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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 643 di martedì 28 giugno 2016

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PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

  La seduta comincia alle 15,20.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  ANNA ROSSOMANDO, Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 16 maggio 2016.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Amendola, Amici, Artini, Bindi, Boccia, Michele Bordo, Bressa, Brunetta, Bueno, Caparini, Cicchitto, Dellai, Di Gioia, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fioroni, Gregorio Fontana, Garofani, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Lorenzo Guerini, Losacco, Marazziti, Mazziotti Di Celso, Meta, Pes, Piccoli Nardelli, Pisicchio, Rampelli, Ravetto, Rigoni, Rosato, Sanga, Sani, Scotto, Speranza, Tabacci, Tofalo, Valeria Valente e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente centodiciotto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2362 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59, recante disposizioni urgenti in materia di procedure esecutive e concorsuali, nonché a favore degli investitori in banche in liquidazione (Approvato dal Senato) (A.C. 3892) (ore 15,22).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3892: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59, recante disposizioni urgenti in materia di procedure esecutive e concorsuali, nonché a favore degli investitori in banche in liquidazione.
  Ricordo che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia – Articolo unico – A.C. 3892)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.Pag. 2
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Gioia. Ne ha facoltà. Dov’è il deputato Di Gioia ?

  LELLO DI GIOIA. Sono al mio posto, Presidente.

  PRESIDENTE. Prego, deputato.

  LELLO DI GIOIA. Grazie, signora Presidente. Signori del Governo, la nostra componente voterà la fiducia a questo Governo per il semplice fatto che sono stati realizzate, in questo scorcio di legislatura, moltissime riforme che hanno ridato fiducia e credibilità a livello europeo al nostro Paese. Tanto è stato fatto, ma molto bisogna ancora fare. Bisogna guardare con attenzione alla riforma del fisco, guardando soprattutto al lavoro dipendente, alle imprese e ai pensionati. Bisogna rivedere la riforma delle pensioni, guardando soprattutto a quelle che sono le flessibilità in uscita. Bisogna, in buona sostanza, rimettere in moto un ascensore sociale che è fermo da moltissimi anni. Questo dobbiamo farlo con determinazione, con convinzione, con forza. Sono convinto che il Governo procederà in questa direzione. Come abbiamo verificato in quest'ultimo anno, per la prima volta in sette anni anche il Mezzogiorno d'Italia è cresciuto di un punto e mezzo di PIL e di un punto sull'occupazione. Ma ancora molto bisognerà fare per il Mezzogiorno d'Italia. Il Mezzogiorno d'Italia è una risorsa del Paese, è una risorsa dell'Europa e dobbiamo impegnare tutte le nostre forze affinché esso possa uscire sempre e comunque dall'isolamento.
  Ecco io credo che questi debbono essere impegni che dobbiamo assumere con il Governo e per il Governo perché – mi avvio alla conclusione – in quell'area del Paese, il Mezzogiorno d'Italia, – concludo – ci possano essere speranze per le famiglie e per i tanti giovani disoccupati.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Giorgio Lainati. Ne ha facoltà.

  GIORGIO LAINATI. Grazie, signora Presidente. Onorevoli colleghi, a distanza di qualche settimana siamo nuovamente chiamati ad occuparci di banche. Infatti, il decreto-legge al nostro esame è ovviamente diverso da quello licenziato solo qualche tempo fa, ma gli obiettivi sono identici: contribuire al rafforzamento patrimoniale degli intermediari finanziari, per ridurre in qualche modo l'impatto della crisi economica, crisi che è in via di superamento, anche se molto lentamente. Il percorso è ancora tortuoso e, dunque, non bisogna lasciarsi vincere da un eccesso di ottimismo.
  Questo decreto, signora Presidente, rappresenta un ulteriore tassello per il sistema produttivo del Paese. È un piccolo passo in avanti verso la riforma più generale del sistema bancario. Noi desideriamo dare il nostro contributo, talvolta determinante, al processo di cambiamento, di cui riteniamo il Paese abbia bisogno. È questo il nostro obiettivo e cercheremo di portarlo avanti, anche a dispetto di coloro i quali vorrebbero che, invece, non votassimo le riforme necessarie al Paese e si continuasse, invece, ad avere due schieramenti contrapposti, per continuare in qualche modo a farci del male e a non dotare l'Italia di quelle innovazioni che attende ormai da tempo.
  Questo provvedimento va, comunque, in direzione di quel solco e di quell'indirizzo, per cui non possiamo che vedere favorevolmente questa iniziativa legislativa, che, tra le altre cose, introduce due nuovi strumenti a sostegno delle impresse, ovvero il pegno mobiliare non possessorio e il finanziamento alle imprese garantito dal trasferimento di bene immobile sospensivamente condizionato. Per consentire, quindi, ai singoli istituti finanziari un maggior dinamismo gestionale, si stabilisce un nuovo canale di finanziamento, assistito da un sistema di garanzie più rapido ed efficiente. È utile aggiungere, onorevoli colleghi, che simili disposizioni riducono l'esposizione al rischio di carattere sistemico e, quindi, dovrebbero – il condizionale Pag. 3è d'obbligo – contribuire al maggior rilancio degli investimenti, rendendo più agevole il finanziamento bancario.
  Dall'analisi delle singole disposizioni, risulta, pertanto, evidente come il cuore del provvedimento sia rivolto essenzialmente ad alleviare il sistema bancario italiano, in un momento di particolare difficoltà, nella consapevolezza che solo un sistema bancario sgravato da costi indiretti possa contribuire, con maggiore determinazione, alla ripresa dell'economia nazionale.
  Signora Presidente, mi avvio a concludere. La sfida da lanciare all'Europa deve essere anche questa, se non vogliamo venire risucchiati in un vortice senza ritorno: far sì che l'Italia possa dotarsi di un sistema bancario all'avanguardia, rappresentando un faro all'interno del mercato comunitario. Nella speranza che anche questo provvedimento possa contribuire a questo più ampio orizzonte, esprimo, a nome del gruppo Alleanza Liberalpopolare Autonomie, il voto favorevole.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cosimo Latronico. Ne ha facoltà.

  COSIMO LATRONICO. Signora Presidente, signori del Governo, colleghi, non possiamo dare la fiducia su questo provvedimento, come conservatori e riformisti. Lo diciamo in modo non polemico, non scontato. In questi mesi abbiamo indicato la fragilità strutturale di parti rilevanti del sistema bancario italiano: non solo il problema dei crediti deteriorati, ma anche l'esposizione delle nostre banche rispetto al debito pubblico italiano. Ci dicevate che il quadro era solido. Noi abbiamo sottolineato la necessità di una capillare campagna di informazione a favore dei risparmiatori, perché venissero differenziati gli investimenti, che sono, poi, il risparmio degli italiani. Abbiamo segnalato la necessità di una trattativa serrata e non scontata, anche questa, con le autorità europee, perché l'Italia facesse ricorso al Fondo interbancario di tutela dei depositi – denaro privato, non pubblico –, per una iniezione di capitale a favore delle banche sofferenti. Invece, il Governo si è accontentato del «no» europeo, un «no» non discusso. Abbiamo chiesto una migliore preparazione e una diversa tempistica nel passaggio al sistema del bail-in. Non ci avete ascoltato neanche quando dicevamo che il Fondo Atlante era un'operazione discutibile nella forma (si vedeva la mano del Governo, altro che iniziativa privata) ed insufficiente nella quantità (pare che i soldi siano già finiti, collega Palese). Ora andate avanti con altri cerotti o cerottini, ma i cerotti – temiamo – non basteranno.
  Diciamo «no» per il merito del provvedimento, come abbiamo spiegato, perché si guarda il dito e si trascura la luna.
  Si saldano delle falle nel sistema bancario, e si trascura un intervento organico che guardi all'intero problema: le banche non sono arrivate allo stato di amministrazione straordinaria a causa dei crediti deteriorati, ma per operazioni finanziarie fraudolente o spesso gestioni manageriali pessime; vale per le grandi e prestigiose banche, ma anche per le quattro piccole che hanno mostrato un'esplicita inadeguatezza di gestione.
  Questo decreto-legge si preoccupa di favorire la riscossione dei crediti da parte delle banche, introducendo procedure più veloci che si potranno rilevare, ahinoi (concludo, Presidente), potenzialmente letali per le imprese: non crediamo che i risparmiatori saranno contenti nell'apprendere che il criterio di concessione dei risarcimenti dovrà scontare limiti temporali e parametri di reddito. Questo decreto-legge risulta essere uno strumento inadeguato per sostenere le piccole e medie imprese, che non agganciano la ripresa, proprio a causa del sistema creditizio che fatica ad accompagnarla: la imponente liquidità iniettata dalla BCE non si è trasferita nel sistema economico e produttivo del Paese, è rimasta nei forzieri delle banche, o al più ha finanziato l'acquisto di titoli di debito pubblico.
  Il «no», signora Presidente, è anche per il metodo: siamo alla ventisettesima questione di fiducia, che annichilisce le prerogative del Parlamento su tematiche Pag. 4decisive, che meriterebbero una organicità di intervento e ben altro approfondimento. I Conservatori e Riformisti con serena coscienza non voteranno la fiducia che il Governo ha posto su questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Walter Rizzetto. Ne ha facoltà.

  WALTER RIZZETTO. Presidente, sottosegretario, ci troviamo innanzi ancora una volta all'ennesima fiducia: diceva bene il collega prima, quando parlava di cerotti apposti su una ferita che è piuttosto sanguinante, ovvero sul problema che le banche hanno evidenziato negli ultimi anni, e soprattutto negli ultimi mesi. Stiamo parlando, sottosegretario, di roba seria, stiamo parlando di suicidi, stiamo parlando di persone che si sono tolte la vita perché in una notte hanno visto azzerarsi non da speculatori, ma da risparmiatori tutto quello che avevano in banca; e quindi il Partito Democratico per l'ennesima volta che cosa si inventa di fare ? Al posto di ampliare un dibattito che doveva essere necessariamente parlamentare – avremmo dovuto essere qui in Aula a discutere di proposte e di emendamenti –, avete per l'ennesima volta decapitato le opposizioni, azzerando il dibattito parlamentare, sulla strada di questo bullismo istituzionale che vi contraddistingue sempre di più, dopo anche le recenti batoste dalle quali non vi rialzerete e dalle quali non avete imparato e non imparerete evidentemente nulla. Ebbene, come il Ministro Boschi ieri in Aula... Simpatica questa cosa, suggestiva, che il Ministro Boschi fosse in Aula proprio lei a chiedere la fiducia al Governo su questo decreto-legge, che la vede tutto sommato protagonista. Ebbene, mettete l'ennesima questione di fiducia e tagliate le gambe alle opposizioni !
  Il problema, ed anche in questo caso, in modo piuttosto nostalgico, è trasversale perché la fiducia che voi utilizzate per portare avanti con questa velocità, con questo bullismo istituzionale, come prima detto, un provvedimento, è nostalgicamente la stessa fiducia che le persone che si sono recate in banca a sottoscrivere titoli fraudolenti piuttosto che tossici, hanno perso, mentre prima avevano donato questa fiducia al proprio interlocutore bancario; il quale li ha fregati, magari dopo che li conosceva da venti-trent'anni, però li ha fregati; li ha fregati perché a sua volta l'interlocutore, il front office bancario in questo caso, è stato obbligato dagli stessi istituti a vendere della schifezza, per poter salvare non loro stessi, ma per poter salvare il sistema delle banche. Ed allora un'altra volta andiamo ad incidere nella carne più viva della popolazione, nella carne più viva dei cittadini italiani, che non sono le banche, ma sono, come prima accennato, i cittadini e coloro che con fiducia si potevano rivolgere a questo tipo di sistema.
  Quindi, voi ponete la questione di fiducia, ma la fiducia effettivamente è stata tradita.
  E quindi che considerazione ha il Partito Democratico e Matteo Renzi di quest'Aula ? Non ha alcun tipo di considerazione ! Vede, Presidente, oltre ai casi sicuramente famosi di Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrara, Carichieti, se ne aggiungono altri: si aggiunge il caso di Veneto Banca; si aggiunge il dramma della Banca Popolare di Vicenza, che nel Nordest d'Italia vede il suo principale attore tranquillo a casa sua, ma vede effettivamente i risparmiatori sul lastrico, Presidente, in una notte sul lastrico.
  E quindi questo è un vero e proprio dramma che voi avete schiaffeggiato per l'ennesima volta. Ora, Presidente, io vado a citare e a ricordare il dottor Barbagallo, che in Commissione, già da prima che iniziasse questo percorso drammatico, disse che il Governo non sta facendo nulla per impedire che i piccoli risparmiatori possano essere sottoscrittori di titoli finanziariamente rischiosi. Lo disse Barbagallo prima che iniziasse questo scandalo ! E il Governo non ha fatto nulla, il Governo va a porre la fiducia in modo rapido, in modo svelto, in modo villano.Pag. 5
  E quindi come possiamo fidarci a dare la fiducia, Presidente, a questo Governo che ha regalato 7 miliardi alle banche ricapitalizzando Bankitalia, ma non vuole risarcire i risparmiatori ? O perlomeno, andrà a risarcire soltanto i risparmiatori che un'eventuale Commissione andrà a definire. I risparmiatori, voglio dire, devono essere risarciti subito e tutti, Presidente, non si deve fare alcun tipo di distinzione in questo !
  E quindi, Presidente, oltre al fatto che per l'ennesima volta ci troviamo di fronte ad un vulnus che la politica non riesce effettivamente a sanare, a colmare, ricordiamo anche, sottosegretario, che ci sono due livelli di inefficienza rispetto al sistema bancario. Il primo, che è un'inefficienza dolosa, secondo me, è che quasi tutti i rapporti di conto corrente, leasing, derivati, mutui, anche mutui prima casa, sono viziati (e queste cose ce le disse un tribunale, non è che ce le dice qualche giornale per fare della politica spicciola), tutti questi rapporti tra banche e cittadini o imprese sono viziati da anomalie contrattuali e contabili, da giochi di valute, da anatocismo. È un'appropriazione indebita, non si può chiamarla in altro modo, è un'usura a tutti gli effetti ! Citiamo il caso – questo ce lo dice il tribunale – di un signore di Padova, Gianfranco Simonato, che aveva una sofferenza di circa 140.000 euro; ebbene, il tribunale di Padova, valutando tutte le anomalie che prima ho citato, ha azzerato il debito vantato da Banca Antonveneta, riconoscendogli nel contempo 180.000 euro. Il cittadino ha vinto sulla banca !
  Questa è la prima sacca di inefficienza. La seconda sacca di inefficienza ce l'ha descritta pochi giorni fa, poche ore fa l'economista Zingales attraverso i fogli de Il Sole 24 Ore. Anticipo però una domanda: lei, sottosegretario, sa ad esempio quanto ci vuole in Italia da parte delle imprese per recuperare un assegno scoperto ? La media è di 101 giorni, mentre ce ne vogliono 154 in Francia, 147 in Spagna; in Italia, extra media, servono 645 giorni per recuperare un assegno scoperto ! E il vero costo di questa inefficienza è chiaramente non tanto un costo monetario, poiché si aumentano i costi per cittadini ed imprese, e al contempo si stringono ulteriormente la disponibilità del credito, andando ad inserire in questo contesto, in questa genesi diabolica che vi siete pensati e fatti, due tipi di nuovo contratto, di fatto, che aiutano ad aggirare le lungaggini che abbiamo appena citato, che sono il pegno non possessorio e il cosiddetto patto marciano: vietato, ma voi l'avete reintrodotto nell'ordinamento.
  Presidente, io l'ho vista stamattina all'assemblea di Confartigianato. Sono queste le risposte che noi diamo a queste piccole e medie imprese, o a queste microimprese ? Allora non preoccupiamoci, Presidente, perché probabilmente il cittadino in primis e le aziende, piccole o medie che siano, saranno loro a dire: «non vado più presso un istituto bancario a cercare un credito, perché ? Perché non mi fido». Succede il contrario di quello che voi vorreste fare, succede che con un passaggio vorreste dare un'ampia ventata di fiducia al sistema bancario. Noi proponiamo per l'ennesima volta, apro e chiudo parentesi, la nazionalizzazione di Bankitalia anche rispetto a quanto è successo, l'abbiamo visto tutti, in Gran Bretagna pochi giorni fa, quindi nazionalizzare Bankitalia e dare fiducia ai cittadini e alle imprese. Voi con questo passaggio state facendo l'opposto, state dicendo ai cittadini e alle imprese: non andate in banca o perlomeno, se ci andate, dovete leggere il contratto che vi sottopongono almeno per sei mesi, perché è proprio la fiducia, Presidente, che viene a mancare. Ora, quanti tra di noi, colleghi, quando ad esempio vanno a firmare l'assicurazione del proprio autoveicolo, leggono tutte le 10, 20 o 30 pagine che ci vengono propinate dall'assicuratore ? Nessuno lo fa, non lo fa nessuno perché questo è un rapporto che si basa sulla fede, sulla fiducia, cosa che evidentemente è venuta a mancare. Allora Presidente – e mi avvio alla chiusura – voteremo ovviamente in modo negativo questa fiducia e chiediamo, con quello che ci resta, con un ordine del giorno che, come disse un deputato qualche Pag. 6anno fa, non si nega a nessuno, alcune cose. Sottosegretario, chiediamo quattro cose, che Bankitalia pubblichi periodicamente i dati informativi sulla solidità di tutti gli istituti bancari e finanziari, io che sono un cliente devo sapere se la mia banca è solida. Chiediamo che i prospetti informativi relativi alla compravendita di prodotti finanziari siano adeguatamente semplificati; non possiamo leggere, sottosegretari, un contratto di 60 pagine per avvicinarci ad esempio ad una obbligazione subordinata; è impossibile, non ce la facciamo a meno che non siamo tutti laureati in economia e commercio e con qualche master. E chiediamo – chiudo, Presidente – un'adeguata vigilanza, che è mancata, da parte di Bankitalia e di Consob, i cui vertici avrebbero dovuto già dimettersi; chiediamo che ci sia un'adeguata vigilanza al fine di escludere le condotte non corrette, oltre...

  PRESIDENTE. Concluda.

  WALTER RIZZETTO. Veramente, chiudo, Presidente, la ringrazio... Oltre che andare a promuovere la cosiddetta trasparenza dei prodotti finanziari e dei prodotti bancari attraverso una cultura finanziaria, perché, in questo caso, la fiducia non ve la diamo ma la fiducia da parte dei cittadini nei confronti delle banche e da parte dei cittadini al Governo sta venendo sempre meno.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie Presidente, chiedere la fiducia oggi, in questo momento particolare della storia, su un tema delicato come quello delle banche, è estremamente avventato. O c’è il coraggio della disperazione o la sfrontataggine dall'arroganza, o una o l'altra. In Italia avete perso quindici giorni fa le elezioni amministrative, avete perso Roma, Torino, Napoli, Trieste, quasi tutti i capoluoghi e, per esempio, in Piemonte non avete neanche vinto un ballottaggio dove eravate in gara. In Europa vediamo che la Gran Bretagna, il popolo britannico sceglie per la Brexit e la sinistra italiana grida allo scandalo del voto universale, dopo aver festeggiato in quest'Aula il settantesimo del voto delle donne. Sulla Brexit avremmo preferito udire parole di comprensione ed apprezzamento per lo splendido esercizio di democrazia diretta di cui hanno saputo dar prova gli inglesi, invece no, solo biasimo e richieste di accelerazione delle pratiche per l'espulsione, per punire gli inglesi. Gli inglesi vanno puniti perché sono ribelli, perché hanno votato contro l'Europa. Ieri questo Governo ha negato, con il voto della sua maggioranza, la possibilità chiesta da noi nella risoluzione affinché il popolo italiano possa decidere con un referendum sulle politiche europee, siano esse commerciali, infrastrutturali, economiche, sulle tematiche bancarie come quelle di oggi. Il voto popolare per voi però non conta nulla, tant’è che voi siete il terzo Governo non eletto consecutivo e credo neanche l'ultimo di questa legislatura, visto che Renzi a ottobre dovrà dare le dimissioni. Quindi il popolo per voi non può esprimersi e i suoi rappresentanti devono essere zittiti, tant’è che il Parlamento non ha potuto discutere in Commissione questo decreto-legge e oggi ci zittite con la posizione della questione di fiducia, sulla quale ovviamente noi voteremo contro.
  Con voi ritorna il regime, con voi ritorna quel grigiore del Ventennio, perché il combinato disposto della modifica costituzionale e dell'Italicum farà rinascere una sorta di Parlamento dei fasci e delle corporazioni, un Parlamento formato dalle componenti della corrente di maggioranza del partito che vincerà le elezioni attraverso un premio di maggioranza fraudolento e vergognoso, quindi una rappresentanza parlamentare molto simile a quella del famoso Ventennio, in cui i gerarchi del partito erano seduti proprio in quei banchi lì. In questa situazione esplosiva, in un Paese dove l'emergenza immigrazione oramai è diventata la prassi quotidiana, in cui dire che sbarcano tremila clandestini al giorno oramai non fa neanche più notizia, Pag. 7grazie alle vostre politiche di accoglienza; in un Paese in cui il Governo prende in giro i suoi lavoratori dicendogli che, per andare in pensione tre anni prima, al posto di fare una seria riforma della legge Fornero, gli dice che devono andare in banca ad accendere un mutuo ventennale di 40.000 euro e devono mangiarsi tutto il capitale che hanno accumulato nelle pensioni integrative; in un Paese in cui, per conoscere quali siano i testi del trattato transatlantico, il TTIP, i parlamentari devono essere scortati dai carabinieri nella sala lettura segreta presso il Ministero dello sviluppo economico, il cui Ministro Calenda, pochi giorni fa, aveva sfacciatamente dichiarato che sul Trattato tra Europa e Canada, anche se penalizzante per le economie del nostro Paese, il Parlamento italiano non avrebbe potuto dire assolutamente nulla, Parlamento che non dovrà occuparsi se non delle fiducie sulle banche; in una situazione così delicata, in cui la crisi di rappresentanza delle istituzioni nazionali ed europee per il mancato confronto con il popolo è estremamente evidente, il Governo chiede la fiducia sull'ennesimo provvedimento «salva banche» a scapito dei lavoratori, delle imprese, dei correntisti e dei risparmiatori. Con i vostri provvedimenti passa il concetto, sia ideale che nei fatti, che è meglio salvare una banca piuttosto che l'impresa che è debitrice, non per niente siamo in recessione e siamo in deflazione, le imprese muoiono, il consumo cala, il PIL non cresce, la disoccupazione non cala e perché ? Semplicemente perché il Governo preferisce mettere mano al portafoglio per mettere in salvo il sistema bancario, i privilegiati del credito, non l'impresa, non vuole tutelare l'impresa e le piccole medie imprese, le aziende familiari, gli artigiani, gli imprenditori, chi produce e chi crea occupazione. Questi sono sempre dimenticati, voi vi ricordate solo dei banchieri. Perché non fate decreti con la fiducia sull'abbassamento della pressione fiscale, che è la più alta in Europa, 28 miliardi in più della media UE ? Perché non producete decreti sull'abbattimento del costo del lavoro, su politiche d'aiuto alle imprese, perché non orientate le vostre politiche economiche sul rilancio della produzione ma cercate invece di salvaguardare semplicemente i servizi ? Il PIL sano, quello vero, si aumenta con l'aumentare della produzione, non con una semplice solidità bancaria, tra l'altro ancora tutta da verificare, perché le verifiche al mondo bancario sono mancate in questi anni, sia da parte del Governo che della Banca d'Italia e della Consob, che hanno concesso agli amministratori delle banche, in questo lassismo delle verifiche nell'impunità più totale, la possibilità di aggravare lo squilibrio patrimoniale delle banche stesse da loro amministrate, nella consapevolezza che poi i rischi sarebbero ricaduti sulla collettività, non risparmiando neanche le fasce più deboli. Avete fatto una serie infinita di provvedimenti per salvare le banche, ma manca quello più importante, quello sulla separazione fra le banche commerciali e le banche di speculazione. Questo provvedimento voi non l'avete fatto, avete fatto quello per l'introduzione del bail-in, quello sulle banche di credito cooperativo, quello per le banche popolari, quello per le newco dei fallimenti bancari del «giglio magico», vi manca proprio quella parte più importante e ci sono proposte di legge in questo Parlamento di cui sarebbe veramente interessante i quali il Parlamento prendesse atto e il Governo le perseguisse. Quindi, nel provvedimento, voi come aiutate a disincagliare i crediti delle banche, che sono quasi inesigibili, visto che per il disincaglio voi date il compito a degli istituti di riscossione di crediti che non sono neanche nazionali, sono stranieri, i quali dovranno acquistare questi crediti al 20, al 30, al 40 o al 50 per cento di valore in meno rispetto alle azioni che andranno ad acquistare e su questo acquisto e successiva vendita loro dovranno effettuarci anche un guadagno ?
   La risposta sta nel decreto: in pegno a questo rischio che date a società straniere, voi date il «Patto Marciano» e il pegno non possessorio: due possibilità di credito che hanno un solo effetto, depredare le imprese italiane dei loro beni, dei loro averi, dei loro capannoni, dei loro marchi Pag. 8e know how anche solo per lo scoperto di un conto corrente. Con il pegno non possessorio è come se si smaterializzasse la proprietà, trasformando in mera misura finanziaria gli attivi di impresa, materiali e immateriali, dai marchi ad eventuali quote societarie, ai macchinari, al magazzino, stravolgendo quella che è la gerarchia dei creditori. Prima si partiva, in caso di fallimento, dal pagamento dei lavoratori, da quanto dovuto ai lavoratori, poi dei fornitori e infine delle banche; oggi invece voi fate un'inversione dei privilegiati del credito: si parte quindi dalle banche, che avranno quindi un titolo appunto privilegiato anche rispetto ai lavoratori. Con il Patto Marciano la banca invece potrà direttamente prendere il bene per tenerselo per sé o per venderlo, praticamente le banche ti portano via il capannone se hai uno scoperto di conto corrente per nove mesi e un giorno.
  Io immagino che il Governo ha fatto questa proposta perché non conosce la vita reale; avere uno scoperto di nove mesi in questi periodi di crisi è l'ordinarietà, non è l'eccezionalità, quindi di fatto voi volete portare via i capannoni a tutte le imprese. Voglio poi capire come il PIL crescerà, visto che sono le piccole e medie imprese che sono la spina dorsale vera, e non la Fiat o altre grandi aziende, che tra l'altro, grazie ai vostri provvedimenti, portano le sedi all'estero per non pagare le tasse in Italia.
   Quindi, la vera fregatura di questo decreto è quella dei truffati, dei rimborsi per i truffati delle banche del Giglio magico; voi ridate al massimo l'80 per cento perché abbia meno di 35.000 euro di reddito o meno di 100.000 euro di patrimonio immobiliare, una platea che quindi non è universale e che deve avere un parziale ristorno, però, per poter accedere, deve rinunciare all'arbitrato, del quale potrebbe avere il 100 per cento. Il problema è che il risparmiatore si trova di fronte a questa situazione: o l'80 per cento o il nulla, il nulla perché per l'arbitrato voi non avete fatto ancora i regolamenti, con un ritardo di ben quattro mesi. Siete un Governo centralista, al pari dell'Unione europea, con voi il federalismo è morto, il principio di sussidiarietà è sepolto, avete spazzato via ogni potere dalle autonomie locali e dalle regioni. Se l'Europa sta fallendo, è proprio per questa politica elitaria e centralista, a scapito delle comunità locali e del popolo, che tutte le volte che può votare su argomenti di natura comunitaria li boccia, ogni volta che il popolo vota, vota contro l'Unione Europea. Ecco perché noi, non potendo votare contro l'Europa, oggi votiamo contro Renzi, che rappresenta tutte le negatività dell'Europa e a ottobre voteremo contro la modifica costituzionale, che raccoglie in sé il più becero centralismo della storia repubblicana (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mazziotti Di Celso, ma non è in Aula.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Raffaello Vignali. Ne ha facoltà.

  RAFFAELLO VIGNALI. Grazie, Presidente. Il gruppo parlamentare di Area Popolare voterà a favore della fiducia posta dal Governo sul decreto-legge concernente disposizioni urgenti in materia di procedure esecutive concorsuali, nonché a favore degli investitori in banche in liquidazione. Il provvedimento, già approvato dal Senato, interviene con misure a sostegno delle imprese per favorire l'accelerazione del recupero crediti. Reca peraltro misure a favore degli investitori in banche in liquidazione e garantisce agevolazioni per l'accesso all'assegno straordinario per il sostegno al reddito del personale del credito.
   Il progetto di legge quindi introduce misure più semplici per i creditori, che in questo modo potranno ottenere con più facilità le somme dovute dai loro debitori. In particolare, è utile ricordare come queste ultime norme vadano nella direzione di superare uno dei mali della nostra giustizia civile, ovvero la lunghezza dei processi civili, che impedisce al cittadino e alle Pag. 9imprese di avere in tempi certi una definizione della controversia.
   Il quadro regolatorio assunto con il presente decreto-legge evidenzia come il Governo attraverso queste norme voglia incidere proprio in un settore, quello del credito, che abbisogna di un sistema migliore e più celere, che sia efficace ed efficiente, in modo da rassicurare anche gli imprenditori che intendono investire nel nostro Paese.
  La procedura adottata con il presente provvedimento, infatti, consente al creditore di ottenere rapidamente, con le dovute garanzie per il debitore insolvente – questo non dobbiamo dimenticarlo –, la riscossione del credito. Ciò, in sostanza, permetterà alle banche di avere a disposizione maggiore liquidità per permettere anche la concessione di credito alle imprese che stanno sul mercato e superare il cosiddetto credit crunch, ovvero il fenomeno che ha determinato la ristrettezza della concessione di denaro alle imprese medesime, soprattutto le piccole che rappresentano il volano per la nostra economia, ma che vanno sostenute in un momento in cui la grave crisi economico-sociale ha colpito e sta colpendo pesantemente il nostro Paese.
   Da questo punto di vista, io ritengo sia sbagliato, molto sbagliato, fare populismo e non guardare la realtà. Nel momento in cui gli istituti del credito hanno tempi lunghi e costi altissimi per rientrare in possesso dei beni posti in garanzia, questo incide sul patrimonio; l'incidenza sul patrimonio significa, per le regole di Basilea, nuova capitalizzazione, che significa anche ristrettezza del credito. Uno dei motivi per cui siamo anche intervenuti in legge di stabilità, ad esempio con il leasing immobiliare per i giovani, è esattamente per andare ad aiutare quella fascia che oggi è fuori dal sistema dei mutui ed è fuori dal sistema di mutui proprio per i costi alti, i tempi lunghi e l'incidenza sul patrimonio delle banche e dei crediti, quindi di quei crediti che diventano di fatto inesigibili, se non troppo lontani nel tempo.
   Un altro aspetto da non trascurare è quello relativo alla presenza nei bilanci delle banche dei cosiddetti crediti deteriorati, ovvero quella massa di debiti di imprese e persone che non possono essere escussi. Tutto questo determina forti ripercussioni nel contesto dell'economia reale, con pesanti ricadute negative in termini di aumento del prodotto interno lordo. Infatti, nonostante gli interventi della BCE, esiste ancora nel nostro Paese il problema del trasferimento effettivo di denaro da parte di questa alle imprese e ciò costituisce il principale ostacolo ad una ripresa dell'economia che, nonostante segnali di ripresa, risulta ancora insufficiente per l'Italia, la cui industria, soprattutto quella manifatturiera e quella delle medie e piccole imprese che esportano all'estero, costituisce uno dei migliori veicoli per pervenire ad un forte fondamentale sviluppo.
   Oggi, dopo il referendum sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, che sta rigenerando peraltro ripercussioni negative sui titoli bancari (con qualche inversione di tendenza per fortuna oggi), è necessario intervenire efficacemente ed in modo rapido per impedire che lo shock finanziario, che sta colpendo il mondo della finanza, non si traduca in termini negativi sull'economia reale e non vorremmo che si ripetessero scenari come abbiamo già visto dal 2008 in poi. Tale crisi, insieme al grave problema dell'eccessivo esodo di migranti dall'Africa, ha contribuito a far crescere in Europa e nel mondo quei fenomeni populistici e secessionistici che costituiscono un reale pericolo per le nostre democrazie.
   Il secondo elemento che introduce il decreto-legge in esame è quello della tutela degli investitori di quattro banche poste in liquidazione. Si tratta infatti di misure di rimborso agli investitori della nuova Cassa di Risparmio di Ferrara, la nuova Banca delle Marche, la nuova Banca dell'Etruria e del Lazio e la nuova Cassa di Risparmio di Chieti.
  Questo provvedimento interviene dunque con criteri giusti ed equi per risolvere problematiche relative ai risparmiatori che hanno acquistato obbligazioni dalle predette banche. In particolare, il decreto-Pag. 10legge introduce, a specifiche condizioni di legge ed in presenza di determinati presupposti di ordine patrimoniale e reddituale, la possibilità per gli investitori di ottenere l'erogazione di un indennizzo forfettario, pari all'80 per cento del corrispettivo pagato per l'acquisto degli strumenti finanziari.
   Si tratta pertanto di un intervento che garantirà a chi ha investito e perso denaro di avere un ristoro adeguato del danno subito. Pertanto, con queste nuove misure, il Governo sostiene persone ed imprese con norme fondamentali, che consentono loro di superare i problemi di ordine economico e sociale, permettendo un rimborso equo ed adeguato.
   Il terzo elemento preso in considerazione da questo decreto-legge è quello relativo al sostegno del personale del credito, tema questo che tutela il reddito ed i livelli occupazionali del personale del credito anche in vista di una sua ristrutturazione. La deroga, introdotta qui, concerne i requisiti di anzianità anagrafica e contributiva per l'accesso all'assegno straordinario per il sostegno del reddito, riconosciuto nel quadro dei processi di agevolazione all'esodo. Si tratta di una misura a nostro avviso importante a sostegno del personale del credito proprio in casi di ristrutturazioni bancarie.
  Abbiamo, quindi, di fronte un provvedimento importante per risolvere alcune problematiche relative al sistema creditizio nel suo complesso che coinvolge soprattutto attori in difficoltà. È quindi fondamentale agire sul sistema creditizio introducendo misure, come quelle adottate da questo provvedimento, per rilanciare un settore così importante per lo sviluppo della nostra economia.
  Peraltro, già con la riforma delle banche di credito cooperativo si era iniziato un percorso virtuoso di ristrutturazione del sistema bancario con l'obiettivo di rafforzarlo, renderlo più resistente agli shock, mettere gli istituti in condizione di finanziare l'economia e quindi favorire la crescita economica e l'occupazione.
  Oggi più che mai, in uno dei momenti più delicati per l'Unione europea, è necessario garantire la fiducia a questo Governo, che ha intrapreso con riforme di grande rilievo, riconosciute da tutti gli operatori economici ed istituzionali, un percorso virtuoso di risanamento economico e di sviluppo e crescita della nostra economia. In particolare, in ragione delle riforme fatte, è utile anche considerare che proprio ieri l'ISTAT ha divulgato i dati sulla crescita del nostro prodotto interno lordo e proprio il Mezzogiorno d'Italia risulta avere una crescita pari all'1 per cento. Un risultato inedito. Infatti, mai prima d'ora, stando ai rilievi dello stesso istituto avviati dal 2000, il Mezzogiorno è riuscito a fare meglio rispetto alle regioni del centro e del nord. Ed è un dato che va salutato con legittima soddisfazione.
  Area Popolare partecipa dunque all'azione del Governo con grande impegno e con l'intento di consegnare alle nuove generazioni un Paese più moderno, più stabile, economicamente più solido. Un'azione che portiamo avanti e che sosteniamo in un contesto interno ed internazionale complesso e instabile, ma con la convinzione di operare scelte giuste ed adeguate in un Paese che ha tutte le risorse, tutte le qualità e la volontà per superare una delle peggiori crisi che ha colpito l'Europa e l'Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. Io partirei da quando affondò quella famosa nave chiamata Titanic, che produsse 1.518 morti, se non ricordo male, e 700 superstiti. Più o meno queste erano le proporzioni. Parto da qui non perché credo, come dice qualcuno, che noi si sia sull'orlo di andare a sbattere contro un iceberg come Paese, non necessariamente, ma parto da qui perché quello è un momento che ci ha insegnato a capire almeno due cose e ce le ha rese molto evidenti.
  La prima è che non si è mai sulla stessa barca, nemmeno quando la barca è una cosa fisica, perché poi capita che tra quei Pag. 11morti ci fossero soprattutto i lavoratori e i viaggiatori di terza classe, mentre si salvarono quelli di prima. E la seconda è che appunto chi tiene ai viaggiatori di terza classe e ai lavoratori non può mai augurarsi o sperare che la barca vada a finire contro un iceberg, perché i primi a soffrirne le conseguenze e a morire sono esattamente i poveri e i lavoratori. Chi è ricco, tanto più in questo mondo, ha sempre gli strumenti per salvarsi e, anzi, ha tutti gli strumenti per trasformare in grande capacità di guadagno anche quelle che sono apparenti crisi insostenibili per il resto delle persone.
  Lo abbiamo visto anche in quella fase, lunga, che abbiamo chiamato crisi globale che ha aperto la strada al mondo in cui viviamo oggi. C’è chi ne è uscito, molti ne sono usciti, milioni di persone anche in questo Paese, senza un lavoro, senza un reddito, con una pensione trasformata in un miraggio e oggi anche con i propri risparmi bruciati dalla crisi finanziaria o bruciati dall'averli dovuti utilizzare in anni in cui il welfare non è riuscito a coprire la perdita di lavoro o la perdita di reddito. E c’è chi, invece, ne è uscito molto, infinitamente più ricco di prima al punto tale che tutti gli indici di disuguaglianza ci dicono questo, ossia che il vero effetto della grande crisi globale è che questo Paese e questo mondo sono infinitamente più disuguali di quando tutto è cominciato e non riescono a trovare assolutamente una strada di uscita.
  Dico questo in un dibattito sulla fiducia perché in questo momento mi piacerebbe molto – e sono assolutamente sincero – di essere nelle condizioni di dare fiducia al Governo italiano, perché non sono e non credo di essere nelle condizioni di nascondermi e questo Parlamento non deve nascondersi le difficoltà estreme che stiamo vivendo in queste ore. Non basta un giorno di ripresa delle borse per nascondere il fatto che potenzialmente stiamo in un momento di grandissima instabilità finanziaria. Non basta un giorno di ripresa delle borse per nascondere il fatto che, dal 1o gennaio di quest'anno e tanto più negli ultimi due giorni, il valore delle nostre principali banche si sia sostanzialmente liquefatto, non solo quelle che leggiamo nella cronaca, perché hanno perso da una notte all'altra, o meglio hanno reso evidente in una notte, il fatto di non valere più nulla e di dover essere salvate dal Fondo Atlante – penso alla Popolare di Vicenza e alla Veneto Banca –, ma anche le altre, cioè quelle quotate in Borsa, quelle che vediamo tutti i giorni. Anche chi avesse quelle azioni e le avesse da anni oggi si troverebbe in mano con nulla.
  In altre parole, noi siamo in una situazione del genere. E quindi io vorrei dare la fiducia a questo Governo, ma il problema è che non posso farlo esattamente per come il Presidente del Consiglio, il Governo e la maggioranza hanno deciso di affrontare dall'inizio la politica su finanza e banche in Italia. Non posso perdonare e non posso dimenticare il fatto che hanno scelto in pratica di mentire al Parlamento e al Paese sullo stato reale della finanza e del sistema bancario italiano.
  Noi abbiamo cominciato questa lunga fila di interventi bancari con il decreto sulle popolari, quando noi chiedevamo una cosa molto semplice: se quel decreto veniva fatto perché c'era una crisi vera rispetto a quegli istituti, perché c'era un tema vero di necessità di salvare quegli istituti. E la risposta era sempre no, assolutamente no, quegli istituti sono solidi.
  Dando questo messaggio, che era solo apparentemente tranquillizzante, per esempio si incentivavano appunto i risparmiatori a continuare a tenere i loro risparmi in quegli istituti. Dieci erano quelli che da popolari dovevano diventare Spa; tre oggi non ci sono più di fatto: la Popolare di Vicenza, Veneto Banca, la Popolare dell'Etruria. Tre su dieci di fatto sono altra cosa rispetto a quello che si pensava e non perché siano nel frattempo diventati Spa, né perché siano stati virtuosamente fusi fra di loro o con altri, ma semplicemente perché sono stati salvati due dal Fondo Atlante e uno in procedura di risoluzione.
  Abbiamo avuto poi la procedura di risoluzione su quattro banche, quando ci è Pag. 12stato detto che non c'era assolutamente alcun tipo di alternativa, che non era pensabile un intervento dello Stato all'interno del capitale di quegli istituti di credito, che non era pensabile un intervento nel capitale da parte di strumenti diversi dal fondo di risoluzione, che quindi passava per la cancellazione di centinaia di milioni di euro di risparmi, perché di questo si tratta, di obbligazionisti e piccoli azionisti.
  Ora, a distanza di mesi e dopo che quell'intervento governativo ha contribuito a procurare allarme nei risparmiatori e negli investitori, con conseguente fuga di capitali da quegli istituti, ma anche da altri, e più difficoltà ancora nel finanziamento di queste banche, scopriamo, la settimana scorsa dal Governatore della Banca d'Italia e anche da ciò che sta succedendo su Cassa di Risparmio di Cesena, che, no, si poteva fare un fondo di intervento volontario e con quel fondo di intervento volontario si sarebbero potute ricapitalizzare quelle banche ed evitare la procedura di risoluzione.
  Oggi il principale quotidiano economico di questo Paese, in un articolo che consiglio di leggere, ci fa sapere che, no, probabilmente persino l'intervento pubblico diretto nel capitale delle banche non è da ritenersi un aiuto di Stato, purché sia fatto secondo il principio dell'investitore privato, cioè non a condizione di particolare vantaggio e non attraverso legge. Quindi «si poteva intervenire – si citano fonti della Commissione europea virgolettate – anche con il capitale diretto». Oggi si deve dire perché tutti cominciamo ad avere nei rumors il fatto che siano necessari, chi dice 30, chi 40, chi 50 miliardi di euro, di possibile, potenziale intervento di liquidità a qualunque costo per sostenere il sistema bancario di questo Paese in un momento di grande difficoltà.
  Ora il problema è che con la storia che abbiamo alle spalle, con il comportamento tenuto da questo Governo negli ultimi anni, che ha sempre dimostrato di sottovalutare, di non capire, di avere più a cuore il consenso che non trovare soluzioni, che ha sempre agito più con le consulenze non disinteressate di chi dall'estero lo consigliava di intervenire in determinate misure e mai, mai, mai secondo l'interesse nazionale, come anche da qui gli veniva consigliato, anche da questi banchi, questo stesso Governo, che nulla ha capito o ha fatto finta di non capire, oggi dovrebbe essere il Governo adatto a far attraversare all'Italia uno dei potenziali momenti di massima instabilità finanziaria degli ultimi dieci anni. Infatti, guardate bene, il punto vero oggi è esattamente quello dell'incertezza.
  Il punto non è Brexit, quello che materialmente, immediatamente produrrà. Il punto è quello che non sappiamo, il punto è che non sappiamo come si muoverà il mercato dei derivati, conseguenza di Brexit, il punto è che non sappiamo esattamente qual è il livello degli asset in sterline detenuti, per esempio, dalle nostre banche e dal sistema finanziario internazionale, il punto è che non sappiamo qual è il punto di caduta della sterlina, il punto è che non sappiamo.
  Quando il mercato non sa, il mercato fa esattamente quello che dicevo all'inizio: scappa dalle navi più deboli, per poi, eventualmente, tornarci quando sono affondate a recuperare i relitti. Infatti, l'Italia ha un sistema bancario che, in Borsa – per quanto può valere questo indice, ma qualcosa dice degli umor degli investitori italiani ed esteri – perde il doppio, esattamente il doppio, quasi esattamente il doppio di quello che ha perso persino la Spagna dall'inizio dell'anno. Le nostre banche perdono il doppio di quello che hanno perso le banche spagnole. Vi risparmio il confronto con le banche francesi o tedesche; se voi guardate anche solo negli ultimi due giorni il rapporto fra tutte le banche, le grandi banche europee, medie, grandi, e le perdite di Borsa, vedrete che nella top venti trovate solo istituti di credito inglesi – e questo diciamo è immaginabile – e quelli italiani. Un istituto francese è all'ultimo posto, BNP Paribas: uno potrebbe dire che ha la sfortuna, diciamo, di avere investimenti pesanti anche in Italia, pur essendo francese.Pag. 13
  Allora, davanti ad una situazione di grave potenziale difficoltà, questo Paese avrebbe bisogno di un Governo all'altezza, a cui noi vorremmo dare fiducia. Sfortunatamente, un Governo all'altezza, questo Paese, non ce l'ha e, quindi, quest'oggi noi voteremo una sfiducia non rituale, ma una sfiducia tutta politica e che vale anche come invito al Parlamento a farsi carico anche di questo problema, del problema politico di un Governo inadeguato (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pietro Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Presidente, onorevoli colleghi, la desolazione di quest'Aula è direttamente proporzionale alla noia e al disco rotto prodotto da questo Governo, che giunge, come al solito, correndo dietro ai fatti che si verificano in questo Paese, emanando il solito decreto-legge che arriva blindato dall'altro ramo del Parlamento e su cui viene apposta la solita questione di fiducia.
  Allora, onorevoli colleghi, non è che ci sarebbe molto da motivare il nostro «no» alla fiducia nei confronti di questo Governo, ma noi non ci arrendiamo al vostro disco rotto e non ci arrendiamo sia per motivazioni di carattere politico che per il merito di questo provvedimento.
  Quanto alla questione politica, beh, basterebbe riprendere in mano il ben più autorevole di me Financial Times, che ieri scriveva, a proposito di altro, che gli italiani avrebbero buoni motivi per invocare il cambiamento, perché abbiamo ancora una disoccupazione assolutamente elevata, il Governo Renzi – testualmente – non ha prodotto alcuna svolta sugli scandali e non ha prodotto alcun rilancio dell'economia. Se a questo aggiungiamo la fallimentare gestione della questione dell'immigrazione e il fatto che la nostra povera Italia, in Europa e nel mondo, non conta assolutamente nulla, mi pare che politicamente non ci sia solo da dire: «no» a questo Governo, ma ci sia anche da dire: prego, accomodatevi, levate il disturbo. Ma noi riteniamo che sia più corretto argomentare anche nel merito.
  Certo, in verità, ci dovremo un po’ ripetere, perché questo non so se sia il quarto o il quinto decreto in materia di banche, il che, come dicevo poc'anzi, significa che in realtà non esiste un'idea di riforma del sistema bancario da parte di questo Governo; c’è solo il tentativo di andare dietro agli eventi e, magari, di provare a correggere, peraltro non riuscendovi affatto bene, le cose sbagliate che si sono fatte, frettolosamente, prima. C’è una sorta di frenesia, l'abbiamo visto con il decreto che ha trasformato in Spa le banche popolari, quello che riguardava il credito cooperativo, il «Salva banche», inserito all'ultimo minuto nella legge di stabilità e che peraltro non è servito assolutamente a nulla.
  Che questa fretta derivi dal fatto che poche, per la verità, procure hanno messo sotto attenzione, sotto lente di ingrandimento fughe di notizie o che la Consob abbia fatto rilevare alcune anomalie in merito a movimenti di mercato precedenti l'annuncio di alcuni decreti, comunque, in buona sostanza non avete la benché minima idea di cosa dovete fare per restituire solidità al sistema bancario. Dico di più, l'unica cosa urgente di questo decreto è quella relativa, ovviamente, ai rimborsi che spettano ai poveri risparmiatori truffati, ma le norme che, ancora una volta, voi portate non sono affatto risolutive, esattamente come quelle dei precedenti decreti; ci chiediamo se in settembre arriverà un nuovo decreto banche; Presidente, può già cominciare a calendarizzare un altro decreto, perché ci saranno da correggere gli errori di questo più quelli avanzati precedentemente.
  Come si fa a immaginare di risolvere il problema della crisi delle imprese, facilitando le procedure per il recupero dei crediti da parte delle banche, banche che si trovano in difficoltà – e su questo io voglio insistere – non, lo ripeto, per i crediti deteriorati, ma si trovano in difficoltà per operazioni finanziarie fraudolente ? Il deterioramento dei crediti è una Pag. 14conseguenza della pessima gestione riconducibile a gruppi manageriali di scarsa qualità professionale, etica e morale. E mi domando come mai gente che dovrebbe stare in galera non è neppure indagata; me lo chiedo e ve lo chiedo, perché qui a prendere un avviso di garanzia non ci vuole nulla, basta una caramella, ma se si rubano i risparmi ai cittadini – e questo non c'entra nulla, in questo caso, con l'operato abbastanza scadente del Governo – non arrivano neppure avvisi di garanzia, quando c’è gente che si è suicidata per queste cose. Allora io non voglio fare del populismo di quart'ordine o della retorica parlamentare, però, mi chiedo come ciò sia possibile nei casi del Monte dei Paschi, della Popolare di Vicenza, di Veneto Banca, le devo leggere, perché non me lo ricordo più quante sono le banche che sono state gestite coi piedi o, peggio ancora, in maniera fraudolenta da questi manager senza scrupoli. E, infine, vi sono le modalità di risarcimento assolutamente discriminatorie, legate al reddito, parziali. Va beh che voi, in effetti, anch'io sbaglio a stupirmi, siete legati alla forfettarietà di alcune operazioni, basta ricordare gli 80 euro che, adesso, oltre un milione di cittadini italiani devono restituire perché avete sbagliato i calcoli.
  Allora, onorevoli colleghi, oggi siamo in presenza, mi pare, della cinquantanovesima fiducia, ma, d'altronde, che voi non abbiate molto interesse ad ascoltare e a dare rilevanza al Parlamento lo si capisce, perché voi siete un Governo che è nato grazie alla volontà di colui che ha detto che i cittadini italiani e, in generale, i cittadini non hanno la capacità di occuparsi di cose complicate; parlo del Presidente emerito che fece l'operazione di palazzo per mandare a casa l'altro Presidente non eletto che aveva in qualche misura imposto. Tuttavia, onorevoli colleghi, questo decreto, la cinquantanovesima fiducia, è un decreto che non risolve, ma è esemplificativo di come questo Governo non abbia la benché minima idea di che cosa fare, non solo nel segmento bancario, ma più in generale per risollevare l'Italia dalla crisi in cui è precipitata. Eppure, dovreste capire che, fuori da questo palazzo, è venuto meno il consenso, il 40 e passa per cento delle elezioni europee vi ha fatto «ciaone», per riprendere una battuta; trovate il modo di prendere la fiducia in quest'Aula, ma soprattutto nell'altra, grazie a voti di parlamentari che hanno cambiato schieramento; io non so se voi siate consapevoli di questo, ma, qualora non lo foste, sappiate che a ottobre con il referendum costituzionale gli italiani ve lo notificheranno con un avviso di sfratto esecutivo, perché l'Italia merita di più e di meglio del Governo Renzi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 16,20).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Si riprende la discussione.

(Ripresa dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia – Articolo unico – A.C. 3892)

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Secondo l'Enciclopedia Treccani il déjà-vu in psicologia è il tipo di paramnesia, detta anche falso riconoscimento, consistente nella sensazione illusoria di aver già visto una certa immagine o, addirittura, di aver già vissuto una determinata situazione. Presidente, confesso che stamattina, mentre pensavo alle parole che avrei pronunciato in questo intervento, Pag. 15ho pensato di vivere in un déjà-vu: ennesima questione di fiducia sia al Senato sia alla Camera su un provvedimento così importante che toglie completamente il diritto di parola al Parlamento e, quindi, ai cittadini perché ricordo ai deputati della maggioranza che i parlamentari dovrebbero rappresentare i cittadini; ennesimo decreto-legge che dovrebbe esistere soltanto in presenza di una situazione di urgenza, che qui chiaramente non c’è; ennesimo regalo alle banche che gli permette addirittura di prendersi il capannone di un imprenditore che non paga tre rate di un finanziamento. Presidente, a quel punto mi sono ricordato e ho realizzato che non stavo vivendo alcun déjà-vu. È una situazione che abbiamo già vissuto tante volte: nessuna sensazione illusoria, nessun falso riconoscimento. Li riconosciamo tutti. Sono gli stessi protagonisti: il Presidente del Consiglio Renzi, la Ministra Maria Elena Boschi e tutti gli altri membri del Governo o riconosciamo le sedie vuote perché mandano avanti sottosegretari e vergognose proposte di legge e loro si nascondono. Non è un déjà-vu: è la stessa situazione perché l'unica cosa che sa fare questo Governo costantemente è entrare qui dentro e calpestare il Parlamento poco prima di far approvare leggi che calpesteranno i cittadini. L'abbiamo visto già innumerevoli volte il siparietto che vedremo tra poco: quella sfilata di burattini che sfileranno davanti alla Presidenza del Consiglio dichiarando (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Però penso che non sia un linguaggio appropriato verso i colleghi.

  ALFONSO BONAFEDE. È il mio giudizio politico, Presidente.

  PRESIDENTE. Però lei capisce che dobbiamo usare un linguaggio rispettoso in quest'Aula. La prego di rispettare i colleghi quando si esprime.

  ALFONSO BONAFEDE. Presidente, io lo consideravo un eufemismo...

  PRESIDENTE. Penso che invece non lo sia e posso confidare in lei nel non continuare con un atteggiamento offensivo verso i colleghi, grazie.

  ALFONSO BONAFEDE. Una sfilata di parlamentari... la prego di non interrompermi, Presidente. Una sfilata di parlamentari che diranno il loro «sì» alla fiducia a questo Governo. È chiaro, Presidente: si fidano. Ci mancherebbe che non si fidassero perché occupano delle poltrone, perché gli unici che si fidano (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore, lasciate parlare il deputato Bonafede. Prego, deputato, vada avanti.

  ALFONSO BONAFEDE. ... gli unici che si fidano di questo Governo sono o cittadini che occupano le poltrone come deputati o che occupano un ruolo importante in qualche lobby di turno: di certo non si fidano tutti gli altri cittadini. E allora, Presidente, oggi vorrei individuare un doppio minimo comune denominatore che c’è sempre negli atteggiamenti del Governo, un doppio filo conduttore. Il primo è il referente di tutti i comportamenti del Governo, il datore di lavoro del Governo che oggi è una banca, legata attraverso parentele a un Ministro; ieri era un petroliere legato al fidanzato di un Ministro; domani sarà un'assicurazione legata, chissà per quale motivo, a qualche altro Ministro ma mai, mai come referente un cittadino onesto, quei cittadini che credono che il miglior modo di amare il proprio Paese sia quello di lavorare onestamente e di rispettare le leggi, quei cittadini che sono i risparmiatori, per esempio, truffati dalle quattro banche. Passiamo al secondo minimo comune denominatore, il secondo filo conduttore di tutti i comportamenti del Governo: l'arroganza, Presidente, l'arroganza e farò qualche esempio di cosa è arrogante affinché nessuno possa far finta di non capire.
  È arrogante, ad esempio, Presidente Boldrini, un Presidente del Consiglio che Pag. 16minaccia di querelare un deputato dell'opposizione mentre sta intervenendo per esprimere il proprio dissenso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) come ha fatto ieri il Presidente del Consiglio Renzi nei confronti del collega Di Battista sotto il suo sguardo e sotto i suoi occhi, Presidente Boldrini, che è intervenuta ovviamente per richiamare il collega Di Battista. È arrogante, ad esempio, andare a parlare fuori da quest'Aula di cambiamento e andare a parlare, addirittura in un vertice internazionale, di un'Europa che non deve parlare solo alle banche e mentire spudoratamente perché contemporaneamente, mentre si dicono quelle parole, qui in Aula arriva l'ennesimo regalo alle banche. È arrogante pensare di fare un regalo alle banche attraverso la decretazione d'urgenza: invocare l'urgenza è arrogante di fronte ai cittadini onesti che sanno quali sono le urgenze. È urgente, ad esempio, la proposta di legge sul reddito di cittadinanza ed è urgente una vera legge anticorruzione, visto che soltanto di corruzione l'Italia perde 60 miliardi di euro, una vera legge contro l'evasione visto che l'Italia perde 120 miliardi di evasione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È urgente, ad esempio, una legge sulla prescrizione che faccia capire ai cittadini onesti che i reati non scadono come lo yogurt. È urgente una legge per abolire Equitalia. Non è urgente fare un altro regalo alle banche. È arrogante dire che verranno rimborsati i risparmiatori truffati dalle quattro banche quando, secondo stime dello stesso Governo, si parla di circa 6000 risparmiatori che verranno rimborsati tra l'altro all'80 per cento su 130.000 risparmiatori truffati: 6000 su 130.000.
  È arrogante, Presidente, soltanto pensare di fare un regalo alle banche perché un Governo con un minimo di coscienza – chiaramente non parliamo del Governo Renzi – dopo tutto quello che è accaduto avrebbe avuto cura di non pronunciare nemmeno la parola «banca» fino a fine legislatura e, invece, loro si presentano con un'altra norma che dà la possibilità alle banche di prendersi le vite degli imprenditori. Un Governo serio, Presidente, avrebbe detto alle banche: basta, dopo tutto quello che avete combinato e dopo tutto quello che vi abbiamo regalato, la pacchia è finita; basta ! Adesso io faccio soltanto gli interessi dei cittadini perché sono stato eletto dai cittadini: ops ! È questo il punto, Presidente, un Governo risponde a chi gli ha dato la possibilità di governare ed è per questo che il Governo non risponde ai cittadini ma risponde soltanto alle banche e alle lobby. E pensare, Presidente, che c'era un tempo in cui un cittadino, per essere truffato all'interno di una banca, doveva vedere entrare un uomo imbavagliato con una pistola all'interno della banca ! Oggi invece il cittadino può essere truffato tranquillamente – altroché, non c’è più bisogno di niente – oggi viene truffato tranquillamente mentre è in banca dalla sua banca che non ha bisogno di alcuna arma perché ha le leggi che gli regala il Governo Renzi. Questa è la situazione in cui ci troviamo. Presidente, io dico ai deputati della maggioranza: volete dare fiducia a qualcuno ? Date fiducia agli imprenditori come abbiamo fatto noi con il nostro fondo a favore delle piccole e medie imprese: 16 milioni di euro che abbiamo tolto dai nostri stipendi per versarli in quel fondo perché lì gli imprenditori dimostrano di restituire tutto quello che gli viene dato. A loro si deve dare fiducia e, quando l'ho detto in Commissione, qualcuno della maggioranza ha detto: basta parlare di questo fondo a favore delle piccole e medie imprese e dei vostri stipendi. È arrogante dirlo, soprattutto se lo dice qualcuno che non si è mai tolto un euro dal suo stipendio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), anzi ancora peggio – voglio specificarlo: ancora peggio – se lo toglie soltanto per darlo al partito. Ancora, ancora il partito, ancora il pozzo senza fondo, ancora quel partito che, come un vampiro, ha succhiato il sangue dei cittadini per tanti anni ! Presidente, è arrogante oltre che subdolo e disumano dire: ma gli imprenditori firmano, entrano in banca e firmano, facendo finta di non sapere che un imprenditore in crisi, per Pag. 17continuare a lavorare, darebbe tutto, darebbe qualsiasi cosa; un imprenditore in crisi, che guarda i suoi figli e che vuole continuare a mantenere la propria famiglia, è disposto a dare tutto ma non potete cavalcare quell'emozione, quell'emozione di paura, quel sentimento soprattutto di fronte alle banche dopo quello che hanno dimostrato. Perché, vedete, questo principio è il principio che sta alla base dell'usura e dello strozzinaggio: io ti presto i soldi e tu mi dai indietro la tua vita.
  Allora, Presidente, consiglio ai deputati della maggioranza di superare quelle transenne e quelle scorte che spesso, anzi sempre, li separano dei cittadini, e di provare a parlare con i cittadini, perché sentiranno la loro silenziosa rabbia, quella rabbia che, grazie alle ultime elezioni, si è convertita in entusiasmo nei confronti di un'alternativa nuova finalmente, di futuro. Presidente, finisco ricordando una frase che diceva un poeta spagnolo: l'architetto della rovina è l'arroganza, mette le fondamenta in alto e le tegole nelle fondamenta. Presidente, è l'immagine fedele di quel mondo alla rovescia in cui opera e cerca con affanno di sopravvivere il Governo Renzi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Federico Ginato. Ne ha facoltà.

  FEDERICO GINATO. Signora Presidente, rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, il provvedimento sulle banche che stiamo discutendo è solo l'ultimo di una lunga serie di provvedimenti che questo Governo ha assunto per meglio regolamentare il funzionamento del mercato bancario. C’è chi è arrivato a dire che questa sia la prova di interessi di carattere privato, noi invece diciamo che sono solo veleni di chi non sa o non vuole concepire la politica come confronto sul merito ma preferisce agitare sospetti infondati che, guarda caso, nascondono l'assenza di proposte alternative. Non si è capito, infatti, quali siano le proposte delle opposizioni; sinceramente abbiamo solo sentito una lunga sequela di no o di «si può far meglio», ma niente di veramente alternativo e sostanziale. Invece è un fatto che questo Governo abbia agito con responsabilità, tempestività e lungimiranza per affrontare una crisi di proporzioni straordinarie, che ha coinvolto irrimediabilmente anche il settore bancario.
  È un fatto la riforma delle banche popolari, che prevede la trasformazione in Spa e la quotazione di quelle con oltre 8 miliardi di attivi; una riforma coraggiosa che, dopo tanti anni, ha smosso una sorta di foresta pietrificata. Quante volte ci hanno provato nel passato ? Se fosse stata fatta prima, non avrebbe solo consentito, come sta facendo, di facilitare il salvataggio di tante banche, ma avrebbe anche consentito a tanti piccoli azionisti delle popolari non quotate, come la Popolare di Vicenza o Veneto Banca, di poter vendere le proprie azioni ben prima dell'azzeramento del loro valore. Ed è sempre grazie a questa riforma se è potuto scendere in campo, con la spinta del Governo, il cosiddetto Fondo Atlante, Fondo che ha acquisito le due popolari venete, che consentirà di continuare ad erogare credito alle imprese del territorio e che, salvandole, ha salvato anche gli obbligazionisti, ha tutelato i depositi sopra i 100 mila euro e consentirà di gestire in modo più equilibrato il problema del personale.
  È un fatto la riforma delle banche di credito cooperativo, uno dei pilastri del nostro sistema bancario, una storia iniziata nel 1883 e che aveva bisogno di essere salvaguardata. Abbiamo deciso di farlo con loro, accogliendo gran parte delle proposte raccolte nella bozza di autoriforma che le stesse BCC avevano preparato. Trecentosessanta banche potranno continuare così ad operare in una logica di cooperazione bancaria rafforzata e sempre in nome di valori come la mutualità tra i soci e la solidarietà. È un fatto l'autoriforma delle fondazioni bancarie: nessuna fondazione potrà avere più di un terzo del proprio patrimonio investito nella stessa banca. È una norma che favorisce la pluralità degli azionisti e, nello stesso tempo, tutela, tramite la ripartizione del Pag. 18rischio, un patrimonio di risorse come quello delle fondazioni, che deve continuare ad erogare risorse per la cresta delle comunità locali.
  È un fatto che questo provvedimento affronti uno dei grandi problemi del sistema bancario, quello dei crediti deteriorati. Ricordo che i crediti deteriorati hanno raggiunto l'ammontare di 350 miliardi di euro, mentre nel 2008 erano pari a 100. Le sofferenze sono circa 200 miliardi. Ricordo, inoltre, che i tempi medi di recupero del credito superano in Italia i sette anni.
  Ridurre questi tempi significa limitarne la perdita di valore e favorirne una cartolarizzazione che non sia vittima di fondi speculativi. È una speculazione che peraltro vediamo in azione anche in questi giorni: basta aprire i giornali per vedere come anche istituti finanziari sani siano in difficoltà dopo la Brexit. Abbiamo cercato di farlo con equilibrio, crediamo che le norme in approvazione siano in grado di bilanciare gli interessi in gioco salvaguardando i principi di buona fede e correttezza contrattuale delle parti, garantendo una maggiore trasparenza e rapidità delle procedure.
  Appare surreale che alcuni rappresentanti dell'opposizione ci accusino di aiutare le banche e poi contemporaneamente ci accusino anche di non aver aiutato sufficientemente gli azionisti e gli obbligazionisti, come fosse sempre possibile separare la sorte dell'investitore da quello dell'investimento realizzato. Aiutare il sistema bancario a riprendersi significa anche aiutare tanti piccoli azionisti ed investitori. Si doveva fare prima, certamente; lo si doveva fare quando il resto d'Europa aiutava il proprio sistema bancario, e lo si doveva fare senza prestare attenzione alla demagogia di chi ieri demonizzava qualsiasi tipo di sostegno pubblico e adesso dice che dobbiamo nazionalizzare le banche in crisi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  È un altro fatto che questo Governo abbia cercato di aiutare in ogni modo possibile gli obbligazionisti delle quattro banche poste in liquidazione: riteniamo che con queste norme sia stato fatto uno sforzo straordinario per coniugare la volontà di aiutarli con il rispetto delle normative europee. Sono state fatte delle scelte che hanno tenuto conto delle diverse situazioni economiche nelle quali versano i singoli investitori; mi pare questo un principio di giustizia sociale. Infine, è un altro fatto che il Governo si sia posto la domanda di come affrontare l'enorme numero di esuberi che si preannuncia tra i lavoratori del settore bancario. Si parla di decine di migliaia di esuberi, a fronte non solo della crisi ma anche dell'avanzare di un modello diverso di fare banca. Mi pare una misura corretta e giusta aver dato la possibilità, agli istituti in grado di farlo, di allungare i tempi di prepensionamento da cinque a sette anni, in modo da gestire gli effetti della crisi con meno traumi possibili per i lavoratori.
  Quelli che ho velocemente elencato, onorevoli colleghi, sono fatti significativi, che testimoniano come il Governo e la maggioranza abbiano lavorato in questi due anni non per fare gli interessi dei banchieri ma per tutelare l'interesse delle imprese, dei risparmiatori, dei dipendenti, che sono la linfa vitale della nostra economia. Sono quindi queste le ragioni che ci spingono a confermare convintamente, come Partito Democratico, la nostra fiducia al Governo. Sappiamo, però, che restano ancora molte cose da fare, una su tutte il completamento dell'unione bancaria con la garanzia unica sui depositi, una norma che potrà contribuire in modo importante a ricostituire la fiducia dei risparmiatori e degli investitori; una fiducia che è il vero capitale della nostra società, una fiducia che va però riguadagnata. E da allora, nel corso di questi anni così difficili per il credito, chi ha sbagliato o chi ha agito illegalmente paghi, e paghi in proporzione ai danni e al dolore causato. C’è bisogno di rafforzare l'azione di quelle procure che stanno indagando su ipotesi di truffe e dolo ai danni di centinaia di migliaia di azionisti. C’è bisogno di educare i nostri cittadini a maneggiare con cura le nozioni basilari di finanza, e mi auguro che i progetti di legge sull'educazione finanziaria presentati avanzino velocemente. C’è bisogno di più etica, anche in un mondo come la finanza: no ai banchieri a vita, no agli stipendi da milioni e milioni Pag. 19di euro, sì a una finanza orientata al bene comune che spinga anche sulla responsabilità sociale dell'impresa e dei cittadini. Sì ai social bond, che sono previsti nella nostra riforma del Terzo settore. Sì al microcredito. Sì alla speranza di poter costruire un'economia civile dove ricerca del profitto e ricerca della felicità pubblica possano camminare insieme.
  Il Partito Democratico ha tra le sue ragioni sociali quella di stare vicino agli ultimi e di mettere al centro la persona: vogliamo continuare a farlo e cercheremo di farlo sempre meglio, però voglio anche dire che non ci faremo schiacciare del populismo demagogico e risponderemo colpo su colpo portandoci dietro i nostri valori, il meglio della nostra storia ed il nostro irrinunciabile desiderio di esserne pienamente degni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. La ringrazio deputato Ginato.
  Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
  Estraggo a sorte il nome del deputato dal quale comincerà la chiama.
  (Segue il sorteggio).

  La chiama avrà inizio dall'onorevole Vezzali.
  Dunque, poiché la Conferenza dei presidenti di gruppo ha stabilito che la votazione per appello nominale abbia luogo a partire dalle ore 17, sospendo la seduta sino a tale ora.

  La seduta, sospesa alle 16,40, è ripresa alle 17.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

(Votazione della questione di fiducia – Articolo unico – A.C. 3892)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.
  Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato, sulla cui approvazione, senza emendamenti e articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.
  Avverto che, in considerazione dell'elevato numero di richieste di anticipazione del voto, variamente motivate in relazione ad esigenze di natura istituzionale o a motivi personali, la Presidenza, come da prassi, al fine di garantire un ordinato svolgimento della votazione, accoglierà un numero di richieste fino ad un massimo del 3 per cento della consistenza numerica di ciascun gruppo.
  Ricordo che, prima della sospensione della seduta, la Presidenza ha già provveduto ad estrarre a sorte il nome del deputato dal quale comincerà la chiama.
  La chiama avrà inizio dalla deputata Maria Valentina Vezzali.
  Invito dunque i deputati segretari a procedere alla chiama.
  (Segue la chiama).

  PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia:

   Presenti e votanti  514   
   Maggioranza  258   
    Hanno risposto  336    
    Hanno risposto no  178    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Si intendono conseguentemente respinte tutte le proposte emendative presentate.

Pag. 20

  Hanno risposto sì:

  Abrignani Ignazio
  Adornato Ferdinando
  Agostini Luciano
  Agostini Roberta
  Aiello Ferdinando
  Albanella Luisella
  Albini Tea
  Alfano Gioacchino
  Alfreider Daniel
  Alli Paolo
  Amato Maria
  Amici Sesa
  Amoddio Sofia
  Antezza Maria
  Anzaldi Michele
  Argentin Ileana
  Arlotti Tiziano
  Ascani Anna
  Barbanti Sebastiano
  Baretta Pier Paolo
  Bargero Cristina
  Basso Lorenzo
  Battaglia Demetrio
  Bazoli Alfredo
  Becattini Lorenzo
  Benamati Gianluca
  Beni Paolo
  Bergonzi Marco
  Berlinghieri Marina
  Bernardo Maurizio
  Berretta Giuseppe
  Bersani Pier Luigi
  Bianchi Dorina
  Bianchi Stella
  Bindi Rosy
  Binetti Paola
  Bini Caterina
  Biondelli Franca
  Blazina Tamara
  Boccadutri Sergio
  Bocci Gianpiero
  Boccia Francesco
  Boccuzzi Antonio
  Boldrini Paola
  Bolognesi Paolo
  Bonaccorsi Lorenza
  Bonifazi Francesco
  Bonomo Francesca
  Bordo Michele
  Borghi Enrico
  Borletti Dell'Acqua Buitoni Ilaria
   Carla Anna
  Boschi Maria Elena
  Bosco Antonino
  Bossa Luisa
  Braga Chiara
  Bragantini Paola
  Brandolin Giorgio
  Bratti Alessandro
  Bressa Gianclaudio
  Bruno Bossio Vincenza
  Bueno Renata
  Burtone Giovanni Mario Salvino
  Buttiglione Rocco
  Calabrò Raffaele
  Camani Vanessa
  Campana Micaela
  Cani Emanuele
  Capelli Roberto
  Capodicasa Angelo
  Capone Salvatore
  Capozzolo Sabrina
  Carbone Ernesto
  Cardinale Daniela
  Carella Renzo
  Carloni Anna Maria
  Carnevali Elena
  Carocci Mara
  Carra Marco
  Carrescia Piergiorgio
  Carrozza Maria Chiara
  Caruso Mario
  Casati Ezio Primo
  Casellato Floriana
  Casero Luigi
  Cassano Franco
  Castiglione Giuseppe
  Castricone Antonio
  Catalano Ivan
  Causi Marco
  Causin Andrea
  Cera Angelo
  Chaouki Khalid
  Cicchitto Fabrizio
  Cimbro Eleonora
  Coccia Laura
  Colaninno Matteo
  Cominelli Miriam
  Coppola Paolo
  Coscia Maria
  Costa Enrico
  Cova PaoloPag. 21
  Covello Stefania
  Crimì Filippo
  Crivellari Diego
  Cuomo Antonio
  Cuperlo Giovanni
  Currò Tommaso
  D'Agostino Angelo Antonio
  D'Alessandro Luca
  D'Alia Gianpiero
  Dallai Luigi
  Dal Moro Gian Pietro
  Damiano Cesare
  D'Arienzo Vincenzo
  Del Basso De Caro Umberto
  Dellai Lorenzo
  Dell'Aringa Carlo
  De Maria Andrea
  De Menech Roger
  De Micheli Paola
  Di Gioia Lello
  Di Lello Marco
  Di Maio Marco
  D'Incecco Vittoria
  Di Salvo Titti
  Di Stefano Marco
  Donati Marco
  D'Ottavio Umberto
  Epifani Ettore Guglielmo
  Ermini David
  Fabbri Marilena
  Falcone Giovanni
  Famiglietti Luigi
  Fanucci Edoardo
  Farina Gianni
  Fauttilli Federico
  Fedi Marco
  Ferranti Donatella
  Ferrari Alan
  Ferro Andrea
  Fiano Emanuele
  Fiorio Massimo
  Fioroni Giuseppe
  Fontana Cinzia Maria
  Formisano Aniello
  Fossati Filippo
  Fragomeli Gian Mario
  Franceschini Dario
  Fregolent Silvia
  Fusilli Gianluca
  Gadda Maria Chiara
  Galgano Adriana
  Galli Giampaolo
  Galperti Guido
  Gandolfi Paolo
  Garavini Laura
  Garofalo Vincenzo
  Garofani Francesco Saverio
  Gasparini Daniela Matilde Maria
  Gebhard Renate
  Ghizzoni Manuela
  Giachetti Roberto
  Giacobbe Anna
  Giacomelli Antonello
  Gigli Gian Luigi
  Ginato Federico
  Ginefra Dario
  Ginoble Tommaso
  Giorgis Andrea
  Giuliani Fabrizia
  Giulietti Giampiero
  Gnecchi Marialuisa
  Greco Maria Gaetana
  Gribaudo Chiara
  Guerini Giuseppe
  Guerini Lorenzo
  Guerra Mauro
  Gutgeld Itzhak Yoram
  Iacono Maria
  Iannuzzi Tino
  Impegno Leonardo
  Incerti Antonella
  Iori Vanna
  Lacquaniti Luigi
  Laforgia Francesco
  Lainati Giorgio
  La Marca Francesca
  Lattuca Enzo
  Lauricella Giuseppe
  Lavagno Fabio
  Lenzi Donata
  Librandi Gianfranco
  Lodolini Emanuele
  Lo Monte Carmelo
  Lorenzin Beatrice
  Losacco Alberto
  Lupi Maurizio
  Madia Maria Anna
  Maestri Patrizia
  Magorno Ernesto
  Malisani Gianna
  Malpezzi Simona Flavia
  Manciulli Andrea
  Manfredi Massimiliano
  Manzi IrenePag. 22
  Marantelli Daniele
  Marazziti Mario
  Marchetti Marco
  Marchi Maino
  Marguerettaz Rudi Franco
  Mariani Raffaella
  Mariano Elisa
  Marotta Antonio
  Marrocu Siro
  Marroni Umberto
  Martella Andrea
  Martino Pierdomenico
  Marzano Michela
  Massa Federico
  Mattiello Davide
  Mauri Matteo
  Mazziotti Di Celso Andrea
  Mazzoli Alessandro
  Melilli Fabio
  Meloni Marco
  Meta Michele Pompeo
  Miccoli Marco
  Migliore Gennaro
  Minardo Antonino
  Minnucci Emiliano
  Miotto Anna Margherita
  Misiani Antonio
  Misuraca Dore
  Mognato Michele
  Molea Bruno
  Monaco Francesco
  Monchiero Giovanni
  Montroni Daniele
  Morani Alessia
  Morassut Roberto
  Moretto Sara
  Mottola Giovanni Carlo Francesco
  Mura Romina
  Murer Delia
  Naccarato Alessandro
  Nardi Martina
  Narduolo Giulia
  Nicoletti Michele
  Oliaro Roberta
  Oliverio Nicodemo Nazzareno
  Palladino Giovanni
  Palma Giovanna
  Parisi Massimo
  Parrini Dario
  Pastorelli Oreste
  Patriarca Edoardo
  Pelillo Michele
  Peluffo Vinicio Giuseppe Guido
  Pes Caterina
  Petrini Paolo
  Piazzoni Ileana Cathia
  Piccione Teresa
  Piccoli Nardelli Flavia
  Piccolo Giorgio
  Piccolo Salvatore
  Piepoli Gaetano
  Pilozzi Nazzareno
  Pini Giuditta
  Pinna Paola
  Pisicchio Pino
  Pizzolante Sergio
  Plangger Albrecht
  Pollastrini Barbara
  Portas Giacomo Antonio
  Preziosi Ernesto
  Prina Francesco
  Quintarelli Giuseppe Stefano
  Rabino Mariano
  Raciti Fausto
  Ragosta Michele
  Rampi Roberto
  Realacci Ermete
  Ribaudo Francesco
  Rigoni Andrea
  Rocchi Maria Grazia
  Romanini Giuseppe
  Romano Andrea
  Rosato Ettore
  Rossomando Anna
  Rostan Michela
  Rostellato Gessica
  Rotta Alessia
  Rubinato Simonetta
  Rughetti Angelo
  Sammarco Gianfranco
  Sanga Giovanni
  Sani Luca
  Sanna Francesco
  Sanna Giovanna
  Santerini Milena
  Sberna Mario
  Sbrollini Daniela
  Scanu Gian Piero
  Schullian Manfred
  Scuvera Chiara
  Sgambato Camilla
  Simoni Elisa
  Sottanelli Giulio Cesare
  Stumpo NicolaPag. 23
  Tabacci Bruno
  Tacconi Alessio
  Tancredi Paolo
  Taranto Luigi
  Taricco Mino
  Tartaglione Assunta
  Tentori Veronica
  Terrosi Alessandra
  Tidei Marietta
  Tinagli Irene
  Tullo Mario
  Valente Valeria
  Valiante Simone
  Vazio Franco
  Velo Silvia
  Venittelli Laura
  Ventricelli Liliana
  Verini Walter
  Vico Ludovico
  Vignali Raffaello
  Villecco Calipari Rosa Maria
  Zampa Sandra
  Zan Alessandro
  Zanin Giorgio
  Zappulla Giuseppe
  Zardini Diego
  Zoggia Davide

  Hanno risposto no:

  Agostinelli Donatella
  Alberti Ferdinando
  Altieri Trifone
  Archi Bruno
  Attaguile Angelo
  Baldelli Simone
  Basilio Tatiana
  Battelli Sergio
  Bechis Eleonora
  Benedetti Silvia
  Bergamini Deborah
  Bernini Massimiliano
  Bernini Paolo
  Bianchi Nicola
  Biancofiore Michaela
  Biasotti Sandro
  Bonafede Alfonso
  Bordo Franco
  Borghesi Stefano
  Bossi Umberto
  Bragantini Matteo
  Brescia Giuseppe
  Brignone Beatrice
  Brugnerotto Marco
  Brunetta Renato
  Busin Filippo
  Busto Mirko
  Capezzone Daniele
  Cariello Francesco
  Carinelli Paola
  Caso Vincenzo
  Castiello Giuseppina
  Catanoso Genoese Francesco
   Detto Basilio Catanoso
  Cecconi Andrea
  Cesaro Luigi
  Chiarelli Gianfranco Giovanni
  Chimienti Silvia
  Ciracì Nicola
  Cirielli Edmondo
  Civati Giuseppe
  Colletti Andrea
  Colonnese Vega
  Cominardi Claudio
  Corda Emanuela
  Corsaro Massimo Enrico
  Cozzolino Emanuele
  Crimi Rocco
  Crippa Davide
  Dadone Fabiana
  Daga Federica
  Dall'Osso Matteo
  D'Ambrosio Giuseppe
  D'Attorre Alfredo
  Da Villa Marco
  Del Grosso Daniele
  Della Valle Ivan
  Dell'Orco Michele
  De Lorenzis Diego
  De Rosa Massimo Felice
  Di Battista Alessandro
  Di Benedetto Chiara
  Dieni Federica
  D'Incà Federico
  Distaso Antonio
  Di Stefano Fabrizio
  Di Stefano Manlio
  Di Vita Giulia
  Duranti Donatella
  D'Uva Francesco
  Fantinati Mattia
  Farina Daniele
  Fassina StefanoPag. 24
  Fava Claudio
  Fedriga Massimiliano
  Ferraresi Vittorio
  Fico Roberto
  Folino Vincenzo
  Fontana Gregorio
  Fraccaro Riccardo
  Fucci Benedetto Francesco
  Gagnarli Chiara
  Galli Carlo
  Gallinella Filippo
  Gallo Luigi
  Gallo Riccardo
  Giammanco Gabriella
  Giorgetti Alberto
  Giorgetti Giancarlo
  Grande Marta
  Gregori Monica
  Grillo Giulia
  Guidesi Guido
  Gullo Maria Tindara
  Iannuzzi Cristian
  Invernizzi Cristian
  Kronbichler Florian
  L'Abbate Giuseppe
  Laffranco Pietro
  La Russa Ignazio
  Latronico Cosimo
  Liuzzi Mirella
  Longo Piero
  Lorefice Marialucia
  Lupo Loredana
  Maestri Andrea
  Mannino Claudia
  Marcolin Marco
  Marcon Giulio
  Martelli Giovanna
  Marti Roberto
  Martino Antonio
  Marzana Maria
  Melilla Gianni
  Meloni Giorgia
  Merlo Ricardo Antonio
  Micillo Salvatore
  Molteni Nicola
  Mucci Mara
  Nastri Gaetano
  Nesci Dalila
  Nuti Riccardo
  Pagano Alessandro
  Paglia Giovanni
  Palazzotto Erasmo
  Palese Rocco
  Palmieri Antonio
  Palmizio Elio Massimo
  Pannarale Annalisa
  Parentela Paolo
  Pastorino Luca
  Pellegrino Serena
  Pesco Daniele
  Petraroli Cosimo
  Petrenga Giovanna
  Picchi Guglielmo
  Pili Mauro
  Pini Gianluca
  Piras Michele
  Pisano Girolamo
  Placido Antonio
  Prestigiacomo Stefania
  Prodani Aris
  Quaranta Stefano
  Rampelli Fabio
  Ravetto Laura
  Ricciatti Lara
  Rizzetto Walter
  Rizzo Gianluca
  Roccella Eugenia
  Romano Paolo Nicolò
  Romele Giuseppe
  Rondini Marco
  Ruocco Carla
  Saltamartini Barbara
  Sarro Carlo
  Sarti Giulia
  Savino Elvira
  Scagliusi Emanuele
  Scotto Arturo
  Secco Dino
  Segoni Samuele
  Sibilia Carlo
  Simonetti Roberto
  Sorial Girgis Giorgio
  Spadoni Maria Edera
  Squeri Luca
  Terzoni Patrizia
  Toninelli Danilo
  Turco Tancredi
  Vacca Gianluca
  Valente Simone
  Vallascas Andrea
  Vella Paolo
  Vignaroli Stefano
  Villarosa Alessio
  Vito ElioPag. 25
  Zaccagnini Adriano
  Zaratti Filiberto

  Sono in missione:

  Alfano Angelino
  Amendola Vincenzo
  Artini Massimo
  Baruffi Davide
  Bellanova Teresa
  Bobba Luigi
  Brambilla Michela Vittoria
  Businarolo Francesca
  Cancelleri Azzurra Pia Maria
  Caparini Davide
  Castelli Laura
  Catania Mario
  Cenni Susanna
  Censore Bruno
  Cesaro Antimo
  Culotta Magda
  Dambruoso Stefano
  Faraone Davide
  Ferrara Ciccio
  Fontanelli Paolo
  Frusone Luca
  Gelli Federico
  Gentiloni Silveri Paolo
  Gozi Sandro
  Locatelli Pia Elda
  Lotti Luca
  Mongiello Colomba
  Orlando Andrea
  Polverini Renata
  Quartapelle Procopio Lia
  Rossi Domenico
  Russo Paolo
  Scalfarotto Ivan
  Scopelliti Rosanna
  Senaldi Angelo
  Sereni Marina
  Speranza Roberto
  Tofalo Angelo
  Zanetti Enrico
  Zolezzi Alberto

  Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale a norma dell'articolo 87, comma 5 del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 3892)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 3892).
  Avverto che è in distribuzione la versione corretta dell'ordine del giorno Civati n. 9/3892/31.
  Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere. Prego, sottosegretario Baretta.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Matarrelli n. 9/3892/1; il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Allasia n. 9/3892/2 purché sia riformulato aggiungendo «a valutare l'opportunità di»; il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Invernizzi n. 9/3892/3; il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Molteni n. 9/3892/4 e Fedriga n. 9/3892/5 purché siano riformulati aggiungendo «a valutare l'opportunità di»; il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Guidesi n. 9/3892/6 e Bossi n. 9/3892/7; il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Giorgetti Giancarlo n. 9/3892/8; il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Grimoldi n. 9/3892/9; il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Simonetti n. 9/3892/10 e Busin n. 9/3892/11; il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Borghesi n. 9/3892/12, Saltamartini n. 9/3892/13 e Pini Gianluca n. 9/3892/14; il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Castiello n. 9/3892/15 purché sia così riformulato: in particolare il parere è contrario al comma a) e il parere è favorevole al comma b) aggiungendo le parole: «a valutare l'opportunità di»; il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Rondini n. 9/3892/16 e Caparini n. 9/3892/17; il Governo accoglie come raccomandazione Pag. 26l'ordine del giorno Picchi n. 9/3892/18; il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Attaguile n. 9/3892/19 e Carrescia n. 9/3892/20; il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Fontana Gregorio n. 9/3892/21, Giuseppe Guerini n. 9/3892/22 e Maestri Andrea n. 9/3892/23; il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Pesco n. 9/3892/24 e Villarosa n. 9/3892/25; il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Alberti n. 9/3892/26, Pisano n. 9/3892/27, Cariello n. 9/3892/28 e Crippa n. 9/3892/29; il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Fregolent n. 9/3892/30; il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Civati n. 9/3892/31 (Versione corretta); il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Artini n. 9/3892/32 e Baldassarre n. 9/3892/33; il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Turco n. 9/3892/34 purché sia riformulato aggiungendo «a valutare l'opportunità di»; il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Pastorino n. 9/3892/35; il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Rizzetto n. 9/3892/36 purché sia riformulato aggiungendo «a valutare l'opportunità di»; il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Abrignani n. 9/3892/37; il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno D'Alessandro n. 9/3892/38; il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Colonnese n. 9/3892/39; il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Corda n. 9/3892/40 e De Lorenzis n. 9/3892/41; il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Baroni n. 9/3892/42 e Basilio n. 9/3892/43; il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Battelli n. 9/3892/44; il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Benedetti n. 9/3892/45, Bernini Massimiliano n. 9/3892/46, Bernini Paolo n. 9/3892/47, Bianchi Nicola n. 9/3892/48; il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Brescia n. 9/3892/49 e Brugnerotto n. 9/3892/50; il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno L'Abbate n. 9/3892/51, Fantinati n. 9/3892/52, Busto n. 9/3892/53, Carinelli n. 9/3892/54, Caso n. 9/3892/55 e Cecconi n. 9/3892/56.
  L'ordine del giorno Iannuzzi Cristian n. 9/3892/57 è accolto come raccomandazione. Sugli ordini del giorno Cominardi n. 9/3892/58, Cozzolino n. 9/3892/59, Da Villa n. 9/3892/60, Dadone n. 9/3892/61, Daga n. 9/3892/62, D'Ambrosio n. 9/3892/63, De Rosa n. 9/3892/64, Del Grosso n. 9/3892/65, Della Valle n. 9/3892/66, Dell'Orco n. 9/3892/67, Di Vita n. 9/3892/68, Dieni n. 9/3892/69, D'Incà n. 9/3892/70, D'Uva n. 9/3892/71, Frusone n. 9/3892/72, Gagnarli n. 9/3892/73 e Gallinella n. 9/3892/74 il parere è contrario.
  Sull'ordine del giorno Luigi Gallo n. 9/3892/75 il parere è favorevole. Sugli ordini del giorno Colletti n. 9/3892/76 e Ferraresi n. 9/3892/77 il parere è contrario. L'ordine del giorno Sarti n. 9/3892/78 è accolto come raccomandazione. Sugli ordini del giorno Agostinelli n. 9/3892/79, Bonafede n. 9/3892/80 e Tripiedi n. 9/3892/81 il parere è contrario. L'ordine del giorno Tofalo n. 9/3892/82 è accolto come raccomandazione.
  Sull'ordine del giorno Terzoni n. 9/3892/83 il parere è favorevole se riformulato nel seguente modo: togliere la frase «nel primo provvedimento utile». Sugli ordini del giorno Spessotto n. 9/3892/84, Liuzzi n. 9/3892/85, Spadoni n. 9/3892/86, Sorial n. 9/3892/87, Scagliusi n. 9/3892/88 e Paolo Nicolò Romano n. 9/3892/89 il parere è contrario. L'ordine del giorno Rizzo n. 9/3892/90 è accolto come raccomandazione.
  Sugli ordini del giorno Lorefice n. 9/3892/91 e Zaratti n. 9/3892/92 il parere è contrario. L'ordine del giorno Airaudo n. 9/3892/93 è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno Franco Bordo n. 9/3892/94 il parere è contrario. Sull'ordine del giorno Costantino n. 9/3892/95 il parere è favorevole se riformulato nel seguente modo: al primo capoverso del dispositivo togliere la frase finale «al fine di superare la fattispecie del patto marciano»; e nel secondo capoverso fermarsi alla parola «creditori» e togliere le parole: Pag. 27«al fine di aiutare i tribunali ad identificare i periti più accurati». Sugli ordini del giorno Fassina n. 9/3892/96 e Kronbichler n. 9/3892/97 il parere è contrario. Sull'ordine del giorno D'Attorre n. 9/3892/98 il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Duranti n. 9/3892/99 il parere è contrario. Gli ordini del giorno Daniele Farina n. 9/3892/100, Fava n. 9/3892/101 e Ferrara n. 9/3892/102 sono accolti come raccomandazione.
  Sugli ordini del giorno Folino n. 9/3892/103 e Fratoianni n. 9/3892/104 il parere è contrario. L'ordine del giorno Carlo Galli n. 9/3892/105 è accolto come raccomandazione. Sugli ordini del giorno Marcon n. 9/3892/106 e Gregori n. 9/3892/107 il parere è contrario. Sull'ordine del giorno Paglia n. 9/3892/108 il parere è favorevole. L'ordine del giorno Sannicandro n. 9/3892/109 è accolto come raccomandazione. Sugli ordini del giorno Martelli n. 9/3892/110 e Melilla n. 9/3892/111 il parere è contrario. Gli ordini del giorno Nicchi n. 9/3892/112 e Placido n. 9/3892/113 sono accolti come raccomandazione. Sull'ordine del giorno Palazzotto n. 9/3892/114 il parere è contrario. L'ordine del giorno Scotto n. 9/3892/115 è accolto come raccomandazione.
  Sugli ordini del giorno Zaccagnini n. 9/3892/116 e Ricciatti n. 9/3892/117 il parere è contrario. L'ordine del giorno Piras n. 9/3892/118 è accolto come raccomandazione. Sugli ordini del giorno Giancarlo Giordano n. 9/3892/119, Pellegrino n. 9/3892/120, Quaranta n. 9/3892/121 e Pannarale n. 9/3892/122 il parere è contrario. Sull'ordine del giorno Rubinato n. 9/3892/123 il parere è favorevole se riformulato nel seguente modo: al terzo capoverso del dispositivo, nella terzultima riga, anziché «in presenza di situazioni analoghe anche», le parole «in presenza delle medesime condizioni di liquidità».
  Gli ordini del giorno Sottanelli n. 9/3892/124, Alberto Giorgetti n. 9/3892/125, Milanato n. 9/3892/126, Nizzi n. 9/3892/127, Laffranco n. 9/3892/128 e Sandra Savino n. 9/3892/129 sono accolti come raccomandazione.
  Sull'ordine del giorno Crimi n. 9/3892/130 il parere è contrario. Sugli ordini del giorno Giammanco n. 9/3892/131 e Sarro n. 9/3892/132 il parere è favorevole. L'ordine del giorno Giacomoni n. 9/3892/133 è accolto come raccomandazione.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Passiamo all'ordine del giorno Matarrelli n. 9/3892/1, che è accolto come raccomandazione: c’è qualcuno del gruppo che mi fa un segno ? Va bene.
  Ordine del giorno Allasia n. 9/3892/2: prendo atto che è accolta la riformulazione. Sull'ordine del giorno Invernizzi n. 9/3892/3 vi è un parere contrario. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Invernizzi n. 9/3892/3, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gutgeld, Folino, Battelli, Misiani, Sarti,
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  413   
   Votanti  412   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
 148    
    Hanno votato
no  264).    

  (Il deputato Catanoso ha segnalato che non è riuscito a votare. La deputata Bueno ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Sull'ordine del giorno Molteni n. 9/3892/4 il parere è favorevole con riformulazione: va bene ?

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Qual è la riformulazione ?

  PRESIDENTE. Onorevole Fedriga, la riformulazione è con l'inserimento della formula: «a valutare l'opportunità di».

Pag. 28

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Appunto ! Cioè, nell'ordine del giorno il collega Molteni scrive «a valutare gli effetti applicativi» e, nel caso, applicare con «urgenza ogni provvedimento utile, anche normativo, che consenta di evitare ingiustificate richieste di adeguamento delle garanzie sui finanziamenti» e il Governo ci chiede di mettere la formula «a valutare di adottare provvedimenti» se le richieste sono ingiustificate, perché deve valutare se adottare dei provvedimenti nel caso di richieste ingiustificato, sottolineo. Mi sembra una posizione folle del Governo, quindi chiediamo di votarlo.

  PRESIDENTE. Sta bene. Mi sembra che il Governo non abbia intenzione di cambiare il parere, passiamo quindi ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Molteni n. 9/3892/4, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Blazina, Biasotti, Gullo, Alli, Carrescia, Turco, Vico, Paola Bragantini, Gelmini... colleghi sto aspettando delle vostre colleghe, abbiate pazienza, siete molto gentili e generosi devo dire... Savino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti   427   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  272).    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Cassano ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Sull'ordine del giorno Fedriga n. 9/3892/5 il parere è favorevole con riformulazione, va bene, onorevole ? Sì.
  Sull'ordine del giorno Guidesi n. 9/3892/6 il parere è contrario.

  GUIDO GUIDESI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Presidente, solo per definire rispetto a tutti i colleghi, o leggere a tutti i colleghi, l'impegno che noi abbiamo scritto e sul quale il Governo dà un parere contrario: «a prevedere, nell'ambito del prossimo provvedimento utile, una revisione della disciplina in merito alle commissioni bancarie, al fine di imporre al sistema bancario una normativa più equa e garantista nei confronti del cliente». A questo il Governo dà il parere contrario. Ovviamente lo mettiamo al voto, però invito l'Aula anche a riflettere, perché è palesemente una assurdità la contrarietà del Governo su questo ordine del giorno. Chiediamo semplicemente di garantire i clienti delle banche.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Guidesi n. 9/3892/6, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti, Carloni, Anzaldi, Cimbro, Cassano... onorevoli colleghi, io vi vedo entrare e uscire in continuazione, ve lo dico: da adesso in poi non aspetto quando vedo che entrate e uscite tra un voto e l'altro, perché mi sembra veramente una cosa impropria. De Lorenzis...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti   432   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 159    
    Hanno votato
no  273).    

  Sull'ordine del giorno Bossi n. 9/3892/7 il parere è contrario.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

Pag. 29

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Anche qui siamo al limite del ridicolo. Leggo per l'Aula e per i colleghi quello che è l'impegno che abbiamo messo nero su bianco relativamente a questo ordine del giorno: «a dare seguito, nei modi e nei termini più opportuni, alla volontà parlamentare emersa nel corso del dibattito d'introdurre norme più stringenti riguardanti il conflitto di interessi». È una roba per la quale la maggioranza, quando noi eravamo al loro posto, ci ha massacrato letteralmente l'anima per anni. Adesso, nel momento in cui c’è un semplicissimo ordine del giorno dove si parla di introdurre norme più stringenti per il conflitto di interessi, arriva una bella sberla da parte del Governo nei confronti del Parlamento; ne prendiamo atto.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bossi n. 9/3892/7, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cassano, Duranti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
  Mi dispiace Micillo, non avevo visto.

   (Presenti  414   
   Votanti  411   
   Astenuti  3   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
 150    
    Hanno votato
no  261).    

  (I deputati Di Salvo e Oliverio hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario. Il deputato Micillo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  L'ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/3892/8 è accolto come raccomandazione.
  L'onorevole Giancarlo Giorgetti non accetta la riformulazione e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

  GIANCARLO GIORGETTI. Non la accolgo perché vorrei che l'Aula si esprimesse. La questione è la distinzione di trattamento tra la banca d'affari e la banca tradizionale che esercita credito. Credo che sia una delle spiegazioni, forse la principale, di tutto quanto accaduto negli ultimi dieci anni e i disastri che si sono verificati non soltanto in Italia. Per questo motivo è evidente che non si risolve la questione con un voto su un ordine del giorno, ma oggettivamente bisogna chiarire chi è a favore o contro questo tipo di principio.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Onorevole Giorgetti, io l'ho accolto come raccomandazione, proprio per evitare di mettere la solita frase «valutare l'opportunità di». Quindi, paradossalmente, è fatto proprio per tenerne conto senza toccare il suo testo. Adesso valuti lei cosa fare.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/3892/8, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).
  Malisani, Latronico, Cassano...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  427   
   Votanti  424   
   Astenuti  3   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 154    
    Hanno votato
no  270).    

Pag. 30

  Sull'ordine del giorno Grimoldi n. 9/3892/9 il parere è favorevole.
  Sull'ordine del giorno Simonetti n. 9/3892/10 il parere è contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Simonetti n. 9/3892/10, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carra Giachetti, Fossati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  427   
   Votanti  426   
   Astenuti  1   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 151    
    Hanno votato
no  275).    

  (Il deputato Cassano ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo all'ordine del giorno Busin n. 9/3892/11.

  FILIPPO BUSIN. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Presidente, con l'ordine del giorno io voglio sottoporre al Governo, per l'ennesima volta, un problema grave che riguarda decine di migliaia di aziende venete, soprattutto concentrate nella provincia di Vicenza e di Treviso, che nei loro bilanci avevano qualche miliardo di valore in azioni delle due Popolari vicentine andate in dissesto. L'azzeramento del valore, che è passato per la vicentina da 62,5 euro di poco più di un anno fa a 0,10 centesimi, e da 40 euro circa della Popolare Veneta a 0,10 centesimi, ha provocato da un lato tensioni negli affidamenti, perché ovviamente queste azioni erano anche lasciate a garanzia di linee di credito (una volta azzerato si chiede il rientro delle linee di credito), ma anche problemi nella redazione del bilancio, perché provocano delle perdite e in molti casi l'azzeramento o quasi del capitale sociale. Le aziende sono impossibilitate a ripristinare questo capitale, perché ovviamente presentano dei bilanci fortemente compromessi da questa svalutazione e quindi vedono precluse anche le loro possibilità di accedere a nuove linee di credito. È un problema di dimensioni considerevoli, che può portare un vero e proprio dissesto del sistema produttivo, già fortemente compromesso dalla crisi e dalle seguenti crisi del sistema bancario. Non si vuole discutere, non si vuole affrontare in nessun termine questo problema, neanche presentandolo come ordine del giorno.
  Io prendo nota di questo, però che resti agli atti che il Governo, di fronte a un problema di queste dimensioni, è assolutamente impermeabile e preclude ogni tipo di discussione e di confronto.

  WALTER RIZZETTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  WALTER RIZZETTO. Grazie Presidente. Sulla scorta di quanto affermato adesso dal collega Busin, intendo sottoscrivere questo ordine del giorno assieme ai colleghi Petrenga e Nastri.

  PRESIDENTE. Può sottoscriverlo lei, va bene, ma può dirlo solo per lei.

  GIOVANNI PAGLIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Anch'io, intervengo per rafforzare il sostegno a questo ordine del giorno e, quanto meno, per invitare comunque il Governo a non sottovalutare la questione, perché c’è tutta. Siamo davanti a fenomeni molto problematici e sotto alcuni aspetti improvvisi, anche lasciando perdere le responsabilità e il fatto che in teoria, in questo Paese, si dia per assunto che, per esempio, un Pag. 31investitore istituzionale debba necessariamente essere esperto in materia finanziaria. Tuttavia, al netto di tutto questo, credo che l'interesse a far sì che quello che è un problema, come spiegava molto correttamente il collega Busin, che parte dai bilanci di una banca e poi in varie modalità si trasferisce all'economia reale, generando quindi un problema ancora più grave, è questione che dovrebbe riguardare tutti noi. Io non credo che possa essere rigettata con leggerezza, come se non esistesse. Esiste, esiste eccome ! Vedere i bilanci di aziende sane, di aziende produttive che avevano semplicemente fatto l'errore, qualche volta anche perché indotte in modo fraudolento, di immobilizzare parte dei loro capitali temporaneamente in azioni di una banca di territorio, io non credo che per questo debbano essere punite ed eventualmente costrette al fallimento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Busin n. 9/3892/11, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piepoli, Crimi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  426   
   Votanti  424   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  269).    

  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Borghesi n. 9/3892/12, accolto dal Governo come raccomandazione.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Presidente, anche qui ci lascia perplesso il parere del Governo. Noi nella sostanza – e parlo con i colleghi che spero ci diano un po’ di attenzione – chiediamo soltanto che ci sia maggiore trasparenza per gli investitori privati, quelli meno esperti, e che anche attraverso i siti istituzionali, per esempio quello della Banca d'Italia, si possano far capire con chiarezza i rischi – immagino le famiglie che vanno magari in banca a fare l'investimento – e ci si possa informare con chiarezza sui rischi che si corrono (noi abbiamo ipotizzato con un punteggio, ma se il Governo vuole cambiare quell'ultima frase può essere più generico).
  Però, dare solo una raccomandazione a una richiesta di chiarezza verso gli investitori privati penso che sia una follia, soprattutto per come stiamo vivendo il dramma degli investitori che hanno messo i loro soldi in Banca Etruria, in Banca Marche e in tutte quelle banche che hanno fregato migliaia e migliaia di euro agli investitori. Noi chiediamo la chiarezza; se il Governo non ritiene di esprimere parere favorevole su una richiesta di chiarezza per le famiglie che depositano i loro risparmi, mi sembra oggettivamente, anche in questo caso, una follia e, allora, è chiaro che i discorsi che fa Renzi ai consessi europei, dove dice: «meno Europa delle banche e più Europa della gente che è in difficoltà» sono aria fritta, come più volte il Presidente del Consiglio ci ha insegnato.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, signora Presidente. Oltre che per sottoscrivere questo ordine del giorno, intervengo, signora Presidente, per significare al rappresentante del Governo che, in un altro provvedimento che riguardava le banche, un altro ordine del giorno nella stessa materia e con lo stesso problema, relativo ad avere un'informazione più completa, una campagna d'informazione su tutto e, quindi, anche attraverso il sito Internet di Banca d'Italia (ordine del giorno a prima firma dell'onorevole Capezzone), fu dato parere favorevole da parte del Governo. Quindi, onestamente sono molto sorpreso della Pag. 32circostanza che in questa sede si esprima una semplice raccomandazione.
  Mi permetto sommessamente di richiamare questo episodio. Ricordo perfettamente che l'onorevole Capezzone intervenne anche all'epoca per significare la necessità di un'informazione nei confronti dei cittadini quanto più completa possibile, come arma di trasparenza ma anche di difesa dei cittadini, del risparmio e dell'articolo 47 della Costituzione. Mi auguro e spero che il Governo si conformi a un parere già in precedenza espresso in maniera favorevole.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Grazie, Presidente. Siccome è successo anche prima e potrebbe risuccedere, chiariamo una volta per tutte, se è possibile, il rapporto.
  Io ho scelto di esprimere una raccomandazione per non usare la formula classica: «a valutare l'opportunità». Non ho nessuna obiezione ad accoglierlo con la formula classica: «a valutare l'opportunità», che però implica un indebolimento obiettivo del testo. Se i proponenti ritengono di accogliere la formula: «a valutare l'opportunità di (...)» io lo accolgo; altrimenti resta la raccomandazione.

  PRESIDENTE. Tuttavia, prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Borghesi n. 9/3892/12, appunto accolto dal Governo come raccomandazione. La dinamica mi sembra del tutto chiara.
  Dunque, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Borghesi n. 9/3892/12, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  429   
   Votanti  427   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  272).    

  (Il deputato Gianluca Pini ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Saltamartini n. 9/3892/13, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Saltamartini n. 9/3892/13, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Zan, Giachetti, Arlotti. Zan e Arlotti hanno votato ? Sì. Adesso Monchiero, Sorial, Molea.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  429   
   Votanti  428   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
 151    
    Hanno votato
no  277).    

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/3892/14, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori non accettano la riformulazione e insistono per la votazione dell'ordine del giorno Castiello Pag. 33n. 9/3892/15, accettato dal Governo, purché riformulato... L'avete ascoltata ? Non era una riformulazione classica.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Castiello n. 9/3892/15, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Boccuzzi, Pannarale.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  434   
   Votanti  432   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 154    
    Hanno votato
no  278).    

  Onorevole Rondini, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3892/16, non accettato dal Governo ?

  MARCO RONDINI. Presidente, intervengo semplicemente per chiedere al Governo quali sono le motivazioni per le quali dà un parere contrario, anche perché riteniamo che oggi i risparmiatori e, in particolare, gli obbligazionisti subordinati, cioè coloro i quali avevano magari dei risparmi investiti in alcune banche, si trovano costretti a scegliere tra il ricorso all'arbitrato ANAC e l'istanza per l'erogazione dell'indennizzo forfettario, ma per potere accedere a questo indennizzo forfettario sono soggetti ad alcune limitazioni: le limitazioni sono quelle di un reddito Irpef a 35 mila euro o un patrimonio mobiliare di proprietà di valore inferiore ai 100 mila euro.
  Dunque, l'accesso al Fondo di solidarietà risulta comunque complicato e sottoposto a questo tipo di vincoli. Noi riteniamo che vada rivisto in maniera estensiva, attraverso magari l'emanazione di alcuni provvedimenti, e che vadano rivisti sia i limiti temporali sia i criteri di accesso all'indirizzo forfettario, per garantire la possibilità a quei risparmiatori, che in qualche modo sono rimasti coinvolti nell'allegra gestione di alcune banche e che oggi si vedono, dopo essere stati in qualche modo puniti dalla sorte che è toccata a questi istituti di credito, anche puniti dal Governo, che, di fatto, non permette loro di accedere a un fondo che gli permetterebbe in parte di essere risarciti per il danno subito.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pesco. Ne ha facoltà.

  DANIELE PESCO. Grazie, Presidente. Il MoVimento 5 Stelle voterà a favore di questo ordine del giorno, in quanto si chiede solo di estendere le possibilità dell'indennizzo automatico anche per altri obbligazionisti subordinati. Noi saremmo dell'idea che altre misure come queste debbano essere estese anche agli azionisti, perché non si parla mai di quanti soldi hanno perso le famiglie che hanno investito in azioni di queste quattro banche. Il motivo principale per cui chiediamo queste misure di indennizzo è riferito al fatto che il Governo, insieme alla maggioranza, insieme alla Banca d'Italia, insieme alla Commissione europea, si sono resi complici di tutto il meccanismo di risoluzione delle quattro banche, ma, soprattutto, di quelle valutazioni, secondo noi errate, sui crediti in sofferenza delle quattro banche.
  Una valutazione così bassa che è stata strumentale per dichiarare le quattro banche fallite e per azzerare il valore delle obbligazioni subordinate e delle azioni di queste quattro banche. Quindi, secondo noi, il Governo dovrebbe fare di più: non basta un indennizzo all'80 per cento solo per alcuni obbligazionisti subordinati; ci vuole un indennizzo maggiore e, soprattutto, esteso a più persone. Ciò che ha deciso il Governo e che la maggioranza ha approvato con questo voto di fiducia è una cosa che non dà onore a questo Parlamento, è una cosa che non dà onore all'intera nazione, e bisogna veramente fare di più per queste persone. Ma anche Pag. 34i limiti temporali: mi chiedo come mai siano stati stabiliti dei limiti temporali così contratti per dare la possibilità di accedere a questi indennizzi automatici.
  Secondo noi, bisognava fare di più anche in questo senso e questo ordine del giorno poteva quanto meno essere riformulato dal Governo e si poteva estendere la possibilità di aumentare i limiti temporali per l'accesso a questi indennizzi. Bastava anche solo questo ! In realtà, il Governo ha detto «no», perché non vuole indennizzare in modo maggiore gli obbligazionisti subordinati, non vuole indennizzare nessuno in più di quanto hanno già previsto. Quindi, veramente noi voteremo a favore e ci chiediamo come mai il Governo abbia deciso una legge così discriminante sugli obbligazionisti subordinati: alcuni possono accedere e alcuni altri no. Questa è veramente una cosa molto, ma molto sbagliata, che darà, quindi, la possibilità a molti di fare ricorso, chiedere giustizia, e, probabilmente, la Corte costituzionale deciderà che queste persone avranno ragione, perché questo decreto è incostituzionale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Per rispondere all'onorevole Rondini: come l'onorevole Pesco ha ben spiegato adesso, il tema è stato oggetto di lunga discussione in Commissione e si è approdati ad una decisione che è quella che è contenuta nel decreto. L'ordine del giorno si pone il problema di modificare il risultato del decreto, e quindi, da questo punto di vista, abbiamo un'opinione contraria. Aggiungo soltanto, per chiarezza, che i due criteri a cui lei ha fatto riferimento sono due criteri indipendenti, come tutti sappiamo, per cui non si sommano. E, quindi, 35 mila e 100 mila vanno in separata sede, e quindi la platea si allarga, non si restringe.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Rondini n. 9/3892/16, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piepoli, Lo Monte, Malisani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  428   
   Votanti  426   
   Astenuti  2   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 150    
    Hanno votato
no  276).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Caparini n.  9/3892/17, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piepoli, Malisani, Arlotti, Greco, Causin, Magorno, Crimi, Dellai, Galperti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  427   
   Votanti  426   
   Astenuti  1   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 153    
    Hanno votato
no  273).    

  (Il deputato Gianluca Pini ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).

  L'ordine del giorno Picchi n. 9/3892/18 è accolto come raccomandazione. Prego, onorevole Picchi.

  GUGLIELMO PICCHI. Sì, grazie, Presidente. Siccome finora, anche parlando nel merito, non siamo riusciti a far cambiare Pag. 35idea al Governo, chiedo la votazione dell'ordine del giorno e la domanda che pongo all'Aula è: ma il Governo riesce a fare qualche cosa nell'interesse dei risparmiatori e delle imprese o va solo ai vertici europei a parlare di partite di calcio ? Questa è la domanda.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Picchi n. 9/3892/18, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Piepoli, Lo Monte, Scuvera...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  432   
   Votanti  430   
   Astenuti  2   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  275).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Attaguile n. 9/3892/19, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Basso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  421   
   Votanti  420   
   Astenuti  1   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato
 154    
    Hanno votato
no  266).    

  Passiamo all'ordine del giorno Carrescia n. 9/3892/20.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Forse ho dato parere contrario, ma, evidentemente, mi ero sbagliato con le carte, perché il parere è: accolto come raccomandazione. Chiedo scusa alla Presidenza.

  PRESIDENTE. Niente, va bene. Onorevole Carrescia, va bene come raccomandazione ? Va bene. Sull'ordine del giorno Gregorio Fontana n. 9/3892/21 il parere è favorevole, va bene. Sull'ordine del giorno Giuseppe Guerini n. 9/3892/22 il parere è favorevole, va bene. Sull'ordine del giorno Andrea Maestri n. 9/3892/23 il parere è favorevole, va bene. L'ordine del giorno Pesco n. 9/3892/24 è accolto come raccomandazione. Va bene, onorevole Pesco ? Sì. L'ordine del giorno Villarosa n. 9/3892/25 è accolto come raccomandazione, va bene. Sull'ordine del giorno Alberti n. 9/3892/26 il parere è contrario. Prego, onorevole Alberti.

  FERDINANDO ALBERTI. Grazie, Presidente. Su questo ordine del giorno non capisco, sottosegretario. In Commissione ci aveva raccomandato e ci aveva chiesto di ritirare un emendamento per ripresentarlo come ordine del giorno, ed è esattamente questo. Non capiamo il parere contrario. Ricordo che era quell'emendamento nel quale andavamo a specificare meglio quella frase del comma 7 dell'articolo 1, la famosa frase. Voglio leggerla: al verificarsi di un evento che determina l'escussione del pegno.
  Ecco, su quel «al verificarsi di un evento» la domanda era: quale evento ? Allora, con un emendamento avevamo proposto, appunto, di specificare che quell'evento o più eventi fossero specificati all'interno del contratto tra la banca e il debitore e che quel contratto di servizio risultasse anche nel registro dei pegni. Quindi, noi chiediamo perché il parere contrario e non Pag. 36almeno una riformulazione o, comunque, una raccomandazione; qualcosa, insomma. Dopo le promesse fatte in Commissione, ora ci siamo abbassati ad accettare anche ordini del giorno; più in basso di così non so dove dobbiamo andare.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Onorevole Alberti, semplicemente perché il testo dell'emendamento non è esattamente quello che anche lei ha detto adesso, perché la frase «ogni genere di iniziativa volta a limitare l'avvio della procedura di escussione del pegno», eccetera eccetera, è diversa. Se, però, siccome l'impegno in Commissione era stato preso, se lo vogliamo riformulare mentre si procede, io non ho obiezioni, ma non è questo il testo.

  PRESIDENTE. Onorevole sottosegretario, lo possiamo accantonare, magari, per vedere una riformulazione ? Bene, allora, lo accantoniamo.
  Passiamo all'ordine del giorno Pisano n. 9/3892/27, con il parere contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pisano n. 9/3892/27, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  432   
   Votanti  421   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato
 126    
    Hanno votato
no  295).    

  Passiamo all'ordine del giorno Cariello n. 9/3892/28 con il parere contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cariello n. 9/3892/28, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fantinati, Scotto, Duranti, Cominardi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  429   
   Votanti  412   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
 111    
    Hanno votato
no  301).    

  Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Crippa n. 9/3892/29, non accettato dal Governo.

  DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Se possibile, vorrei un attimo di attenzione dall'Aula, perché questo ordine del giorno – purtroppo non è stato possibile portare in votazione un emendamento che verteva sulla stessa situazione – pone all'interno di quest'Aula un tema su cui si è ampiamente dibattuto e su cui, finalmente, grazie anche a un emendamento del MoVimento 5 Stelle, si era arrivati alla famosa questione della compensazione debiti e crediti delle imprese che vantano dei crediti con la pubblica amministrazione. Mi rivolgo soprattutto ai colleghi della Commissione Attività produttive e anche al collega Vignali che di questa situazione si era interessato più volte; noi in questo ordine del giorno chiediamo una cosa semplicissima: che non venga applicato quanto previsto dall'articolo 2, se l'impresa che non riesce a pagare le rate del mutuo è un'impresa che vanti dei crediti verso la pubblica amministrazione. Non mi sembra di chiedere una questione che non riguardi il Governo italiano, non riguardi il Pag. 37Parlamento italiano, perché riguarda le imprese che hanno eseguito un lavoro; i tempi medi, oggi, sono ancora una volta pari a 144 giorni di ritardo, tempi medi stabiliti, in questo caso, dalla Federazione degli artigiani che ha sancito come in Europa, in realtà, stiamo parlando di 34 giorni di ritardo nei pagamenti. Allora, noi vi chiediamo, visto che ci sono 60 miliardi di arretrati di crediti della pubblica amministrazione, che non venga applicato questo meccanismo perverso per cui, addirittura, uno che vanta un credito verso la pubblica amministrazione non viene, con un decreto di un Governo che teoricamente avrebbe dovuto già pagargli quei crediti, nemmeno esonerato da questa ghigliottina del sistema bancario che prevede che dopo novanta giorni rispetto alla terza rata non pagata ci sia questa procedura per entrare in possesso del bene in maniera molto più velocizzata rispetto a prima.
  Io vi chiedo questo: secondo voi è normale che un'impresa che vanta dei crediti verso la pubblica amministrazione non debba essere almeno esonerata, da un punto di vista concettuale, da questa applicazione della regolamentazione del sistema bancario e di garanzia degli immobili ? A me sembra quanto meno opportuno che tutti voi riflettiate sul fatto che con 60 miliardi di crediti che le imprese vantano verso la pubblica amministrazione ci potranno essere parecchie aziende che non sono riuscite a pagare le rate del mutuo perché la pubblica amministrazione non le ha pagate. Io vi sto chiedendo questo; quindi, andiamo a valutare questo tipo di situazione e, almeno, impegniamo il Governo a far sì che questa situazione venga contemplata nel panorama normativo. Questo perché, da un lato, noi non possiamo immaginare che ancora una volta arriviamo ad avere 60 miliardi di crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione e non ci sia un atto chiaro che preveda il pagamento di questi crediti da parte della pubblica amministrazione. Altrimenti assisteremo alla solita litania di chiacchiere inutili che fate quando parlate di rilancio delle piccole e medie imprese (Applausi dei deputati del MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Longo. Ne ha facoltà.

  PIERO LONGO. Signora Presidente, l'iniziativa di questo ordine del giorno è encomiabile, tuttavia, a mio parere, non si può votare, perché il contenuto è assolutamente generale e sproporzionato. Un piccolo esempio: la società, l'azienda vanta un credito di 100 nei confronti della pubblica amministrazione e le rate sono pari a mille mensili; allora, basterebbe avere un minimo credito nei confronti della pubblica amministrazione per essere fuori dalla obbligatorietà della perdita del bene.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alberti. Ne ha facoltà.

  FERDINANDO ALBERTI. Grazie, Presidente. Rispondo io al collega Crippa, non è l'ordine del giorno sproporzionato, non prevede misure sproporzionate, ma approvare un ordine del giorno del genere significa ammettere che quello che è scritto nell'articolo 2 è vessatorio nei confronti delle piccole e medie imprese, quindi, la risposta è semplice, non si può approvare questo ordine del giorno perché vorrebbe dire contraddire quello che ha detto fino ad ora il parlamento o, meglio, la maggioranza e il Governo e cioè che qui il pegno non possessorio e il patto marciano per le piccole e medie imprese, per le imprese, siano in realtà degli strumenti utili a garantire maggiore credito. Sono delle menzogne, non è assolutamente vero, questi due strumenti sono vessatori e lo dimostreranno i fatti, purtroppo, lo dimostreranno decine e centinaia di piccole e medie imprese che saranno strozzate definitivamente dalle banche e alle quali sarà portato via tutto, saranno portati via i capannoni, i macchinari, tutte le proprietà materiali e immateriali. Questo grazie alla maggioranza e a questo Governo.Pag. 38
  Ne approfitto anche per intervenire sull'ordine del giorno successivo, su cui è stato dato parere favorevole; questo veramente dà l'idea di quanto questa maggioranza sia supina e sia uno zerbino nei confronti delle banche e del sistema finanziario in generale. Vi siete dimenticati, all'interno del provvedimento, delle SPV, le cosiddette società di cartolarizzazione, che sono quasi tutte esclusivamente proprietà delle banche. Ecco, in questo provvedimento, in realtà le SPV – parlo dell'articolo 2 – sono ricomprese, perché voi avete esteso la possibilità di trasferire gli immobili che vengono espropriati agli imprenditori in automatico anche alle società controllate direttamente dalle banche. Ecco, forse, non tutte le SPV sono controllate dalle banche, c’è qualche SPV che è autonoma e non ha sopra di sé una banca. Ecco, avete fatto un ordine del giorno con cui andate a sanare anche questa situazione, avete dimenticato una parte dei vostri amichetti, quindi, con quest'ordine del giorno andate a sanare tutto. Noi ci aspetteremo un prossimo provvedimento sulle banche, che non tarderà ad arrivare, dato che il Presidente Renzi ha già affermato che bisogna dare 40 miliardi, lo ripeto, 40 miliardi alle banche, dopo quello che è successo con il Brexit; arriverà un altro provvedimenti nel quale sarà inserito un bellissimo emendamento nel quale verranno ricomprese, in questa bellissima agevolazione, anche quelle SPV, quelle aziende di cartolarizzazione che, purtroppo, non sono controllate da una banca, ma grazie a questo ordine del giorno riuscirete a sanare e ad aiutare anche questi soggetti; complimenti !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pesco. Non mi ricordo quante volte ha parlato, sicuramente una volta, questa è la seconda. Prego, ne ha facoltà. Poi, dopo, lei non può parlare più. Due volte sugli ordini del giorno. Ha due minuti e 25. Rinuncia ? Bene.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Crippa n. 9/3892/29, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  433   
   Votanti  410   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
 134    
    Hanno votato
no  276).    

  Passiamo all'ordine del giorno Fregolent n. 9/3892/30 con il parere favorevole; la presentatrice non insiste per la votazione. L'ordine del giorno Civati n. 9/3892/31 (Versione corretta) è accolto come raccomandazione; va bene ? Sì.
  Passiamo ai voti.

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Artini n. 9/3892/32, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Adornato... Pastorino... Occhiuto.. Caso... Gribaudo... Leva...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  434   
   Votanti  415   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato
 137    
    Hanno votato
no  278).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Baldassarre n. 9/3892/33, con il parere contrario del Governo.Pag. 39
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).
  Liuzzi... Lauricella... Causi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  446   
   Votanti  429   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
 144    
    Hanno votato
no  285).    

  Ordine del giorno Turco n. 9/3892/34, parere favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno Pastorino n. 9/3892/35, accolto come raccomandazione: onorevole Pastorino ? Va bene. Ordine del giorno Rizzetto n. 9/3892/36, favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno Abrignani n. 9/3892/37, favorevole: va bene. Ordine del giorno D'Alessandro n. 9/3892/38, accolto come raccomandazione: va bene.
  Prendo atto che la presentatrice insiste per la votazione dell'ordine del giorno Colonnese n. 9/3892/39, con il parere contrario del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Colonnese n. 9/3892/39 con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).
  Anzaldi... Gallo Luigi... Fontana Gregorio... Lauricella... Colaninno... Tripiedi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  448   
   Votanti  442   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato
 160    
    Hanno votato
no  282).    

  Ordine del giorno Corda n. 9/3892/40, accolto come raccomandazione: va bene. Ordine del giorno De Lorenzis n. 9/3892/41, accolto come raccomandazione: va bene. Ordine del giorno Baroni n. 9/3892/42, parere contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Baroni n. 9/3892/42.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vazio... Greco... Caso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  447   
   Votanti  445   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato
 160    
    Hanno votato
no  285).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Basilio n. n. 9/3892/43, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni... Anzaldi... Oliverio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  442   
   Votanti  441   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
 156    
    Hanno votato
no  285).    

  Ordine del giorno Battelli n. 9/3892/44: il parere è favorevole.Pag. 40
  Ordine del giorno Benedetti n. 9/3892/45, parere contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Benedetti n. 9/3892/45.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).
  Fabbri... Greco... Adornato... Lattuca... Anzaldi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  442   
   Votanti  428   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
 148    
    Hanno votato
no  280).    

  Ordine del giorno Massimiliano Bernini n. 9/3892/46, parere contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Massimiliano Bernini n. 9/3892/46.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco... onorevole Anzaldi, tolga quello che c’è dentro il dispositivo.. Pilozzi... Montroni... Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  438   
   Votanti  435   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
 154    
    Hanno votato
no  281).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Paolo Bernini n. 9/3892/47, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sorial... Giammanco... D'Agostino... non l'ho vista onorevole Di Benedetto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  433   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato sì  155    
    Hanno votato
no  278).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Nicola Bianchi n. 9/3892/48, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  425   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato sì  151    
    Hanno votato
no  274).    

  Ordine del giorno Brescia n. 9/3892/49, accolto come raccomandazione: va bene. Ordine del giorno Brugnerotto n. 9/3892/50, accolto come raccomandazione: va bene.
  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno L'Abbate n. 9/3892/51, con il parere contrario del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno L'Abbate n. 9/3892/51.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto... Rizzo...
  Dichiaro chiusa la votazione. Santerini, mi dispiace.Pag. 41
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  442   
   Votanti  441   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
 160    
    Hanno votato
no  281).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fantinati n. 9/3892/52, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  429   
   Votanti  428   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
 151    
    Hanno votato
no  277).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Busto n. 9/3892/53, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giachetti... Anzaldi... Arlotti... Ciracì... Bragantini Paola... Lauricella... Carloni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  438    
   Maggioranza  220   
    Hanno votato sì  160    
    Hanno votato
no  278).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Carinelli n. 9/3892/54, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  432   
   Votanti  431   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato
 157    
    Hanno votato
no  274).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Caso n. 9/3892/55, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Secco... sblocchiamo la postazione all'onorevole Secco: provi a votare... anche Ciracì...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  436   
   Votanti  425   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 144    
    Hanno votato
no  281).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cecconi n. 9/3892/56, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Prestigiacomo... Marazziti... Binetti... Simoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 42
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  434   
   Votanti  424   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 148    
    Hanno votato
no  276).    

  L'ordine del giorno Cristian Iannuzzi n. 9/3892/57 è accolto come raccomandazione: prendo atto che non si insiste per la votazione.
  Sull'ordine del giorno Cominardi n. 9/3892/58 il parere è contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cominardi n. 9/3892/58, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capelli, Di Lello, Coppola.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  435   
   Votanti  423   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 144    
    Hanno votato
no  279).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cozzolino n. 9/3892/59, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sanga, Fossati, Tidei.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  443   
   Votanti  441   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato
 162    
    Hanno votato
no  279).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Da Villa n. 9/3892/60, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lo Monte, Marco Di Stefano, Di Benedetto.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  443   
   Votanti  433   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 150    
    Hanno votato
no  283).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Dadone n. 9/3892/61, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lo Monte, Alberti, Del Grosso.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  438   
   Votanti  424   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 146    
    Hanno votato
no  278).    

Pag. 43

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Daga n. 9/3892/62, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pannarale, Cristian Iannuzzi, Sorial, Caso, Calabrò.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  436   
   Votanti  424   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 145    
    Hanno votato
no  279).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno D'Ambrosio n. 9/3892/63, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Benedetto.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  436   
   Votanti  424   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 147    
    Hanno votato
no  277).    

  (Il deputato Micillo ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno De Rosa n. 9/3892/64, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sani, Adornato, Luigi Gallo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  439   
   Votanti  427   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 147    
    Hanno votato
no  280).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Del Grosso n. 9/3892/65, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Busto, Di Vita, Bonafede, Colletti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  444   
   Votanti  442   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato
 159    
    Hanno votato
no  283).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Della Valle n. 9/3892/66, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lo Monte.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  436   
   Votanti  426   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 148    
    Hanno votato
no  278).    

Pag. 44

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Dell'Orco n. 9/3892/67, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pastorino, Lo Monte, Gribaudo, Caso.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  439   
   Votanti  436   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato
 160    
    Hanno votato
no  276).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Di Vita n. 9/3892/68, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stumpo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  439   
   Votanti  436   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato
 159    
    Hanno votato
no  277).    

  (La deputata Nardi ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Dieni n. 9/3892/69, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lo Monte, D'Ambrosio.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  437   
   Votanti  433   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  278).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno D'Incà n. 9/3892/70, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  433   
   Votanti  429   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  274).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno D'Uva n. 9/3892/71, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  D'Ambrosio, Turco, Morassut, Liuzzi,
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  435   
   Votanti  432   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 156    
    Hanno votato
no  276).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Frusone n. 9/3892/72, non accettato dal Governo.Pag. 45
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  427   
   Votanti  425   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 152    
    Hanno votato
no  273).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Gagnarli n. 9/3892/73, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Caso, Sani, Anzaldi, Dallai.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  434   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato
 157    
    Hanno votato
no  277).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Gallinella n. 9/3892/74, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sani, Abrignani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  428   
   Votanti  416   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato
 142    
    Hanno votato
no  274).    

  Sull'ordine del giorno Luigi Gallo n. 9/3892/75 il parere è favorevole.
  Sull'ordine del giorno Colletti n. 9/3892/76 il parere è contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Colletti n. 9/3892/76, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carnevali...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  434   
   Votanti  431   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato
 156    
    Hanno votato
no  275).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Ferraresi n. 9/3892/77, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Micillo, Gregorio Fontana, Monchiero...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  434   
   Votanti  432   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 156    
    Hanno votato
no  276).    

  L'ordine del giorno Sarti n. 9/3892/78 è accolto come raccomandazione, va bene.
  Sull'ordine del giorno Agostinelli n. 9/3892/79 il parere è contrario.
  Passiamo ai voti.Pag. 46
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Agostinelli n. 9/3892/79, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Palese, Micillo, Anzaldi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  424   
   Votanti  423   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  268).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bonafede n. 9/3892/80, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Anzaldi, Fantinati.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  428   
   Votanti  427   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  272).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Tripiedi n. n. 9/3892/81, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marzano, Rabino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  435   
   Votanti  433   
   Astenuti  2   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
 157    
    Hanno votato
no  276).    

  L'ordine del giorno Tofalo n. 9/3892/82 è accolto come raccomandazione, va bene ? Sì.
  Sull'ordine del giorno Terzoni n. 9/3892/83 il parere è favorevole con riformulazione, va bene ? Sì.
  Sull'ordine del giorno Spessotto n. 9/3892/84 il parere è contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Spessotto n. 9/3892/84, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Lorenzis, Turco, Marotta, Colaninno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  427   
   Votanti  426   
   Astenuti  1   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 155    
    Hanno votato
no  271).    

  Sull'ordine del giorno Liuzzi n. 9/3892/85 il parere è contrario.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pesco. Ne ha facoltà.

  DANIELE PESCO. Grazie Presidente. Con questo ordine del giorno si chiede di rivedere la posizione del Governo e dalla maggioranza sull'articolo 2, quello sul patto marciano.Pag. 47
  In pratica, chiediamo quanto meno che il patto marciano, cioè il patto con cui le banche possono mettere, in modo automatico, le mani sui beni delle imprese, possa scattare, e quindi possa essere utilizzato dalle banche, solo nel momento in cui l'inadempimento è superiore al 40 per cento del valore dell'immobile.
  Quindi, chiediamo veramente di cercare di limitare la portata di questo provvedimento, perché secondo noi il fatto che la banca possa mettere le mani sui beni dell'azienda, qualsiasi sia l'inadempimento, quindi la parte non pagata del debito di un finanziamento che l'azienda ha contratto, è veramente una cosa che non sta nei piedi, né in terra.
  Dunque, chiediamo veramente di rivalutare la posizione del Governo, magari con altri provvedimenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Liuzzi n. 9/3892/85, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Adornato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  425   
   Votanti  423   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 156    
    Hanno votato
no  267).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Spadoni n. 9/3892/86, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Sberna, Buttiglione...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  421   
   Votanti  419   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato
 153    
    Hanno votato
no  266).    

  Passiamo all'ordine del giorno Sorial n. 9/3892/87.

  DANIELE PESCO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Onorevole Pesco, lei ha già parlato due volte. Si può parlare solo due volte per un massimo di cinque minuti; ha già parlato.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Sorial n. 9/3892/87, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  L'onorevole Capelli non è riuscito a votare... non la vedevo perché aveva davanti un collega, pensavo che avesse votato, mi scusi.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  407   
   Votanti  404   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
 149    
    Hanno votato
no  255).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Scagliusi n. 9/3892/88, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Busto, Palese, Peluffo...Pag. 48
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  429   
   Votanti  427   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 154    
    Hanno votato
no  273).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Paolo Nicolò Romano n. 9/3892/89, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simoni, Fabbri, Bolognesi, Gadda...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge(Vedi votazioni).

   (Presenti  423   
   Votanti  422   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 152    
    Hanno votato
no  270).    

  L'ordine del giorno Rizzo n. 9/3892/90 è accolto come raccomandazione. Va bene.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Onorevole Villarosa, vuole parlare sull'ordine del giorno Rizzo n. 9/3892/90 ? Prego, ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Grazie, Presidente. Grazie per l'accoglimento come raccomandazione, ma vorrei spiegare il perché, ma soprattutto vorrei raccontare all'Aula che tanto il Governo non lo farà mai.

  PRESIDENTE. Onorevole, Villarosa, mi scusi. Io pensavo che lei non accogliesse la raccomandazione, ma non le potevo dare la parola. Se accogliete la raccomandazione non si vota. Mi scusi; è colpa mia, perché ho interpretato male i vostri gesti. Comunque, può parlare sull'ordine del giorno successivo. Dunque, prendo atto che questo ordine del giorno è accolto come raccomandazione.
   Prendo atto che la presentatrice insiste per la votazione dell'ordine del giorno Lorefice n. 9/3892/91, non accettato dal Governo.
  Dunque, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Lorefice n. 9/3892/91, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pannarale, Monchiero, D'Attorre. Alla postazione dell'onorevole Pannarale c’è il tecnico. Provi D'Attorre; Monchiero ha votato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  421   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato
 113    
    Hanno votato
no  308).    

  Passiamo ora alla votazione dell'ordine del giorno Zaratti n. 9/3892/92.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto Zaratti. Ne ha facoltà.

  FILIBERTO ZARATTI. Grazie, signora Presidente. Per un lungo periodo ci è stato detto che il sistema bancario italiano era un sistema sano e che non poteva soffrire gli effetti della crisi del 2008. Più recentemente, invece, si è evidenziato che questo sistema bancario si trova in una situazione di grande difficoltà; aveva, infatti, crediti in affanno per circa 360 miliardi, che rappresentavano quasi il 20 per cento dei prestiti. Finalmente si è capito che era Pag. 49un sistema bancario marcio, un sistema bancario che aveva delle gravissime difficoltà. Un esempio emblematico di questo sistema bancario così in difficoltà è il Monte dei Paschi di Siena. Da parte di questo istituto sono stati erogati prestiti a importanti personaggi politici, di tutti i colori, nonché ad amici, alleati, imprenditori di dubbia lega. A un certo punto è stata acquisita anche per 10 miliardi l'Antonveneta, quando già era stata trattata da un gruppo spagnolo per circa 6,5 miliardi. Sono stati sottoscritti dei contratti derivati con una banca giapponese ancora nel 2009, quando era evidente che i derivati rappresentavano una questione di altissimo rischio. Ora, in questo momento, l'istituto ha in carico crediti in sofferenza per circa 23 miliardi al netto del Fondo rischi. Ora, mi pare del tutto evidente che nessuno mai si è accorto di quello che accadeva al Monte dei Paschi di Siena; non se ne sono accorti i consiglieri d'amministrazione, i dirigenti, il collegio sindacale, gli azionisti e neanche la Banca d'Italia, la Consob e l'ABI.
  È evidente che non si può continuare in questo modo, cioè il fatto che le perdite siano sempre socializzate e invece i profitti sempre dei soliti noti. Perciò con questo ordine del giorno noi proponiamo che si apra una discussione del Parlamento e che si aprano discussioni con il Governo perché finalmente si prenda in considerazione la possibilità di nazionalizzare il Monte dei Paschi e che questo, il Monte dei Paschi, diventi il perno fondamentale di una nuova politica del credito (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Zaratti n. 9/3892/92, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  390   
   Votanti  389   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato
 124    
    Hanno votato
no  265).    

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Airaudo n. 9/3892/93, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Franco Bordo n. 9/3892/94, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Che succede ? Colleghi, veloci e stiamo al posto.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  396   
   Votanti  395   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato
 124    
    Hanno votato
no  271).    

  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Costantino n. 9/3892/95, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fassina n. 9/3892/96, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Crimi, Archi, Duranti.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 50
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  405   
   Votanti  398   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato
 132    
    Hanno votato
no  266).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Kronbichler n. 9/3892/97, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brignone.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  395   
   Votanti  369   
   Astenuti   26   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato
 115    
    Hanno votato
no  254).    

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno D'Attorre n. 9/3892/98, accettato dal Governo.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Duranti n. 9/3892/99, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Duranti, Fabbri, Rabino, Archi, Tancredi. Fabbri ancora non riesce. Intanto che proviamo a fare votare l'onorevole Fabbri, a nome di tutta l'Assemblea desidero esprimere i più fervidi auguri al collega Luca Lotti per la nascita della figlia Anita e, naturalmente, gli auguri vanno anche alla mamma (Applausi).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  398   
   Votanti  379   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  257).    

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Daniele Farina n. 9/3892/100, Fava n. 9/3892/101 e Ferrara n. 9/3892/102, accolti dal Governo come raccomandazione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Folino n. 9/3892/103, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Crimi, Malisani, Sani.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  410   
   Votanti  392   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato
 128    
    Hanno votato
no  264).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fratoianni n. 9/3892/104, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Mi pare che tutti abbiano votato.
  Dichiaro chiusa la votazione. Mi dispiace, onorevole Fedriga.Pag. 51
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  398   
   Votanti  394   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  272).    

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Carlo Galli n. 9/3892/105, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Marcon n. 9/3892/106, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Tancredi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  398   
   Votanti  397   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato
 120    
    Hanno votato
no  277).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Gregori n. 9/3892/107, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione...

  GIOVANNI PAGLIA. Presidente, ho chiesto di parlare...

  PRESIDENTE. C’è l'onorevole Paglia che ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto. Scusate; revoco l'indizione della votazione. Prego, onorevole Paglia.

  GIOVANNI PAGLIA. Presidente, io voglio solo segnalare che già con un ordine del giorno precedente il Governo ha dato parere contrario a che si adotti una clausola sociale eventualmente all'interno di ristrutturazioni bancarie a tutela dei lavoratori che dovessero essere in esubero. Quindi, da un lato ha espresso parere contrario su questo e la maggioranza ha votato contro, evidentemente ritenendo che, se un istituto di credito dovesse avere dei problemi di sovrannumero di personale, questi debbano essere risolti con la mobilità, mi viene da pensare.
  Ora, con questo ordine del giorno, di nuovo parere contrario, in cui si chiede di mettere dei limiti alla retribuzione dei vertici apicali delle banche, almeno – recito – a partire dai dirigenti delle banche che hanno usufruito di benefici derivanti da un intervento pubblico. Ora, che il Governo e la maggioranza non siano favorevoli a mettere dei limiti alla retribuzione dei vertici delle banche anche quando queste abbiano preso soldi pubblici per stare in piedi, dopo aver detto di no alla clausola sociale per i lavoratori eventualmente in esubero, dice tutto di questa maggioranza, probabilmente molto più di quanto avrei potuto fare io con le parole mie (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Onorevole Paglia, evitiamo le caricature reciproche. Lei chiede di stabilirlo per legge, non se siamo d'accordo o no. Stabilire per legge le retribuzioni di società quotate o di società private è una scelta che merita un approfondimento maggiore di un ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Villarosa. Ne ha facoltà.

Pag. 52

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Ho capito, però il Governo, quando gli abbiamo chiesto di cancellare i dividendi, cioè gli utili, che le banche private prendono ogni anno dalla nostra Banca centrale italiana, ha detto no; quindi, i soldi alle banche private a questo Governo piace darli e continuerà a darli, diciamo le cose come stanno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Apprezzo la risposta del sottosegretario Baretta, soprattutto per la sua sincerità. Stiamo parlando di banche che sono sì quotate in borsa, ma sostenute da risorse pubbliche. E, quando lo Stato ci mette i soldi, è giusto che possa anche stabilire un tetto per legge sui guadagni dei manager (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Gregori n. 9/3892/107, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  397   
   Votanti  383   
   Astenuti  14   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  261).    

  Sull'ordine del giorno Paglia n. 9/3892/108 il parere è favorevole. L'ordine del giorno Sannicandro n. 9/3892/109 è accolto come raccomandazione. Va bene ? Presumo di sì, non mi date retta; va bene. Sull'ordine del giorno Martelli n. 9/3892/110 il parere è contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Martelli n. 9/3892/110, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Busto, Ruocco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  397   
   Votanti  379   
   Astenuti  18   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato
 122    
    Hanno votato
no  257).    

  (Il deputato Cassano non è riuscito a votare e voleva votare contro).

  Sull'ordine del giorno Melilla n. 9/3892/111 il parere è contrario. Onorevole Melilla, prego.

  GIANNI MELILLA. Inviterei il sottosegretario a rivedere questo parere, nel senso anche non di un impegno, ma di una valutazione su una proposta che io considero assolutamente ragionevole, perché, quando siamo in presenza di una comprovata e sensibile variazione della capacità di rimborso del debitore, si può prevedere una sospensione temporanea del pagamento dei ratei, che è quello che abbiamo sperimentato anche su altri versanti. Inviterei, quindi, non tanto ad un impegno – mi rendo conto che l'impegno può essere una cosa più stringente –, ma, assolutamente, ad una valutazione sì, una valutazione di una proposta assolutamente ragionevole, anche perché, se uno non può restituire, una sospensione temporanea dei ratei di mutuo può salvare questa persona.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 53
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Melilla n. 9/3892/111, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Murer, Del Grosso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  399   
   Votanti  380   
   Astenuti  19   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato
 124    
    Hanno votato
no  256).    

  L'ordine del giorno Nicchi n. 9/3892/112 è accolto come raccomandazione, va bene. L'ordine del giorno Placido n. 9/3892/113 è accolto come raccomandazione, va bene. Sull'ordine del giorno Palazzotto n. 9/3892/114 il parere è contrario.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Palazzotto n. 9/3892/114, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  380   
   Votanti  359   
   Astenuti  21   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
 113    
    Hanno votato
no  246).    

  L'ordine del giorno Scotto n. 9/3892/115 è accolto come raccomandazione. Prego, onorevole Scotto.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, signora Presidente. Noi non accettiamo la raccomandazione, come ha già fatto prima di me il collega della Lega Giorgetti, per una semplice ragione, che forse sarebbe opportuno per il Governo e anche per questo Parlamento riflettere un po’ di più – è chiaro che lo spazio non può essere quello di un ordine del giorno – rispetto alla necessità di dire una parola un po’ più netta, oltre ai proclami che ciascuno e ciascuna di noi fa, rispetto alla crisi, al dominio della finanza sull'economia reale. Noi proponiamo, con questo ordine del giorno, di rivedere una scelta che fu fatta a partire dagli Stati Uniti d'America nel 1999, Congresso a maggioranza repubblicana, Presidenza Bill Clinton, cioè l'abrogazione del Glass-Steagall Act, che prevedeva la separazione tra le banche tradizionali e le banche di investimento.
  Fu una legge che invertì una tendenza all'indomani della grande crisi del 1929 e fu una delle chiavi della svolta che portò al New Deal e alla ripresa negli Stati Uniti d'America sotto l'amministrazione Roosevelt. Dopo il 1999 sappiamo come sono andate a finire le cose, conosciamo che cosa è stata la crisi dei derivati e che impatto ha avuto sull'economia reale, e dal 2007, dalla crisi dei mutui subprime, le classi dirigenti mondiali ed europee non sono riuscite a mettere in campo nessuna misura significativa di governo della finanza.
  E quindi, probabilmente, sarebbe un fatto molto importante se il Parlamento ponesse questo tema al centro e votasse a favore di questo ordine del giorno, che, tra l'altro, va nella direzione anche di alcune indicazioni nazionali e internazionali che sono state date non semplicemente a formazioni progressiste o di sinistra o di altro orientamento politico, ma dalla stessa Consob, che dice che occorrerebbe andare verso una separazione più netta tra le banche tradizionali e le banche di investimento (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 54
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Scotto n. 9/3892/115, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Capone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  387   
   Votanti  382   
   Astenuti  5   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato
 138    
    Hanno votato
no  244).    

  Sull'ordine del giorno Zaccagnini n. 9/3892/116 il presentatore ha chiesto di parlare. Prego, onorevole.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Sì, grazie, Presidente. Se non cambia il parere, io vorrei, appunto, esprimere veramente un dissenso forte, riguardo al fatto che non si riesce a riflettere, dopo anche gli ultimi avvenimenti, su una prospettiva di riforma del sistema finanziario europeo e, quindi, della stessa Europa. Questo punto, quello del patto marciano esposto nell'ordine del giorno, è uno dei punti più controversi, perché va proprio a creare una situazione, un abuso di posizione da parte della parte creditrice e non ci sono i necessari criteri di bilanciamento in favore della parte debitrice; cosa che, invece, proponiamo in questo ordine del giorno, proponendo, appunto, semplicemente, che, nel momento in cui l'entità del debito residuo sia pari o inferiore al 20 per cento dell'ammontare del finanziamento concesso, non si dia luogo al procedimento di trasferimento della proprietà. Se non vengono inseriti o, appunto, presi in considerazione neanche criteri minimi di bilanciamento è chiaro che si rimane basiti di fronte, poi, alle parole vuote che si stanno pronunciando da parte della maggioranza in questi giorni, perché non abbiamo una discussione seria e approfondita sulla separazione delle banche d'investimento da quelle commerciali, come esposto prima dal mio capogruppo, non abbiamo una discussione sulla creazione di una banca pubblica per gli investimenti, non abbiamo una riforma profonda e seria del sistema finanziario europeo o, comunque, un atteggiamento da parte dell'Italia teso ad andare verso la direzione di dare più regole al sistema e, quindi, di dare più tutele ai risparmiatori, ma si perpetua, sostanzialmente, l'abuso di posizione del settore bancario che poi è quello che ha creato, purtroppo, la crisi economica, che deriva da una crisi finanziaria, deriva dall'ideologia dell’austerity che è un combinato disposto allucinante messo insieme, appunto, alla speculazione finanziaria senza regole.
  Ci troviamo, quindi, in una situazione di vuoto, sostanzialmente, di una classe dirigente e politica mediocre che non fa altro che vociare nel nulla, urlare o come vedo fare da alcuni parlamentari in questo momento che chiedono semplicemente che io concluda l'intervento, perché probabilmente, veramente, questa classe dirigente è talmente mediocre che non si rende neanche più conto di dove l'Europa sta andando a finire, in che buco sta andando a finire; evidentemente, non si rende conto da cosa è stata messa in ginocchio l'Europa e se noi, in questo provvedimento, non abbiamo il coraggio neanche di discutere e di affrontare alcuni punti, beh io credo che, appunto, le parole che vengono pronunciate dalla maggioranza in questi giorni siano veramente parole vuote e mediocri.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Onorevole, mi scusi, ma atteniamoci al merito; il tema è stato affrontato, discusso e ha trovato una soluzione. Quando un Pag. 55debitore arriva a pagare l'85 per cento – può non coincidere con la sua opinione, ma c’è una risposta – del proprio debito, gli viene concesso, qualora non riesca ad andare avanti nel pagamento, un tempo maggiore di protezione. Quindi, c’è stata una risposta condivisa anche in Commissione; non corrisponderà al 100 per cento a quello che lei ha proposto, ma non si può dire che non ci sia stata. L'ordine del giorno non ha presente il testo del decreto e quanto è stato votato.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Zaccagnini n. 9/3892/116, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  381   
   Votanti  375   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato
 128    
    Hanno votato
no  247).    

  Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno Ricciatti n. 9/3892/117, con il parere contrario; prendo atto che si insiste per la votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Ricciatti n. 9/3892/117, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Monchiero, Kronbichler...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  379   
   Votanti  377   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato
 133    
    Hanno votato
no  244).    

  L'ordine del giorno Piras n. 9/3892/118 è stato accolto come raccomandazione. Va bene.
  Passiamo all'ordine del giorno Giancarlo Giordano n. 9/3892/119, con il parere contrario del Governo; prendo atto che si insiste per la votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Giancarlo Giordano n. 9/3892/119, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Gigli, Di Lello...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  377   
   Votanti  373   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato
 136    
    Hanno votato
no  237).    

  Passiamo all'ordine del giorno Pellegrino n. 9/3892/120, con il parere contrario; prendo atto che si insiste per la votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pellegrino n. 9/3892/120, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 56

  Archi, Ravetto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  360   
   Votanti  358   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
 129    
    Hanno votato
no  229).    

  Passiamo all'ordine del giorno Quaranta n. 9/3892/121, con il parere contrario; prendo atto che si insiste per la votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Quaranta n. 9/3892/121, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Kronbichler, Gandolfi ...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  377   
   Votanti  375   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato
 138    
    Hanno votato
no  237).    

  Passiamo all'ordine del giorno Pannarale n. 9/3892/122, con il parere contrario; prendo atto che si insiste per la votazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pannarale n. 9/3892/122, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pannarale...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  368   
   Votanti  366   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato
 129    
    Hanno votato
no  237).    

  (Il deputato Busto ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo all'ordine del giorno Rubinato n. 9/3892/123, parere favorevole con riformulazione. Accoglie la riformulazione ?

  SIMONETTA RUBINATO. Presidente, chiedevo solo al sottosegretario se può precisare la riformulazione per il verbale, perché prima è sfuggito, credo, il termine: «liquidità», invece di: «liquidazione». Tutto qui.

  PRESIDENTE. Prego, sottosegretario.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. «Presenza delle medesime condizioni di liquidazione».

  PRESIDENTE. Va bene.
  L'ordine del giorno Sottanelli n. 9/3892/124, è accolto come raccomandazione. Va bene ? Sì. L'ordine del giorno Alberto Giorgetti n. 9/3892/125 è accolto come raccomandazione, va bene. L'ordine del giorno Milanato n. 9/3892/126 è accolto come raccomandazione, va bene. L'ordine del giorno Nizzi n. 9/3892/127 è accolto come raccomandazione, va bene. L'ordine del giorno Laffranco n. 9/3892/128 è accolto come raccomandazione, va bene. L'ordine del giorno Sandra Savino n. 9/3892/129 è accolto come raccomandazione, va bene.
  Passiamo all'ordine del giorno Crimi n. 9/3892/130, con il parere contrario; prendo atto che si insiste per la votazione.
  Passiamo ai voti.Pag. 57
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Crimi n. 9/3892/130, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tripiedi, Villarosa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  384   
   Votanti  381   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato
  51    
    Hanno votato
no  330).    

  (La deputata Di Vita ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Sull'ordine del giorno Giammanco n. 9/3892/131 il parere è favorevole.
  Sull'ordine del giorno Sarro n. 9/3892/132 il parere è favorevole. L'ordine del giorno Giacomoni n. 9/3892/133 è accolto come raccomandazione. Va bene.
  Avevamo accantonato l'ordine del giorno Alberti n. 9/3892/26. Sottosegretario, prego.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. «Impegna il Governo a definire in maniera precisa e verificabile quale sia la natura dell'evento previsto».

  PRESIDENTE. Va bene, prendo atto che si accetta la riformulazione e, quindi, è accolto l'ordine del giorno.
  È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
  Come convenuto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto avrà luogo con ripresa televisiva diretta nella seduta di domani a partire dalle ore 9,45. Seguirà alle ore 11,30 la votazione finale.

Sostituzione di un deputato componente della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

  PRESIDENTE. Comunico che la Presidente della Camera ha chiamato a far parte della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'OSCE il deputato Ferdinando Aiello in sostituzione del deputato Enzo Amendola dimissionario.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Mercoledì 29 giugno 2016, alle 9,30:

  (ore 9,30 e ore 16,15)

  1. – Seguito della discussione del disegno di legge:
   S. 2362 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59, recante disposizioni urgenti in materia di procedure esecutive e concorsuali, nonché a favore degli investitori in banche in liquidazione (Approvato dal Senato). (C. 3892).
  — Relatori: Giuseppe Guerini (per la II Commissione) e Petrini (per la VI Commissione), per la maggioranza; Villarosa, di minoranza.

  2. – Seguito della discussione delle mozioni Vacca ed altri n. 1-01268, Centemero e Occhiuto n. 1-01283, Borghesi ed altri n. 1-01289, Brignone ed altri n. 1-01293, Marzano ed altri n. 1-01295, Pannarale ed altri n. 1-01298, Rampelli ed altri n. 1-01301 e Ghizzoni, Pisicchio, Vezzali, Santerini, Buttiglione ed altri n. 1-01312 concernenti iniziative volte a favorire l'accesso agli studi universitari, con Pag. 58particolare riferimento ad un'equa ripartizione delle risorse sul territorio nazionale.

  3. – Seguito della discussione del disegno di legge:
   S. 2228 – Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2015-2016 (Approvato dal Senato) (C. 3821).
  — Relatori: Tancredi, per la maggioranza; Gianluca Pini, di minoranza.

  4. – Seguito della discussione della proposta di legge:
   S. 1259 – GIANLUCA ROSSI ed altri: Delega al Governo per la riforma del sistema dei confidi (Approvata dal Senato) (C. 3209).
   e delle abbinate proposte di legge: PAGANO; GIULIETTI ed altri (C. 1121-1730).
  — Relatore: Pelillo.

  (ore 15)

  5. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  La seduta termina alle 20,40.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 3892 - odg 9/3892/3 413 412 1 207 148 264 40 Resp.
2 Nom. odg 9/3892/4 427 427 214 155 272 40 Resp.
3 Nom. odg 9/3892/6 432 432 217 159 273 40 Resp.
4 Nom. odg 9/3892/7 414 411 3 206 150 261 40 Resp.
5 Nom. odg 9/3892/8 427 424 3 213 154 270 40 Resp.
6 Nom. odg 9/3892/10 427 426 1 214 151 275 40 Resp.
7 Nom. odg 9/3892/11 426 424 2 213 155 269 40 Resp.
8 Nom. odg 9/3892/12 429 427 2 214 155 272 40 Resp.
9 Nom. odg 9/3892/13 429 428 1 215 151 277 40 Resp.
10 Nom. odg 9/3892/15 434 432 2 217 154 278 40 Resp.
11 Nom. odg 9/3892/16 428 426 2 214 150 276 40 Resp.
12 Nom. odg 9/3892/17 427 426 1 214 153 273 40 Resp.
13 Nom. odg 9/3892/18 432 430 2 216 155 275 40 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. odg 9/3892/19 421 420 1 211 154 266 40 Resp.
15 Nom. odg 9/3892/27 432 421 11 211 126 295 40 Resp.
16 Nom. odg 9/3892/28 429 412 17 207 111 301 40 Resp.
17 Nom. odg 9/3892/29 433 410 23 206 134 276 40 Resp.
18 Nom. odg 9/3892/32 434 415 19 208 137 278 40 Resp.
19 Nom. odg 9/3892/33 446 429 17 215 144 285 40 Resp.
20 Nom. odg 9/3892/39 448 442 6 222 160 282 40 Resp.
21 Nom. odg 9/3892/42 447 445 2 223 160 285 40 Resp.
22 Nom. odg 9/3892/43 442 441 1 221 156 285 40 Resp.
23 Nom. odg 9/3892/45 442 428 14 215 148 280 40 Resp.
24 Nom. odg 9/3892/46 438 435 3 218 154 281 40 Resp.
25 Nom. odg 9/3892/47 433 433 217 155 278 40 Resp.
26 Nom. odg 9/3892/48 425 425 213 151 274 40 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. odg 9/3892/51 442 441 1 221 160 281 40 Resp.
28 Nom. odg 9/3892/52 429 428 1 215 151 277 40 Resp.
29 Nom. odg 9/3892/53 438 438 220 160 278 40 Resp.
30 Nom. odg 9/3892/54 432 431 1 216 157 274 40 Resp.
31 Nom. odg 9/3892/55 436 425 11 213 144 281 40 Resp.
32 Nom. odg 9/3892/56 434 424 10 213 148 276 40 Resp.
33 Nom. odg 9/3892/58 435 423 12 212 144 279 40 Resp.
34 Nom. odg 9/3892/59 443 441 2 221 162 279 40 Resp.
35 Nom. odg 9/3892/60 443 433 10 217 150 283 40 Resp.
36 Nom. odg 9/3892/61 438 424 14 213 146 278 40 Resp.
37 Nom. odg 9/3892/62 436 424 12 213 145 279 40 Resp.
38 Nom. odg 9/3892/63 436 424 12 213 147 277 40 Resp.
39 Nom. odg 9/3892/64 439 427 12 214 147 280 40 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. odg 9/3892/65 444 442 2 222 159 283 40 Resp.
41 Nom. odg 9/3892/66 436 426 10 214 148 278 40 Resp.
42 Nom. odg 9/3892/67 439 436 3 219 160 276 40 Resp.
43 Nom. odg 9/3892/68 439 436 3 219 159 277 40 Resp.
44 Nom. odg 9/3892/69 437 433 4 217 155 278 40 Resp.
45 Nom. odg 9/3892/70 433 429 4 215 155 274 40 Resp.
46 Nom. odg 9/3892/71 435 432 3 217 156 276 40 Resp.
47 Nom. odg 9/3892/72 427 425 2 213 152 273 40 Resp.
48 Nom. odg 9/3892/73 434 434 218 157 277 40 Resp.
49 Nom. odg 9/3892/74 428 416 12 209 142 274 40 Resp.
50 Nom. odg 9/3892/76 434 431 3 216 156 275 40 Resp.
51 Nom. odg 9/3892/77 434 432 2 217 156 276 40 Resp.
52 Nom. odg 9/3892/79 424 423 1 212 155 268 40 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. odg 9/3892/80 428 427 1 214 155 272 40 Resp.
54 Nom. odg 9/3892/81 435 433 2 217 157 276 40 Resp.
55 Nom. odg 9/3892/84 427 426 1 214 155 271 40 Resp.
56 Nom. odg 9/3892/85 425 423 2 212 156 267 40 Resp.
57 Nom. odg 9/3892/86 421 419 2 210 153 266 40 Resp.
58 Nom. odg 9/3892/87 407 404 3 203 149 255 40 Resp.
59 Nom. odg 9/3892/88 429 427 2 214 154 273 40 Resp.
60 Nom. odg 9/3892/89 423 422 1 212 152 270 40 Resp.
61 Nom. odg 9/3892/91 421 421 211 113 308 40 Resp.
62 Nom. odg 9/3892/92 390 389 1 195 124 265 40 Resp.
63 Nom. odg 9/3892/94 396 395 1 198 124 271 40 Resp.
64 Nom. odg 9/3892/96 405 398 7 200 132 266 40 Resp.
65 Nom. odg 9/3892/97 395 369 26 185 115 254 40 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. odg 9/3892/99 398 379 19 190 122 257 40 Resp.
67 Nom. odg 9/3892/103 410 392 18 197 128 264 40 Resp.
68 Nom. odg 9/3892/104 398 394 4 198 122 272 40 Resp.
69 Nom. odg 9/3892/106 398 397 1 199 120 277 40 Resp.
70 Nom. odg 9/3892/107 397 383 14 192 122 261 40 Resp.
71 Nom. odg 9/3892/110 397 379 18 190 122 257 40 Resp.
72 Nom. odg 9/3892/111 399 380 19 191 124 256 40 Resp.
73 Nom. odg 9/3892/114 380 359 21 180 113 246 40 Resp.
74 Nom. odg 9/3892/115 387 382 5 192 138 244 40 Resp.
75 Nom. odg 9/3892/116 381 375 6 188 128 247 39 Resp.
76 Nom. odg 9/3892/117 379 377 2 189 133 244 39 Resp.
77 Nom. odg 9/3892/119 377 373 4 187 136 237 39 Resp.
78 Nom. odg 9/3892/120 360 358 2 180 129 229 39 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 81)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. odg 9/3892/121 377 375 2 188 138 237 39 Resp.
80 Nom. odg 9/3892/122 368 366 2 184 129 237 39 Resp.
81 Nom. odg 9/3892/130 384 381 3 191 51 330 39 Resp.