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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 572 di giovedì 18 febbraio 2016

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

  La seduta comincia alle 9.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  RAFFAELLO VIGNALI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alfreider, Artini, Basilio, Biondelli, Bonomo, Michele Bordo, Bratti, Brunetta, Bueno, Caparini, Capelli, Castiglione, Catania, Crippa, Dambruoso, De Menech, Dellai, Di Gioia, Epifani, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Gregorio Fontana, Fontanelli, Garofani, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Guerra, Lauricella, Locatelli, Losacco, Manciulli, Mazziotti Di Celso, Migliore, Monchiero, Palmizio, Pes, Piccoli Nardelli, Piepoli, Pisicchio, Realacci, Rosato, Sanga, Sani, Schullian, Scopelliti, Scotto, Sereni, Sorial, Speranza, Tabacci, Tofalo e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente centododici, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,04).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
  Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 9,30.

  La seduta, sospesa alle 9,05, è ripresa alle 9,30.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1328 – Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale (Approvato dal Senato) (A.C. 3119-A).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3119-A: Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione Pag. 2e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale.
  Ricordo che nella seduta di ieri è stato da ultimo respinto l'articolo aggiuntivo Rondini 1-bis.01. Avverto che, fuori della seduta, gli emendamenti Bosco 9.2, 25-quater.6, 29.2, 29-bis.12, 29-bis.13, 29-bis.14, 29-bis.16, 29-bis.17 e 29-bis.15 sono stati ritirati dal presentatore.

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere della Commissione sulle proposte emendative riferite all'articolo 3.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Grazie, Presidente. Sugli emendamenti Russo 3.1, 3.2 e 3.3 e Lupo 3.4 c’è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Il parere è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Taricco. Ne ha facoltà.

  MINO TARICCO. Grazie, Presidente. Come ha detto il relatore chiediamo il ritiro degli emendamenti che sono stati presentati su questo testo, perché, diciamo così, l'equilibrio raggiunto dal testo, anche grazie all'ultima integrazione che è stata portata in Commissione, è un equilibrio che non vorremmo compromettere. Crediamo che l'aver dato una risposta in qualche misura ad un processo di semplificazione e di chiarificazione rispetto a tutto il tema delle servitù – sia per quel che riguarda le classiche servitù del gas, ma anche per quel che riguarda le nuove possibilità aperte dal geotermico e tutto ciò che è connesso a queste opere – sia un passo importante. L'aver conferito, l'aver individuato una procedura chiara e semplificata – che, da una parte, conferisce al sindaco una serie di compiti nell'autorizzazione dei procedimenti e nelle semplificazioni e, dall'altra parte, chiarisce anche in modo puntuale quelle che sono le modalità attraverso le quali ci si deve muovere e, diciamo così, i rapporti tra le parti che in qualche misura si vengono ad instaurare – noi crediamo che sia un buon livello di compromesso e di equilibrio raggiunto.
  Gli emendamenti pongono temi, se vogliamo, interessanti, ma noi crediamo che andrebbero, come dire, a introdurre temi nuovi, che avrebbero richiesto e che richiederebbero un riesame complessivo della materia, per cui crediamo che sia utile in questo momento non introdurre nuove questioni, alcune di tipo, se vogliamo, più nominalistico, altre, se vogliamo, più di sostanza, tipo le questioni introdotte dall'emendamento che vorrebbe allargare la trattazione di questa questione delle servitù alle arterie viarie che già esistono da quindici anni sul territorio. Il tema è, per chi come me vive in territori rurali, un tema assolutamente fondamentale. Noi, anni fa, utilizzavamo mezzi di dimensioni, di peso e di struttura infinitamente più piccoli ed inferiori a quelli attuali, e quindi ovviamente tutte le arterie viarie erano calibrate e proporzionate su quei mezzi; oggi utilizziamo, in molti casi, trattori con 130, 160 cavalli, macchine semoventi per la lavorazione di dimensioni enormi e, quindi, è chiaro che il tema della dimensione delle arterie viarie è un tema assolutamente importante. Detto questo, aprire oggi ad una riflessione su questo tema potrebbe comportare la necessità di ripensare tutta la materia e, quindi, crediamo che sia giusta la proposta fatta dal relatore di chiedere il ritiro degli Pag. 3emendamenti e di approvare oggi – è già un passo avanti importante – l'articolo così come proposto.

  PRESIDENTE. Solo ai fini del verbale, presumo che questa fosse una dichiarazione sul primo emendamento a cui non ero ancora passato, ma adesso consideriamola come dichiarazione di voto sull'emendamento Russo 3.1.
  Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Russo 3.1 non accedono all'invito al ritiro.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 3.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colleghi, vi pregherei di accelerare. Centemero. Abbiamo votato tutti ? Vacca, Monaco, Iori, Molea, Gnecchi, Cristian Iannuzzi, Mantero, Calabrò. Ci siamo ? Nardi.
  Vi pregherei di accelerare, sto per chiudere la votazione. Petraroli, Peluffo, Cardinale. Colleghi, vi pregherei di accelerare il raggiungimento delle vostre postazioni. È la prima votazione e siamo più tolleranti. Latronico. Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  314   
   Votanti  312   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  157   
    Hanno votato   24    
    Hanno votato no   288.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Russo 3.2.
  Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Russo 3.2 non accedono all'invito al ritiro.
  Passiamo, dunque, ai voti.

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 3.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Binetti, Falcone. Onorevole Bragantini, l'attendiamo ? Lei ci aiuta ? Un attimo, colleghi, perché abbiamo un piccolo problema.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  319   
   Votanti  317   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  159   
    Hanno votato   36    
    Hanno votato no   281.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Russo 3.3.
  Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Russo 3.3 non accedono all'invito al ritiro.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 3.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Latronico. Onorevole Pili, per favore. Onorevole Pili, può venire un attimo al banco della Presidenza, gentilmente ? Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  327   
   Votanti  325   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato   50    
    Hanno votato no   275.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 4

  Passiamo all'emendamento Lupo 3.4.
  Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Lupo 3.4.

  LOREDANA LUPO. Grazie Presidente. Come ha già ben descritto il relatore, l'articolo 3 introduce una nuova tipologia di servitù coattiva a carico dei proprietari di strade private. Il mio emendamento era un emendamento semplicemente di buonsenso per dare la possibilità di miglioramento strutturale delle servitù di passaggio, per una semplice ragione: che, molto spesso, capannoni o stalle si trovano in condizioni disagiate e non possono essere raggiunte. Soprattutto, per chi vive territori come quelli della Sicilia, della Sardegna o, comunque sia, territori di natura montana questo è un grave problema nei periodi invernali.
  Io vorrei accedere a questo invito al ritiro, se, quantomeno, il Governo mi può far comprendere se è possibile presentare un ordine del giorno, perché, se ho ben compreso, la tematica comunque sia verrà affrontata, non in questo contesto, ma c’è questa possibilità.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Lupo. Non so se il Governo intenda intervenire. Prego.

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Siamo disponibili ad accogliere un ordine del giorno su questa tematica.

  PRESIDENTE. Quindi, presumo, onorevole Lupo, che lei ritiri l'emendamento. L'emendamento Lupo 3.4 è, dunque, ritirato.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vico, Milanato, Locatelli. Ci sono altri ? Vezzali, Nesci, Narduolo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  338   
   Votanti  305   
   Astenuti   33   
   Maggioranza  153   
    Hanno votato  304    
    Hanno votato no   1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Dallai ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Martino, Catania, Currò, Di Gioia, Mucci, Chaouki, Gelmini, Segoni, Rizzetto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  354   
   Votanti  267   
   Astenuti   87   
   Maggioranza  134   
    Hanno votato  266    
    Hanno votato no   1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 5 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.Pag. 5
  Ha chiesto di parlare per dichiarazioni di voto l'onorevole Bernini. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO BERNINI. Presidente, in questo articolo è contenuta una delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di agricoltura, pesca e acquacoltura, selvicoltura e filiere forestali. In modo particolare per quanto concerne questi due ultimi aspetti, ossia la selvicoltura e le filiere forestali, sappiamo bene quanto sia urgente una revisione ed un riordino di tutta la normativa nazionale: sono decenni infatti che bisogna legiferare in materia di selvicoltura. E benché il Ministro Martina non goda di particolare fiducia da parte nostra (questo è risaputo e bisogna dirlo, Presidente, vista la questione dell'accorpamento del Corpo forestale dello Stato nei carabinieri che noi osteggiano in tutti i modi, vista l'istituzione dell'IMU sui terreni agricoli, che poi in parte è stata revocata), noi voteremo favorevolmente a questo articolo, nella speranza che il Governo metta mano immediatamente all'aggiornamento e alla semplificazione del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227, concernente l'orientamento e la modernizzazione del settore forestale, nonché l'armonizzazione e la razionalizzazione della normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali.
  Ci auspichiamo inoltre che tutto ciò avvenga in coerenza con la strategia nazionale definita dal Programma quadro per il settore forestale, con la normativa, le disposizioni e gli orientamenti comunitari, con le risoluzioni delle conferenze ministeriali per la protezione delle foreste in Europa, con gli impegni internazionali sottoscritti dal Governo italiano nell'ambito e a seguito della Convenzione sulla diversità biologica, con la Convenzione per la lotta alla desertificazione e alla siccità, e infine con la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
  Noi vigileremo, Presidente, affinché vengano rispettati tutti questi elementi; ma ciò non basta. Di concerto, è necessario infatti che si istituisca rapidamente un ufficio di coordinamento forestale, che rappresenti l'unico punto di riferimento e di indirizzo per le politiche forestali nazionali e che svolga in modo continuativo le funzioni di coordinamento istituzionale e interistituzionale per le amministrazioni nazionali e regionali competenti in materia di politica e programmazione forestale. A ragione di questa necessità riporto solo due dati: un terzo della superficie italiana è ricoperta da boschi e foreste che richiedono di essere pianificati o assestati; e la nostra industria del legno, una delle migliori al mondo, necessita di materia prima, che al momento, a causa della mancanza di una politica forestale nazionale, è acquistata a caro prezzo all'estero.
  Quindi, Presidente, in conclusione, per queste ragioni noi voteremo favorevolmente a questa delega; e ricordo al Governo che per l'istituzione dell'ufficio di coordinamento forestale abbiamo presentato un ordine del giorno, oltre ad una risoluzione che attualmente è in discussione presso la Commissione agricoltura (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Fregolent, Dambruoso, Folino, Elvira Savino, Colonnese, Tripiedi, Tinagli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  368   
   Votanti  327   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato  326    
    Hanno votato no   1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 6

(Esame dell'articolo 6 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Signor Presidente, formulo un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Guidesi 6.1.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Guidesi 6.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Presidente, noi semplicemente riteniamo che questa proposta poteva andare incontro soprattutto a delle situazioni di disagi evidenti, cioè a quella dei pensionati che si trovano con un terreno agricolo sul quale devono pagare pure l'IMU. Ci sembrava quindi una proposta di buonsenso: noi la teniamo, evidentemente, e se il Governo ritiene di proseguire con il parere contrario di certo non ne saremo soddisfatti, ma credo anche che non sarà un beneficio rispetto ad una situazione che è evidente a tutti.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 6.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Abrignani, Crimi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  369   
   Votanti  366   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato  128    
    Hanno votato no   238.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Zan...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  370   
   Votanti  326   
   Astenuti   44   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato  322    
    Hanno votato no   4.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 7 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vico, Marti, La Marca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  373   
   Votanti  255   
   Astenuti  118   
   Maggioranza  128   Pag. 7
    Hanno votato  253    
    Hanno votato no   2.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 8-bis – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8-bis(Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8-bis.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  370   
   Votanti  304   
   Astenuti   66   
   Maggioranza  153   
    Hanno votato  303    
    Hanno votato no   1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 8-ter – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8-ter(Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8-ter.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Abrignani, Malisani, Luigi Gallo, Di Benedetto.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  279   
   Astenuti  103   
   Maggioranza  140   
    Hanno votato  278    
    Hanno votato no   1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 8-quater – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8-quater e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Il parere sull'emendamento 8-quater. 300 della Commissione è favorevole.

  PRESIDENTE. Il parere del Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8-quater. 300 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fabbri, Brugnerotto, Frusone, Fauttilli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  389   
   Votanti  333   
   Astenuti   56   
   Maggioranza  167   
    Hanno votato  332    
    Hanno votato no   1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 8

  (Il deputato Di Lello ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8-quater, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Spadoni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  385   
   Votanti  262   
   Astenuti  123   
   Maggioranza  132   
    Hanno votato   262.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 8-quinquies – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8-quinquies e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Presidente, sull'emendamento Russo 8-quinquies.1 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 8-quinquies. 1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capelli, Latronico.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  371   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato   46    
    Hanno votato no   325.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8-quinquies.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piccione, Morassut, Quintarelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  395   
   Votanti  289   
   Astenuti  106   
   Maggioranza  145   
    Hanno votato   289.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 8-sexies – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8-sexies (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8-sexies.Pag. 9
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dambruoso, Fabbri, Martelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  396   
   Votanti  362   
   Astenuti   34   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato   362.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 8-septies – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8-septies (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8-septies.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gandolfi, Stella Bianchi, Fossati.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  399   
   Votanti  338   
   Astenuti   61   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato  276    
    Hanno votato no  62.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 8-octies – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8-octies e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A). Avverto, però, che l'unica proposta emendativa presentata, l'articolo aggiuntivo Mongiello 8-octies. 01, è stato ritirata, così come è stato ritirato l'articolo aggiuntivo Tentori 30-bis.0200, che è a pagina 20 del fascicolo.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8-octies.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fitzgerald Nissoli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  400   
   Votanti  368   
   Astenuti   32   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato   368.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 9 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Signor Presidente sull'emendamento Zaccagnini 9.1 vi è un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario. Sull'emendamento Bosco 9.2...

  PRESIDENTE. È stato ritirato, prima della seduta.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Sull'emendamento 9.300 della Commissione il parere è favorevole.
  Signor Presidente, l'articolo 9 rappresenta un lavoro di sintesi di tutti i gruppi parlamentari e della Commissione agricoltura. Pag. 10È stato un lavoro particolarmente attento che ha trovato una soluzione di condivisione totale da parte di tutti i gruppi e credo che tutti si sentano protagonisti di questo articolo come di altri. Per questo io vorrei chiedere ai gruppi parlamentari presenti nella Commissione agricoltura di avere un atteggiamento di costruttiva attesa e anche di favorire l'approvazione di questo testo del collegato, perché rappresenta un'occasione importante per l'agricoltura. Mi permetto, anche, di chiedere ai colleghi che lo hanno già fatto di ritirare quegli emendamenti che sono stati ricompresi in questo articolo, così come sono stati anche ricompresi nel testo dell'articolo 25 che affronta il problema delle filiere in crisi. Chiedo un atteggiamento costruttivo e anche un voto che si traduce nel voto finale in modo positivo e costruttivo.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore anche per le indicazioni testé indicate.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Zaccagnini 9.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Sì, Presidente, intanto ringrazio il relatore per il lavoro che, in modo particolare su questo articolo, ha voluto porre in essere ed, ovviamente, non possiamo non cogliere la sollecitazione a ritirare taluni emendamenti, per quanto rimangono alte le perplessità, complessivamente, sull'articolato della norma che si va ad approvare, con particolare riferimento all'illogico inasprimento di talune sanzioni sulla pesca. Per questa ragione ritirerei le proposte emendative Russo 11-bis.01, 25-ter.2, il 25-quater.01 e 25-quater.02.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Sì, in realtà noi ci asterremo su questo articolo e ovviamente non sul nostro emendamento. Il lavoro che è stato fatto è un lavoro che ha, sicuramente, l'ambizione di andare a riordinare gli enti del MIPAAF, del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ma attraverso lo strumento della delega, ovviamente, il Parlamento viene espropriato dei contributi reali che può apportare, in quanto i criteri comunque sono criteri che lasciano ampia discrezionalità al Governo. Ma, in particolare, credo sia necessario fare un discorso un po’ più generale su dove, anche il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, si sta dirigendo, su quale strada, su quale idea e modello di agricoltura.
  Ciò è evidente anche dalla destinazione di parte di questi fondi, derivanti, appunto dalla riduzione del numero degli enti e delle società del Ministero, perché questi vanno, in particolare, a sostenere l'internazionalizzazione del made in Italy e la tutela all'estero delle produzioni di qualità certificata. Ora noi chiediamo, nello specifico, con l'emendamento, che i fondi vengano orientati al contrasto della contraffazione dei prodotti e alla violazione delle norme sulla commercializzazione degli stessi, perché crediamo che enunciare comunque in maniera vaga la volontà di sostenere l’export – non creando, però, le condizioni affinché una tutela reale ci possa essere – sia una posizione contraddittoria ed è quella che sta assumendo il Governo, in particolare aprendosi così indiscriminatamente e senza tutele al TTIP che è la punta dell'iceberg di un modello agroalimentare su cui abbiamo difficoltà a credere che riusciremo a mantenere intatte tutte le nostre indicazioni geografiche protette, le DOP e, quindi, le caratteristiche dei nostri territori e le diversità su cui si fonda la nostra agricoltura, il nostro modello agricolo. Questa volontà, appunto, di aprire al TTIP, quindi, va in controtendenza alla necessità di salvaguardare le filiere interne e il valore aggiunto che queste hanno già oggi sui mercati esteri. Questo perché sappiamo che nel CETA, Pag. 11che è un trattato già concordato con il Canada, le indicazioni geografiche riconosciute, quelle tipiche, sono una quarantina; non ne avremo di certo un numero maggiore di questo, ma, anzi, si parla di una manciata di indicazioni geografiche tipiche che riusciremo a mantenere nel TTIP. Quindi, la tutela all'estero di queste dovrebbe innanzitutto arrivare da una posizione ferma dell'Italia in Europa e all'estero riguardo, appunto, al modello che vogliamo creare, un modello che nel TTIP è emblematicamente esemplificato come un'apertura al libero mercato e una deregolamentazione, un superamento delle barriere normative e non solo di quelle doganali.
  Abbiamo la necessità, io credo, di indirizzare l'agricoltura anche sui consumi interni, sulle produzioni interne e, quindi, di rafforzare le produzioni interne. Anche il cambiamento del nome del Ministero dell'agricoltura in agroalimentare sembra più andare verso la tendenza, appunto, di sostenere l'agro industria, piuttosto che tutto un sistema complessivo di tenuta del settore primario italiano. Quindi, per questo proponiamo una riformulazione della destinazione delle risorse ottenute dal riordino degli enti.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaccagnini 9.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Martella, Massa, Colletti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  395   
   Votanti  329   
   Astenuti   66   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato   58    
    Hanno votato no  271.

  La Camera respinge (Vedi votazioni)

  (Il deputato Parentela ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole)..

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.300 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rosato, Latronico...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  396   
   Votanti  355   
   Astenuti   41   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato  351    
    Hanno votato no     4    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 9.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gallinella. Ne ha facoltà.

  FILIPPO GALLINELLA. Grazie Presidente. È vero, come è stato segnalato dal relatore, che durante i lavori sul collegato e su tutti gli articoli c’è stato sicuramente molto confronto. Ora, l'articolo 9 è particolarmente delicato, perché tratta del riordino degli enti sul quale noi avremmo voluto che il Governo avesse avuto più coraggio nell'affrontare certi temi. In particolar modo sul tema, come ho detto anche in discussione generale, del riordino dell'agenzia pagatrice, perché sicuramente è un'agenzia importante che viene, come sa chi conosce il mondo agricolo, dalla trasformazione dell'AIMA, gestisce un sacco di miliardi nel mondo agricolo, ed è stata accusata anche di diversi scandali sulle testate giornalistiche per i ritardi, per le infiltrazioni, per i pagamenti anche a mafiosi, perché purtroppo magari i controlli sull'antimafia non ci sono stati. Quindi, noi avremmo voluto che su questo tema il Governo fosse più deciso. Noi avevamo Pag. 12dato un indirizzo politico che non è stato accolto su questo articolo, su un comma relativo proprio al riordino di AGEA, perché secondo noi, complice anche il frazionamento della gestione delle politiche regionali con le agenzie pagatrici regionali, tutto ciò ha creato sicuramente molti disallineamenti e neanche la trasmissione dei dati. Per questo, noi ci asterremo su questo articolo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colleghi, vi pregherei di essere più rapidi, perché abbiamo ancora parecchi voti, quindi se acceleriamo nelle votazioni questo ci aiuta.
  Ferraresi, Minnucci, Bruno Bossio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  386   
   Votanti  300   
   Astenuti   86   
   Maggioranza  151   
    Hanno votato  299    
    Hanno votato no   1    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (I deputati Lainati, Senaldi e Gadda hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 10 –- A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C.3119-A).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. La Commissione esprime invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Zaccagnini 10.01.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Conforme al relatore.

  PRESIDENTE. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Sandra Savino, Palma...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  399   
   Votanti  359   
   Astenuti   40   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato  338    
    Hanno votato no   21    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Zaccagnini 10.01.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie Presidente. Questo è un altro dei temi molto, molto importanti, su cui alla fine si è intervenuti accentrando le competenze, creando una banca delle terre agricole nazionali. Chiediamo una declinazione a livello regionale, di responsabilizzare le regioni e comunque il ragionamento complessivo è quello di declinare a livello territoriale le responsabilità e le competenze della gestione delle terre agricole. In particolare, questo sembra essere il punto di caduta di tutto un percorso che vari Governi hanno intrapreso, da quello Monti in poi. Infatti, c’è stata già nel «Salva Italia» la svendita delle terre demaniali e Pag. 13l'alienazione di queste. Ricordiamo che le terre demaniali sono patrimonio comune.
Sono patrimonio di tutti i cittadini e il fatto di privatizzarle, sostanzialmente di alienarle, non fa che espropriare i cittadini di un pezzo del patrimonio di cui godono e di cui dovrebbero poter godere con forme agevolate di concessione di terre demaniali o di affido di queste a gruppi che si creano e a singoli che vogliono intraprendere l'attività agricola. Non solo l'agricoltura oggi è produzione, ma è anche gestione, servizi, offerta di servizi sociali, agricoltura sociale e tante altre forme che possono andare ad allargare l'offerta nel mondo rurale e anche offrire ai cittadini una modalità migliore per poter vivere il mondo rurale. Questa situazione della Banca delle terre è un accentramento troppo forte e soprattutto la previsione di vendere le terre va in netto contrasto con quelle che sono le richieste invece di vari gruppi e associazioni di giovani che oggi vorrebbero intraprendere un'attività agricola. Questo tipo di gestione va, appunto, in contrasto anche con quella che è una gestione oculata e economicamente sostenibile dei beni, in quanto darle in affitto o metterle a disposizione di soggetti che le riqualificano avrebbe un introito continuativo per le casse degli enti locali, anche statali, e si rimarrebbe nella disponibilità della proprietà del bene da parte dello Stato. Quindi, a livello proprio di come è stato voluto percorrere un cammino di alienazione delle terre, di riorganizzazione di questi beni statali pubblici, in maniera divergente da quelle che sono le esigenze, le necessità e la possibilità di metterle a disposizione di chi non fa anche agricoltura oggi, è chiaro che ci vede in netto contrasto con la formulazione di questo articolo, che non abbiamo avuto il modo e la possibilità di emendare.

  PAOLO PARENTELA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PAOLO PARENTELA. Intervengo per sottoscrivere l'articolo aggiuntivo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Zaccagnini 10.01, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Micillo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  403   
   Votanti  383   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato   89    
    Hanno votato no   294.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 11-bis – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11-bis(Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11-bis.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brugnerotto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  399   
   Votanti  294   
   Astenuti  105   
   Maggioranza  148   
    Hanno votato  281    
    Hanno votato no   13.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 14

  (Il deputato Dallai ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole – Il deputato Ferraresi ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto di astensione).

(Esame dell'articolo 12 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 (Vedi l'allegato A – A.C.3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Caso, Catania, Gandolfi, Di Lello, D'Ambrosio, Palma...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  403   
   Votanti  351   
   Astenuti   52   
   Maggioranza  176   
    Hanno votato  350    
    Hanno votato no   1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 13 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Montroni, Di Lello, Pellegrino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  407   
   Votanti  355   
   Astenuti   52   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato   355.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 14 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vico, Fitzgerald Nissoli, Massa, Catania, Di Lello...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  407   
   Votanti  359   
   Astenuti   48   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato   359.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 15 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

Pag. 15

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. La Commissione raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 15.300.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 15.300 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Ciprini, Marotta...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  417   
   Votanti  311   
   Astenuti  106   
   Maggioranza  156   
    Hanno votato   311.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (I deputati Chimienti e Lombardi hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto di astensione).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  411   
   Votanti  355   
   Astenuti   56   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato  354    
    Hanno votato no   1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Lombardi ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto di astensione).

(Esame dell'articolo 16 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 16.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giammanco, Gigli, Amoddio, Beni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  418   
   Votanti  379   
   Astenuti   39   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato   379.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 17 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 17 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 17.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Melilli, Lombardi, Latronico...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 16
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  421   
   Votanti  286   
   Astenuti  135   
   Maggioranza  144   
    Hanno votato   286.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Molea ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 18 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 18 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 18.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fedi, Tidei...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  421   
   Votanti  276   
   Astenuti  145   
   Maggioranza  139   
    Hanno votato  272    
    Hanno votato no   4.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 19 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 19 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 19.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Occhiuto, Luigi Gallo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  411   
   Votanti  268   
   Astenuti  143   
   Maggioranza  135   
    Hanno votato   268.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 20 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 20 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 20.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colaninno, Carnevali, Patriarca, Caso, Ciprini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  417   
   Votanti  267   
   Astenuti  150   
   Maggioranza  134   
    Hanno votato   267.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 21 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 21 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 21.Pag. 17
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Russo, Malpezzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  416   
   Votanti  268   
   Astenuti  148   
   Maggioranza  135   
    Hanno votato   268.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 22 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 22 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 22.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colaninno, Dambruoso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  414   
   Votanti  266   
   Astenuti  148   
   Maggioranza  134   
    Hanno votato   266.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 23 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 23 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 23.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Giorgis, Amoddio, D'Agostino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  415   
   Votanti  269   
   Astenuti  146   
   Maggioranza  135   
    Hanno votato  268    
    Hanno votato no   1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 24 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 24 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 24.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  D'Incà, Donati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  419   
   Votanti  269   
   Astenuti  150   
   Maggioranza  135   
    Hanno votato   269.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 25 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25 (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25.Pag. 18
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tancredi, Luigi Gallo, Carbone, Matarrelli, Garavini, Ciracì...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  414   
   Votanti  270   
   Astenuti  144   
   Maggioranza  136   
    Hanno votato  269    
    Hanno votato no   1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 25-bis – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25-bis(Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25-bis.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Lorenzis, Capelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  420   
   Votanti  273   
   Astenuti  147   
   Maggioranza  137   
    Hanno votato  272    
    Hanno votato no   1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Paola Bragantini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 25-ter – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25-ter e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sull'emendamento Zaccagnini 25-ter.1.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Relatore. Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Zaccagnini non accede all'invito al ritiro.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaccagnini 25-ter.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? D'Agostino. Ci siamo ? Chimienti. Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  415   
   Votanti  396   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato  128    
    Hanno votato no   268.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25-ter.Pag. 19
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia... altri che non riescono a votare ? Onorevole Carra, lei sta votando, perché alza la mano ? Bene... altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  413   
   Votanti  338   
   Astenuti   75   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato  326    
    Hanno votato no   12.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 25-quater – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25-quater e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione sull'emendamento Zaccagnini 25-quater.1.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Relatore. Invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Zaccagnini non accede all'invito al ritiro.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaccagnini 25-quater.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Abbiamo votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  407   
   Votanti  368   
   Astenuti   39   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato   97    
    Hanno votato no   271.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo ora... mi scusi, onorevole Zaccagnini, ma il suo emendamento 25-quater.2 è stato ritirato ? No ? Allora vuole parlare per dichiarazione di voto su questo ? Prego, ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Sì, grazie Presidente. Nell'emendamento precedente chiedevamo che la spesa dell'anagrafe apistica fosse a carico del pubblico, dello Stato, ma purtroppo, è stato bocciato il nostro emendamento, col quale chiedevamo appunto che essa non fosse a spese degli apicoltori. In quest'altro emendamento, invece, chiediamo che la sanzione, nel caso di mancata comunicazione all'anagrafe apistica degli alveari, sia diminuita, perché comunque si tratta di una comunicazione informativa e crediamo quindi che non ci sia questa gravità e che la sanzione possa essere attenuata. Allo stesso tempo, comunque, rimaniamo sorpresi del fatto che le spese, per quanto riguarda i costi dell'anagrafe, vadano a carico degli apicoltori, quindi chiediamo quanto meno di accogliere questo emendamento.

  PRESIDENTE. Chiedo scusa all'Assemblea, siccome io avevo segnato questo emendamento come ritirato, non ho chiesto il parere al relatore, poi lei è intervenuto e dunque intanto chiedo il parere al relatore, così formalmente risolviamo il tema.
  Chiedo, dunque, al relatore di esprimere il parere sugli emendamenti Zaccagnini 25-quater.2, Massimiliano Bernini 25-quater.3, 25-quater.4 e anche sull'emendamento Pag. 20Russo 25-quater.5, perché questo non è stato ritirato dall'onorevole Russo.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO. Per tutti gli emendamenti da lei preannunciati vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. E ciò vale, ovviamente, anche per l'emendamento Massimiliano Bernini 25-quater.8 ? Bene. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Il parere è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaccagnini 25-quater.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi è che non riesce a votare ? Grillo, Distaso... ci siamo ? Marroni, Formisano... ci siamo ? Onorevole D'Incà... Cani... bene. Altri che non riescono a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  405   
   Votanti  322   
   Astenuti   83   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato   72    
    Hanno votato no   250.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Nardi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario. La deputata D'Incecco ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo all'emendamento Massimiliano Bernini 25-quater.3.
  Chiedo all'onorevole Bernini se accede all'invito al ritiro.

  MASSIMILIANO BERNINI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento noi auspicavamo di colmare quella che dovrebbe essere una lacuna normativa. Stiamo parlando di un prodotto apistico che, tra l'altro, ha anche delle rinomate qualità salutistiche, ovvero la pappa reale. Nell'ottima legge dell'ottima n. 313 del 24 dicembre 2004, quella che disciplina l'apicoltura, la pappa reale è annoverata tra i prodotti agricoli, mentre non è annoverata nei prodotti agricoli della tabella A, parte I, del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, che istituisce i regimi IVA. Quindi, il nostro auspicio era, appunto, di colmare questa lacuna.
  Tuttavia, Presidente, noi, con la speranza che in qualche modo questo nostro emendamento possa essere accolto come ordine del giorno, e apprendendo la buona volontà da parte del Governo di accogliere un ordine del giorno che impegna il Governo sempre su questo aspetto di colmare la lacuna normativa di cui prima, io ritiro l'emendamento e mi riservo, appunto, di presentare un ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Prendo, dunque, atto che l'emendamento Massimiliano Bernini 25-quater.3 è ritirato.
  Passiamo ora all'emendamento Massimiliano Bernini 25-quater.4, sul quale chiedo all'onorevole Bernini se acceda all'invito al ritiro o insista per la votazione.

  MASSIMILIANO BERNINI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento, invece, noi solleviamo una questione molto importante. Partiamo da un presupposto: se sosteniamo gli apicoltori e l'apicoltura, sosteniamo di conseguenza le api, e di conseguenza sosteniamo anche l'ambiente e l'agricoltura. È noto, infatti, l'effetto benefico che hanno le api sull'ambiente per la tutela e per il mantenimento della biodiversità, grazie all'azione impollinatrice Pag. 21– le api sono, infatti, degli insetti che favoriscono l'impollinazione entomofila delle piante – ma anche perché le api favoriscono la fecondazione e, quindi, la produzione di oltre 150 piante di interesse agronomico. Quindi, qualsiasi sostegno che vada nella direzione della tutela dell'apicoltura, quindi del rafforzamento delle misure a favore di questo settore che afferisce alla zootecnia, ovvero all'agricoltura, favorisce l'ambiente, la tutela ambientale e il mantenimento della biodiversità.
  Con questo emendamento noi chiediamo delle agevolazioni per i piccoli apicoltori, quindi una sburocratizzazione di alcune pratiche che rallentano l'insediarsi degli apicoltori. Ritengo pertanto veramente che sia un emendamento di buonsenso, che non comporti grossi oneri da parte dei bilanci dello Stato e, quindi, non comprendo il parere negativo da parte del Governo e del relatore, e spero veramente che vi sia un ripensamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Signor Presidente, vorrei sottoscrivere, se possibile, l'emendamento. Soprattutto, io credo che questo emendamento sia importante, perché va nel solco della semplificazione del settore della trasformazione artigianale e tradizionale in Italia. In particolare, è necessaria una riorganizzazione complessiva in materia di trasformazione e, soprattutto, un adeguamento alle norme comunitarie che danno una flessibilità maggiore per quanto riguarda la trasformazione di piccoli quantitativi di prodotti. La problematica italiana qual è ? Che prosciutti, caciotte, prodotti tipici, che vengono trasformati da generazioni, lavorati artigianalmente con ricette tipiche, stanno sparendo perché colpiti dalle ASL, colpiti da un sistema vessatorio che applica un regime di sicurezza sanitaria con standard per l'agroindustria. Questo sbilanciamento degli standard è una diseguaglianza che sta minando seriamente la sopravvivenza di tante filiere, di tante lavorazioni tradizionali.
  Mi auguro che il Governo si voglia impegnare in questa riorganizzazione complessiva, si potrebbe partire da anche questo emendamento, ma, comunque, è necessario un adeguamento alle normative comunitarie, a Paesi che hanno una flessibilità maggiore e che permettono la trasformazione nei locali domestici e non necessariamente in laboratori adibiti.
  Vorrei sottolineare, infine, che la sicurezza alimentare dei prodotti è importante ed è importante avere degli standard molto elevati per quanto riguarda la grande distribuzione e la trasformazione agroindustriale; cosa che non deve essere, però, applicata alle piccole trasformazioni e ai piccoli quantitativi, perché va a stravolgere produzioni artigianali e tradizionali che non riescono a sopravvivere se devono adeguarsi a degli standard per economie di scala maggiori. Quindi, vanno bene quegli standard di sicurezza alimentare per economie di scala grandi e, quindi, per l'agroindustria – anzi, sono necessari, perché vediamo quanto nell'agroindustria ci siano pericoli e rischi di contaminazione sanitaria degli alimenti –, cosa, invece, che non può essere mantenuta questo regime vessatorio nei confronti dei piccoli e medi trasformatori (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Massimiliano Bernini 25-quater.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Deve accelerare, però. Fragomeli, Marzano, Caso, Vignaroli, Alberti. L'onorevole Caso ancora non riesce. Matteo Bragantini. Altri ?Pag. 22
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  382   
   Votanti  369   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato  136    
    Hanno votato no   233.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Russo 25-quater.5.
  Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Russo 25-quater.5 non accedono all'invito al ritiro.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 25-quater.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Di Stefano, Covello, Zan, Ruocco, Businarolo. Altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  391   
   Votanti  383   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato  139    
    Hanno votato no   244.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Massimiliano Bernini 25-quater.8.
  Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Russo 25-quater.8.

  MASSIMILIANO BERNINI. Grazie, Presidente. Colleghi, con questo emendamento ci proponiamo di apportare una piccola modifica all'ottima legge n. 313 del 2004 che riguarda la disciplina dell'apicoltura. Tra l'altro, questa ottima legge riconosce all'apicoltura un ruolo fondamentale, ovvero attività di interesse nazionale. È ovvio che sia così, visto che le api, l'apicoltura, come dicevo, anche nell'intervento precedente, e, quindi, gli apicoltori contribuiscono alla conservazione dell'ambiente naturale, alla conservazione dell'ecosistema, alla conservazione della biodiversità, all'impollinazione naturale e contribuiscono alla produzione agricola di piante di interesse agronomico.
  Come è noto, le api, oggigiorno, sono minacciate, cioè muoiono, e le cause di questo apicidio sono le più disparate: tra queste, l'uso massiccio della chimica in agricoltura, in modo particolare dei principi attivi dei neonicotinoidi contenuti in molti fitofarmaci che, come denunciato anche da Greenpeace, causano estesi fenomeni di apicidio; le api muoiono a causa delle devastazioni ambientali e della cementificazione, che impoveriscono gli ecosistemi, riducono il numero delle specie selvatiche; le api muoiono a causa della globalizzazione selvaggia, che ci espone all'arrivo di parassiti e predatori delle api provenienti da altre parti del mondo, come l’aethina tumida in Calabria o il calabrone asiatico nel nord Italia, che sono, appunto, gli ultimi arrivi in ordine di tempo.
  Con questo emendamento, noi chiediamo di modificare l'articolo 3-bis della legge n. 313, chiedendo il divieto di trattamenti chimici in agricoltura non solo nel periodo di fioritura dei fruttiferi – ad esempio, gli agrumi, come è giusto che sia –, ma anche nel periodo di melata. Che cos’è la melata ? È una sostanza zuccherina, per capirci una sorta di resina, che molti alberi da frutto, come gli agrumi, producono in certi periodi dell'anno e che le api e altri insetti utilizzano come nutrimento o per trasformarla in miele. Immaginate cosa potrebbe accadere – come accade, purtroppo – se durante il periodo di produzione della melata si trattasse con fitofarmaci neonicotinoidi: le api rimarrebbero gravemente contaminate e, con loro, il miele o, addirittura, le api potrebbero morire.Pag. 23
  Per questo chiediamo di modificare l'articolo 4 della legge n. 313, inserendovi il divieto, da parte delle regioni, dei trattamenti fitosanitari anche nel periodo di melata, quindi non solo durante la fioritura delle colture agrarie e – questo è un altro aspetto molto importante – di vietare in qualsiasi periodo dell'anno i trattamenti antiparassitari condotti con l'utilizzo di prodotti fitosanitari ed erbicidi a base di neonicotinoidi, che è acclarato essere tra le principali cause di apicidio. Trattasi, come al solito, di una proposta di buonsenso, di una proposta a costo zero, che va nella direzione della tutela ambientale. Quindi, noi non capiamo per quale ragione questo emendamento abbia un parere sfavorevole. Spero, come al solito, ed auspico un ripensamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Colgo l'occasione, visto che è arrivato il Ministro, per parlare anche direttamente a lui delle questioni dell'apicoltura. Ci sono delle parti che abbiamo visto recepite con soddisfazione, altre meno: in particolare, vediamo come ancora non ci sia una presa di posizione netta riguardo la tutela e la salvaguardia delle api. Sottoscrivo le parole del collega Massimiliano Bernini: crediamo che si debba investire di più nell'agroecologia e, quindi, in un modello di sviluppo agricolo differente, che vada a ridurre progressivamente l'utilizzo dei fitosanitari ed erbicidi e, in particolare, a tutelare in maniera totale ed organica il settore apistico, perché è il settore che fa da monitoraggio ambientale riguardo la salubrità ambientale generale. Quindi, invito anche il Ministro e il Governo a riattivare il progetto BeeNet: la riattivazione del progetto BeeNet, con finanziamento del MIPAAF, per il monitoraggio degli alveari in Italia, progetto che è stato interrotto nel giugno 2015 e che, sicuramente, va nel solco di questo di questo emendamento e della tutela della biodiversità agroalimentare e animale.

  PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Tripiedi sottoscrive l'emendamento. Sta bene, lo appuntiamo.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Massimiliano Bernini 25-quater.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Ruocco. Altri ? Sberna, Kronbichler, Marzana.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  400   
   Votanti  384   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato  140    
    Hanno votato no   244.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25-quater.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marzana, Caso, Colletti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  400   
   Votanti  370   
   Astenuti   30   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato  359    
    Hanno votato no   11.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 24

(Esame dell'articolo 25-quinquies – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25-quinquies e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Signor Presidente, formulo un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su entrambi gli emendamenti Zaccagnini 25-quinquies.2 e Gagnarli 25-quinquies.6.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Zaccagnini 25-quinquies.2.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, chiediamo in particolare un'aggiunta alla normativa che va a disciplinare la birra artigianale: l'indicazione in etichetta del luogo di produzione e confezionamento della birra e delle materie prime utilizzate per la sua produzione. Crediamo comunque che la formulazione di questo articolo sulla birra artigianale sia molto positiva: è uno dei punti probabilmente più positivi del provvedimento, va a definire in maniera puntuale la birra artigianale, un settore molto dinamico, e soprattutto va a definire il prodotto nella sua genuinità, cioè un prodotto non pastorizzato e non microfiltrato.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaccagnini 25-quinquies.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Baroni, Ginefra...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  413   
   Votanti  411   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato  160    
    Hanno votato no   251.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Gagnarli 25-quinquies.6.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gagnarli. Ne ha facoltà.

  CHIARA GAGNARLI. Presidente, io ritirerò questo emendamento presentando un ordine del giorno; invito comunque alla riflessione che pagare l'accisa su un prodotto di scarto, quindi che viene scartato dall'8 al 15 per cento, è ingiusto. Questa norma andrebbe rivista: invito il Governo a riflettere nei prossimi provvedimenti.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Passiamo alla votazione dell'articolo 25-quinquies.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gagnarli. Ne ha facoltà.

  CHIARA GAGNARLI. Presidente, questo, come ha detto prima il collega, è uno degli articoli a cui sicuramente teniamo di più di tutto il collegato: è frutto sicuramente della tenacia di portare, in Commissione, all'attenzione del relatore, del Governo, un argomento nuovo, quello della produzione di birra artigianale, quindi della definizione di cosa essa sia. Pag. 25Grazie a ciò, quindi, abbiamo potuto fare numerose audizioni e siamo giunti ad una definizione.
  Il settore della birra artigianale è un settore sicuramente importante, è un settore nuovo, degli ultimi anni, ma che conta oltre seicento birrifici artigianali, quindi altrettanti birrai. È un'imprenditoria giovane, che va tenuta in considerazione non soltanto per fare cassa sulle accise, come purtroppo è stato fatto in questi ultimi anni.
  È un settore che può svilupparsi enormemente, sia nella produzione di birra ma in tutta la filiera: quindi la produzione agricola, tutto ciò che è connesso alla produzione di birra.
  Con questo articolo, che assorbe completamente l'emendamento che avevamo proposto come MoVimento 5 Stelle, definiamo la birra artigianale, diamo la definizione di un prodotto in base alle modalità di produzione, quindi non pastorizzata e non microfiltrata; e quel che è importante, definiamo anche cos’è un piccolo birrificio indipendente, riprendendo la definizione della direttiva europea, la quale definisce il birrificio indipendente quello con una produzione annua inferiore ai 200 mila ettolitri. Si tratta di una produzione che rispetto alla realtà attuale italiana è sicuramente sovrastimata, giacché parliamo di produzioni in Italia quasi tutte sotto i 5 mila ettolitri; però vediamo in questo una cosa positiva, in quanto si può soltanto crescere. E poi si definisce birrificio artigianale quello legalmente ed economicamente indipendente rispetto ad altri birrifici più grandi, e anche ciò è molto importante. Il fatto quindi di aver definito il birrificio indipendente, speriamo ci permetterà in futuro di far sì che la direttiva venga completamente recepita anche nella modulazione delle accise: partendo da tale definizione, che si operi anche la riduzione delle accise per i birrifici piccoli in base alla produzione annua, come prevederebbe la direttiva e come molti Paesi europei stanno facendo.
  Giusto per dare quattro numeri su quanto sarebbe anche facilmente applicabile tale misura, ricordo che in Italia degli oltre seicento birrifici che ho detto prima, seicentoventi producono meno di 5 mila ettolitri, e hanno pagato nel 2015 circa 10 milioni di euro di accisa. Poi abbiamo una ventina di birrifici che vanno dai 5 mila ai 20 mila ettolitri; tutto il resto è sopra 200 mila ettolitri, quindi non si gioverebbero della riduzione a scaglioni, e hanno pagato oltre 340 milioni di euro di accisa. Questo per dire che se si operasse una riduzione dell'accisa solo per i più piccoli, dai 5 mila, ai 10 mila, fino ad arrivare anche comunque ai 50 mila ettolitri, sarebbero davvero numeri relativamente bassi rispetto al totale dell'accisa incassata dallo Stato nell'anno 2015: si parla di pochi milioni di euro, ma che lo Stato probabilmente incasserebbe sostenendo quei piccoli birrifici che in questo modo si vedrebbero si ridurre il pagamento dell'accisa, ma probabilmente crescerebbero nella loro produzione. Non è detto quindi che investire su di loro, riducendo di un po’ il pagamento delle accise, non porterebbe comunque ad un maggiore introito per lo Stato ! Presenterò anche su questo un ordine del giorno, non essendo stato possibile far approvare degli emendamenti nel provvedimento in esame (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Capezzone. Ne ha facoltà.

  DANIELE CAPEZZONE. Signor Presidente, intervengo solo per un piccolo caveat verso il futuro: io stesso sono stato firmatario – con tanti parlamentari in modo trasversale di maggioranza, di opposizione, del PD, del MoVimento 5 Stelle, di tutte le forze politiche, all'inizio dell'anno scorso, e fu una battaglia che vincemmo in parte – dell'eliminazione di uno degli aumenti di tasse sulla birra; purtroppo non siamo riusciti a disinnescare l'aumento più consistente. E oggi la birra – lo dico richiamando i colleghi che seguono meno il settore – soffre, essendo un settore tassato in modo inaccettabile, tassato in modo gravissimo.

Pag. 26

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (ore 11,05)

  DANIELE CAPEZZONE. Mi permetto di segnalare però ai colleghi: attenzione, perché la vostra pur lodevole battaglia di oggi sui birrifici artigianali – ripeto: pur lodevole e condivisibile –, può diventare l'anticamera, quando si tratterà della pressione fiscale su tutta la birra, per consentire a qualcuno di dire «Sapete cosa c’è ? La riduzione di tasse la facciamo solo per la birra artigianale !» E quella sarà la grande scusa per eliminare poche poche tasse, e non per eliminarne di più come sarebbe necessario.
  Mi permetto quindi di dire, colleghi: bene la battaglia sui birrifici artigianali, ma quando si arriverà ai provvedimenti che hanno come oggetto la pressione fiscale, non accontentatevi di una piccola concessione sui birrifici artigianali, cosa pur ovviamente piacevole ma che riguarderebbe un segmento di mercato piccolo così. La battaglia va fatta tutta intera, altrimenti saremo, come si dice, contenti e canzonati. Occhio, perché quando si tratta di tasse, occorre avere gli occhi bene aperti (Applausi dei deputati del gruppo Misto – Conservatori e Riformisti) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25-quinquies.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vezzali, Latronico.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  410   
   Votanti  373   
   Astenuti   37   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato  372    
    Hanno votato no  1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Fabbri ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Saluto gli studenti del Liceo scientifico statale «Vito Volterra», di Ciampino, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

(Esame dell'articolo 25-sexies – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25-sexies e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 25-sexies).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Presidente, sull'emendamento 25-sexies. 300 della Commissione, il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 25-sexies. 300 della Commissione, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dallai, Fabbri, Pilozzi, Impegno.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 27
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  415   
   Votanti  283   
   Astenuti  132   
   Presenti e votanti  142   
    Hanno votato  282    
    Hanno votato no  1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo 25-sexies.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Gagnarli. Ne ha facoltà.

  CHIARA GAGNARLI. Presidente, quest'articolo è collegato all'articolo di prima, infatti si parla della coltivazione del luppolo e dei fondi per la ricerca. Sicuramente è un articolo importante, in quanto si parla di birra artigianale, ma non si parla mai di materie prime. La birra artigianale in Italia oggi sicuramente non gode di numerose quantità di materie prime e quando si parla di luppolo si parla quasi di nulla, perché viene completamente importato; esso è importante sia per la produzione di birra ma anche per i nostri agricoltori, in quanto potrebbe essere sicuramente una coltura alternativa con una redditività importante. In questo caso, si punta sulla ricerca di specie, quindi di genotipi autoctoni di luppoli nazionali, questo permetterà sia di alimentare un settore agricolo diverso, ancora non sviluppato – così come abbiamo fatto con la canapa, portando la proposta di legge poi approvata in Commissione – sia di dare un impulso nuovo alla birra, in quanto si potrà caratterizzare con luppoli dalle aromaticità italiane, che ora non sono presenti. Con l'occasione rispondo anche al collega Capezzone, dicendo che la definizione che abbiamo inserito riprende la direttiva sulla modulazione delle accise fino a 200 mila ettolitri, quindi non solo i piccoli ne potrebbero giovare ma anche quelli che hanno una produzione maggiore; comunque, coloro che producono oltre 200 mila ettolitri non godono comunque della modulazione delle accise in base alla direttiva europea (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25-sexies, testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, Costantino, Magorno.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  417   
   Votanti  363   
   Astenuti   54   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato  363.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 25-septies – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25-septies(Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 25-septies.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  D'Ambrosio, Chimienti, Alfreider.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  412   
   Votanti  364   
   Astenuti   48   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato  364.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Tartaglione ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

Pag. 28

(Esame dell'articolo 25-octies – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 25-octies e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Presidente, sull'emendamento Gagnarli 25-octies. 1 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Gagnarli 25-octies. 1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Gagnarli. Ne ha facoltà.

  CHIARA GAGNARLI. Presidente, abbiamo presentato questo emendamento semplicemente perché quest'articolo va praticamente a modificare una norma che era stata votata solo a dicembre, con il collegato ambientale, norma che rispondeva a un'emergenza, quella dei cinghiali in tutta Italia, e che voleva quindi darne un contenimento vietando il ripopolamento e il foraggiamento dei cinghiali in tutta Italia tranne che in alcune zone, le aziende faunistico-venatorie. Questo emendamento dà un'ulteriore deroga, per questo abbiamo presentato l'emendamento soppressivo, pensando che dare ulteriori deroghe al popolamento dei cinghiali, in un momento in cui effettivamente la situazione va gestita, sia un modo soltanto per rimandare il problema e allungare il rischio che la cosiddetta emergenza cinghiali non si risolva mai.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Massimiliano Bernini. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO BERNINI. Presidente, intervengo a titolo personale per dire che a noi preoccupa molto la totale mancanza di sensibilità animalista di questo Governo e della maggioranza che lo sostiene. In questo articolo, il 25-octies, quando si inseriscono le zone di cui alla lettera e), comma 8, dell'articolo 10 della legge n. 157 del 1992 ci si riferisce alle aree di addestramento dei cani da caccia. Ovvero, i cinghiali potranno essere inseriti in queste aree di addestramento per essere sbranati dai cani dei cacciatori. Per capire quanto possa essere cruenta questa pratica, invito tutti i presenti ad andare su YouTube e di cercare il video «addestramento cani da cinghiale». Insomma, questo collegato ha sicuramente degli indubbi aspetti positivi, ma qui abbiamo un grave punto di caduta che noi non possiamo accettare, ed è per questo che ribadisco il voto contrario del mio gruppo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Siccome questo emendamento è interamente soppressivo si vota il mantenimento dell'articolo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 25-octies.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Kronbichler...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  408   
   Votanti  371   
   Astenuti   37   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato  261    
    Hanno votato no  110.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 29

(Esame dell'articolo 29 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 29 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Sull'emendamento Guidesi 29.1 la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Sull'emendamento Bosco 29.2...

  PRESIDENTE. L'emendamento è stato ritirato.
  Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 29.1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Donati, Di Salvo, Pagani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  415   
   Votanti  405   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato  153    
    Hanno votato no  252.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 29.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  416   
   Votanti  391   
   Astenuti   25   
   Maggioranza  196   
    Hanno votato  381    
    Hanno votato no   10.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Nicchi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 29-bis – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 29-bis e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Grazie, Presidente. Sugli emendamenti Guidesi 29-bis.1, Ferraresi 29-bis.25, 29-bis.19, 29-bis.24, 29-bis.23 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. L'emendamento Bosco 29-bis.12 è stato ritirato.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Sugli emendamenti Guidesi 29-bis.2 e Tripiedi 29-bis.20 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.
  Sugli identici emendamenti Guidesi 29-bis.3 e Ferraresi 29-bis.21 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.
  Sugli emendamenti Tripiedi 29-bis.22, Guidesi 29-bis.4, 29-bis.5 e 29-bis.6 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.Pag. 30
  PRESIDENTE. L'emendamento Bosco 29-bis.13 è stato ritirato.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Sugli emendamenti Guidesi 29-bis.7 e 29-bis.8 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Sì perché l'emendamento Bosco 29-bis.14 è stato ritirato.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Sull'emendamento Guidesi 29-bis.9 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Aspetti, gli emendamenti Bosco 29-bis.16 e 29-bis.17 sono stati ritirati.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Sull'emendamento Guidesi 29-bis.11 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. L'emendamento che segue, Bosco 29-bis.15 è stato ritirato.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Sull'emendamento Russo 29-bis.18 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signora Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Guidesi 29-bis.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Grazie, Presidente. Siamo all'articolo che siamo riusciti ad inserire dopo un lavoro di confronto con tutti i gruppi politici, ma dopo un problema che abbiamo sollevato noi attraverso una proposta di legge di cui abbiamo chiesto la calendarizzazione in Commissione agricoltura, il Governo ha riservato questo spazio nel collegato agricolo per inserire la discussione della problematica e sicuramente il testo ha fatto dei passi avanti. Oggi, con questi emendamenti, sia noi che il gruppo del MoVimento 5 Stelle, tentiamo di rafforzare il testo e, soprattutto, di non dare possibili interpretazioni a un testo che sanziona, finalmente anche dal punto di vista penale, il bracconaggio e la pesca illegale. Problema, questo, molto sentito sul mio territorio e sui territori prevalentemente dell'asta del Po, ma non solo, che provoca non solo limiti a coloro i quali pescano appassionatamente, diciamo così, ma anche e soprattutto riguardo al commercio illegale della fauna ittica. È un problema che si riscontra quotidianamente sui quotidiani locali, è un problema che si riscontra quotidianamente e continuamente per coloro i quali pescano e svolgono la loro passione e noi dovremmo tutelare quella passione. Fra questi emendamenti ce ne sono alcuni che dal mio punto di vista non sono strumentali, ma potevano essere tranquillamente accettati dal Governo e dalla maggioranza e io continuo a fare questo invito, perché questi emendamenti – tra cui quello che arriva subito, immediatamente, in discussione ora, che è al voto ora ed è il primo di questo articolo – dal mio punto di vista completano un lavoro fatto sia dalla Commissione agricoltura sia dalla Commissione giustizia e non consentono interpretazioni a ciò che è il testo e a ciò che è la normativa. Se noi vogliamo fare veramente un buon lavoro io l'invito che faccio a tutti coloro che hanno partecipato a questa discussione è quello di votare se non tutti, almeno alcuni di questi emendamenti. Ecco l'invito che rivolgo al Governo: questo è un primo passo, se vogliamo che sia un primo passo completo e veramente funzionale a risolvere questa problematica, questo primo passo lo dobbiamo completare iniziando dal votare il primo emendamento.

Pag. 31

  FRANCESCO CATANOSO GENOESE detto BASILIO CATANOSO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO CATANOSO GENOESE detto BASILIO CATANOSO. Grazie Presidente, solo per sottoscrivere tutti gli emendamenti che hanno avuto il parere negativo del relatore, su questo articolo della pesca.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Come MoVimento 5 Stelle riconosciamo e partiamo da subito con un riconoscimento del lavoro svolto in Commissione agricoltura non solo dai nostri colleghi, ma anche dai colleghi delle altre forze politiche che hanno fatto un passo in avanti importante. Li ringraziamo e riconosciamo questo importante lavoro e, quindi, posso sottoscrivere tranquillamente le parole del collega Guidesi della Lega, ma c’è un «ma», non possiamo far finta che la norma che in questo senso è passata sia completa.
  Noi siamo assolutamente favorevoli a questo enorme passo avanti, se è una norma completa, se è una norma efficace, per contrastare un vero e proprio disastro ambientale che si sta consumando all'interno del nostro territorio. Queste persone non sono pescatori che sbagliano nel pescare con qualche attrezzo in più, qualche attrezzo in meno, qualche pesce in più, qualche pesce in meno. Sono persone che sistematicamente distruggono i nostri habitat naturali dei nostri fiumi e dei nostri laghi, sono persone che fanno migliaia di euro distruggendo situazioni di habitat protetti, situazioni di habitat anche non protetti, devastando la fauna e la flora dei nostri territori per business. L'Università di Ferrara ci dice che un terzo del patrimonio ittico esistente è stato perduto grazie alle pratiche di questi predoni che praticano il bracconaggio nelle nostre acque interne, fattispecie che sono simili, ma anche molto diverse, da quelle che vengono portate avanti nelle zone marittime, nelle acque salate. Sono situazioni che vanno punite in maniera anche parzialmente diversa, perché hanno dei gradi e delle specificità diverse. Allora noi, con questi emendamenti, cerchiamo di fare uscire da questa Camera una norma efficace che possa veramente dire e inserire la parola «fine» al bracconaggio nelle acque interne. Lo facciamo con una serie di emendamenti, sia del MoVimento 5 Stelle, sia della Lega Nord, che devono essere assolutamente valutati dal Governo e dal relatore, perché non possiamo permetterci che la nostra economia, i nostri mercati regolari, la nostra igiene sui prodotti che vengono pescati, la nostra fauna e la nostra flora, vengano messi a rischio da queste persone che non si possono non definire criminali. Bisogna assolutamente prendere coscienza e fare uscire da questa Camera una norma efficace, non possiamo permetterci errori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Tripiedi. Ne ha facoltà.

  DAVIDE TRIPIEDI. Grazie Presidente. Giusto per capire di cosa stiamo parlando: ogni settimana il fiume Po viene depredato di 90 tonnellate di pesce, quindi qui si parla di un vero disastro ambientale che queste persone creano. Non si sta contestando la norma, Presidente, stiamo solo cercando di migliorare questa norma, perché sul fiume Po sta avvenendo una vera e propria mattanza di pesce, con persone che utilizzano questo pesce illegalmente. Dobbiamo cercare di fermare questo disastro ambientale. Quindi, io chiedo e faccio appello a tutto il Parlamento per avere un po'di sensibilità. Sono sicuro che la Commissione darà modo di migliorare ancora di più questo testo e speriamo che il problema venga chiuso qui, perché è dieci anni che ci portiamo avanti questo problema, non è un giorno, ma sono dieci anni. Prego tutto il Parlamento di dare un Pag. 32parere favorevole su questo emendamento per mettere fine a questa piaga sociale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Venittelli. Ne ha facoltà.

  LAURA VENITTELLI. La ringrazio Presidente. Intanto c’è da dire che, con un grande lavoro fatto da tutte le forze politiche in Commissione agricoltura, finalmente introduciamo nel nostro ordinamento giuridico una norma che va a contrastare per la prima volta – ripeto che va a contrastare – il fenomeno del bracconaggio ittico nelle acque interne. L'abbiamo fatto pensando che bisogna individuare una dirimente anche nella pesca, cioè da un lato salvaguardare quella che è la posizione dei pescatori, quelli che svolgono attività nel rispetto delle regole e degli ecosistemi marini, degli ecosistemi dei fiumi e dei laghi, e dall'altro arginare in maniera forte coloro i quali distruggono il nostro ambiente, distruggono i nostri fiumi, distruggono i nostri mari e i nostri laghi. Nello specifico noi abbiamo, per la prima volta, equiparato l'ipotesi del bracconaggio ittico nelle acque interne a quello che è il bracconaggio ittico nei mari ed è qui insomma il punto di lettura di questo emendamento: si va a equiparare una posizione, che era stata già oggetto di considerazione da parte di questo Parlamento, che poi è stata incardinata nell'articolo 29 appena approvato da tutte le forze politiche, a quella del bracconaggio delle acque interne.
  Che cosa abbiamo fatto ? Abbiamo previsto l'arresto per casi fortissimi, per chi usa le sostanze chimiche, chi usa la corrente elettrica, chi usa le sostanze esplosive, per pescare. Abbiamo poi previsto la sanzione forte dell'arresto per tutta la filiera, cioè per tutti coloro i quali acquistano da colui il quale ha fatto pesca di frodo, indipendentemente da come l'abbia fatta, perché su questo passaggio vorrei che si fermasse l'attenzione: il pescatore di frodo, sia quello che usa gli esplodenti, sia quello che usa le reti non adeguate, se vende, è chi acquista, chi detiene e chi trasporta che corre il rischio di essere imputato per un delitto, per una contravvenzione molto forte.
  Ma c’è di più, siamo intervenuti disponendo la confisca dei beni, siamo intervenuti disponendo una sanzione forte che è quella della sospensione della licenza commerciale, da cinque a dieci giorni con la recidiva, raddoppiando quella che è l'ipotesi della sanzione. Oggi ci si chiede di fare di più, però vorrei ricordare che per la prima volta si fa. Siamo passati dalle ipotesi ai fatti e questo penso sia un elemento molto importante.
  Aggiungo che il Partito Democratico ha presentato anche un ordine del giorno con il quale si chiederà al Governo di monitorare quelli che sono gli effetti del 29-bis. Da qui ad un anno verificheremo se questa norma avrà avuto i suoi affetti per arginare questo fenomeno così devastante del bracconaggio ittico nelle acque interne. Ci impegniamo anche con il nuovo provvedimento, che è all'attenzione della Commissione agricoltura, a verificare se sarà opportuno, anche alla luce di questo monitoraggio, pensare di più e pensare ad introdurre, rispetto al bracconaggio del mare, una norma più forte. Oggi ribadisco, noi equipariamo e introduciamo una norma che considera oltre al bracconaggio del mare anche quello nelle acque interne. Io penso che questo lavoro importante che è stato fatto dall'intera Commissione, e da tutti i gruppi parlamentari, possa dare una grande risposta, perché fino ad oggi questa risposta non c’è stata da parte del Parlamento italiano (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Romele. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE ROMELE. Il mio sarà un intervento veloce, però vorrei fare una domanda ai colleghi della Commissione agricoltura, in particolare al relatore e a quanti ci hanno lavorato a fondo su questo provvedimento relativo ai laghi e ai fiumi, Pag. 33una domanda molto semplice: quanti pescatori professionisti ci sono sul Lago d'Iseo, sul Lago di Garda, sul Lago Maggiore, sul Lago Trasimeno ? Siete in grado di rispondermi ? Allora, dall'indagine che viene fatta dalla regione Lombardia, anni 1995-2000, quindi parlo di un secolo fa, vi erano tre professionisti pescatori sul Lago d'Iseo, sei sul lago di Garda, il resto zero. Allora cerchiamo di capire, se stiamo organizzando una bomba atomica sulla Repubblica di San Marino, perché magari si vuole dichiarare guerra, allora posso capire, altrimenti qui stiamo parlando di cose che non esistono, che non esistono ! Qui stiamo parlando di una situazione abnorme costruita a livello di fantasia col famoso animalismo, con il famoso «no», a tutela di che cosa ? I pescatori sui laghi non ce ne sono più, quella categoria è estinta da anni. Quindi pregherei la Commissione, pregherei coloro che stanno studiando attentamente questo provvedimento di non fare dei provvedimenti senza significato; un conto è il bracconaggio, un conto è il lavoro di un certo tipo fuori norma sui mari, perché lì c’è un'attività professionistica di un certo tipo, un conto sui laghi o sui fiumi che non c’è più niente. C’è solo un'attività di carattere così folcloristico, sportivo e non altro. Il bracconaggio non esiste, perché non c’è neanche la filiera del consumo diretto, del trasferimento del pesce abusivamente pescato, tolta una piccola parentesi quando le sardine sui laghi vanno in frega e magari qualche ragazzotto, perché svelto, che sa scappare alle guardie fluviali, recupera qualche chilo di sardine, altro non c’è. Vi prego, per favore, approfondite le cose prima di fare delle figuracce che il Parlamento non ha bisogno di fare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  FRANCO BORDO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCO BORDO. Presidente, per chiedere di sottoscrivere l'emendamento Guidesi 29-bis.1.

  PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 29-bis.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Milanato, Spadoni, Fanucci, Ciracì, Buttiglione...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  385   
   Votanti  382   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato  152    
    Hanno votato no  230.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Censore, Aiello, Iacono e Borghi hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Ferraresi 29-bis.25.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Non risponderò all'intervento del collega precedente, che veramente ritengo ridicolo, perché basta aprire i giornali delle regioni Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio per rendersi conto di cosa sia il bracconaggio; non qualche pescatore professionale, ma veri e propri delinquenti, che non hanno, magari, neanche la licenza di pesca, che arrivano alla notte e distruggono il nostro habitat e i nostri territori, facendo business in maniera indiscriminata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Ma bastano i giornali per superare l'ignoranza. Invece, voglio rispondere a chi sostiene che la norma in questo senso è efficace: allora, il bracconaggio, se uno va a vedere effettivamente in che cosa consista, le fattispecie che vengono ogni Pag. 34giorno affrontate dagli ormai pochi uomini di un'ormai estinta Polizia provinciale o del Corpo forestale, individua, appunto, delle fattispecie che non sono solo quelle di pescare pesce vietato, che non sono solo quelle di pescare con bombe stordenti o energia elettrica, ma, bensì, l'attività del bracconiere è al limite del legale, perché si usano gli strumenti in maniera inadeguata, si usano strumenti che, per quantità, vanno oltre quello previsto dalle normative regionali e si usano strumenti, attrezzi, mezzi della pesca professionale in modo illegittimo.
  Il risultato, cari colleghi del PD e caro relatore, è identico, perché la distruzione che si porta avanti di questi habitat, il depredamento che si porta avanti del patrimonio ittico, il fatto di un pregiudizio al sistema igienico-sanitario di pesci che finiscono anche sulle nostre tavole del mercato regolare, è identico. Se non si capisce che la sanzione penale deve abbracciare anche le altre fattispecie, loro continueranno, portando avanti una pesca di frodo, un bracconaggio su queste fattispecie, utilizzando materiali e strumenti al limite della legalità, oltre al numero consentito, e non avranno la sanzione penale.
  Sapete cosa gliene frega a questi predoni, soprattutto se stranieri, della sanzione amministrativa da 6 mila a 12 mila euro, quella che volete mettere ? Assolutamente nulla ! Non gliene frega nulla di questa sanzione amministrativa, perché tanto non la pagano o, comunque, hanno i soldi per pagarla, che derivano da questo business illegale che frutta migliaia e migliaia di euro. Allora, se non si capisce che, con questo emendamento, il MoVimento 5 Stelle vuole inserire delle fattispecie che renderebbero efficace questa legge contro il bracconaggio... e le dico: trasportare, stabulare, commercializzare o cedere a qualsiasi titolo pesce vivo, il business dei laghetti privati; oppure, ancora, le quantità dei mezzi e degli strumenti della pesca professionale. Se questi mezzi sono più di quelli consentiti, vanno puniti.
  Oppure, ancora una volta, estendere le sanzioni penali alle altre lettere della fattispecie. È sempre bracconaggio, si ottengono gli stessi risultati negativi anche con le altre fattispecie. Perché non si capisce questa cosa ? Allora, con questo...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore, si può abbassare il tono della voce ? Per favore !

  VITTORIO FERRARESI. Allora, con questo emendamento, Presidente, che è un emendamento che racchiude tutti i successivi, si potrebbe veramente raggiungere un risultato importante. Non abbiamo negato che il passo avanti è stato fatto, abbiamo anche ringraziato per il lavoro svolto in Commissione agricoltura, ma non può bastare, perché, se questa legge, e lo dico, esce in questo modo, sarà una legge assolutamente inefficace per certi punti di vista e questi bracconieri continueranno a svolgere la loro attività in modo indiscriminato, fregandosene della normativa attuale.
  Bisogna agire in maniera più forte, allargando le sanzioni penali a tutte le fattispecie, perché, altrimenti, queste fattispecie verranno utilizzate impunemente per perseguire quello che è sempre stato fatto in questi tre anni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Presidente, per sostenere l'emendamento Ferraresi, per invitare ancora il relatore e il Governo a fare una valutazione rispetto a questi emendamenti che abbiamo presentato e per concedere il beneficio del dubbio al collega Romele, dicendogli che stiamo parlando di un'altra cosa.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Tripiedi. Ne ha facoltà.

  DAVIDE TRIPIEDI. Presidente, ricordo che in quest'Aula sempre il deputato Romele ci disse che un sacco di cemento Pag. 35pesava 50 chili; oggi, invece, ci dice che il bracconaggio non esiste. È allucinante pensare che in questa Camera dei deputati ci siano persone che non sanno quali sono i problemi del Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non voglio dire che il problema del Paese sia il bracconaggio, ma la domanda mi sorge spontanea: Romele, ma dove vivi, scusami (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, qui stiamo parlando di una scelta tra la legalità e l'illegalità. Il problema, forse, è di un partito che ha scelto sempre l'illegalità: è facile scegliere l'illegalità anche in questo caso !

  PRESIDENTE. Deputato, si rivolga a me per favore.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Infatti, la maggioranza non ci può venire a dire che, se tuteliamo i pescatori dal bracconaggio, noi stiamo facendo qualcosa di troppo eccessivo, stiamo difendendo troppo una categoria. Poi, c’è chi racconta che non esistono questi problemi: ci sono reportage che li fanno presenti, ci sono immagini. Allora, siamo nella completa illegalità, sul fiume Po e in molte altre parti d'Italia si agisce in completa illegalità.
  Abbiamo le forze che dovevano controllare che sono state annientate, abbiamo la forestale che non esiste più, abbiamo le polizie provinciali che non esistono più. Cosa vogliamo fare ? O inaspriamo le pene e iniziamo a far rispettare le regole in questo Paese altrimenti continuiamo ad andare avanti di questo passo e gli italiani si accorgeranno di chi vuole l'onestà e chi vuole l'illegalità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Venittelli. Ne ha facoltà.

  LAURA VENITTELLI. Cerco velocemente e sintetizzando di rimettere un po’ di ordine. Allora, intanto, il bracconaggio nel mare viene trattato alla stessa maniera del bracconaggio sulle acque interne, ed è un passo avanti molto importante. Questa equiparazione ci consente di tenere la norma salvaguardata da eventuali rischi di illegittimità costituzionale ed è questo il primo passo. Poi, vorrei dire che intanto noi guardiamo con grande attenzione, per rispondere al collega di Forza Italia, a quelli che sono i pescatori corretti e arginiamo quelli che sono i fenomeni del bracconaggio.
  Ora, qual è il tema vero ? L'arresto noi lo abbiamo indicato e individuato in questa norma per coloro i quali usano gli esplosivi, le sostanze chimiche, le sostanze elettriche, per chi pesca provocando l'asciutta, per chi pesca specie non autorizzate. Poi, abbiamo detto che, invece, è prevista la sanzione amministrativa, fortissima, fino a 12 mila euro, per chi tiene un comportamento che può avere gli stessi effetti, ma che, nella condotta, è meno grave, cioè quello di utilizzare le reti non conformi. Però, qual è l'elemento di chiusura ? Che in ogni caso, laddove il pesce è ottenuto sia pescando con le reti non conformi, sia utilizzando le bombe, eccetera, o comunque utilizzando questi sistemi gravemente dannosi, per chi lo compra, per chi lo commercializza, per chi lo trasporta, per chi semplicemente lo detiene, c’è una norma fortissima che dice che c’è l'arresto, la confisca e la sospensione della licenza.
  Io penso che è a questa norma che bisogna guardare, perché chi terrà un comportamento di pesca illegale, sarà fortemente contrastato da chi non comprerà più, perché rischia la sanzione penale, rischia di perdere il furgoncino, rischia di perdere la licenza, rischia di perdere l'economia della propria attività. È in questo modo che noi arginiamo fortemente il fenomeno.
  Concludo dicendo che noi non stiamo con quelli che vogliono distruggere l'ecosistema marino e l'ecosistema dei fiumi e dei laghi, assolutamente no ! Diversamente, Pag. 36non avremmo introdotto – per la prima volta, ribadisco – una norma così importante nel nostro ordinamento giuridico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signor Presidente. È una cosa un po'strana, quella che avviene in quest'Aula in questa, come in altre simili occasioni: ogni volta che noi conduciamo un dibattito in generale sul diritto penale in Italia, qual è la prima cosa che dicono gli esperti, che dicono i professori di diritto penale, che dicono tutte le forze politiche, nessuna esclusa, tutte ? Che in Italia abbiamo un eccesso di normazione penale e che abbiamo il problema di depenalizzare, cioè di ridurre il numero delle fattispecie che sono oggetto di una punizione penale. È una convinzione largamente diffusa, eppure ogni volta che si vuole dare l'impressione al popolo italiano di affrontare con la necessaria severità un problema, qual è la domanda che emerge (almeno da una parte del Parlamento, mi auguro non dalla maggioranza) ? È la domanda: mettiamo sanzioni penali, come se la sanzione penale avesse l'effetto taumaturgico di scoraggiare i comportamenti che noi vogliamo impedire, ma non è così ! Non è così, perché la sanzione penale implica il processo penale: non si possono erogare sanzioni penali fuori del processo penale; il processo penale implica la prova del fatto, ma anche la prova del dolo, del dato soggettivo, e qualunque giudice, prima di erogare una pena del carcere, ci mette tanto tempo, perché giustamente è in gioco la libertà della persona.
  Per di più, la pena del carcere molte volte non viene scontata, perché esiste tutto un sistema che rende improbabile che la pena venga effettivamente scontata, almeno nella sua interezza. Ma non è più efficace una sanzione amministrativa pesante ? Immaginate di essere un giudice, prima di condannare uno alla galera, voi ci pensate non una, ma dieci volte, e alla fine magari non lo condannate, anche se pensate che forse è colpevole, però non ne avete l'assoluta certezza. Se dovete erogare una sanzione amministrativa, non ci pensate dieci volte, c’è il fatto ed erogate la sanzione. Io sono convinto – e con me credo ci sia la maggior parte della scienza penalistica italiana, se non la totalità morale della scienza penalistica italiana – che la sanzione amministrativa adeguatamente calibrata sia più dissuasiva, che non la sanzione penale. Una sanzione amministrativa, di cui si sa che ha una elevata probabilità di essere effettivamente erogata, è più efficace di una sanzione penale della quale si sa che ha un'elevata probabilità di non essere erogata, alla fine.
  Ecco perché mi sembra un problema di civiltà giuridica, da parte nostra, quello di dire: interveniamo, puniamo il bracconaggio, puniamo i comportamenti illegali che vogliamo impedire, con severità, ma cercando se possibile di trovare degli strumenti alternativi rispetto alla sanzione penale, che è inefficace nella maggior parte dei casi, che risulta di apparire alla coscienza popolare come ingiusta, perché uno vede che, di due o di dieci, uno è punito e nove no, e che poi alla fine comporta per lo Stato difficoltà di erogazione, costi di erogazione, che in genere non vengono calcolati. È più civile e corrisponde alla tendenze non solo della scienza penalistica italiana, ma di tutta Europa e di tutto il mondo, cercare, per quanto possibile, di evitare la sanzione penale, trovando strumenti alternativi, come mi pare che in questo caso faccia questa proposta legislativa che noi appoggiamo e, quindi, votiamo contro questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 29-bis.25, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 37
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Hanno votato tutti ? Ci siamo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  393   
   Votanti  382   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato  112    
    Hanno votato no   270    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Ferraresi 29-bis.19, su cui vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, della Commissione e del Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Per spiegare che noi non vogliamo mettere sanzioni penali così, a caso, perché ci svegliamo al mattino e pensiamo che l'unica soluzione sia l’extrema ratio del penale. Abbiamo fatto un approfondimento, abbiamo parlato con gli operatori del settore, con le associazioni, con la Federazione italiana della pesca sportiva, con gli operatori delle forze dell'ordine, che ci hanno semplicemente detto che, senza queste misure, il fenomeno non verrà minimamente scalfito. Questa è la realtà. Allora la sanzione penale, che arriva – lo voglio dire – fino a due anni d'arresto, cioè praticamente nulla, è l'unica soluzione per fermare il bracconaggio in questo momento. Se la valutazione ci avesse portato alla sola sanzione amministrativa, l'avremmo accettata di buon grado. Il problema è che la sanzione amministrativa, per questi casi che non vengono coperti della sanzione penale, non è efficace, e ve lo spiego perché non è efficace, perché bisogna andare dentro alle cose. La maggior parte di questi predoni e bracconieri sono persone che vengono da fuori il nostro Paese, persone che vengono sanzionate pesantemente, per esempio, se fanno questo tipo di attività sul Danubio, che sono state cacciate dai loro territori ed hanno trovato, a dir loro, l'Amazzonia in Italia. Perché hanno trovato l'Amazzonia ? Perché hanno trovato una vasta quantità di specie da pescare e non hanno trovato sanzioni o chi si opponesse a questa pratica illegale, che non solo riguarda l'ambiente, ma riguarda anche l'igiene e il mercato ittico. Quindi, cosa hanno fatto ? Si sono scaldati le mani e hanno detto: bene, trasferiamoci in Italia, dove non c’è alcuna opposizione alla nostra attività, c’è pesce in quantità, deprediamo questo territorio fino all'ultimo e poi ci spostiamo in altre regioni. È successo, sono arrivati, si sono spostati: Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio.
  E allora, cara collega, io le voglio dire che il problema è che le questioni legate alla pesca marittima, alla pesca nelle acque interne, sono questioni che possono essere assimilate, ma hanno fattispecie che sono diverse: le fattispecie introdotte con queste lettere sono parzialmente diverse da quelle della pesca marittima. E allora noi non possiamo farci un problema costituzionale che in questo momento non esiste, allora interveniamo nell'altra proposta di legge, che parla appunto, all'articolo 27, di pesca e acquacoltura, e di pesca professionale, e interveniamo successivamente, tanto la legge non viene approvata oggi, deve passare al Senato ! Il problema costituzionale non c’è !
  Il problema vero è che le fattispecie che voi non coprite con la sanzione penale equivalgono alle fattispecie che voi coprite con la sanzione penale in termine di danno, e ve lo dico perché è così, perché noi abbiamo approfondito la materia con le forze dell'ordine e con le associazioni, ed è così. Se noi non copriamo con la sanzione penale – tra l'altro minima, l’extrema ratio è veramente minima, perché non stiamo parlando della reclusione, stiamo parlando dell'arresto fino a due anni e dell'ammenda fino a 12 mila euro –, loro continueranno con questa attività Pag. 38di bracconaggio in maniera indiscriminata, come prima, come se la legge non esistesse, perché, ripeto, le pratiche di bracconaggio più frequenti, che distruggono di più e depredano il nostro patrimonio ittico, non sono solo quelle dell'elettricità e delle bombe, ma sono in maggior parte quelle fatte con sistemi paralegali, diciamo, e quindi con quantità e attrezzi in misura superiore a quelli consentiti, fatti magari senza licenza.
  E cosa succede ? Succede che la sanzione amministrativa in questo senso, caro relatore, non basta, non viene pagata. Ma lei ha mai sentito parlare delle sanzioni amministrative che vengono irrogate agli stranieri ? C’è qualche multa che possiamo dire essere pagata per eccesso di velocità a un velox in un altro Stato ? Sono quasi inesistenti, quindi figuriamoci se la sanzione amministrativa può fermare degli stranieri che vengono a depredare il nostro territorio, a distruggere i nostri habitat naturali, cosa glie ne frega a loro di pagare una sanzione amministrativa ? Sarà assolutamente inefficace, continuerà a rimanere imperterrita con questa attività, lo vogliamo capire o no ? Non lo diciamo per bandiera politica ma per buonsenso, per far fermare questo fenomeno. Per esempio questo emendamento credo che sia veramente una cosa di buonsenso, cioè mettere sempre all'interno delle sanzioni la quantità di attrezzi e mezzi utilizzati per la pesca di frodo, credo che sia veramente una cosa semplice, aggiunge solo le parole «ovvero per quantità», non vedo perché appunto si debba negare questa ulteriore fattispecie che i bracconieri utilizzano ogni giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buttiglione. Ne ha facoltà.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente...

  PRESIDENTE. Signora !

  ROCCO BUTTIGLIONE. Onorevoli colleghi, signora Presidente...

  PRESIDENTE. Grazie, deputato.

  ROCCO BUTTIGLIONE... come credo di aver detto anche precedentemente, ma forse la voce mi ha tradito...

  PRESIDENTE. Sì, la ringrazio.

  ROCCO BUTTIGLIONE. Mi sfugge quale sia il potenziale dissuasivo di una pena che prevede fino a due anni di arresto, quindi fino a due anni, neanche due anni. Con gli strumenti del diritto penale italiano, voi pensate che qualcuno mai sconterebbe un giorno di arresto sulla base di questa proclamazione ? E se nessuno sconterebbe mai un giorno di arresto, perché la maggior parte non verrebbe condannata e i condannati comunque non sconterebbero la pena, voi ritenete che questo abbia un effetto dissuasivo maggiore di una multa fino a 12 mila euro la quale ha buone probabilità di essere irrogata ? È difficile irrogare multe ai residenti all'estero ? Io credo che dopo i passi avanti fatti nell'armonizzazione delle legislazioni europee in questo ambito le probabilità siano cresciute. Poniamo il problema in sede europea, vediamo di rendere più efficace l'esecuzione delle pene amministrative comminate all'interno dei diversi Paesi europei, ma non riesco a capire quale sia il potenziale dissuasivo di una sanzione penale di due anni di arresto, che si riduce a nulla nel caso che sia irrogata ma che è molto improbabile che sia irrogata e non riesco a capire perché non sia più efficace un sistema di sanzioni alternative adeguatamente strutturato. Questo è stato affermato ma, a mio parere, non sufficientemente dimostrato, anzi, la dimostrazione non è nemmeno iniziata (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 29-bis.19, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 39
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Pilozzi, Carnevali...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  394   
   Votanti  381   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato  114    
    Hanno votato no   267.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Vico ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 29-bis.24, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fregolent. Ci siamo ? Tutti hanno votato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  398   
   Votanti  375   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato  105    
    Hanno votato no   270.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 29-bis.23, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ginefra, Sgambato, Milanato; perfetto, ha votato. Mi pare che tutti abbiano votato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  404   
   Votanti  377   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no   270.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 29-bis.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Ciprini. Sopra ? Ha votato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  397   
   Votanti  375   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato  106    
    Hanno votato no   269.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tripiedi 29-bis.20, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Tutti hanno votato...Galgano, che ha votato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  400   
   Votanti  374   
   Astenuti   26   Pag. 40
   Maggioranza  188   
    Hanno votato  104    
    Hanno votato no   270.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo agli identici emendamenti Guidesi 29-bis.3 e Ferraresi 29-bis.21, su cui la Commissione e il Governo invitano i presentatori al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tripiedi. Ne ha facoltà.

  DAVIDE TRIPIEDI. Presidente, con questo emendamento si cerca di mettere insieme la sanzione penale e amministrativa, non la sanzione penale o amministrativa. Noi cerchiamo di fare forza. È un emendamento che costa zero, è un emendamento che può far sì che questa norma diventi veramente efficace. Dunque, mi affido a voi.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Presidente, intervengo solo per dire, velocemente, che questo emendamento avrebbe veramente dato una completezza alla norma e, soprattutto, avrebbe evitato di creare una norma che ha solo conseguenze dal punto di vista sanzionatorio amministrativo o pecuniario, ma auspichiamo che si rischi il penale. Con una norma di questo tipo, con una modifica di questo tipo, saremmo certi della maggiore efficacia di quello che oggi stiamo producendo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie, Presidente. Intervengo solo per dire che unificare, diciamo, la sanzione dell'arresto con la sanzione dell'ammenda è veramente il minimo in questi casi. Noi abbiamo fatto una riflessione importante e abbiamo capito che senza questo minimo di sanzioni questo fenomeno non può essere fermato. Il fenomeno, come si evince dai dati, dagli articoli di giornale e dalle interlocuzioni che abbiamo avuto con le forze dell'ordine, riguarda gli stranieri. Dunque, non perché ce l'abbiamo con gli stranieri, ma perché, appunto, i dati ci dicono questo deriva da attività di persone straniere, anche dentro la Comunità europea. In minor parte deriva anche da nostri cittadini: l'emendamento precedente, che è stato bocciato, voleva fermare l'attività di trasporto di pesce vivo dai fiumi in laghetti privati, quindi di un business che si è creato anche grazie ai nostri concittadini. Per quelli, tuttavia, basta una forte sanzione amministrativa, perché molto spesso possono essere individuabili sul territorio: di solito lo Stato riesce nell'opera di esecuzione di tali misure.

  PRESIDENTE. Concluda, deputato.

  VITTORIO FERRARESI. Mentre per quanto riguarda invece l'attività straniera, che in maggior parte è sul nostro territorio,...

  PRESIDENTE. No, deve concludere, deputato: è oltre.

  VITTORIO FERRARESI. ...serve la sanzione penale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Guidesi 29-bis.3 e Ferraresi 29-bis.21, con parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  396   
   Votanti  377   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  189   Pag. 41
    Hanno votato  125    
    Hanno votato no   252.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tripiedi 29-bis.22, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mannino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  398   
   Votanti  382   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato  130    
    Hanno votato no   252.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 29-bis.4, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  402   
   Votanti  386   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  194   
    Hanno votato  135    
    Hanno votato no   251.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 29-bis.5, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gribaudo, Giammanco, Centemero...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  407   
   Votanti  393   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato  140    
    Hanno votato no   253.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 29-bis.6, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti, Boccadutri...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  409   
   Votanti  389   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato  135    
    Hanno votato no   254.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 29-bis.7, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Ginefra, Pellegrino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  408   
   Votanti  362   
   Astenuti   46   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato  106    
    Hanno votato no   256.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 42

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 29-bis.8, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sgambato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  405   
   Votanti  383   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato  127    
    Hanno votato no   256.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 29-bis.9, con il parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pannarale...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  401   
   Votanti  382   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato  129    
    Hanno votato no   253.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 29-bis.11, con parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gelmini, Bergonzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  408   
   Votanti  385   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato  133    
    Hanno votato no   252.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 29-bis.18, con parere contrario di Commissione e Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fedi, Piccione...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  407   
   Votanti  380   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato   33    
    Hanno votato no   347.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Gallinella e Lupo hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 29-bis.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gallinella...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  412   
   Votanti  378   
   Astenuti   34   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato  376    
    Hanno votato no   2.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 43

  (La deputata Terzoni ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Invito il relatore Oliverio ad esprimere il parere della Commissione sugli articoli aggiuntivi Zaccagnini 29-bis.01 e 29-bis.02.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Presidente, sugli articoli aggiuntivi Zaccagnini 29-bis.01 e 29-bis.02 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Zaccagnini 29-bis.01.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, questo articolo affrontava – perché è stato stralciato – la questione delle norme sul lavoro in agricoltura, quindi anche della questione del caporalato. Purtroppo la questione è stata posticipata, nel senso che ad oggi non abbiamo delle norme che entreranno nel nostro ordinamento in maniera funzionante in breve termine, cioè nel giro di qualche mese. Ci ritroveremo, probabilmente con la nuova stagione estiva, delle grandi raccolte nell'agroalimentare e non sappiamo se la normativa sul caporalato sarà pronta. Ce lo auguriamo, noi stiamo lavorando affinché lo sia. Qui, infatti, proponiamo due emendamenti, uno sugli indici di congruità, che sono degli strumenti appunto per valutare la proporzionalità della forza lavoro con altri indici legati all'attività produttiva, e chiediamo di introdurre anche un'intermediazione pubblica tra offerta e domanda lavorativa che possa agevolare l'emersione del lavoro nero e del lavoro grigio e possa andare appunto nella direzione della lotta al caporalato. Ci auguriamo che l'iter che è stato avviato in Senato produca velocemente un testo che potrà a breve essere trasmesso alla Camera. È chiaro che siamo a metà febbraio e i tempi non sembrano essere accelerati o non sembra esserci una volontà politica di accelerare, per il momento. Ci auguriamo di essere smentiti.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Massimiliano Bernini. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO BERNINI. Signora Presidente, intervengo per associarmi al rammarico dell'intervento precedente per avere stralciato da questo collegato agricoltura la questione del caporalato. Ricordo però ai membri del Governo e della maggioranza che, da questo punto di vista, quindi in materia di prevenzione e di contrasto al fenomeno osceno del caporalato, che è pienamente qualcosa di inaccettabile per un Paese che dovrebbe essere civile come il nostro, non siamo completamente sguarniti, perché qualche mese fa è stata approvata all'unanimità, dalle Commissioni agricoltura e lavoro riunite, una risoluzione che impegna il Governo a compiere determinate azioni, determinate misure. Quindi, noi ci asterremo riguardo appunto questo stralcio e auspichiamo che la questione del caporalato venga affrontata per essere risolta in maniera sistematica con il disegno di legge che è stato incardinato al Senato. Nel frattempo, auspichiamo che il Governo attui quella benedetta risoluzione, che veramente ha avuto il consenso, l'appoggio e il sostegno di tutte le forze politiche. Quindi, ribadisco il nostro voto di astensione e veramente speriamo che questa sia l'ultima stagione agricola dove il caporalato, questa piaga sociale, cessi di produrre questi suoi effetti negativi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Nicchi. Ne ha facoltà.

Pag. 44

  MARISA NICCHI. Presidente, volevo sottolineare l'importanza di questa proposta emendativa e sottolineare l'occasione mancata per intervenire su un fenomeno inaccettabile che sì, può fare riferimento oggi ad una importante risoluzione, ma che sarebbe stato molto importante inserire in questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Zaccagnini 29-bis.01, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Locatelli, Villarosa.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  396   
   Votanti  284   
   Astenuti  112   
   Maggioranza  143   
    Hanno votato   46    
    Hanno votato no  238.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Zaccagnini 29-bis.02, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chimienti, Mongiello, Abrignani.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  404   
   Votanti  355   
   Astenuti   49   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no  245.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

(Esame dell'articolo 30-bis – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 30-bis e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Presidente sull'emendamento Zolezzi 30-bis. 1 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Avverto che sarà posto in votazione il mantenimento dell'articolo 30-bis, in quanto l'emendamento Zolezzi 30-bis. 1 è interamente soppressivo di tale articolo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, invito la maggioranza a riflettere, perché è stato inserito quest'articolo all'interno di questo collegato agricolo, ma in questo articolo si parla di come gestire i rifiuti, che cosa è rifiuto e cosa no. Mi chiedo se ciò fosse competenza della Commissione agricoltura: questo assolutamente esula da qualunque competenza della Commissione agricoltura ed esula anche dai rapporti normali, perché stiamo trattando la legge sui «rifiuti zero» in Commissione Pag. 45ambiente e mi chiedo perché qui andiamo a dire che cosa è rifiuto e cosa non è rifiuto. Quindi, a prescindere dal contenuto, già un rilievo è su questo, perché qui estemporaneamente decidiamo cosa deve essere considerato rifiuto e cosa no. Ci sono stati vari articoli aggiuntivi presentati a questo provvedimento, poi alcuni ritirati. So che la collega Tentori probabilmente ha proposto l'aggiunta di questo articolo che è stato inserito, ma aveva già proposto gli impianti a biogas semplicemente con una SCIA. Io vedo un po’ troppo la lobby del biogas premere sul partito di maggioranza per inserire qua e là dei cavilli per rendergli facile la vita. Vi ricordo che noi, come Parlamento, dovremmo indirizzare alle buone pratiche i cittadini, in questo caso anche gli agricoltori, quindi spingerli magari al compostaggio. Infatti, con questi materiali che trattiamo in questo articolo, quindi sfalci e potature insieme agli scarti di produzione agricola e agli altri materiali che si creano in agricoltura, sarebbe fattibile, creare compost, fertilizzante per i campi, in modo da avere un risparmio per il contadino ed evitare l'utilizzo di fertilizzanti chimici, che spesso inquinano l'ambiente.
  Vi ricordo che per il compostaggio serve un 50 per cento di composti organici e un 50 per cento di sfalci e potature, quindi, questo è il caso specifico che possiamo utilizzare. Potevamo fare una proposta agli agricoltori per utilizzare in modo virtuoso questi residui e, invece, diciamo che possono essere mandati agli impianti a biogas anche al di fuori del luogo di produzione, poi c’è la cessione a terzi; insomma, noi stiamo creando un mercato di questi prodotti di sfalci e potature senza nessuna regolamentazione. Tiriamo fuori questi materiali dalla dicitura rifiuti e senza nessuna regolamentazione – perché anche volendo accettare la destinazione agli impianti a biogas, almeno occorrerebbe mettere dei principi di autoproduzione, di utilizzo in loco e, quindi, di una distanza massima di trasporto di questo materiale – sulla dimensione delle centrali a cui destinarli. Ecco, in questo modo si poteva fare qualcosa di intelligente, ma lasciando mano libera completamente su questi prodotti noi stiamo solo andando a creare un prodotto a basso prezzo per le centrali a biomasse, quelle centrali che già incentiviamo con i soldi delle nostre bollette e che ci stanno inquinando. Vi ricordo che le centrali a biomasse creano un digestato; il digestato è un ammendante, non è un prodotto utilizzabile direttamente come fertilizzante. Nonostante questo c’è la sanissima pratica in Italia di buttarlo all'interno dei campi, sui campi direttamente e utilizzando questa pratica noi andiamo ad inquinare anche le falde acquifere, quindi, in una situazione, per esempio, come quella della Pianura Padana, voi state incentivando il fatto che questo materiale vada alle centrali a biogas, che si crei ancora di più quella camera a biogas, chiamiamola così, che è la cappa che abbiamo sulla Pianura Padana, perché queste centrali comunque emettono polveri, e andiamo ad inquinare ulteriormente le falde acquifere di alcune zone d'Italia che sono già compromesse, per una gran quantità. Quindi, io vi invito veramente a ragionare. Vogliamo parlare di questo discorso ? Parliamone, non è questa la sede, non è questo il posto dove parlare di rifiuti e di sfalci e potature, parliamone in una sede adeguata.

  DAVIDE TRIPIEDI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE TRIPIEDI. Signora Presidente, intervengo per sottoscrivere l'emendamento.

  PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 30-bis.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palmieri, Brugnerotto, Carnevali, Tartaglione...

Pag. 46

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  397   
   Votanti  320   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  161   
    Hanno votato  251    
    Hanno votato no   69.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Ricordo che è stato ritirato l'articolo aggiuntivo 30-bis. 0200.

(Esame articolo 31 – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 31 (Vedi l'allegato A – A.C.3119-A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 31.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  398   
   Votanti  322   
   Astenuti   76   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato  321    
    Hanno votato no   1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 3119-A).
  Avverto che gli ordini del giorno Agostinelli n. 9/3119-A/15, Cozzolino n. 9/3119-A/17, Del Grosso n. 9/3119-A/18 e Giovanna Sanna n. 9/3119-A/79 sono stati ritirati dai presentatori.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (ore 12,30)

  PRESIDENTE. Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Sull'ordine del giorno Rostellato n. 9/3119-A/1 il parere è favorevole con la seguente riformulazione; al primo capoverso dell'impegno sostituire la parola: «garanzie», con le seguenti: «opportune iniziative».
  Sugli ordini del giorno Bosco n. 9/3119-A/2, Vico n. 9/3119-A/3, Gregorio Fontana n. 9/3119-A/4 e Burtone n. 9/3119-A/5 il parere è favorevole.
  Sull'ordine del giorno Terzoni n. 9/3119-A/6 il parere è favorevole con la seguente riformulazione; per quanto riguarda il primo capoverso dell'impegno, questo va interamente riformulato con: «a proseguire e rafforzare il monitoraggio della popolazione del lupo». Il secondo capoverso deve essere riformulato nel seguente modo: «a garantire, anche all'interno della revisione del piano di azione, la piena tutela dei lupi quale elemento di equilibrio del patrimonio faunistico e di valorizzazione della biodiversità, vietando ogni azione finalizzata al loro abbattimento, con riserva di approfondimenti sul ricorso a deroghe previste dalla normativa vigente». Sul terzo capoverso il parere è favorevole. Il quarto capoverso deve essere riformulato con: «a valutare la possibilità Pag. 47di erogare incentivi alle aziende agricole e zootecniche che operano in aree di presenza del lupo, anche al fine di agevolare la realizzazione di recinzioni elettrificate e l'addestramento di cani da guardia anti lupo, compatibilmente con la disciplina europea in materia e fermo restando il rispetto dei vincoli di finanza pubblica».
  Sull'ordine del giorno Minardo n. 9/3119-A/7 il parere è favorevole.
  Sull'ordine del giorno Carra n. 9/3119-A/8 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: «valutare la possibilità di». Sull'ordine del giorno Tullo n. 9/3119-A/9 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: espungere le parole: «al fine di apporre modifiche». Sull'ordine del giorno Ginefra n. 9/3119-A/10 il parere è favorevole.
  Sull'ordine del giorno Sgambato n. 9/3119-A/11 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: sostituire la formula: «istituire una specifica», con: «convocare una specifica seduta della». Sull'ordine del giorno Cova n. 9/3119-A/12 il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno Mura n. 9/3119-A/13 il parere è favorevole con la riformulazione: sopprimere le parole: «in occasione della delega», fino a: «competenze». Sull'ordine del giorno Tripiedi n. 9/3119-A/14 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: «valutare la possibilità di» e: «compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica». Sull'ordine del giorno Massimiliano Bernini n. 9/3119-A/16 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: «ad adottare le opportune iniziative normative volte a». Sull'ordine del giorno Paolo Bernini n. 9/3119-A/19 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: «valutare la possibilità di».
  Sugli ordini del giorno Fantinati n. 9/3119-A/20 e Alberti n. 9/3119-A/21 il parere è contrario.
  Sull'ordine del giorno Mannino n. 9/3119-A/22 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: sostituire le parole: «ad armonizzare», con le seguenti: «ad adottare le opportune iniziative al fine di armonizzare». Sull'ordine del giorno Nicola Bianchi n. 9/3119-A/23 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: sostituire le parole: «attraverso un nuovo intervento normativo attraverso il quale si rivedano», con le seguenti: «a valutare la possibilità di rivedere».
  Sull'ordine del giorno Grillo n. 9/3119-A/24 il parere è favorevole.
  Sull'ordine del giorno Pesco n. 9/3119-A/25 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: inserire le parole: «compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica». Sull'ordine del giorno Gagnarli n. 9/3119-A/26 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: inserire le parole: «compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica».
  Sull'ordine del giorno Colletti n. 9/3119-A/27 il parere è favorevole.
  Sull'ordine del giorno L'Abbate n. 9/3119-A/28 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: inserire le parole: «a valutare compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica la possibilità di».
  Sull'ordine del giorno Scagliusi n. 9/3119-A/29 il parere è favorevole.
  Sull'ordine del giorno Parentela n. 9/3119-A/30 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: «valutare l'opportunità di». Sull'ordine del giorno Lupo n. 9/3119-A/31 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: «valutare la possibilità di». Sull'ordine del giorno Gallinella n. 9/3119-A/32 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: espungere dall'ultimo capoverso della premessa le parole che vanno da: «poiché non è stato ancora emanato», fino alla fine del capoverso.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Castelli n. 9/3119-A/33 con la riformulazione «a valutare la possibilità di».
   Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Dieni n. 9/3119-A/34 e sull'ordine del giorno Nesci n. 9/3119-A/35, se riformulato premettendo nell'impegno «a valutare la possibilità di». Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Brescia n. 9/3119-A/36 con la riformulazione «compatibilmente Pag. 48con gli obiettivi di finanza pubblica e la normativa europea». Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Busto n. 9/3119-A/37 se riformulato premettendo «adottare le opportune iniziative anche in sede europea al fine di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Benedetti n. 9/3119-A/38 con la seguente riformulazione «a valutare la possibilità di rivedere la normativa in materia di compensazioni IVA, includendo nel regime speciale previsto per i prodotti agricoli anche la pappa reale con una percentuale di compensazione pari all'8,8 per cento».
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Della Valle n. 9/3119-A/39, Di Salvo n. 9/3119-A/40, Russo n. 9/3119-A/41 e Antezza n. 9/3119-A/42.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Terrosi n. 9/3119-A/43, espungendo il penultimo capoverso relativo alla possibilità delle regioni di concedere deroghe.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Fiorio n. 9/3119-A/44 con riformulazione, sostituendo al secondo impegno le parole «valutare l'opportunità di vietare» con le seguenti «valutare la possibilità di adottare iniziative volte a vietare».
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Pili n. 9/3119-A/45.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Famiglietti n. 9/3119-A/46 se riformulato, togliendo il riferimento alla provincia di Avellino dal secondo capoverso della premessa.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Allasia n. 9/3119-A/47, mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Borghesi n. 9/3119-A/48.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Invernizzi n. 9/3119-A/49.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Busin n. 9/3119-A/50 con la riformulazione «a valutare la possibilità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Guidesi n. 9/3119-A/51 con riformulazione, sostituendo le parole da «a causa di» fino alla fine dell'impegno con le seguenti «anche a causa delle ragioni strutturali connesse ai costi di produzione e all'andamento dei prezzi».
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/3119-A/52.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Rondini n. 9/3119-A/53, Romanini n. 9/3119-A/54, Cenni n. 9/3119-A/55, Tentori n. 9/3119-A/56 e Taricco n. 9/3119-A/57.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Matarrelli n. 9/3119-A/58 con la seguente riformulazione dopo le parole «ad adottare» aggiungere le seguenti «nell'ambito delle proprie competenze istituzionali».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Cuomo n. 9/3119-A/59.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Fregolent n. 9/3119-A/60 con la riformulazione: «compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica».
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Blazina n. 9/3119-A/61, Schullian n. 9/3119-A/62, Plangger n. 9/3119-A/63, mentre esprime parere contrario sugli ordini del giorno Catanoso n. 9/3119-A/64 e Vargiu n. 9/3119-A/65.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Mongiello n. 9/3119-A/66 e Kronbichler n. 9/3119-A/67.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Melilla n. 9/3119-A/68 con espunzione delle premesse.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Zaccagnini n. 9/3119-A/69.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Scotto n. 9/3119-A/70.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Piras n. 9/3119-A/71, se riformulato togliendo l'ultimo capoverso delle premesse e l'ultimo capoverso degli impegni.Pag. 49
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Paolo Nicolò Romano n. 9/3119-A/72 con la riformulazione «a valutare l'opportunità di».
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Venittelli n. 9/3119-A/73 e Occhiuto n. 9/3119-A/74.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'impegno dell'ordine del giorno Crimi n. 9/3119-A/75 e contrario sulle premesse, quindi favorevole se vengono espunte le premesse.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Elvira Savino n. 9/3119-A/76, Gebhard n. 9/3119-A/77 e Amoddio n. 9/3119-A/78.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Mucci n. 9/3119-A/80, se riformulato aggiungendo dopo le parole: «a valutare l'opportunità di» le seguenti «compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica».

  PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Rostellato accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/3119-A/1 e che gli onorevoli Bosco, Vico, Gregorio Fontana e Burtone non insistono per la votazione dei loro ordini del giorno sui quali il Governo ha espresso parere favorevole.

  GUIDO GUIDESI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Solo per dirle che accettiamo le riformulazioni e le raccomandazioni e votiamo i due contrari.

  EMANUELE COZZOLINO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Grazie Presidente. Accettiamo tutte le riformulazioni e mettiamo in votazione gli ordini del giorno con i pareri contrari.

  PRESIDENTE. Ci siamo, quindi tutte le riformulazioni sono accolte.
  Quindi, Minardo va bene, Carra accetta la riformulazione, Tullo la riformulazione va bene.
  Vale per tutti, onorevole Cinzia Fontana, intendo questo dai suoi gesti, le riformulazioni sono accolte ? Molto bene.
  Ginefra va bene, Sgambato ha accettato la riformulazione, Cova va bene, Mura va bene, Tripiedi ha accettato la riformulazione, Bernini Massimiliano ha accettato la riformulazione, Bernini Paolo ha accettato. Sull'ordine del giorno Fantinati n. 9/3119-A/20 vi è il parere contrario del Governo.

  MASSIMILIANO BERNINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO BERNINI. Grazie Presidente vorrei chiedere lumi al Governo in merito a questo respingimento, visto che cosa chiediamo con questo ordine del giorno. Chiediamo che l'ICQRF, cioè l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari venga inserito nel Comando per la tutela forestale ed agroalimentare che avrà anche queste funzioni, appunto quella della tutela dell'agroalimentare italiano, come annunciato il 21 gennaio scorso dal Ministro Martina. Quindi, veramente noi non capiamo le ragioni di questo parere contrario, visto che va proprio nell'ottica di una razionalizzazione delle forze di polizia e degli organi di vigilanza a difesa del nostro agroalimentare.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fantinati n. 9/3119-A/20, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Montroni, D'Incà, Zan, Di Benedetto...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 50
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  364   
   Votanti  351   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  176   
    Hanno votato  125    
    Hanno votato no  226.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Alberti n. 9/3119-A/21, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Vita, Da Villa, Mariano, Sgambato, Chimienti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  371   
   Votanti  365   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato  134    
    Hanno votato no  231.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Mannino è accettata la riformulazione, Nicola Bianchi è accettata la riformulazione, Grillo è favorevole, Pesco è accettata la riformulazione, Gagnarli è accettata la riformulazione, Colletti è accettata la riformulazione L'Abbate è accettata la riformulazione, Scagliusi è favorevole, Parentela è accettata la riformulazione, Lupo è accettata la riformulazione, Gallinella è accettata la riformulazione, Castelli è accettata la riformulazione, Dieni è favorevole, Nesci è accettata la riformulazione, Brescia accetta la riformulazione, Busto accetta la riformulazione, Benedetti accetta la riformulazione, Della Valle è favorevole, Di Salvo è favorevole, Russo è favorevole, Antezza è favorevole, Terrosi ha accettato la riformulazione, Fiorio ha accettato la riformulazione. Sull'ordine del giorno Pili n. 9/3119-A/45 vi è il parere contrario del Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pili. Ne ha facoltà.

  MAURO PILI. Grazie Presidente. Per richiamare un attimo l'attenzione dei colleghi intanto della Liguria, oltre che quelli della Sardegna. Qui si sta chiedendo la revoca di un accordo internazionale sottoscritto a marzo del 2015 che ha sostanzialmente sottratto a gran parte del mondo della pesca della Sardegna, del nord della Sardegna e della Liguria, importanti aree di pesca. Si tratta di un accordo che ha ceduto sulla Sardegna, sul tratto del nord della Sardegna dalle 12 miglia sino alle 40 miglia di quell'area alla Francia. Credo che sia un atto di una gravità inaudita. Il Governo viene chiamato qui a revocare o comunque a rivedere quell'accordo. Il fatto che voglia qui esprimere parere contrario, come ha fatto, significa sostanzialmente che vorrà andare avanti con la ratifica quando le stesse regioni hanno chiesto palesemente e chiaramente la revoca, il blocco di questo accordo internazionale.
  Il fatto che qui non si voglia prendere atto di questa sollevazione, da una parte, delle marinerie della Liguria, dall'altra, della Sardegna, è un fatto di una gravità inaudita. Aggiungo che sono state sequestrate imbarcazioni, che sono state, soprattutto, bloccate le imbarcazioni a nord della Sardegna, perché la Francia ha già ratificato quell'Accordo, e quindi ha dato corso illegalmente anche a quel tipo di sanzione. Quindi, la mia è sinceramente una sorpresa che il Governo voglia qui reiterare il suo parere favorevole a quell'accordo e dire «no», invece, a bloccarlo.

  LUCA PASTORINO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LUCA PASTORINO. Grazie, Presidente. Solo per sottoscrivere questo ordine del giorno, in quanto la questione è molto nota anche in Liguria. Desideravo sottoscrivere Pag. 51anche l'ordine del giorno a prima firma Tullo, che mi pare avesse un contenuto simile, e quindi invito anch'io, da parte mia, il Governo a rivedere e a non ratificare questo Accordo, che produce comunque degli effetti assolutamente negativi per la nostra pesca in Liguria, come in Sardegna.

  PAOLO VELLA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PAOLO VELLA. Per sottoscrivere l'ordine del giorno a prima firma Pili.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simone Valente. Ne ha facoltà.

  SIMONE VALENTE. Grazie, Presidente. Solo per aggiungere a quanto detto in precedenza da alcuni colleghi che, ovviamente, noi continueremo a vigilare sulla ratifica di questo Trattato, però voglio anche sottolineare che il peschereccio Mina, che è stato fermato nelle acque di fronte a Ventimiglia dalle autorità giudiziarie francesi, ha subito un grandissimo torto, come ammesso anche dalla Francia. In questo torto c’è anche un risvolto e un danno economico notevole, in quanto il peschereccio ha dovuto pagare una sanzione di 8.300 euro per il rilascio. Inoltre, nel danno economico si aggiungono anche i giorni di mancato lavoro, per cui a rimetterci è stato un peschereccio e persone che ogni giorno escono in mare per lavorare.
  Aggiungo anche che, in tutto questo, si è instaurato un clima di tensione tra i pescatori, per cui hanno il timore di avvicinarsi anche al confine con la Francia. Per cui, chiediamo, come già chiesto in quest'Aula durante un'interpellanza urgente, che il Governo faccia chiarezza, che attivi tutte le azioni diplomatiche con la Francia per risarcire il peschereccio e, soprattutto, che chiarisca a tutte le forze politiche cosa il Ministro Gentiloni ha firmato in segreto, senza coinvolgere nessuno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tullo. Ne ha facoltà.

  MARIO TULLO. Grazie, Presidente. Intervengo solo per dire al collega Pili che le sue preoccupazioni sono le nostre. Dinanzi al sequestro del Mina credo che il gruppo del Partito Democratico sia stato il primo gruppo che ha presentato un'interrogazione parlamentare e, grazie anche alla nostra iniziativa, le autorità francesi sono state costrette ad ammettere l'errore compiuto, perché, mentre la Francia ha già ratificato il Trattato, l'Italia non lo ha ancora fatto.
  Credo e immagino che la posizione del Governo rispetto all'ordine del giorno del collega Pili, a differenza del mio ordine del giorno e di quello dei colleghi Piras e Quaranta, che sono stati accettati dal Governo con riformulazioni che non stravolgono il senso del nostro intervento, sia dovuta al fatto che il collega Pili si è spinto a chiedere l'annullamento di tutto il Trattato, mentre noi precisiamo – e penso che questo sia nelle intenzioni del Governo, lo ha già manifestato alcuni giorni fa il Ministro Martina – che chiediamo, prima che il Governo ratifichi quell'Accordo, di rivedere la parte che riguarda la pesca, perché le preoccupazioni che si sono manifestate in quest'Aula sono legittime.
  Io, personalmente, così, il Trattato – ho avuto occasione di dirlo anche al Ministro – non lo voterei, perché creerebbe dei seri problemi alle nostre marinerie (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  NICOLA MOLTENI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Presidente, semplicemente per condividere l'ordine del Pag. 52giorno del collega Pili e per poter aggiungere la firma a nome del gruppo della Lega.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Manlio Di Stefano. Ne ha facoltà.

  MANLIO DI STEFANO. Grazie, Presidente. Io credo che non sia chiaro a tutti ancora ciò di cui stiamo parlando.
  Parrebbe, perché va verificata ancora la cosa, che questo Accordo fantomatico tra Italia e Francia sia già stato firmato in gran segreto il 21 marzo 2015. Perché dico «parrebbe» e perché c’è questo sospetto ? Perché non è che i francesi, a un certo punto, la mattina si svegliano, impazziscono e sequestrano dei pescherecci. Evidentemente, da parte loro avevano delle carte a supporto di questa ipotesi. Dall'altra parte, però, non c’è alcuna votazione e alcun passaggio parlamentare da parte del Ministro Gentiloni sulla ratifica di questo Accordo.
  È per questo che annuncio, in questo contesto, ai colleghi del PD, che sembrano cadere dalle nuvole e dicono «abbiamo fatto anche noi un'interrogazione al nostro Governo» – cioè, voi non sapete quello che ha firmato il vostro Governo ! –, che presenteremo un'interrogazione urgente sulla questione e, se dovesse essere avvalorata l'ipotesi di questo Accordo firmato senza passaggio parlamentare, chiederemo, ovviamente, le dimissioni del Ministro Gentiloni, che prende in giro il Parlamento, gli italiani e, in particolare, i liguri e i sardi, in questo caso, che si vedono sottratto uno dei pezzi di mare più importanti per la loro economia e per i pescherecci.
  Questo è un caso tutto all'italiana di mancata trasparenza e di totale pressappochismo nell'azione governativa, che dimentica che esiste il Parlamento che dovrebbe avere contezza di quello che il Governo approva (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Piras. Ne ha facoltà.

  MICHELE PIRAS. Anche noi abbiamo dovuto fare le nostre ricerche per comprendere di cosa si trattasse, nel momento nel quale abbiamo scoperto che le autorità francesi sequestravano imbarcazioni e respingevano pescatori che in quell'area pescano – mi riferisco alla Sardegna, ma anche alla Liguria – dal 1892, perché, effettivamente, il Trattato firmato nel 2015 dal Governo italiano con quello francese va a modificare i confini marittimi vigenti dal 1892.
  Allora, noi riteniamo, intanto, che la preoccupazione sull'applicazione del Trattato valga di più rispetto al contenuto del Trattato stesso, perché si tratta, in realtà, di quindici righe, facilmente leggibili, rispetto alle quali è chiaro il contenuto e anche i nuovi confini marittimi. Allora, nel momento in cui dovesse essere ratificato, perché dovrà essere discusso dal Parlamento italiano – e questo credo che non lo possa negare nessuno, né nella maggioranza né nell'opposizione –, noi crediamo che nell'applicazione di quel Trattato bisogna andare a salvaguardare anche le attività che finora lì si sono svolte.
  Questo è un problema non irrilevante rispetto anche al futuro di attività economiche, che peraltro non godono di grandissima salute, come quella di pesca nel nord Sardegna, ma anche nella Liguria. Credo che, da questo punto di vista, l'ordine del giorno che ha ottenuto un parere positivo del collega Tullo e quello presentato da me e dal collega Quaranta possano essere un buon viatico, perché, effettivamente, al di là del gran segreto – che in realtà, poi, io non vedo, perché questi sono i segreti di Pulcinella, nel senso che poi, alla fine, quando li pubblicano e li riportano gli organismi di stampa, poi tanto segreti più non sono –, credo che ci sia stato un eccesso di zelo o un'interpretazione poco consona da parte del Governo francese.
  Su questo terreno il Governo, nell'ordine del giorno da noi depositato, si impegna ad intervenire affinché mai più si ripeta una cosa del genere. Mi auguro che per il futuro, in sede di ratifica di questo Trattato, si tenga conto anche dei lavoratori Pag. 53del mare, quelli sardi e quelli liguri, che hanno diritto, al di là dei trattati che si firmano a livello internazionale, di continuare a campare, di continuare ad esistere, di continuare a lavorare (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Onorevole Piras, volevo rassicurarla, anche per quanto riguarda l'onorevole Di Stefano: ovviamente, i Governi firmano dei trattati, i ministri, per i Governi, firmano dei trattati; poi, la ratifica dei trattati non può che avvenire a posteriori e passa assolutamente per il Parlamento. La ratifica passerà, ovviamente, per il Parlamento.

  ROBERTO OCCHIUTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROBERTO OCCHIUTO. Presidente, il collega Vella ha già chiesto di sottoscrivere l'ordine del giorno, ma vorrei chiedere formalmente alla Presidenza di aggiungere tutte le firme del gruppo di Forza Italia all'ordine del giorno a firma Pili.

  PRESIDENTE. La firma si aggiunge in modo individuale; politicamente, abbiamo compreso il concetto (Commenti del deputato Occhiuto). Onorevole Occhiuto, per poter mettere la firma lei non può sostenere che mette la firma di tutto il gruppo. È una dichiarazione politica; poi, se il gruppo vuole firmare, ogni singolo deputato andrà dagli stenografi a sottoscrivere l'ordine del giorno.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pili n. 9/3119-A/45, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Non vedo mani alzate.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  371   
   Votanti  368   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato  146    
    Hanno votato no  222.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Tartaglione ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario).

  Prendo che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Famiglietti n. 9/3119-A/46, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Allasia n. 9/3119-A/47, accettato dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Borghesi n. 9/3119-A/48, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Invernizzi n. 9/3119-A/49, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Invernizzi n. 9/3119-A/49, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese... altri che non riescono a votare ? Grillo, Spadoni, Locatelli, Terzoni, Carbone, Andrea Romano, Romele... non tolga la tessera, però, onorevole Romano... provi a togliere la pallina... Romano Andrea... altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 54
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  379   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato  145    
    Hanno votato no  234.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Busin n. 9/3119-A/50 e Guidesi n. 9/3119-A/51, accettati dal Governo, purché riformulati.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/3119-A/52, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/3119-A/52, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Qualcuno non riesce a votare ? Romele, Terzoni... altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  375   
   Votanti  372   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato  139    
    Hanno votato no  233.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Rondini n. 9/3119-A/53, Romanini n. 9/3119-A/54, Cenni n. 9/3119-A/55, Tentori n. 9/3119-A/56 e Taricco n. 9/3119-A/57, accettati dal Governo.
  Prendo che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Matarrelli n. 9/3119-A/58, Cuomo n. 9/3119-A/59 e Fregolent n. 9/3119-A/60, accettati dal Governo, purché riformulati.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Blazina n. 9/3119-A/61, Schullian n. 9/3119-A/62 e Plangger n. 9/3119-A/63, accettati dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Catanoso Genoese n. 9/3119-A/64, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Catanoso Genoese n. 9/3119-A/64, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Terzoni... Simonetti ha votato... altri ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  376   
   Votanti  315   
   Astenuti   61   
   Maggioranza  158   
    Hanno votato   77    
    Hanno votato no  238.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Vargiu n. 9/3119-A/65, non accettato dal Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Vargiu n. 9/3119-A/65, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chi non riesce a votare ? Carfagna, Ruocco, Alberti, Andrea Romano... altri ? Pag. 55Scuvera... onorevole Scuvera ha la pallina dentro, lei, per caso ? No... allora c’è bisogno di... ok ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  378   
   Votanti  281   
   Astenuti   97   
   Maggioranza  141   
    Hanno votato   53    
    Hanno votato no  228.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Mongiello n. 9/3119-A/66 e Kronbichler n. 9/3119-A/67, accettati dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Melilla n. 9/3119-A/68, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Zaccagnini n. 9/3119-A/69, non accettato dal Governo.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. La questione è quella del cambiamento di nome del Ministero dell'agricoltura, che diventerà Ministero dell'agroalimentare, senza che al momento siano previsti passaggi parlamentari riguardo a questa condivisione della nuova formulazione e denominazione e del nuovo indirizzo.
  La notizia è arrivata il 13 gennaio, dopo un accordo con Banca intesa, un accordo di 6 miliardi per finanziare il settore dell'agroalimentare, settore che, troppe volte, secondo noi, equivale a quello dell’agrobusiness e dell'industria agroalimentare. Infatti, la componente agricola in questi casi tende a sparire e aumenta il peso del settore distributivo e, quindi, delle industrie agroalimentari. È necessario ricordare come l'agricoltura italiana e quella francese siano le prime in Europa; quella italiana in particolare consta di 1 milione 516 mila aziende; 992 mila sono gli occupati, di cui il 72 per cento, appunto, sono occupati nel settore agricolo e non in quello distributivo, che, invece, contempla il 28 per cento degli occupati. L’export ci viene propagandato come ciò che salverà il mercato mondiale; ora noi crediamo che possa essere un contributo utile in un momento di crisi, anche per uscire dalla crisi economica, ma non è assolutamente una strada da percorrere. In particolare, per il settore primario, ci chiediamo: ma chi è che produrrà il cibo, tutto questo cibo da esportare ?
  In particolare, va ricordato come i tre quarti delle vendite del settore sono all'interno del mercato domestico, quindi sono consumo interno. L’export, quindi, non fa miracoli e principalmente erode la produzione del mercato interno. Il made in Italy, in particolare, potrebbe diventare poco italiano; già attualmente, delle 114 grandi industrie dell'agroalimentare, 27 sono multinazionali; queste multinazionali rappresentano lo 0,3 per cento di tutto il comparto, di tutte le imprese del settore agricolo e realizzano il 14 per cento del fatturato, quindi circa 18 miliardi, ma gli scambi sono soprattutto all'interno dello stesso gruppo, quindi il 71 per cento circa è l’export totale. Queste sono le performances dell’export e crediamo che aumentino in maniera sproporzionata i benefici per le multinazionali, anziché per le piccole e medie imprese e per le aziende agricole di media e piccola dimensione.
  È strano questo atteggiamento, perché, secondo noi, non c’è uno sguardo attento alla struttura economica agricola del nostro Paese. Potremmo anche capire la modifica della denominazione del Ministero, ma crediamo che possa divenire, ad esempio, un Ministero dell'alimentazione, dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, non soltanto un Ministero dell'agroalimentare e, quindi, una tendenza troppo forte a beneficio dell'industria agroalimentare. Cambiare visione è necessario per valorizzare...

Pag. 56

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore. Onorevole Zaccagnini, ha un minuto.

  ADRIANO ZACCAGNINI. ... per valorizzare la capacità produttiva, gli investimenti e la transizione «agricologica» di circa un milione di aziende di piccola e media scala, che forniscono alimenti al mercato italiano ed europeo.
  Quindi, consapevoli che la buona agricoltura è quella che raffredda il pianeta e sulla quale dobbiamo investire, io, nonostante il respingimento di questo ordine del giorno, mi auguro che ci possa essere un'interlocuzione nel resto di questa legislatura per riconoscere quella parte, quel milione di aziende agricole che...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore...

  ADRIANO ZACCAGNINI. ... apportano valore decisivo alla nostra agricoltura.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Zaccagnini n. 9/3119-A/69, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Montroni... chi altro non riesce a votare ? Andrea Romano, D'Incecco... altri ? Sibilia.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  353   
   Votanti  344   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato  119    
    Hanno votato no  225.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Terzoni e Parentela hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto favorevole – Il deputato Gutgeld ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Scotto n. 9/3119-A/70, accettato dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Piras n. 9/3119-A/71 e Romano Paolo Nicolò n. 9/3119-A/72, accettati dal Governo, purché riformulati.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Venittelli n. 9/3119-A/73 e Occhiuto n. 9/3119-A/74, accettati dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Crimi n. 9/3119-A/75, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Savino n. 9/3119-A/76, Gebhard n. 9/3119-A/77 e Amoddio n. 9/3119-A/78, accettati dal Governo.
  Prendo atto l'onorevole Mucci accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/3119-A/80.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pastorelli. Ne ha facoltà.

  ORESTE PASTORELLI. Grazie Presidente. Signor Viceministro, onorevoli colleghi, il disegno di legge che ci apprestiamo a votare contiene una serie di disposizioni decisive per il rilancio dell'agricoltura in Italia, accanto a misure di sostegno per diversi settori agroalimentari di eccellenza.
  Il testo prevede numerosi interventi di semplificazione, nei rapporti tra impresa agricola e amministrazione, e di riorganizzazione dei relativi enti pubblici. Come è noto, nel disegno di legge lo strumento Pag. 57principale per la realizzazione di questi interventi è la delega legislativa, ma non mancano misure concrete in grado di incidere sin da subito e in modo positivo in molti settori. Si pensi all'esonero dalla tenuta dell'aggiornamento del fascicolo aziendale per i piccoli olivicoltori che producono olio fino a 350 chilogrammi, alle nuove disposizioni che regolano la produzione di birra artigianale, alla riduzione dell'IVA sulla pappa reale e alle misure di sostegno del settore risicolo. L'elenco potrebbe continuare, ma ciò che mi preme evidenziare in questa sede è il disegno complessivo tracciato da questo progetto di legge. Quest'ultimo mira infatti a sostenere e incentivare le attività agricole e agroalimentari in tutte le sue forme, favorendo l'ingresso nel mercato di giovani leve. Più in generale, il disegno di legge mira ad incoraggiare un ritorno all'agricoltura quale modello produttivo ecosostenibile e dalla forte valenza anche sociale.
  Personalmente, ho sempre ritenuto necessario coniugare agricoltura, cura del territorio e rilancio dell'economia, e le misure che stiamo esaminando vanno proprio in questa direzione: promuovere uno sviluppo sano e sostenibile delle eccellenze agroalimentari locali, nel rispetto dell'ambiente e del territorio. Da sempre i socialisti sostengono la necessità di avviare in Italia un percorso di questo tipo: sviluppo di un'agricoltura nuova e tutela del territorio sono infatti due facce della stessa medaglia. Solo incentivando la prima sarà possibile conseguire la seconda. Si pensi, ad esempio, al costante rischio idrogeologico al quale è esposta buona parte del nostro territorio; tale rischio può essere efficacemente prevenuto solo attraverso la cura costante e con tecniche all'avanguardia dei singoli terreni.
  Il presente disegno di legge rispecchia perfettamente queste considerazioni, facendone conseguire tutte le misure normative necessarie. Rispetto ad esse esprimo dunque il convinto voto favorevole della componente socialista (Applausi dei deputati del gruppo Misto PSI-PLI).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Faenzi. Ne ha facoltà.

  MONICA FAENZI. Grazie, Presidente. Nell'annunciare il voto favorevole del mio gruppo, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nastri. Ne ha facoltà.

  GAETANO NASTRI. Grazie, Presidente. Il disegno di legge all'esame dell'Assemblea per il voto finale, in seconda lettura, essendo già stato approvato dall'altro ramo del Parlamento l'anno scorso, ha avuto un iter abbastanza tortuoso ed ha perso quella organicità che intendeva avere all'inizio, prefigurandosi come una legge quadro sulla materia. Rimane, tuttavia, il valore politico, quello di un provvedimento che vuole mettere al centro l'agricoltura, con un collegato alla più importante legge dello Stato, anche se parliamo della legge di stabilità dello scorso anno, dopo che il settore interessato è stato utilizzato come un bancomat da questo Governo nel corso della legislatura.
  Gli ambiti di intervento sono molteplici e, se da un lato occorre considerare positivamente il lavoro dei colleghi in Commissione nel venire incontro alle molteplici richieste ed esigenze del mondo agricolo, in particolare quello produttivo attraverso specifiche misure volte a semplificare la vita aziendale, dall'altro, non posso non rilevare l'eccessivo uso dello strumento normativo della delega affidata al Governo, il cui utilizzo è stato spesso disatteso nel tempo e negli impegni presi.
  Penso, ad esempio, alla riforma del settore ippico, contenuta all'interno della delega fiscale, i cui tempi per l'emanazione sono scaduti da diversi mesi, oppure alle molteplici norme che affrontano il tema Pag. 58dell'etichettatura, della tracciabilità dei prodotti agroalimentari, ovvero della tipicità del made in Italy.
  Occorre a mio avviso ribadire ancora che l'Italia non ha mai avuto un peso specifico in sede europea per quanto riguarda l'etichettatura. La vera partita da vincere si gioca infatti in sede comunitaria e nell'Organizzazione mondiale del commercio, cio, luoghi istituzionali internazionali, nei quali il Governo Renzi non ha mai avuto un ruolo di primo piano, imponendosi come richiede la nostra tradizione agroalimentare, la nostra storia in termini di riconoscimento a livello universale del made in Italy. Non posso non rilevare al riguardo che quando si devono stringere degli accordi bilaterali lo fa l'Unione europea, una volta con il Marocco, una volta con la Turchia, a danno esclusivo dell'agricoltura italiana.
  Vorrei ricordare ancora una volta in questa sede che l'accordo tra l'Unione europea, il Marocco e la Tunisia ha distrutto e ammazzato l'agricoltura mediterranea senza competizione alcuna, perché i costi sostenuti dal produttore agricolo non sono certamente quelli del Marocco o dei Paesi del Nord Africa. Quanto alla sicurezza alimentare, le regole che noi rispettiamo certamente non vengono rispettate dal Marocco, dalla Tunisia e dagli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Quindi, una competizione che non ci riguarda viene avallata dall'Unione europea a danno dell'agricoltura italiana.
  Ciò nonostante osservo l'attenzione posta al settore dall'agricoltura e che attraverso questo provvedimento viene ad essa rivolta. I settori sui quali si incentra l'impianto normativo del testo, modificato sostanzialmente in sede emendativa, sono diversi e meritevoli di attenzione. Dalla valorizzazione della filiera del riso a quella della trasformazione del pomodoro, o in favore di altri comparti diversi quali quello apistico o quello legato alla produzione di birra artigianale e della filiera ad essa collegata. Interventi normativi dietro i quali esiste un mondo economico e del lavoro complesso e pieno di problemi, specie di natura finanziaria, nei confronti dei quali tuttavia il sistema fiscale e contributivo continua ad essere a livelli inaccettabili. Così come tutte le misure finalizzate alla semplificazione, da sempre richieste, anzi invocate dalle imprese agricole e quasi mai realizzate da questo Governo. Interventi che, seppur apprezzabili nelle buone intenzioni, nella sostanza, come dicevo, resi poi scarsamente operativi.
  Nel complesso, il provvedimento delega dà mandato al Governo per una revisione organica della normativa, per stilare, ad esempio, un codice agricolo che armonizzi i diversi livelli normativi: un disegno di legge articolato e, come dicevo in precedenza, ricco eccessivamente di deleghe.
  Concludo, rilevando profondi dubbi sul testo che oggi ci apprestiamo a votare: è un provvedimento che contiene molte ombre e poche luci. Apprezziamo il buonsenso e le buone intenzioni, ma il mondo agricolo tutto sommato merita di più e, soprattutto, merita norme di immediata attuazione. Per questo motivo annuncio il voto di astensione del Gruppo di Fratelli d'Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Petrenga. Ne ha facoltà.

  GIOVANNA PETRENGA. Grazie Presidente. Signor Presidente, egregi colleghi, questo provvedimento, apprezzabile nelle intenzioni, non lo è altrettanto nel merito e sento un titolone arrivato a destinazione, vuoto e in ritardo, in un settore produttivo fondamentale per la nostra economia che ha da sempre registrato numerosi primati e che è stato messo in ginocchio dalla crisi economica e dalle cieche politiche nazionali ed europee, che hanno negli anni depauperato tale settore. Fratelli d'Italia si è sempre battuta a tutela del made in Italy che, a nostro parere, deve costituire un obiettivo prioritario dell'azione istituzionale italiana sia in ambito nazionale sia in ambito internazionale. I nostri prodotti tipici rappresentano, infatti, un'importante opportunità per l'agroalimentare nazionale nell'ambito dei mercati mondiali, in Pag. 59quando offrono ai consumatori di tutto il mondo elevati standard qualitativi, oltre ad evocare la tanto ammirata italianità dei prodotti, posto che il valore sottratto alla nostra produzione agricola, stimabile intorno ai tre miliardi di euro, pesa sull'intera filiera impegnata nella produzione di qualità. Questo è chiaro a tutti, ma non sembra esserlo altrettanto per il nostro Governo e per l'Unione europea. Vorrei ricordare gli interventi del Governo in materia di imposta municipale, mi riferisco all'IMU sui terreni agricoli, interventi che oltre a danneggiare il comparto sotto il profilo economico hanno avuto il demerito di seguire un iter altalenante e confuso, determinando una crescente insicurezza tra le imprese del settore.
  E tutto questo al solo fine, banalmente, di fare cassa ! Solo un'importante mobilitazione nazionale del settore, sostenuta dalle forze di opposizione tra cui Fratelli d'Italia, ha fatto ravvedere il Governo da questo scellerato provvedimento.
  Dall'altro lato, la Commissione europea continua a minacciare sanzioni nei confronti del nostro Paese, minando al contempo la tutela delle nostre eccellenze agroalimentari. È un'Europa che spalanca le frontiere ai traffici di ogni tipo di prodotti pessimi dal punto di vista alimentare, sui quali si fanno poi affari a danno degli agricoltori e dei consumatori. L'ultima follia europea risale allo scorso giugno, quando l'Europa ha diffidato l'Italia per il mancato divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero-caseari, previsto storicamente dalla legge nazionale n. 138 del 1974. Relativamente a questa costante penalizzazione dei prodotti di eccellenza italiani, il nostro Governo si è mostrato timido, per non dire arrendevole, rispetto alla battaglia contro l'Italia: si tratta di prodotti che solo nominalmente rievocano le eccellenze nostrane e realizzati anche nei Paesi dell'Unione europea, con grande danno alla nostra filiera produttiva. Noi siamo per la difesa ad oltranza della nostra identità culturale, che passa anche e soprattutto attraverso il nostro made in Italy agricolo: vogliamo portare avanti questa posizione ! Il provvedimento in esame non si pone nella giusta direzione, ed è per questo che Fratelli d'Italia si asterrà.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fauttilli. Ne ha facoltà.

  FEDERICO FAUTTILLI. Presidente, Viceministro, colleghi, il testo in votazione oggi, come è a tutti noto, è da molto tempo in discussione nel Parlamento: si tratta infatti di un collegato alla legge di stabilità 2014 presentato dall'allora Governo Letta e fatto proprio successivamente dal Governo Renzi. In Senato il provvedimento ha già avuto una lunga ed approfondita discussione, che ne ha modificato, in accordo con il Governo, la stessa struttura; qui alla Camera la XIII Commissione ha lavorato, e va apprezzato anche il contributo delle opposizioni, per evitare doppioni, incongruenze, contrasti con le altre riforme che in questi anni hanno interessato il settore agricolo. Per questo si è proceduto a soppressioni di numerosi articoli e all'introduzione di altri; ma quello che non è cambiato è evidentemente l'obiettivo finale, che punta a sburocratizzare e a semplificare, non riducendo però gli indispensabili controlli e aiutando soprattutto le imprese, a partire dalle più piccole e medie, ad entrare ed operare in rete. Si intende evidentemente anche promuovere qualità e sicurezza nel settore alimentare, accompagnando l'innovazione tecnologica.
  Come più volte ha giustamente ricordato il Viceministro Olivero, l'agricoltura ha svolto negli ultimi anni un ruolo importante nell'economia nazionale e ha saputo resistere alla grande crisi economica che abbiamo vissuto. Il testo in discussione, oltre alla semplificazione di cui già ho detto, intende anche dare spazio ad una riduzione della pressione fiscale, all'accesso al credito e al sostegno al lavoro nel settore agricolo. Si è tra l'altro proceduto a cancellare tutte le disposizioni relative al settore importantissimo della pesca e dell'acquacoltura, visto che sono in Pag. 60fase di avanzata discussione proposte di legge sulla filiera ittica, e sarebbe stata solo una ripetizione inutile, che avrebbe generato una non certo auspicabile confusione legislativa, mantenere anche nel testo in discussione oggi quelle disposizioni.
  Molti sono gli interventi significativi contenuti nel disegno di legge delega e molti anche gli interventi soppressivi. Appare significativa ad esempio, proprio nell'ottica di un ordinato procedimento legislativo, la decisione della Commissione di cancellare l'integrazione prevista per il reato di contraffazione alimentare: sarebbe stato un intervento troppo estemporaneo, mentre saggiamente si è deciso di procedere ad una trattazione unitaria della materia nell'ambito del progetto di legge elaborato dalla Commissione Caselli, costituita l'anno scorso presso il Ministero dalla giustizia. Appare anche importante la delega al Governo volta a riordinare e semplificare la normativa in materia di agricoltura, con la fissazione di un termine di 18 mesi dall'entrata in vigore della legge per l'adozione di un codice agricolo.
  I principi della delega dispongono che il Governo risolva contrasti tra norme, cancelli quelle più obsolete, organizzi le disposizioni per settori omogenei, riveda il procedimento amministrativo ampliando il silenzio assenso, ed altro. È quindi molto interessante la disposizione prevista dall'articolo 6 del disegno di legge: si tratta di una delega al Governo, chiamato ad emanare un decreto legislativo, e non un semplice regolamento come previsto in origine, che disciplini le forme di affiancamento tra agricoltori ultrasessantacinquenni e giovani non proprietari di terreni agricoli di età compresa tra i diciotto e i quarant'anni, anche organizzati in forma associata. Questo affiancamento ha come finalità quella di attuare un graduale passaggio nella gestione delle attività agricole ai giovani, in una sorta di staffetta generazionale applicata al settore agricolo, e certamente in grado di dare slancio alla necessaria innovazione tecnologica, ma anche di idee, in grado di far progredire ancor di più il settore.
  Un'altra delega significativa è quella relativa al riordino ed alla riduzione degli enti, delle società e delle agenzie di vigilanza partecipate dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. In questa stessa delega al Governo è attribuito il compito di rivedere la normativa del settore ippico, un settore in grande difficoltà ma purtroppo importante per poter essere abbandonato, come di fatto accaduto negli ultimi anni.
  Una successiva delega impegna il Governo ad intervenire per il riordino degli strumenti di gestione del rischio in agricoltura e per la regolamentazione dei mercati, disciplinando tra l'altro i fondi di mutualità per la copertura dei danni da eventi atmosferici, malattie e danni causati dalla fauna protetta; evitando di dar seguito a progetti certo pieni di buona volontà, ma pericolosi, quale quello di un abbattimento legale dei lupi, ipotizzato in bozze dal Piano di gestione della specie in via di scrittura. Sono stati introdotti anche vari articoli per sostenere e proteggere varie filiere produttive.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (ore 13,20)

  FEDERICO FAUTTILLI. Si tratta quindi di un provvedimento certo complesso, ma importante, che tocca vari aspetti e che per questo ha richiesto molto tempo per la sua approvazione. Ci auguriamo che la prossima lettura del Senato sia rapida, in modo da consentire una rapida entrata in vigore della legge; così come ci auguriamo sia rapida la successiva fase di decretazione legislativa affidata al Governo. L'agricoltura, come è stato notato più volte, non è solo un settore produttivo fondamentale per il nostro Paese, come peraltro ha mostrato anche l'Expo 2015, ma anche un fattore identitario forte, un'eredità immateriale, come ha osservato lo stesso relatore Oliverio in quest'Aula: un processo culturale antico ma che si rinnova continuamente nella creazione di una nuova tradizione.
  Si usava in passato, e ci auguriamo non si usi più, una sciocca espressione che Pag. 61doveva essere sprezzante verso chi la subiva, e che offendeva un settore ed un lavoro nobilissimo. L'espressione era «braccia rubate all'agricoltura»: si diceva da qualche incapace, come se essere agricoltore fosse appannaggio solo di incapaci, bruti, rozzi individui chiamati a lavorare la terra, e non invece un'arte nobilissima e fondamentale, che appunto era ed è non solo coltura, ma cultura, oltre che attività fondamentale, primaria appunto, per il sostentamento del Paese. Il disegno di legge che stiamo per votare, e sul quale il gruppo Democrazia Solidale-Centro democratico si esprimerà in senso convintamente favorevole, ha mostrato proprio quale importanza venga data, giustamente, al settore e al suo indispensabile sviluppo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Presidente, oggi approviamo il famoso collegato agricolo. Perché famoso ? Perché è dal 21 febbraio 2014, quindi da due anni, che questo provvedimento langue tra Camera e Senato. Ricordo ai colleghi, per chi se lo fosse dimenticato, che esso fu emanato dal Governo Letta, e stando a quello che si annunciò allora, doveva essere uno dei provvedimenti principali del Governo, se non il principale: stiamo parlando del febbraio 2014. Grazie a questo provvedimento avremmo dovuto dare ancora più competitività ad un settore cruciale, soprattutto in vista dell'Expo, i cui temi erano strettamente legati all'agricoltura ed alla terra. Viene da chiedersi, visto che il collegato agricolo doveva essere la spinta per dare più competitività al Paese, perché è rimasto fermo al Senato per quasi un anno e mezzo, senza che il Governo abbia dimostrato successivamente molta premura di portarlo avanti. A due anni di distanza dalla sua presentazione, viene il dubbio che questo Governo non abbia proprio tutta l'attenzione che dice di aver verso i problemi dell'agricoltura. Lasciamo da parte quello che è successo in passato e guardiamo al futuro delle nostre imprese agricole, imprese che soffrono per la sleale competitività delle aziende europee, che continuano a fare i conti con una burocrazia asfissiante e un'imposizione fiscale sempre più elevata. Riporto solo qualche dato per far capire, se ancora ve ne fosse bisogno, quale sia la portata del problema. L'Eurostat, che, ricordo all'Aula, è l'ente di statistica comunitario, ha stilato, a novembre del 2015, un rapporto sulla situazione del settore agricolo nel quale dice che in Europa sparisce un'azienda agricola su quattro e che in Italia il fenomeno è nettamente più marcato. Infatti, il numero delle aziende agricole è diminuito del 48 per cento – ne è venuta meno quasi una su due – a fronte del meno 27 per cento della media europea. Oggi nell'Unione europea si contano 10 milioni 800 mila aziende agricole, di cui, sempre secondo l'Eurostat, 1.010.000 solo in Italia. Un altro aspetto di questo interessante rapporto è che in Italia si mostra una tendenza più accentuata rispetto agli altri Paesi europei riguardo all'età media degli agricoltori: quasi uno su quattro ha più di 65 anni, a fronte di una media europea di quasi uno su tre, mentre, all'opposto, gli under 35 sono appena il 4,5 per cento, a fronte di un 6 per cento a livello europeo. Questo provvedimento ha pensato al problema del ricambio generazionale, inserendo norme volte a favorire processi di affiancamento economico e gestionale nell'attività dell'impresa agricola, tra agricoltori ultrasessantacinquenni o pensionati e giovani di età compresa tra i diciotto e i quarant'anni. Il nostro gruppo ha cercato di migliorare il testo chiedendo, con un emendamento, che in fase di emanazione del decreto legislativo di delega si potesse inserire una disposizione volta a prevedere l'esenzione del pagamento dell'IMU sui terreni agricoli per i giovani e per gli ultrasessantacinquenni o pensionati che si avvalgono dell'affiancamento, ovunque il terreno sia ubicato. Parliamo ora di latte, alimento fondamentale per l'alimentazione. Il mercato del latte ha perso oltre il 20 per cento nel giro di un anno e mezzo e il prezzo riconosciuto agli allevatori non riesce a coprire neanche i costi Pag. 62per l'alimentazione degli animali. I Paesi di tutta Europa stanno aumentando la produzione di latte mentre il nostro Paese è deficitario; questo conduce inevitabilmente all'importazione di latte estero a prezzi più bassi. In Italia la multinazionale Lactalis, principale gruppo lattiero europeo, che ha acquistato grandi marchi italiani come Parmalat, Galbani, Locatelli, Invernizzi e Cademartori, detiene circa il 33 per cento del mercato italiano e detta quindi il prezzo del latte. Il Governo, a seguito di una serie di incontri tra organizzazioni agricole, cooperative, industria e grande distribuzione organizzata è riuscito a strappare solo 37 centesimi al litro, quando sappiamo bene tutti che non sono sufficienti affinché un'azienda sopravviva. Infatti, la stima per una remunerazione adeguata, che copra sufficientemente i costi di produzione, va dai 38 ai 41 centesimi al litro. Sicuramente c’è uno sforzo da parte del Governo, e gli incontri ed i relativi accordi sono un importante passo avanti per la stabilità e sostenibilità del settore lattiero-caseario, ma le questioni legate al futuro del prezzo del latte restano ancora aperte. È necessario arrivare nel più breve tempo possibile alla determinazione di un prezzo giusto da pagare agli allevatori e non dobbiamo rimanere inermi davanti ad una politica dei prezzi dettata da una multinazionale che decide il futuro di migliaia di allevatori. Il provvedimento all'esame contiene poi una serie di disposizioni riguardanti il settore agricolo e della pesca, parliamo quindi anche di pesca. Il fenomeno del bracconaggio ittico nelle acque interne riguarda tutta l'Italia e negli anni si è perduto l'80 per cento del patrimonio ittico. Associazioni di pesca, aziende e cittadini denunciano il grave danno ambientale, economico e sanitario causato dall'attività di centinaia di bracconieri che, proveniente soprattutto dall'est Europa, fanno razzia di pesce di ogni tipologia di specie per alimentare un business del valore di 400 mila euro la settimana.
  Divisi in gruppi, ciascuno con un compito preciso, le bande dei bracconieri sono molto potenti ed in grado addirittura di controllare il territorio come un clan mafioso, incutere terrore nei confronti dei pescatori regolari, minacciandoli anche con l'uso delle armi, di cui sono ampiamente provvisti. Utilizzano metodi di pesca illegali ed invasivi come le reti, la corrente elettrica, il bisolfito di sodio e altri tipi di trappole non selettive, che danneggiano irreversibilmente il letto dei fiumi e uccidono i microrganismi alla base della catena alimentare. Questa attività mette inoltre gravemente a rischio la salute dei consumatori, poiché il pesce raccolto è trasportato senza rispettare o seguire alcun protocollo sanitario.
  Contrastare il bracconaggio con gli attuali strumenti non era più sufficiente: il 90 per cento delle multe non vengono pagate; ai controlli, i pescatori di frodo presentano documenti falsi o indirizzi inesistenti. Era necessario e doveroso, verso chi pratica la pesca regolare, intervenire con un intervento normativo che offrisse strumenti giuridici più adeguati per contrastare questo ripetuto saccheggio del nostro prezioso patrimonio ittico.
  Dovevamo garantire una più efficace azione sanzionatoria delle violazioni, non si poteva attendere oltre. Servivano disposizioni specifiche. Si dovevano infliggere pesanti sanzioni, sia penali che amministrative, per chi esercita la pesca usando mezzi non consentiti; dovevamo prevedere disposizioni che fossero considerate un deterrente per i comportamenti attuati dai bracconieri.
  Finalmente, grazie all'approvazione di un emendamento in Commissione, su impulso della Lega Nord e con l'appoggio di tutte le forze politiche, sono state introdotte norme volte al contrasto del fenomeno del bracconaggio ittico nelle acque interne, ma si poteva fare di più e meglio.
  Si potevano in quest'Aula approvare emendamenti di buon senso, proposti anche dal nostro gruppo, che andavano a migliorare il testo e che permettevano di completare la norma impostata in Commissione per creare un deterrente ancor più efficace, al fine di dare una risposta ai pescatori, che da tempo attendono norme Pag. 63per contrastare questa piaga troppo diffusa e responsabile di vere e proprie stragi di pesci.
  Con questo articolo, chi pratica il bracconaggio ittico nelle acque interne sarà punito con l'arresto, con ammende, si vedrà sospesa la licenza di pesca e gli verranno immediatamente confiscati il prodotto pescato, gli strumenti e attrezzi utilizzati e si procederà al sequestro e alla confisca dei natanti, dei mezzi di trasporto e di conservazione del pescato, ma – ripeto – avevamo il dovere di migliorare ancora questa disposizione.
  Ci auguriamo ora che il provvedimento proceda celermente verso l'approvazione definitiva da parte dell'altro ramo del Parlamento, affinché le norme in esso contenute possano essere esecutive il prima possibile.
  Gli agricoltori e i pescatori non possono continuare ad attendere. Il gruppo della Lega Nord, però, non condivide alcune disposizioni contenute in questo provvedimento, come quelle, ad esempio, dell'articolo 9, in quanto da troppo tempo si parla di riduzione, riordino, incorporazione, ma, tranne in un timido tentativo presente nella legge di stabilità, ad oggi di concreto è stato fatto ben poco. Quindi, alla luce di tutto quanto detto in precedenza dichiaro il voto di astensione del nostro gruppo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Catania. Ne ha facoltà.

  MARIO CATANIA. Presidente, oggi approviamo un corposo provvedimento per i settori agricolo ed agroalimentare, che contiene una congerie di norme abbastanza eterogenee, che vanno però, a nostro avviso, in larghissima parte, nella giusta direzione, e per questo motivo dirò da subito che siamo favorevoli al testo e che lo voteremo.
  Non vi stupirà questa mia considerazione, ma credo che sia utile in questo frangente fare qualche considerazione a latere, senza tornare nel merito di quelle disposizioni di cui parlavo e che sono contenute nel provvedimento.
  Farò una prima considerazione riguardo proprio all'eterogeneità del testo. È una prassi legislativa alla quale ormai siamo largamente abituati ma che non nasconde limiti evidenti. In merito, mi limiterò a una considerazione: a me pare che, in questo testo, ci siano troppe disposizioni che avrebbero potuto tranquillamente trovare spazio in una regolamentazione di livello subordinato a quello legislativo.
  Io non credo che esista Paese nell'intero pianeta in cui è il legislatore primario che deve precisare che i produttori la cui produzione non supera i 350 chilogrammi d'olio non sono tenuti a costituire il fascicolo aziendale ovvero che sono esenti dalla normativa sulla prevenzione antincendio i depositi di olio con capacità inferiore a 6 metri cubi. Mi sembra che questo sia un tipo di problematica che, lo ripeto, in un modo di legiferare ordinato, dovrebbe essere demandata alla normativa di livello inferiore.
  Fatta questa considerazione, torno su un altro elemento che ha già sollevato il collega che mi ha preceduto. Noi stiamo oggi approvando, e non in via definitiva, perché il testo tornerà al Senato, un provvedimento che rimonta addirittura al Governo Letta. La presentazione di questo testo da parte del Governo rimonta al 21 febbraio del 2014.
  Ora, io credo che nessuno si nasconda che in questo testo ci sono, oltre a molte utili misure, anche disposizioni che avrebbero potuto positivamente influire sul comparto già da tempo e allora c’è da chiedersi, e io chiedo a me stesso, ma lo chiedo anche al resto della maggioranza, come mai, oggi, a distanza di due anni, siamo ancora a un'approvazione che non è l'approvazione finale del provvedimento, quando, lo ripeto anche qui, in altro Paese del pianeta, una problematica di questo tipo non avrebbe richiesto una gestazione così lunga.
  Incidentalmente, questo mi consente anche di fare una riflessione di largo respiro sul tema del bicameralismo, e con questo mi rivolgo a coloro che ancora oggi difendono strenuamente il meccanismo del Pag. 64bicameralismo perfetto che abbiamo; io credo che, in un sistema più moderno, meccanismi di questo tipo non dovrebbero aver luogo. Credo che abbiamo bisogno di un legislatore che abbia tempi di legislazione molto più rapidi di questo.
  Fatte queste considerazioni di carattere generale, torno sulla situazione del settore. Io credo che nessuno, a partire dal Governo che ha molto ben lavorato su questo provvedimento, pensi, tuttavia, che questo è un provvedimento in grado di assicurare una sterzata al comparto.
  Il settore agricolo vive oggi una crisi profonda, è una crisi dovuta alla riduzione della redditività nel settore che ormai si registra da tempo; noi siamo, già da ben prima del 2008, in una fase storica in cui i redditi delle aziende agricole tendono a comprimersi per una serie di fattori che sarebbe importante ricordare. Questi fattori sono, in primo luogo, la globalizzazione dei mercati che ha caratterizzato le regole del commercio internazionale negli ultimi 25 anni che comportano uno schiacciamento dei prezzi a livello mondiale verso il basso, sono un cattivo funzionamento della filiera agroalimentare, dove la componente di reddito che resta a valle dell'impresa agricola è troppo elevata rispetto a quella che è la reale partecipazione dei vari stadi al bene finale del prodotto, sono, inoltre, la cattiva capacità del comparto di aggregare l'offerta ed infine, in ultimo, vi è la taglia della dimensione aziendale media delle nostre imprese che è estremamente ridotta.
  Ebbene, io credo che tutte queste problematiche, che sono il cuore della crisi del settore agricolo, non possano essere dimenticate, nel momento in cui faremmo un gravissimo errore a ritenere che questo provvedimento sia in condizione di risolvere questi temi. Abbiamo bisogno, da parte del Governo e del Parlamento, di una rinnovata attenzione a questi problemi.
  Io ricordo, ad esempio, che sul buon funzionamento della filiera agroalimentare e sulla corretta ripartizione del reddito all'interno della filiera, l'ultimo e forse unico provvedimento significativo fatto, ormai, rimonta al Governo Monti, come pure rimonta al Governo Monti il tentativo fatto all'epoca, ma ancora non approdato a buon fine, di regolare il consumo del suolo agricolo che ancora oggi è una delle più drammatiche evidenze che affligge il comparto. Il Governo ha alle spalle un ottimo lavoro e un successo significativo sul tema dell'Expo, su questo io voglio rivolgere un plauso sia al Viceministro qui presente che al Ministro stesso, pure assente da questa discussione, ma certamente né il Governo né noi in questa sede abbiamo mai pensato che il successo dell'Expo potesse essere risolutivo in termini di superamento della crisi del comparto. Le ricadute del buon esito di Expo su tutto l'insieme delle imprese agricole italiane è modestissimo, lo sapevamo, lo sappiamo, i dati lo confermano, quello che Expo può fare ed ha fatto e continuerà probabilmente a fare nei prossimi mesi è aiutare l'export di alcuni segmenti della nostra industria alimentare, ma da ciò ad avere delle ricadute sull'impresa agricola ce ne passa. L'impresa agricola si misura, come ho detto, con un problema di riduzione della redditività che è esiziale ed è con questo problema che noi dobbiamo misurarci.
  Fatte queste considerazioni di carattere generale, Presidente, io confermo il nostro sostegno al provvedimento e voglio al tempo stesso auspicare, ma ne sono certo, che il Governo non mancherà di misurarsi con i temi che ho ricordato (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Bosco. Ne ha facoltà.

  ANTONINO BOSCO. Grazie, Presidente. Nell'annunciare il voto favorevole al provvedimento in esame il gruppo di Area Popolare vuole anche sottolineare l'attenzione del Governo nei confronti del comparto agricolo. In tale contesto appare opportuno sottolineare l'importanza che rivestono, per il nostro Paese, l'agricoltura e l'agroalimentare italiano. Due milioni di Pag. 65imprese, il 9 per cento di PIL italiano, 3 milioni di lavoratori nella filiera, che rappresentano il 14 per cento degli occupati italiani e più di 25 miliardi di euro di imposte. Al tempo stesso è necessario ricordare anche un aspetto negativo e preoccupante: il numero delle nostre aziende agricole si è, infatti, ridotto da circa 4 milioni negli anni Sessanta a un milione e mezzo nel 2012. Si tratta di un fenomeno che si è intensificato negli ultimi decenni; infatti, dal 1990 al 2000 il comparto ha perso oltre 400.000 aziende, nel decennio successivo, ben 775.000. Con l'approvazione di questo testo si conclude un processo iniziato con il decreto-legge n. 91 del 2014, in cui si erano valorizzati non solo strumenti di sostegno alle imprese agricole, ma erano anche state introdotte misure sulla tracciabilità del prodotto agricolo e sulla correttezza e la regolarità delle stesse imprese.
  Tornando al provvedimento al nostro esame, una prima linea di intervento concerne certamente la sburocratizzazione delle attività. Il governo del settore agricolo italiano, più di altri, soffre di frammentarietà, eccessiva pesantezza burocratica e di una impostazione settoriale ormai superata. Ci si è resi conto che è necessario reimpostare complessivamente la struttura legislativa del comparto che soffre di troppa dispersione di norme e di troppa complicazione nell'applicarle. Dai dati forniti ai sindacati si rileva che un'azienda agricola italiana per assolvere a tutti gli adempimenti burocratici imposti spende in media 2 euro ogni ora di lavoro, 20 euro al giorno, seicento euro al mese, 7200 euro l'anno. All'imprenditore agricolo occorrono otto giorni al mese per riempire le carte richieste dalle amministrazioni centrali e locali. Con questo provvedimento diamo mandato al Governo per una revisione organica della normativa entro tempi precisi, per stilare un codice agricolo che armonizzi i diversi livelli normativi. Peraltro, giova ricordare che con il piano Agricoltura 2.0 si è anticipato questo obiettivo, introducendo attraverso un avanzato sistema informatico la semplificazione dei rapporti tra pubblica amministrazione e comparti dell'agricoltura e della pesca. Nel piano ci sono le domande precompilate, un'unica banca dati certificata e l'anagrafe unica delle aziende. Gli adempimenti che gli agricoltori dovevano compilare separatamente si semplificano e si sintetizzano in un unico fascicolo aziendale. Sono interventi di buonsenso che non solo tendono alla semplificazione burocratica, ma che intendono valorizzare piccole realtà, spesso presidi preziosi dei territori più marginali. Sotto questo aspetto assumono grande importanza i nuovi strumenti per favorire processi di affiancamento economico e gestionale di giovani nell'attività di impresa agricola. I dati sull'occupazione dei nostri giovani registrano infatti un crescente interesse per il ritorno alla terra.
  Con questo provvedimento si dà loro la possibilità di creare società di affiancamento per le terre agricole che vedono un passaggio intergenerazionale importante, per tenere insieme tradizione, esperienze e innovazione, per facilitare l'incontro tra chi è in fisiologica uscita dal settore agricolo e chi invece ci vuole accedere. Ma contemporaneamente, con questo provvedimento, formiamo gli strumenti per iniziare una corretta ed importante opera di controllo condiviso, per un contrasto definito e forte al lavoro nero, al lavoro irregolare in agricoltura.
  Un altro comparto sul quale questo provvedimento incide fortemente è quello ittico. Secondo gli ultimi dati del Censis, la filiera ittica in Italia genera 4 miliardi di euro di fatturato, contribuendo al 15 per cento del PIL prodotto dalle attività marittime. Il settore della pesca professionale italiana vanta, dopo la Spagna, la seconda flotta dell'Unione europea, con 13 mila imbarcazioni e circa 24.500 pescatori attivi. Tuttavia questo settore di grande importanza per le regioni meridionali vive oggi un momento di grande disorientamento e di sofferenza a causa di molteplici fattori. Nell'ultimo decennio si sono persi 7 mila posti di lavoro mentre la redditività di impresa è calata del 31 per cento e i costi di produzione sono cresciuti addirittura del 240 per cento. Il testo al nostro Pag. 66esame si muove in coerenza con la nuova Politica europea comune della pesca e l'istituzione del Fondo europeo per la pesca e per l'acquacoltura. Ci sono interventi a sostegno della pesca sociale e lo sviluppo dei prodotti proveniente dalla filiera corta ittica. Il dispositivo contiene anche norme finalizzate alla tutela dei consumatori che si integrano per la prima volta con quelle già previste dalla normativa europea in merito alla tracciabilità del prodotto ittico. In questo quadro, occorre sottolineare l'importanza delle norme di contrasto al bracconaggio ittico, alla pesca illegale nelle acque interne, una piaga che sta dilagando e rispetto alla quale le norme esistenti si sono dimostrate insufficienti.
  Veniamo, infine, alla tutela del made in Italy. Abbiamo ascoltato dal relatore la motivazione relativa alla soppressione in Commissione del relativo articolo e ne conveniamo. La questione va affrontata in un più organico provvedimento sul quale Area Popolare chiede al Governo di intervenire con la massima rapidità e con un forte impegno. Tuttavia, norme che andavano in questo senso sono già contenute nel decreto-legge n. 91 del 2014 e sono altresì contenute in questo collegato agricolo. E muovono in questa direzione anche le norme specifiche che il collegato destina ai singoli comparti, ed in particolare a quelli del riso, del pomodoro, del miele e della birra. Norme che rivolgono una grande attenzione al consumatore, prevedendo la necessaria indicazione di completa informazione sul prodotto. Nel settore riso c’è una delega al Governo per il sostegno della produzione, per la riscrittura di norme di regolazione che sono addirittura precedenti alla guerra. Peraltro il settore risicolo italiano, che è il più importante d'Europa, è fortemente colpito dalla concorrenza delle produzioni dei Paesi extraeuropei. Nel comparto del pomodoro vengono introdotte precise definizioni dei prodotti per consentire che le denominazioni di vendita, le etichettature, forniscano una completa informazione al consumatore. Lo stesso dicasi per il comparto del miele, con le norme sull'anagrafe e sul sostegno al reimpianto di alveari immuni da parassiti. Per il settore alla birra sono introdotte norme a tutela dei piccoli birrifici con produzione inferiore a 200 mila ettolitri che daranno grande slancio a una produzione artigianale molto spesso portata avanti da giovani imprenditori.
  Questo provvedimento non è certamente perfetto e molte delle valutazioni critiche che lo riguardano hanno un qualche fondamento. Chiediamo al Governo di tenerne conto per le prossime azioni che intenderà intraprendere a tutela del comparto agricolo. Tuttavia, il collegato agricolo costituisce anche un forte segnale di attenzione che questo Governo rivolge al settore. È un testo costruito con il concorso e l'accordo delle associazioni di settore che peraltro ne apprezzano i contenuti e il valore. Per questo motivo Area Popolare voterà convintamente a favore.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Le questioni principali di questo provvedimento si riferiscono a un provvedimento datato, che risale appunto al Governo Letta, e alcune di queste questioni principali sono state posticipate in altri provvedimenti. Mi riferisco, in particolare, alle questioni sul mercato del lavoro, sulla regolamentazione del mercato del lavoro agricolo e alla questione del caporalato. Mi riferisco alla lotta alla contraffazione e all'introduzione di reati agroalimentari che possono garantire e tutelare la produzione interna anche all'estero, ma ovviamente anche sul mercato interno, soprattutto affinché i cittadini italiani possano accedere al cibo genuino, a quello che in etichetta viene indicato. Mi riferisco anche alla parte, riguardo al settore ittico, che è stata posticipata, per una parte rilevante, anche se comunque andiamo ad approvare una normativa sanzionatoria sul bracconaggio che ha sicuramente dei rilievi positivi. Mi riferisco anche ad un'altra parte che è stata posticipata, quella relativa all'agricoltura Pag. 67contadina, al riconoscimento di questa come dell'agricoltura che è più legata al territorio, che lo presidia e che è un valore aggiunto contro il dissesto idrogeologico, contro la mala gestione delle risorse naturali ed inoltre offre servizi ambientali dei più disparati.
  Quindi, l'agricoltura contadina è, in particolare, quella parte all'interno del settore agricolo che vorremmo veder riconosciuta e per la quale avanziamo delle proposte riguardo la trasformazione e l'adeguamento delle normative comunitarie, riguardanti la flessibilità, per individuare un regime fiscale adeguato, affinché questi 900 mila e più soggetti agricoli possano avere un quadro chiaro all'interno del quale muoversi, all'interno del quale poter svolgere la propria attività, non dovendo cadere nell'elusione, nel lavoro nero, ma potendo avere una diversificazione legittima riguardo a quello che sono invece le economie di scala agricole un po’ più grandi, quindi le aziende italiane con una dimensione e con una produttività maggiore. Da questo punto di vista, sicuramente, apprezziamo in questo provvedimento alcune semplificazioni, sia riguardo ai contratti di rete, sia in generale ai riferimenti e anche alla definizione di cosa è un rifiuto e cosa no in agricoltura, perché per un po’ di tempo abbiamo avuto sicuramente una contraddizione in campo che, in qualche maniera, viene sanata oggi. Ci sono delle parti interessanti anche sull'apicoltura dove sono stati recepiti direttamente alcuni nostri emendamenti; quindi si agevola in parte l'attività apistica dove però crediamo ci debba essere uno sforzo maggiore da parte del Governo a tutela di questo monitoraggio per dare continuità ad alcuni progetti in particolare. Riteniamo positiva certamente la parte che va a definire la birra artigianale. È un quadro normativo chiaro che non permette più di scrivere sostanzialmente birra artigianale su birre che subiscono processi di pastorizzazione o di filtrazione, oltre anche ad individuare anche la dimensione del birrificio. Basta ricordare che in Italia ci sono circa mille birrifici e che è bene che la dimensione rimanga in qualche maniera più piccola, perché questa permetta appunto una lavorazione artigianale e una cura del prodotto maggiore.
  Desta preoccupazione però, ovviamente, il percorso intrapreso in qualche maniera dal nostro Governo, il modello che si vuole mettere in campo riguardo a come stare all'interno dei mercati, nella globalizzazione dei mercati internazionali e del processo di globalizzazione che ha prodotto molti danni, sia alla biodiversità agroalimentare, che a quella naturale, sia al reddito degli agricoltori, come veniva anticipato, sia alle comunità locali che sono state espropriate delle proprie risorse e delle proprie terre a beneficio di grandi gruppi dell'agroindustria. Da questo punto di vista l'adesione totale e conforme al TTIP desta una seria preoccupazione proprio perché non capiamo neanche qual è la corazza che ci stiamo costruendo, mentre ci buttiamo in questo burrone sostanzialmente, dove poche indicazioni geografiche tipiche verranno riconosciute, dove ci sarà un tribunale di controversie che minaccerà la stessa formulazione normativa da parte dei Parlamenti. Quindi, si tratta di una minaccia alla democrazia e di una finestra su un regime post democratico.
  Ci preoccupa, dal punto di vista dell'agroalimentare, il fatto che non si investa allo stesso modo sulle produzioni e sulle filiere interne come si fa sull’export, che, comunque, è una parte marginale del consumo dei prodotti italiani. Ricordavo precedentemente, nel dibattimento in Aula, come i tre quarti delle vendite avvengono comunque nel mercato interno. Ciò non toglie che dobbiamo stare, ovviamente, nei mercati internazionali, in questo processo di globalizzazione, ma è proprio il come ci stiamo che a noi interessa, e, visto anche l'assorbimento della forestale da parte di altre forze dell'ordine, ci interessa anche come verrà ricostituita la capacità operativa di una polizia ambientale, come ci approcciamo anche ai nuovi OGM.
  Da questo punto di vista, una critica la rivolgo al Ministro, perché sta facendo, in qualche maniera, un passo più lungo della Pag. 68gamba, accodandosi all'Olanda, in Europa, per non voler individuare come OGM tutte le nuove tecniche di manipolazione genetica. Ci sembra un controsenso proprio perché si tratta comunque di manipolazione genetica, si tratta di OGM, e non vediamo per quale motivo non debbano essere chiamati così in sede europea. Affronteremo la questione ancora in Commissione, ma questo è un segnale di come, mentre il Parlamento all'unanimità ha impegnato il Governo, e il Governo poi ha prodotto i decreti adeguati, il Parlamento ha individuato una strada che è quella del divieto della coltivazione di OGM, in Europa, al momento, e il Governo prende una posizione in controtendenza con la volontà del Parlamento, con la volontà popolare, e non attende neanche il termine dell'indagine conoscitiva in Senato proprio sulle nuove tecnologie di manipolazione genetica dei vegetali e degli animali.
  Da questo punto di vista, quindi, ci riteniamo parzialmente soddisfatti dal provvedimento. Ci asterremo e continuiamo a credere che alcuni temi, in particolare quello del giusto reddito agli agricoltori, del riconoscimento del loro ruolo e della loro funzione sociale, oltre che produttiva, della questione della formazione dei prezzi di determinate filiere e della responsabilizzazione delle aziende trasformatrici e di raccolta del prodotto e di distribuzione di questo, siano temi che devono entrare nell'agenda politica del Governo, nel calendario parlamentare, e devono vedere un compimento, affinché, appunto, ci sia una reale sterzata nel settore primario, ma, più che una sterzata, un riconoscimento di quello che è il suo storico apporto all'economia italiana e di come vogliamo continuare a mettere in condizioni il settore di poter dare il suo contributo al Paese (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Russo. Ne ha facoltà.

  PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente. Trenta e passa articoli, il solito treno un po’ confuso di norme, privo del tutto di ambizione. Cos’è che manca a questo provvedimento ? Manca il sentimento, manca l'anima, manca, insomma, il disegno che, viceversa, dovrebbe animare ogni qualvolta si affronta una tematica così difficile e così complessa, che riguarda un settore importante come quello della filiera agricola del nostro Paese.
  Deleghe multiple, deleghe che si incastrano le une con le altre, generando confusione, e il provvedimento diventa talmente ampio per la complessità delle deleghe da essere anche considerato velleitario, per alcuni aspetti.
  Siamo ben lontani da quell'auspicata semplificazione di quello che rappresenta un elemento di criticità della filiera agricola, che rappresenta uno dei maggiori handicap della filiera agricola del nostro Paese: la moltiplicazione di adempimenti talvolta inutili, talaltra, addirittura, dannosi. Siamo al collage di singole disposizioni, senza che vi sia mai stato uno che abbia fatto un disegno complessivo. E poi se ne aggiunge un'altra, e poi c’è una legittima sollecitazione che arriva da qualche organizzazione, e poi ce n’è ancora un'altra, e il tutto sfilacciato, senza dare al provvedimento il sentimento di qual è l'agricoltura che noi vogliamo per il nostro Paese, senza indicare qual è la prospettiva agricola del nostro Paese.
  È la stessa degli altri Paesi europei ? È la stessa al sud e al nord ? È la stessa di venti anni fa ? È quella delle quote ? È quella dei limiti ? È quella dei divieti ? O, piuttosto, dovrebbe essere una prospettiva di una grande agricoltura distintiva, capace di interpretare i sentimenti di un territorio e provare a varcare, con quei sentimenti e con il prodotto, il mercato nazionale, ma anche il mercato internazionale ? È vero, vi è un elemento che ha contribuito a svuotare e a snaturare questo provvedimento.
  Nasce nel 2004, va un po’ avanti e indietro, il cosiddetto campo libero è intervenuto svuotando pezzi, e, guardate, non ha svuotato e basta: ha lasciato dei Pag. 69buchi. Manca quella organicità che, viceversa, noi volevamo leggere. Manca quella continuità di testo che, viceversa, noi volevamo provare a contribuire nel disegnare. È un testo, così com’è, complicato e, abbiamo detto, non organico. Invece di procedere a semplificazioni, all'articolo 5 si prevede la creazione di complessi testi unici, affidati alle cure di non ben precisati soggetti, i quali, bontà loro, dovranno risolvere incongruenze, antinomie, contraddizioni, che sono presenti non soltanto nella legislazione a monte, ma sono addirittura presenti nel medesimo testo che qui si va ad approvare.
  Una delega, insomma, tanto vasta da rischiare di essere inefficace, perché velleitaria ed anche arbitraria. Il Governo ha perso un'occasione importante, l'occasione di una vera semplificazione, di una concreta sburocratizzazione. Il Governo non ha voluto cogliere o non ha colto l'opportunità di imprimere una svolta alle produzioni agricole del nostro Paese. Scarsissima mi pare l'attenzione, in questo testo, alle piccole e medie imprese; ovviamente, ma non mi meraviglio, viene dimenticata la specificità delle produzioni, per esempio di quelle meridionali, ma non è una meraviglia.
  In questo senso non è la prima volta, e temo che non sarà nemmeno l'ultima, che si crede ad un'agricoltura a più velocità, abbandonando il Mezzogiorno al proprio destino. C’è qualche luce, per fortuna; c’è qualche luce nel lavoro parlamentare, e in modo particolare nel lavoro parlamentare condotto sulla filiera ippica, una delle filiere d'eccellenza del nostro Paese, abbandonata negli ultimi anni, dimenticata completamente, tanto dimenticata dal Governo che doveva già porre in esercizio una delega che il Parlamento aveva conferito e che, puntualmente, ha dimenticato di esercitare. Quindi, siamo alla luce perché il buio del Governo è stato tanto e tanto lungo.
  Abbiamo provato in ogni provvedimento negli ultimi due anni a sollecitare il Governo ad intervenire in questo modo, c’è da lagnarsi perché si è intervenuti finalmente ? Assolutamente no, anzi, meno male che finalmente è stato fatto, ma tardi e forse troppo tardi se consideriamo che poi il testo dovrà essere ulteriormente ovviamente approvato al Senato. Finalmente si dà valore ad una delle eccellenze del made in Italy che è la filiera ippica capace di misurare successi anche sportivi nel mondo, 50 mila lavoratori dimenticati che producono reddito ed offrono tasse al nostro Paese. E poi le ombre: devo dire qui ci sarebbe da scegliere e da trovarne troppe per poterle indicare tutte; abbiamo provato a chiedervi di stralciare tutta la parte ittica, tutta la parte della pesca. Peraltro c’è un provvedimento in arrivo sul quale mi pare che il Governo voglia che il Parlamento presti la giusta attenzione. Allora a che serve ? A che serve inasprire illogiche sanzioni che vanno a sperequare le medesime condizioni e che rendono ovviamente difficile anche l'esercizio di quelle sanzioni ? Addirittura siamo a sanzioni fino a 150 mila euro; a che serve penalizzare se non vi è un quadro d'insieme ben chiaro, controlli ben definiti e un sistema certo che garantisca il lavoro di quei lavoratori e anche l'utile di impresa ? È evidente che vi è una grave inadeguatezza ed è evidente anche che questa inadeguatezza fa il paio con le difficoltà che noi registriamo nelle due vicende che riguardano da una parte il rapporto con la Francia e dall'altra parte con Malta, dove i nostri pescatori sono affidati al libero arbitrio di altri Paesi che pare avrebbero ottenuto accordi segreti con il nostro Paese fino al punto da garantirsi miglia ulteriori di competenza. Che cos’è infine questo provvedimento ? Vorrei, ma non posso, una sorta di vorrei, vorrei far questo, poi vorrei far dell'altro, ma non posso. Io escludo che sia un «non posso perché non so», ho troppo rispetto per il Governo e per la filiera agricola del Governo, ma di fatto è un vorrei perché non posso. Il risultato è un testo privo di ambizione, risulta sbiadito, opaco e sostanzialmente ininfluente. Per queste ragioni, pur guardando a questa prospettiva con atteggiamento critico, vorremmo provare a credere che in questo testo quelle poche opportunità positive possano essere Pag. 70al meglio valorizzate e per questa ragione il gruppo di Forza Italia si asterrà nel voto finale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato L'Abbate. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE L'ABBATE. Signor Presidente, mi consenta innanzitutto di dire che siamo sconcertati dal fatto che il Ministro non sia qui in Aula e non sia stato presente per nulla durante la discussione di questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) tranne appena cinque minuti oggi e aver fatto una velina ieri a Renzi prima del suo discorso. Questa è un'offesa all'Aula e a tutta l'agricoltura italiana (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Habemus collegato, verrebbe da dire, Viceministro, dato che sono trascorsi più di due anni e il mondo e il settore agricolo erano in attesa di questo provvedimento; forse fuori c’è anche qualche fumata bianca ad annunciare l'approvazione di questo provvedimento, anche se il percorso non finisce qui perché andremo dall'altra parte, al Senato, e noi speriamo che sia licenziato nel più breve tempo possibile e che non resti lì fermo come è rimasto in precedenza. Vede, Viceministro, noi siamo orgogliosi di averlo portato sul tavolo della Commissione agricoltura e vedere approvati in questo provvedimento alcuni temi che non erano mai stati discussi, temi che abbiamo portato per primi in Commissione.
  Mi riferisco, in particolar modo, alla definizione della birra artigianale, una definizione importante per un settore importante per l'Italia, che vede tantissimi giovani impiegati, che vede sempre più giovani che si impiegano e che investono in questo settore. Quindi, era fondamentale avere una definizione chiara di cosa è la birra artigianale. Siamo riusciti a farlo, condividendo la definizione con quasi tutto il settore e, quindi, questa è veramente una nostra grande soddisfazione, come anche quella di essere riusciti a finanziare, a mettere a disposizione dei fondi per la filiera del luppolo, una filiera importante, sempre per la birra, che oggi in Italia è praticamente inesistente, se pensiamo che al momento sono coltivati solo due ettari e mezzo in tutta Italia – praticamente zero – e, quindi, importiamo totalmente il luppolo. Dunque, potremmo andare verso un prodotto al 100 per cento made in Italy.
  Siamo fieri di aver introdotto delle misure importanti per il settore apistico, in merito all'apicoltura italiana. Siamo riusciti ad impegnare il Governo ad applicare un'aliquota compensativa alla pappa reale così da stimolare il settore, dato che attrae molti giovani imprenditori e consente di tutelare le api, fondamentali per il mantenimento della biodiversità. Siamo riusciti ad ottenere la banca dati apistica, che è uno strumento fondamentale per la prevenzione delle patologie delle api oltre che a fare emergere l'illegalità, garantendo le nostre eccellenze. Per questo, quindi, abbiamo chiesto ed ottenuto l'inasprimento delle sanzioni per chi non si iscrive alla banca dati. Conosciamo i danni che ha comportato l'infestazione della Aethina tumida, soprattutto in Calabria. Ebbene, abbiamo chiesto ed ottenuto che gli apiari vengano reintrodotti in egual numero una volta accertata l'eradicazione della Aethina, utilizzando solo famiglie di api certificate per l'assenza di patogeni o parassiti.
  Siamo orgogliosi di aver impegnato il Governo finalmente ad istituire un ufficio di coordinamento forestale che proponga una politica unitaria per la gestione sostenibile delle nostre foreste e che sia un unico interlocutore dell'Italia ai tavoli internazionali in materia di foreste e clima. È un intervento necessario, visto che un terzo del nostro territorio è coperto da foreste, e visto che la nostra industria del legno, eccellenza riconosciuta a livello mondiale, abbisogna di materia prima.
  Siamo orgogliosi di avere consentito l'accesso, da parte di organismi privati, ai dati gestiti dal SIAN, necessari per i servizi Pag. 71di consulenza aziendale, cosa di cui le nostre imprese agricole hanno assolutamente bisogno.
  Però, Viceministro, si tratta di un provvedimento che purtroppo contiene troppe deleghe, tante deleghe date al Governo, deleghe che poi sostanzialmente sono quasi in bianco. Dobbiamo fidarci di quello che vuol fare il Governo come, ad esempio, sul riordino degli enti del MIPAAF come AGEA, un organismo che ci ha fatto fare delle figuracce a livello mondiale per la sua gestione e che, invece, è fondamentale per i pagamenti e il controllo dei contributi PAC, fondamentali per tutte le nostre imprese agricole.
  C’è la delega sul riordino dell'ippica, la seconda delega sul riordino dell'ippica, dato che il Governo non è stato in grado di apportare una riforma dopo aver ricevuto già una prima delega nel provvedimento relativo alla delega fiscale. Questo è un settore importante per il nostro Paese; era la sesta industria del Paese e oggi è totalmente al collasso. È un settore che riguarda un'intera filiera: l'ippica è agricoltura, è mangimistica, è veterinaria, è trasporto, è artigianato. Quindi, non è solo il cavallo in sé e per sé, l'allevamento, ma è un'intera filiera che va assolutamente risollevata.
  Si poteva fare di più, molto di più, in questo provvedimento, dato che sono due anni che le nostre imprese attendono, e noi le proposte le abbiamo fatte. Abbiamo fatto tante proposte ma, purtroppo e con grande rammarico, devo palesare il fatto che il Governo e la maggioranza le hanno bocciate. Abbiamo proposto l'abolizione dell'IMU agricola sui terreni in affitto ai coltivatori diretti e imprenditori agricoli.
  Un balzello inutile, che crea anche una differenza di trattamento e, quindi, uno svantaggio competitivo per chi ha il terreno in affitto. Che differenza c’è tra chi fa l'agricoltore con il terreno in affitto e quello che invece lo ha di proprietà ? Uno non pagherà l'IMU e uno invece la pagherà.
  Abbiamo proposto l'abolizione dell'odiato spesometro. Basta far pagare un balzello inutile ai nostri agricoltori che hanno un fatturato inferiore a 7000 euro, e quindi sono già esenti dal pagamento dell'IVA ? È un balzello inutile e odioso, di cui chiediamo la soppressione oramai da tre anni.
  Abbiamo chiesto di semplificare la compravendita dei terreni agricoli inferiori a 5000 metri quadri e con un valore inferiore a 5000 euro. Sarebbe stata una semplificazione utile, che avrebbe sburocratizzato il settore. Uno dei tanti problemi della nostra agricoltura infatti è la troppa burocrazia, ma purtroppo ci avete bocciato anche questa proposta.
  Abbiamo proposto la riduzione dell'accisa sulla birra. Se pensiamo che su 360 milioni di accise versate nel 2015, 10 milioni sono versate da seicentoventi birrifici da meno di 5000 ettolitri, mentre tutti gli altri hanno versato 340 milioni, questo ci fa capire che con una piccola misura, con un piccolo intervento per cifre non esagerate, avremmo avuto uno slancio ancora maggiore nel settore e, quindi, una maggiore occupazione ed un ritorno anche in termini di tasse maggiori da parte dello Stato. Anche questa proposta è stata bocciata !
  Abbiamo proposto la liberalizzazione dei fascicoli aziendali. Noi formiamo i nostri giovani, si laureano e diventano agronomi, hanno tutte le competenze tecniche per poter gestire un fascicolo aziendale, ma non glielo permettiamo. Quindi questo avrebbe consentito all'agricoltore di affidarsi al tecnico che più riteneva opportuno e capace, avrebbe dato una possibilità maggiore agli agronomi di poter lavorare, creando quindi ulteriori posti di lavoro e dando sfogo alla loro formazione.
  Abbiamo chiesto di evitare la costruzione di impianti inquinanti nelle zone dove ci sono le nostre DOP, le nostre IGP, dove ci sono le coltivazioni biologiche. Non possiamo da una parte professare il cibo made in Italy buono e poi dall'altra parte costruirgli accanto delle centrali altamente inquinanti. Avete bocciato anche questo !
  Per non parlare, viceministro, della norma capestro sulle quote rosa nei consigli di amministrazione dei consorzi ! Questa è una norma che in realtà non Pag. 72tutela le donne, perché le donne che vogliono assumere degli incarichi o dei ruoli di amministrazione importanti non devono essere obbligate a farlo, ma devono avere l'opportunità, la possibilità di poterlo fare ! Quello che oggi manca ! Il Movimento 5 Stelle dimostra che se si dà la possibilità alle donne di ricoprire dei ruoli importanti lo fanno, tutte le nostre liste hanno più del 50 per cento di parte femminile, quindi non serve una norma di questo tipo, tanto è vero che le stesse deputate del PD hanno presentato un ordine del giorno per cercare di mettere una pezza a questa norma totalmente inutile.
  Nella sostanza non possiamo valutare il provvedimento totalmente in maniera negativa. Ci spiace che non siano passate molte di queste proposte a favore del mondo agricolo e per questo noi esprimeremo un voto di astensione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Taricco. Ne ha facoltà.

  MINO TARICCO. Grazie Presidente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la legge che ci apprestiamo ad approvare rappresenta un tassello importante in un percorso di grande attenzione che il Governo e questo Parlamento, in questa legislatura, hanno dedicato all'agricoltura.
  Credo che coloro che siedono su questi banchi da qualche anno più di quanto non abbia fatto io, tornando indietro con la memoria non ricordino stagioni in cui si è lavorato così alacremente sulle vicende che riguardano la nostra agricoltura. Nella passata legislatura credo che, di fatto, se togliamo la legge n.33, la cosiddetta legge Zaia sulle quote latte, che ha devastato il segmento lattiero caseario non ci siano grandi cose da ricordare relativamente all'agricoltura.
  Noi qui veniamo da una storia che ha già affrontato temi importanti dell'agricoltura: col decreto «competitività», poi col decreto n. 51 sul settore in crisi. Abbiamo realizzato tutta una serie di lavori su molti settori importanti dall'olio al latte e ad altri settori. Nell'ultima legge di stabilità credo che si sia compiuto uno sforzo straordinario per dare prospettiva e strumenti ad un settore che, credo si possa dire senza tema di smentita, rappresenta una delle ossature importanti dei territori del nostro Paese. Agricoltura nel nostro Paese vuol dire in moltissimi casi manutenzione del territorio, vuol dire l'infrastruttura di base per il turismo e il commercio in tante aree marginali del Paese e vuol dire sostegno ad una economia diffusa e importante. Noi abbiamo lavorato proprio con questa convinzione, con la convinzione che lavorando per l'agricoltura lavoravamo per tutto un vasto territorio.
  In questa legge abbiamo misure di semplificazione, abbiamo provvedimenti importanti per i giovani e per le nuove imprese agricole che si insediano. A questo riguardo credo sia importante ricordare che gli interventi che andiamo a varare sono importanti anche perché in qualche misura coincidono con il varo dei nuovi programmi di sviluppo rurale portati avanti dalle regioni, che proprio il tema dell'insediamento dei giovani e la prospettiva delle aziende in tanti territori dovranno affrontare. Abbiamo affrontato temi riguardanti filiere che possono avere prospettive o che avevano problemi da affrontare e poi abbiamo affrontato aspetti normativi per quel che riguarda l'acquacoltura, la pesca e tutto il tema del bracconaggio.
  Dicevo del tema delle semplificazioni. Abbiamo affrontato la semplificazione nell'ambito dell'olio d'oliva, delle denominazioni di origine, della definizione di imprenditore agricolo, in materia di servitù, in materia di riduzione dei tempi per i provvedimenti amministrativi, ma, in qualche misura, sono semplificazioni importanti anche l'aver affrontato il quadro normativo della silvicoltura che deve essere rivisitato, l'aver affrontato il tema delle indennità di espropriazione latenti, aver affrontato il tema delle iscrizioni ai consorzi di raccolta rifiuti con le semplificazioni che sono collegate. Tanti sono i Pag. 73provvedimenti che hanno avuto l'ambizione di prendere in mano questo tema delle semplificazione, provando a coniugarlo in modo concreto e puntuale laddove c'erano questioni che chiedevano di essere affrontate.
  Dicevo prima dei giovani e degli insediamenti. Abbiamo inserito in questo provvedimento una norma sulle società di affiancamento e sulla banca della terra, sono provvedimenti importanti proprio perché hanno l'ambizione di accompagnare quel processo in atto, sostenuto soprattutto con i programmi di sviluppo rurale di reinsediamento, di garantire una prospettiva a quelle aziende che naturalmente non ce l'avrebbero. Credo che parlare di questi temi voglia dire parlare di gran parte dei territori appenninici della nostra Italia, ma anche di fette importanti di aree pedemontane e collinari svantaggiate. Quindi questo tema è un tema assolutamente fondamentale.
  Si affronta il tema della riorganizzazione di enti, a partire dal campo dell'assistenza tecnica in zootecnia e degli enti vigilati e partecipati dal Ministero. La delega per la riforma del settore ippico, già citato primo, che richiede veramente un intervento urgente fondamentale, proprio perché è sempre stato un asset importante, anche per la qualità dei nostri territori, che invece in questo momento ha oggettivamente problemi grossissimi di fronte.
  Vi è poi la riorganizzazione della gestione del rischio. Dicevo prima: è un provvedimento che contiene interventi importanti per settori e filiere che o hanno grossi problemi da affrontare, o hanno comunque delle grosse potenzialità di sviluppo. Abbiamo affrontato questioni inerenti al pomodoro, al riso; voglio solo citare la delega al riso, importante anche perché nasce da una condivisione globale di tutta la filiera, su come riregolamentare, alla luce delle nuove necessità, il tema della valorizzazione e della commercializzazione di questo prodotto.
  Abbiamo affrontato il tema dell'apicoltura, con alcuni interventi che nelle audizioni che abbiamo svolto sono emersi con forza da parte di tutta la filiera. E poi abbiamo approntato questo se vogliamo piccolo settore, ma che è un fiore all'occhiello delle nostre produzioni tipiche di qualità del territorio, che è la birra artigianale: un fenomeno straordinario che in pochi anni è cresciuto in modo importantissimo. Credo che ormai siamo prossimi agli ottocento-mille birrifici artigianali su tutto il nostro territorio, che rappresentano quantitativamente numeri non comparabili con gli impianti industriali, ma che sicuramente rappresentano la punta di diamante di una qualità italiana che sta conquistando anche all'estero riconoscimenti e apprezzamenti per la qualità e l'innovazione che ha saputo mettere in campo.
  E poi – è già stato detto – era prevista nella versione originaria di questo provvedimento una serie di norme che riguardavano l'acquacoltura e la pesca: si è deciso di lasciare fuori gran parte di questa normativa, proprio perché in Commissione sta emergendo un testo organico su tale materia; si è però deciso di mantenere in questo provvedimento il tema delle sanzioni, proprio perché tema a sé stante e che richiedeva di essere trattato.
  È stato poi introdotto, importante nel dibattito in Commissione alla Camera, il tema del contrasto al bracconaggio. Credo che sia un passo importante in termini, oserei dire, di civiltà giuridica e di rispetto dell'ambiente, e di chi sul territorio ha l'ambizione di vivere rispettando le regole. Mi sembra un provvedimento importante, che segna un passo significativo: non sarà perfetto, ma ritengo (e l'ordine del giorno che è stato approvato va esattamente in questa direzione) ci sia tutta la volontà, verificatolo per un po’ di tempo nel suo divenire, di intervenire poi eventualmente per monitorarlo. Mi viene da esprimere una considerazione: in quest'Aula abbiamo sentito che questo provvedimento sarebbe sbagliato da chi lo ritiene eccessivamente rigido e da chi lo ritiene eccessivamente blando; credo che questa possa essere una sorta di certificazione da verificare, ma una certificazione di equilibrio.Pag. 74
  Ancora un'ultima notazione: uno degli ultimi articoli del provvedimento riguarda una definizione puntuale dei materiali che vengono utilizzati per il biogas, che non vengono più definiti come rifiuti. Può sembrare una piccola cosa, è un piccolo articolo; ma per chi ha lavorato sui territori si tratta di una norma che risolve diversità di interpretazione da territorio a territorio, situazioni complesse che si vengono a creare su questi temi, con un'interpretazione univoca che credo potrà dare prospettiva ad un settore, quello del biogas, che contiene in sé la potenzialità di produrre energie valorizzando materiale che comunque degraderebbe di suo nell'ambiente, e che merita quindi questo tipo di valorizzazione.
  Il lavoro fatto credo di poter dire sia un lavoro assolutamente importante. Lo è per l'agricoltura, che in questa stagione sta sicuramente attraversando una fase molto complessa, ma che è al tempo stesso un settore che sta esprimendo delle potenzialità straordinarie, soprattutto per quel che riguarda l’export dei prodotti di qualità. Sono circolate nei giorni scorsi le prime valutazioni sull’export 2015: a quanto pare superiamo i 36 miliardi di euro di prodotto esportato.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  MINO TARICCO. Quell'orizzonte quindi che ci si era definito (vado a concludere, Presidente), dei 50 miliardi, non è più così lontano !
  Come ho detto all'inizio del mio intervento, parlare di agricoltura vuol dire parlare di ciò che riguarda la vita di tanta parte dei nostri territori: in questo senso la soddisfazione che proviamo è grande, perché abbiamo lavorato per l'agricoltura, ma attraverso essa abbiamo lavorato per tutto ciò che c’è di grande, di potenzialmente importante per l'economia e il futuro dei territori.
  Un'ultimissima considerazione: voglio esprimere – e credo, in questo, di poter interpretare la sensibilità di tutto il Partito Democratico – tutto l'apprezzamento per come si è svolto il lavoro in Commissione e ringraziare tutti i gruppi che hanno contribuito a questo lavoro, perché è stato veramente un grande gioco di squadra...

  PRESIDENTE. Concluda, collega.

  MINO TARICCO. Chiudo veramente. Un gioco di squadra portato avanti anche in grande sinergia con il Governo, per questo esprimo parere favorevole a nome del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO, Relatore. Signor Presidente, solo alcuni secondi, intanto per ringraziare i gruppi parlamentari, così come ha fatto il collega Taricco, per l'ottimo lavoro svolto e per l'impegno profuso ad individuare ogni soluzione normativa utile a far diventare il collegato agricolo uno strumento efficace a rilanciare la competitività delle imprese agricole, a sostenere il reddito degli agricoltori, a valorizzare le nostre produzioni e a tutelare la salute dei cittadini. Il voto che i rappresentanti dei gruppi hanno appena pronunciato ci incoraggia ulteriormente e testimonia una sostanziale convergenza, che apprezziamo; così come mi sia consentito di ringraziare il presidente Sani, i dipendenti della Camera e in particolare quel piccolo team di collaboratori della Commissione agricoltura guidati dai consiglieri De Girolamo e Sindici, la cui professionalità ha reso possibile l'approvazione veloce di questo provvedimento. Facendomi inoltre interprete del sentimento dei colleghi del gruppo, rivolgo un grazie di cuore al presidente Rosato e all'ufficio di presidenza del gruppo del PD, per averci sempre sostenuto ed accompagnato in questo percorso. Un grazie, infine, a lei, Presidente, per la pazienza e al Pag. 75Ministro Martina, per il lavoro che svolge (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Immagino per ringraziamenti.

  ANDREA OLIVERO, Viceministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Esattamente. La ringrazio, Presidente. Davvero, soltanto un istante per un ringraziamento, oltre che alla Commissione, al presidente Sani e al relatore Oliverio, a tutti i commissari, di maggioranza e di opposizione, per l'ottima collaborazione ed il confronto costruttivo. Credo che le molte cose che sono state dette questa mattina, le osservazioni e le analisi che sono state compiute anche in sede di dichiarazione di voto ci dicano del lavoro fatto ma anche dell'impegno comune che abbiamo per proseguirlo. In questa direzione opereremo, ma forti anche di quanto emerge da questo lavoro che oggi portiamo alla votazione qui alla Camera, nella speranza che appunto presto diventi legge per lo Stato. Quindi, grazie davvero.

(Coordinamento formale – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
  (Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3119-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n.  3119-A, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carbone, Carnevali, Stumpo, Villarosa, De Lorenzis, Fabbri.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
  S. 1328 – «Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale» (Approvato dal Senato) (3119-A):

   Presenti  360   
   Votanti  240   
   Astenuti  120   
   Maggioranza  121   
    Hanno votato  240.

  La Camera approva (Vedi votazioni – Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti (ore 14,33).

  PRESIDENTE. Comunico che la Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza identificazione e trattenimento dei migranti il deputato Federico Gelli, in sostituzione del deputato Gennaro Migliore, dimissionario.

Sui lavori dell'Assemblea (ore 14,34).

  PRESIDENTE. Avverto che, con lettera del 17 febbraio 2016, la presidente della Commissione giustizia ha rappresentato l'esigenza, avanzata dal relatore del provvedimento nella seduta del 17 febbraio ed in quella sede condivisa da tutti i gruppi presenti, che la Commissione concluda l'esame in sede referente della proposta di legge recante modifica all'articolo 52 del codice penale in materia di difesa legittima Pag. 76non prima di giovedì 3 marzo. Conseguentemente, l'esame del provvedimento in Assemblea previsto a partire da lunedì 22 febbraio è differito ad altra data.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Venerdì 19 febbraio 2016, alle 9:

  Svolgimento di interpellanze urgenti.

  La seduta termina alle 14,35.

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE DELLA DEPUTATA MONICA FAENZI SUL DISEGNO DI LEGGE N. 3119-A

  MONICA FAENZI. Signor Presidente, rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi !
  Il Gruppo Alleanza liberal popolare, voterà a favore del provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica. Siamo convinti infatti che attraverso tale impianto normativo, decisamente corposo e che include moltissimi segmenti del settore economico, produttivo e del commercio legato all'agricoltura e all'agroalimentare, il Governo, anche a grazie alle modifiche introdotte in sede d'esame, sia effettivamente intenzionato a porre al centro dell'azione politica la nostra agricoltura, per farla definitivamente uscire da quella visione di settore secondario della nostra economia.
  Tradizionalmente, com’è peraltro noto, il comparto è visto come un settore anticiclico, intendendo con questo che esso si muove in senso opposto rispetto a quello che fa l'economia nel complesso: in particolare, quando diminuisce il prodotto interno lordo, il valore aggiunto agricolo cresce.
  In realtà se l'agricoltura sembra resistere meglio di altri settori alla crisi, ciò va letto in termini relativi: in effetti, l'agricoltura peggiora, ma non tanto quanto gli altri settori economici e con un certo ritardo, a causa della maggiore rigidità dell'offerta e della domanda di beni agroalimentari.
  E se la crisi economica si è fatta sentire anche sul medesimo comparto, anche se con un po’ di ritardo, tuttavia dimostra di essere ancora vivo e vitale.
  Nonostante tutti i problemi che condizionano la competitività delle aziende come i costi produttivi record, i prezzi sui campi non remunerativi e una burocrazia lenta e inefficiente, il settore primario traina la ripresa dell'occupazione.
  In questo scenario signor Presidente e colleghi, il disegno di legge delega che oggi la Camera approva in seconda lettura, s'inserisce coerentemente con le esigenze richieste da tempo dalle imprese e dagli operatori del settore agricolo.
  Penso ad esempio alle misure chiare che vanno nella direzione della semplificazione, che è fra le prime delle richieste che gli operatori fanno a noi legislatori.
  Mi riferisco, in particolare, alla previsione della raccolta in un unico codice agricolo di tutte le norme che riguardano la materia.
  Così come valuto positivamente le misure per il contrasto alla contraffazione ed un titolo dedicato specificamente alla materia del lavoro agricolo.
  Di altrettanta meritevole considerazione è il tema della riorganizzazione del sistema degli enti vigilati. Un aspetto direi fondamentale oggi, la cui esigenza era avvertita da tempo e che io sin dalla scorsa legislatura avevo evidenziato in Commissione Agricoltura, presentando una proposta di legge specifica sul tema della razionalizzazione dell'assetto e dei compiti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
  E ancora: un capitolo specifico al tema della pesca e dell'acquacoltura, con disposizioni immediatamente applicabili, che corrispondono all'allarme e alle richieste che ci vengono dal settore ittico. Anche qui, si introducono norme di semplificazione sulla disciplina dei prodotti della Pag. 77pesca, estendendo per il comparto disposizioni in materia di razionalizzazione dei controlli.
  Ancora: si viene incontro alle richieste e alle esigenze molteplici, delle tante imprese agricole che ogni giorno, con passione e tanti sacrifici di ogni tipo, sono presenti sul mercato anche e soprattutto quello estero e che rappresentano la nostra bandiera del made in Italy, attraverso misure della difesa della nostra autenticità ed etichettatura.
  Al riguardo, attraverso le disposizioni indicate dal titolo IV, relative ai singoli settori produttivi, s'introducono specifiche misure in favore della tracciabilità del riso, della trasformazione del pomodoro, di semplificazione per i piccoli produttori di burro, esentandoli dall'obbligo di tenuta dei registri di carico e scarico.
  Così come il disegno di legge va incontro a numerose filiere produttive: dalla definizione di birra artigianale, a quella del fungo cardoncello, per fare un esempio, dimostrando una sensibilità apprezzabile da parte del legislatore, nei riguardi delle tantissime aziende di piccola e media dimensione appartenenti al mondo agricolo.
  Potrei continuare ad elencare le numerose disposizioni contenute del disegno di legge delega, ma in considerazione del contingentamento dei tempi mi limito ancora a due osservazioni.
  La prima è rivolta alle misure che favoriscono il ricambio generazionale, attraverso lo strumento delle società di affrancamento per le terre agricole, proprio per favorire il passaggio delle attività agricole alle nuove generazioni.
  Attraverso la delega al Governo s'istituisce la Banca delle terre agricole, al fine di facilitare l'incontro tra la domanda e l'offerta dei terreni e delle aziende agricole, nonché di agevolare la modernizzazione della logistica nel comparto agro alimentare.
  La seconda è indirizzata direttamente al Governo e riguarda il comparto ippico.
  Vedete il settore ippico, nonostante sia caratterizzato da una tradizione di eccellenza e un forte radicamento nel Paese, a mio avviso, non è stato adeguatamente considerato negli ultimi anni.
  L'assenza di significativi interventi di svolta, unitamente ai ritardi dettati dai nuovi meccanismi di governance del settore, hanno contribuito in questo periodo in forma negativa ad accentuare il declino dell'ippica, anche a causa dell'assenza di iniziative legislative ad hoc, in grado di fornire risposte agli operatori e all'intera filiera.
  In merito alla riforma del settore, la delega che il provvedimento affida al Governo per il riassetto delle modalità di finanziamento e gestione delle attività di sviluppo e promozione del comparto, va nella giusta direzione.
  L'auspicio tuttavia è che questa volta, non si perda ulteriore tempo, in considerazione che il mondo dell'ippica italiana va tutelato e rilanciato, come la sua gloriosa storia merita.
  Stilare un elenco di colpevoli con nomi e cognomi della gravissima crisi in cui si trova l'ippica è complicato, e forse perfino inutile, analizzare le ragioni del declino di un settore una volta prospero ma che può essere d'aiuto alla nostra economia, specie in tema di posti di lavoro.
  Ciononostante signori del Governo, la mia più che una critica è una esortazione affinché in questa parte che rimane della legislatura, vi sia maggiore attenzione, mirate iniziative legislative volte a sostenere il settore ippico, salvaguardando l'esistenza stessa della filiera nazionale, nelle sue componenti migliori, sia ripristinando le riduzioni finanziarie previste, che accelerando gli interventi volti al funzionamento reale dell'organo di gestione della Lega ippica italiana.
  Concludo il mio intervento rilevando come tale provvedimento attraverso una serie di norme immediatamente precettive, altre contenenti delega al Governo per l'emanazione di appositi decreti legislativi, si pone come obiettivo principale quello di sburocratizzare e semplificare senza ridurre i controlli.
  Aiutare le imprese, a partire da quelle piccole e medie, ad operare in rete, sostenendo le organizzazioni dei produttori, Pag. 78la nascita delle interprofessioni, gli accordi di filiera, la promozione di qualità e di sicurezza alimentare, accompagnando l'innovazione tecnologica indispensabile per assicurare sostenibilità tanto ambientale quanto economica, sono tutti aspetti che noi del Gruppo Ala non possiamo non condividere e che da sempre abbiamo portato aventi con le nostro proposte legislative.
  Per tali motivi annuncio il voto favorevole a nome del mio Gruppo.

Pag. 79

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE N. 3317 E ABB. E DELLA PROPOSTA DI LEGGE N. 275-A/R E ABB.

Pdl n. 3317 e abb. – Istituzione del fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno all'editoria

Tempo complessivo: 18 ore e 30 minuti, di cui:
• discussione generale: 7 ore e 30 minuti;
• seguito dell'esame: 11 ore.

Discussione generale Seguito dell'esame
Relatore per la maggioranza 20 minuti 20 minuti
Relatore di minoranza 10 minuti 10 minuti
Governo 20 minuti 20 minuti
Richiami al regolamento 10 minuti 20 minuti
Tempi tecnici 1 ora e 15 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 12 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) 1 ora e 36 minuti (con il limite massimo di 12 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 5 ore e 18 minuti 6 ore e 59 minuti
 Partito Democratico 39 minuti 2 ore e 2 minuti
 MoVimento 5 Stelle 33 minuti 52 minuti
 Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 32 minuti 40 minuti
 Area Popolare (NCD - UDC) 31 minuti 32 minuti
 Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia e Libertà 31 minuti 32 minuti
 Scelta Civica per l'Italia 31 minuti 28 minuti
 Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini 30 minuti 27 minuti
 Democrazia Solidale – Centro Democratico 30 minuti 26 minuti Pag. 80
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 30 minuti 24 minuti
 Misto: 31 minuti 36 minuti
  Conservatori e Riformisti 8 minuti 8 minuti
  Alternativa Libera 7 minuti 8 minuti
  Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA – MAIE - Movimento Associativo italiani all'estero 6 minuti 7 minuti
  Minoranze Linguistiche 4 minuti 5 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 3 minuti 4 minuti
  Unione Sudamericana Emigrati Italiani 3 minuti 4 minuti

Pdl n. 275-A/R e abb. – Disposizioni in materia di conflitti di interessi

Seguito dell'esame: 14 ore e 30 minuti.

Relatore per la maggioranza 20 minuti
Relatori di minoranza 30 minuti (complessivamente)
Governo 20 minuti
Richiami al regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 1 ora e 10 minuti
Interventi a titolo personale 2 ore e 14 minuti (con il limite massimo di 17 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 9 ore e 46 minuti
 Partito Democratico 2 ore e 53 minuti
 MoVimento 5 Stelle 1 ora e 14 minuti
 Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 55 minuti
 Area Popolare (NCD - UDC) 44 minuti
 Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia e Libertà 44 minuti
 Scelta Civica per l'Italia 39 minuti
 Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini 37 minuti
 Democrazia Solidale – Centro Democratico 36 minuti Pag. 81
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 34 minuti
 Misto: 50 minuti
  Conservatori e Riformisti 12 minuti
  Alternativa Libera 11 minuti
  Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA – MAIE - Movimento Associativo italiani all'estero 10 minuti
  Minoranze Linguistiche 7 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 5 minuti
  Unione Sudamericana Emigrati Italiani 5 minuti

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 3119-A - em. 3.1 314 312 2 157 24 288 105 Resp.
2 Nom. em. 3.2 319 317 2 159 36 281 105 Resp.
3 Nom. em. 3.3 327 325 2 163 50 275 105 Resp.
4 Nom. articolo 3 338 305 33 153 304 1 103 Appr.
5 Nom. articolo 4 354 267 87 134 266 1 101 Appr.
6 Nom. articolo 5 368 327 41 164 326 1 100 Appr.
7 Nom. em. 6.1 369 366 3 184 128 238 100 Resp.
8 Nom. articolo 6 370 326 44 164 322 4 100 Appr.
9 Nom. articolo 7 373 255 118 128 253 2 100 Appr.
10 Nom. articolo 8-bis 370 304 66 153 303 1 100 Appr.
11 Nom. articolo 8-ter 382 279 103 140 278 1 100 Appr.
12 Nom. em. 8-quater.300 389 333 56 167 332 1 100 Appr.
13 Nom. articolo 8-quater 385 262 123 132 262 100 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 8-quinquies.1 383 371 12 186 46 325 100 Resp.
15 Nom. articolo 8-quinquies 395 289 106 145 289 100 Appr.
16 Nom. articolo 8-sexies 396 362 34 182 362 100 Appr.
17 Nom. articolo 8-septies 399 338 61 170 276 62 100 Appr.
18 Nom. articolo 8-octies 400 368 32 185 368 99 Appr.
19 Nom. em. 9.1 395 329 66 165 58 271 99 Resp.
20 Nom. em. 9.300 396 355 41 178 351 4 99 Appr.
21 Nom. articolo 9 386 300 86 151 299 1 99 Appr.
22 Nom. articolo 10 399 359 40 180 338 21 99 Appr.
23 Nom. articolo agg. 10.01 403 383 20 192 89 294 100 Resp.
24 Nom. em. 11-bis 399 294 105 148 281 13 100 Appr.
25 Nom. articolo 12 403 351 52 176 350 1 100 Appr.
26 Nom. articolo 13 407 355 52 178 355 100 Appr.


INDICE ELENCO N. 3 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. articolo 14 407 359 48 180 359 99 Appr.
28 Nom. em. 15.300 417 311 106 156 311 99 Appr.
29 Nom. articolo 15 411 355 56 178 354 1 100 Appr.
30 Nom. articolo 16 418 379 39 190 379 100 Appr.
31 Nom. articolo 17 421 286 135 144 286 100 Appr.
32 Nom. articolo 18 421 276 145 139 272 4 100 Appr.
33 Nom. articolo 19 411 268 143 135 268 100 Appr.
34 Nom. articolo 20 417 267 150 134 267 100 Appr.
35 Nom. articolo 21 416 268 148 135 268 100 Appr.
36 Nom. articolo 22 414 266 148 134 266 100 Appr.
37 Nom. articolo 23 415 269 146 135 268 1 100 Appr.
38 Nom. articolo 24 419 269 150 135 269 100 Appr.
39 Nom. articolo 25 414 270 144 136 269 1 100 Appr.
INDICE ELENCO N. 4 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. articolo 25-bis 420 273 147 137 272 1 100 Appr.
41 Nom. em. 25-ter.1 415 396 19 199 128 268 100 Resp.
42 Nom. articolo 25-ter 413 338 75 170 326 12 100 Appr.
43 Nom. em. 25-quater.1 407 368 39 185 97 271 100 Resp.
44 Nom. em. 25-quater.2 405 322 83 162 72 250 100 Resp.
45 Nom. em. 25-quater.4 382 369 13 185 136 233 100 Resp.
46 Nom. em. 25-quater.5 391 383 8 192 139 244 100 Resp.
47 Nom. em. 25-quater.8 400 384 16 193 140 244 100 Resp.
48 Nom. articolo 25-quater 400 370 30 186 359 11 100 Appr.
49 Nom. em. 25-quinquies.2 413 411 2 206 160 251 100 Resp.
50 Nom. articolo 25-quinquies 410 373 37 187 372 1 100 Appr.
51 Nom. em. 25-sexies.300 415 283 132 142 282 1 100 Appr.
52 Nom. articolo 25-sexies 417 363 54 182 363 100 Appr.


INDICE ELENCO N. 5 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. articolo 25-septies 412 364 48 183 364 100 Appr.
54 Nom. mantenimento articolo 25-octies 408 371 37 186 261 110 100 Appr.
55 Nom. em. 29.1 415 405 10 203 153 252 100 Resp.
56 Nom. articolo 29 416 391 25 196 381 10 100 Appr.
57 Nom. em. 29-bis.1 385 382 3 192 152 230 100 Resp.
58 Nom. em. 29-bis.25 393 382 11 192 112 270 100 Resp.
59 Nom. em. 29-bis.19 394 381 13 191 114 267 99 Resp.
60 Nom. em. 29-bis.24 398 375 23 188 105 270 99 Resp.
61 Nom. em. 29-bis.23 404 377 27 189 107 270 99 Resp.
62 Nom. em. 29-bis.2 397 375 22 188 106 269 99 Resp.
63 Nom. em. 29-bis.20 400 374 26 188 104 270 99 Resp.
64 Nom. em. 29-bis.3, 29-bis.21 396 377 19 189 125 252 99 Resp.
65 Nom. em. 29-bis.22 398 382 16 192 130 252 99 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 29-bis.4 402 386 16 194 135 251 99 Resp.
67 Nom. em. 29-bis.5 407 393 14 197 140 253 99 Resp.
68 Nom. em. 29-bis.6 409 389 20 195 135 254 99 Resp.
69 Nom. em. 29-bis.7 408 362 46 182 106 256 99 Resp.
70 Nom. em. 29-bis.8 405 383 22 192 127 256 99 Resp.
71 Nom. em. 29-bis.9 401 382 19 192 129 253 99 Resp.
72 Nom. em. 29-bis.11 408 385 23 193 133 252 99 Resp.
73 Nom. em. 29-bis.18 407 380 27 191 33 347 99 Resp.
74 Nom. articolo 29-bis. 412 378 34 190 376 2 99 Appr.
75 Nom. articolo agg. 29-bis.01 396 284 112 143 46 238 99 Resp.
76 Nom. articolo agg. 29-bis.02 404 355 49 178 110 245 99 Resp.
77 Nom. Mantenimento articolo 30-bis 397 320 77 161 251 69 99 Appr.
78 Nom. articolo 31 398 322 76 162 321 1 99 Appr.


INDICE ELENCO N. 7 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 87)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. odg 9/3119-A/20 364 351 13 176 125 226 99 Resp.
80 Nom. odg 9/3119-A/21 371 365 6 183 134 231 99 Resp.
81 Nom. odg 9/3119-A/45 371 368 3 185 146 222 99 Resp.
82 Nom. odg 9/3119-A/49 383 379 4 190 145 234 99 Resp.
83 Nom. odg 9/3119-A/52 375 372 3 187 139 233 99 Resp.
84 Nom. odg 9/3119-A/64 376 315 61 158 77 238 99 Resp.
85 Nom. odg 9/3119-A/65 378 281 97 141 53 228 99 Resp.
86 Nom. odg 9/3119-A/69 353 344 9 173 119 225 99 Resp.
87 Nom. Ddl 3119-A - voto finale 360 240 120 121 240 95 Appr.