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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 482 di martedì 15 settembre 2015

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

  La seduta comincia alle 10,05.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  FERDINANDO ADORNATO, Segretario, legge il processo verbale della seduta dell'11 settembre 2015.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Ascani, Baretta, Castiello, Cominelli, D'Uva, Damiano, Epifani, Faraone, Antonio Martino, Meta, Palma, Piccoli Nardelli, Rostan, Scagliusi, Schullian, Sereni, Vignaroli e Zampa sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente centotré, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di una interpellanza e di una interrogazione (ore 10,10).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza e di una interrogazione.

(Iniziative del Governo volte a negare le autorizzazioni per la prospezione di idrocarburi nel mare Adriatico – n. 2-00943)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza all'ordine del giorno Melilla n. 2-00943, concernente iniziative del Governo volte a negare le autorizzazioni per la prospezione di idrocarburi nel mare Adriatico (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazione).
  Chiedo al deputato Melilla se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

  GIANNI MELILLA. Sì, grazie, Presidente. La regione Abruzzo rischia di trasformarsi da regione dei parchi, da regione verde d'Europa, come è stata definita da più parti, avente ben oltre il 40 per cento del suo territorio protetto da quattro parchi nazionali, un'area protetta marina nazionale e trenta riserve statali e regionali, a distretto petrolifero.
  Contro questa sciagurata ipotesi, purtroppo, sempre più reale, vi è stata e vi è una vasta mobilitazione popolare. Istituzioni, comuni, regione Abruzzo, la Chiesa, ma soprattutto le forze produttive e sociali, i cittadini, il popolo, comitati di base, sorti ovunque, si sono mobilitati. Lo scorso anno vi fu una grande manifestazione a Pescara, con 40 mila persone; qualche Pag. 2mese fa a Lanciano una manifestazione con 60 mila persone. L'Abruzzo è una regione piccola, queste cifre non le mette insieme nessuno, a testimonianza di come ci sia una profonda preoccupazione in strati ampiamente maggioritari della popolazione abruzzese.
  In un recente dossier delle associazioni ambientaliste si evidenzia lo stato attuale delle ricerche e delle perforazioni di idrocarburi in Abruzzo, sia in terra che in mare: 2.213 chilometri quadri interessati da permessi di ricerca, 441 chilometri quadri interessati da concessioni di coltivazione, 101 chilometri quadri interessati da concessioni di stoccaggio, 35 chilometri quadri interessati da istanze per concessione di coltivazione, 1.018 chilometri quadri interessati da istanze per concessioni di stoccaggio, 4.222 chilometri quadri interessati da istanze per permessi di ricerca. Una enormità !
  Il WWF Abruzzo sottolinea come nel 2009 oltre il 51,7 per cento del territorio fosse interessato da istanze di ricerca ed estrazione di idrocarburi.
  In queste settimane il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha dato o si accinge a dare il proprio parere positivo ad una decina di nuovi pozzi destinati alla ricerca o all'estrazione di petrolio, tutti all'interno delle 12 miglia di distanza dalla costa. Ne cito alcuni dai nomi intriganti e molto improbabili rispetto agli effetti lugubri che possono avere per la salute del mare e dei cittadini abruzzesi: «Elsa 2», della società Petroceltic – perché poi questi progetti sono tutti di iniziativa di grandi multinazionali straniere – un pozzo esplorativo a 7 chilometri dalla meravigliosa spiaggia di Lido Riccio ad Ortona, con parere positivo della commissione VIA a marzo 2015, in attesa del decreto; «Ombrina mare», società Rockhopper, 4-6 pozzi di estrazione, una nave galleggiante ad appena 6 miglia dalla costa di fronte a San Vito chietino; «Rospo mare», 3-4 nuovi pozzi di estrazione a 20 chilometri dalla costa di fronte a Vasto. Sono tutti progetti che insistono su un territorio vincolato a parco nazionale, perché lì è stato istituito alcuni anni fa il Parco nazionale della costa teatina.
  Sono tutti progetti fermati nel 2010 dal decreto dell'allora Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Prestigiacomo – che, purtroppo, cari Ministri del Governo Renzi, ci fate rimpiangere –, che vietava nuove trivellazioni almeno all'interno delle 12 miglia.
  Questo divieto è stato resuscitato dal decreto del Ministro dello sviluppo economico Passera del Governo Monti nel 2012, che escludeva dall'applicazione del provvedimento i procedimenti in corso. Naturalmente il Governo Renzi è andato avanti a tutta birra su questa linea con una legge assolutamente criminogena.
  Sono numerose le criticità procedurali e di contenuto: il parere del comitato VIA, considerato valido, è stato rilasciato nel 2009, senza tenere conto delle mutate condizioni ambientali e sociali; non viene considerato l'effetto cumulo con altri progetti; tutte queste procedure non sono state assoggettate a valutazione ambientale strategica, con il paradosso che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare richiede tale adempimento al Governo croato per le nuove concessioni nell'Adriatico, ma poi non applica questa procedura a quelle di propria competenza; non è stato ripubblicato, come invece accaduto per «Ombrina mare», il progetto per le osservazioni del pubblico alla procedura di VIA-AIA congiunta; l'analisi del rischio per gli incidenti non è stata esaminata dalla Commissione, che però l'ha richiesta entro l'avvio dei lavori, quindi ha riconosciuto come aspetto critico del progetto questo punto.
  A mio avviso, la procedura di valutazione di impatto ambientale così perde totalmente di significato, se gli elementi indispensabili per una corretta valutazione vengono rimandati alla fase esecutiva. Di qui la mia interpellanza, per conoscere le ultime iniziative del Ministero dell'ambiente, sempre con l'obiettivo di non concedere le autorizzazioni, per evitare che tutti questi interventi mettano a serio rischio il futuro ambientale della regione Abruzzo e del Mare Adriatico.

Pag. 3

  PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo, ha facoltà di rispondere.

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, Il Ministero dell'ambiente è l'autorità competente a svolgere le procedure di valutazione di impatto ambientale per tutte le attività inerenti la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi a mare e a terra, su tutto il territorio nazionale. L'autorizzazione finale all'avvio di tali attività, che deve tener conto degli esiti della valutazione d'impatto ambientale, spetta invece al Ministero dello sviluppo economico, che è l'autorità preposta alla valutazione comparativa dei diversi interessi pubblici e privati in gioco e al relativo bilanciamento.
  Quanto alle specifiche competenze del Ministero dell'ambiente, è possibile osservare quanto segue. Nel corso del biennio 2014-2015 sono stati avviati complessivamente 28 procedimenti di valutazione di impatto ambientale per attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi, di cui 17 a mare e 11 a terra, e sono stati emanati 20 provvedimenti di compatibilità ambientale: 16 su 20 pronunce positive (localizzate principalmente nel Mare Adriatico meridionale, Mare Adriatico centrale e Stretto di Sicilia) e 4 archiviazioni.
  La mancata elaborazione, da parte delle autorità italiane, di una valutazione ambientale strategica del programma di attività relativo alle concessioni idrocarburi nel Mare Adriatico, è dovuta al fatto che il relativo Piano è in fase di predisposizione, a norma dell'articolo 38 del decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014, il cosiddetto «Sblocca Italia».
  Per quanto attiene alla perforazione del pozzo esplorativo denominato «Elsa 2» , non soggetto a AIA, si evidenzia che le attività pertinenti avranno una durata stimata in circa cinque-sei mesi e, conseguentemente, gli impatti saranno solo a carattere temporaneo.
  L'iter per la VIA è in corso e si attende l'espressione del Ministero per i beni e le attività culturali.
  La Commissione tecnica per la verifica di impatto ambientale nell'ultimo parere per il progetto «Elsa 2», ha attentamente valutato l'aspetto degli impatti cumulativi, ritenendolo irrilevante, tenuto conto della distanza intercorrente fra i diversi progetti.
  Per quanto riguarda invece il progetto denominato «Sviluppo del giacimento Ombrina Mare», si rappresenta che il 3 febbraio 2015 la Commissione istruttoria AIA-IPPC ha rilasciato, per la relativa piattaforma, il parere istruttorio conclusivo, a seguito del quale, il 6 marzo 2015, la Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale, VIA e VAS, ha espresso l'ulteriore parere positivo, con prescrizioni, che aggiorna e integra i precedenti.
  Per il progetto «Rospo mare» si fa invece presente che, sebbene il procedimento sia esente ex lege dalla procedura AIA, la società Edison Spa ha comunque presentato una istanza in tal senso, dandone avviso mediante la pubblicazione, in data 27 novembre 2012, sui quotidiani Il Sole 24 ore e Il Tempo (Edizione Abruzzo Molise), e depositando i relativi documenti per la pubblica consultazione presso gli uffici delle amministrazioni e degli enti locali interessati.
  Risulta, dunque, data ampia possibilità al pubblico di formulare osservazioni sulla citata documentazione che, peraltro, è stata pubblicata, per la parte di interesse, sul sito web del Ministero dell'ambiente, nel link relativo alle autorizzazioni e valutazioni ambientali.
  Come noto, il procedimento si è concluso con decreto di pronuncia di compatibilità ambientale, con prescrizioni, del 15 aprile 2015.
  Infine, per quanto attiene la gestione dei rischi e la sicurezza, le relative attività sono svolte secondo standard e specifiche tecniche di cui alle normative di settore, che demandano al Ministero dello sviluppo economico il controllo sul rispetto delle norme di polizia mineraria. Tuttavia, nei provvedimenti di compatibilità ambientale Pag. 4per i progetti in questione, sono comunque previste specifiche prescrizioni in materia.

  PRESIDENTE. Il deputato Gianni Melilla ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza, per dieci minuti.

  GIANNI MELILLA. Grazie, signor Presidente. Naturalmente manifesto la mia totale insoddisfazione. Penso che non ci sia un aggettivo che possa rendere evidente la rabbia che io vorrei esprimere in questa mia risposta, una rabbia e un'indignazione profonde, perché il popolo abruzzese non può assolutamente accettare di diventare un distretto minerario per la logica affaristica che c’è dietro queste scelte che il Governo Renzi ha confermato dopo quelle nefaste assunte dal Governo Monti.
  Io mi rendo conto che, purtroppo, la politica non è una cosa seria e onesta. Sono arrivato a sessant'anni senza avere mai avuto a che fare con la giustizia, ma mi rendo conto che, rispetto a questioni come quella degli interessi lobbistici e affaristici che ispirano la politica energetica del Governo, non si può che esprimere una profonda indignazione !
  Il popolo abruzzese è sceso in piazza, 60 mila persone sono scese in piazza ! E voi non vi degnate di dare una risposta, neanche in termini di semplice ascolto, a quella che è una volontà popolare, che è stata raccolta da tutti i comuni abruzzesi, financo dalla regione Abruzzo, che ha una maggioranza di centrosinistra e un presidente espressione del maggiore partito che governa il nostro Paese e che si appresta, insieme ad altre regioni, adriatiche soprattutto, a proporre un referendum per chiedere ai cittadini italiani cosa ne pensino di quanto contenuto nel decreto cosiddetto «Sblocca Italia», ma che io chiamerei con più efficacia «Sfascia Italia», perché è una legge che produrrà effetti nefasti sul nostro territorio.
  Noi qualche anno fa, sottosegretaria, in Abruzzo facemmo una scelta molto coraggiosa, una scelta che contemplava l'istituzione in Abruzzo di vari parchi nazionali. Il Parco nazionale d'Abruzzo era stato fatto nel 1923 ed è il primo parco della nostra Nazione.
  Noi ci battemmo per istituire il Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, della Majella e del Morrone e il Parco nazionale della Costa teatina, l'Area marina protetta nazionale della Torre del Cerrano e ben 30 riserve regionali e statali. È un parco regionale molto ampio, paragonabile ad un parco nazionale come quello del Velino-Sirente.
  Noi ci scontrammo con chi diceva che volevamo imbalsamare il territorio, che noi volevamo tutelare il territorio e impedire uno sviluppo delle zone interne. Noi lo facemmo – allora io ero segretario regionale della CGIL e poi dei Democratici di Sinistra – convincendo le nostre popolazioni che era possibile perseguire un modello di sviluppo nelle zone interne in cui l'agricoltura, la zootecnia e le attività tradizionali dell'artigianato potevano convivere con una grande idea di sviluppo turistico, basata sulla valorizzazione delle bellezze paesaggistiche e ambientali della nostra regione, che si sviluppa, per oltre il 66 per cento, oltre i 600 metri e che è la regione più montuosa d'Italia, dopo la Valle d'Aosta e il Trentino.
  Ebbene, questa scelta voi la state rimettendo in discussione, quando essa sta decollando con un potenziale sviluppo del turismo, con un'immagine dell'Abruzzo come regione verde d'Europa. Naturalmente, non abbiamo in mente una visione bucolica dello sviluppo, nel modo più assoluto, ma abbiamo fatto delle scelte sulla base delle vocazioni naturali ed economiche, insieme ai produttori, perché su questa linea ci sono anche la Confcommercio, la Coldiretti, la Confagricoltura, la Confederazione italiana dei coltivatori e importanti realtà produttive del nostro territorio che voi non volete assolutamente prendere in considerazione.
  Quindi, io non posso che dirvi una cosa: noi faremo di tutto per impedire queste scelte. Nell'ambito di quanto la legge prevede, di quanto la Costituzione ci riconosce, noi faremo di tutto per difendere Pag. 5la dignità del nostro popolo, le scelte che il nostro popolo ha assunto, perché noi non tolleriamo che la nostra terra e il nostro mare siano terreno di avventure e di speculazioni per affaristi che vengono, peraltro, da altri Paesi europei, che vogliono distruggere l'ambiente della nostra regione.
  Quindi, l'appuntamento è a mobilitazioni forti, massicce, perché il popolo è dalla nostra parte e noi non rinunceremo a nessuna forma di lotta – anche di disobbedienza civile – per impedire lo scempio del territorio abruzzese e del Mare Adriatico.

(Iniziative volte a garantire la sicurezza e l'efficienza della rete stradale in Basilicata – n. 3-01463)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Latronico n. 3-01463, concernente iniziative volte a garantire la sicurezza e l'efficienza della rete stradale in Basilicata (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazione).
  Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro, ha facoltà di rispondere.

  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. In relazione alla sicurezza ed all'efficienza delle reti stradali in Basilicata sono state acquisite informazioni presso la società ANAS.
  L'intero itinerario basentano, comprendente il raccordo autostradale n. 5, «Sicignano-Potenza», e la strada statale n. 407, «Basentana», risulta caratterizzato dalla presenza di numerose opere d'arte, segnatamente di 125 viadotti e di 20 gallerie.
  L'ANAS è impegnata nella verifica periodica sullo stato di manutenzione delle citate opere attraverso un monitoraggio costante del piano viabile e delle strutture di sostegno e, utilizzando i fondi dedicati alla manutenzione ordinaria, interviene per ripristinare le condizioni di agibilità dell'infrastruttura viaria.
  Nel corso degli ultimi anni, la stessa società ha eseguito numerose indagini strumentali e verifiche strutturali sui numerosi viadotti e gallerie dislocati lungo la rete stradale di competenza, redigendo un programma di manutenzione straordinaria da effettuare compatibilmente con le risorse finanziarie a disposizione.
  In particolare, nell'ultimo triennio, lungo l'itinerario basentano, l'ANAS ha progettato 24 interventi di manutenzione straordinaria, per un importo complessivo di euro 129,5 milioni.
  Di questi, otto sono già stati conclusi per un totale di circa 16,9 milioni di euro e nove sono in corso di esecuzione per un totale di 106 milioni di euro; inoltre, sette sono in fase di avvio o di prossima aggiudicazione o consegna per un totale di ulteriori 6,5 milioni di euro. Infine, sono in fase di progettazione sei interventi ricadenti sull'itinerario, per un totale di circa 8,5 milioni di euro.
  Per quanto riguarda, poi, i comuni da lei richiamati, ANAS riferisce che, fatta eccezione per il territorio di Calciano, nessun viadotto della strada statale 407 Basentana si trova nell'agro del comune di Garaguso e che il territorio comunale di Grassano non risulta attraversato dal predetto tracciato stradale. Dalle argomentazioni riportate si conferma l'attenzione del Governo a migliorare la rete viaria della Basilicata e a favorire una più adeguata mobilità delle persone.

  PRESIDENTE. Il deputato Latronico ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione, per cinque minuti.

  COSIMO LATRONICO. Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario Del Basso De Caro per la risposta. Ovviamente, non posso ritenermi soddisfatto, perché le condizioni sono tali per cui la situazione della viabilità in Basilicata, in particolare della Basentana, è davvero un caso di scuola. Questa strada tiene insieme non solo una regione, ma una direttrice, perché mette insieme il Tirreno con la jonica, e, come dice lo stesso sottosegretario, sono Pag. 6stati progettati interventi per 129 milioni di manutenzione straordinaria: stiamo parlando di gallerie, di cento viadotti, insomma di opere d'arte importanti. Ne sono stati realizzati appena 16.
  Stiamo parlando di manutenzioni straordinarie, la cui urgenza dell'intervento non è differibile. Se si spezza, come si è spezzata in molte circostanze, la Basentana, una parte del Paese, non solo una regione, non ha più possibilità di comunicare, e le condizioni – devo ricordare a una persona attenta come il sottosegretario – dello «sfasciume pendulo» delle nostre regioni – ne parlava Giustino Fortunato, lucano anche lui, agli inizi del secolo – sono una realtà.
  Queste strade viaggiano in situazioni geologiche complicate e non godono, purtroppo, sottosegretario, di una manutenzione programmata. Si interviene dopo le rotture e sono tantissimi, ancora oggi, i disagi per la sospensione lungo l'arteria. Sono certo che il sottosegretario De Caro, nei suoi movimenti e spostamenti, percorrerà questa strada e si renderà conto che questa è un'arteria che mette insieme la Campania, la Basilicata e la Puglia, che collega Potenza e Matera, città capitale della cultura, a cui è negata qualsiasi altra modalità di accesso.
  Non vi sono aerei, non vi sono ferrovie: restano le strade, in condizioni di grave difficoltà. Quindi, mi auguro che anche questa interrogazione serva al Governo non per fare un riferimento ordinario sullo stato dell'arte, ma per prendere in mano la questione della viabilità in una regione a cui la continuità territoriale oggi è negata.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'interpellanza e dell'interrogazione all'ordine del giorno.
  Sospendo, a questo punto, la seduta, che riprenderà alle ore 15 con il seguito della discussione del disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile sull'autorizzazione all'esercizio di attività lavorative dei familiari a carico del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo delle missioni diplomatiche e rappresentanze consolari, fatto a Roma il 13 dicembre 2013.

  La seduta, sospesa alle 10,30, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gentiloni Silveri, Molea, Rossomando e Sanga sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente centosette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 15,01).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
  Sospendo pertanto la seduta che riprenderà alle ore 15,20.

  La seduta, sospesa alle 15,01, è ripresa alle 15,20.

Sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il presidente Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie, Presidente. Intervengo solo per comunicare Pag. 7a lei, ovviamente in qualità di Presidenza della Camera, e ai colleghi dell'Aula, che oggi insieme a diversi comitati e sindacati siamo andati fuori dal Ministero dell'economia e delle finanze per avere chiarimenti per quanto riguarda il Fondo esodati. Lo dico in quest'Aula perché il Fondo esodati è stato istituito da una norma votata anche da questo ramo del Parlamento. Riteniamo che sia inaccettabile che il Governo, l'Esecutivo, con un blitz, senza avere nemmeno il coraggio di apportare una modifica legislativa, annulli quel Fondo, lasciando nella disperazione decine di migliaia di cittadini di questo Paese. Abbiamo chiesto con molta tranquillità, molto senso delle istituzioni, un colloquio con il Ministro Padoan per avere dei chiarimenti e delle rassicurazioni. Riteniamo che ciò non sia avvenuto e riteniamo oltretutto che questa nostra opera di richiesta non sia solamente a tutela ovviamente del nostro gruppo parlamentare, ma a tutela di tutti i parlamentari di quest'Aula in quanto rappresentanti dell'attività legislativa di questo Paese e, soprattutto, di quelle migliaia di persone di cui parlavo prima.
  Allora, Presidente non è accettabile che il Ministro dell'economia e delle finanze non si degni nemmeno di dare una risposta certa a quanti stanno aspettando e stanno subendo sulla loro pelle, e sulla pelle delle loro famiglie, le scelte nefaste di questo Governo. Noi non ci stiamo e metteremo in atto tutti gli strumenti pacifici che abbiamo a disposizione per costringere il Governo a dare una risposta in tempi brevissimi.
  La ringrazio per la sensibilità di avermi concesso la parola, però penso che questa sia una battaglia di civiltà e di giustizia che dovrebbe coinvolgere tutti i parlamentari di quest'Aula, tutti uniti a protestare per dire che è inaccettabile una politica di questo Governo che vuole colpire i più deboli mentre, magari, molte volte, aiuta gli amici degli amici (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sullo stesso argomento, presumo, l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Grazie, signor Presidente. Eravamo anche noi questa mattina insieme ai comitati, le associazioni, i sindacati, con Opzione donna e gli esodati, a protestare al Ministero dell'economia e delle finanze perché pensiamo che lo scippo che è stato...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore, se è possibile abbassare un po’ il tono della voce, grazie.

  ARTURO SCOTTO. ...che è stato operato nei confronti di migliaia di cittadini che aspettano una risposta, che aspettano una salvaguardia, che aspettano la possibilità di programmare il proprio futuro, è un atto di ingenerosità molto forte che rischia di mandare in frantumi il patto tra i cittadini e lo Stato, il patto democratico. Occorre agire, occorrono risposte chiare da parte del Governo che non sono venute, occorre una mobilitazione dentro e fuori la Camera, affinché si risolva il problema. Per cui chiediamo davvero che avvenga ciò e lo chiediamo con il cuore, l'abbiamo fatto già all'interno della Conferenza dei presidenti di gruppo, lo abbiamo fatto nell'Ufficio di presidenza della Commissione lavoro, lo abbiamo fatto nelle audizioni. Occorre una risposta immediata ! Non è immaginabile un ennesimo rinvio. Parliamo di donne e uomini che aspettano una risposta per il proprio presente, per il proprio futuro. Per cui noi pensiamo che non sia più possibile né un rinvio, né una risposta formale, e faremo di tutto perché questo accada (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

  WALTER RIZZETTO. Grazie, Presidente, intervengo sul medesimo argomento. Noi avalliamo sicuramente quanto detto sinora. Ricordo Presidente, perché alla fine si corre il rischio di entrare Pag. 8sempre in tecnicismi che con la politica hanno poco a che fare, che il presidente Renzi ha chiesto, evidentemente, al Ministro Padoan delle coperture rispetto ad una manovra di stabilità che sarà insostenibile, si parla di 25, 26, 27 miliardi.
  Di fatto il Ministero dell'economia e delle finanze si è tecnicamente imbucato le risorse per esodati e opzione donna, ad esempio, in altre coperture. Ci saranno le elezioni amministrative il prossimo anno, quindi, un messaggio verso coloro che andranno a votare, in termini di IMU, in termini di IMU agricola, in termini di Tasi, viene dato sulla pelle di coloro che devono necessariamente per legge andare in pensione.
  Però, Presidente, stamani, alla manifestazione di fronte al Ministero dell'economia e delle finanze, è successa una cosa sicuramente interessante, nel senso che a protestare contro il Ministero dell'economia e delle finanze e a protestare contro lo stesso Governo si sono presentati dei deputati del Partito Democratico, dimostrando sicuramente un acume politico in questo frangente molto, molto ampio. Lo stesso presidente Damiano stamattina era a protestare contro il suo stesso Governo di fronte al Ministero dell'economia e delle finanze per cercare di risolvere questo drammatico problema.
  Presidente, i soldi ci sono, manca evidentemente la volontà politica che trasversalmente questo Parlamento ha manifestato e in Commissione lavoro e anche in altre sedi. Il Ministero dell'economia e delle finanze si è messo di traverso, assolutamente contro quanto dice il Ministero del lavoro. Poletti, purtroppo, è un Ministro silente in questi giorni e in queste ore rispetto a questo tema. Ma domani, tra l'altro, Presidente, il Ministro Padoan avrà l'occasione di rispondere rispetto a questa barbarie direttamente in un question time in Aula e noi preannunziamo che presenteremo un'interrogazione su quanto appena detto al Ministro stesso.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, presumo sul medesimo argomento, l'onorevole Sorial. Ne ha facoltà.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Grazie Presidente. Presidente, quello che è successo oggi è l'ennesima dimostrazione che questo Governo, quando i cittadini si mobilitano, invece di ascoltarli e prendere in considerazione le loro richieste, allontana sempre di più quelli che sono i diritti sacrosanti di alcuni lavoratori, che avrebbero bisogno di avere delle risposte nell'immediato alle loro richieste.
  Noi eravamo presenti oggi con i manifestanti. Eravamo presenti e lo siamo sempre stati in questi due anni e mezzo di legislatura. Abbiamo sempre presentato delle proposte concrete a livello di Commissione e a livello di Aula e pretendiamo nell'immediato che venga data risposta a questi cittadini. È da due anni e mezzo che a noi stessi viene risposto: domani. Ma le persone che hanno manifestato oggi si sono stufate di sentirsi rispondere «domani». E alle loro richieste, invece di avvicinarsi, invece di vedere un Governo che si avvicina alle loro richieste, vediamo un Governo che si allontana, vediamo un Governo che dichiara ancora oggi che nell'agenda parlamentare del Governo non c’è la riforma delle pensioni, un Governo che dichiara che non c’è alcuna intenzione di risolvere questo problema (Deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini si recano ai banchi del Governo ed espongono cartelli recanti le scritte: «Renzi ladro di pensioni»; «Aboliamo la Fornero»; «Giù le mani dalle pensioni»; «Aboliamo la Fornero. Il popolo lo vuole»)...

  PRESIDENTE. Onorevole Sorial, mi scusi. Onorevole Simonetti, la prego di consentire all'onorevole Sorial... Onorevole Allasia, anche lei... Colleghi, vi prego, non mi costringete a sospendere la seduta.
  Allora, vi richiamo all'ordine per la prima volta: onorevole Simonetti, onorevole Allasia, onorevole Molteni, onorevole Busin, onorevole Saltamartini, vi prego... onorevole Invernizzi, la prego tolga...
  Allora, onorevole Invernizzi la richiamo all'ordine per la seconda volta, la sospendo dall'Aula. Onorevole Molteni, onorevole Rondini...Pag. 9
  Sospendo la seduta e chiedo ai questori di consentire di riprendere lo svolgimento della seduta, che riprenderà non appena saranno stati sgombrati i banchi del Governo.

  La seduta, sospesa alle 15,25, è ripresa alle 15,55.

  PRESIDENTE. Colleghi, prima di passare alla conclusione dell'intervento dell'onorevole Sorial che stava parlando e che, ovviamente, ha diritto a concludere e dell'onorevole Di Salvo che si era iscritta a parlare, intendo precisare che, ovviamente, mi farò carico di sottoporre all'Ufficio di Presidenza i fatti accaduti prima della sospensione della seduta ai fini delle decisioni di competenza. Prendo atto che l'onorevole Sorial rinuncia a proseguire il suo intervento e prendo atto che anche l'onorevole Di Salvo rinuncia al suo intervento.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1598 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile sull'autorizzazione all'esercizio di attività lavorative dei familiari a carico del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo delle missioni diplomatiche e rappresentanze consolari, fatto a Roma il 13 dicembre 2013 (Approvato dal Senato) (A.C. 3056) (ore 15,57).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile sull'autorizzazione all'esercizio di attività lavorative dei familiari a carico del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo delle missioni diplomatiche e rappresentanze consolari, fatto a Roma il 13 dicembre 2013.
  Ricordo che nella seduta di mercoledì 9 settembre 2015 si è conclusa la discussione sulle linee generali.

(Esame degli articoli – A.C. 3056)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica.

  Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A – A.C. 3056), che sono in distribuzione.

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 3056)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 3056), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Zardini, Fratoianni, Vico, Fossati, Matarrese, Ferraresi, Terzoni, Massa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  395   
   Votanti  312   
   Astenuti   83   
   Maggioranza  157   
    Hanno votato  312.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Dallai e la deputata Pellegrino hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole. Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito a votare).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 3056)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3056).Pag. 10
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso delle proposte emendative, invito il vicepresidente Manciulli ad esprimere il parere della Commissione.

  ANDREA MANCIULLI, Vicepresidente della III Commissione. Presidente, la Commissione esprime parere contrario su tutti gli articoli aggiuntivi.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  MARIO GIRO, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Signor Presidente, il parere del Governo è contrario su tutti gli articoli aggiuntivi.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Massa, Palese, Duranti, Greco, D'Agostino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  398   
   Votanti  317   
   Astenuti   81   
   Maggioranza  159   
    Hanno votato  317.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (I deputati Piccione, Rampi, D'Agostino e Pellegrino hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole. Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Onorevole Marazziti, per favore si accomodi al suo posto, grazie.
  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.01. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Posto che non abbiamo alcun pregiudizio nel ratificare questo tipo di accordo che comporta un'innovazione, cioè estende benefici che ora valgono solo ed esclusivamente per il personale diplomatico anche a quello tecnico-amministrativo delle ambasciate e ai loro parenti e affini, familiari a carico, chiediamo semplicemente che, all'interno della ratifica di questo accordo, poiché è un'innovazione che potrebbe essere estesa anche ad altri accordi bilaterali con altri Paesi che hanno rappresentanze diverse – quasi 200 – che hanno rappresentanza all'intero del nostro territorio, di dare in qualche modo attuazione ad un monitoraggio degli effetti che questa innovazione comporta in termini pratici, anche per capire se effettivamente lo sforzo e il tempo speso all'interno del Parlamento dà effettivamente dei frutti o se stiamo parlando solo di beneficiare qualche unità o qualche decina di persone. Quindi chiedevamo molto semplicemente, molto serenamente che ci fosse in qualche modo un report in Parlamento dell'applicazione di questa norma. Se tuttavia il Governo è così restio a codificare quello che è un report che, secondo noi, è una roba assolutamente utile per capirne gli effetti, sono anche disposto – però il Governo deve darci una risposta – a ritirare le proposte emendative e a trasfonderle in un ordine del giorno, posto che il Governo poi si assumerebbe l'impegno di riferire alle Camere sull'effettiva applicazione di questa norma. Lancio dunque la palla al Governo per capire se c’è la disponibilità a tale impegno in modo da poter ritirare tutti e tre gli articoli aggiuntivi che trattano lo stesso argomento in maniera diversa.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo non intende intervenire e quindi non è interessato alla proposta. Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.01.Pag. 11
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capua... Luciano Agostini... Guerini... Casellato... D'Incà... Dall'Osso... Capezzone...
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  406   
   Votanti  328   
   Astenuti   78   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato  55    
    Hanno votato no  273.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.02, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori... Casellato... Ragosta... Caruso... Roccella... Vella...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  419   
   Votanti  342   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato  59    
    Hanno votato no  283.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Rampelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole. Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito a votare).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.03. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente, nuovamente rivolgo un invito al Governo perché ho visto che correttamente il collega Giro stava leggendo in maniera specifica il contenuto del testo, quindi rinnovo la richiesta di un invito a trasfondere questo articolo aggiuntivo in ordine del giorno.
  Ciò anche per capire che tipo di effetti generano questi tipi di accordi in termini di ricaduta occupazionale. Finora, infatti, era una cosa che veniva concessa, giustamente, a tutto il personale diplomatico, ma, con l'estensione ai familiari nonché a quelli del personale tecnico-amministrativo, iniziano ad essere qualche migliaio di persone; quindi, non dico che queste persone rubino il lavoro ai disoccupati italiani, ma vorrei solo capirne gli effetti in termini occupazionali; pertanto, non capisco tutto questo mistero con il quale il Governo vuole ammantare questo tipo di intervento. Però, se tanto è, continuiamo pure a votare.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo non intende cambiare la sua opinione.
  Quindi passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.03, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Arlotti, Mazzoli, Matarrese, Zoggia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  423   
   Votanti  346   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato  61    
    Hanno votato no  285.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito a votare).

Pag. 12

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 3056)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A – A.C. 3056), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paola Bragantini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  423   
   Votanti  328   
   Astenuti   95   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato  328.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Altieri ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole. Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito a votare).

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 3056)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

  FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'Accordo concluso tra l'Italia e il Cile il 13 dicembre 2013 ha ad oggetto le condizioni alle quali i familiari a carico del personale diplomatico, consolare e tecnico amministrativo delle missioni diplomatiche e rappresentanze consolari sono autorizzati a svolgere attività lavorativa sia a carattere autonomo che subordinato nello Stato ospitante. Si tratta di un accordo del tipo di altri accordi simili stipulati con altri Paesi al fine di consentire ai congiunti e ai conviventi del personale diplomatico di inserirsi attivamente nella vita sociale del Paese ospitante, partecipando ad attività produttive di diversa natura.
  Stante il peculiare status dei soggetti coinvolti che godono di privilegi, immunità e protezione in base al diritto internazionale è necessario disciplinare con specifici accordi bilaterali le condizioni e la procedura ai fini dell'autorizzazione richiesta che necessita dell'assenso del cerimoniale diplomatico del Paese ospitante. Alcune garanzie e controlli sono effettuati in merito alla sicurezza nazionale. Si conviene la rinuncia all'immunità delle giurisdizioni civile e amministrativa per i fatti compiuti nell'esercizio dell'attività lavorativa, mentre la rinuncia all'immunità di natura penale potrà essere richiesta dallo Stato accreditante al fine di perseguire eventuali reati commessi nell'esercizio dell'attività lavorativa. Per il resto sia l'accesso sia le condizioni lavorative sono le stesse applicabili a tutti gli altri soggetti dell'ordinamento dello Stato ospitante, compresi gli oneri fiscali, mentre l'accordo non prevede un riconoscimento automatico di titoli di studio o gradi accademici tra i due Paesi interessati.
  Conformemente alla natura dell'Accordo la durata dell'autorizzazione allo svolgimento dell'attività lavorativa è stabilita sulla base della durata della funzione del personale diplomatico familiare o convivente del soggetto richiedente. Non sono previsti oneri alle finanze per l'attuazione dell'Accordo che, pertanto, è finalizzato allo svolgimento di buone relazioni diplomatiche tra gli Stati e a favorire pienamente l'inserimento e l'integrazione del personale diplomatico e dei familiari e conviventi nel tessuto sociale, culturale ed economico dello Stato ospitante.
  Si tratta pertanto di un accordo che riscuote il favore del mio gruppo parlamentare che voterà di conseguenza.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

Pag. 13

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, l'accordo bilaterale al nostro esame, come si ricordava prima, concerne l'estensione di alcuni benefici, garantiti normalmente al personale diplomatico, in questo caso cileno, per permettere ai parenti al seguito di poter svolgere delle attività lavorative nel nostro paese. Il privilegio non riguarderebbe soltanto i congiunti dei diplomatici veri e propri, ma anche quelli del personale consolare e tecnico-amministrativo, certamente, poche persone che, in assenza di questo intervento legislativo specifico, sarebbero costrette probabilmente all'inattività. Come gruppo della Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini, non abbiamo certamente obiezioni importanti e pregiudiziali insormontabili da far valere contro la ratifica e l'esecuzione di questo accordo, che oltre tutto viene stretto con un paese emergente, economicamente abbastanza florido e con il qualche abbiamo interesse a sviluppare relazioni.
  Ritenendo però che questo accordo possa fungere da modello anche per successive intese bilaterali pensiamo che valga la pena osservarne gli effetti ed acquisirne i risultati. Per questo motivo abbiamo provato a chiedere con appositi emendamenti, che sono stati rimbalzati dal Governo, che il Governo stesso informi il Parlamento a scadenze prestabilite in merito al numero delle autorizzazioni concesse sulla base di questo accordo, nonché al numero degli effettivi beneficiari delle attività lavorative che andranno ad intraprendere. Non si tratta certamente di una schedatura, ma gli obiettivi sono legati a una questione di sicurezza. L'idea era ed è piuttosto quella di capire come strumenti del genere potranno essere utilizzati da coloro che in futuro vi ricorreranno sulla base di altre intese bilaterali.
  Tutto ciò premesso il gruppo della Lega Nord e Autonomie, non avendo nulla di pregiudiziale, si asterrà sul voto finale di questo provvedimento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Signor Presidente, nel preannunziare il nostro voto favorevole su questo disegno di legge di ratifica, che rinnova anche una lunga amicizia con un paese, il Cile, vorrei tuttavia sollevare un problema e una preoccupazione molto forte che noi avvertiamo dalle notizie che ci arrivano dal confine tra la Turchia e la Siria, da parte di nostri due deputati, l'onorevole Paglia e l'onorevole Franco Bordo, che da diverse ore, insieme a una carovana pacifista, tentano di raggiungere Kobane e sono bloccati in un villaggio, a due chilometri dal confine, dalle autorità turche, nonostante abbiano più di una volta interpellato la prefettura di Urfa e abbiano anche investito del problema numerosi parlamentari dell'HDP; il rischio che non valichino il confine è molto forte ed è anche molto forte che in quel contesto possano determinarsi situazioni spiacevoli, perché lì c’è la guerra e c’è molto spesso da parte del Governo turco un'opera di contenimento più nei confronti dei curdi, che resistono all'ISIS, piuttosto che nei confronti dell'ISIS.
  Per cui volevamo sollevare questo allarme; abbiamo informato anche la Farnesina del problema che c’è e chiediamo, innanzitutto, l'apertura immediata di un corridoio umanitario al confine, perché, come non riescono a passare i pacifisti italiani, che lanciano un messaggio di dialogo, anche tante donne e tanti uomini che scappano dalla guerra sono bloccati lì (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Onorevole Scotto, ovviamente, la parte finale del suo intervento gliel'ho consentita, anche se non propriamente in tema, ma credo che, sulla questione della presenza di due colleghi, la Farnesina sia avvisata, da quanto ho capito, e comunque qui è presente il sottosegretario.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alli. Ne ha facoltà.

  PAOLO ALLI. Signor Presidente, solo poche parole per preannunziare il voto favorevole del gruppo di Area Popolare Pag. 14(NCD-UDC) su questo disegno di legge di ratifica che costituisce, a nostro modo di vedere, il riconoscimento non di un privilegio ma di un diritto che le persone, che sono al seguito del nostro personale diplomatico e amministrativo all'estero, hanno di potersi integrare all'interno del paese nel quale sono chiamati ad accompagnare i propri cari, in un lavoro che non è certamente un lavoro semplice; non è una vita facile, ma spesso è una vita di grandi sacrifici.
  Quindi, ben venga questo provvedimento, peraltro fatto sulla falsariga di altri già esistenti, e auspichiamo che, anche con altri Paesi, si possano stabilire accordi di questo genere.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Siamo nella fase delle dichiarazioni di voto sulla ratifica n. 3056 e lo dico anche per la telecronaca in diretta. Prego, onorevole Palese, ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, Presidente. Le farò recuperare il tempo, Presidente, preannunziando il voto favorevole di Forza Italia sul provvedimento in esame.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Manlio Di Stefano. Ne ha facoltà.

  MANLIO DI STEFANO. Grazie, Presidente. Inizio semplicemente, dicendo che, come spesso accade, purtroppo, questa ratifica, che ci vedeva nell'impianto generale favorevole, presenta anch'essa dei punti che non ci convincono. Non si riesce mai ad avere qualcosa di totalmente sgombro da dubbi. È una ratifica – come abbiamo detto – tra il Governo della Repubblica italiana e la Repubblica del Cile sull'autorizzazione all'esercizio di attività lavorative dei familiari a carico del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo sia delle missioni diplomatiche che delle rappresentanze consolari. Sostanzialmente si tende ad estendere una serie di diritti che ha il corpo diplomatico e consolare anche ai familiari a carico. È un provvedimento che rafforza le relazioni diplomatiche tra Italia e Cile e si inquadra in un contesto di estensione di questi diritti anche tramite accordi con altri Paesi oltre al Cile; abbiamo infatti già fatto questo tipo di accordo con Argentina e Brasile.
  L'Accordo è finalizzato a consentire, nel rispetto della normativa vigente nei due Paesi, lo svolgimento di un'attività lavorativa autonoma o subordinata da parte dei familiari dei membri della rappresentanza cilena in Italia e presso la Santa Sede e di quelle italiane in Cile, ivi comprese le rispettive missioni presso le organizzazioni internazionali aventi sede nei due Paesi. Si tratta di funzionari diplomatici, funzionari consolari di carriera e membri del personale tecnico-amministrativo, ad esclusione degli impiegati locali. I familiari delle suddette categorie di personale sono tutti tutelati dalla Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e sulle relazioni consolari, dal diritto internazionale consuetudinario e pattizio e dal diritto delle organizzazioni internazionali, che estendono a loro privilegi e immunità previste per i membri delle rappresentanze straniere. L'attuale contesto delle relazioni diplomatiche, in rapida evoluzione, assegna ai familiari (coniugi e figli dei membri delle rappresentanze accreditate in ogni Paese) un ruolo diverso da quello previsto nel passato. Tali persone sono oggi inserite pienamente nel contesto del Paese ricevente e possono contribuire, attraverso lo svolgimento di un'attività lavorativa, allo sviluppo del sistema economico e sociale locale, senza per questo venire meno al proprio ruolo istituzionale in qualità di familiari del personale accreditato. Questa è una cosa che ha un senso fino a un certo punto, perché comunque il familiare del personale accreditato è comunque un normale cittadino e come tale dovrebbe avere pari diritti di un normale cittadino che va a tentare un'attività lavorativa all'estero.
  Negli ultimi anni, si è dunque registrato nella comunità internazionale un forte e Pag. 15crescente interesse per la stipula di accordi che consentono ai familiari del personale inviato all'estero presso le rappresentanze diplomatico-consolari di svolgere un'attività lavorativa. Ciò a dimostrazione del fatto che nel mondo occidentale lo svolgere un'attività professionale è considerato un elemento importante, non solo sotto il profilo degli aspetti economici e sociali ma anche sotto quello, più attinente alla sfera psicologica, della realizzazione della personalità dell'individuo. Questa era la parte su cui eravamo d'accordo, perché non sarebbe logico che il familiare a carico del diplomatico debba stare senza svolgere nessuna attività durante il mandato del coniuge.
  Il problema è che questo Accordo prevede una clausola, ovvero l'estensione del diritto di immunità di cui gode il diplomatico anche al coniuge: noi non riteniamo tale norma sana.
  L'Accordo prevede dei meccanismi sanzionatori finalizzati ad impedire ogni genere di abuso, derivante dalla qualità di familiare e di membro di una rappresentanza straniera, che in quanto tale gode delle speciali tutele personali disciplinate dalle Convenzioni di Vienna, citate in generale dal diritto internazionale consuetudinario e pattizio. Mentre con riferimento a tali sanzioni, nelle modalità di ingresso nel nostro Paese, ad esempio con visto diplomatico, non si consentirebbe ai destinatari dell'Accordo in questione di svolgere un'attività lavorativa in Italia, il testo dell'Accordo prevede meccanismi che autorizzino allo svolgimento di attività lavorative, rispetto alle quali entrerà in funzione una sospensione del regime di immunità tesa a tutelare l'ordinamento italiano e cileno, e il principio di uguaglianza dei lavoratori di fronte alla legge: i familiari ai quali sarà consentito lo svolgimento di un'attività lavorativa saranno assoggettati alle norme fiscali, di sicurezza sociale e del lavoro previste dalla normativa vigente nel Paese ospitante. L'autorizzazione potrà essere negata a coloro che risultino aver lavorato nel Paese accreditatario illegalmente, o a coloro che abbiano commesso violazioni in materia fiscale e di sicurezza sociale. L'autorizzazione non potrà essere altresì concessa al fine di salvaguardia della sicurezza nazionale.
  L'articolato è quello di una normalissima ratifica; il problema per noi è l'articolo 5, ovvero quello sull'immunità civile, amministrativa e penale. Vado più nel dettaglio. Nell'articolo 5 si dice che, per il familiare a carico autorizzato ad esercitare un'attività lavorativa che goda di immunità dalla giurisdizione civile ed amministrativa dello Stato ricevente, in conformità alla Convenzione di Vienna o in virtù di qualunque altro accordo internazionale applicabile, l'immunità non si applicherà in riferimento a qualunque atto riguardante l'esercizio dell'attività lavorativa. Le parti concordano che l'assenza di immunità dalla giurisdizione civile e amministrativa non può intendersi come riferita anche all'immunità dall'esecuzione della sentenza, per la quale sarà necessario richiedere la rinuncia espressa. Quindi che stiamo dicendo ? Che perde comunque l'immunità per quanto riguarda l'investitura della sua attività lavorativa, ma, per quanto riguarda l'immunità dalla giurisdizione civile e amministrativa, non si può intendere invece come persa l'immunità dall'esecuzione della sentenza, per la quale il coniuge dovrà fare espressamente richiesta: questo crediamo che sia un privilegio che non ha alcun senso. In tal caso lo Stato accreditante darà seria considerazione ad una richiesta di rinuncia all'immunità dall'esecuzione della sentenza relativa al familiare, e autorizzerà lo svolgimento della stessa. In questo caso quindi non si svolgerebbe poi in modo effettivo la sentenza attribuita al familiare. Questo è il motivo per il quale, da una nostra posizione di voto favorevole, su questa ratifica il MoVimento 5 Stelle esprimerà un voto di astensione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole La Marca. Ne ha facoltà.

Pag. 16

  FRANCESCA LA MARCA. Signor Presidente, il voto del gruppo PD sul provvedimento di ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo italiano ed il Governo cileno sull'autorizzazione all'esercizio di attività lavorative dei familiari a carico del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo delle missioni diplomatiche e rappresentanze consolari sarà positivo, per le ragioni che cercherò brevemente di indicare.
  L'Accordo si colloca nel solco della crescente sensibilità della comunità internazionale per la formale definizione delle condizioni che consentano ai familiari del personale diplomatico e consolare di esercitare un'attività lavorativa nelle realtà nelle quali i loro congiunti operano. In tal senso, infatti, da parte dell'Italia sono stati già stipulati accordi con gli Stati Uniti, la Nuova Zelanda, il Brasile e l'Argentina. La logica che ne è alla base è che, nella fase di crisi che da anni perdura, lo svolgimento di attività lavorativa può favorire una stabilizzazione del nucleo familiare nei contesti di residenza, e spesso i familiari sono dotati di competenze che possono essere utilmente spese nelle società nelle quali essi dovranno permanere per alcuni anni.
  Questo è particolarmente vero per l'Italia e il Cile, che possono vantare un'apprezzabile sistema di relazioni bilaterali ed un interscambio vivace e in sviluppo.
  Ai familiari impegnati in attività lavorative si applicheranno le normative fiscali, di sicurezza sociale e del lavoro vigenti nel Paese ospitante. Un altro aspetto che facilita l'approvazione del provvedimento è che esso non comporta oneri a carico del bilancio dello Stato. Per le ragioni generali indicate dal relatore e per gli opportuni contrappesi previsti nel testo, il voto del gruppo del Partito Democratico sarà favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3056)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 3056, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  La Marca, Arlotti, Marazziti, Pannarale, Greco...
  Dichiaro chiusa la votazione.

  Comunico il risultato della votazione:
  S. 1598. – «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile sull'autorizzazione all'esercizio di attività lavorative dei familiari a carico del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo delle missioni diplomatiche e rappresentanze consolari, fatto a Roma il 13 dicembre 2013» (Approvato dal Senato) (3056):

   Presenti  421   
   Votanti  333   
   Astenuti   88   
   Maggioranza  167   
    Hanno votato  332    
    Hanno votato no  1    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1599 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile, fatto a Roma il 16 ottobre 2007 (Approvato dal Senato) (A.C. 3155) (ore 16,27).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3155. Pag. 17Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile, fatto a Roma il 16 ottobre 2007.
  Ricordo che nella seduta del 9 settembre 2015 si è conclusa la discussione sulle linee generali.
  Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.
  A tal fine il gruppo Lega Nord e Autonomie è stato invitato a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

(Esame degli articoli – A.C. 3155)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica.
  Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A – A.C. 3155), che sono in distribuzione.
  Avverto che al fine di correggere un mero errore materiale, l'emendamento 3.25, a pagina 9, è rinumerato come emendamento 3.50.

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 3155)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 3155), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, lo pongo in votazione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Baruffi, Alberti, Schullian, Gregori...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  435   
   Votanti  415   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato  415    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Vezzali ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 3155)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3155).
  Se nessuno chiede di intervenire, invito il Vicepresidente della III Commissione, onorevole Manciulli, ad esprimere il parere della Commissione.

  ANDREA MANCIULLI, Vicepresidente della III Commissione. Il parere è per tutte le proposte emendative: invito al ritiro, altrimenti parere contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  MARIO GIRO, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Signor Presidente, il parere del Governo sulle proposte emendative riferite all'articolo 2 è invito al ritiro, altrimenti parere contrario. Sono, comunque, sempre disponibile a venire in Commissione a parlare dei nostri accordi scientifici.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.Pag. 18
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi, Luciano Agostini, Terzoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  433   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato  433.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.01.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, accetto di buon grado, come del resto avevo chiesto prima a parti invertite, l'invito del Governo a ritirare l'articolo aggiuntivo, peraltro l'unico segnalato sull'articolo 2, cioè sull'ordine di esecuzione dell'Accordo, a patto che effettivamente ci sia una trasformazione e un'accettazione in ordine del giorno. Conosciamo bene la correttezza e signorilità del collega Giro a venire in Commissione ogniqualvolta lo si chiami per specificare questioni soprattutto di natura tecnica o scientifica, però almeno che ci sia una codifica, che ci sia un impegno con un semplicissimo ordine del giorno, allora, a questo punto, sarebbe anche un riconoscimento istituzionale anche del ruolo del sottosegretario relativamente a questo e non solo a questo Accordo. Quindi se così è, io ritiro l'articolo aggiuntivo, se vi è la disponibilità da parte del Governo a trasformarlo.

  PRESIDENTE. Onorevole Pini, lei sa che noi abbiamo dei tempi parlamentari, quindi deve essere fulminea questa trasformazione perché tra otto voti noi dobbiamo far dare il parere al Governo, quindi lo deve materialmente presentare in termini immediati. Bene, a questo punto è ritirato l'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.01.

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 3155)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3155).
  Nessuno chiedendo di parlare, invito il Vicepresidente della III Commissione, onorevole Manciulli, ad esprimere il parere della Commissione.

  ANDREA MANCIULLI, Vicepresidente della III Commissione. Signor Presidente, su questo articolo la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Su tutti gli emendamenti intende, vero ? Il Governo ?

  MARIO GIRO, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Signor Presidente, il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 3.2.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, per esprimere il parere favorevole del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, l'emendamento 3.2, che è uno dei pochi che ci è stato permesso di segnalare come gruppo, riguarda un correttivo, anche perché Pag. 19il calcolo che era stato fatto, anche da un punto di vista meramente economico, sulla copertura finanziaria, in ordine all'esecuzione di questo Accordo, è sballato. Ora che effettivamente vi è l'entrata in vigore la copertura finanziaria per il 2015 sarebbe totalmente da rivedere, tanto vale, onde evitare di buttare via qualche centinaio di migliaia di euro, di farlo partire già in maniera puntuale dal 2016. In quest'ottica andava il nostro emendamento anche a correggere un ritardo colpevole da parte del Governo e forse anche delle Camere nella ratifica di questo Accordo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piepoli, Carra, Scuvera, Grillo, De Mita. Onorevole Squeri, io normalmente faccio riferimento a coloro che sono in Aula, come lei immagina. Romele...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  440   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato  74    
    Hanno votato no  366.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 3.24, a pagina 8 del fascicolo degli emendamenti.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Presidente, intervengo per preannunziare il voto favorevole da parte del gruppo della Lega Nord.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Chiaramente il collega Molteni si è espresso a favore anche perché, proprio in relazione a quella che è la copertura finanziaria di esecuzione di questo Accordo, ci sembra, visto che tratta di questioni sia di sviluppo economico sia di ricerca scientifica, abbastanza inverosimile che il carico, l'onore finanziario...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Gianluca Pini. Onorevole Cicchitto e onorevole Lorenzo Guerini, sarà sicuramente interessante la conversazione, ma sta parlando il collega di fronte a voi. Saremmo anche curiosi, però... prego, onorevole Gianluca Pini.

  GIANLUCA PINI. Ubi maior... Presidente, ripeto: ci sembra un po’ penalizzante nei confronti del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale che l'onere finanziario sia totalmente a carico di questo Ministero e non sia spalmato almeno sui tre Ministeri.
  Abbiamo anche altri emendamenti dopo – e ne parleremo sicuramente – che magari assegnano solo al Ministero dello sviluppo economico o solo al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca questo onere di esecuzione dell'Accordo. Però, la cosa più equilibrata ci sembrava, appunto, una suddivisione a tre.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.24, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  La Marca, Gutgeld, Ciracì, Dambruoso, Dellai, Ragosta. Ci sono altri che non riescono a votare ? Non mi pare.Pag. 20
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  443   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  69    
    Hanno votato no  374.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 3.20.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

  STEFANO BORGHESI. Presidente, intervengo per preannunziare il voto favorevole della Lega Nord.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Insisto: l'onere finanziario dell'esecuzione di questo Accordo non può ricadere solo ed esclusivamente sulle spalle del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, anche perché i benefici si hanno in campi diversi, cioè in quello dello sviluppo economico, nel caso specifico, o addirittura in quello dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  Quindi, con questo emendamento noi chiediamo, molto semplicemente, che venga traslato il Fondo di accantonamento, non che venga attinto dal Fondo di accantonamento del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ma da quello del Ministero dello sviluppo economico, perché effettivamente se si possono evidenziare dei benefici da questo Accordo di mutua ricerca scientifica sono, poi, in termini pratici e in termini economici, evidentemente delle produzioni che vanno a compensare e vanno, in qualche modo, ad incrementare il prodotto interno lordo di entrambi i Paesi ed è, in maniera specifica, il Ministro dello sviluppo economico a doversi fare carico di questo tipo di sviluppo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.20, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Del Grosso, Dellai, Colonnese. Hanno votato tutti ? No ! Costantino, Carloni, Giampaolo Galli, Baruffi. Aspettiamo l'onorevole Giampaolo Galli e poi chiudiamo la votazione.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  442   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  71    
    Hanno votato no  371.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 3.21.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Dichiaro il voto favorevole del gruppo della Lega Nord.

  PRESIDENTE. Bene, complimenti, onorevole Simonetti.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Lei mi legge nel pensiero: la cosa un po’ mi preoccupa. Parallelamente a quello che si diceva prima, cioè che la competenza poteva essere diffusa, ma così non è stato per volontà del Governo, allora cerchiamo, ripeto, di andare a difendere quelle poche risorse che il Ministero degli affari esteri Pag. 21ha e che dovrebbe impiegare sicuramente anche per la cooperazione internazionale. In maniera specifica, la cooperazione internazionale è compito delicatissimo che si è dimostrato sempre più cruciale nel fermare anche fenomeni di immigrazione clandestina di massa come quelli che abbiamo visto.
  E, per poterlo fare, nel caso specifico, trattandosi di cooperazione scientifica, magari questi 226 mila euro che sono posti a carico del Ministero degli affari esteri per il 2016 per l'esecuzione di questo Accordo potrebbero essere, invece, spostati sul Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Questo chiediamo; con poche speranze, ma continuiamo a chiederlo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.21, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Fusilli, Vico, Catania, Zan...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  449   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato  70    
    Hanno votato no  379.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 3.27.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Esprimo l'orientamento favorevole da parte del gruppo della Lega Nord su questo emendamento.

  PRESIDENTE. La ringrazio.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Qui, sempre in merito alla copertura finanziaria ed esecuzione di questo Accordo, siamo su un piano un po’ più delicato, cioè quello per cui si cerca sistematicamente di tenere fuori il Parlamento e le competenti Commissioni parlamentari dalle informative. Infatti, qui, nell'articolato, si legge che il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca provvedono al monitoraggio dei relativi oneri e riferiscono in merito al Ministro dell'economia delle finanze, senza dare minima comunicazione invece – che, secondo noi, sarebbe obbligatoria – alle competenti Commissioni parlamentari, sia alle Commissioni bilancio di Camera e Senato, sia, evidentemente, a questo punto, visto che l'onere è a carico del Ministero degli affari esteri, alla III Commissione (Affari esteri).
  Quindi, con questo emendamento, cerchiamo di rendere più diffusa l'informativa sulla rendicontazione ed esecuzione di questo Accordo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.27, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mazzoli, Beni, Capone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  445   
   Votanti  372   
   Astenuti   73   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato  68    
    Hanno votato no  304.   

Pag. 22

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Nicchi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 3.28.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Esprimo l'orientamento favorevole del gruppo della Lega Nord.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Quest'ultimo emendamento dà un po’ la misura di quello che si diceva prima riguardo il fastidio che evidentemente il Governo ha nel confrontarsi con le Camere e con le Commissioni. Prima addirittura neanche la Camera veniva citata, mentre noi chiedevamo che almeno le Commissioni fossero informate, in maniera più o meno informale, su quelli che erano gli effetti e le esecuzioni di questo Trattato. Qui invece si citano le Camere, ma per quale motivo ? Se vi è uno scostamento rispetto all'impegno di spesa, ovvero se ci sono dei problemi, si informano le Camere, se invece l'andamento è sereno, è tutto merito del Governo.
  Va bene questo è l'atteggiamento generico che ha il Governo Renzi, non ci piace, però se devono essere informate le Camere, visto anche il potere non dico di veto, ma di interdizione rispetto a determinati scostamenti che ha la Commissione bilancio, sarebbe opportuno che sia la Commissione bilancio, che la Commissione affari esteri, venissero informate. Questo chiediamo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.28, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

   Tancredi, Ravetto, Rotta, Tinagli, Saltamartini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  446   
   Votanti  376   
   Astenuti   70   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato  70    
    Hanno votato no  306    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Baruffi, Fusilli, D'Agostino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  444   
   Votanti  369   
   Astenuti   75   
   Maggioranza  185   
    Hanno votato  364    
    Hanno votato no    5.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Giuliani ha segnalato che ha erroneamente votato contro e che avrebbe voluto votare a favore).

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 3155)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A – A.C.3155), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.Pag. 23
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giammanco, Carloni, Dambruoso, Binetti, Galperti, Covello, Tripiedi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  448   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato  448.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame di un ordine del giorno – A.C. 3155)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico ordine del giorno presentato (Vedi l'allegato A – A.C. 3155).
  Chiedo al Governo il parere sull'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/3155/1.

  MARIO GIRO, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Il Governo esprime parere favorevole a condizione che il dispositivo sia così riformulato: «Ad informare, quando esse lo riterranno opportuno, le competenti Commissioni parlamentari delle ricadute scientifiche, tecnologiche ed economiche dell'Accordo, fornendo dati sulle attività nei comparti interessati dalla cooperazione bilaterale».

  PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/3155/1 sul quale il Governo ha espresso parere favorevole, purché riformulato.

  GIANLUCA PINI. Direi, Presidente, che la riformulazione va anche oltre le aspettative del presentatore.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno.
  È quindi esaurito l'esame dell'unico ordine del giorno.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 3155)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

  FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Grazie, Presidente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'Accordo di cui oggi si prevede la ratifica riguarda la cooperazione scientifica e tecnologica tra il nostro Paese e la Repubblica del Cile, concluso a Roma il 16 ottobre 2007.
  Sui motivi del decorso di ben otto anni tra la conclusione dell'Accordo e la sua ratifica forse non è opportuno soffermarsi. Si tratta di un Accordo, probabilmente, non prioritario per il nostro Paese, come altre iniziative riguardanti in generale la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico.
  Sappiamo che il Cile, a differenza del Sudamerica, nel suo insieme ha un PIL che si esprime in termini positivi, sia pure nel quadro di un trend generale che ha visto una diminuzione negli ultimi anni. Come emerge dalle analisi tecniche, l'Italia ha già in essere una proficua collaborazione bilaterale con questo Paese, che si sviluppa non solo nei settori dell'economia, ma anche sul piano culturale.
  L'Accordo in esame si propone, dunque, di sostituire un analogo accordo, adottato nel 1991 e ratificato nel 1994, al fine di rafforzare la cooperazione scientifica e tecnologica già in essere con numerose università italiane e di ampliarla e potenziarla, coinvolgendo reti che inglobano anche centri di ricerca e sfruttando il potenziale europeo e internazionale in questo campo. La ricerca di base, in effetti, e ancor più la fase applicativa della Pag. 24tecnologia godono di un dinamismo che necessita di contesti normativi flessibili e consoni ai tratti e al mutare delle circostanze e dei contesti in cui operano i ricercatori e trovano collocazione sul mercato i prodotti che si sviluppano a partire da essi, in particolare nei settori più innovativi.
  I profili riguardanti la protezione dei diritti di proprietà intellettuale derivanti da ricerche congiunte sono un aspetto rilevante nella disciplina dell'Accordo. Occorre senz'altro sviluppare una sensibilità europea attenta alle peculiarità dei partner scientifici e commerciali e alle loro specifiche esigenze, oltre che all'interesse eurocentrico di trovare materie prime a basso costo e nuovi sbocchi ai mercati ormai saturi del cosiddetto vecchio continente.
  L'Italia importa dal Cile materie prime, quali il rame e la cellulosa. Ebbene, occorre anche chiedersi qual è il fabbisogno in tecnologia del Cile affinché i frutti dell'Accordo che si va a ratificare rispondano ad una logica cosiddetta win-win.
  Siamo certi che le risorse finanziarie messe a disposizione per le missioni e gli altri obiettivi previsti dall'Accordo saranno orientate ad arricchire in esperienze e idee i progetti innovativi dei ricercatori dei rispettivi Paesi e a creare nuove opportunità di crescita, contribuendo allo sviluppo tecnologico, senza dimenticare le specificità nazionali e le giuste aspettative...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Fitzgerald Nissoli... Grazie, sottosegretario.

  FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. ... dei rispettivi popoli. Siamo inoltre convinti che gli accordi di cooperazione scientifica e tecnologica siano parte fondamentale di qualsiasi progetto teso allo sviluppo e alla sua sostenibilità.
  Ed è per queste ragioni che preannunzio il voto favorevole del mio gruppo, richiamando l'attenzione affinché si arrivi ad un iter più breve di queste ratifiche.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà. Onorevole Gianluca Pini, al suo gruppo sono rimasti tre minuti e mezzo. Io do per scontato che lei chiederà il terzo aggiuntivo e, quindi, siamo a cinque minuti per la sua dichiarazione di voto.

  GIANLUCA PINI. Grazie Presidente, le confermo la richiesta del terzo aggiuntivo, così come la richiesta viene fatta su tutte le altre ratifiche che sono in coda all'ordine del giorno rispetto a questo atto.
  Come ha detto prima anche la collega, il Cile è un Paese emergente in discrete condizioni economiche e anche destinatario di ingenti investimenti, diretti e indiretti, da parte di Paesi terzi. È quindi positivo che il nostro Paese immagini di sviluppare una cooperazione scientifica e tecnologica con una controparte potenzialmente molto interessante, anche per quello che ha saputo dimostrare negli ultimi anni in un contesto relativamente difficile, come è quello del Sudamerica che comunque esce da crisi più profonde, semmai è possibile, rispetto a quella che abbiamo vissuto nel vecchio contenente dal 2008 ad oggi.
  Occorre, però, scongiurare che la collaborazione cui si pensa si esaurisca in progetti sterili o peggio inutili, che non abbiano ricadute rilevanti o che si rivelino l'ennesima occasione di cosiddetto turismo congressuale, se non parlamentare per certi versi, attività stucchevole, cui tanti Stati...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Gianluca Pini. Signor sottosegretario, noi stiamo qui in Aula per un dibattito, che lei deve aiutarci a fare seguire insieme ai colleghi che la disturbano. Prego, onorevole Gianluca Pini.

  GIANLUCA PINI. Grazie Presidente. Parlavo di quell'operazione di turismo congressuale o parlamentare cui tanti Stati, purtroppo, si sono accodati in maniera stucchevole e anche il nostro non fa certo eccezione.
  Proprio per questo motivo avevamo presentato degli emendamenti, che – come Pag. 25ha potuto apprezzare – non erano ostruzionistici, ma erano assolutamente di merito e riguardavano questioni nodali, anche dal punto di vista del funzionamento di determinati Ministeri e del coinvolgimento diretto di determinati Ministeri, soprattutto riguardo alla copertura finanziaria. Coinvolgimento diretto che, in parte, è stato recepito grazie all'ordine del giorno relativo alle Commissioni parlamentari competenti, sia per quello che riguarda la copertura finanziaria sia per quello che riguarda gli effetti.
  Infatti, lo scopo è appunto quello di permettere periodicamente al Parlamento di valutare i risultati ottenuti dall'esecuzione dell'Accordo che ci accingiamo a ratificare. A nostro avviso sarebbe, infatti, importante che le Camere ricevessero i dati relativi ai brevetti depositati, agli articoli scientifici pubblicati sulle più autorevoli riviste internazionali e gli eventuali nuovi prodotti scaturiti dalla cooperazione dischiusa da questa intesa bilaterale al nostro esame. Ripeto, apprezziamo il fatto che l'emendamento sia stato trasformato in un ordine del giorno e che il Governo abbia accettato che, a richiesta delle Commissioni, questi dati devono essere forniti. Quindi, un passettino in avanti è stato fatto.
  In altri casi, invece, non comprendiamo – e questo è un problema che rimane – come mai i costi di gestione degli accordi come questo debbano sempre e comunque ricadere sulle spalle del Ministero degli esteri e non, invece, essere almeno condivisi. In questo caso si trattava di condividerli a tre, con il Ministero dello sviluppo economico e con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  Non siamo pregiudizialmente contrari all'approvazione di questo Accordo bilaterale con il Cile, che, oltretutto, potrebbe anche allargare la nostra presenza commerciale nel cosiddetto cono sud del continente latino-americano. Siamo piuttosto sorpresi che ci siano voluti ben otto anni per portarlo a ratifica davanti alle Camere. Non è purtroppo una novità. Ci auguriamo che ci sia più attenzione in maniera specifica. Non parlo solo dell'attenzione dell'Aula, sottosegretario Giro, ma anche dell'attenzione del Governo, che è in qualche modo chiamato ad accelerare, non a rallentare, la ratifica e l'esecuzione di trattati che possono potenzialmente portare dei benefici non dico enormi, ma comunque significativi al nostro prodotto interno lordo e allo scambio commerciale con altri Paesi.
  Inizialmente eravamo tentati di astenerci per tutta una serie di motivi. Ma il passo in avanti compiuto riguardo all'informativa davanti alle Commissioni rispetto ai risultati che questo trattato bilaterale porterà in termini – ci auguriamo – di benefici sia all'Italia che al Cile ci porta a votare a favore, riservandoci comunque in futuro di chiedere conto dei frutti di questa intesa, se necessario anche con i tradizionali strumenti del sindacato ispettivo, relativamente ai costi, perché il resto lo abbiamo in qualche modo sanato (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alli. Ne ha facoltà.

  PAOLO ALLI. Grazie, Presidente. Nell'annunciare il voto favorevole del gruppo di Area Popolare a questa ratifica, vorrei sottolineare, come hanno già fatto alcuni colleghi prima di me, l'importanza del Cile come partner di grande interesse per il nostro Paese, sia in assoluto sia, in particolare, all'interno del continente americano, grazie ai legami storici, culturali, economici e commerciali. Basta citare i dati relativi all'importazione italiana dal Cile, di circa 2 miliardi di euro.
  Il Cile, come è già stato detto, ha un'economia certamente sana e in crescita costante, in un contesto, quello sudamericano, che presenta da sempre, in particolare in questo periodo, criticità e difficoltà. Quindi, a maggior ragione, ben vengano intese con un Paese che si muove in una direzione virtuosa e con il quale c’è questo quadro storico di grande collaborazione e di grande sintonia.Pag. 26
  In particolare, il tema della cooperazione scientifica e tecnologica è fondamentale oggi per tutta una serie di evidenti ragioni, dal fatto di poter mettere a fattor comune le competenze, le genialità dei nostri istituti di ricerca, delle istituzioni scientifiche, ma anche di quella innovazione diffusa ormai nel mondo imprenditoriale, che rende il tema della cooperazione scientifica e tecnologica fondamentale anche per lo stesso sistema delle imprese.
  Basta pensare all'argomento, affrontato in questo accordo, della protezione dei diritti di proprietà intellettuale, che costituiscono con tanti Paesi e in molti casi, come sappiamo, un punto dolente. Quindi, ben venga la ratifica di un accordo che contribuirà a rafforzare certamente i rapporti con il Cile, a valorizzare le reciproche istituzioni scientifiche, ma anche, come dicevo prima, il sistema delle imprese. Anch'io sottolineo il fatto che si arriva con otto anni di ritardo alla ratifica. Purtroppo, abbiamo già detto, anche in occasione di altre ratifiche, che questa tendenza deve per forza cambiare e si deve porre fine a questi lunghi ritardi su intese che certamente possono soltanto avere effetti positivi per lo sviluppo dei Paesi con i quali noi le realizziamo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie Presidente, per annunciare il voto favorevole a questo provvedimento da parte del gruppo di Forza Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Grande. Ne ha facoltà.

  MARTA GRANDE. Grazie Presidente, la ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione tra Italia e Cile arriva alla Camera dopo otto anni dalla sua firma. Il testo è volto a promuovere e sostenere iniziative comuni tra i due Paesi nel campo scientifico e tecnologico, consolidando i legami tra università e centri di ricerca, assicurando la protezione intellettuale e favorendo la realizzazione di progetti di ricerca congiunti su temi di reciproco interesse. Il disegno di legge di ratifica si compone di quattro articoli che dispongono, rispettivamente, circa l'autorizzazione alla ratifica, l'ordine di esecuzione, la copertura finanziaria e l'entrata in vigore. Gli oneri per le missioni scientifiche sono valutati in 39 mila euro per il 2015 e circa 42 mila euro a decorrere dal 2016. I rimanenti oneri necessari per attuare le modalità di cooperazione sono valutati in circa 180 mila euro a decorrere dall'anno 2015. Analogamente a quanto previsto da altre ratifiche, il disegno di legge stabilisce che, in caso di scostamento dagli oneri previsti, il Ministero dell'economia e delle finanze provveda mediante riduzione delle dotazioni finanziarie di parte corrente apportando le occorrenti variazioni di bilancio e informandone senza ritardo le Camere. L'Accordo, che consentirà il superamento del precedente accordo risalente al 1991, è composto da dieci articoli ed ha lo scopo di favorire la cooperazione scientifica e tecnologica con il Cile, come ho già detto, uno dei Paesi più interessanti per gli operatori economici e legato all'Italia da una lunga storia di emigrazione.
  Il testo definisce gli obiettivi della cooperazione scientifica e tecnologica nell'ambito dei settori di interesse reciproco conformemente alle norme giuridiche interne e ai vincoli derivanti dagli accordi internazionali vigenti. Stabilisce l'ambito della cooperazione nei settori delle scienze di base e delle scienze applicate allo sviluppo tecnologico, con particolare attenzione ai settori di punta. L'Accordo fissa, inoltre, le modalità di scambio delle informazioni, dei seminari, dei progetti congiunti, della creazione di centri, di laboratori e di reti binazionali e la promozione di progetti Pag. 27congiunti nell'ambito dell'Unione europea e degli organismi internazionali per ottenere i relativi finanziamenti. Prevede l'istituzione di una commissione mista che si riunirà alternativamente una volta in Italia e una volta in Cile e favorisce il trasferimento di tecnologia tra gli enti interessati e indica le modalità di risoluzione delle controversie. Il MoVimento 5 Stelle voterà a favore di questa ratifica con l'auspicio che essa possa portare maggiore efficienza ed efficacia al settore tecnologico italiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole La Marca. Ne ha facoltà.

  FRANCESCA LA MARCA. Grazie Presidente, a nome del gruppo del PD dichiaro il voto favorevole al provvedimento di ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il Governo italiano e il Governo cileno per le ragioni già bene illustrate dal relatore e che cercherò di indicare in modo molto sintetico. L'Accordo, attraverso un canale certamente strategico ai fini dello sviluppo, quale la cooperazione scientifica e tecnologica, consente di rafforzare i rapporti con un Paese verso il quale abbiamo interessi importanti, sia per la presenza di una consistente comunità di origine italiana, che nell'ultimo anno è cresciuta di un ulteriore 3,9 per cento, che per la fluidità e il peso dell'interscambio. Il sostegno che il Cile può ricevere dalla messa a regime di questo strumento di collaborazione contribuisce a soddisfare l'esigenza di innovazione tecnologica che l'economia e la società cilene manifestano in modo crescente alla luce degli accentuati ritmi di sviluppo che il Paese ha manifestato in questi anni.
  A sua volta l'Italia ha tutto l'interesse a sostenere queste dinamiche, considerando che l'interscambio tra i due Paesi si mantiene a ritmi sostenuti, superando nello scorso anno la dimensione di 2 miliardi di euro. Il quadro della cooperazione culturale non è meno significativo. Come il relatore ha sottolineato, sono già operanti oltre centocinquanta accordi interuniversitari di cui due terzi nel settore tecnico-scientifico. Il presente accordo consentirà di coinvolgere anche i centri di ricerca con evidenti vantaggi reciproci. Attraverso questa nuova strumentazione sarà più agevole anche rafforzare i processi di internazionalizzazione accedendo ai fondi europei e internazionali previsti per i grandi progetti di ricerca. Per procedere lungo questa strada virtuosa tuttavia è necessario rinnovare gli strumenti giuridici ormai invecchiati ed è quello che con il presente accordo avverrà dal momento che esso sostituirà quello precedente che risale al 1991. Per queste ragioni esprimo dunque con piena convinzione il voto favorevole del gruppo del PD (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3155)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 3155, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grillo... Civati... Pastorelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   S. 1599. – « Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile, fatto a Roma il 16 ottobre 2007 » (Approvato dal Senato) (3155):

   Presenti e votanti  434   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  434    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 28

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Ministro dell'interno della Repubblica italiana e il Ministro dell'interno della Repubblica francese in materia di cooperazione bilaterale per l'esecuzione di operazioni congiunte di polizia, fatto a Lione il 3 dicembre 2012 (A.C. 3085) (ore 17,08)

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge di ratifica n. 3085: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Ministro dell'interno della Repubblica italiana e il Ministro dell'interno della Repubblica francese in materia di cooperazione bilaterale per l'esecuzione di operazioni congiunte di polizia, fatto a Lione il 3 dicembre 2012.
  Ricordo che, nella seduta di mercoledì 9 settembre 2015, si è conclusa la discussione sulle linee generali.

(Esame degli articoli – A.C. 3085)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica.
  Avverto che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri, che sono in distribuzione (Vedi l'allegato A – A.C. 3085). In particolare, tale ultimo parere reca una condizione ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione che sarà posta in votazione a norma dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento.
  Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazione a scalare.
  A tal fine il gruppo Lega Nord e Autonomie è stato invitato a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 3085)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 3085), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Braga...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  437   
   Votanti  344   
   Astenuti   93   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato  344.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Fossati e la deputata Nicchi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 3085)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3085).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  ANDREA MANCIULLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro di tutte le proposte emendative, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  MARIO GIRO, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Pag. 29Signor Presidente, il parere è contrario su tutte le proposte emendative.

  PRESIDENTE. Le proposte emendative sono articoli aggiuntivi, quindi, passiamo alla votazione dell'articolo 2.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fossati, Carloni, Romano, Grillo, Rizzo, Corda...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  446   
   Votanti  364   
   Astenuti   82   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato  364.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.02.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Grazie Presidente, intervengo per esprimere il voto favorevole del gruppo della Lega Nord.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà. Siamo a pagina 2 del fascicolo, all'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.02.

  GIANLUCA PINI. Grazie Presidente, avevo erroneamente preso il fascicolo della ratifica successiva, ben più delicata. Anche l'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.02 contiene una richiesta, come è avvenuto per le precedenti ratifiche, di informativa del riepilogo delle attività intraprese sulla base dell'accordo di cui, appunto, all'articolo 1, con una valutazione complessiva, onnicomprensiva concernente i risultati ottenuti, perché qui parliamo di un accordo fatto fra i Ministri degli affari esteri di Italia e Francia relativamente al contrasto di attività transfrontaliere di natura criminale. Di fatto, il titolo recita: cooperazione bilaterale per l'esecuzione di operazioni congiunte di polizia, ma nella realtà è molto più delicato e poi lo andremo ad affrontare con i successivi articoli aggiuntivi.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.02, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza, Brescia, Oliverio, Calabria...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  357   
   Astenuti   82   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato  74    
    Hanno votato no  283.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.013, a pagina 4 del fascicolo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole del gruppo della Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini all'articolo aggiuntivo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

Pag. 30

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, l'articolo aggiuntivo 2.013 ha una formulazione un po’ più estensiva riguardo il contrasto e la repressione del terrorismo internazionale che deve scaturire nell'ambito delle operazioni congiunte fra i due Paesi firmatari di questo Accordo. Ci sembrava logico presentare un articolo aggiuntivo di questo tipo, anche in virtù del contesto storico che stiamo vivendo, purtroppo, all'interno del quale la parola «terrorismo» e non solo la parola ma anche gli effetti che questa parola genera in maniera devastante nella nostra società, quindi, per avere una relazione alle Camere di quelle che sono le effettive operazioni di contrasto svolte in maniera congiunta. Tuttavia, se il Ministero dell'interno – perché qui si tratta di una valutazione del Ministero dell'interno – non vuole rendere noti i risultati pratici alle Camere probabilmente c’è qualche problema di capacità.

  PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.013, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Totaro, provi pure, Colonnese, Bragantini, Malisani, Beni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  440   
   Votanti  357   
   Astenuti   83   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato  67    
    Hanno votato no  290    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.026.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini all'articolo aggiuntivo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Nell'ambito di questa cooperazione bilaterale per l'esecuzione di operazioni congiunte di Polizia, ci sembrava opportuno includere in maniera specifica nell'informativa, da rendere entro il 28 febbraio di ogni anno, da parte del Governo nei confronti del Parlamento, una dettagliata relazione contenente il riepilogo delle attività intraprese sulla base dell'Accordo di cui all'articolo 1 che comprendesse le valutazioni concernenti i risultati ottenuti con particolare riguardo al contrasto e alla repressione dell'immigrazione clandestina. Anche qui, il Governo va in Europa e annuncia soluzioni roboanti, poi torna – se mi passate il termine – con le pive nel sacco perché di soluzioni non se ne vedono assolutamente, ma nemmeno di informare le Camere ci sembra un qualcosa di veramente svilente per l'attività di questo ramo del Parlamento e anche probabilmente del Senato.

  PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.026, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Totaro, io la chiamo, lei vedrà che adesso, se prova, vota. Di Gioia, Kronbichler, Sandra Savino.Pag. 31
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  444   
   Votanti  359   
   Astenuti   85   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato  68    
    Hanno votato no  291    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Placido ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.039.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, intervengo per esprimere il voto favorevole del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini all'articolo aggiuntivo.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Sempre nell'ottica di informare il Parlamento sui risultati ottenuti sulla scorta di questa cooperazione bilaterale per l'esecuzione di operazioni congiunte di polizia, alziamo un attimino l'asticella e andiamo a quello che è il problema principale di questi nostri tempi, cioè capire a che tipo di risultati si possa addivenire grazie a questo tipo di cooperazione e collaborazione di operazioni congiunte riguardo il contrasto e la repressione del terrorismo di matrice jihadista, perché le cronache sono lì a dimostrazione del fatto che il principale rischio per la nostra gente e per la nostra società nasca proprio questo tipo di minaccia. Quindi, chiedevamo che su questo tema specifico ci fosse un'informativa, ma anche qui, ripeto: silenzio assordante da parte del Governo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.039, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vargiu, De Mita, Grassi, Simone Valente, Gelmini.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  446   
   Votanti  365   
   Astenuti   81   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato  68    
    Hanno votato no  297.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 3085)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 3085).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione, a cominciare dall'emendamento 3.100, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

  ANDREA MANCIULLI, Relatore. Presidente, sull'emendamento 3.100, che è quello che recepisce il parere della Commissione bilancio, il parere è favorevole; su tutti gli altri, vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  MARIO GIRO, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.Pag. 32
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.100, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza, Grassi, Fratoianni, Scotto, Albini, Magorno, Tripiedi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  441   
   Votanti  343   
   Astenuti   98   
   Maggioranza  172   
    Hanno votato  340    
    Hanno votato no  3.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Gianluca Pini 3.15.

  GIANLUCA PINI. No, all'emendamento 3.14.

  PRESIDENTE. Chiedo scusa. Un attimo, onorevole Pini, dobbiamo verificare. Sì, passiamo all'emendamento Gianluca Pini 3.14.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Presidente, da parte del gruppo della Lega Nord esprimo il parere favorevole sull'emendamento Gianluca Pini 3.14.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. In linea con quanto già richiesto sulla precedente ratifica, che era un accordo di cooperazione scientifica che includeva, a nostro avviso, la necessità di spalmare, di dividere su almeno tre tavoli diversi, su tre Ministeri diversi, la copertura finanziaria dell'esecuzione di questo accordo, altrettanto, visto che questi si parla in maniera specifica di operazioni di polizia, che è competenza specifica del Ministro dell'interno, che non siano a carico del Ministero degli affari esteri gli oneri relativi all'esecuzione della cooperazione bilaterale per operazioni di polizia, perché sarebbe veramente una cosa difficile da spiegare.
  Quindi, chiediamo che, perlomeno, vengano suddivise al 50 per cento le coperture finanziarie per l'esecuzione di questo Trattato tra Ministero degli affari esteri e Ministero dell'interno.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.14, sul quale hanno espresso parere contrario la Commissione, il Governo, nonché la V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giammanco, Grassi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  438   
   Votanti  355   
   Astenuti  83   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato  69    
    Hanno votato no  286).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 3.15. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Sull'emendamento in questione esprimo parere favorevole da parte del gruppo della Lega Nord.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pini.

Pag. 33

  GIANLUCA PINI. Intervengo sull'emendamento 3.15 quello che, a nostro avviso, dovrebbe essere approvato per dare un minimo di equità alla copertura finanziaria per l'esecuzione di questo Accordo bilaterale per la cooperazione al fine dell'esecuzione di operazioni congiunte di polizia. Come si diceva prima essendo operazioni di polizia deve, in qualche modo, farsene carico il Ministero dell'interno e non sicuramente il Ministero degli affari esteri. Non si capisce onestamente anche sull'emendamento di prima il parere contrario della Commissione bilancio perché alla fin fine gli accantonamenti sono presenti in entrambi i Ministeri tanto in quello degli esteri quanto in quello dell'interno. E proprio quello dell'interno è chiamato ad accantonare in maniera più pesante, proprio per contrastare la minaccia del terrorismo piuttosto che altri reati transfrontalieri.
  Quindi, noi insistiamo nel chiedere che non sia a carico del Ministero degli affari esteri, ma sia a carico del Ministero dell'interno la copertura finanziaria per l'esecuzione di questo Trattato.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.15, sul quale hanno espresso parere contrario la Commissione, il Governo, nonché la V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giammanco, Rotta, Luigi Gallo, Colletti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

     (Presenti  448   
   Votanti  365   
   Astenuti   83   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato  68    
    Hanno votato no  297).

  (Il deputato Rampi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 3.18. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Sull'emendamento 3.18 esprimo il parere favorevole da parte del gruppo della Lega Nord.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie Presidente, con questo ultimo emendamento che ci è stato permesso di segnalare chiediamo nuovamente che la copertura e i costi reali dell'esecuzione di questo Accordo bilaterale non siano comunicati solo ad organi di Governo, e quindi al Ministero dell'economia e delle finanze, ma siano comunicati anche alle competenti Commissioni parlamentari perché, come si ricordava prima, non è che devono essere tenute segreti quelli che sono gli effettivi costi di esecuzione di un Accordo molto delicato, molto importante sul quale noi sicuramente voteremo in maniera favorevole, ma che però non deve avere nessun tipo di zone grigie e non deve nascondere nessun tipo di informazioni, se non quelle ritenute sensibili a livello di mantenimento di segreto di Stato relativamente alle operazioni congiunte e delicate contro il terrorismo.
  Su tutto il resto, soprattutto su quanto riguardante le spese e la copertura finanziaria, ai cittadini deve essere dato modo di conoscerle, in primis ai rappresentanti dei cittadini, ossia i membri delle Commissioni parlamentari competenti, la Commissione Affari esteri e la Commissione Bilancio.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.18, con parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 34
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrozza, Fanucci, Catania...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  444   
   Votanti  363   
   Astenuti   81   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato  65    
    Hanno votato no  298    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brescia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  448   
   Votanti  367   
   Astenuti   81   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato  358    
    Hanno votato no  9    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole; il deputato De Rosa ha segnalato che avrebbe voluto astenersi dal voto. Il deputato Pastorelli ha segnalato che ha erroneamente votato contrario e che avrebbe voluto votare a favore).

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 3085)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A – A.C. 3085), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Palese, D'Agostino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  443   
   Votanti  361   
   Astenuti   82   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato  360    
    Hanno votato no  1    

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 3085)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

  FUCSIA FITZGERALD NISSOLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la lotta alla criminalità organizzata e l'esigenza di contrastare il terrorismo internazionale non conoscono frontiere e richiedono il coordinamento delle forze di Polizia di diversi Stati e l'attuazione di un quadro comune di regole. Tali regole trovano legittimazione in una serie articolata di strumenti normativi adottati a livello internazionale ed europeo. Lo sforzo congiunto per la lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata si avvale in particolare di normative dell'Unione europea e di forme di cooperazione tra gli Stati membri. L'Accordo bilaterale di cooperazione tra Italia e Francia per l'esecuzione di operazioni congiunte di Polizia, fatto a Lione il 3 dicembre 2012, ha ad oggetto la Pag. 35cooperazione transfrontaliera in questo ambito e si inserisce nel quadro di precedenti Accordi adottati a livello europeo. In particolare, esso è volto a disciplinare più nel dettaglio e ad offrire la necessaria copertura finanziaria ad operazioni comuni di Polizia italo-francesi aventi carattere transfrontaliero. Vale la pena di ricordare che già il Trattato di Prüm, ratificato dall'Italia, disciplina in maniera generale le situazioni di intervento comune di appartenenti a forze di Polizia di diversi Stati, definendo in particolare il delicato profilo dell'utilizzazione delle armi di ordinanza e delle relative munizioni.
  Inoltre rilevano l'Accordo di Schengen del 1985 e soprattutto la Convenzione di applicazione del 1990, la quale prevede all'articolo 41 il diritto di inseguimento della persona colta in flagranza di commissione di alcuni specifici reati nel territorio nazionale, anche nel territorio di un'altra delle parti contraenti della medesima Convenzione qualora non sia possibile avvertire tempestivamente le competenti autorità.
  L'Accordo bilaterale tra l'Italia e la Francia di cui si propone la ratifica definisce l'ambito e le modalità della cooperazione fra le rispettive forze di Polizia e disciplina diversi profili rilevanti della stessa. In particolare, si prevedono operazioni congiunte e pattugliamenti in cui gli agenti di uno Stato, cosiddetto Stato inviante, partecipano a operazioni nel territorio dell'altro Stato, cosiddetto Stato di destinazione. I profili di maggior rilievo riguardano l'utilizzo di armi, munizioni e altre attrezzature – consentito solo per legittima difesa – e di profili di responsabilità civile dello Stato inviante per i danni causati dal proprio agente nello Stato di destinazione. L'Accordo prevede inoltre che le operazioni congiunte siano disciplinate dalle autorità competenti designate mediante appositi protocolli operativi, nonché la ripartizione delle spese relative alle operazioni in questione. L'Accordo ha una durata di cinque anni ed è tacitamente rinnovabile per un periodo analogo. L'Italia e la Francia hanno da tempo avviato una stretta rete di rapporti di cooperazione transfrontaliera per diverse finalità, tra cui rientra la sicurezza che riveste senza dubbio un'importanza primaria. La ratifica dell'Accordo in esame appare quindi rilevante ed urgente. Con questa convinzione annuncio pertanto il voto favorevole del mio gruppo parlamentare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gianluca Pini. Vale lo stesso ragionamento di prima. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, quindi quanto tempo ho esattamente ? Cinque minuti ? Grazie, penso che siano più che sufficienti. Lo sviluppo delle attività criminali in senso transnazionale è un fenomeno purtroppo evidente, sotto gli occhi di tutti, e non sarà certamente il mio gruppo, la Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini, ad opporsi ad una ratifica per l'esecuzione di un Accordo stretto tra i Ministeri dell'interno dell'Italia e della Francia appunto per potenziare le attività congiunte delle rispettive Polizie, attività appunto di cooperazione bilaterale nelle operazioni congiunte di Polizia. Nel corso del dibattito, sia in discussione generale sia in quello che si è appena svolto, seppure in maniera abbastanza stringata, sui contenuti specifici ci siamo avvalsi del nostro diritto di parlamentari di intervenire per cercare di migliorare sotto alcuni profili il provvedimento; tentativo, purtroppo, non andato a buon fine per la strenua opposizione del Governo a recepire la benché minima proposta di buonsenso, soprattutto sulla copertura finanziaria, sull'onere della copertura finanziaria a chi doveva essere messo in capo.
  L'abbiamo fatto soprattutto perché desideriamo da una parte che le Camere siano informate dei frutti che concretamente questo Accordo bilaterale produrrà sul versante del contrasto e della prevenzione del crimine, dall'altra anche perché ciò possa essere in qualche modo di ausilio, una volta acquisite queste informazioni, nel modificare, aggiornare e implementare le norme interne che ci siamo Pag. 36dati nel contrasto al terrorismo internazionale e ai crimini transnazionali.
  Noi intravediamo su questa accentuata cooperazione tra la Polizia italiana e quella francese delle importanti prospettive, soprattutto nel campo della lotta al terrorismo di matrice jihadista e nello smantellamento delle reti che gestiscono il lucroso business dell'immigrazione clandestina. Da quanto è avvenuto in estate, ricorderete, sul treno Amsterdam-Parigi, noi abbiamo tratto il convincimento che di una rafforzata collaborazione fra le Polizie nazionali non si possa assolutamente fare a meno, anzi, non una collaborazione bilaterale, ma una cooperazione diffusa soprattutto su quei Paesi che sappiamo essere più a rischio di eventi terroristici, proprio perché mantengono in maniera coerente, in maniera caparbia, la loro identità cristiana.
  Relativamente a questo Accordo, abbiamo delle aspettative – questo non lo nascondiamo – che però non vorremmo vedere deluse. Proprio per questo motivo abbiamo chiesto con appositi emendamenti che il Governo comunicasse periodicamente alle competenti Commissioni parlamentari i dati più significativi – non il micro dato ma il macro dato – sul riepilogo delle attività congiunte che verranno intraprese grazie alla ratifica ed esecuzione di questo Accordo bilaterale.
  Riteniamo che sarà altresì importante – ma questo lo aggiungiamo qui, visto che non l'abbiamo codificato con un emendamento – che i nostri vicini francesi facciano tempestivamente circolare le informazioni in loro possesso sulle persone pericolose che si muovono attraverso l'Europa e che frequentano anche il nostro Paese, essendo noi, come è ben noto, confinanti.
  Abbiamo, infine, manifestato qualche perplessità sull'opportunità di fare costantemente gravare sulle risorse del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale la gestione di intese di questa natura, ritenendo che dovrebbero essere utilizzate anche quelle a disposizione del Ministero dell'interno, ma evidentemente per il Governo non è una questione fondamentale. Vero e fondamentale è che la collaborazione bilaterale e queste operazioni congiunte portino effettivamente a dei risultati concreti nel contrasto al terrorismo e non solo al terrorismo ma anche a crimini di altra natura. Grazie, Presidente, per il minuto.
  Quindi, sul piano dei principi a tutti gli effetti siamo d'accordo e la Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini voterà, pertanto, a favore dell'autorizzazione a ratificare e a dare esecuzione a questo Accordo bilaterale.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rabino. Ne ha facoltà.

  MARIANO RABINO. Grazie, Presidente. Preannunzio che consegnerò il testo della mia dichiarazione di voto e dichiaro, con convinzione, il voto favorevole del gruppo di Scelta Civica per l'Italia su questo provvedimento. Mi si consenta, almeno, di dire che non si può non sottolineare che questo testo rafforza ulteriormente un quadro di cooperazione molto strutturato, delineatosi oltre mezzo secolo fa e perfezionatosi nel corso dei decenni.
  L'entrata in vigore di questa nuova intesa concorrerà a contrastare, con maggiore efficacia, la criminalità che colpisce i Paesi d'Italia e di Francia e a rafforzare il fronte comune contro la gravissima minaccia terroristica.
  Chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alli. Ne ha facoltà.

  PAOLO ALLI. Grazie, Presidente. Anche se questo provvedimento è, come dire, relativo ad Accordi su operazioni congiunte di Polizia, non c’è dubbio che assume, in questo momento, un significato Pag. 37simbolico proprio per le tensioni che ai confini tra molti Paesi d'Europa si manifestano sul tema dell'immigrazione.
  Allora, è chiaro che diventa particolarmente importante, soprattutto con i Paesi con i quali noi abbiamo confini diretti, stabilire Accordi di questo tipo, proprio per cercare di contrastare, anche in chiave di prevenzione, i fenomeni terroristici, i fenomeni legati alla criminalità transfrontaliera e quelli relativi all'immigrazione clandestina.
  Il tema, però, come sappiamo e come ci stiamo rendendo conto in questi ultimi mesi e in queste ultime settimane, assume certamente una dimensione politica più rilevante, perché il dibattito sulla difesa dei confini esterni dell'Europa e sull'apertura o meno dei confini interni è un dibattito che ha una valenza che va certamente molto oltre quella di questo pur lodevole Accordo, sul quale il gruppo di Area Popolare voterà a favore.
  È certamente, come sappiamo bene e come possiamo sempre meglio immaginare, un dibattito che dice che se noi vogliamo mantenere abbattuti i confini interni tra i nostri Paesi non possiamo pensare di non rivedere le regole di Dublino, come il nostro Governo da tempo sta chiedendo con forza, perché o si rivedono le regole di Dublino o salta Schengen e questo è un problema che poi potrebbe avere gravi ricadute anche nei rapporti con i Paesi confinanti.
  Per cui – ripeto – ben venga questa ratifica di un Accordo certamente importante, con un Paese importante, per noi, come è la Francia, con cui si stanno rafforzando, anche a livello internazionale, Accordi proprio sui temi dell'immigrazione. Ricordo, inoltre, il documento congiunto dei tre Ministri degli affari esteri, italiano, francese e tedesco, su questi fatti. Quindi, vi è un ritrovato e rafforzato spirito di unità tra noi, la Francia e la Germania e poi anche con gli altri Paesi, ma soprattutto un nucleo forte di queste tre realtà.
  In questo senso, anche la ratifica di un Accordo come questo diventa un elemento positivo, però non nascondiamoci che il problema politico è molto più vasto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Presidente, per annunciare il voto a favore sul provvedimento A.C. 3085 da parte del gruppo di Forza Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marta Grande. Ne ha facoltà.

  MARTA GRANDE. Grazie, Presidente. La ratifica e relativa esecuzione dell'Accordo tra il Ministro dell'interno della Repubblica italiana e il Ministro dell'interno della Repubblica francese in materia di cooperazione bilaterale per l'esecuzione di operazioni congiunte di polizia, sottoscritto a Lione il 3 dicembre 2012, al netto di una giusta e dettagliata analisi, risulta obiettivamente vago ed esposto a diverse soluzioni interpretative.
  Infatti, il contrasto al terrorismo e alla criminalità transfrontaliera e la cooperazione internazionale sono senza dubbio elementi chiave della politica di sicurezza europea, nonché necessità imprescindibili per tutti gli Stati moderni, e, proprio partendo da tale assunto, l'Accordo, scarso nei dettagli, poco esaustivo e, soprattutto, privo del necessario approfondimento richiesto in Commissione, continua a non convincere.
  Nel testo, infatti, oltre ad essere elencate le modalità di intervento e di organizzazione logistica, si registrano molteplici passaggi che, francamente, risultano a dir poco ambigui. Leggiamo, ad esempio, nel testo, che l'esecuzione di operazioni congiunte di polizia sancisce l'impegno di entrambi i Paesi a promuovere tutte le iniziative bilaterali possibili volte al miglioramento della cooperazione al fine di rafforzare la sicurezza nelle rispettive aree turistiche durante il periodo di alta affluenza.Pag. 38
  Ci si chiede, senza alcun intento polemico o denigratorio, se davvero questioni tanto delicate possano essere trattate in modo così scarsamente dettagliato, prestando inevitabilmente il fianco ad equivoci piuttosto che a interpretazioni errate, nonché strumentali. La cooperazione internazionale in materia di difesa e sicurezza, siamo convinti, va organizzata e sostenuta in modo tale da non dover in alcun modo risultare esposta ad alcun rischio, e certo la ratifica di tale Accordo ci pone in salita rispetto a questo obiettivo prioritario.
  Come evitare, infatti, di fare riferimento alla crisi migratoria di Ventimiglia, in corso proprio durante la discussione in Commissione del testo, oppure alla sempre attuale questione del TAV ? Cosa potrebbe accadere, Presidente, in un ipotetico quanto scongiurato contesto dove in Italia dovessero nuovamente verificarsi scontri e situazioni di tensione tali da richiedere l'intervento delle forze dell'ordine ? Come andrebbe coordinato e concordato un eventuale pattugliamento in un luogo come la Val di Susa ? Dove sono nel testo i necessari riferimenti a situazioni estreme di questa natura ? Siamo costernati e perplessi di fronte a tanta leggerezza. La politica di difesa comune è un obiettivo strategico dell'Unione europea, uno dei tanti ambiti poco sviluppati, a vantaggio della tutt'altro che perfetta, per quanto perfettamente compiuta, politica economica.
  L'unica soluzione responsabile per sopperire a questa mancanza di politica risiede proprio nella possibilità di creare accordi fra Stati, in questo come in qualsiasi altro ambito, ed è proprio per la mancanza di un quadro strategico comune che si prediligono le cooperazioni bilaterali. L'esemplificazione dei dubbi che ci assalgono è raccolta tutta in questo Accordo, che riteniamo la prova provata di quanto fino ad ora sostenuto e che, di per sé, torniamo a ribadirlo, sarebbe un elemento tutt'altro che negativo, se non contribuisse, cosa che invece fa, a sottolineare la pressoché totale assenza di condivisione strategica tra i Paesi dell'Unione. Per questo motivo, quindi, il MoVimento 5 Stelle si asterrà (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tacconi. Ne ha facoltà.

  ALESSIO TACCONI. Grazie, signor Presidente. Il provvedimento al nostro esame merita una rapida approvazione. L'Accordo di cooperazione bilaterale tra Italia e Francia per l'esecuzione di operazioni congiunte di polizia, fatto a Lione il 3 dicembre 2012, fornisce, finalmente, uno strumento giuridico per regolamentare tale forma di collaborazione transfrontaliera e si inserisce nel quadro delle decisioni assunte, anche a livello europeo, sulle questioni relative alla cooperazione nella lotta al terrorismo e alla criminalità, decisioni pienamente recepite nella legislazione italiana.
  La piena attuazione dell'Accordo, il cui costo, peraltro, è estremamente contenuto, non potrà che avere effetti positivi sul mantenimento dell'ordine pubblico, della sicurezza e della prevenzione dei reati.
  Dichiaro perciò che il gruppo del Partito Democratico voterà favore di questo provvedimento di ratifica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Presidente, colleghi, intervengo per annunziare il voto favorevole di Fratelli d'Italia. Ovviamente siamo molto contenti che finalmente, dopo tre anni, questo provvedimento di ratifica di questo importante Trattato internazionale di collaborazione transfrontaliera, che rappresenta ovviamente uno degli aspetti principali della politica di sicurezza di uno Stato, sia stato portato all'attenzione della Camera, purtroppo con tre anni di ritardo e credo che su queste cose dovremmo essere più celeri. È importante che ciò avvenga in un momento difficile per la sicurezza, purtroppo, per i noti Pag. 39avvenimenti collegati alla deriva dal contrasto al terrorismo internazionale. Ma soprattutto siamo contenti perché in maniera anche rapida, concreta, si affida ai Ministeri, alle forze di polizia della Francia e dell'Italia l'opportunità di gestire in maniera tecnica situazioni di emergenza e di rischio. Anzi, la pragmaticità di questo Accordo è proprio la sua forza. Qualche gruppo critica la vaghezza di questi Accordi, ma non capisce che la forza di questi Accordi è proprio consentire, in maniera snella, rapida ed efficace, alle forze di polizia di poter coordinarsi e cooperare, fare operazioni congiunte, soprattutto in occasione di grandi eventi sportivi, turistici o di altra natura, che richiedono una capacità rapida di intervento.
  Quindi, ben fatto, il nostro gruppo è contento che finalmente qualche passo in avanti per la sicurezza venga fatto, ovviamente anche tramite la ratifica di Accordi che necessariamente in questi casi, essendo transfrontalieri, devono essere bilaterali. È la cosa intelligente e rapida da fare, speriamo che si vada avanti in maniera celere per l'approvazione complessiva di questo provvedimento.

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale – A.C. 3085)

  PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
  (Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3085)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 3085, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grillo, Frusone, Luigi Gallo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Ministro dell'interno della Repubblica italiana e il Ministro dell'interno della Repubblica francese in materia di cooperazione bilaterale per l'esecuzione di operazioni congiunte di polizia, fatto a Lione il 3 dicembre 2012.» (A.C. 3085):

   Presenti  420   
   Votanti  344   
   Astenuti   76   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato  344.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1333 – Ratifica ed esecuzione del Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica popolare cinese, fatto a Roma il 7 ottobre 2010 (Approvato dal Senato) (A.C. 2620) (ore 17,55).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge di ratifica, già approvato dal Senato, n. 2620: Ratifica ed esecuzione del Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica popolare cinese, fatto a Roma il 7 ottobre 2010.

(Esame degli articoli – A.C. 2620)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica.Pag. 40
  Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A – A.C. 2620), che sono in distribuzione.
  Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibile, ai sensi degli articoli 86, comma 1 e 89 del Regolamento, l'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.039, non previamente presentato in Commissione e volto a introdurre una riserva di sospensione dell'esecuzione del Trattato non prevista dal Trattato medesimo. Ricordo infatti che, in base a numerosi precedenti, non risultano ammissibili emendamenti a disegni di legge di autorizzazione alla ratifica che introducano limitazioni o specificazioni suscettibili di porre in questione l'attuazione o anche l'interpretazione di una parte del Trattato nel momento dell'autorizzazione alla ratifica, salvo ovviamente che ciò sia espressamente consentito dallo stesso accordo internazionale oggetto di ratifica.
  Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.
  A tal fine il gruppo Lega Nord e Autonomie è stato invitato a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 2620)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 2620), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marotta, Malpezzi, Placido, Piccoli Nardelli, Zoggia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  427   
   Votanti  412   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato  411    
    Hanno votato no  1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 2620)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 2620).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  MARIO MARAZZITI, Relatore. Grazie Presidente. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutte le proposte emendative all'articolo 2.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  MARIO GIRO, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Bene, votiamo innanzitutto l'articolo 2 e poi passiamo alla votazione degli articoli aggiuntivi presentati.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ferraresi...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 41
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  429   
   Votanti  418   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  417    
    Hanno votato no  1.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione della prima proposta emendativa segnalata, che è l'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.014.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie Presidente. Intervengo per preannunziare il voto favorevole del gruppo Lega Nord.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie Presidente. Si tratta di una ratifica e di un'esecuzione di un Trattato di estradizione molto delicato, perché è tra la Repubblica italiana e la Repubblica popolare cinese, Paese che ha un peso geopolitico indiscutibile, ma anche una tradizione, per così dire, per usare un eufemismo, molto poco cristallina sul rispetto dei diritti umani. Quindi ci infiliamo in un campo molto, molto delicato, se non addirittura minato.
  Proprio per questo era necessario, secondo noi, quanto recita il mio articolo aggiuntivo: «Entro il 28 febbraio di ogni anno, il Governo invia al Parlamento un rapporto contenente il riepilogo delle attività intraprese sulla base del Trattato di cui all'articolo 1, specificando il numero di estradizioni chieste e concesse, classificate per tipologia di reato, evidenziando in particolare le fattispecie connesse alla gestione dei flussi migratori illegali».
  Non capiamo onestamente perché un monitoraggio di questo tipo, secondo noi assolutamente necessario, venga rifiutato da parte del Governo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.014, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gadda, Scotto, Turco.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  422   
   Votanti  347   
   Astenuti   75   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato  73    
    Hanno votato no  274.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Tofalo e Nuti hanno segnalato che avrebbero voluto astenersi).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.025.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Annuncio il voto favorevole del gruppo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Presidente, a costo di risultare antipatico e impopolare, ma è un po’ il leitmotiv di chi fa opposizione, soprattutto di chi fa opposizione ad un Governo abbastanza sordo alle benché minime richieste di buon senso, insisto sulla necessaria informazione che deve essere data al Parlamento in esecuzione di trattati così delicati.
  A parte il fatto che mi meraviglio di un voto come quello di prima da parte di tanti colleghi che, quando ci sono le persecuzioni Pag. 42da parte del Governo cinese nei confronti del Tibet, si scandalizzano e vanno in piazza con la bandiera del Tibet e poi votano quello che hanno votato prima. Ma questa, poi, è una questione di coscienza personale.
  Anche in questo caso noi chiediamo, di nuovo, che entro il 31 gennaio di ogni anno il Governo invii al Parlamento un rapporto contenente il riepilogo delle attività intraprese sulla base del trattato di cui all'articolo 1 del provvedimento, specificando il numero di estradizioni richieste e concesse, classificate per tipologia di reato, quindi per tutte le tipologie di reato, non solo quelle legate alla questione dell'immigrazione clandestina o dei flussi migratori illegali. Così i colleghi che tanto difendono anche le migrazioni illegali, cioè i clandestini, non si devono sentire toccati dal fatto che l'informativa deve essere su tutte le tipologie di reato per cui la Cina richiede l'estradizione dei propri cittadini sul proprio territorio. Ricordo che in quel Paese, come recita Amnesty International, che sicuramente è molto più vicina a voi che a noi...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  GIANLUCA PINI. ... quel Paese ha il record di esecuzioni capitali.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.025, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colonnese, Capelli, Luigi Gallo, Grassi, Vico.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  426   
   Votanti  349   
   Astenuti   77   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato  63    
    Hanno votato no  286.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.037.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Annuncio il voto favorevole del gruppo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Ci riproviamo. Evidentemente il fatto che i numeri non vogliono essere forniti in maniera specifica e dettagliata, in applicazione all'esecuzione di questo trattato, nasconde qualche volontà di natura politica di coprire – non lo so – quello che in Cina viene costantemente fatto e di cui in qualche modo, comunque, si ha notizia, anche se in maniera frammentata. Ma, se – lo ripeto – non si vogliono dare anche solo dei macrodati, per lo meno l'obbligo informativo annuale da parte del Governo nei confronti delle competenti Commissioni parlamentari rispetto all'applicazione generale del trattato, se non rispetto alle richieste specifiche divise per tipologia di reato, dovrebbe riguardare le indicazioni e i numeri di carattere generale relativamente a quelli che sono gli effetti di esecuzione di questo trattato. Se volete negarci anche questo, siamo veramente nel campo della follia pura.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.037, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 43

  Paola Bragantini, Vico, Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  424   
   Votanti  348   
   Astenuti   76   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato  63    
    Hanno votato no  285.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.038.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie Presidente, per annunciare il voto favorevole del nostro gruppo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Presidente, mi riferisco agli obblighi informativi del Governo. Anzi, meglio parlare di tentativo di obbligo perché qui sembra di avere a che fare con un muro di gomma, soprattutto su questioni così delicate nei rapporti con un Paese che, come ripeto, ha il record delle esecuzioni capitali. Relativamente agli obblighi informativi del Governo, se non a cadenza annuale, sottosegretario, almeno a cadenza biennale. Almeno darci un report ogni due anni di quello che genera questo tipo di accordo con la Repubblica popolare cinese. Ciò al netto, come ripeto, della ormai non sorpresa del fatto che gli obblighi informativi per i colleghi del MoVimento 5 Stelle sono validi solo se gli emendamenti sono presentati da loro; se sono presentati, invece, da altri colleghi gli obblighi informativi non valgono, vista anche la tendenza al voto di astensione che hanno.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Gianluca Pini 2.038, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colonnese, Fossati, Romano, Cardinale, Di Benedetto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  354   
   Astenuti   80   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato  64    
    Hanno votato no  290.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 2620)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 2620).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  MARIO MARAZZITI, Relatore. Presidente, la Commissione esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  MARIO GIRO, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Grazie Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 3.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

Pag. 44

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie Presidente, per annunciare il voto favorevole del gruppo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Presidente, va bene in qualche modo scegliere di far finta di niente su alcuni temi delicati come quello del rispetto dei diritti umani; o meglio, non va bene, ma il Governo ha preso questa strada e amen. Tuttavia, che neanche la Commissione bilancio si renda conto di un errore così macroscopico come quello inserito nel testo. Siamo a settembre 2015 e qui si parla ancora di questioni di bilancio triennale 2014-2017. Almeno spostarle al 2015-2017 e, conseguentemente, aggiornare «2015» con «2016» nella parte previsionale.
  Infatti, ripeto, la scelta politica di fregarsene dei diritti umani da parte della maggioranza e anche da parte dei colleghi del MoVimento 5 Stelle ci può stare ma su una svista così macroscopica almeno dateci modo di metterci una pezza, visto che non è in grado di mettercela direttamente il Governo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vico... Moscatt... Palese... Sibilia... Nicchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  428   
   Votanti  349   
   Astenuti   79   
   Maggioranza  175   
    Hanno votato  65    
    Hanno votato no  284.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Marrocu ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 3.16.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Annunzio il voto favorevole del gruppo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Il tema sollevato già nelle due precedenti ratifiche, cioè quello della suddivisione degli oneri e delle coperture finanziarie, trova a maggior ragione spazio in questa, all'interno dell'articolo 3 riguardante le coperture finanziarie per l'esecuzione di questo Trattato sull'estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica popolare cinese. Anche in questo caso che i costi dell'esecuzione del Trattato sull'estradizione debbano gravare solo ed esclusivamente sul Ministero degli affari esteri e non vi sia una minima compartecipazione da parte del Ministero della giustizia o da parte del Ministero dell'interno ci sembra una previsione abbastanza ridicola, fantozziana. Mi sembra però ormai che vi sia una linea di menefreghismo totale sulle regole di buonsenso nell'applicazione del Trattato che tentiamo, proviamo a ricordare ma vediamo un completo silenzio e disattenzione da parte del Governo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.16, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 45

  Palese... Mazziotti Di Celso... Caruso....
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  433   
   Votanti  353   
   Astenuti   80   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato  63    
    Hanno votato no  290.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Gianluca Pini 3.26.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Annuncio il voto favorevole del gruppo Lega Nord e Autonomie.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. In linea con quanto già richiesto per le altre ratifiche di esecuzione dei vari trattati, anche qui chiediamo che le informative sull'andamento delle coperture, sull'andamento della spesa relativamente agli oneri di copertura per l'esecuzione di questi Trattati siano comunicate non solo agli organi di Governo e quindi al Ministero dell'economia e delle finanze ma siano comunicati in maniera puntuale anche alle Commissioni parlamentari competenti che, in questo caso, non sono solo ed esclusivamente la Commissione affari esteri e la Commissione bilancio ma evidentemente, anche la Commissione giustizia e magari anche la I Commissione affari costituzionali. Tentiamo un'ultima volta di introdurre qualche minimo principio di buonsenso all'interno di un testo che di buonsenso pare averne veramente poco.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gianluca Pini 3.26, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malpezzi, Grillo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  435   
   Votanti  353   
   Astenuti   82   
   Maggioranza  177   
    Hanno votato  65    
    Hanno votato no  288.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brescia, Righetti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  413   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato  409    
    Hanno votato no  4.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 2620)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A – A.C. 2620), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 46

  Fitzgerald Nissoli, Vico...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  431   
   Votanti  409   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato  407    
    Hanno votato no  2.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 2620)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marazziti. Ne ha facoltà.

  MARIO MARAZZITI. Grazie Presidente, come relatore, ovviamente, ho già espresso nell'introduzione di questo provvedimento la sua importanza e, quindi, già nella relazione introduttiva, nel dibattito iniziale c’è la risposta alle preoccupazioni del collega Gianluca Pini; infatti, è chiaro che tutto il lavoro che è stato fatto è un lavoro che rappresenta un forte freno e, quindi, non c’è estradizione in tutti i casi in cui possano esserci reati di opinione e di altro tipo o addirittura reati perseguibili con la pena capitale. A nome del gruppo Per l'Italia – Centro Democratico dico con soddisfazione che portiamo a termine un lavoro che da cinque anni attendeva un'approvazione, tuttavia siamo di fronte a una questione che comporta preoccupazioni e dubbi, in alcuni, ogni volta si tratti di ratifiche e relazioni tra Stati con sistemi politici diversi. Ovviamente, prassi e visioni sulla libertà religiosa, sulle libertà civili o di espressione, di commercio, di circolazione delle persone, diversi sistemi di pesi e contrappesi distinguono le società italiana e cinese, ma proprio attraverso la ratifica di atti come questo si fanno passi avanti e cresce quella contaminazione positiva in cui dalla diffidenza si passa alla conoscenza e alla simpatia tra i popoli e tra le persone concrete e, quindi, diventano, alla fine, più possibili anche pace e maggiore dignità ed equità nelle diverse società.
  Quindi, credo che dobbiamo essere estremamente soddisfatti del fatto che questa ratifica favorisca una collaborazione giudiziaria tra i nostri Paesi e l'estradizione nei casi in cui è necessaria.
  Conosciamo l'enorme sforzo della Cina per fare uscire dalla povertà e dal bisogno assoluto centinaia di milioni di persone, come pure la complessità di quel territorio enorme con lingue diverse. Ma sappiamo che abbiamo tutte le garanzie per tutelare i nostri cittadini e i cittadini cinesi in casi in cui la loro vita vada tutelata e in questo modo e con questa ratifica, per concludere, saremo anche, io credo, più ascoltati e rispettati ogni volta che potremo suggerire modi e vie per una maggiore libertà di movimento, di religione e di espressione anche in questo paese amico e così importante per il mondo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, l'onorevole Gianluca Pini, che ha cinque minuti a disposizione. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, un trattato di estradizione la cui controparte è nientemeno che la Repubblica popolare cinese avrebbe meritato certamente un'attenzione maggiore da parte di quest'aula. Evidentemente, l'effetto è che ci sono colleghi a cui interessano i diritti umani solo se fanno rumore o hanno un clamore mediatico, ma poi quando si ha la possibilità di gestirli in maniera delicata e puntuale tutto passa in carrozza. Tutto questo nonostante quello che si ricordava il notevole peso geopolitico che quel paese riveste, ma soprattutto per il poco invidiabile record negativo che quella nazione ha sotto il profilo del rispetto dei diritti umani e delle esecuzioni capitali.
  In Cina – e questo è un dato oggettivo – sono infatti negate le più elementari libertà politiche e viene praticata con Pag. 47significativa disinvoltura la pena di morte. Proprio per questo, riteniamo che in sede di applicazione di questa intesa siano necessarie molte cautele che non ho visto pervenire nell'atteggiamento da parte del Governo e della maggioranza in generale e in parte neanche da alcuni colleghi dell'opposizione. Il Trattato è vero che esclude che si possano estradare verso Pechino personalità perseguite in ragione delle proprie opinioni politiche o che comunque rischierebbero la pena di morte, di questo devo dare atto al collega Marazziti che è stata inserita la previsione. Però non si potrebbe farlo, del resto, senza violare alcune disposizioni fondamentali della stessa nostra Costituzione. Ma il punto nodale di tutto è chi può escludere che il regime cinese non si serva di pretesti per recuperare comunque nella propria disponibilità delle personalità cui può imputare reati e comminare pene che la nostra cultura giuridica rifiuta ? Perché nel momento in cui noi apriamo la possibilità di estradizione per determinati tipi di reati questi reati possono essere anche inventati, lo vediamo anche in Italia reati inventati ad hoc da alcuni magistrati per assurgere alle cronache nazionali e poi magari diventare anche deputati o parlamentari, figuriamoci se questo non può accadere in Cina, soprattutto nei confronti di oppositori politici.
  Per questo motivo abbiamo chiesto al Governo che vada a monitorare scrupolosamente il modo in cui il trattato verrà gestito, informando periodicamente dell'esito delle sue verifiche il Parlamento (cosa che però ci è stata rifiutata e questo ci fa pensare male, come diceva qualcuno che in quest'aula c’è stato per quasi cinquant'anni) firmando l'accordo qualora si acquisisca il fondato motivo di ritenere che lo Stato cinese se ne serva ai fini della repressione politica. Si è voluto utilizzare l’escamotage dell'inammissibilità dell'emendamento, anche se forse quell'emendamento era più a tutela del dettato costituzionale che in qualche modo deve prevalere sulla valenza dell'accordo bilaterale con uno Stato terzo, però qui vediamo innovazioni anche sul piano del diritto costituzionale che ci lasciano alquanto basiti. Il Trattato è vero in parte è anche un'opportunità perché potrebbe permettere di reprimere più efficacemente l'immigrazione clandestina...

  PRESIDENTE. Mi scusi onorevole Gianluca Pini, nell'approfittare per dirle che le è rimasto un minuto, pregherei i colleghi di abbassare il tono della voce perché non si riesce neanche più a capire cosa dice l'onorevole Gianluca Pini. Quindi, vi pregherei di abbassare il tono della voce.
  Prego, onorevole Pini.

  GIANLUCA PINI. Grazie, Presidente. Cercherò di essere breve. Dicevo che può esser un'opportunità, perché potrebbe permettere di reprimere più efficacemente l'immigrazione clandestina dalla Cina verso il nostro Paese e altri reati che sono fonte di rilevanti perdite economiche per la nostra economia, in primis tutto ciò che è falso made in Italy. È a chi governa che incombe il compito di gestire nel modo più funzionale ai nostri interessi nazionali questa intesa. Stupisce, infine, che il testo ci sia giunto dal Senato senza che si provvedesse al riscaglionamento delle coperture, come abbiamo segnalato con l'emendamento specifico Gianluca Pini 3.1, anche quello bocciato. Ma la cosa che subisce di più è che la Commissione bilancio si sia totalmente «fumata» – come si suol dire – quest'errore. Noi abbiamo cercato di sollevare il problema, ma non lo si è voluto risolvere. Amen. Sulla base di queste argomentazioni, proprio perché c’è un'unica nota positiva, cioè che potrebbe contrastare, se efficacemente applicato, l'immigrazione clandestina, non lo bocciamo totalmente, però ci asteniamo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Presidente, colleghi, intervengo solo per annunciare il nostro voto favorevole, innanzitutto perché è impensabile che l'Italia non abbia un Pag. 48trattato di estradizione con una grande nazione come la Cina, Paese enorme, con oltre un miliardo di abitanti; ma anche perché pure noi abbiamo chiaramente ormai tanti cittadini italiani che vivono e lavorano in Cina. Quindi, credo che sia un fatto di reciproco interesse, oltre che un fatto di civiltà. Rispetto alle vicende, che qualche gruppo ha sollevato, legate ai diritti umani, la nostra Costituzione e il nostro ordinamento, il nostro codice penale, che prevede l'istituto dell'estradizione, già prevede che vi sia una verifica di un fumus boni iuris da parte della nostra magistratura, un piccolo processino. Certo, semmai dovremmo domandarci perché l'istituto dell'estradizione, che pure esiste in Italia, è stato violato palesemente come nel caso dei nostri marò, che sono stati consegnati all'India, nonostante ci sia la pena di morte, senza l'istituto dell'estradizione; ma questa è un'altra storia che affronteremo al momento opportuno.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alli. Ne ha facoltà.

  PAOLO ALLI. Grazie, Presidente. Molte cose sono già state dette sull'importanza della Cina, grande Paese verso il quale i nostri rapporti sono fondamentali in termini economici, culturali, sociali e politici. Un Paese che certamente ha, su alcune questioni, importanti regole sue. Sono stati citati i diritti umani, il tema della libertà religiosa, ma ci sono anche altri aspetti che non sono esenti da critica, come – cito un tema che interessa molto il mondo imprenditoriale – il tema della protezione della proprietà intellettuale, tanto per dirne uno. Quindi, è un Paese con il quale noi dobbiamo cercare di progredire nel senso della trasparenza dei rapporti. Allora, quante più regole ci si dà e quanto migliori sono queste regole inevitabilmente tanto migliore è il rapporto e tanto migliore la serietà dell'approccio reciproco. Quindi, un accordo come questo, su un tema così delicato come quello dell'estradizione, certamente aiuta un percorso verso rapporti «sempre più normali», lo dico tra virgolette. In questo senso, l'atto di ratifica, che ci apprestiamo a votare e sul quale il gruppo di Area Popolare esprimerà un voto favorevole, è certamente un atto che assume anche un forte significato politico: abbattere le barriere e chiarire certi rapporti molto delicati aiuta ovviamente il progresso dei rapporti tra i popoli. È stata invocata la cautela nel giudizio, la cautela nell'implementazione di un accordo di questo tipo: credo che sia un fatto naturale e sono certo che il Governo vigilerà su un'efficace applicazione di questo accordo, come degli altri, del resto, ma con una particolare attenzione, vista l'importanza dell'interlocutore cinese.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie, Presidente. Intervengo per preannunziare il voto favorevole del gruppo di Forza Italia su questo disegno di legge, questo trattato abbastanza importante, numerato come atto Camera n. 2620.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Grande. Ne ha facoltà.

  MARTA GRANDE. Signor Presidente, l'intensificarsi delle relazioni economiche tra Italia e Cina ha reso necessaria una maggiore cooperazione giudiziaria nell'ambito penale e, pertanto, in quest'ottica, si reputa del tutto opportuna la ratifica di un Trattato con il quale disciplinare tempi e condizioni dell'istituto dell'estradizione. È però doveroso riportare alcune criticità che deriverebbero dalla ratifica del Trattato, criticità già espresse dal senatore del MoVimento 5 Stelle Gaetti che credo sia necessario portare all'attenzione della Camera, soprattutto per ricevere rassicurazioni da parte del relatore e del Governo su alcuni aspetti.
  Una prima considerazione riguarda l'applicazione del principio della doppia Pag. 49incriminazione: sulla base di tale principio, è bene evidenziare che alcuni delitti, come quelli di tipo mafioso, non sono puniti dal sistema penale della Repubblica popolare cinese.
  La seconda considerazione attiene alla tutela dei diritti umani. Come già detto da altri colleghi, alla luce delle violazioni dei diritti umani avvenute in Cina, nonché in considerazione delle numerose esecuzioni capitali che sono state inflitte, intendo sollecitare una riflessione sulle norme del Trattato relativamente alla garanzia e protezione dei diritti umani.
  Fermo restando che, per quanto concerne la pena capitale, la Corte Costituzionale ha negato che si possa estradare per reati puniti con la pena di morte nel paese richiedente, ci chiediamo se siano sufficienti le ipotesi di rifiuto dell'estradizione, disciplinate dagli articoli 3 e 4, e poi, in particolare, mi riferisco all'articolo 9 del Trattato, che consentirebbe l'arresto provvisorio in vista della richiesta di una futura richiesta di estradizione.
  Al netto delle suddette considerazioni, sulle quali crediamo sia indispensabile procedere a tutte le valutazioni del caso, riteniamo comunque necessaria la ratifica del trattato in esame al fine di dare una base obbligatoria a procedure in materia di estradizione che, fino ad oggi, hanno risposto a ragioni di mera cortesia internazionale tra Roma e Pechino.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fedi. Ne ha facoltà.

  MARCO FEDI. Signor Presidente, il voto del gruppo del Partito Democratico sul provvedimento di ratifica ed esecuzione del Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica popolare cinese sarà positivo per le ragioni che, con la necessaria brevità, cercherò di richiamare. In primo luogo, si tratta di motivazioni politiche; condivido l'intervento dell'onorevole Alli, che ci ricordava come questo trattato ci consentirà di rafforzare il legame con la Cina, anche in direzione della tutela dei diritti umani. Il Trattato di estradizione sviluppa e specifica l'altro trattato bilaterale Italia-Cina, approvato alla fine di aprile di quest'anno, in materia di reciproca assistenza giudiziaria penale. Esso concorre dunque a comporre una più ampia strategia di contrasto delle attività criminali che si svolgono nei due paesi, ottimizzando gli scambi di informazione ed i rapporti di collaborazione tra di essi. Si tratta di un'azione quanto mai opportuna, anzi necessaria, la cui esigenza nasce dallo sviluppo che le attività criminali hanno avuto nei contesti richiamati, in connessione con l'espansione dei rapporti bilaterali in una serie di ambiti quali il commercio, la finanza, il flusso di persone tra i due paesi e altro ancora.
  In relazione all'applicazione del trattato, già nel corso dell'esame nelle Commissioni competenti sono state sollevate alcune questioni non secondarie che, peraltro, sono riecheggiate anche oggi in aula. Esse riguardano l'evidente difformità dei sistemi penali dei due paesi ed il delicato tema del rispetto dei diritti umani che, nel nostro ordinamento e nella nostra cultura giuridica e civile, ha un valore assoluto.
  Nel trattato esistono cautele e contrappesi significativi sia per l'estradizione processuale che per l'estradizione esecutiva a partire dal principio della doppia incriminazione vale a dire il riconoscimento del reato in entrambi gli ordinamenti. È contemplato inoltre il rigetto obbligatorio della richiesta di estradizione nei casi di reati politici e militari quando esista il ragionevole sospetto che si intenda perseguire la persona per motivi religiosi, razziali o politici oppure quando eventuali sentenze come quella alla pena di morte siano incompatibili con i principi fondamentali dell'altro Stato, come è, nel nostro caso, in Italia.
  Il Trattato comunque, pur non potendo dare garanzie assolute in questo senso, costituisce pur sempre una cornice di certezza di diritto che può facilitare la tutela dei diritti umani, collocando su un piano più avanzato questa complessa problematica, anche nei rapporti con la Repubblica Pag. 50Popolare cinese. In ogni caso, e faccio appello al Governo, anche il gruppo del Partito Democratico chiede al Governo di essere molto attento e vigile nella fase interpretativa ed esecutiva, affinché la tutela delle libertà individuali e il diniego di pratiche di violazione dell'autonomia e della libertà delle persone rappresentino un impegno centrale nell'applicazione del Trattato. Per queste ragioni e con questo spirito il gruppo del Partito Democratico annuncia e conferma il voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2620)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 2620, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rostellato, Famiglietti, Vico...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
   S. 1333 – «Ratifica ed esecuzione del Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica popolare cinese, fatto a Roma il 7 ottobre 2010» (Approvato dal Senato) (2620):

   Presenti  413   
   Votanti  393   
   Astenuti  20   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato  393.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Vezzali ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

Su un lutto della deputata Maria Marzana e del deputato Salvatore Piccolo.

  PRESIDENTE. Comunico che i colleghi Maria Marzana e Salvatore Piccolo sono stati colpiti da un grave lutto: la perdita delle rispettive madri.
  La Presidenza della Camera ha fatto pervenire ai colleghi le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidero ora rinnovare anche a nome dell'intera Assemblea.

Seguito della discussione del disegno di legge: Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena (A.C. 2798-A); e delle abbinate proposte di legge: Ferranti ed altri; Ferranti ed altri; Ferranti ed altri; Caparini ed altri; Fratoianni e Daniele Farina; Di Lello; Ermini ed altri; Gullo; Gullo; Bruno Bossio ed altri (A.C. 370-372373-408-1285-1604-1957-1966-19673091) (ore 18,40).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2798-A: Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena; e delle abbinate proposte di legge Ferranti ed altri; Ferranti ed altri; Ferranti ed altri; Caparini ed altri; Fratoianni e Daniele Farina; Di Lello; Ermini ed altri; Gullo; Gullo; Bruno Bossio ed altri nn. 370-372-373-408-1285-1604-1957-1966-1967-3091.
  Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il seguito della discussione è pubblicato in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
  Ricordo che, nella seduta del 28 luglio 2015, si sono svolti gli interventi sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 1.Pag. 51
  Avverto che fuori dalla seduta sono stati ritirati dal presentatore gli emendamenti Marotta 10.1 e 11.9.
  Avverto che la Commissione ha presentato gli emendamenti 7.600, 7.601, 11.600 e 11.0600 che sono in distribuzione.
  Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Signor Presidente, questo provvedimento è agli onori della cronaca per una sua piccola frazione, che è la parte in cui si modifica la normativa sulle intercettazioni, ma quella è, dicevo, una piccola parte di un provvedimento molto complesso che contiene modifiche del codice penale, modifiche del codice di procedura penale e diverse deleghe al Governo.
  Noi abbiamo alcune delle parti più importanti, ad esempio le deleghe, nel finale di questo provvedimento che conta più di trenta articoli. Nella ripartizione dei tempi, essendo stati essi contingentati, i gruppi hanno a disposizione un limitatissimo tempo, il gruppo Sinistra Ecologia Libertà, ad esempio, ha trentacinque minuti di questo tempo. Diciamo che è assolutamente chiaro come non arriveremo mai ad una discussione significativa proprio su quelle parti del provvedimento che hanno una loro importanza. Ricordo anche al Presidente che questo provvedimento non ha avuto l'onore di essere concluso nel suo esame dalla competente Commissione e che quindi proprio su quelle parti è venuto a mancare persino quel pezzo della discussione parlamentare. Noi ci chiediamo, Presidente, seppur con i necessari ampliamenti che immagino la Presidenza vorrà concedere, se un provvedimento di questa complessità, che almeno originariamente si poneva come riforma complessiva di una parte consistente del sistema penale e della procedura, si possa discutere in queste condizioni.

  PRESIDENTE. Onorevole Farina, semplicemente per amor della verità, la Commissione ha concluso i suoi lavori e ha dato mandato al relatore, quindi il lavoro in Commissione si è concluso. Questo anche per informazione all'Aula. Per il resto, il tempo contingentato, come lei sa, non è una scelta discrezionale della Presidenza, ma fa riferimento ovviamente a delle regole. Come lei sa ci sarà un terzo aggiuntivo, qualora venga richiesto dai gruppi, ovviamente il tempo andrà amministrato anche scegliendo quali sono le parti che più sono di interesse per quanto riguarda il suo gruppo. Al netto di tutto questo, comunque, io farò presente al Presidente della Camera questa sua precisazione, in maniera che poi possa eventualmente esserci una risposta del Presidente. Nel frattempo, se lei è d'accordo, io procedo.

  ALFONSO BONAFEDE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Signor Presidente, innanzitutto preciso che la discussione e l'esame del provvedimento si sono concluse, è vero, in Commissione ma intorno all'una di notte, e questo, Presidente, sta diventando un modus operandi che – è nella prassi ormai di questa Camera – riguardo a provvedimenti così importanti finisce ovviamente per mettere un bavaglio, visto che di questo la maggioranza ormai è espertissima, anche alle opposizioni e al dibattito parlamentare.
  Presidente, facciamo nostre le perplessità che sono state esposte dal collega Farina e denunciamo un fatto che è molto grave ed è una denuncia di cui la Presidenza della Camera dovrebbe farsi portatrice anche nei rapporti col Governo, cioè che non è possibile portare in Aula un provvedimento che in certi punti va a riformare il diritto penale italiano, che in certi punti si pone come una delega in bianco su interi settori del diritto penale e poi, sapendo che il contingentamento dei tempi porterà a una riduzione dei tempi in Pag. 52cui le opposizioni possono esprimersi, in questo ridurre al minimo la possibilità di incidere su un provvedimento che in realtà a trecentosessanta gradi va ad impattare sull'intero sistema penale del nostro ordinamento. Quindi, Presidente, è vero che lei adesso ci pone un'eccezione e una specificazione di carattere regolamentare, però la Presidenza ha anche secondo noi il dovere di farsi portatrice di un messaggio e di una denuncia contro il Governo che è tesa a ristabilire quello che dovrebbe essere il minimo dibattito sindacale rispetto a provvedimenti fondamentali come quello di cui stiamo trattando.

  WALTER VERINI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Presumo sul medesimo argomento.

  WALTER VERINI. Signor Presidente, sul medesimo argomento. Semplicemente io credo che le preoccupazioni espresse dai precedenti interventi siano preoccupazioni da un certo punto di vista comprensibili, ma immotivate.
  Sono immotivate perché innanzitutto il destinatario non è certamente l'Aula e non è certamente il Governo, ma il contingentamento dei tempi è la conseguenza di decisioni assunte dall'Ufficio di Presidenza, anche in seguito a comportamenti ostruzionistici di qualcuno che adesso, invece, vorrebbe dilatare ulteriormente i tempi.
  In secondo luogo, questo provvedimento ha conosciuto mesi, mesi e mesi di discussioni e di audizioni in Commissione. Quindi, sostenere che non ci sia stato spazio per un confronto io credo che sia del tutto sbagliato e strumentale.
  Poi vi è un terzo e ultimo elemento. Io credo che, pur con il contingentamento e con la grande mole di votazioni che ci aspetta, ci sono, se viene concentrato il dibattito all'essenzialità dei contenuti, tutte le condizioni perché ogni gruppo possa esprimere la sua posizione.
  Per questo, mi permetterei di invitare gli stessi gruppi che hanno preso la parola magari a guadagnare ulteriormente tempo, smettendola con queste strumentalità e ad iniziare subito l'esame del provvedimento.

  ARTURO SCOTTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Signor Presidente...

  PRESIDENTE. No, onorevole Scotto. Ha già parlato l'onorevole Daniele Farina. Non posso darle la parola, onorevole Scotto.

  ARTURO SCOTTO. Me ne rendo conto, però...

  PRESIDENTE. Se si rende conto... purtroppo è il Regolamento.

  NICOLA MOLTENI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Grazie, Presidente. Mi associo anch'io alle richieste o, meglio, alle invocazioni, credo assolutamente legittime, da parte dei colleghi di SEL e del MoVimento 5 Stelle.
  Io credo che le nostre dichiarazioni siano le dichiarazioni di forze politiche di opposizione che legittimamente chiedono di potere discutere, nel rispetto ovviamente dei tempi, un provvedimento di portata sicuramente importante, così come è stato più volte definito dalla maggioranza, dal Governo e dal Partito Democratico.
  Io non credo che ci sia da parte nostra alcun tentativo di strumentalizzare alcunché. Vista la portata del provvedimento e visto che le parti più delicate di questo provvedimento sono approvate con delega, non solo sul tema delle intercettazioni ma anche nel merito del processo penale e con riferimento all'ordinamento penitenziario, con tutte le conseguenze che ne derivano, io credo che sia assolutamente legittimo e sacrosanto che le forze politiche di opposizione, nel rispetto di questo provvedimento, avanzino questa richiesta, Pag. 53che diventa una pretesa nel momento in cui il tema è così delicato e importante.

  STEFANO DAMBRUOSO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Presidente...

  PRESIDENTE. Onorevole Scotto, non posso darle la parola, perché su questo argomento è già intervenuto l'onorevole Daniele Farina. Sto dando la parola a un deputato per gruppo. Quindi, è già intervenuto l'onorevole Daniele Farina.

  ARTURO SCOTTO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Il richiamo al Regolamento lo faremo su un'altra questione e non su questa, perché io non riapro il dibattito sulla stessa questione, onorevole Scotto.
  Prego, onorevole Dambruoso.

  STEFANO DAMBRUOSO. Grazie, Presidente. Sono membro di un partito che sostiene in questo caso le ragioni del disegno di legge, cioè della proposta che è stata portata avanti dal Governo, e ho anche partecipato alla riunione della Commissione giustizia, dove c’è stato un ampio dibattito, anche con punte di particolare dialettica, che hanno visto anche l'occupazione dell'aula della Commissione giustizia proprio perché è stato dato tutto lo spazio fisiologico alle opposizioni per rappresentare le loro posizioni. Dunque, queste preoccupazioni, che vengono rappresentate oggi, sono state superate da un dibattito completo in Commissione.
  Inoltre, per evitare forme di perplessità sull'operato verosimilmente incontrollato del Governo, faccio presente che sino ad oggi pomeriggio abbiamo avuto la preoccupazione di inserire la previsione di un parere che il Parlamento tornerà a fare dopo lo svolgimento del lavoro delegato al Governo. Quindi, il lavoro del Governo tornerà alla Camera per ricevere un parere sul lavoro fatto secondo le indicazioni della delega.
  Io mi sento, quindi, rassicurato dal lavoro fatto e anche da questa ulteriore precisazione che oggi abbiamo avuto la sensibilità di concludere.

  PRESIDENTE. Non vi sono altri colleghi di altri gruppi che vogliono intervenire. Colleghi, come spesso accade è chiaro che, nell'ambito dei richiami sull'ordine dei lavori, vengono fatte considerazioni politiche rispetto alle quali la Presidenza, ovviamente, rimane estranea, visto che fanno parte del dibattito politico.
  Per quanto riguarda le questioni di merito, visto che sono state dette anche alcune imprecisioni, mi rendo conto che il fatto che si finisca all'una di notte è un sacrificio e un peso per tutti quanti, per i colleghi che devono lavorare, per i funzionari, per tutti, però accade spesso. La programmazione dei lavori delle Commissioni dipende, ovviamente, dai presidenti di Commissione in ragione anche delle dinamiche che si realizzano all'interno dei lavori riguardo ai diversi provvedimenti in esame.
  Però, siccome era stato detto che la Commissione non aveva concluso i lavori, la Presidenza ha voluto soltanto precisare, come è doveroso, per informazione a tutti i colleghi, che i lavori, ancorché come sottolineato dall'onorevole Bonafede, però sono stati conclusi, tant’è che vi è stato il mandato al relatore e siamo in Aula, perfettamente in linea dal punto di vista regolamentare e in relazione a tutti i precedenti. Per quanto riguarda la questione dei tempi, colleghi, noi siamo nella piena applicazione del Regolamento, in base alla prassi e ai precedenti che ci sono stati su qualunque dibattito, anche su questioni molto rilevanti.
  Segnalerei anche alla vostra attenzione il fatto di pensare di affidare alla Presidenza, di volta in volta, la valutazione dell'importanza del tema, perché questo, probabilmente, darebbe alla Presidenza un elemento aggiuntivo, e forse non è il caso, nel senso che più le questioni sono «automatiche», Pag. 54in base a quello che accade normalmente su tutti i provvedimenti, più tutti quanti siamo garantiti. Sarebbe un elemento ulteriore di discrezionalità, che, forse, sarebbe meglio evitare. Del resto, come in qualunque altra occasione, la Presidenza si porrà il problema dell'ampliamento, eventualmente oltre il terzo aggiuntivo, una volta che i tempi saranno consumati dai gruppi. Quindi, non è che lo possiamo stabilire a priori. L'invito che la Presidenza fa ai gruppi, come è sempre accaduto e come accade su ogni provvedimento contingentato – e il contingentamento, anche questo, è frutto non della volontà del Governo o di qualcuno di noi: è il frutto dell'applicazione del Regolamento –, è di distribuire il tempo che è stato contingentato, ovviamente valutando anche il terzo aggiuntivo che sarà concesso, sulla base delle parti del provvedimento che più si ritengono sensibili, con particolare concentrazione da parte dei gruppi su quei temi.
  Quindi, siamo perfettamente in linea con il Regolamento, con la prassi, con i precedenti e anche con quello che abbiamo fatto su tanti provvedimenti, non sta a me stabilire se più importanti di questo, ma complessi almeno quanto questo.

(Ripresa esame dell'articolo 1 – A.C. 2798-A)

  PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 2798-A).
  Invito la relatrice per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione sugli emendamenti riferiti all'articolo 1.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Presidente, se è d'accordo, vorrei dare solo i pareri favorevoli.

  PRESIDENTE. Certo.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Parisi 1.3...

  PRESIDENTE. Gentilmente, mi dice anche la pagina del fascicolo ?

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. A pagina 3. La Commissione esprime, altresì, parere favorevole sull'emendamento D'Ambrosio 1.316, a pagina 5 del fascicolo. Sugli altri emendamenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Il relatore di minoranza, onorevole Ferraresi ?

  VITTORIO FERRARESI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sull'articolo premissivo Santelli 01.01, parere favorevole sugli emendamenti Ferraresi 1.16, Cancelleri 1.303, Cariello 1.304, Ferraresi 1.1 e Molteni 1.151, parere contrario sull'emendamento Santelli 1.202 e parere favorevole sugli emendamenti Paolo Bernini 1.305, Nicola Bianchi 1.306 e Bonafede 1.307.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Massimiliano Bernini 1.308, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Parisi 1.3, a pagina 3 del fascicolo.
  Esprimo parere contrario sull'emendamento Daniele Farina 1.150, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Cecconi 1.309, Castelli 1.310, Cozzolino 1.311, Dadone 1.314, Daga 1.313 e Dall'Osso 1.312, a pagina 4 del fascicolo.
  Esprimo favorevole sugli emendamenti Chimienti 1.315, D'Ambrosio 1.316, Gallinella 1.302, Corda 1.317 e Colletti 1.318, a pagina 5 del fascicolo.
  Annunzio che ritiriamo l'emendamento Gagnarli 1.320 a pagina 5 del fascicolo, così come gli emendamenti Gallinella 1.323, Benedetti 1.322 e Parentela 1.321, a pagina 6 del fascicolo.

  PRESIDENTE. Allora, siccome il ritiro deve essere direttamente annunciato dai primi firmatari: onorevole Gallinella lei mi conferma il ritiro ?

  FILIPPO GALLINELLA. Sì.

  PRESIDENTE. Onorevole Gagnarli lei mi conferma il ritiro ?

Pag. 55

  CHIARA GAGNARLI. Sì.

  PRESIDENTE. Onorevole Benedetti ?

  SILVIA BENEDETTI. Sì.

  PRESIDENTE. Onorevole Parentela ?

  PAOLO PARENTELA. Sì.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Grazie, Presidente. Il parere del Governo è conforme a quello espresso del relatore per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo premissivo Santelli 01.01.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Forza Italia su questo provvedimento assume un atteggiamento, in senso algebrico, critico. Nel senso che giudica alcuni passaggi, altri ne condivide, su quelli su cui avrà da dire il suo, lo dirà.
  Questo è il caso di queste prime proposte emendative. Dico «prime», perché riguardano due norme ovvero l'articolo 162 e 162-bis del codice penale. Qual è la ratio di questa proposta emendativa ? È quella di parificare delitti e contravvenzioni ai fini dell'estinzione a mezzo dell'oblazione.
  Dirò subito all'Aula che oggi non c’è più veramente nessun motivo per non parificare, a parità di condizioni come cause estintive, delitti e contravvenzioni. Non vi è soltanto un'identità di fondo, ma anche quel carattere di gravità che voleva i delitti sempre più gravi delle contravvenzioni tende a scomparire. Si pensi che molte contravvenzioni in tema di reati anche rilevanti, quali possono essere alcuni importanti sul piano della sicurezza sul lavoro, ambientali e edilizi. Voglio dire che la contravvenzione indubbiamente ha una gravità molto spesso anche più incisiva, tenuto conto anche dell'elemento psicologico che, mentre per i delitti è in genere rapportabile al dolo, per la contravvenzione addirittura, in una situazione di maggiore gravità almeno per il range di risposta, corrisponde a dolo ovvero colpa indifferentemente.
  Questo mi sembra che induca a ritenere quest'articolo permissivo – che se dipana per i reati puniti con pena pecuniaria o con pena alternativa – nello stesso spirito di questo provvedimento, cioè quello di garantire la possibilità di uno snellimento del procedimento penale a mezzo di condotte riparatorie, che siano effettivamente capaci di produrre un effetto comunque di accettazione di quelle che sono le conseguenze di talune fattispecie.
  Mi sembra che, pertanto, questa proposta emendativa possa essere – e Forza Italia lo voterà favorevolmente – in linea con quello che è lo spirito del provvedimento. Non si comprende sostanzialmente perché si debba continuare ad estinguere con l'oblazione, a parità di condizioni, soltanto le contravvenzioni e non anche i delitti che abbiano questa stessa caratura.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo premissivo Santelli 01.01, con il parere contrario della Commissione, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? Colleghi, però vi pregherei di rimanere in Aula, perché abbiamo una serie di proposte emendative. Carrozza...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  403   
   Votanti  378   
   Astenuti   25   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato  57    
    Hanno votato no  321.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 56

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 1.16.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Grazie Presidente. Il mio primo emendamento vuole sopprimere l'articolo 1, che disciplina le condotte riparatorie come nuove cause di estinzione del reato o dei reati. L'emendamento ovviamente sopprime l'intero articolo, perché le condotte riparatorie che estinguono il reato devono essere sempre frutto di una libera scelta della vittima – in questo caso non l'abbiamo – e non dello Stato, che in accordo con il colpevole decide appunto se risarcire e poi estinguere il reato.
  L'estinzione per condotte riparatorie, in questo caso, si pone come un'ulteriore depenalizzazione e ormai troppi sono i casi di depenalizzazione in concreto. Il giudice deve sentire la persona offesa e non è neppure vincolato alla sua determinazione. Quindi, risolta la questione civile, in sostanza, viene meno la questione penale. La norma nel contesto del giudice di pace ha un senso, perché ovviamente è riferita a reati che esprimono una micro-conflittualità, meno nei reati di competenza del tribunale, reati anche più gravi.
  Ulteriore annotazione nella direttiva 2012/29/UE, sui diritti della persona offesa: gli esiti di questo tipo, chiaramente inquadrabili nella giustizia riparativa, sono ammessi se la vittima sceglie di partecipare. Qui la vittima è sentita, ma non può decidere. A questo punto, quindi, si rischia di diffondere sentimenti di rabbia e di impotenza della vittima, a causa dell'impunità sostanziale del colpevole, che tecnicamente verrebbe prosciolto in questo senso.
  Questi meccanismi innescano un fenomeno di vittimizzazione secondaria. Per intenderci, ti ho fatto male con il reato, ora ti umilio sbattendoti i soldi in faccia e uscendone ovviamente senza subire pena per quel che ho fatto; ti faccio male quando voglio, tanto poi comprerò la mia libertà con il denaro. La direttiva tende a evitare queste dinamiche nel modo migliore, cioè imponendo che le dinamiche riparatorie che sostituiscono la pena siano sempre e inderogabilmente frutto di un dialogo spontaneo, partecipato e libero tra vittima e colpevole.
  Lo Stato che costringe la vittima querelante, che chiede la punizione, ad accettare del denaro perché non sia punito il colpevole umilia ovviamente la persona offesa del reato due volte: nel momento stesso in cui viene perpetrato il reato e nell'altro momento in cui, appunto, al colpevole, una volta avvenuto il risarcimento, viene estinto il reato.
  Su questo meccanismo le parti devono essere semplicemente sentite, quindi non c’è il vincolo, non c’è la possibilità del diniego da parte della persona offesa a questo meccanismo. Quindi, si capovolge la situazione, come ha detto anche in audizione il professor Padovani, che ha letteralmente distrutto questo articolo 1, dicendo proprio che si invertono i principi del diritto penale. Il diritto penale dice che lo Stato deve garantire un'offesa subita dalla vittima, qualora la vittima può proporre querela contro il colpevole, contro l'interessato. Una volta che la vittima propone querela, lo Stato deve garantirgli il diritto a vedere punito il colpevole e eventualmente ad essere risarcita. In questo caso, invece, si fa il contrario.
  Non è più così. Lo Stato non garantisce più l'offesa alla vittima, ma semplicemente va a punire il colpevole non per il fatto che ha commesso, ma per il fatto che il colpevole non voglia o non possa, certe volte, risarcire la vittima. Ma sono di più i casi in cui non vuole risarcire la vittima. Ecco perché il colpevole avrà tutto l'interesse, dopo aver perpetrato un reato, a farla franca, da una parte, risarcendo la vittima per il danno subito e, dall'altra, vedendosi estinto il reato.
  Questa non è giustizia, Presidente. Questa è una giustizia al contrario. Allora, dovremmo approvare un codice penale in cui si scrive che i colpevoli di reati sono puniti se non pagano e se non risarciscono la vittima. Se, invece, la risarciscono, ma la vittima, magari, vuole andare fino in Pag. 57fondo, vuole che il soggetto sia punito per l'offesa che le ha cagionato, allora il colpevole non sarà punito.
  Quindi, in questo senso, noi abbiamo un ribaltamento della giustizia. Il professor Padovani lo ha detto, ha distrutto questo articolo. Un minimo di decenza avrebbe imposto al Governo di fare marcia indietro, semplicemente perché non solo siamo rappresentanti del Governo e del Parlamento, ma anche un pochino giuristi. Quindi, veramente chiedo di votare questo emendamento e sopprimere questa norma, che è una norma aberrante (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.

  EDMONDO CIRIELLI. Presidente, colleghi, anche noi siamo assolutamente contrari a questa norma. Per carità, l'idea che si possa estinguere il reato con condotte riparatorie ci appartiene culturalmente, ma nella misura sostanziale, come condizione necessaria che le vittime o i parenti delle vittime siano d'accordo.
  Il punto è proprio questo. Purtroppo è la distinzione ormai più che culturale, politica tra chi intende il diritto penale come una forma di idea economica – nel senso che non deve costare alle casse dello Stato perché non abbiamo le carceri, perché non possiamo permetterci di pagare lo stipendio alla polizia penitenziaria, allora costruiamo un sistema di diritto penale con la scusa della finalità sostanziale della pena, che deve tendere a rieducare le persone, a far sì che non ci siano procedimenti penali, che le persone non finiscano in galera – e chi, invece, ritiene che lo scopo principale del diritto penale sia difendere le vittime; 5 mila anni fa sul codice di Hammurabi c'era scritto: «in modo che il più forte non possa sopraffare il più debole».
  Invece, è incredibile che la sinistra oggi ci propina anche l'idea che il più ricco può sopraffare il più debole pagando e liberandosi, senza neanche il consenso della vittima o dei parenti, delle conseguenze giuste e penali della sua condotta. Quindi, è assolutamente da respingere, non soltanto nel merito giuridico, ma anche proprio sul piano culturale. È la dimostrazione che volete smantellare la sicurezza, non vi interessa nulla delle vittime, non vi interessa nulla dei più poveri e dei più deboli.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, credo non ci sia bisogno di molte parole per denunciare l'inciviltà di questa norma. È stato già ben spiegato e, quindi, non aggiungerò molto di mio. È evidente che c’è un ribaltamento dei principi fondativi del diritto penale. Si chiede la punizione e si chiede la punizione in questo caso da parte di persone che ritengono che questa dichiarazione di illegittimità del comportamento di qualcuno sia dichiarata. Non ha nulla a che vedere con la questione economica. Io posso proporre una querela perché sono stato diffamato, ma senza pensare a un ristoro economico, ma soltanto perché voglio che sia dichiarato che quel tale si è reso responsabile di diffamazione a mio carico. È evidente che è sottinteso anche un profilo classista alla rovescia. È stato espresso bene dal collega Ferraresi con quell'espressione: ti ho umiliato, ti ho offeso e adesso ti pago e, quindi, con questo pagamento, mi sono lavato la coscienza e ti ho anche ulteriormente umiliato. Questo non può essere tollerato. È evidente che noi siamo culturalmente d'accordo sul fatto che vengano eventualmente esplorate e introdotte nel nostro codice penale delle misure riparatorie, ma queste non possono essere in danno delle vittime del reato (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente, io credo che nel momento in Pag. 58cui si affronta il tema della sanzione penale bisogna percepire che ormai vi sono delle condotte che possono, ad avviso di chi vi parla, ma anche della Corte costituzionale, meritare un trattamento diverso. Allorquando l'articolo 27 dà la possibilità al legislatore di individuare le pene, prevede anche la possibilità, in una logica moderna, della determinazione della pena per determinati reati, tant’è che la norma che si chiede di votare è una norma che fa chiaramente riferimento soltanto ai reati procedibili a querela. E rammenterò al sempre puntuale collega Sannicandro che il diritto soggettivo di punire è in capo allo Stato, non certamente in capo al cittadino che propone querela. In altre parole, il cittadino che propone querela non ha titolo a esercitare il diritto soggettivo di punire nei confronti del cittadino, ma è un diritto che spetta soltanto allo Stato. Da questo punto di vista, mi sembra ragionevole, per uno snellimento degli affari giudiziari, che chi, per esempio, abbia soltanto offeso un altro cittadino possa offrire una somma e se la somma è integralmente riparatoria del danno, questa possa garantire la non punibilità in sede penale. In altri termini, non tutte le offese meritano una pena nel senso classico del termine. Se vi sono condotte riparatorie, questa condotta riparatoria, a mio avviso, in un sistema penale moderno, deve poter garantire al giudice la possibilità di snellimento di affari penali, pur tutelando le vittime. È questo il dato, perché si tratta di condotte riparatorie che, quindi, consentono alle vittime di percepire comunque il senso della resipiscenza da parte del soggetto che ha commesso il reato. A me sembra perfettamente logico – ed è un modo, come ripeto e ritengo, moderno di gestire il sistema penale – che non tutti i fatti di rilevanza penale debbano necessariamente avere una pena di tipo penale, ma possano, con un atteggiamento anticipatorio, ma di resipiscenza, meritare uno snellimento che credo non possa che far bene a un sistema penale intasato. Quindi, l'equilibrio c’è e Forza Italia voterà contro l'emendamento soppressivo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Grazie Presidente, questo articolo dimostra la totale illogicità della legislazione penale di questo Parlamento, ma soprattutto di questo Governo. In parole povere, per fare un esempio, una persona potrebbe tranquillamente percuotere il Viceministro Costa, risarcirlo interamente, magari dandogli, non so, 150 euro e trovare il suo reato estinto e, quindi, non soffrire nessuna conseguenza penale, così come infliggergli magari una lesione di quindici giorni.
  Dopo tre mesi, dopo l'estinzione del reato, potrà nuovamente percuotere il Viceministro Costa, pagarlo e non subire alcuna sanzione e così all'infinito. Questo perché in verità la scelta non è posta in capo alla persona offesa ma ad un giudice terzo ed è demandata sempre ad un'altra persona e mai alla persona offesa. Questo piccolo esempio fa capire come questa norma sia sostanzialmente stupida ma possa essere intesa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). ..

  PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marotta. Ne ha facoltà.

  ANTONIO MAROTTA. Grazie, Presidente. E allora noi dobbiamo intenderci su una cosa: se vogliamo cercare di adeguarci a quello che è il sistema europeo e quindi cercare di affrontare in maniera seria i problemi o vogliamo continuare a fare sterile polemica su ogni cosa. Perché ? Perché se abbiamo un arretrato di 5 milioni di processi e in questo arretrato, guardate, ci sono situazioni sicuramente non importati ma tanti processi veramente seri e importanti in cui veramente le parti offese soffrono, allora dobbiamo cercare di inserirci in un sistema moderno, europeo e, in questo modo, affrontare così anche il sistema penale. Questo articolo che cosa dice ? Che per alcune ipotesi di reato – vi rendete conto ? – ipotesi di modesta importanza perché devono essere Pag. 59a querela della persona offesa altrimenti non c’è un interesse punitivo dello Stato, deve essere la persona offesa che attiva il meccanismo del procedimento penale e solo in questi casi, sempre sotto il controllo del magistrato il quale dichiara estinto il reato, il responsabile può affrontare il problema e risolverlo, offrendo alla parte offesa un risarcimento interamente comprensivo del danno che ha subito. Allora, se la parte accetta questo risarcimento e si ritiene soddisfatta, perché noi dovremmo per forza e volutamente impegnare tutto il sistema giustizia su un processo che deve essere evitato ? Se il nostro orizzonte non è quello di evitare questi processi che non hanno senso di sussistere, allora non potremmo mai riformare il nostro codice penale perché ci troveremmo sempre di fronte a un sistema in cui bisogna che il processo duri cinque anni, bisogna che su quel processo siano autorizzate forze di lavoro, bisogna che quel processo costi allo Stato quello che costa, senza ricorrere ad una soluzione come questa che veramente mi sembra una soluzione di grande buon senso.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, questo Presidente. Avrò modo successivamente di replicare alle dichiarazioni dei colleghi di Forza Italia che giustamente sono stupiti per il fatto che il PD di Renzi sta riuscendo ad eliminare il diritto penale più di quanto non fosse riuscito a fare Berlusconi negli ultimi vent'anni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Detto questo, faccio una riflessione di carattere generale e mi metto nei panni di un cittadino onesto – perché ci sono tanti cittadini onesti – che magari in un Paese dilaniato dalla corruzione e dalla criminalità e dall'evasione si aspettano che il Governo come prima norma che discute al rientro dopo le ferie affronti una norma a tutela dei cittadini onesti. Ci sarà forse il DASPO tanto sbandierato da Renzi che non è mai arrivato ?

  PRESIDENTE. Concluda.

  ALFONSO BONAFEDE. Sì, Presidente. No, la prima norma che discutiamo tutela una categoria che evidentemente sta molto a cuore alla maggioranza: i ladri. Il mio riferimento non è casuale perché davvero la prima categoria è quella, ad esempio, di chi commette furto semplice.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 1.16, con il parere contrario della Commissione, del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  409   
   Votanti  406   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no  296.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cancelleri 1.303, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giammanco, Blazina, Moscatt, Locatelli, Carloni, Caruso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  408   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato  95    
    Hanno votato no  313.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 60

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cariello 1.304, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Brescia, Segoni, Greco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  408   
   Votanti  406   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato  120    
    Hanno votato no  286.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Ferraresi 1.1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bonafede. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Per analizzare questo emendamento voglio chiedere a tutti i deputati presenti di mettersi nei panni, per un attimo, della persona offesa dal reato. Di quali reati parliamo ? Parliamo, per esempio, del furto semplice, parliamo delle percosse, parliamo delle lesioni personali, di alcune lesioni personali, parliamo, anche, a seguito di questo provvedimento, della violenza privata. Allora, rispetto a questi reati, la persona offesa ha già la possibilità di chiedere il risarcimento del danno, ha già questa possibilità di agire in sede civile e di chiedere il risarcimento del danno. Tuttavia, l'ordinamento dà a quella persona la possibilità di chiedere allo Stato un intervento più forte tramite il diritto penale e, quindi, gli dà la possibilità di querelare il ladro, di querelare colui che ha commesso le percosse o le lesioni o la violenza privata.
  Non si capisce perché una volta che lo Stato dà a quella persona la scelta di querelare, dopo, arrivati all'udienza, il reo che ha commesso il fatto può mettere la mano al portafoglio, sbattere i soldi in faccia alla persona offesa che aveva esercitato un diritto che gli era stato dato dallo Stato e chiudere il processo penale. I colleghi di Forza Italia e il collega Sisto dicevano che non tutte le offese meritano una pena e allora siate coerenti ed eliminate il reato. Non potete dire che una condotta è reato e nel momento in cui date al soggetto persona offesa la possibilità di agire, anzi, subordinate alla querela la possibilità per lo Stato di punire, poi, invece, basta mettere mano al portafoglio per chiudere il reato.
  Aggiungo anche che questa norma mortifica la gente che magari si è trovata per una difficoltà economica a delinquere e che poi, a differenza di qualcun altro che commette il reato, non ha i soldi per pagare. Quindi, noi stiamo facendo un diritto penale che è a uso e consumo dei ricchi o dei poveri, nel senso che solo i ricchi possono permettersi di estinguere i reati che hanno commesso. E la persona povera che vuole estinguerlo ? Non può farlo perché non ha i soldi. E con la rateizzazione pensate di mettervi a posto la coscienza ? A cosa dobbiamo assistere in Italia ? Al fatto che un cittadino che deve estinguere il reato va a chiedere un mutuo, per esempio, per poter cancellare il reato ? Siamo a questo ?
  Allora è inutile continuare a dire della condotta riparatoria: qui non c'entra niente. Qui un atto di coerenza dovrebbe dire che non c’è più il reato. Ricordo, tra l'altro, che grazie a un provvedimento di questo Governo e di questa maggioranza, all'interno di quei reati c'entra anche il falso in bilancio per le piccole società. Lo ricordo perché è importante riguardo alle persone che sono in dubbio tra delinquere o non delinquere e per un attimo mettiamoci nei panni della persona malintenzionata che non sa se commettere reato o no. Non sa se falsificare il bilancio o meno. Secondo voi, cosa farà, se lo Stato dall'altra parte gli dice: «va bene, falsificalo, Pag. 61male che poi ti vada a finire puoi pagare e restituire quello che volevi rubare o il danno che volevi arrecare a terzi» ? Il ladro, quello che non sa se rubare o non rubare, ruberà o no, visto che lo Stato lo sta sollecitando ? Vogliamo ogni tanto fare una legge che solleciti all'onestà piuttosto che continuare a dare incentivi ai ladri e ai disonesti (Applausi dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle) ? Perché altrimenti il dubbio terribile che viene è che qui ci sia un piccolo conflitto di interesse e che la casta, ancora una volta, stia tutelando se stessa (Applausi dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sannicandro. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, gli argomenti sono così semplici ed evidenti che sono stati abbondantemente esposti. Voglio soltanto rispondere al collega Sisto che io non ho dimenticato che la pretesa punitiva è dello Stato, ma lo Stato chiede al cittadino se tu vuoi procedere o meno. Quando il cittadino procede presentando una querela, non possiamo dire che abbiamo scherzato perché il cittadino, qualora ritenga che il fatto penale, che lo Stato ha stabilito tale essere, chiede che la pretesa punitiva dello Stato vada avanti. Quindi, non si può giocare con questo, ma d'altra parte lei ha rivelato la motivazione di questa norma e ancor meglio di lei l'ha fatto il collega Marotta. Voi state introducendo questa sovversione del codice penale perché avete troppi processi, lo ha detto chiaramente il collega Marotta. Non solo state facendo questo, ma state anche modificando la struttura del giudice penale in giudice civile, perché è il giudice penale che dovrà decidere se il risarcimento è adeguato o meno. E non è vero, come è stato anche detto dal collega, che non si capisce per quale motivo se la parte che ha fatto querela si accontenta, che non si debba estinguere il reato, in questo caso, ma questo già esiste. Chi fa la querela può anche rimettere e quando la rimette nella pratica giudiziaria di ogni giorno ? La rimette quando la controparte risarcisce i danni, il che è quanto accade ogni volta. Talvolta risarcisce i danni anche in caso di diffamazione facendo un manifesto di scuse o via discorrendo, già la società ha trovato nella prassi il rimedio. La verità è che, come ha detto il collega Marotta, questa norma serve in modo surrettizio ad evitare che ci siano troppi processi pendenti e quindi, in omaggio a questo, state snaturando il diritto penale.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo, personale, l'onorevole Ferraresi, che però rinuncia a intervenire.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Molteni. Ne ha facoltà.

  NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, oggi noi del gruppo parlamentare della Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini, insieme al nostro segretario federale, abbiamo manifestato al Ministero dell'economia e delle finanze a difesa degli esodati.
  Abbiamo manifestato in Aula alla Camera e al Senato a difesa sempre degli esodati, a difesa di quelle categorie sociali che sono state maltrattate da questo Governo. Abbiamo manifestato a difesa dei più deboli, questo è il tema politico della giornata di oggi. Ed è a mio avviso profondamente paradossale che oggi l'Aula della Camera non abbia una sensibilità particolare in tal senso. È a mio avviso paradossale che il Governo e il Partito Democratico, anziché dimostrare attenzione e interesse nei confronti degli esodati, quindi dei più deboli, di quelle fasce e di quelle categorie sociali più deboli, vittime, nel caso degli esodati, di una legge sbagliata e infame, sbagliatissima, come è stata la legge Fornero, e quindi venire qui in Aula ad affrontare quel tema, venga in Aula con un comportamento recidivo nei confronti delle persone più deboli, in questo caso nei confronti delle vittime. Quindi, ci saremmo aspettati esattamente il contrario, cioè che il Parlamento oggi discutesse una norma che andasse nella Pag. 62direzione di difendere le vittime dei reati, ma abbiamo capito, nel corso di questi due anni, che questa maggioranza, il Governo e la sinistra hanno maggiore sensibilità nella difesa di criminali e delinquenti anziché nei confronti delle vittime dei reati, perché con questo articolo rendiamo le vittime vittime due volte, con una responsabilità gravissima da parte dello Stato, con uno Stato che alza le mani di fronte alla criminalità, con uno Stato che dimostra un atteggiamento di arrendevolezza di fronte alla criminalità nel momento in cui andiamo ad estinguere il reato, attraverso le condotte riparatorie, semplicemente sentendo la vittima del reato o la persona offesa, quando invece dovrebbe essere condicio sine qua non il consenso da parte della vittima del reato. La vittima del reato non può continuamente essere vittima anche attraverso questi provvedimenti. È il motivo per cui noi condividiamo non solo l'emendamento ma questa battaglia politica. Condividiamo la battaglia politica tale per cui lo Stato non può rinunciare ad esercitare la sua pretesa punitiva. Non lo può fare ! Non lo può fare nei confronti delle vittime dei reati, e questo Governo non lo può fare nei confronti dei più deboli, che siano vittime di reati su procedimento penale, che siano esodati nel mondo del lavoro. Credo che il grado di vergogna di questa maggioranza e del Governo oggi raggiunga livelli apicali (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Presidente, questo Parlamento aveva già attuato una sorta di depenalizzazione, attraverso l'istituto della tenuità del fatto, ma almeno in quell'istituto vi era la menzione. In questo modo, in realtà, noi abbiamo una vera e propria depenalizzazione di molti reati, però in base al censo. Ovvero: se sei ricco, puoi depenalizzare i reati; se sei povero, non puoi depenalizzare i reati. Io non so quanto questa norma, che discrimina le persone in base al reddito e quindi va contro l'articolo 3 della Costituzione, possa reggere il confronto davanti alla Corte costituzionale. Ma quello che mi preoccupa di più è che in questo momento nessun membro della maggioranza parlamentare difende questa norma: siamo in presenza di un'opposizione di Forza Italia che cerca di difendere questa norma indifendibile; dall'altra parte solo silenzio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA FERRANTI, Relatrice per la maggioranza. Grazie, Presidente. Non sarei voluta intervenire, ma credo sia opportuno, alla luce di queste dichiarazioni di allarme nei confronti della tutela delle vittime, riportare un po’ il dibattito a quello che è questo articolo. Questo articolo, l'articolo 1, riguarda la cosiddetta giustizia ripartiva, che si riferisce a reati di scarso impatto sociale, tanto che sono reati perseguibili a querela.
  Tra l'altro, con riferimento a questo istituto della giustizia riparativa (oggi sento rappresentare forme di reazione come se fosse un nuovo istituto), in realtà, così come è, l'estinzione del reato conseguente a condotte riparatorie già oggi, a partire dal 2000, è stato collaudato presso il giudice di pace; già esiste la stessa formula presso il giudice di pace. È ovvio che vi è una mediazione penale, una forma di colloquio e contatto tra l'imputato e la persona offesa mediato dal giudice. Si è fatta la scelta di limitare, anche alla luce di una commissione di studio, la commissione Fiorella, l'applicazione in via sperimentale di questa giustizia riparativa, nota in tutti gli altri Paesi europei, ai reati di scarso impatto sociale, quelli punibili a querela. Non vi è assolutamente la dimenticanza nei confronti delle esigenze, degli interessi della vittima; anzi, questo provvedimento, lo vedremo via via, avrà anche Pag. 63degli altri innesti a favore della persona offesa, così come abbiamo già fatto nella legge sul femminicidio e in altri provvedimenti. In questo caso, in particolare, dove è che c’è la valutazione della persona offesa ? Il giudice dichiara estinto il reato quando, sentite le parti e la persona offesa, che viene quindi specificatamente sentita dal giudice, valuta, prima del dibattimento, che vi è stata la riparazione integrale del danno o la riparazione integrale delle conseguenze, con il ripristino dello stato ante.
  Noi sappiamo come, molto spesso, le lungaggini del processo, i tre gradi di giudizio molte volte mortifichino le esigenze della persona offesa. Qui, invece, abbiamo voluto dar conto di ciò, provando e sperimentando un istituto, anche per i reati perseguibili a querela non solo di competenza del giudice di pace, che ha dato già buoni frutti e che va proprio nella direzione di ascolto delle esigenze senza vincoli e pregiudizi; quindi si ha una versione opposta ossia una tutela rapida delle vittime, con un percorso veloce della giustizia per reati che molto spesso arrivano in Cassazione addirittura quando sono già prescritti, con buona pace dei diritti delle vittime (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Presidente, certo noi potremmo scegliere se punire o meno alcuni reati. Il legislatore in questo caso è un deus ex machina, può veramente cambiare le sorti della giustizia penale, ma non deve mai dimenticare che, oltre ad essere un magistrato o un avvocato, è anche un soggetto giuridico che deve rispettare i principi del diritto penale, colonne fondanti del nostro ordinamento e devono essere prese in considerazione e non usate come carta straccia. Come ho già ricordato il giudice di pace risolve micro-conflittualità e situazioni che sono altamente al di sotto di soglie di importanza e di gravità, come quelle previste dal tribunale. In questo senso, noi chiediamo semplicemente che la persona dia il proprio assenso all'estinzione del reato, altrimenti vi sarà anche un netto contrasto sul principio di uguaglianza. Soggetti che possono, ma non vogliono risarcire, saranno puniti con il reato, mentre soggetti che risarciscono non saranno puniti, e questa è una vergogna giudiziaria.

  PRESIDENTE. Onorevole Ferraresi, solo per chiarezza tra di noi. Essendo l'ultimo voto io le ho dato la parola, ma se lei si iscrive a titolo personale e poi rinuncia...
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ferraresi 1.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Albanella, Piccoli Nardelli, Antimo Cesaro.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  383   
   Votanti  380   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato  115    
    Hanno votato no  265    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Secondo le intese intercorse, interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani a partire dalle ore 9,30.

Assegnazione alla V Commissione (Bilancio) dei disegni di legge relativi al rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014 e all'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2015.

  PRESIDENTE. Comunico che, a norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, Pag. 64i seguenti disegni di legge sono assegnati alla V Commissione (Bilancio), in sede referente, con il parere di tutte le altre Commissioni permanenti e della Commissione parlamentare per le questioni regionali:

  S. 2008 – «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014» (approvato dal Senato) (3304);

  S. 2009 – «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2015» (approvato dal Senato) (3305).

  Le Commissioni, ai fini dell'espressione dei pareri e della conclusione dell'esame in sede referente, dovranno tenere conto delle determinazioni assunte in sede di programmazione dei lavori in ordine all'inserimento dei due disegni di legge nel calendario dei lavori dell'Assemblea.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo (ore 19,42).

  TIZIANO ARLOTTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  TIZIANO ARLOTTI. Signor Presidente, con questo mio intervento vorrei sollecitare una risposta alla lettera che ho inviato alla Presidente Boldrini e ai Questori il 20 maggio del 2015, richiedendo una modifica del regolamento previdenziale dei deputati. Intervengo oggi, 15 settembre 2015, perché con i vecchi regolamenti, fortunatamente superati, oggi, essendo arrivata la legislatura a metà mandato, tutti i deputati al primo mandato avrebbero acquisito il diritto al vitalizio. Un diritto, o meglio, un privilegio palesemente iniquo ma credo che si debba andare oltre perché è giunto il momento di cambiare nettamente il trattamento previdenziale dei deputati, apportando una modifica radicale che stabilisca in via definitiva che il deputato stesso, per il periodo in cui è in carica, si vedrà trattenuti i contributi che la Camera verserà sul suo conto previdenziale in modo che il deputato vada in pensione, al pari di tutti i cittadini, con un vitalizio con gli stessi limiti di età e di anni contributivi. Ciò tra l'altro permetterebbe di risparmiare contributi figurativi per chi è in aspettativa non retribuita. Perché mai un deputato dovrebbe avere una pensione specifica ? Nell'attuale XVII legislatura ci sono ben 413 deputati, pari al 65,56 per cento, che hanno meno di cinque anni di incarico e questo permetterà di dare una spallata definitiva ad un trattamento di privilegio che non ha, a mio modesto parere, alcun motivo di continuare ad essere perpetuato. Mi auguro che presto arrivi quella risposta che attendo da quattro mesi.

  PRESIDENTE. Queste questioni, onorevole Arlotti, sono, come lei sa, di competenza dell'Ufficio di Presidenza.

  ELIO MASSIMO PALMIZIO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ELIO MASSIMO PALMIZIO. Signor Presidente, nelle prime ore di lunedì 14 il territorio della provincia di Piacenza è stato vittima di precipitazioni piovose di eccezionale portata.

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Palmizio. Colleghi, pregherei chi rimane in Aula di stare in silenzio e chi non è interessato di uscire, per favore. Colleghi, tutti. Prego.

  ELIO MASSIMO PALMIZIO. Dicevo, di eccezionale portata, che hanno colpito in particolare modo la Valnure e la Valtrebbia. È stato provocato lo straripamento di numerosi corsi d'acqua, creando danni enormi, la morte di una persona e ancora due persone disperse. Nelle ore precedenti l'evento, l'allerta di protezione civile era stata diramata con la vaga indicazione Pag. 65«temporali», ma vista la frequenza con cui messaggi analoghi vengono inviati – questo era il settantanovesimo di quest'anno – generano, da un lato, l'effetto «al lupo al lupo» della nota favola e, dall'altro, danno l'impressione di essere uno scaricabarile che non fornisce indicazioni né sull'entità dell'allarme, né sui provvedimenti da adottare.
  In sintesi noi chiediamo – chiedo – che venga proclamato lo stato d'emergenza...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole. Onorevole Tripiedi, onorevole... vi pregherei di abbassare il tono della voce.

  DAVIDE TRIPIEDI. Io ?

  PRESIDENTE. Sì, se glielo dico è perché la sta alzando, evidentemente. Prego.

  ELIO MASSIMO PALMIZIO. Si chiede, quindi, che venga quanto prima dichiarato lo stato di emergenza nazionale per le aree piacentine flagellate dal maltempo; che il sistema di allerta non sia inviato laconicamente, rischiando di non essere effettivamente utile, ma se ne favorisca la istituzione come metodo di prevenzione e di sicurezza; di sollecitare gli organi competenti alla manutenzione urgente dei corsi d'acqua segnalati nonché, qualora non possibile, direttamente e in tempi strettissimi, di consentire ai privati e agli enti locali di intervenire con mezzi propri, pur sotto opportune supervisioni; di arrivare a una revisione urgente delle politiche sulla sistemazione del territorio e consentire i citati interventi da parte degli enti locali.
  Oltre a questo, chiediamo che si sblocchi il Patto di stabilità per i comuni colpiti e parimenti per gli enti locali che intervengono mettendo in sicurezza con opere di manutenzione.

  SAMUELE SEGONI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Scusi, onorevole Segoni. Colleghi, io vi devo invitare a uscire dall'Aula. Coloro che non sono interessati, per favore... mi riferisco anche ai colleghi del PD: se per favore uscite i pochi che rimangono possono ascoltare quelli che vogliono parlare. Vi ringrazio.
  Prego, onorevole Segoni.

  SAMUELE SEGONI. Grazie, Presidente. Parlerò di frane, ma, per una volta, ne parlerò in termini positivi. È uscito da pochi giorni uno studio di quattro scienziati cinesi che analizzano la produzione scientifica in materia, appunto, di frane (previsione, modellazione, monitoraggio, eccetera). Ebbene, ne voglio parlare in quest'Aula perché, in questo campo, l'Italia si attesta alle primissime posizioni. Ad esempio, siamo secondi nella lista dei Paesi più attivi e più produttivi nella ricerca scientifica su questo specifico argomento, cioè le frane. Siamo secondi dopo gli Stati Uniti e prima della Cina.
  Ma anche se andiamo a vedere le singole istituzioni di ricerca che, appunto, studiano questo fenomeno, siamo sul podio: abbiamo il CNR che occupa la terza posizione e, a parte gli enti pubblici di ricerca, se andiamo a valutare le università, anche qui siamo sul podio, con l'Università di Firenze che è terza. Poi, scorrendo la top 20 ci sono anche altri istituti italiani, come l'Università di Roma «La Sapienza», l'INGV e l'Università di Bologna.
  Ebbene, mi sembra giusto dedicare almeno una menzione, un elogio, da parte di quest'Aula, a una categoria di persone che, malgrado le mille difficoltà a cui è soggetto tutto il settore, mette a disposizione il proprio ingegno e il proprio intelletto per risolvere uno dei tanti problemi del nostro Paese e forse la politica, oltre che un ringraziamento, potrebbe fornire anche qualche aiuto concreto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bergonzi. Ne ha facoltà.

  MARCO BERGONZI. Grazie, Presidente. Io intervengo per richiamare l'attenzione in merito alla devastante alluvione che ieri ha colpito il territorio piacentino, provocando la morte di due persone...

Pag. 66

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Bergonzi. Onorevole Rabino, se noi non vi disturbiamo stiamo concludendo i lavori dell'Aula: lei sta parlando in modo tale che, se la sento io qui, la sente anche l'oratore che sta parlando. La ringrazio.
  Prego.

  MARCO BERGONZI. ...provocando la morte di due persone – dicevo – mentre una attualmente è ancora dispersa: è il padre di una delle due vittime. L'auto sulla quale viaggiavano è stata inghiottita, così come l'intera strada, dal fiume in piena.
  I danni sono ingentissimi e sono decine i centri abitati sconvolti dall'alluvione e numerose le frazioni isolate.
  Da subito la popolazione si è messa al lavoro, così come da subito si è messa in moto la macchina dei soccorsi. Tutti i corpi preposti alla sicurezza sono stati immediatamente dislocati sul campo e operano insieme al preziosissimo contributo dei volontari.
  Il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, era già questa mattina a Piacenza a significare, con la sua presenza, tutto il sostegno per affrontare questa terribile calamità, che si è abbattuta sul territorio della provincia di Piacenza, e a fare sentire alle località colpite la vicinanza di una grande e presente regione, di cui Piacenza orgogliosamente fa parte.
  Chiedo suo tramite, Presidente, al Governo di essere parimenti vicino a questo territorio e di intervenire, con tutti gli strumenti a disposizione, tempestivamente a sostegno di una ricostruzione che suturi in fretta le ferite dei paesi sconvolti e delle vallate devastate dalla violenza dell'acqua, nella consapevolezza che, se al dramma senza fine di chi ha perso la vita non si può più porre rimedio, aiutare la popolazione e ricostruire ciò che è crollato lo si può fare e lo si deve fare nel più breve tempo possibile e lo si deve fare, soprattutto, in ossequio a quelle buone pratiche di prevenzione e di attenzione alla sicurezza che, troppo spesso in passato, sono rimaste in secondo piano.

  NICOLA CIRACÌ. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  NICOLA CIRACÌ. Grazie Presidente. Intervengo solo per chiedere un sollecito per avere una risposta alla mia interrogazione n. 4-08045, che ho presentato il 19 febbraio 2015 al Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione e al Ministero dell'economia e delle finanze.
  L'attuale delegato a rispondere è la Presidenza del Consiglio dei ministri, delegata in data 12 giugno 2015. Personalmente le chiedo di intervenire per potere ottenere soddisfazione. Punto e basta. Grazie mille.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, sarà sollecitata ovviamente.

  CLAUDIO COMINARDI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CLAUDIO COMINARDI. Grazie Presidente. Siamo al terzo Presidente del Consiglio che è stato nominato senza avere alcuna legittimità popolare e, come se non bastasse, quest'ultimo non tiene in considerazione quelle che sono le prerogative parlamentari, non tiene in considerazione i pareri delle Commissioni parlamentari e, come se non bastasse, per quanto riguarda i decreti delegati del Jobs Act, ha violato quelli che sono i termini perentori per la presentazione di questi decreti al Presidente della Repubblica, quei famosi almeno venti giorni prima della scadenza.
  Noi qualche giorno fa abbiamo mandato una lettera al Presidente della Repubblica dove chiedevamo sostanzialmente di non firmare quei quattro decreti. Mattarella l'ha fatto, ed è stato un qualcosa veramente di vergognoso agli occhi dei cittadini italiani e soprattutto della Costituzione italiana perché lui dovrebbe...

  PRESIDENTE. Onorevole Cominardi, la pregherei di usare un linguaggio adatto.

  CLAUDIO COMINARDI. Io non ho utilizzato nessun termine offensivo.

  PRESIDENTE. Stiamo parlando del Presidente della Repubblica: la prego di usare un linguaggio adatto !

Pag. 67

  CLAUDIO COMINARDI. È una violazione della Costituzione ! E quello che volevamo fare noi quest'oggi, con quest'intervento, è fare capire che noi abbiamo fatto tutto il possibile per evitare questa cosa e vogliamo che rimanga agli atti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PAOLO COPPOLA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PAOLO COPPOLA. Grazie Presidente, intervengo solo per chiedere un sollecito, suo tramite, per la risposta alla mia interrogazione n. 4-09222.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Mercoledì 16 settembre 2015, alle 9,30:

  (ore 9,30 e ore 16).

  1. – Seguito della discussione del disegno di legge:
  Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena (C. 2798-A).
  e delle abbinate proposte di legge: FERRANTI ed altri; FERRANTI ed altri; FERRANTI ed altri; CAPARINI ed altri; FRATOIANNI e DANIELE FARINA; DI LELLO; ERMINI ed altri; GULLO; GULLO; BRUNO BOSSIO ed altri (C. 370-372-373-408-1285-1604-1957-1966-1967-3091).
  – Relatori: Ferranti, per la maggioranza; Ferraresi, di minoranza.

  2. – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge:
  BRAGA ed altri; SEGONI ed altri; ZARATTI e PELLEGRINO: Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale della protezione civile (C. 2607-2972-3099-A).
  – Relatori: Mariani, per la maggioranza; Grimoldi, di minoranza.

  3. – Seguito della discussione delle mozioni Dambruoso, Pagano, Capezzone, Catania, Fauttilli ed altri n. 1-00760, Carfagna ed altri n. 1-00827, Rondini ed altri n. 1-00692, Binetti ed altri n. 1-00483, Grande ed altri n. 1-00849, Bechis ed altri n. 1-00856, Preziosi ed altri n. 1-00857, Palazzotto ed altri n. 1-00859 e Rampelli ed altri n. 1-00862 concernenti iniziative in sede europea e internazionale per la protezione dei perseguitati per motivi religiosi.

  4. – Seguito della discussione delle mozioni Baldelli, Bernardo, Matarrese, Allasia, Gigli, Rampelli, Rizzetto ed altri n. 1-00967, Ricciatti ed altri n. 1-00984, Ruocco ed altri n. 1-00985 e Allasia ed altri n. 1-00986 concernenti iniziative per la tutela dei diritti dei consumatori nei confronti degli operatori del mercato dell'energia elettrica e del gas.

  (ore 15).

  5. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  La seduta termina alle 19,55.

TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE DEL DEPUTATO MARIANO RABINO SUL DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA N. 3085

  MARIANO RABINO. L'Accordo italo-francese del 3 dicembre 2012, in materia di cooperazione bilaterale per l'esecuzione di operazioni congiunte di polizia, si pone come obiettivo la creazione di uno specifico strumento giuridico per regolamentare questa forma di collaborazione operativa, Pag. 68nel rispetto della normativa esistente a livello europeo nella stessa materia, riconducibile alle Decisioni del Consiglio dell'Unione europea 615 e 616 del 2008 (dedicate al potenziamento della cooperazione transfrontaliera, soprattutto nella lotta al terrorismo e alla criminalità), a loro volta collegate al Trattato di Priim, cui l'Italia ha aderito con la legge 30 giugno 2009, n. 85.
  Ricordo che il Trattato di Priim, filmato tra Belgio, Germania, Spagna, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Austria il 27 maggio 2005, è volto a rafforzare proprio la cooperazione di polizia in materia di lotta al terrorismo, alla criminalità transfrontaliera ed all'immigrazione clandestina.
  Il Capitolo 2 dello stesso, in particolare, disciplina l'impegno fra le Parti contraenti a creare schedari nazionali di analisi del DNA e a scambiare le informazioni contenute negli stessi, quelle sui dati dattiloscopici (le impronte digitali), nonché l'accesso ai dati inseriti negli archivi informatizzati dei registri di immatricolazione dei veicoli.
  Profili di intervento delle forze di polizia di un paese nel territorio di un altro erano già presenti nella normativa in ragione dell'adesione (legge 388/1993) della Repubblica italiana all'Accordo di Schengen del 1985 e alla relativa Convenzione applicativa del 1990: in particolare, l'articolo 41 della stessa prevede la possibilità di continuare l'inseguimento della persona colta in flagranza di commissione di alcuni specifici reati nel territorio nazionale,
anche nel territorio di un'altra delle Parti contraenti della Convenzione applicativa Schengen, qualora non sia possibile avvertire tempestivamente le competenti autorità.
  L'Atto internazionale, siglato nel corso del vertice italo-francese di Lione del 3 dicembre 2012, specifica innanzitutto quali sono le Autorità competenti ai fini dell'applicazione dell'Accordo, ossia il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno per la Parte italiana e la Direzione della cooperazione internazionale del Ministero dell'interno per la Parte francese.
  Viene poi individuato l'ambito nel quale la cooperazione stessa si renderà operativa, ossia il mantenimento dell'ordine pubblico e la prevenzione dei reati, attraverso l'effettuazione di pattugliamenti concordati tra le Parti e l'esecuzione di operazioni di polizia congiunte in cui gli agenti di uno Stato partecipano ad operazioni di polizia nel territorio dell'altro Stato.
  L'Accordo sancisce quindi quali saranno le modalità della cooperazione, che si sostanzieranno, nello specifico, nell'assistenza da parte degli agenti dello Stato di invio agli agenti dello Stato di destinazione, in special modo nelle attività che vedono coinvolti connazionali.
  Vengono specificate quindi le dinamiche connesse alla responsabilità civile e penale, nonché al rapporto di lavoro (la risoluzione delle controversie tra i due Paesi in merito all'interpretazione o all'attuazione dell'Accordo avverrà tramite negoziati e consultazioni tra le Parti).
  L'organizzazione e la pianificazione delle operazioni congiunte saranno stabilite d'intesa tra le autorità competenti, attraverso specifici protocolli che ne definiranno i dettagli.
  Non si può non sottolineare che il testo rafforza ulteriormente un quadro di cooperazione molto strutturato, delineatosi oltre mezzo secolo fa, e perfezionatosi nel corso dei decenni; l'entrata in vigore della nuova intesa concorrerà a contrastare con maggiore efficacia la criminalità che colpisce i nostri due Paesi, e a rafforzare il fronte comune contro la gravissima minaccia terroristica.
  Per queste ragioni, Scelta Civica per l'Italia dichiara con convinzione il proprio voto favorevole sul provvedimento.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 3056 – articolo 1 395 312 83 157 312 95 Appr.
2 Nom. articolo 2 398 317 81 159 317 95 Appr.
3 Nom. articolo agg. 2.01 406 328 78 165 55 273 94 Resp.
4 Nom. articolo agg. 2.02 419 342 77 172 59 283 94 Resp.
5 Nom. articolo agg. 2.03 423 346 77 174 61 285 93 Resp.
6 Nom. articolo 3 423 328 95 165 328 93 Appr.
7 Nom. Ddl 3056 – voto finale 421 333 88 167 332 1 91 Appr.
8 Nom. Ddl 3155 – articolo 1 435 415 20 208 415 90 Appr.
9 Nom. articolo 2 434 433 1 217 433 89 Appr.
10 Nom. em. 3.2 440 440 221 74 366 89 Resp.
11 Nom. em. 3.24 443 443 222 69 374 89 Resp.
12 Nom. em. 3.20 442 442 222 71 371 89 Resp.
13 Nom. em. 3.21 450 449 1 225 70 379 89 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). – C = Voto contrario (in votazione palese). – V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). – A = Astensione. – M = Deputato in missione. – T = Presidente di turno. – P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. – X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 3.27 445 372 73 187 68 304 89 Resp.
15 Nom. em. 3.28 446 376 70 189 70 306 88 Resp.
16 Nom. articolo 3 444 369 75 185 364 5 88 Appr.
17 Nom. articolo 4 448 448 225 448 88 Appr.
18 Nom. Ddl 3155 – voto finale 434 434 218 434 88 Appr.
19 Nom. Ddl 3085 – articolo 1 437 344 93 173 344 88 Appr.
20 Nom. articolo 2 446 364 82 183 364 88 Appr.
21 Nom. articolo agg. 2.02 439 357 82 179 74 283 88 Resp.
22 Nom. articolo agg. 2.013 440 357 83 179 67 290 88 Resp.
23 Nom. articolo agg. 2.026 444 359 85 180 68 291 88 Resp.
24 Nom. articolo agg. 2.039 446 365 81 183 68 297 88 Resp.
25 Nom. em. 3.100 441 343 98 172 340 3 88 Appr.
26 Nom. em. 3.14 438 355 83 178 69 286 88 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 3.15 448 365 83 183 68 297 88 Resp.
28 Nom. em. 3.18 444 363 81 182 65 298 88 Resp.
29 Nom. articolo 3 448 367 81 184 358 9 87 Appr.
30 Nom. articolo 4 443 361 82 181 360 1 87 Appr.
31 Nom. Ddl 3085 – voto finale 420 344 76 173 344 87 Appr.
32 Nom. Ddl 2620 – articolo 1 427 412 15 207 411 1 87 Appr.
33 Nom. articolo 2 429 418 11 210 417 1 87 Appr.
34 Nom. articolo agg. 2.014 422 347 75 174 73 274 87 Resp.
35 Nom. articolo agg. 2.025 426 349 77 175 63 286 87 Resp.
36 Nom. articolo agg. 2.037 424 348 76 175 63 285 87 Resp.
37 Nom. articolo agg. 2.038 434 354 80 178 64 290 87 Resp.
38 Nom. em. 3.1 428 349 79 175 65 284 87 Resp.
39 Nom. em. 3.16 433 353 80 177 63 290 86 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 48)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 3.26 435 353 82 177 65 288 86 Resp.
41 Nom. articolo 3 434 413 21 207 409 4 86 Appr.
42 Nom. articolo 4 431 409 22 205 407 2 86 Appr.
43 Nom. Ddl 2620 – voto finale 413 393 20 197 393 86 Appr.
44 Nom. Ddl 2798-A e abb. – em. 01.01 403 378 25 190 57 321 85 Resp.
45 Nom. em. 1.16 409 406 3 204 110 296 82 Resp.
46 Nom. em. 1.303 408 408 205 95 313 82 Resp.
47 Nom. em. 1.304 408 406 2 204 120 286 82 Resp.
48 Nom. em. 1.1 383 380 3 191 115 265 82 Resp.