-legale. In questo testo unificato noi restituiamo al medico libertà di intervenire e capacità anche di individuare percorsi nuovi. Mi dispiace che il tempo sia terminato, però credo che questo sia un modo molto interessante, in questo periodo, di dire al medico che può innovare, che può cercare, che può rispondere a bisogni crescenti di complessità da parte del pazienti...

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Binetti...

  PAOLA BINETTI. ...e non arroccarsi soltanto nelle posizioni di rifiuto delle cure o di rifiuto delle terapie.

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  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Distaso. Ne ha facoltà.

  ANTONIO DISTASO. Grazie, Presidente. A nome della componente Conservatori e Riformisti, ora Direzione Italia e, in particolare, del collega Benedetto Fucci, che è il primo firmatario di questa proposta di legge, devo esprimere senz'altro il nostro sentimento di soddisfazione per la conclusione dell'iter di questo provvedimento così lungo e complesso. Abbiamo partecipato attivamente con il richiamato deposito della istanza relativa alla presentazione della proposta di legge, a firma appunto dell'onorevole Fucci, ma anche con emendamenti in sede di prima lettura e poi al Senato. Inoltre, voglio richiamare anche l'opera del nostro collega D'Ambrosio Lettieri.
  Oggi voglio richiamare semplicemente alcuni punti del provvedimento per me qualificanti. Credo che interveniamo in modo positivo sulla gestione del rischio clinico con l'istituzione di un sistema articolato, di livello sia nazionale sia regionale, frutto, peraltro, di un contributo offerto in fase emendativa dalla nostra componente qui alla Camera. Interveniamo sulla natura delle responsabilità del professionista, rispetto alla quale si sancisce, in modo chiaro, la natura extracontrattuale della responsabilità civile del professionista stesso e si dà, in questo modo, concreta attuazione al principio, già accolto nella recente giurisprudenza, che l'obbligazione a cui è tenuto il medico rappresenta una tipica obbligazione di mezzi e non di risultato. Interveniamo, inoltre, sulla conciliazione e sulla mediazione, come tappe obbligatorie prima di una possibile azione giudiziaria qualora tali tentativi di accordo non vadano a buon fine. Esprimo altresì una valutazione positiva anche sul Fondo di garanzia per i danni derivanti da responsabilità sanitaria, che ha lo scopo di risarcire i danni da responsabilità sanitaria in base a una casistica e modalità attuative che, come frutto di passaggi tra la Camera e il Senato, sono state progressivamente migliorate.
  Tuttavia, restano aspetti su cui sarebbe stato possibile intervenire in modo più completo. Riteniamo, ad esempio, che si possa potenzialmente creare confusione per la coesistenza di una natura della responsabilità in capo alla struttura che rimane di natura contrattuale, quindi di tipo diverso da quella stabilita per il professionista che diventa, appunto, extracontrattuale. Inoltre, fermo restando l'apprezzamento per alcuni interventi migliorativi da parte del Senato, non si considera in modo adeguato che circa l'85 per cento degli eventi avversi è imputabile a deficit organizzativi o strutturali dell'azienda.
  Preannuncio che consegnerò il testo completo della mia dichiarazione di voto. Nel frattempo, visti i tempi limitati, non posso che ribadire comunque l'apprezzamento, perché questo provvedimento, così atteso da tanti anni, oggi giunge finalmente alla luce qui alla Camera (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

  PRESIDENTE. È autorizzato, ovviamente, a consegnare il testo della sua dichiarazione di voto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nastri. Ne ha facoltà.

  GAETANO NASTRI. Grazie, Presidente. Arriva in Aula un provvedimento a lungo atteso dai sanitari, medici e operatori del sistema sanitario. È un provvedimento che, sebbene introduca anche una seria normativa in un ambito peraltro molto complesso, alla fine non raggiunge i propri obiettivi. Si tratta di un provvedimento che, lo ricordo, giunge all'esame di questa Assemblea per la terza lettura, essendo stato modificato dal Senato, ed è fortemente voluto dal legislatore, che intende ridefinire, nell'interesse della collettività, il quadro normativo in materia di sicurezza delle cure e di responsabilità in ambito medico e sanitario, resosi necessario per ricomporre la frattura che si è creata negli anni fra pazienti, professionisti e istituzioni sanitarie.Pag. 47
  Dopo anni e anni di custodia nei cassetti delle scrivanie ministeriali e parlamentari da parte degli ultimi Governi, dopo l'impegno solenne, come al solito disatteso, da parte dell'ex Presidente del Consiglio, Renzi, di assumere l'approvazione di tale legge tra gli obiettivi prioritari del 2016, dopo anni di dibattiti e migliaia di firme raccolte in varie petizioni, sembra dunque sia arrivato il momento di decidere. Dimentichiamo, però, lo sconcerto di fronte al fatto che questioni direttamente legate alla salute generale siano state finora sistematicamente rinviate e rinviate, finendo in fondo all'agenda della politica. Omettiamo di dire che il Sistema sanitario nazionale scompare nelle modifiche apportate al Senato a favore della più fantasiosa dizione: «strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private».
  Tuttavia, passando dalle ombre, che non finirebbero qui, alle luci – poche ! – possiamo considerare il testo di questo provvedimento un necessario, anche se non sufficiente, passo in avanti. Ad esempio, per la trasparenza sui risultati clinici e delle strutture sanitarie, vero segnale di civiltà, che prevede, inoltre, l'istituzione in ogni regione del centro per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente, competente per la raccolta dei dati regionali sugli errori sanitari e sul contenzioso e la relativa trasmissione all'osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza della sanità. Condividiamo la formulazione del nuovo articolo 590 del codice penale, previsto dall'articolo 6 di questo testo, che finalmente sancisce l'esclusione della punibilità penale per la fattispecie di imperizia, oltre che di colpa grave, quando sono rispettate le linee-guida ovvero le buone pratiche clinico-assistenziali. Finalmente, quanto tardivamente, ci allineiamo, con tale depenalizzazione, alla normativa delle altre nazioni europee.
  Altrettanto positiva è la previsione della elaborazione della tabella risarcitoria per il danno ovvero la certezza economica della pena, visto che fino ad ora, ad onta delle molteplici tabelle del danno esistenti – pensiamo a quelle dell'INAIL, sull'invalidità civile o stradali – vigeva la più totale fantasiosa discrezionalità del giudice, con casi verificatisi di risarcimenti milionari su danni di entità ridotta nonché con l'arrembaggio al tribunale da parte di studi legali e utenti alla ricerca di una vera lotteria di possibili vincitrici e vincitori. Tuttavia, senza disporre ancora di tabelle precise e, quindi, senza tetti prestabiliti, le assicurazioni potrebbero alzare le tariffe con premi stellari, se non addirittura rifiutarsi proprio di assicurare, come spesso oggi avviene. Quindi, le stesse strutture sanitarie potrebbero non essere in grado di assicurarsi o dover impegnare somme spropositate. Dall'articolo 10, inoltre, emerge finalmente l'obbligo assicurativo o di altre analoghe misure – autoassicurazione – a carico delle strutture sanitarie o socio-sanitarie pubbliche e private per la responsabilità civile verso terzi per i prestatori d'opera mentre finora era previsto solo l'obbligo a carico dell'operatore sanitario, che pertanto rispondeva di eventuali carenze della struttura in cui operava.
  Nonostante le evidenti e, potremmo dire, anche drammatiche carenze, segnalate e non, che speriamo siano meglio affrontate e magari risolte in un prossimo futuro e augurandoci che i decreti connessi al testo in esame siano rapidamente emanati, a pena anche dell'efficacia di molte parti della presente legge, preannunciamo, come Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale, il nostro voto di astensione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marazziti. Ne ha facoltà.

  MARIO MARAZZITI. Grazie, Presidente. A nome del gruppo Democrazia Solidale – Centro Democratico preannuncio, con soddisfazione, un voto pienamente favorevole su questa proposta di legge. Ciò per un motivo molto semplice: perché mette un punto avanzato su un tema che è quello della giustizia in campo sanitario, della malasanità e dei torti che i cittadini, Pag. 48a volte in maniera anche impotente e dolorosa, si trovano a subire, e prova a fare un passo in avanti sul rischio clinico, sulla medicina preventiva e sui risarcimenti dei cittadini. È un provvedimento che darà sicurezza in maniera equilibrata a tutti gli operatori del settore.
  Il nostro è un voto favorevole perché si cerca di garantire la sicurezza delle cure e la tutela dei pazienti, che è costitutiva del diritto alle cure, così come recita l'articolo 1. Inoltre, cerca di assicurare maggiore serenità a tutti gli esercenti della professione sanitaria, che al momento subiscono un enorme contenzioso. Gli effetti di questo contenzioso a loro volta provocano effetti di distorsione, di bassa qualità dei servizi e, soprattutto, di sprechi umani, di capacità e di danno economico, cioè tutto quello che si chiama, con parola sintetica, «medicina difensiva».
  Tuttavia, non è solo un problema economico, anche se incide in modo pesante sulla spesa pubblica. Infatti, se quei 10 miliardi, di cui si calcola il peso della medicina difensiva, oggi potessero essere usati per allargare ulteriormente i LEA, garantire diritti, garantire uguaglianza e alta qualità sul territorio nazionale, garantire una continuità tra misure assistenziali e misure sanitarie, recuperando la continuità tra territorio e mondo ospedaliero, per sostenere l'alta qualità dell'assistenza in tutte le fasi, anche nelle malattie acute, e anche e soprattutto in quelle croniche, noi avremmo già oggi un incremento ulteriore a difesa del Servizio sanitario nazionale universalistico, tra i migliori del mondo, ma in difficoltà per non sufficienti risorse.
  Allora, si tratta di una legge importante, che era ed è attesa da tutto il settore del mondo sanitario: lo testimoniano l'associazione nazionale dei medici generici, tutte le principali organizzazioni, i cardiochirurghi, quanti oggi investono sostanze, ma soprattutto investono in timore e insicurezza e quindi in spesa per le assicurazioni. È un provvedimento che va a equilibrare l'intero sistema, ossia dà certezza della possibilità di risarcimento a chi ritiene e a chi ha davvero avuto un danno dentro la sanità pubblica, la sanità convenzionata o la sanità privata. Protegge tutti gli esercenti delle professioni sanitarie nei casi in cui non compiano un dolo, cerchino, seguano le linee-guida delle società scientifiche e nei casi in cui, purtroppo, vi sia un esito negativo. Responsabilizza tutto il sistema sanitario attraverso la responsabilità diretta da un lato contrattuale e dall'altra extracontrattuale, come è stata definita nel testo di legge, e in più crea un sistema di assicurazione complessivo a protezione di tutti i soggetti in questione, cioè di tutti noi, cioè di tutti i cittadini italiani.
  È stato detto: in realtà è un grande favore alle assicurazioni. Io, mentre svolgo questa dichiarazione, a nome del mio gruppo, devo anche dare testimonianza del fatto che questo testo unificato è atteso da ormai circa venti anni; con questa precisione l'Italia era uno dei pochi Paesi a non averlo. Queste proposte di legge erano state avviate nella Commissione affari sociali con la presidenza del presidente Vargiu. Ho trovato questo testo quando sono stato eletto presidente della Commissione affari sociali. Ho ritenuto fosse di importanza decisiva che una legge di iniziativa parlamentare, di questa portata, arrivasse a termine. Il relatore Gelli, tutta la Commissione, hanno fatto un grande lavoro e un anno fa abbiamo licenziato questo testo per il Senato. Per questo io credo che oggi è un provvedimento importante, un provvedimento riformista, equilibrato e saggio, a tutela di tutti i cittadini che oggi avranno tempi certi. Nessuno potrà sottrarsi all'andare a rispondere di una richiesta di risarcimento, ci sarà l'obbligo a comparire, ci sarà la certezza che la responsabilità non sarà indefinita, perché in ogni caso le strutture sanitarie sono comunque investite del problema e, caso mai, potranno risarcirsi su chi ha compiuto dolo o con volontà abbia invece disatteso alla buona applicazione della professione medica.
  Bene, questa è una legge che dà più certezze, sostiene tutti, crea un sistema equilibrato di protezione dei cittadini. È una legge che dovrebbe ridurre il dolore, il dolore dei cittadini, il dolore di chi ha Pag. 49perso un proprio caro, di chi ha avuto un danno grave che non potrà mai essere risarcito abbastanza dal punto di vista finanziario o affettivo, ma di certo si toglie quella parte terribile della disperazione di non poter mai vedere giustizia, che è la cosa che più colpisce chi perde un proprio caro o chi vede un proprio caro danneggiato dalla sanità in maniera inconsulta, imprevedibile, intollerabile.
  Allora, con soddisfazione anche personale, perché questo è un grande risultato di tutta la Commissione Affari sociali, confermo l'annunciato voto favorevole del nostro gruppo Democrazia Solidale-Centro democratico (Applausi dei deputati del gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Faenzi. Ne ha facoltà.

  MONICA FAENZI. Grazie Presidente. Il provvedimento che ci accingiamo ad approvare oggi in terza lettura costituisce una prima risposta ad un fenomeno molto diffuso nel nostro Paese che è quello della medicina difensiva. Un tema molto delicato che da molti anni, forse da più di un decennio, è al centro del dibattito pubblico. Una questione che divide le coscienze ogni volta che ci troviamo di fronte alle denunce di casi di malasanità, di strutture inadatte ad accogliere pazienti, di inadeguatezze diffuse.
  Quando si ragiona di disposizioni che attengono alla sicurezza delle cure della persona assistita e alle responsabilità professionali di chi esercita professioni sanitarie, si parla prima di tutto di diritto alla salute e della migliore cura possibile. Si parla di aspettative tradite, di carenze, di liste di attesa infinite e inaccettabili. Si chiede agli operatori del settore e alle istituzioni di parlare di persone. Al tempo stesso, si parla, però, anche di medici e professionisti sanitari a volte messi alla berlina con troppa fretta e senza responsabilità.
  L'intento del provvedimento è, quindi, quello, da un lato, di migliorare il quadro normativo in materia di responsabilità medica, sia penale, che civile, e, dall'altro, quello di consentire ai professionisti del settore sanitario lo svolgimento della propria attività nelle migliori condizioni possibili. Una responsabilità complessa e multilivello, che va dalla gestione del rischio clinico, alla natura della responsabilità, alle tutele minime del professionista in caso di accordo stragiudiziale, alla conciliazione obbligatoria, alle tutele assicurative, al Fondo di garanzia per i danni derivanti da responsabilità sanitaria, alla disciplina delle linee guide e a quella relativa ai consulenti dei tribunali. Ormai, da molto tempo, è purtroppo diffuso nell'opinione pubblica un senso di diffidenza nei confronti degli operatori sanitari, nell'errata convinzione che la medicina sia onnipotente, una scienza esatta. Un eventuale risultato sfavorevole viene letto in taluni casi dal paziente e dai familiari come riconducibile a un inappropriato comportamento o a una inadeguatezza del funzionamento delle strutture assistenziali. Ma non sempre è così: i dati a nostra disposizione ci dicono che, dal 1994 al 2015, il numero dei sinistri da responsabilità professionale medica denunciato si è triplicato, arrivando fino a 34 mila casi. Vi è stato quindi un aumento delle denunce, sia nei confronti dei singoli medici, sia nei confronti delle strutture sanitarie, circa 20 mila, con un aumento del 255 per cento rispetto al 1994. La conseguenza di tutto cioè è la medicina difensiva, il cautelarsi da parte dei medici che determina due effetti assolutamente negativi: da una parte, l'aumento dei costi enormi pagati dalle strutture sanitarie e, dall'altra parte, il venir meno del rapporto fiduciario tra medico e paziente, presupposto fondamentale della buona sanità.
  Era necessario quindi che il Parlamento si occupasse di questo specifico problema e lo affrontasse. Lo si è fatto dopo poco più di un anno. C’è stato quindi un lungo iter in Senato che ha avuto l'obiettivo di mettere insieme tanti testi diversi. Il risultato però ci sembra positivo e proprio alcune innovazioni contenute nel testo meritano di essere citate.Pag. 50
  All'articolo 2 si prevede, per esempio, che le regioni possono affidare all'ufficio del difensore civico la funzione di garante del diritto alla salute. In ogni regione, inoltre, è istituito il Centro per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente, con la funzione di raccogliere i dati sui rischi ed eventi avversi e sul contenzioso generato e di trasmetterlo all'Osservatorio nazionale per le buone pratiche sulla sicurezza della sanità. Questo è molto importante, si fa una sorta di prevenzione dei rischi, perché raccogliendo tutta la casistica, si può vedere dove ci sono delle falle e dove si sbaglia, quindi dove si può migliorare.
  All'articolo 8, viene invece inserito il tentativo obbligatorio di conciliazione, con l'obbligatorietà di partecipazione anche delle compagnie di assicurazione. Pensiamo che questo possa essere uno strumento efficace per prevenire la proliferazione dei contenziosi che, come al solito, ingolfano anche le aule giudiziarie. Non è inutile, infatti, ricordare che il 95 per cento dei procedimenti penali per lesioni personali colpose a carico di esercenti la professione sanitaria si conclude con un proscioglimento, mentre, per quanto riguarda la sede civile, le richieste di risarcimento vengono accolte solamente nel 34 per cento dei casi. Forse anche da parte della magistratura ci dovrebbe essere più cautela nell'aprire procedimenti giudiziari in questo senso. È importante, ad esempio, aver previsto, all'articolo 11, l'estensione della copertura assicurativa anche agli eventi accaduti nei dieci anni precedenti alla conclusione del contratto assicurativo, anche se si sarebbe potuto specificare meglio in ordine ai contenuti della polizza assicurativa e all'operatività temporale della medesima.
  Anche se al testo unificato è stato contestato il fatto che potrebbe ingenerare confusione per la coesistenza di una responsabilità in capo alla struttura sanitaria di natura diversa da quella stabilita per il professionista e se è stato molto articolato il dibattito sulla necessità di distinguere tra responsabilità oggettiva e responsabilità soggettiva del medico, pensiamo, però, che approvare un provvedimento del genere, dopo il lungo dibattito tenutosi, sia fondamentale per risolvere alcuni dei problemi connessi al volume del contenzioso nel settore sanitario, che, come abbiamo visto, ha raggiunto livelli mai toccati prima.
  Questo testo darà ai medici la garanzia di non temere che il paziente cui stanno prestando le cure possa diventare un loro avversario in un'aula di tribunale e ai pazienti la possibilità di potersi affidare a professionisti più sereni nello svolgimento del loro lavoro, nonché assicurati contro i rischi del mestiere. Pertanto, a nome del gruppo Scelta Civica-ALA-MAIE, dichiaro il voto favorevole sul provvedimento in discussione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Monchiero. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI MONCHIERO. Grazie, Presidente. Si tratta, come dicevo prima nell'intervento sull'articolo 6, di una legge da molto tempo attesa, una legge che affronta un problema molto sentito nelle nostre strutture sanitarie; un problema che tocca tutte le strutture, pubbliche e private, specialistiche e più semplici, ed è un problema che finalmente il Parlamento è riuscito a risolvere dopo anni di inutili tentativi. Ricordare quali sono i meriti della legge mi pare persino superfluo, perché i colleghi che mi hanno preceduto hanno già ampiamente svolto questo tema, per cui mi limiterò a fare proprio una strettissima elencazione. Intanto, questa legge riconosce al danneggiato maggiori garanzie di un effettivo riconoscimento; lo stesso obbligo del tentativo di conciliazione va in questa direzione. Inoltre, opera una forte tutela del personale sanitario attraverso quel marchingegno, ampiamente illustrato nel corso del dibattito, della separazione della responsabilità del singolo da quella della struttura, separazione che viene definita in modo diverso anche sul piano giuridico.
  Per la struttura opera, continua ad operare, la responsabilità contrattuale; per Pag. 51il singolo che lavora nella struttura opera, invece, una responsabilità non contrattuale, con gli arcinoti vantaggi, durata della prescrizione, onere della prova e quant'altro. Inoltre, vorrei sottolineare un aspetto forse trascurato nel dibattito sul provvedimento, ed è tutto il tema degli incentivi a migliorare le politiche del risk management per una effettiva tutela della salute e per il superamento dei rischi. I rischi, ovviamente, saranno sempre con noi, però è chiaro che, attraverso una intelligente opera di tutela, possono essere contenuti. Purtroppo, l'iter parlamentare della norma, con il passaggio al Senato, sembra quasi uno spot a favore del monocameralismo.
  Lo dico con ironia, essendo noto che ero un sostenitore della precedente versione della Costituzione ed ero contrario alla proposta modificativa, però, insomma, casi come questi offrono a tutti coloro che sono abituati a ragionare con la propria testa qualche occasione di ripensamento. In effetti, alcuni articoli, come è stato ampiamente ricordato oggi e nella precedente fase di discussione, sono stati modificati male e hanno certamente creato qualche complicazione interpretativa.
  Vorrei, però, riprendere un tema che oggi è stato affrontato in modo sbagliato, in modo assurdamente demagogico, ed è quello della presenza delle compagnie di assicurazione sul mercato della sanità. Ora, cominciamo dal ricordare il dato di fatto, perché, se noi continuiamo ad utilizzare la cosiddetta post-verità, che è uno strano eufemismo per definire la menzogna costruita deliberatamente a scopo propagandistico, questa è la post-verità, se noi continuiamo ad utilizzare la post-verità come mezzo sul quale, poi, costruire il dibattito politico, è difficile che il dibattito porti a qualche cosa di concreto. Ora, è bene che si abbia precisa contezza di un fenomeno un po’ strano che oggi nel dibattito in Aula è stato serenamente ignorato da tutti, e cioè che le compagnie assicurative hanno abbandonato il mercato della sanità italiana dieci anni fa, non l'altro ieri, e che da allora moltissime strutture, specialmente quelle pubbliche, sono state costrette a ricorrere a forme di autoassicurazione.
  Forme di autoassicurazione alle quali posso anche essere personalmente affezionato, essendo stato il direttore della prima azienda che è stata costretta a ricorrere a questo tipo di copertura, e quindi l'ho vissuta, l'ho pensata, l'ho realizzata, però l'autoassicurazione ha tali e tante controindicazioni e tali e tanti rischi di una non effettiva copertura reale in termini finanziari che un ritorno delle compagnie assicuratrici che svolgono questo compito per mission fondativa (insomma, nascono con quello scopo le compagnie assicuratrici) è, a mio umile parere, del tutto auspicabile, ma non nell'interesse delle compagnie: nell'interesse dei tutelandi, e quindi delle strutture sanitarie e, in ultimo, dei cittadini.
  La similitudine più volte richiamata anche nel corso della discussione su questa legge, e poi ripresa nell'articolo che sancisce anche per strutture sanitarie l'obbligo di stipulare polizza assicurativa o, comunque, di costituirsi un'autoassicurazione garantita in termini reali, ecco, questa norma non è scritta a tutela né delle compagnie di assicurazione né delle strutture sanitarie: è scritta a tutela dell'eventuale danneggiato, perché l'eventuale danneggiato ha tutto da temere dal rivolgere le proprie richieste di risarcimento ad un singolo medico o struttura non sufficientemente attrezzati per rifondere il danno. Per cui, è con un certo dispiacere che abbiamo letto alcune modifiche del Senato che vanno nella direzione di complicare i rapporti tra assicurato e assicuratore, con qualche errore. Già il relatore, nel suo intervento, ha ricordato quello che non può essere che un clamoroso errore, perché una cifra pensata perché significasse per un medico, diciamo, 300 milioni, per capire l'ordine di grandezza, viene scritta così male che, tradotta in cifre, fa trenta miliardi.
  Ora, è ovvio che si tratta di un errore, ma errori come questi complicheranno indubbiamente l'efficacia della legge. Per questo nell'ordine del giorno che abbiamo Pag. 52presentato, e che, fra l'altro, il Governo ha anche accettato, noi suggeriamo un parziale piccolo rimedio: i decreti ministeriali attuativi previsti dall'articolo 10 potranno comunque costituire l'occasione per scrivere un testo base di polizza per definire delle caratteristiche minime della polizza che evitino almeno il contenzioso necessitato fra assicurato e assicuratore, che chiariscano le clausole del claims made e, soprattutto, che estendano l'obbligo dell'offerta reale, a tutela, ripeto, del danneggiato, anche alle aziende che non sono assicurate e che si assumono in proprio il rischio. Non abbiamo motivo di dubitare che il Governo, dopo aver approvato l'ordine del giorno, non faccia ogni tentativo per tradurre questa intenzione in qualche cosa di concreto, e con questo auspicio e per tutte le ragioni già ricordate prima noi esprimiamo un voto convintamente favorevole su questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Civici e Innovatori).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rondini. Ne ha facoltà.

  MARCO RONDINI. Grazie, Presidente. Ora, al netto di considerazioni che avevamo già esposto in occasione del precedente passaggio in Aula del testo che ci torna dal Senato e che ci avevano portato a non ostacolare l'approvazione di questo provvedimento, in quanto ritenevamo e riteniamo che nasceva con buoni auspici e che, finalmente, si tentava di mettere ordine e di dare delle risposte ai cittadini e agli operatori sanitari. Nasceva dall'esigenza di trovare un giusto equilibrio per garantire da un lato i diritti dei cittadini e il diritto dell'operatore sanitario a svolgere la propria attività in serenità, senza dovere ricorrere a quella che viene definita medicina difensiva, che diverse ricerche ci dicono sia quantificabile in una spesa di circa 10-13 miliardi di euro all'anno e che spesso può avere anche ricadute negative sul paziente.
  Ora è chiaro che il legislatore abbia il dovere di intervenire, ma il testo che ci torna dal Senato ha introdotto alcune modifiche, che mostrano criticità, evidenziate in particolare dai medici, che ogni giorno si confrontano sul campo con la situazione che questo provvedimento avrebbe dovuto prevenire in modo più chiaro. Queste criticità abbiamo provato a risolverle con alcuni emendamenti che abbiamo presentato e, seppur la ratio è stata poi raccolta attraverso il parere favorevole che il Governo ha dato agli ordini del giorno che abbiamo presentato, permangono nella normativa che vi apprestate a licenziare le questioni che abbiamo sollevato.
  Vorremmo essere sicuri che il medico sia sottratto a condizioni di rigidità operativa che rischia di imporre questo provvedimento, quando assume, come metro di giudizio di correttezza operativa, il doversi attenere a linee guida, in ogni caso non caratterizzate dalla univocità. Come è noto, le linee guida sono estrapolate da trial controllati randomizzati, condotti su gruppi di pazienti omogenei, altamente selezionati per età, patologia, sesso, e raramente il processo di modellizzazione teorizzato corrisponde, in concreto, al paziente soggettivizzato che il medico ha dinanzi a sé. Certamente le linee guida rappresentano un riferimento utile, ma si riferiscono ad una popolazione e non al singolo individuo.
  Il passaggio relativo proposto nella legge, linee-guida terapia dello specifico paziente, non può essere automatico. A maggior ragione non può diventare un criterio assoluto a carattere giuridico. Il paziente modellizzato non è un dato di riferimento, dotato di stabile correlazionabilità diagnostica e prognostica.

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Rondini. Colleghi, abbassiamo il tono della voce per favore ? Grazie.

  MARCO RONDINI. Gli studi e la ricerca sono in continuo sviluppo e le conoscenze acquisite sono spesso superate nell'arco temporale di pochi anni. Il punto attorno al quale ruotavano le nostre proposte emendative è quel carattere di obbligatorietà che sottende a quell'attenersi, Pag. 53usato in riferimento all'atto medico, un limite che, rigidamente applicato, potrebbe confliggere con la libertà di cura, giungendo forse a diventare un possibile ostacolo o freno allo sviluppo di nuove soluzioni.
  Purtroppo queste criticità noi riteniamo rimangano e non siano comunque risolte, neppure da quella che vorrebbe essere una garanzia a favore del medico presente nel testo, laddove si dice: salve le specificità del caso concreto. È forse poco per garantire quella libertà del medico, che dovrebbe sottendere sempre alla sua attività, che ricordiamo ha come fine la salute del paziente.
  Per questo, come già detto, pur esprimendo un ringraziamento al Governo per avere raccolto alcuni dei nostri ordini del giorno che vanno nella direzione di risolvere le criticità che brevemente ho riassunto, annuncio che il nostro gruppo si asterrà sul provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Calabrò. Ne ha facoltà.

  RAFFAELE CALABRÒ. Grazie Presidente. L'approvazione definitiva della legge sulla responsabilità professionale del personale sanitario è, per me e per quanti nella scorsa legislatura hanno lavorato per anni a un testo che non approdò a nulla, motivo di grande soddisfazione.
  Oggi consegniamo al Servizio sanitario la migliore legge possibile in tema di responsabilità sanitaria, non la migliore in assoluto, ma la migliore possibile. So bene che si tratta di un testo tecnico, per molti aspetti comprensibile soltanto a chi lavora nel servizio sanitario. Ma, colleghi, credetemi, i beneficiari saranno innanzitutto i pazienti.
  Non è cosa da poco che questa legge, fin dall'articolo 1, faccia riferimento alla sicurezza del paziente e degli operatori, come parte costitutiva del diritto alla salute. Garantire più cure e più sicure è, d'altronde, la finalità vera di questa legge.
  Prevedere l'istituzione presso le regioni di un centro per la raccolta dei dati su rischi ed eventi avversi, ossia di quelli che possono causare morte o lesioni dei pazienti, la successiva trasmissione dei dati all'Osservatorio nazionale e le buone pratiche sulla sicurezza, istituiti presso l'Agenas, così come l'obbligo per le aziende sanitarie di predisporre una relazione semestrale sugli eventi avversi che si sono verificati, non sono semplici atti formali o adempimenti burocratici, ma servono a conoscere le cause di questi eventi, a monitorarli, a controllarli, per correggerli e consentire al sistema di mettere a regime gli strumenti necessari, perché non si ripetano più incidenti del genere e per garantire ai pazienti cure sicure e di qualità.
  Questo provvedimento, inoltre, non teme la trasparenza dei dati, che ormai è entrata a far parte della cultura del Sistema sanitario nazionale. Stabilisce che le aziende debbano fornire al paziente la documentazione sanitaria disponibile, oppure l'obbligo di rendere trasparenti i dati sui risarcimenti erogati. La trasparenza è senz'altro un fattore che aiuta a consolidare la fiducia dei cittadini nel medico e nelle aziende e a responsabilizzare il sistema sanitario.
  Signor Presidente, questo testo tutela il paziente danneggiato sotto diversi aspetti, stabilendo l'obbligatorietà a carico delle strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private, anche per i danni cagionati al personale a qualunque titolo operante presso le strutture, compresi quelli che svolgono un'attività di formazione e di aggiornamento, nonché di sperimentazione e ricerca clinica.
  Stabilisce che la responsabilità contrattuale è solo della struttura ospedaliera, per cui il paziente danneggiato potrà ottenere un più sicuro risarcimento, contando direttamente sul soggetto economicamente più solido. Non solo. Si prevede, per gli esercenti le professioni sanitarie, l'obbligatorietà di stipulare idonee polizze assicurative per colpe gravi, se operanti in strutture private. E, ancora, si stabilisce che il danneggiato può agire direttamente Pag. 54nei confronti dell'impresa di assicurazione della struttura sanitaria e del libero professionista.
  Eppure c’è chi ha definito la legge troppo squilibrata a favore dei medici, perché l'onere della prova ora spetta al paziente. Cari colleghi, si tratta di una cosa ingiusta e infondata. I dati sul contenzioso medico-legale dimostrano che finora il 98 per cento delle cause nel campo della sanità sono finite nel nulla, quindi, con nessun vantaggio per il paziente, spesso manipolato e spinto da professionisti con altri interessi, ma ha portato cause lunghe e estenuanti, che hanno distrutto talvolta la vita professionale e non solo di medici e infermieri, additati come mostri sui media, pur non avendo commesso nessuna colpa, pur avendo agito in scienza e coscienza.
  In assenza di questa legge ci sono stati giovani medici che per anni hanno dovuto pagare fino a 11 mila euro di assicurazione l'anno, cioè vuol dire che hanno lavorato per difendersi da un rischio di denuncia, che per alcune discipline mediche era sempre dietro l'angolo.
  C’è un altro aspetto che va sottolineato e riguarda le perplessità suscitate da alcuni rappresentanti del mondo sanitario, circa la valenza delle linee guida, divenute parametro di valutazione della responsabilità professionale medica, che possono diventare perimetri troppo stretti, in cui il medico deve muoversi.
  Ma il testo tiene in parte conto di questo limite, stabilendo che le linee guida e i relativi aggiornamenti siano integrati nel Sistema sanitario nazionale per le linee guida e che l'Istituto superiore di sanità pubblichi sul proprio sito Internet le linee guida e gli aggiornamenti indicati, previa verifica della conformità del rigore metodologico adottato, nonché della rilevanza delle evidenze scientifiche dichiarate a supporto delle raccomandazioni. Più di questo io credo che non si potesse fare.
  Cari colleghi e care colleghe, una legge da sola e nell'immediato non potrà risolvere decenni di medicina difensiva, di una triste attitudine motivata dalla paura di finire in un tribunale, il più delle volte senza colpa. Sono stati decenni in cui la scienza e coscienza ha talvolta ceduto il passo alla paura. La finalità è quella di riuscire, nel medio termine, a rendere i nostri medici più forti, nel negare a un paziente ansioso un esame diagnostico inutile e talvolta anche dannoso, di ridare ai camici bianchi, in un clima di serenità, la possibilità di assumere le decisioni cliniche, basandosi su esperienza professionale, linee-guida, letteratura scientifica, senza il timore di finire davanti a un giudice. L'auspicio è che nello stesso arco di tempo i cittadini, che troppo spesso si sottopongono a dannosa e inutile esposizione di radiazioni, imparino che less is more, ossia che meno è più o meglio. E il dovere è quello di contribuire a salvaguardare la stessa tenuta del servizio sanitario.
  Questo testo non cancellerà con un colpo di spugna decenni di un approccio culturale, fondato sulla falsa idea dell'onnipotenza della medicina, che, pur essendo tra le più belle scienze, non è e non sarà mai priva di errori. Ma permettete di aggiungere che, nonostante le attività di prevenzione del rischio, che saranno messe in atto nelle strutture sanitarie pubbliche e private, nonostante le relazioni e i monitoraggi sugli eventi avversi, temo che in una parte dell'Italia, quella meridionale, la sicurezza delle cure potrebbe essere un po’ meno garantita. Infatti, la prevenzione, la formazione, gli strumenti e il risk management, non potranno mai funzionare al 100 per cento, se non c’è personale adeguato, se la dotazione tecnologica è in ritardo, se le risorse economiche sono scarse, se le interminabili liste d'attesa minano la serenità di medici e pazienti.
  Ma con questa legge abbiamo senz'altro messo a regime gli strumenti e i processi per elevare la sicurezza delle cure. È un nuovo passo verso il mantenimento e la sostenibilità di questo vecchio sistema sanitario che comunque ancora regge e con cui dobbiamo però raggiungere anche l'uniformità di assistenza nell'intero Paese (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare-NCD-Centristi per l'Italia).

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  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente, mi sforzerò, in questa dichiarazione di voto assolutamente contraria a questa legge, di svolgere un duplice compito: non solo il tentativo di interpretarne lo spirito – ma questo è molto semplice – di metterne in luce le nefandezze – anche questo è semplice –, ma una sorta di postpregiudiziale di costituzionalità, per chiarire come questa legge andrà certamente incontro agli strali dei giudici di controllo della conformità di quanto l'Aula promulga o scrive e poi viene promulgato, rispetto a quanto è conforme alla Costituzione.
  È una legge che nasce, per Forza Italia, da un parere favorevole alla prima stesura con riserva: ho riletto la dichiarazione di voto dell'altra volta e la speranza era che la fiducia riposta nella maggioranza potesse essere ben riposta.
  Non solo è stata mal riposta, ma è stata tradita, tradita perché quello che era nato alla Camera con la prospettiva di essere migliorato, è giunto dal Senato con la tragedia del peggioramento, perché questa è una legge che non solo non risolverà i problemi della medicina difensiva – ha ragione il collega Rondini, quando dice che siamo di fronte a 10-13 miliardi – ma peggiorerà clamorosamente il rischio, per medici e pazienti, di andare incontro a forme di responsabilità, con un solo soggetto che avrà sicuro vantaggio da tutto questo ed è il mondo delle compagnie di assicurazione.
  Sicurezza delle cure: deve essere chiaro, dal titolo della legge, che le cure sono sicure – scusate il bisticcio – se vi è la sicurezza del medico che adempie. Se il medico adempiente non è sicuro di poter essere tranquillo sulla mancanza di responsabilità, non c’è sicurezza che tenga.
  Chi vuole oggettivizzare il concetto di sicurezza delle cure commette un errore da matita blu, con 10 tratti.
  Nella sanità, come anche nella giustizia, contano le persone. La sicurezza: certo le strutture, certo i meccanismi, certo le leggi, certo gli albi, ma se il medico e il paziente sono persone e se il medico non è sicuro che agendo correttamente non va incontro a responsabilità, sarà sempre un medico con il braccio corto, che avrà paura di intervenire, che avrà il terrore di essere sanzionato per quello che non ha fatto e non c’è niente di peggio, in un Paese, che comportarsi bene e temere di essere puniti.
  Pubblico e privato: questo è un provvedimento che ratifica due caratteristiche di questo Governo; primo: i provvedimenti vengono chiusi e definiti in un regime assolutamente oligarchico, cioè l'Aula discute sostanzialmente zero. Non c’è nessuna apertura, si va a rullo compressore, addirittura si confessa: «Sappiamo che è una pessima legge, ma la votiamo perché deve passare».
  Io trovo assurdo, inaccettabile, vergognoso affermare la consapevolezza di votare una pessima legge, ma per farla passare la si vota così com’è.
  Questo non è da Parlamento italiano, è da Parlamento che non ha nessuna cittadinanza in nessun Paese, è un efficientismo classico di questo Governo, che punta a raggiungere risultati senza che siano buoni risultati.
  Ma l'altra caratteristica, la oligarchia delle camere oscure nella... il Presidente Giacchetti non verifica che il Governo sia in condizioni di ascoltare.

  PRESIDENTE. Onorevole Sisto, purtroppo non sono abituato a fare la balia. Per favore, ho detto all'inizio che il tavolo del Governo deve essere sgombro.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Perché soprattutto quando io critico il Governo, gradirei che ci fosse attenzione, non quando ci sono i laudatores, che vi vengono a dire che tutto va bene, dicendo quello che non è vero.
  Ascoltate le critiche e fatene tesoro, se avete la competenza di ascoltarle. Pag. 56
  Se non ce l'avete, non vi sedete a quel posto.
  Con molta chiarezza, Presidente, c’è un altro passaggio: il controllo del pubblico e del privato. Questo è un Governo che vuole controllare tutto attraverso i Ministeri.
  Le società che devono scrivere le linee guida sono di matrice ministeriale, cioè una sorta di richiamo a se stessi, un accentramento inaccettabile, contrario alla democrazia parlamentare e alle categorie dei medici, che sono sottoposte a un controllo pubblicistico inaccettabile.
  Questo è un Paese che, nell'articolo 41, lascia libertà – anche con riferimento all'articolo 32, il diritto alla salute – d'iniziativa pubblica e privata.
  Il garante del diritto alla salute: avete cancellato la partecipazione delle associazioni dei pazienti.
  Ma come ? Il garante del diritto alla salute non vede le associazioni dei pazienti ?
  Ma voi di quale mentalità e di quale cultura siete ? Una cultura che accentra a sé tutto il potere o una cultura che cerca di distribuire ed avere contributi da coloro che sono i primi fruitori di questi servizi ?
  Ma se io dovessi ragionare per un attimo sui temi cruciali ... Sono meravigliato dell'intervento del collega Calabrò, che è stato così tenace, nella scorsa legislatura, nella difesa dei diritti dei medici, e anche di quello del collega Monchiero, validissimo componente della Commissione; come se ottenere una legge e mettere una bandierina su un colle significasse vincere la guerra: vuol dire perdere in questo caso.
  Ma scusate, la differenza fra la «Balduzzi» e l'attuale regolamentazione della responsabilità penale. Avete avuto il coraggio di abrogarla, la «legge Balduzzi», per evitare che vi fossero delle chance, per il medico, di rifugiarsi nel porto sicuro di quella legge rispetto all'incertezza di questa. Io ve lo dico perché ragiono pragmaticamente, non astrattamente, non in politichese, ma con la consapevolezza di quello che vuol dire un medico che ha le mani che gli tremano perché ha un problema di responsabilità sanitaria.
  E quando a un medico tremano le mani in sala operatoria, chi ne va di mezzo è il paziente: se il medico non è tranquillo, non ha la certezza che si è comportato bene e non ha responsabilità, la responsabilità è vostra di tutto questo.
  Ma scusate, voi avete scritto, in questa nuova responsabilità medica, che il medico, per l'imperizia, risponde soltanto di colpa grave, invece per l'imprudenza e la negligenza risponde anche di colpa lieve.
  Ma sapete quando la Cassazione ha sancito che imprudenza e negligenza sono anche protette dalla «Balduzzi» ? Nel 2016. E noi, a fronte di una Cassazione che dice che il medico, se imperito, se imprudente o negligente, comunque ha rispettato le buone pratiche e le linee guida, risponde soltanto – soltanto – di colpa lieve, noi cambiamo completamente e restituiamo al giudice il potere di condannarlo anche per negligenza e per imprudenza ?
  Ma vi rendete conto di cosa avete combinato ? Contro la Cassazione, contro il diritto vivente ! Per moltiplicare i casi di responsabilità: questo è l'effetto che voi aggiungete, voi li moltiplicate !
  Voi darete ai medici il peso ineliminabile di avere più responsabilità: questo volete ? Volete che i medici vadano incontro a sanzioni a tutti i costi ? Volete bloccare quelle mani per garantire alle compagnie di assicurazione locupletazione e quindi più necessità di assicurarsi ?
  Io trovo che, Presidente, tutto questo è inaccettabile.
  Il dolo eventuale di moltiplicare i casi di responsabilità per necessitare, per mettere le strutture pubbliche e private in condizione di doversi assicurare è assurdo e viene dalla sinistra.
  Ma che sinistra è questa ? Che sinistra è questa ?
  Voi dovete tutelare i pazienti, i medici, non le compagnie di assicurazione, come avete fatto con questo provvedimento, obbligando Pag. 57– obbligando – le compagnie a intervenire, obbligando le strutture ad assicurarsi.
  La responsabilità civile – e lo dico con dolore, perché il giurista, quando vede le cose che non vanno, soffre – è una responsabilità civile assurda, in cui vi sono medici che facendo la stessa cosa – perché il rapporto col paziente è identico – rispondono a titolo diverso.
  Ma l'articolo 3 della Costituzione – la postpregiudiziale di costituzionalità – ha un significato o no ?
  Se io sono un medico privato e tocco un paziente o sono un medico pubblico e tocco un paziente, che differenza c’è ? Spiegatelo e spiegatelo alla Corte costituzionale !
  Spiegatelo, quando i costi della medicina difensiva si moltiplicheranno, quando i medici saranno chiamati in giudizio – non si capisce a quale titolo – dalle strutture o da altri, quando il paziente andrà contro la struttura o contro il medico.
  Risolvetelo voi questo problema, oppure sarà il giudice, collega Gelli – va beh, lasciamo perdere, tanto è inutile – a dover sciogliere questa riserva. Presidente, Forza Italia, usando il cervello, usando il pragmatismo, tenendo i piedi saldamente per terra, voterà contro questo provvedimento e sono convinto che il nostro voto contro sarà nel medio termine il voto di tutto il Paese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Innanzitutto, chiedo scusa a chi è intervenuto prima di me, ma nel mio discorso vorrei parlare anche delle vittime dei casi di malasanità, visto che poco se n’è parlato, soprattutto nel campo della maggioranza parlamentare. Poco se ne è parlato da parte della maggioranza parlamentare perché, a quanto pare, a pochi nella maggioranza parlamentare interessa il destino di coloro che magari hanno una invalidità definitiva a causa di un atto medico, di un errore che può sempre accadere, di una negligenza, o addirittura di dolo, come nel caso della clinica Santa Rita di Milano. E troppo spesso in quest'Aula non si tengono in minima considerazione i diritti dei più deboli, delle vittime, e questa è la cosa più grave. Ho sentito anche negli interventi precedenti delle cifre un po’ da mercato del pesce: chi parla di 10 miliardi, chi di 13 miliardi di euro, questo il costo della cosiddetta medicina difensiva. Ora, il tema della medicina difensiva, di quella che ultimamente viene soprannominata fake news – e proveniente dagli Stati Uniti, portata avanti soprattutto dalle lobby delle compagnie di assicurazione, che lì pagano risarcimenti milionari, a differenza che in Italia – attiene al fatto che negli Stati Uniti, ma anche in Italia si fanno troppi esami. Ora, l'assurdità di questo assunto è che fare troppi esami per risolvere o per arrivare alla diagnosi di un paziente sia una cosa negativa; la vogliono far emergere come una cosa negativa perché togliamo soldi al Servizio sanitario nazionale. In realtà questa fake news e la medicina difensiva è portata avanti sia dalle lobby delle compagnie di assicurazione, in primis dall'ANIA soprattutto, una vera e propria lobby che ha, a quanto pare, insieme alle altre compagnie di assicurazione, i suoi tentacoli ben inseriti anche all'interno delle Commissioni e della maggioranza parlamentare del Senato della Repubblica, ma soprattutto questa fake news è portata avanti da coloro che vogliono ridurre i livelli essenziali di assistenza, ovvero che vogliono togliere gli esami e anche gli interventi che lo Stato è obbligato a fare a tutela della salute pubblica e a tutela della salute individuale di ogni paziente. Quindi il rischio è che verrà detto in futuro: «Non facciamo più la RX torace perché ci costa troppo», quando in realtà, Pag. 58grazie ad esempio alle RX torace, che vengono espletate prima di ogni intervento, i medici riescono a rendersi conto di tumori che sono in progressione o che sono lì sul nascere e possono essere aggrediti lì sul nascere, così almeno da evitare decessi che si portano avanti delle storie di tragedie umane per le persone e per le proprie famiglie.
  Questo in linea generale per far capire l'ambiente in cui è nata questa proposta di legge, un ambiente quindi a favore soprattutto delle compagnie di assicurazione. Ma andiamo nello specifico perché coloro che studieranno questa legge e gli atti preparatori e i giuristi e i giudici che dovranno interpretare questa legge si troveranno di fronte una legge scritta sicuramente non secondo i canoni del dogmatismo giuridico, non secondo i canoni normali di tassatività della norma penale.
  E, andando ad analizzare in questo breve tempo alcune assurdità che sono state scritte nella legge, mi preme andare ad analizzare tre aspetti specifici. Il primo è quello previsto soprattutto dall'articolo 8 della proposta di legge, laddove si prevede che sarà obbligatoria la partecipazione di tutte le parti nel procedimento civile. Cosa vuol dire ? Vuol dire che un danneggiato, che cita la propria struttura sanitaria dove si è operato, sarà costretto a citare anche tutti i medici e tutti gli infermieri che hanno trattato il proprio caso. Attualmente, anche se non esistono precise statistiche, dal punto di vista civilistico, raramente medici e infermieri vengono citati per rispondere civilmente dinanzi al giudice perché non conviene, perché c’è la struttura, perché c’è l'assicurazione. A spanne, potrei dire che i medici vengono citati solo nel 5 per cento dei casi. Con questa legge, voi obbligate le parti e il giudice a citare i medici e gli infermieri così che i medici e gli infermieri saranno costretti nel 100 per cento del casi, perché sarà obbligatoria addirittura la partecipazione, a nominarsi un avvocato e a partecipare a quel giudizio civile. E allora anche la pubblicità e il marketing che viene fatto, per cui questo provvedimento viene a favore dei medici, in realtà è una falsità perché io dubito che i medici vogliano partecipare, nominarsi e pagare un avvocato in tutti i casi di responsabilità sanitaria magari solo della struttura. Questo è un primo punto. Un secondo punto riguarda la responsabilità penale. Già oggi sono rarissimi i casi in cui medici ed infermieri vengono condannati per omicidio colposo, per errori, negligenze, imprudenze di responsabilità medica.

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore. Prego, onorevole Colletti.

  ANDREA COLLETTI. Si contano sulle dita di una mano questi casi. E allora perché normare ? Perché togliere addirittura dall'area di punibilità dell'omicidio colposo – parliamo di omicidio colposo –, addirittura la colpa grave, ovvero un medico che per colpa grave, per imperizia, ha ucciso una persona secondo questa legge non dovrebbe essere responsabile delle proprie azioni. Ma perché non favorire invece i medici o gli infermieri coscienziosi ? Perché mettere tutti sullo stesso piano, medici incompetenti e medici competenti ? Questo è un livellamento verso il basso della medicina, è questo che porta in realtà alla disgregazione del tessuto sociale all'interno delle aziende sanitarie, per cui fa carriera, diventa primario e diventa direttore sanitario non il più bravo, ma chi ha la tessera politica e non interessa se si sia reso colpevole di un omicidio, seppur colposo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È questa l'assurdità di questo sistema. E tutto questo a favore di chi va ? Sicuramente non delle vittime o dei familiari delle vittime.
  E poi un ultimo punto, un ultimo punto che forse addirittura è il più grave perché riguarda il risarcimento del danno nei confronti delle vittime di casi di malasanità, di persone che magari adesso, a causa di un errore, hanno una gamba amputata per sbaglio (la destra invece che la sinistra) o si trovano sulla sedia a rotelle, o per errori ad esempio durante la Pag. 59radioterapia o la chemioterapia sono morte (negli ultimi anni, per esempio, c’è stato un caso emblematico a Palermo in cui per uno zero sbagliato quella persona è deceduta). Ebbene, in tutti questi casi, voi non vi preoccupate delle vittime, vi preoccupate che le compagnie di assicurazione risparmino il 40 per cento di questi risarcimenti, ed è questa la cosa più grave. Voi, per far fare affari alle compagnie di assicurazione, banchettate sulla salute dei pazienti e sulla salute delle vittime della malasanità e questo sinceramente lo fate addirittura senza vergogna, senza nemmeno proferire parola, come è accaduto in quest'Aula dove il Governo è stato completamente in silenzio.
  La politica, il Governo e la maggioranza finanziano le compagnie di assicurazione per milioni di euro togliendoli alle vittime di malasanità, e in quest'Aula c’è il completo silenzio; e questo completo silenzio, Presidente, in realtà significa solo una cosa: colpevolezza, colpevolezza nel sapere quello che state facendo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lenzi. Ne ha facoltà.

  DONATA LENZI. Presidente, viene approvata, spero, oggi una legge importante che tentava di arrivare alla fine da ben tre legislature: che riguarda da un lato il tema della sicurezza delle cure, e dall'altro il tema della responsabilità professionale in sanità. Ricordo, peraltro, che questo tema è sempre stato affrontato all'interno delle Commissioni sanità e affari sociali alla Camera dei deputati.
  La legge è complessa, non voglio in questa dichiarazione di voto ripetere le spiegazioni tecniche della relazione, a cui rinvio, che sono complete e spiegano la complessità del provvedimento. Mi concentro su due temi: sicurezza delle cure, responsabilità dei professionisti.
  Sul piano della sicurezza delle cure mi permetto di ricordare, a chi pensa che stiamo parlando solo dell'attività del medico professionista, che in realtà uno dei grandi problemi della sanità di oggi è l'organizzazione del percorso. Quando al Pertini qualche anno fa, un paio d'anni fa, hanno sbagliato nell'inseminazione artificiale, sbagliando e confondendo le provette, quello era un problema organizzativo, di cattiva organizzazione. Agire sulla prevenzione, agire sul risk management, rivedere l'organizzazione è una responsabilità prima di tutto aziendale; ed è una pratica che abbiamo imparato da altri settori dove il tema della sicurezza è presente, e che ci obbliga ad ampliare l'intervento non solo ed esclusivamente alla responsabilità del medico.
  Che cosa facciamo sul piano della sicurezza delle cure ? Intanto l'obbligo in ogni regione di attivare un centro per la gestione del rischio; l'obbligo per questo centro di trasmettere i dati all'Osservatorio nazionale delle buone pratiche, insediato per motivi di coordinamento e di risparmio presso Agenas; l'obbligo della trasparenza, per cui entro sette giorni dalla richiesta è obbligo dell'azienda di trasmettere la documentazione sanitaria, salvo ovviamente che manchino ancora esami che richiedono tempi tecnici più lunghi; l'obbligo di pubblicare su Internet i dati aziendali sui risarcimenti erogati; e anche l'obbligo di assicurare.
  Sì, anche l'obbligo di assicurare, perché io non ho ancora capito se abbiamo trovato un qualche tesoro per cui, quando uno è danneggiato o rimane senza risarcimento, o deve risarcire lo Stato o devono risarcire il professionista che ha sbagliato e l'azienda sanitaria; ma se questi non hanno le risorse, e se c’è qualche problema, allora tutto il peso ricade sul cittadino paziente che ha subito il danno. L'assicurazione a questo serve: a tutelare dal rischio le nostre aziende ospedaliere, che spesso si trovano di fronte a risarcimenti significativi, e a tutelare i professionisti nei settori più delicati, dall'ortopedia alla ginecologia, che si trovano, se no, a dover farsi carico all'improvviso di carichi notevoli. Pag. 60
  Quindi, sta dalla parte del paziente ! E prevediamo che nel caso in cui questo non possa avvenire, perché magari quella compagnia assicurativa non c’è più, o qualche altro evento si sia verificato, è costituito a livello ministeriale un fondo di garanzia per garantire comunque al paziente danneggiato un adeguato risarcimento.
  Dal lato della responsabilità, richiamo quanto già emerso nel confronto della prima lettura: c’è una ragione per cui noi siamo tenuti a tenere distinte la situazione del professionista sanitario da quella di qualsiasi altro professionista, ed è data dal fatto che è diverso curare un corpo umano dal costruire una casa.
  Per quanto studiamo, conosciamo, approfondiamo, una parte di conoscenze ancora ci manca, e ognuno di noi è diverso dall'altro. L'alea del rischio che affronta il professionista sanitario non è paragonabile a quello che affronta nessun altro professionista; oltre alla peculiarità del nostro settore, che vede un numero di dipendenti professionisti da strutture organizzative aziendali molto più elevato che in tutte le altre categorie. Questo spiega le due scelte che sono contenute in questa legge, cioè la punibilità sull'ambito professionale del professionista nell'ipotesi di dolo e colpa grave, nei casi in cui però non abbia rispettato le linee-guida o le buone pratiche cliniche; e, in ambito civilistico, la distinzione tra la responsabilità contrattuale in capo alle aziende e quella extracontrattuale in capo agli esercenti le professioni sanitarie, con conseguenze diverse sull'onere della prova e sulla prescrizione.
  Questo l'impianto: per cercare di ricostruire sia sul piano della sicurezza sia sul piano della responsabilità un clima migliore all'interno delle nostre strutture, che permetta al medico di agire in modo prima di tutto appropriato, lasciando da parte gli atteggiamenti conseguenti alla paura delle conseguenze penali o civili, la cosiddetta «medicina difensiva».
  Mi permetto di ricordare inoltre, per rispondere ad alcune delle osservazioni che sono venute, che il ruolo riconosciuto al garante regionale è assolutamente paragonabile a quello del difensore civico: una funzione pubblica, che sarà chiamata a svolgersi con un attento ascolto delle associazioni di rappresentanza, ma che certo non può affidare questo ruolo di tutela, ma anche di giudizio sull'operato dei medici, in capo solo ed esclusivamente alle associazioni; è in realtà un ruolo che deve essere di garanzia, e la garanzia deve essere svolta sul piano pubblico.
  Concludo ricordando che quanto noi stiamo facendo richiede una garanzia sulla tenuta del servizio sanitario. Dicevo all'inizio: alcuni dei problemi che abbiamo rilevato dipendono dalla cattiva organizzazione; diciamoci che una parte della cattiva organizzazione dipende anche dalla difficoltà dell'allocamento delle risorse, dai problemi posti dalle mancate assunzioni o coperture dei buchi di personale, dagli orari di lavoro ed altro. Allora, permettetemi: da un lato, noi vogliamo ricreare un rapporto positivo tra il medico e il paziente che ha in cura; dall'altro, noi dobbiamo prendere l'impegno a continuare a garantire al Sistema sanitario nazionale la possibilità di continuare a migliorare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Presidente, solo per esprimere la mia più viva soddisfazione, perché questo provvedimento, questa proposta di legge di iniziativa parlamentare è arrivata a compimento dopo tantissimi anni. Non è un provvedimento del Governo, ma un provvedimento che nasce da questo Parlamento, e quindi esprimo viva soddisfazione per questo importante risultato; così come della campagna importante di ascolto che abbiamo fatto in giro per il Paese, in ogni angolo, in ascolto di tutti i colleghi e i professionisti, i cittadini, le associazioni coinvolte.Pag. 61
  Termino ringraziando la Commissione XII (Affari sociali), che è stata molto utile in questo nostro lavoro, ovviamente tutti gli uffici, e anche il supporto fondamentale della Commissione giustizia, che è stata importantissimo per quanto riguarda le parti di sua competenza.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 259-B ed abbinate)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul testo unificato delle proposte di legge n. 259-B ed abbinate: «Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie».
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera approva (Vedi votazione n. 70).

  Colleghi, dovremmo ora passare al seguito dell'esame delle proposte di legge nn. 3772-A e abbinate, recanti modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in favore degli orfani per crimini domestici e n. 3500-A, in materia di protezione dei testimoni di giustizia. Poiché, tuttavia, la Commissione bilancio non ha ancora espresso il parere di competenza sul testo e sulle proposte emendative riferite a tali provvedimenti, l'esame degli stessi è rinviato alla seduta di domani.

Modifica nella composizione dell'ufficio di presidenza di un gruppo parlamentare e affidamento dei poteri attribuiti dal Regolamento nell'ambito del medesimo gruppo.

  PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 28 febbraio 2017, il presidente del gruppo parlamentare Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà ha reso noto che l'assemblea del gruppo ha eletto, nella riunione svoltasi in pari data, il nuovo comitato direttivo, che risulta così composto: presidente Giulio Marcon; vicepresidente Serena Pellegrino; segretaria Monica Gregori; tesoriere Giovanni Paglia.
  Alla deputata Serena Pellegrino è stato inoltre affidato l'esercizio dei poteri in caso di assenza o impedimento del presidente, secondo quanto previsto dall'articolo 15, comma 2, del Regolamento della Camera.

Annunzio della costituzione di un gruppo parlamentare.

  PRESIDENTE. Avverto che in data odierna è pervenuta alla Presidenza la comunicazione che, ai sensi dell'articolo 14, comma 1, del Regolamento, si è costituito il gruppo parlamentare Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, di cui fanno parte i deputati: Roberta Agostini, Tea Albini, Pier Luigi Bersani, Luisa Bossa, Angelo Capodicasa, Eleonora Cimbro, Ettore Guglielmo Epifani, Paolo Fontanelli, Filippo Fossati, Francesco Laforgia, Danilo Leva, Delia Murer, Giorgio Piccolo, Michele Ragosta, Roberto Speranza, Nicola Stumpo, Giuseppe Zappulla e Davide Zoggia, già iscritti al gruppo Partito Democratico; Franco Bordo, Alfredo D'Attorre, Donatella Duranti, Claudio Fava, Francesco detto Ciccio Ferrara, Vincenzo Folino, Carlo Galli, Florian Kronbichler, Giovanna Martelli, Marisa Nicchi, Michele Piras, Stefano Quaranta, Lara Ricciatti, Arcangelo Sannicandro, Arturo Scotto e Filiberto Zaratti, già iscritti al gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà; Aniello Formisano, già iscritto al gruppo Civici e Innovatori; Adriano Zaccagnini, già iscritto al gruppo Misto.
  Sono stati eletti componenti del comitato direttivo del gruppo: presidente; Francesco Laforgia; vicepresidente: Francesco detto Ciccio Ferrara; vicepresidenti e segretari d'Aula: Lara Ricciatti e Delia Murer; Pag. 62tesoriere: Danilo Leva. Al deputato Francesco detto Ciccio Ferrara è stato inoltre affidato l'esercizio dei poteri attribuiti in caso di assenza o impedimento del presidente, secondo quanto previsto dall'articolo 15, comma 2, del Regolamento della Camera.

Intervento di fine seduta (ore 18,25).

  ILEANA ARGENTIN. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà, per due minuti.

  ILEANA ARGENTIN. Presidente, un intervento velocissimo per invitare la Camera e poi in seguito il Senato a tener presente queste grandi difficoltà per le persone che hanno queste grandi sofferenze e che si avvicinano, sempre di più, alla necessità di giungere ad un fine vita, per giungere ad un fine vita nel nostro Paese che purtroppo oggi non è riconosciuto dal punto di vista normativo. Sono ancora i soldi a fare la differenza, perché parlare di eutanasia in Italia non è possibile e, quindi, si continuano a fare questi viaggi verso la Svizzera o, comunque, verso questi Paesi che legalmente riconoscono la norma. Invito e chiedo quindi al Presidente, ma soprattutto al Parlamento e a tutti i gruppi di questo Parlamento, ad interessarsi di questa norma e a far sì che non ci siano più questi viaggi della morte ma che si possa espletare il diritto a soccombere, lì dove non ci sono più possibilità o dove il soggetto non ha più la forza di vivere. Credo che sia necessario che noi intraprendiamo un'azione veloce e la piantiamo di fare false discussioni, nascondendoci dietro ad aspetti religiosi o, comunque, ad aspetti etici che nulla hanno a che vedere con la nostra fede personale e con il nostro modo di incontrarci e di relazionarci in questo mondo (Applausi).

Sui lavori dell'Assemblea (ore 18,28).

  PRESIDENTE. Avverto che, secondo le intese intercorse tra tutti i gruppi, all'ordine del giorno della seduta di domani sarà iscritto, quale ultimo argomento, l'esame della proposta di legge n. 3683 ed abbinate, recante l'istituzione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Lo schema recante la ripartizione dei tempi per l'esame del provvedimento sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna. Il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 9 di domani, mercoledì 1o marzo.
  Avverto, inoltre, che a seguito dalla costituzione del gruppo Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna sarà pubblicato il nuovo schema recante la ripartizione dei tempi per il seguito dell'esame dei seguenti provvedimenti: n. 3772-A ed abbinate, recante modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in favore degli orfani per crimini domestici; n. 3500-A, sulle disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani:

  Mercoledì 1o marzo 2017, alle 10:

  (ore 10 e ore 16,30)

  1. – Seguito della discussione della proposta di legge:
  CAPELLI ed altri: Modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in favore degli orfani per crimini domestici (C. 3772-A).
   e delle abbinate proposte di legge: SPADONI ed altri; FABBRI ed altri (C. 2780-3775).
  — Relatore: Vazio.

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  2. – Seguito della discussione della proposta di legge:
   BINDI ed altri: Disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia (C. 3500-A).
  — Relatori: Dambruoso e Mattiello.

  3. – Discussione della proposta di legge:
   S. 1894 – D'INIZIATIVA DEI SENATORI: DIRINDIN ed altri: Istituzione della «Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie» (Approvata dal Senato) (C. 3683).
   e delle abbinate proposte di legge: SPERANZA ed altri; VERINI ed altri (C. 460-540).
  — Relatore: Naccarato.

  (ore 15)

  4. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  La seduta termina alle 18,30.

TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: ANTONIO DISTASO (AC 259-B E ABB.)

  ANTONIO DISTASO. (Dichiarazione di voto finale – A.C. 259-B e abb). Presidente, onorevoli Colleghi, il passaggio che si sta per compiersi è considerato dalla componente dei Conservatori e Riformisti come molto importante. Siamo vicini a concludere, dopo oltre tre anni di lavoro tra Camera e Senato, un iter per forza di cose lungo, complesso e oggetto di un esame che possiamo ben definire approfondito. Siamo fortemente convinti dell'utilità del provvedimento in esame alla cui formazione abbiamo partecipato attivamente, dalle prime due proposte di legge della legislatura a firma dell'On. Fucci agli emendamenti di nostra iniziativa che – sia alla Camera in prima lettura che poi in Senato (qui è importante citare il ruolo del nostro Senatore D'Ambrosio Lettieri) – hanno trovato spazio nel testo che stiamo per votare.
  In più circostanze, prima in Commissione e poi in Aula, abbiamo potuto spiegare le ragioni a sostegno della nostra posizione. Faccio qualche breve richiamo, sottolineando in modo positivo che si interviene: sulla gestione del rischio clinico con l'istituzione di un sistema articolato di livello sia nazionale che regionale, frutto peraltro anche del contributo offerto in fase emendativa dalla nostra componente in prima lettura alla Camera; sulla natura della responsabilità del professionista rispetto alla quale si sancisce in modo chiaro la natura extracontrattuale della responsabilità civile del professionista, con ciò dando concreta attuazione al principio – già accolto dalla recente giurisprudenza – che l'obbligazione cui è tenuto il medico rappresenta una tipica obbligazione di mezzi e non di risultato; sulla conciliazione e sulla mediazione come tappe obbligatorie prima di una possibile (qualora tali tentativi di accordo non vadano a buon fine) azione giudiziaria; sulle tutele assicurative, con l'attribuzione al soggetto danneggiato del diritto di agire direttamente nei confronti dell'impresa che presta la copertura all'azienda, alla struttura o all'ente, ovvero all'esercente la professione sanitaria; sul tema delicato del coinvolgimento dell'esercente la professione sanitaria in caso di accordo stragiudiziale tra danneggiato e struttura, come su quello della successiva azione di rivalsa rispetto alla quale il provvedimento in esame interviene positivamente (grazie in particolare, su tale specifico punto, al lavoro migliorativo compiuto dal Senato); sul Fondo di garanzia per i danni derivanti da responsabilità sanitaria, che ha lo scopo di risarcire i danni cagionati da responsabilità sanitaria in base a una casistica e a modalità attuative che – come frutto dei passaggi tra Camera e Senato – sono state progressivamente migliorate; sulle linee guida e sulle buone pratiche elaborate dalle società scientifiche, per le Pag. 64quali si prevede l'istituzione di un apposito elenco ministeriale; sulla disciplina relativa ai consulenti dei tribunali, ai tecnici d'ufficio, ai consulenti tecnici di parte e ai periti nei giudizi di responsabilità sanitaria, con l'attribuzione di una maggiore importanza agli albi professionali e alle specializzazioni dei consulenti, e con la previsione di aggiornamenti periodici degli elenchi.
  Restano aspetti su cui sarebbe stato possibile intervenire in modo più completo (su di essi non a caso si sono concentrati i pur pochi emendamenti da noi presentati in questa lettura, sia in Commissione che in Assemblea): riteniamo che possa creare confusione la coesistenza di una natura della responsabilità in capo alla struttura (che è extracontrattuale) di tipo diversa da quella stabilita per il professionista; fermo restando l'apprezzamento per alcuni interventi migliorativi da parte del Senato, non si considera in modo adeguato che circa l'85 per cento degli eventi avversi è imputabile a deficit organizzativi o strutturali delle azienda.
  Riteniamo importante che questa legge – consentendo all'Italia di non guardare più troppo da lontano gli esempi virtuosi di Paesi come la Francia dotati di efficaci sistemi di gestione del rischio clinico – venga approvata e che quindi possa entrare in vigore a breve. Tanto più che alcuni sue parti fondamentali necessiteranno, per la piena operatività, di più decreti attuativi.
  Sottolineo inoltre che questo passaggio ha un significato importante anche su un piano più generale, andando a inserirsi nel percorso di una legislatura caratterizzata a conflittualità politica e instabilità istituzionale molto elevate, ma al tempo stesso palcoscenico di un confronto tra le forze politiche – sul merito di questo provvedimento – certo serrata ma sempre all'insegna della volontà finale di trovare una sintesi.
  I livelli italiani del contenzioso in materia sanitaria sono molto elevati, così come l'incidenza di fattori quali l'inappropriatezza prescrittiva e la cosiddetta «medicina difensiva». Nessuno di noi può pensare che questa legge, pur così approfondita nel suo lungo percorso parlamentare, sia in grado di risolvere nel breve periodo questioni così delicate. Ma certo – questo è l'auspicio che ha spinto la nostra componente a partecipare ai lavori in modo costruttivo e propositivo – la sua approvazione è un passaggio indispensabile per contribuire al fine ultimo: creare le condizioni per un clima non di diffidenza ma di sempre maggiore serenità e fiducia tra gli esercenti le professioni sanitarie da una parte, i pazienti e le loro famiglie dall'altra.
  Concludo, sulla base di quanto detto, annunciando il voto favorevole della componente dei Conservatori e Riformisti, ora Direzione Italia.
  Grazie !

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SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

  Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):
   nelle votazioni dalla n. 1 alla n. 6 il deputato Piepoli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nelle votazioni dalla n. 1 alla n. 11 il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 2 i deputati De Mita, Falcone e Preziosi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 13 il deputato Gianni Farina ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 14 il deputato Ferraresi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
   nelle votazioni nn. 15 e 16 la deputata Albanella ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
   nelle votazioni dalla n. 16 alla n. 20 e da n. 64 a n. 66 il deputato Zan ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 20 la deputata Bonomo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 20 la deputata Lombardi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 25 il deputato Preziosi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 29 la deputata Coccia ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
   nelle votazioni nn. 29 e 34 il deputato De Rosa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 30 il deputato Dall'Osso ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 34 i deputati Matarrese e Molea hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 36 la deputata Spessotto ha segnalato che non è riuscita ad astenersi dal voto;Pag. 66
   nella votazione n. 40 i deputati Dell'Aringa e Rotta hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 50 la deputata Di Salvo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
   nella votazione n. 67 la deputata Morani ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 69 il deputato Senaldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
   nella votazione n. 70 il deputato Manfredi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. T.U. pdl 259 e abb.-B - em. 6.6 338 337 1 169 55 282 103 Resp.
2 Nom. em. 6.53 359 357 2 179 53 304 100 Resp.
3 Nom. em. 6.51 360 289 71 145 54 235 100 Resp.
4 Nom. em. 6.8 370 352 18 177 80 272 100 Resp.
5 Nom. em. 6.2 371 369 2 185 123 246 100 Resp.
6 Nom. em. 6.1 373 371 2 186 94 277 99 Resp.
7 Nom. em. 6.54 382 379 3 190 52 327 99 Resp.
8 Nom. em. 6.55 390 388 2 195 57 331 99 Resp.
9 Nom. em. 6.3, 6.10 389 386 3 194 132 254 97 Resp.
10 Nom. em. 6.7 393 392 1 197 134 258 97 Resp.
11 Nom. em. 6.50 399 299 100 150 59 240 97 Resp.
12 Nom. em. 6.9 402 400 2 201 131 269 97 Resp.
13 Nom. em. 6.52 399 306 93 154 63 243 96 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 6.12 399 376 23 189 87 289 96 Resp.
15 Nom. em. 6.11 399 376 23 189 79 297 96 Resp.
16 Nom. articolo 6 402 382 20 192 249 133 96 Appr.
17 Nom. em. 7.50 399 378 21 190 44 334 95 Resp.
18 Nom. em. 7.51 393 366 27 184 120 246 95 Resp.
19 Nom. em. 7.52 390 373 17 187 45 328 95 Resp.
20 Nom. em. 7.3 393 386 7 194 98 288 94 Resp.
21 Nom. em. 7.10 406 403 3 202 98 305 94 Resp.
22 Nom. em. 7.2 395 393 2 197 98 295 94 Resp.
23 Nom. em. 7.13 413 411 2 206 97 314 93 Resp.
24 Nom. em. 7.14 412 403 9 202 145 258 92 Resp.
25 Nom. em. 7.15 408 406 2 204 106 300 92 Resp.
26 Nom. em. 7.4 415 396 19 199 101 295 92 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 7.16 411 365 46 183 76 289 92 Resp.
28 Nom. em. 7.5, 7.17, 7.18, 7.53 424 422 2 212 171 251 92 Resp.
29 Nom. articolo 7 420 394 26 198 262 132 91 Appr.
30 Nom. em. 8.50 410 385 25 193 141 244 91 Resp.
31 Nom. em. 8.51 414 330 84 166 65 265 92 Resp.
32 Nom. em. 8.2 417 373 44 187 90 283 92 Resp.
33 Nom. em. 8.3 412 367 45 184 83 284 92 Resp.
34 Nom. articolo 8 406 359 47 180 259 100 92 Appr.
35 Nom. em. 9.3 417 414 3 208 97 317 92 Resp.
36 Nom. em. 9.1 419 394 25 198 102 292 92 Resp.
37 Nom. em. 9.50 417 316 101 159 46 270 92 Resp.
38 Nom. em. 9.4 414 404 10 203 98 306 92 Resp.
39 Nom. em. 9.52 417 312 105 157 46 266 92 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 9.51 395 297 98 149 67 230 92 Resp.
41 Nom. em. 9.2 408 385 23 193 80 305 92 Resp.
42 Nom. articolo 9 420 298 122 150 245 53 92 Appr.
43 Nom. em. 10.50 412 334 78 168 70 264 92 Resp.
44 Nom. em. 10.51 407 299 108 150 59 240 92 Resp.
45 Nom. em. 10.52 410 311 99 156 70 241 92 Resp.
46 Nom. em. 10.53 416 316 100 159 68 248 93 Resp.
47 Nom. em. 10.54 416 370 46 186 52 318 92 Resp.
48 Nom. em. 10.1 415 406 9 204 107 299 92 Resp.
49 Nom. em. 10.55 421 391 30 196 43 348 92 Resp.
50 Nom. articolo 10 425 379 46 190 340 39 91 Appr.
51 Nom. em. 11.50 429 399 30 200 41 358 91 Resp.
52 Nom. em. 11.1 420 399 21 200 107 292 90 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. articolo 11 422 396 26 199 350 46 90 Appr.
54 Nom. em. 12.50 413 293 120 147 42 251 91 Resp.
55 Nom. articolo 12 430 325 105 163 284 41 91 Appr.
56 Nom. em. 13.1 415 411 4 206 104 307 90 Resp.
57 Nom. em. 13.50 410 386 24 194 134 252 91 Resp.
58 Nom. articolo 13 424 398 26 200 281 117 91 Appr.
59 Nom. em. 14.1 423 395 28 198 104 291 89 Resp.
60 Nom. articolo 14 424 399 25 200 353 46 89 Appr.
61 Nom. em. 15.50 418 378 40 190 128 250 89 Resp.
62 Nom. em. 15.1 410 409 1 205 108 301 89 Resp.
63 Nom. em. 15.60 407 400 7 201 97 303 90 Resp.
64 Nom. em. 15.51 417 388 29 195 35 353 89 Resp.
65 Nom. articolo 15 420 373 47 187 252 121 89 Appr.
INDICE ELENCO N. 6 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 70)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. odg 9/259 e abb.-B/24 396 379 17 190 146 233 89 Resp.
67 Nom. odg 9/259 e abb.-B/25 389 361 28 181 131 230 90 Resp.
68 Nom. odg 9/259 e abb.-B/26 400 369 31 185 102 267 89 Resp.
69 Nom. odg 9/259 e abb.-B/29 414 412 2 207 179 233 88 Resp.
70 Nom. T.U. pdl 259 e abb.-B -voto finale 390 368 22 185 255 113 85 Appr.