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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 103 di mercoledì 23 ottobre 2013

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

  La seduta comincia alle 10,40.

  ANNALISA PANNARALE, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Bonifazi, Carbone, Gasbarra, Gebhard, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Lavagno, Leone, Leva, Losacco, Merlo, Nuti, Pisicchio, Portas, Realacci, Speranza, Tabacci e Venittelli sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  Pertanto i deputati in missione sono complessivamente settantaquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

  Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Sull'ordine dei lavori (ore 10,45).

  FRANCESCO BOCCIA, Presidente della V Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO BOCCIA, Presidente della V Commissione. Signor Presidente, vorrei informare la Presidenza e l'Aula che i lavori della Commissione bilancio relativi alla valutazione delle coperture degli emendamenti connessi al decreto-legge del 31 agosto 2013, n. 101, subiranno inevitabilmente un ritardo perché abbiamo ricevuto solo questa notte gli emendamenti dalle Commissioni di merito, la trasmissione formale, intendo, e la relazione da parte del Governo solo dieci minuti prima dell'inizio dei lavori della Commissione. Come i colleghi sanno il numero di emendamenti è tale che non consente alla Commissione bilancio una valutazione oggettiva in tempi così ristretti.
  Pertanto, chiediamo alla Presidenza di consentire alla Commissione bilancio di fare una valutazione approfondita di tutte le vicende che non sono numerose ma molto complesse. Quindi, le chiederei di consentirci di licenziare le nostre valutazioni nel primo pomeriggio.
  È una valutazione che la Presidenza dovrà fare compatibilmente con gli altri impegni dell'Aula. Noi saremo nella condizione di dare il nostro parere nel primo pomeriggio, quindi, in una seduta della Commissione bilancio del primissimo pomeriggio.

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, ho sentito le cose che ci ha detto il presidente Boccia che prefigurano un lavoro che comunque immagino debba essere poi anche proseguito, di conseguenza, Pag. 2dalle Commissioni di merito in sede di valutazione del Comitato dei diciotto.
  Penso, avendo sentito gli altri gruppi, che potremmo forse proseguire i nostri lavori nel frattempo, per ottimizzare anche i tempi dell'Aula, valutando le mozioni sulla chimica che erano comunque atti importanti su cui il Parlamento si stava impegnando. Potremmo utilizzare questo tempo che abbiamo davanti per lavorare su quello.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, prendiamo atto ovviamente della richiesta del presidente della Commissione bilancio, però vorrei sottolineare alla Presidenza che stiamo operando in un regime di follia normativa. Noi abbiamo lavorato nelle Commissioni introducendo emendamenti non coperti, malgrado le opposizioni più volte abbiano fatto presente le criticità del provvedimento. Allo stato attuale noi ci troviamo in Aula senza un provvedimento perché quello emendato dalle Commissioni non è coperto, è eterogeneo ed è assolutamente improponibile da portare in Aula.
  Quindi, chiediamo anche come opposizioni delle garanzie sulla certezza dei tempi, e cioè quando si comincerà veramente a trattare questo provvedimento, sulla chiarezza del parere della Ragioneria generale dello Stato sulle coperture, perché non vorremmo avere pareri discordanti rispetto a posizioni passate.
  In terzo luogo, possiamo ovviamente essere d'accordo sul trattare le mozioni questa mattina. È chiaro che in questo senso la Presidenza si sarà già mossa per avere un membro del Governo che possa dare i pareri sulle mozioni e quindi poter procedere alla discussione delle stesse.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Signor Presidente, vorrei anticipare che, nelle more delle eventuali dichiarazioni di voto, con il presidente Damiano ci riserviamo di convocare un Comitato dei diciotto non appena la Commissione bilancio avrà provveduto a formulare il previsto parere.

  PRESIDENTE. Presidente Sisto, chiedo scusa, lei ha fatto riferimento a dichiarazioni di voto.

  FRANCESCO PAOLO SISTO. Ho sbagliato io. Intendevo riferirmi al prosieguo dei lavori d'Aula. Sono stato impreciso nella formulazione.

  GIULIA GRILLO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Signor Presidente, io mi associo a quello che ha già detto il collega Fedriga. Peraltro, in realtà il dubbio della copertura finanziaria era anche relativo ad emendamenti introdotti dal Senato, quindi non è una novità. Io cito sempre quel famoso emendamento 13-quater sull'articolo 2, che prolunga questi contratti dei dirigenti dell'AIFA e poi tanti altri. Quindi, non solo è necessario, è un atto doveroso. E visto che comunque questo è un decreto-legge – lo ricordiamo –, quindi si deve comunque dimostrare la necessità e l'urgenza di prorogare questi contratti, se non c’è la copertura finanziaria i dirigenti potranno aspettare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. L'onorevole Rizzetto ha chiesto la parola, però vi invito anche a valutare che stiamo discutendo sull'ordine dei nostri lavori. Prego, onorevole Rizzetto.

  WALTER RIZZETTO. Signor Presidente, è proprio sull'ordine dei lavori evidentemente su cui volevo intervenire. Infatti, come già ricordato dalle opposizioni, effettivamente noi non ci troviamo minimamente d'accordo con questo modusPag. 3operandi. Quindi, evidentemente, lunedì, dalle tre e mezzo, quattro del pomeriggio alle undici di sera, abbiamo eseguito un mero – come ricordavano – esercizio di stile, nel senso che per l'ennesima volta ci troviamo in Aula senza sapere l'ora, il giorno, quando e come arriveremo alla discussione di questo tipo di provvedimento. Quindi, prendiamo coraggio, chiediamo ufficialmente che la Commissione bilancio elimini le parti senza bollinatura da parte della Ragioneria generale dello Stato e arriviamo in Aula a discutere del provvedimento.
  Altrimenti, prendete il coraggio a due mani e ponete la fiducia su questo provvedimento, perché se non c’è un certo tipo di convergenza – che evidentemente non c’è – andiamo direttamente con la fiducia. Prendetevi le vostre responsabilità, perché così non si può andare avanti.
  Noi dobbiamo dare delle risposte ai cittadini, Ministro, noi dobbiamo necessariamente far capire ai cittadini, che lunedì si trovavano con qualche emendamento in una certa posizione e che evidentemente oggi si vedono questa posizione una volta passata in Commissione stessa un po’ tra due fuochi e non sanno più dove andare.
  Quindi, voglio dire che siamo in una situazione assolutamente imbarazzante. Prendete coraggio e, a questo punto, ponete la fiducia o chiediamo alla Commissione bilancio di portare in Aula il provvedimento e gli emendamenti che per lo meno si possono discutere, quelli su cui la Ragioneria generale dello Stato ha messo la bollinatura (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  TITTI DI SALVO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  TITTI DI SALVO. Signor Presidente, ho due osservazioni e una domanda. La prima osservazione è questa: ovviamente anche il mio gruppo prende atto della proposta che è stata fatta dai presidenti delle Commissioni. Anche noi abbiamo osservazioni da fare sull'andamento dei lavori.
  Vorrei però aggiungerne una che può sembrare estemporanea, ma noi lo vogliamo dire: noi consideriamo che su questo decreto si parli, e noi vorremmo parlare in Aula, per questo vorremmo che non ci fosse la fiducia. Vorremmo parlare in Aula delle condizioni di lavoro e di vita di moltissime persone e dei servizi pubblici, cioè le camere operatorie, i pronti soccorso, i servizi amministrativi, tutti quei servizi che sono legati alle condizioni di vita e di lavoro dei precari della pubblica amministrazione. Quindi, noi vorremmo che rapidamente si arrivasse in Aula a discutere di questo. La seconda considerazione che vorrei fare riguarda l'eterogeneità dei decreti.
  Non sappiamo più come far arrivare alla Presidenza della Camera, del Senato, e a tutte le istituzioni, l'insopportabilità di una modalità di costruzione dei decreti che rende disomogenei e incostituzionali quei decreti stessi.
  Infine, avendo detto che prendiamo atto della proposta di percorso, ivi compresa la discussione sulla mozione sui poli chimici, la domanda è: poiché il presidente Boccia dice che la Commissione bilancio si riunisce all'inizio del pomeriggio, questo vuol dire che i lavori cominciano alle quattro, dopo il question time ?
  La domanda è: quando cominciano i lavori ? Ma non è un commento, è proprio una domanda per sapere, perché c’è il question time alle 15.

  PRESIDENTE. Onorevole Di Salvo, il question time è previsto alle ore 15 e la ripresa dei lavori, con votazioni, è prevista per le ore 16, quindi la ripresa dei lavori sul provvedimento in oggetto, cioè sul cosiddetto decreto sulle pubbliche amministrazioni, sarebbe per le 16.

  TITTI DI SALVO. Quindi ho capito bene, per le ore 16 in Aula.

  PRESIDENTE. Dunque, colleghi, a fronte della questione sottoposta all'Assemblea e alla Presidenza dal presidente Boccia, in relazione alla necessità della Commissione bilancio di procedere alla Pag. 4valutazione degli emendamenti e del testo per l'Aula e alla luce della proposta dell'onorevole Rosato, che ha sostanzialmente chiesto di iniziare i nostri lavori della mattinata, dopo che la Presidenza avrà dato il preavviso di venti minuti per le votazioni elettroniche, sulle mozioni riguardanti la questione dell'industria chimica: mi sembra di capire che ci sia una sostanziale convergenza. Se così è, e non vi sono obiezioni, io intanto darò il preavviso di cinque e venti minuti e poi, come preannunciato dalla Presidente Sereni in chiusura di seduta, nella serata di ieri, darò la parola ad alcuni colleghi che avevano chiesto di intervenire nella seduta di ieri sera e potranno invece parlare stamane.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10,55).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo (ore 10,56).

  PRESIDENTE. Prima di sospendere la seduta, do la parola all'onorevole Marisa Nicchi che aveva chiesto di intervenire. Constato l'assenza dell'onorevole Nicchi: s'intende che vi abbia rinunziato.
  Ha chiesto di intervenire l'onorevole Raffaella Mariani. Ne ha facoltà.

  RAFFAELLA MARIANI. Signor Presidente, intendo intervenire per far rilevare all'Aula e al Governo una situazione che nella mia regione, la regione Toscana, si è verificata a seguito delle piogge violente che si sono abbattute su numerose province nella notte tra il 20 e il 21 di ottobre e nella giornata successiva.
  Hanno subito danni molto ingenti le province di Lucca, di Siena, nella quale c’è stata anche una vittima, le province di Pistoia, Prato, Firenze e Arezzo; nella mia provincia, la provincia di Lucca, due territori sono stati colpiti violentemente, la Garfagnana e la Media Valle, e su quei territori si sono abbattute piogge cumulate, oggi definite bombe d'acqua, di una entità di 340 millimetri in meno di dodici ore.
  Tutto ciò ha prodotto nell'intera regione allagamenti, smottamenti, frane, interruzioni di viabilità provinciale e statale, addirittura delle ferrovie, nelle tratte delle ferrovie locali, e si è ancora a combattere con l'isolamento di numerose frazioni.
  In questo momento i nostri sindaci, i nostri amministratori provinciali e i volontari stanno predisponendo aiuti per le famiglie isolate e per quelle evacuate e stanno producendo un censimento dei danni.
  Ecco, proprio dei danni noi dobbiamo parlare alla vigilia della discussione sulla legge di stabilità e anche per ricordare al nostro Governo che la mia regione, ma anche molte altre, in questo anno sono già state colpite due volte da eventi alluvionali disastrosi rispetto ai quali noi dobbiamo, come dire, avere la certezza delle risorse per l'emergenza, per le somme urgenti che occorrono ai nostri amministratori per restituire alla normalità i territori alle amministrazioni e poi per la rimessa in pristino dei territori.
  In questo senso io devo ricordare a tutti che faremo una discussione sulle risorse da destinare. Abbiamo bisogno di svincolare dal Patto di stabilità i nostri enti per la messa in sicurezza del territorio; questa emergenza non può diventare, come dire, ordinarietà, e mi appello a tutta l'Aula e ai membri del Governo perché possiamo fare una discussione anche riguardo alle competenze.
  In questo momento, alcuni enti hanno difficoltà anche per la loro ragione di essere, penso alle amministrazioni provinciali che hanno un ruolo nella messa in sicurezza del territorio.Pag. 5
  Dobbiamo rendere più efficienti i meccanismi per l'emergenza e stabilire quali sono le risorse correttamente e nell'entità giusta per avviare il ripristino e la messa in sicurezza del territorio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, Domenico è un ragazzo stabiese che fa politica. Per lui la militanza è un impegno costante e quotidiano per migliorare la sua comunità, la comunità nella quale vive e nella quale studia. Sabato scorso è stato malmenato perché voleva difendere nella villa comunale della sua città due ambulanti cingalesi da un'aggressione perpetrata da quindici coetanei bardati con casco e armati di mazze. Una vigliaccata, ma anche un campanello d'allarme che dimostra quanto l'intolleranza e i pregiudizi xenofobi pesino ancora tra le giovani generazioni.
  Domenico poteva farsi i fatti suoi, starsene in disparte e guardare, come altri hanno fatto, che si consumasse questo atto vergognoso. Ed invece è intervenuto per dividerli, per separarli, perché non poteva sopportare la violenza di chi infierisce sui deboli, sugli indifesi, sui senza potere. Si è preso un bello spavento ed oggi è stato operato al setto nasale, che gli è stato rotto, fracassato in una maniera incredibile.
  Tutta la comunità di SEL è vicina a Domenico e alla sua famiglia. Non è vero che le giovani generazioni praticano l'indifferenza, ma tentano, come quelle precedenti, di cambiare il mondo per migliorarlo e per renderlo più giusto. Questi ragazzi sono la nostra «meglio gioventù» (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rampi. Ne ha facoltà.

  ROBERTO RAMPI. Signor Presidente, vorrei sollecitare un'interpellanza che ho presentato nella IX seduta della Camera dei deputati, il 16 aprile, che è stata assegnata al Ministero dello sviluppo economico, il che denota la rilevanza del tema, ma credo sia da riassegnare invece al Ministero dei trasporti, perché riguarda il prolungamento della linea metropolitana M2 dall'attuale terminal di Cologno a quello nuovo previsto in Vimercate. Su questo c’è un accordo di programma del 2007 del Ministero dei trasporti con regione Lombardia, provincia di Milano e gli enti locali. Siccome nell'interpellanza si chiedeva a che punto era la situazione e di riattivare un tavolo di lavoro anche per rivedere i costi di quell'opera, io credo che sia veramente urgente che ci sia una risposta, che venga riassegnata al Ministero dei trasporti, perché quella è la competenza, anche se mi fa piacere che sia stata valutata la rilevanza economica e di sviluppo che quest'opera ha.
  Credo che sia importante per i tempi di vita delle persone e per la salute delle persone, perché si tratta di un'area particolarmente congestionata dal traffico. Credo sia rilevante nel rapporto tra le istituzioni, perché non si può aver stilato un accordo di programma e non farne più niente, anche considerato che quell'accordo si basava su due principi, uno era la linea del ferro, l'altro era la linea della TEM autostradale. La TEM sta procedendo, sta andando avanti ed è stata rifinanziata con il cosiddetto decreto del fare e le due cose ovviamente devono stare insieme. Pertanto, credo che sia urgente una risposta, ma soprattutto sia urgente l'attivazione di questo tavolo di lavoro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Argentin. Ne ha facoltà.

  ILEANA ARGENTIN. Signor Presidente, vorrei sollevare una questione. Ieri, nel territorio di Roma, ancora una volta c’è stata una persona con disabilità, che vive su una sedia a rotelle, che non è potuta accedere agli autobus ed è stata tirata su come fosse un pacco da un gruppo di cittadini volenterosi.
  Questo avviene un po’ in tutte le regioni in Italia e, francamente, quello che sono Pag. 6qui a dirle è che è una vergogna non solo che lo Stato non faccia rispettare nei bandi di gara acquisti di mezzi attrezzati ed omologati, come dovrebbero essere in base al decreto del Presidente della Repubblica n. 503 del 1996, ma credo che non sia possibile essere più o meno fortunati, se si è disabili, se si vive in una regione rispetto che in un'altra. Chiedo che sia possibile, da parte del Governo, creare un tavolo in cui le regioni si siedano e si possa stabilire un bando di acquisto per gli autobus e non solo, per tutti i mezzi di trasporto, in modo che venga data una linearità e un'accessibilità che, altrimenti, non vi è.
  Siccome di barriere architettoniche se ne parla soltanto in campagna elettorale, quando andare e tagliare un fiocco per inaugurare una rampa, piuttosto che una scalinata, procura molto consenso, io credo, invece, che dovremmo parlarne continuamente e tutti i giorni, perché, in merito alla mobilità e alla fruibilità, in un Paese come il nostro, che tende sempre di più ad essere vecchio e sempre di più ad avere persone non autosufficienti, diventa veramente necessaria la possibilità di accedere ai mezzi di trasporto. Mezzi di trasporto che, mi permetto di dire, anche in modo provocatorio, credo che lo Stato dovrebbe smettere di finanziare, se continuano ad essere acquistati in modo inadeguato, perché vi è sicuramente qualcuno che guadagna e tanti altri che, invece, si sono formati e organizzati per rendere accessibile la strumentazione, e quindi il trasporto, non vengono per nulla considerati.
  Quindi, Presidente, con grande umiltà, ma con determinazione, dico che è una questione che va risolta. Non è più possibile andare avanti in questo modo: non vogliamo essere solo assistiti. Ci basterebbe anche poter comprare un biglietto dell'autobus come tutti gli altri, perché questo farebbe dei nostri soldi non solo soldi assistenziali, ma anche soldi che fanno parte del mercato comune.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Costantino. Ne ha facoltà.

  CELESTE COSTANTINO. Signor Presidente, in data 5 luglio 2012, la Corte di cassazione ha confermato le condanne per falso ideologico nei riguardi degli alti funzionari di polizia coinvolti nell'irruzione alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001, nel corso della quale, come è noto, si è verificato il pestaggio di 60 manifestanti e l'arresto di 93 attivisti no global.
  In particolare, le condotte criminose dei vertici della polizia erano finalizzate a giustificare la violenza e ad assicurare l'impunità ai colpevoli. Tra queste, figura quella di Francesco Gratteri, condannato a quattro anni di reclusione per falso ideologico, prefetto da fine 2009 e in pensione dal 2 luglio 2012, dopo essere stato cancellato dai ruoli della polizia e trasferito al dipartimento politiche e personale. Parrebbe che quest'ultimo sia da tempo, e ancora oggi, beneficiario di un alloggio di lusso in una delle zone più esclusive della Capitale, a spese del Ministero dell'interno. Noi, come Sinistra Ecologia Libertà, abbiamo presentato un'interrogazione parlamentare, depositata il 21 maggio 2013, in cui chiediamo spiegazioni e ancora, allo stato attuale, non vi è stata possibilità di avere risposta a questi interrogativi. Faccio questo intervento per sollecitare il Ministro dell'interno a rispondere a questa interrogazione.

  PRESIDENTE. Sospendo a questo punto la seduta... ha chiesto di parlare l'onorevole Caparini. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CAPARINI. Signor Presidente, mi scuso per non aver segnalato tempestivamente il mio intervento.

  PRESIDENTE. Ci mancherebbe.

  DAVIDE CAPARINI. Volevo portare all'attenzione dell'Assemblea l'ennesima, purtroppo, crisi industriale che colpisce le regioni del Nord, in questo caso la Lombardia, ma presto sarà anche questione veneta.
  La vicenda riguarda l'Agfa, che è uno dei principali produttori per quanto riguarda Pag. 7la prepress, e in particolar modo la stampa offset, e che, con Fuji e Kodak, detiene il 90 per cento del mercato mondiale. Agfa ha deciso, in modo non trattabile, di abbandonare il nostro Paese. È l'ennesima multinazionale che, dopo avere acquisito pezzi della nostra industria, decide di abbandonarla, perché il nostro Paese, purtroppo, non è più competitivo. Questo è un dato di fatto.
  Non lo è perché è troppo caro dal punto di vista del costo del lavoro, è troppo caro dal punto di vista della tassazione; non è conveniente per quanto riguarda il mercato interno, e purtroppo non lo è anche per le condizioni nel rapporto con i fornitori.
  Ancora una volta, quindi, dopo la chiusura della fabbrica di Sulmona, assistiamo ad una crisi, devo dire, inermi, perché il Governo in questo caso non ha dato le risposte che noi ci attendevamo e che avrebbe dovuto dare di fronte ad una situazione così grave, che colpisce oltre 100 dipendenti, ma che ha anche delle implicazioni sull'indotto e sull'intero settore industriale. Dopo Manerbio ci sarà probabilmente anche la crisi dell'ultimo presidio italiano di Agfa, ovvero Vallese. Tutto questo, in un quadro in cui il Governo purtroppo ancora oggi, di fronte a questo tipo di situazioni, non è in grado di dare alcuna risposta.
  Allora, noi vorremmo capire quali sono le azioni che possiamo proporre a queste multinazionali, di fronte ad una perdita di competitività, di attrattività della nostra economia, del nostro settore industriale, quali sono le proposte che noi possiamo fare, perché rimangano nel nostro Paese, quali vantaggi fiscali, quali interventi in equity, quali sostegni per la diminuzione del costo del lavoro, che di sicuro non sono certo i 14 euro che ci troveremo nei prossimi provvedimenti in discussione. Quindi, il punto fondamentale è: il Governo, e soprattutto il Ministro dello sviluppo economico, ci dica al più presto come possiamo affrontare questo tipo di crisi, perché ogni giorno è una continua emorragia di posti di lavoro.
  Quindi, al più presto dobbiamo avere dal Governo delle misure certe, perché i lavoratori e le lavoratrici non hanno più la possibilità né il tempo di aspettare.

  ALFONSO BONAFEDE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. Signor Presidente, intervengo per segnalare e denunciare un fatto importante: ieri c’è stata l'elezione del Presidente della Commissione antimafia, la collega deputata Rosy Bindi. Non entro nel merito della scelta. Probabilmente, visto che si doveva dare un segnale di nuovo approccio della politica alla lotta antimafia, sarebbe stato anche più auspicabile un nome che desse un segnale di rottura rispetto alla classe politica che fino ad ora ha governato questo Paese. Ma non voglio entrare nel merito della scelta. Ciascuno fa quello che ritiene più opportuno.
  Il mio intervento è più che altro una preghiera fatta a questo Parlamento e a tutte le forze politiche che lo compongono, perché è vergognoso che oggi su tutti i media l'antimafia sia diventata un punto di dibattito per la spartizione di poltrone tra PD e PdL (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Sotto questo livello non c’è più niente. Non riesco ad immaginare un punto più basso del livello a cui sta arrivando il dibattito politico italiano oggi.
  Ed allora io chiedo, e vi prego: se proprio dovete litigare, litigate su tutto, ma non sull'antimafia ! Noi avevamo proposto un nome, che era quello della senatore Gaetti. Sicuramente avrebbe rinunciato a qualsiasi indennità di carica. Sicuramente il 5 Stelle non si sarebbe sognato nemmeno di pensare di approfittare della presidenza per far valere posizioni di potere. Votate o ritornate indietro sulla vostra scelta. Noi siamo disponibili a risolvere questa controversia, ma lo facciamo non tanto per una questione di merito, quanto per salvare la dignità del dibattito politico italiano, Pag. 8perché sotto questo non c’è più nulla (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  TIZIANO ARLOTTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  TIZIANO ARLOTTI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, è salita alle cronache di questi giorni la vicenda di un pensionato ottantaquattrenne che a Riccione ha ricevuto dall'INPS una raccomandata con allegato bollettino di versamento in conto corrente postale per l'importo di un centesimo di euro, percepito oltre il dovuto dal pensionato stesso tra il 1996 e il 2000.
  Dopo la diffusione della notizia anche sui più importanti media nazionali, l'INPS ha annunciato di avere avviato un'indagine amministrativa interna sulla questione, per evitare che simili incresciosi episodi possano ripetersi e di avere individuato la responsabilità dell'operatore, che verrà sanzionato, e del mancato controllo da parte del direttore della sede provinciale, che è stato rimosso e destinato ad altro incarico.
  Tuttavia, credo che lo zelo e la celerità con cui si puniscono coloro che sarebbero ritenuti responsabili sia inversamente proporzionale alla lentezza con cui si è giunti a richiedere un rimborso, in quanto la procedura più semplice, quella a livello telematico, avrebbe dovuto rendere inutile questo procedimento. Cosa è successo ? È successo che da questo punto di vista si vogliono sanzionare due persone dimenticando che invece da anni esiste una procedura che impedisce all'INPS il recupero di indebiti irrisori inferiori a 12 euro, ma che evidentemente non è servita a impedire che il pensionato ricevesse il bollettino da un centesimo, ma anche il tentato recupero è avvenuto a distanza di 13 anni, senza dimenticare i costi per l'ente, per l'invio e una lettera raccomandata ai costi che conosciamo, ovviamente con dei costi aggiuntivi che danneggiano l'erario.
  La vicenda comunque resta emblematica – e concludo Presidente – di una burocrazia cieca che continua a caratterizzare modus operandi di molti apparati con cui il cittadino deve rapportarsi. Nonostante gli annunci e gli impegni per lo snellimento delle procedure e dei tempi e per la sburocratizzazione, eventi come questo sicuramente dimostrano che la strada da percorrere è ancora tanta.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Beni, che però non è in Aula e quindi si intende che abbia rinunciato.
  A questo punto sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 11,20 con i pareri del Governo sulle mozioni concernenti iniziative per una politica industriale volta alla riqualificazione e alla reindustrializzazione dei poli chimici.

  La seduta, sospesa alle 11,15, è ripresa alle 11,20.

Seguito della discussione delle mozioni Speranza ed altri n. 1-00162, Brunetta ed altri n. 1-00212, Rondini ed altri n. 1-00213 e Crippa ed altri n. 1-00214 concernenti iniziative per una politica industriale volta alla riqualificazione e alla reindustrializzazione dei poli chimici (ore 11,25).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'esame delle mozioni Speranza ed altri n. 1-00162, Brunetta ed altri n. 1-00212, Rondini ed altri n. 1-00213 e Crippa ed altri n. 1-00214 concernenti iniziative per una politica industriale volta alla riqualificazione e alla reindustrializzazione dei poli chimici (vedi allegato A – Mozioni).
  Ricordo che nella seduta di lunedì 21 ottobre 2013 si è conclusa la discussione sulle linee generali ed è intervenuto il rappresentante del Governo.

(Parere del Governo)

  PRESIDENTE. Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sulle mozioni all'ordine del giorno.

Pag. 9

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, esprimo i pareri sugli impegni previsti dalla mozione Speranza ed altri n. 1-00162: il primo impegno è accolto. Il secondo impegno è accolto. Il terzo impegno è accolto. Il quarto impegno è accolto. Il quinto impegno recita: «a ridurre il differenziale del costo dell'energia con gli altri Paesi concorrenti, adottando in tempi certi un piano energetico nazionale modificando l'attuale Strategia energetica nazionale»; viene accolto con la riformulazione seguente: «a ridurre il differenziale del costo dell'energia con gli altri Paesi concorrenti, come già previsto nell'attuale Strategia energetica nazionale». Voglio dire – e lo dicevo anche nella replica l'altro giorno, nella seduta precedente – i quattro obiettivi chiave della Strategia energetica nazionale sono: riduzione del costo dell'energia (con una serie di misure indicate nella Strategia energetica nazionale, tra cui alcune già in corso di attuazione, che vanno esattamente nella direzione indicata nella mozione), sicurezza ambientale, sicurezza agli approvvigionamenti e contributo alla crescita economica. Quindi la riformulazione, ripeto, è: «a ridurre il differenziale del costo dell'energia con gli altri Paesi concorrenti, come già previsto nell'attuale Strategia energetica nazionale».
  Il sesto impegno è accolto. Il settimo impegno è accolto, con una piccola riformulazione: «a favorire l'insediamento di piccole e medie imprese nei poli chimici, promuovendo la medesima soluzione adottata per il sito petrolchimico di Priolo, in cui Eni si è impegnata ad agevolare la vendita delle proprie aree alle piccole e medie imprese potenziali acquirenti». L'ottavo impegno è accolto. Il nono impegno è accolto. Il decimo impegno è accolto. L'undicesimo impegno è accolto.
  Il dodicesimo impegno è accolto con una riformulazione: «a valutare l'opportunità di incentivare, mediante apposite normative e standard, la sostituzione di prodotti critici per l'ambiente, derivanti da fonti fossili, con prodotti bio perseguendo gli obiettivi comunitari per un'economia low carbon 2050».
  Il tredicesimo impegno è accolto. Il quattordicesimo impegno è accolto. Il quindicesimo impegno è accolto. Il sedicesimo impegno è accolto.
  Il diciassettesimo ed ultimo impegno è accolto con riformulazione. La riformulazione è dovuta al fatto che, per vincolo legislativo, non possiamo costituire nuovi organismi consultivi della pubblica amministrazione. Tenendo conto del fatto che l'osservatorio chimico, quando è stato soppresso, è stato però sostituito dall'osservatorio unico per il monitoraggio delle attività produttive, che ha riassorbito tutti gli osservatori più di settore, la riformulazione sarebbe la seguente: «a prevedere, nell'ambito dell'osservatorio unico per il monitoraggio delle attività produttive presso il Ministero dello sviluppo economico, un'attività specifica di monitoraggio, valutazione e di proposta per l'intera filiera della chimica, in modo da elaborare ed attuare una politica industriale di filiera in ottica di medio-lungo periodo, posto che è utile avere una regia pubblica che superi l'attuale approccio dove ogni emergenza viene gestita esclusivamente per il singolo sito che la subisce».
  Questo per quanto riguarda la mozione Speranza ed altri n. 1-00162. Il Governo accoglie tutti i dieci impegni della mozione Brunetta ed altri n. 1-00212, in quanto sono in parte sovrapposti con la mozione Speranza ed altri n. 1-00162.
  Circa la mozione Rondini ed altri n. 1-00213, anche qui abbiamo delle sovrapposizioni con le altre due mozioni, comunque il Governo accoglie il primo impegno, mentre il secondo è accolto con la seguente riformulazione: «a mettere in campo strumenti di sostegno per la tenuta della chimica nazionale, evitando le possibili ulteriori chiusure di impianti e promuovendo la realizzazione degli investimenti necessari a riportare al livello competitivo le produzioni presenti in Italia». Il Governo esprime parere favorevole sul terzo impegno, mentre il quarto impegno è accolto con la seguente riformulazione: Pag. 10«a sviluppare una politica di forte sostegno all'innovazione che veda la ricerca come elemento fondamentale, anche attraverso la destinazione di fondi e incentivi». Il Governo accoglie il quinto e il sesto impegno.
  Per quanto riguarda la mozione Crippa ed altri n. 1-00214, il primo impegno sul tavolo di concertazione nazionale non è accolto perché è ricompreso nel terzo impegno come verrà riformulato, come dirò fra poco. Sul secondo impegno, ossia «adottare le misure necessarie per garantire che i grandi e piccoli produttori chimici si facciano carico in applicazione del principio «chi inquina paga» delle operazioni e delle spese economiche legate alla bonifica (...), impedendo, al contempo, qualsiasi forma di agevolazione del passaggio di proprietà del sito stesso prima che siano state completate le operazioni di recupero ambientale», il Governo esprime parere contrario per due motivi. Prima di tutto perché esiste già la legislazione che fa carico a grandi e piccoli produttori di sostenere le spese legate alla bonifica dei siti utilizzati per la produzione. Quindi, questa è una legislazione che esiste e che noi stiamo già applicando. In secondo luogo, perché, quando si dice «impedendo, al contempo, qualsiasi forma di agevolazione del passaggio di proprietà del sito stesso (....)», in realtà la materia delle misure agevolative per i passaggi di proprietà dei siti in diversi casi ha natura di legislazione esclusiva regionale, per esempio le misure urbanistiche che alcune regioni, come la Lombardia, hanno adottato per incentivare l'acquisto di siti inquinanti per i quali si impone la bonifica. Non possiamo intervenire su questo terreno. Per questi due motivi, quindi, non possiamo accogliere il secondo impegno. Il terzo impegno è accolto con una riformulazione che ora leggo e che in gran parte ripercorre anche il testo dei proponenti, però con qualche modifica. La riformulazione è la seguente: «a sostenere la “chimica verde” in coerenza con la strategia della biochimica sostenuta dalla Commissione europea, attivando presso il Ministero dello sviluppo economico un tavolo di alto livello tra stakeholder chiave sul tema della chimica verde per assistere il Governo nell'elaborazione di una strategia nazionale sulla bioeconomia che individui gli interventi più efficaci, in particolare per lo sviluppo di tecnologie semplici e di maggior rendimento». In sostanza, non semplicemente un tavolo tecnico, ma un tavolo di alto livello tra stakeholder che, quindi, è insieme un tavolo che ha anche natura tecnica, ma ha anche natura più generale di concertazione, come diceva il primo impegno che appunto viene riassorbito in questa riformulazione che proponiamo del terzo impegno. Il quarto impegno lo accogliamo con la seguente riformulazione: «sviluppare una politica di forte sostegno all'innovazione che veda la ricerca come elemento fondamentale, anche attraverso la destinazione di fondi e incentivi».
  Il quinto impegno viene accolto. Il Governo accoglie il sesto impegno purché sia riformulato nel modo seguente: «individuare nuove linee di sviluppo industriale del Paese, in particolare nel campo della green economy, dell'ecoinnovazione, dell'efficienza energetica, dei nuovi materiali, della bioingegneria e della nuova chimica verde, favorendo il crearsi delle condizioni per la nascita di nuove imprese innovative nei settori della green economy e la riconversione delle produzioni verso la sostenibilità e l'ecoefficienza».

(Dichiarazioni di voto)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Prataviera. Ne ha facoltà.

  EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, l'industria chimica sta certamente vivendo una fase molto negativa per i pesantissimi condizionamenti della domanda interna. I livelli produttivi sono scesi infatti nel 2012 del 5,3 per cento e attualmente sono tra i più bassi. Addirittura il 15 e il 20 per cento in meno Pag. 11rispetto ai livelli precrisi. Un settore con 800 imprese che fanno innovazione basandosi sulla ricerca in Europa: siamo al secondo posto solo dietro alla Germania. Nella chimica sostenibile e nella chimica da biomasse la chimica italiana è sulla frontiera tecnologica e ha progetti industriali tra i più rilevanti al mondo non solo nel nostro continente. Risultati conseguiti nonostante un'oggettiva situazione di appesantimento normativo, burocratico, logistico ed energetico, fardelli che il settore della chimica denuncia da anni ma che sembra non siano mai stati presi in dovuta considerazione.
  Nelle politiche di rilancio dell'economia del Paese la chimica e le sua industria devono avere quindi, dal nostro punto di vista, un ruolo da protagonista. E a pesare in modo determinante sul settore è la caduta della domanda interna, che coinvolge praticamente tutti i settori chimici, comprese le filiere connesse ai consumi finali (detergenti, cosmetici, alimentare e imballaggio), le quali avevano superato quasi indenni la recessione del 2008-2009. Il crollo della domanda interna si riflette anche sulle importazioni, che, nei primi quattro mesi del 2013, hanno perso il 2,8 per cento in valore, dopo aver chiuso il 2012 con un calo del 2,3 per cento.
  Ad incidere sull'industria chimica italiana è il ridimensionamento di importanti settori utilizzatori, come l'auto e le costruzioni, nonché i crescenti problemi di liquidità di molte imprese clienti, che spingono molte di esse a ritardare i pagamenti nei confronti dei loro fornitori.
  Il prolungarsi della recessione a livello europeo ha frenato le esportazioni, tenuto conto che l'Unione europea rappresenta il mercato di destinazione di oltre il 60 per cento delle esportazioni chimiche italiane da questo territorio. In sofferenza è principalmente la chimica di base, mentre si confermano in espansione i settori della chimica fine e specialistica.
  Con particolare riferimento ai comparti della chimica che vendono al made in Italy, oltre alla situazione di crisi attuale, pesano gli aspetti strutturali legati al decentramento degli insediamenti industriali; strategia questa che ha comportato una riduzione della domanda da parte dell'industria, con conseguenze assolutamente dannose per la produzione e l'occupazione.
  Lo scenario economico descritto e le dinamiche in atto nel Paese hanno determinato una revisione al ribasso delle stime di crescita per il 2013. Infatti, contrariamente alle buone aspettative iniziali, il 2013 si chiuderà con un altro arretramento della produzione chimica in Italia intorno al 2 per cento in volume e valutabile nell'1,5 per cento circa in valore.
  A tale situazione si aggiunge il costo dell'energia, non sottovalutabile, signor sottosegretario, tra i più alti in Europa – non è questo un problema più rinviabile – che è ormai divenuto insostenibile per le aziende di settore, rappresentando una delle principali cause della loro perdita di competitività nei confronti delle concorrenti europee ed estere.
  Le drammatiche vicende della Vinyls Italia e di tutto Porto Marghera che è un territorio che conosco bene perché provengo dalla provincia di Venezia hanno lasciato un segno sulle possibilità di ripresa del comparto e di tutto il territorio in cui queste industrie sono presenti. Il gruppo chimico del ciclo del cloro, la Vinyls appunto, unico produttore in Italia di PVC, da quattro anni in amministrazione straordinaria, è ora in esercizio provvisorio, con 500 addetti ripartiti nei tre stabilimenti di Porto Torres, Porto Marghera e Ravenna, ad esclusione dell'indotto.
  E qui permettetemi di ricordarli e di salutarli, perché anche poche settimane fa hanno manifestato nuovamente perché presidiano quel sito, pur non essendo pagati, pur non avendo la Cassa integrazione in deroga a loro garantita, comunque loro si recano al lavoro e dimostrano una grande sensibilità e a questo va tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza.
  La vertenza Vinyls è divenuta ormai il simbolo della crisi della chimica italiana e, più in generale, riflette la mancanza di un'organica azione politica di rilancio del sistema industriale del Paese.Pag. 12
  I processi di riconversione di impianti industriali non competitivi, che nel caso di Vinyls Italia hanno portato all'apertura di un negoziato con l'Oleificio Medio Piave, società che svolge attività di estrazione dell'olio vegetale da semi oleosi, potrebbero aprire la strada alla realizzazione di importanti progetti industriali ed occupazionali di grande impatto per l'economia del Paese.
  La regione Lombardia ha promosso con successo l'adozione di accordi di sviluppo territoriale per favorire l'insediamento di nuove attività di impresa nelle aree industriali dismesse, realizzando diversi interventi, sia di carattere finanziario che di semplificazione amministrativa, per attrarre e mantenere sul territorio le attività e le risorse necessarie alla crescita e allo sviluppo dello stesso. E qui il Governo dovrebbe prendere seriamente lezioni e iniziare a mettere in pratica principi in progetti, invece, di più ampio respiro, soprattutto pragmatico.
  È impensabile che l'Italia rinunci al suo ruolo da protagonista nel settore della chimica, perdendo il valore strategico di questo importante comparto, fondamentale per riportare il Paese su più alti livelli competitivi.
  Dopo gli interventi di politica economica funzionali ad evitare un avvitamento della crisi, è necessario adottare quanto prima strumenti di politica industriale che siano in grado di salvaguardare soprattutto – non tanto di attrarre ma almeno di salvaguardare – le imprese del territorio e l'occupazione.
  La Lega Nord, quindi, chiede un impegno serio al Governo: di realizzare una politica industriale per la riqualificazione e la reindustrializzazione dei poli chimici, concordando con le regioni e gli enti locali in primis i percorsi da attuare, semplificando e non appesantendo, signor sottosegretario, semplificando e non appesantendo !
  Chiediamo poi di adottare iniziative di rilancio della chimica italiana, promuovendo la realizzazione degli investimenti necessari a restituire competitività al settore ed evitando il ripetersi di scenari simili a quelli verificatisi nella vicenda Vinyls, dove è a rischio il futuro di molti lavoratori, ma anche di un intero territorio, non dimentichiamoci Porto Marghera.
  Chiediamo, altresì, di sostenere la competitività delle produzioni italiane attraverso l'adozione di misure di riduzione del costo dell'energia, riportandolo sui livelli degli altri Paesi concorrenti. Non possiamo rinviarlo, non possiamo accettare una riformulazione della serie: «ci impegnamo a». Vogliamo un concreto impegno. E poi, la nostra non è una proposta di orientamento, noi vogliamo delle azioni concrete, quindi non possiamo accettare la riformulazione che lei ha proposto poco fa.
  Noi vogliamo iniziative per orientare le imprese verso un'attività di ricerca scientifica strutturata con l'adozione di incentivi automatici e di programmi specifici: non orientare solo un'azione, vogliamo delle proposte concrete e i territori e le aziende sono a disposizione per questo, lo sappiamo tutti e lo sappiamo bene, il nostro ruolo potrebbe essere anche quello di facilitatori, come parlamentari del territorio.
  Chiediamo poi di sostenere in sede europea interventi normativi a sostegno di imprese e di poli chimici che rispettino le norme ambientali, evitando delocalizzazioni e trasferimenti in Paesi meno rigorosi nella regolamentazione ambientale e adottando incentivi, anche di natura fiscale, in favore delle imprese che stabiliscano i loro insediamenti in Italia. Se le regole sono per tutti, quelle regole devono essere realmente per tutti.
  Chiediamo infine di adottare opportune iniziative per la semplificazione del quadro normativo di riferimento al fine di restituire maggiore competitività alle imprese della chimica italiana, al pari degli altri Paesi europei.
  Quindi, la Lega Nord annuncia il voto favorevole a tutte le mozioni depositate, oltre alla nostra e chiediamo al Governo – come ho già più volte sottolineato nel corso di questo intervento – di dare risposte adeguate agli impegni di rilancio del settore della chimica e della biochimica. Ma c’è bisogno che questa azione, Pag. 13se indirizzata dal Parlamento, arrivi in tempi brevi, se non brevissimi, perché i posti di lavoro all'esterno di questo palazzo non aspettano, le aziende non aspettano, ma nemmeno le famiglie stanno ancora più ad aspettare. Grazie e buon voto (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Onorevole Prataviera, da parte del Governo c’è una richiesta di riformulazione su due capoversi della parte motiva della vostra mozione. La richiesta si intende rifiutata o accolta ?

  EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, noi siamo anche disponibili ad accettare la riformulazione proposta dal Governo, ma ci attendiamo, perché, ovviamente, attenderemo i fatti...

  PRESIDENTE. A me serve esclusivamente sapere se accogliete la riformulazione.

  EMANUELE PRATAVIERA. Sì, signor Presidente, accogliamo la riformulazione.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lacquaniti. Ne ha facoltà.

  LUIGI LACQUANITI. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, colleghe e colleghi deputati, in discussione sulle linee generali mi ero soffermato sul passato della chimica italiana e sul presente: da un lato, i grandi gruppi che hanno fatto la storia industriale del dopoguerra, dall'altro, la miriade di aziende medio-piccole in cui si articola oggi, in massima parte, il comparto della chimica italiana.
  Da qui riprendo oggi per questa dichiarazione di voto, poiché credo che, mai come in questo caso, una mozione che si ponga come obiettivo il rilancio di un comparto industriale importante per il Paese come la chimica, che chieda al Governo un impegno per riqualificare e reindustrializzare i poli chimici, debba avere ben presente quello che, nel bene e nel male, è stato il passato della chimica italiana.
  Si tratta di situazioni completamente differenti, me ne rendo conto: oggi, la chimica italiana si sviluppa prevalentemente su imprese medio-piccole, che non si prestano a quelle operazioni di speculazione finanziaria che, in ultimo, decretarono la fine di Montedison. E in quanto aziende private non si prestano nemmeno a ripetere la stagione avventata delle dismissioni di ENI. Nella chimica italiana tutto quello che doveva essere demolito è stato demolito e, tuttavia, terminata da un pezzo e definitivamente la stagione delle partecipazioni statali, terminata la stagione delle privatizzazioni e terminata, infine, la stagione delle dismissioni, come può articolarsi oggi un nuovo intervento statale che favorisca la reindustrializzazione della chimica per le esigenze attuali del settore all'interno della peggiore crisi della nostra economia ?
  Dopo la fine ingloriosa di Montedison, il comparto della chimica chiede oggi un nuovo riconoscimento del ruolo primario che riveste per l'industria italiana, poiché nessun settore produttivo oggi può fare a meno della chimica e nessun settore produttivo manifesta oggi vitalità, capacità di rispondere alla sfida dei mercati internazionali, potenzialità occupazionale come la chimica. Solo il settore turistico-ricettivo, a mio avviso, ha potenzialità maggiori in Italia, senza tuttavia essere ancora riuscito a sviluppare gli strumenti adeguati per realizzare queste potenzialità.
  L'articolazione del settore chimico intorno a piccole e medie imprese ha certamente sofferto una riduzione del piano occupazionale complessivo rispetto a quando la chimica era rappresentata dai grandi gruppi e, tuttavia, la chimica italiana, grazie all’export, può ancora presentare con orgoglio numeri positivi e incoraggianti. Presidente, gradirei avere l'attenzione del Governo.

Pag. 14

  PRESIDENTE. Prego i colleghi di lasciare la possibilità al rappresentante del Governo di ascoltare l'intervento del collega.

  LUIGI LACQUANITI. Per questo, nonostante i notevoli costi energetici che la filiera deve sopportare – lo dico, pur avendo ascoltato le rassicurazioni del Governo durante la discussione sulle linee generali –, questo riconoscimento noi lo diamo al comparto chimico, Sinistra Ecologia Libertà lo dà al comparto chimico, e plaudiamo ad ogni intervento volto al rilancio del settore. Per questo, lo anticipo fin d'ora, Sinistra Ecologia Libertà voterà favorevolmente a tutte le mozioni in discussione per il rilancio del settore chimico.
  Ma anche il Paese deve chiedere un impegno preciso alla chimica: l'epoca delle dismissioni ha lasciato dietro di sé una lunga scia di siti inquinati, gigantesche aree chiuse contaminate da inquinanti di vario tipo, testimoni di un'epoca industriale ormai definitivamente scomparsa. E così come oggi dobbiamo fare i conti con una decina di macrositi lungo la penisola da bonificare da decenni di inquinamento chimico, non vorremmo, domani, dover fare i conti con qualche centinaio di micrositi da bonificare, senza contare che la grande impresa non è del tutto scomparsa nel settore, rappresentando numericamente ancora un quarto del totale delle imprese interessate, concentrata soprattutto nella chimica di base.
  Bene fa dunque la mozione Speranza – e bene fa la mozione Brunetta – a chiedere, laddove sarà avviato il programma di reindustrializzazione dei siti destinati alla chimica, la bonifica delle tante aree che attendono da tempo di essere risanate. Ecco la prima imprescindibile garanzia da chiedere alle aziende del settore: la più ampia tutela ambientale e tutte le misure atte a difendere la salute dei lavoratori. Questo Paese non vuole più impattare con episodi drammatici che in passato lo hanno dolorosamente segnato: mai più Acna di Cengio, onorevoli deputate e deputati, mai più Caffaro, l'azienda ormai chiusa che a Brescia, non lontano dal centro cittadino, per decenni ha prodotto policlorobifenili lasciando una vasta area gravemente inquinata la cui bonifica impone un investimento di un miliardo di euro. Mai più Caffaro !
  Ma la fotografia della chimica italiana oggi ci racconta fortunatamente ben altro, ci dà conto di tante imprese medio-piccole, purtroppo diffuse soprattutto nelle regioni settentrionali (magari fossero diffuse su tutto il territorio nazionale), imprese medio-piccole, in genere altamente specializzate che vantano un ottimo fatturato e grande capacità nell’export. Una risorsa per l'economia del Paese che va salvaguardata. Pertanto ogni intervento volto al rilancio della chimica italiana, sentita la chimica italiana, si dovrà articolare preliminarmente in investimenti nella ricerca e nella formazione continua dei lavoratori, favorendo la collaborazione con le università e i laboratori degli enti di ricerca. La loro dimensione di piccola e media impresa dovrebbe tutelare dalla attenzione rapace della grande finanza che in passato ha fagocitato i grandi gruppi di questo settore. Vigiliamo e vigileremo che il fenomeno delle delocalizzazioni, che finora non ha coinvolto se non marginalmente le aziende chimiche, non riprenda vigore proprio in questo settore.
  Quanto alla cosiddetta chimica verde, Sinistra Ecologia e Libertà vede con favore l'evoluzione di questa nuova tecnologia a cui fanno riferimento la mozione Speranza e le altre mozioni. Come ho detto in discussione generale si tratta dell'ultima frontiera della chimica. Solo a titolo di esempio ricordiamo nel nostro Paese Crescentino, dove è già attivo il primo impianto al mondo per la produzione industriale di bioetanolo di seconda generazione derivato da biomassa di origine agricola. Ricordiamo anche il progetto industriale di Porto Torres, su cui mi sono soffermato in discussione generale, per la produzione di lubrificanti e additivi biodegradabili derivati da oli vegetali e da scarti agricoli. Si tratta di produzioni nuove, appena avviate, che solo il tempo ci dirà se e quanto saranno capaci di produrre Pag. 15profitto e occupazione. Vigileremo che esse non vadano a perturbare il mercato agricolo finalizzato all'alimentazione umana, ma per il momento non possiamo che accogliere con grande favore queste nuove tecnologie.
  Tutto questo dunque noi leggiamo chiaramente nella mozione Speranza e, seppur con modalità differenti, anche nelle altre mozioni presentate successivamente che pongono l'accento ora su un aspetto ora su un altro. Pertanto Sinistra Ecologia e Libertà, ben consapevole del valore delle aziende del settore chimico ai fini dell'economia del Paese, del nostro export e dell'occupazione, voterà favorevolmente a tutte le mozioni (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zappulla. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE ZAPPULLA. Signor Presidente, colleghi, io intervengo oltre che per confermare e ribadire la mia piena e convinta condivisione degli obiettivi della mozione Speranza ed altri, per precisare due questioni in particolare che ritengo davvero importanti.
  La prima è la necessità di rimettere al centro del sistema competitivo del Paese finalmente una vera politica industriale, un'industria forte, competitiva, sostenibile ambientalmente e socialmente ma in grado al contempo di stare sul mercato internazionale, oltre che ovviamente su quello nazionale. In questo contesto la chimica nuova è verde, deve continuare ad essere strategica.
  Negli ultimi dieci anni – dobbiamo dirci la verità – così non è stato per mancate scelte dei Governi e delle stesse imprese, a partire dall'ENI. Spesso la chimica è stata utilizzata come mera merce di scambio per la finanziarizzazione del settore, troppi territori hanno subito processi di desertificazione industriale non per questioni ambientali ma per scellerate scelte di mancata politica industriale. La seconda questione attiene alla denunzia che colgo l'occasione di fare sull'emblematicità della situazione dell'area industriale siracusana; il più grosso polo chimico, energetico e di raffinazione forse d'Europa è stato interessato infatti da due accordi di programma di estremo rilievo e coerenti con le cose su indicate: uno del 2005 sulla chimica, reindustrializzazione e reinsediamento di piccole e medie imprese, il secondo del 2008 che prevede un imponente piano di risanamento e di bonifica del territorio e dell'area industriale di Priolo, Melilli, Augusta e Siracusa, accordi strategici che hanno visto il pieno coinvolgimento dello Stato, del Governo, della Regione siciliana e delle imprese che insistono nell'area industriale siracusana per dare risposta alle legittime preoccupazioni ambientali delle comunità ma anche alle drammatiche vicende occupazionali che rimangono pesantemente al palo.
  Questi due accordi di programma allo stato non sono stati sbloccati. Chiedo, con l'umiltà dovuta ma anche con la decisione che occorre, al nuovo Governo, al Governo Letta e ai Ministri, in particolar modo Zanonato e Orlando, di assumere l'impegno a sbloccarle. Guardate, il 15 novembre – ho finito – è stata convocata una grande manifestazione popolare a Priolo sulle questioni sia ambientali che del nuovo sviluppo ecosostenibile; bene, quella manifestazione può essere fatta in sintonia con il Governo e con le politiche, ma può diventare contro; io chiedo al Governo e ai due Ministri di convocare entro quella data un tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali, con le forze economiche e con le istituzioni locali per sbloccare l'accordo di programma sulla chimica e il piano di risanamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vignali. Ne ha facoltà.

  RAFFAELLO VIGNALI. Signor Presidente, ringrazio il Governo per l'attenzione che ha dimostrato rispetto a queste mozioni che accendono un faro su uno dei più importanti settori industriali del nostro Paese, che è e vuole continuare ad essere un Paese industriale e manifatturiero. Pag. 16Questo lo dico perché non è scontato, ci ricordiamo credo tutti della vicenda Montedison dove, da una parte per distrazione della politica e dall'altra anche per scelte che poco avevano a che fare con l'industria ma più con la finanza, abbiamo perso un player mondiale che è stato anche una grandissima nave scuola per tutta la nostra chimica odierna.
  Tante volte si dà come giudizio un po’ sommario che la chimica in Italia è finita; la chimica in Italia non è assolutamente finita, la chimica in Italia è un settore vivo e vitale. Intanto ha una funzione chiave, un ruolo chiave, sia per lo sviluppo economico che per la qualità della vita, secondo non dimentichiamo che l'industria chimica italiana è al terzo posto in Europa per valore della produzione, fa oltre 52 miliardi, quasi 53 miliardi, di fatturato, coinvolge 2.800 imprese, 113 mila addetti, che sono numeri di tutto rispetto.
  È anche un settore ad altissima intensità di ricerca e su questo, sempre per citare delle graduatorie, siamo davanti anche alla Francia e secondi solo alla Germania, in Europa; abbiamo il 48 per cento delle nostre imprese della chimica che fa ricerca. È un settore in cui, fra l'altro, è molto vitale anche la piccola e media industria, tante volte ingiustamente bistrattata in questo Paese, e in questo settore, fra l'altro, è quella che, forse, più di tutte traina l’export e l'occupazione. Fra l'altro il 54 per cento nella chimica italiana è fatto di imprese esportatrici; una percentuale che è più del doppio del complesso del manifatturiero, davanti, addirittura, anche ad altri settori ad alta intensità di ricerca come il biomedicale e la farmaceutica. Inoltre, sono piccole e medie imprese che, non di rado, sono anche leader mondiali nella loro nicchia, e il mercato è fatto di nicchie. Certo, è un settore che, fra l'altro, in questi anni ha risentito molto della crisi, anche perché la chimica lavora per tutti gli altri settori; in particolare c’è stato un forte ridimensionamento in importanti settori come l'edilizia e ci sono i problemi che abbiamo sottolineato in premessa nella mozione e che riguardano gli alti costi dell'energia elettrica e del gas; ricordo solo che la bolletta energetica delle imprese chimiche italiane supera i cinque miliardi di euro.
  Tuttavia, soprattutto, ci vorrebbe anche un'operazione verità in questo Paese, perché si è fatta strada nel tempo l'idea che la chimica inquini. La chimica italiana non inquina nel modo più assoluto, oggi. È forse il settore che prima ha compreso gli errori fatti negli anni Sessanta e Settanta e vi ha posto rimedio; ogni anno il rapporto Responsible care che fanno tutte le imprese della chimica in Italia dà risultati lusinghieri. Se andiamo a vedere il dato storico degli ultimi dieci anni in termini di investimenti e risultati nel rispetto ambientale, ma anche sulla sicurezza del lavoro, vediamo che forse è il settore che ha fatto più progressi. Quindi, bisognerebbe iniziare a parlare della chimica innanzitutto in altro modo. La nostra è una chimica nuova, è una chimica che io preferisco dire compatibile, sostenibile, non verde, ma possiamo anche intenderci. Abbiamo però bisogno di importanti interventi. Il primo è stato già sottolineato: le bonifiche. Molti dei siti inquinati in Italia sono siti inquinati dalla vecchia industria chimica, e – questo è un appello accorato che faccio al Governo – un buon Governo che tutela l'ambiente è un Governo che le bonifiche le fa fare, non che le ferma. Su questo fronte abbiamo bisogno di snellire le procedure burocratiche nel pieno rispetto, evidentemente, delle norme e dell'ambiente. Si sono fatti in questi anni, lo ricorda bene anche il sottosegretario De Vincenti nel «decreto crescita» dello scorso anno, numerosi interventi di semplificazione proprio in questo campo. Fra l'altro, ricordo che è anche uno dei pochi settori in cui è possibile e realistico prevedere forti investimenti privati e, quindi, è anche un grande motore per la crescita del PIL.
  Abbiamo bisogno, anche, di reindustrializzazione. Non è che in questi anni non si è fatto niente, anche qui, non è che siamo all'anno zero, penso alla vicenda Novamont in Sardegna, è una vicenda su cui si è lavorato negli scorsi anni, su cui il Governo ha lavorato nell'arco della Pag. 17scorsa legislatura e che dà un grande sviluppo; soprattutto abbiamo bisogno di sviluppare la chimica fine, la chimica delle specialità e la chimica verde e abbiamo bisogno di sostegno alla ricerca e innovazione. Tra l'altro su questo ricordo che tutte queste iniziative nuove di cui parliamo, e che sono state citate anche dal collega Lacquaniti, penso all'impianto di Crescentino della Mossi e Ghisolfi, ma anche a Novamont, sono tutte esperienze, tutte aziende nate dalla ricerca della vecchia Montedison. La fondatrice di Novamont ha iniziato come ricercatrice nel mitico istituto Donegani e forse su questo fronte bisognerebbe fare qualche riflessione. C’è stata la lungimiranza di molti nel passato, ma bisogna che questa lungimiranza continuiamo a mantenerla oggi, perché sulla ricerca e l'innovazione la base per il futuro la si pone oggi.
  Non si può pensare all'ultimo momento, perché sono processi lunghi. Per esempio, questa grande intuizione nata in Montedison da Gardini, della chimica che nasce dal bio, è un settore veramente straordinario sul quale siamo i primi a livello mondiale. Concludo dicendo, appunto, che voteremo evidentemente a favore delle mozioni e le parti sulle quali il Governo ha espresso parere favorevole, nonché sulle riformulazioni, ove accettate, nella speranza che da una parte non si ripeta più la vicenda Montedison. Montedison è morta per distrazione della politica, come dicevo, ma anche per un tradimento dell'idea industriale, quando Montedison ha pensato di occuparsi di finanza e assicurazioni e non di allargare la sua base produttiva sulla chimica, ad esempio alla farmaceutica, che era l'opzione più intelligente che si poteva fare. Soprattutto, non possiamo appunto abbandonare la manifattura, anche perché, ripeto, la chimica italiana non è morta, ma è viva. C’è una bellissima sala nel Museo della scienza e della tecnica di Monaco, nell'ala della chimica, dove vi è una grande frase che dice: «La chimica è vita». La chimica è vita: tanti nuovi prodotti per cui noi oggi possiamo vivere meglio e avere anche prodotti ecocompatibili, li possiamo avere solo grazie alla chimica. Peraltro – e concludo veramente –, credo sia veramente opportuno parlare di chimica quest'anno, perché quest'anno ricorre il cinquantenario forse dell'unico vero premio Nobel per la scienza che sia stato dato all'Italia, nel senso che è un premio Nobel dato a chi la ricerca l'aveva fatta in Italia. Altri italiani avevano vinto il Nobel, ma per ricerca fatta all'estero. È il cinquantenario del premio Nobel a Giulio Natta, che vinse il Nobel proprio per l'invenzione del polipropilene. Credo che sia anche una rinnovata attenzione alla chimica il modo migliore per ricordare questo avvenimento che ha posto l'Italia al vertice delle chimica mondiale, e perché sia anche di auspicio per un rinnovato interesse in questo settore e un rinnovato rilancio (Applausi dei deputati del gruppo Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Saluto gli studenti e gli insegnanti della scuola media «Adamo Zuccarini» di Corropoli, in provincia di Teramo, e dell'Istituto comprensivo «A. Omodeo-L. Van Beethoven» di Scisciano, Napoli, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Matarrese. Ne ha facoltà.

  SALVATORE MATARRESE. Signor Presidente, signor Viceministro, onorevoli colleghi, Scelta Civica dichiara il proprio voto favorevole sulle mozioni per le quali il Governo ha espresso parere favorevole, e lo fa con convinzione, perché ritiene importante che si dia attenzione al settore della chimica, un settore storico per questo Paese e che, come si diceva prima, ci ha portati ad essere un'eccellenza a livello europeo. E credo che non ci siano tante eccellenze nel settore industriale che in questo momento meritano questa attenzione. La chimica è un settore molto trasversale, che coinvolge molti altri settori e come tale sostiene in questo momento le difficoltà di tutto il sistema industriale, in particolar modo dei settori più direttamente collegati alla produzione chimica, Pag. 18che sono le costruzioni e quello delle auto. Ma è un settore che sta riscoprendo anche una rideterminazione nella propria struttura industriale, perché oltre ai grandi poli chimici e alle grandi aziende chimiche stanno sorgendo tante piccole e medie imprese impegnate sui prodotti cosiddetti intermedi che costituiscono il made in Italy e che costituiscono in effetti una reale opportunità di occupazione e di futuro per questo settore, che sta interessando anche nicchie di mercato sulle quali l'Italia ha un ruolo particolarmente importante. È importante che nel suo processo la chimica venga reindustrializzata, con una particolare attenzione – questo lo troviamo nelle mozioni ed è per questo che le voteremo con molto favore – sul processo di reindustrializzazione ma anche di risanamento dei poli chimici. Si è prima citato il problema della Caffaro, ma come la Caffaro ce ne sono tanti altri di siti chimici dove purtroppo non c’è più una realtà industriale che possa col proprio reddito e con la propria attività far fronte a problemi di modifiche estremamente gravi.
  Quindi è importante il passaggio nella mozione che spinge alla reindustrializzazione e alla riqualificazione e all'inserimento di processi più rispettosi dell'ambiente in linea con la green economy o comunque con una produzione industriale che riduca al massimo l'inquinamento e l'impegno di risorse ambientali.
  Ed è anche importante, sottolineiamo nella mozione, il tema della ricerca, la ricerca nel settore della chimica è predominante rispetto a tutti gli altri settori industriali, è il doppio anche di quello manifatturiero, e quindi anche la ricerca nell'attenzione che si pone la chimica è uno sviluppo importante, perché crea occupazione e lavoro soprattutto per i giovani e soprattutto da sbocchi ad una specializzazione, anche universitaria, sulla chimica che vede il nostro Paese in una particolare rilevanza; si citava prima anche il «Nobel» che il nostro Paese ha avuto proprio nella capacità nell'esprimere innovazione e prodotti all'interno della chimica.
  Quindi, accogliamo con favore e dichiariamo favorevolmente il voto su questa mozione considerando l'importanza e la strategicità di questo settore evidenziando che, come tanti altri settori, la contrazione dei mercati e soprattutto quello europeo che è lo sbocco della chimica, merita una attenzione da parte del Governo anche sul rispetto delle procedure e l'accelerazione delle procedure e di tutti gli aspetti burocratici che molto spesso impediscono non solo gli investimenti, ma anche interventi favorevoli a ristrutturare la parte produttiva di questo settore, oltre che a riqualificare l'ambiente interessato dalle produzioni chimiche (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, nelle riformulazioni proposte dal Governo non è stato accolto il secondo punto della nostra mozione sul principio del «chi inquina paga». Se è pur vero che nella normativa è inserito, volevo capire in che modo, fino ad oggi, non stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione. Per cui, se in qualche modo potevamo reinserire questo principio di «chi inquina paga» in maniera un po’ più chiara, con un impegno un po’ più preciso del Governo.
  Sulla terza riformulazione volevo anche chiedere, quando si parlava di stakeholder – chiave se si potevano inserire anche gli enti di ricerca, perché non vorrei che, come al solito, sugli stakeholder ci fosse sempre questa traduzione letterale dall'inglese di «portatore di interesse» che non sappiamo mai se siano economici o anche sociali. Se il Governo facesse un accenno all'intervento.

  PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Claudio De Vincenti, ha facoltà di intervenire.

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, per quanto riguarda Pag. 19questa richiesta sul terzo impegno, non c’è problema, la accolgo.
  Quindi rileggo la riformulazione del terzo impegno, completa con questa integrazione: « a sostenere la chimica verde in coerenza con la strategia della biochimica sostenuta dalla Commissione europea, attivando presso il Ministero dello sviluppo economico un tavolo di alto livello tra stakeholders chiave ed enti di ricerca sul tema della chimica verde, per assistere il Governo nell'elaborazione di una strategia nazionale sulla bioeconomia che individui gli interventi più efficaci, in particolare per lo sviluppo di tecnologie semplici e di maggior rendimento».
  Mantengo la posizione del Governo che dice che, come dire, il primo impegno è riassorbito da questa riformulazione del terzo impegno; quindi il primo impegno non lo accoglierei, nel senso che rientra in questo terzo impegno.
  Sul secondo impegno, potrei proporre una riformulazione che tenga conto comunque di questa esigenza posta dall'onorevole Crippa; si potrebbe riformulare così: «a intervenire per una rigorosa applicazione della normativa di derivazione comunitaria volta a far sì che grandi e piccoli produttori chimici si facciano carico, in applicazione del principio “chi inquina paga”, delle operazioni e delle spese economiche legate alla bonifica dei siti utilizzati per la produzione». Finendo qui l'impegno, viene tolta l'ultima prima parte, da «impedendo» in poi, che viola una competenza regionale e mantenendo la prima parte, nel senso che abbiamo già la normativa nazionale di derivazione comunitaria e quindi il Governo viene invitato a intervenire per rafforzare l'applicazione della normativa nazionale di derivazione comunitaria.
  In questo modo potrebbe essere accolto il secondo impegno così riformulato.

  PRESIDENTE. Prego, onorevole Crippa.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario. A questo punto accogliamo la riformulazione e proseguo con la dichiarazione di voto nel merito.

  PRESIDENTE. Onorevole Crippa, lei avrebbe esaurito a questo punto i tempi per la dichiarazione di voto, però, avendo il Governo cambiato la riformulazione, io le do un altro minuto per la dichiarazione di voto.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, erano sette minuti.

  PRESIDENTE. Sì, perché l'altro suo collega aveva tre minuti. Allora, prego.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, volevamo un attimino partire da come a livelli di velocità alla Speedy Gonzales siamo anche arrivati a votare con tempistiche direi inconsuete questa mozione: calendarizzata in discussione lunedì, la stiamo votando oggi che è mercoledì. Spero che d'ora in avanti questa sia la prassi, perché veramente ci troviamo un po’ anche a disagio in termini temporali come analisi dei testi, ma siamo contenti che in qualche modo si arrivi a delle soluzioni.
  Sui contenuti ho visto che il Governo è intervenuto su alcune riformulazioni. Ha proposto delle riformulazioni specie della mozione in capo al PD, che in qualche modo chiedeva una rimodulazione della SEN. Questo era quanto noi avevamo già sollevato in sede di discussione sulle linee generali, perché l'impegno a modificare la SEN sembrava un attimo in contrasto con quello che ci era stato detto dopo un'interrogazione dello scrivente sul fatto che la Strategia energetica nazionale fosse uno strumento perfettamente adottato dal Governo. Quindi mi chiedevo, a questo punto, come la mozione del PD riusciva a conciliarsi con questa linea del Governo, che in realtà prevede la non modifica della SEN, ma il perseguimento dei suoi obiettivi di riduzione del prezzo dell'energia.
  Per quanto attiene alle mozioni degli altri gruppi, devo dire che probabilmente un po’ da neofita della situazione, rimango un po’ basito nel notare che interi paragrafi siano una sorta di copia e incolla riferiti alle mozioni PD, PdL e Lega. Probabilmente è una prassi, però a questo Pag. 20punto, visto che c’è un articolo del Regolamento che prevede anche di emendare le mozioni, mi chiedo se non sarebbe stato più opportuno in qualche modo emendare le modifiche singole, anche se mi dicono che la prassi preveda altro.
  Quello che volevo anche sottolineare però, per cui noi in qualche modo ci asterremo sul voto delle altre mozioni, è il fatto che alla base di tutte le premesse e degli impegni dati al Governo c'era sempre questa necessità occupazionale per la quale diventava nesso obbligatorio mantenere l'apparato produttivo della chimica tradizionale, ancora più associata alla produzione di imballaggi. C'era un passaggio che in qualche modo attribuiva il maggior consumo di plastica quasi per il 40 per cento agli imballaggi. Allora, se è vero, come già detto in discussione sulle linee generali dal sottoscritto, che in qualche modo tutti, nei propri programmi elettorali, hanno sottoscritto la necessità di ridurre la produzione di imballaggi e di conseguenza di ridurre in sé la produzione di plastiche destinate agli imballaggi, in qualche modo lo vediamo in contrasto con questa necessità. Oggi infatti – è un dato sotto gli occhi di tutti – solo il 55 per cento della plastica viene mandato al riciclo. La rimanente parte purtroppo serve sempre ad alimentare e servirà ancora di più – perché purtroppo le politiche gestionali sulla questione rifiuti stanno andando in quella direzione – ad alimentare gli inceneritori. Perché ? È ovvio che il potere calorifico delle componenti plastiche sia estremamente elevato e faccia soprattutto gola mantenere alto il potere calorifico dell'intera miscela all'ingresso dell'inceneritore.
  E allora ci chiediamo se non c’è una certa discrasia: da un lato, noi proviamo a chiedere la riduzione degli imballaggi a parole; però, nei fatti, ci troviamo a sostenere la necessità di produrre per mantenere il reparto occupazionale. Quello che volevamo anche analizzare è il fatto che nelle mozioni venisse citato, in maniera appropriata, il rapporto di 1 a 50 tra le industrie della produzione della plastica, la produzione originaria, e 50, che sono gli occupati della trasformazione; quindi, il rapporto di 1 a 50 tra la produzione e la trasformazione in termini di addetti. È evidente che ci si deve concentrare sul concetto dei 50, e quindi non tanto sul produrre nuova plastica, ma, ovviamente, per garantire occupazione, lanciare filiere di riciclo di materie secondarie, e quindi capire che la plastica debba diventare una risorsa fondamentale, non in termini di valorizzazione energetica o incenerimento, come meglio la intendiamo noi, ma debba essere un principio cardine per il quale questo possa essere un settore di occupazione per il nostro Paese.
  Allora, ci concentriamo su questo dato, perché per noi rilanciare un settore del riciclo è investire in ricerca, aiutare le imprese che fanno ricerca chimica e di trasformazione, la stessa industria dei macchinari per le selezioni delle plastiche. Assistiamo al paradosso che oggi, magicamente, le bottigliette di plastica hanno l'etichetta in plastica. Uno dice: caspita, finalmente, così buttiamo tutto il rifiuto nel medesimo contenitore. No, perché peccato che il film plastico sia diverso dalla bottiglia di plastica, e allora, in quel momento, il lettore ottico impazzisce. Legge l'etichetta o legge la bottiglia ? Direi che qui deve intervenire la politica, qui deve dare una linea di indirizzo chiara la politica, in ordine a ridurre gli imballaggi, lanciare le filiere del recupero, lanciare le filiere della trasformazione, lanciare la ricerca.
  E parliamo, poi, finalmente, di economia verde, economia green. Quindi, il sostegno all'economia verde deve partire, ovviamente, da una politica nazionale, che non possa, in qualche modo, però, non tenere conto della necessità...

  PRESIDENTE. Onorevole, concluda.

  DAVIDE CRIPPA. ... di aiutare questo settore – un minuto ancora, Presidente –, perché le filiere corte che vengono citate all'interno di queste mozioni mi lasciano un po’ basito.
  Infatti, pensare a una filiera corta di approvvigionamento delle bioplastiche in Pag. 21Italia, in qualche modo, mi fa sorridere, visto che la dovremmo già sommare alle famose filiere corte di approvvigionamento del biogas da mais, la dovremmo affiancare alle filiere di approvvigionamento dei biocombustibili. Allora, a questo punto, dovremmo forse avere un'Italia a tre o quattro piani, per riuscire a coltivare tutti questi ettari di terreno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  DAVIDE CRIPPA. Concludo dicendo che noi ci asterremo sulle mozioni presentate dagli altri gruppi e voteremo a favore della mozione del MoVimento 5 Stelle, anche perché è quella che, secondo noi, dà un impegno chiaro sulla questione delle bonifiche. Io non riesco a concepire come si possa invitare ENI, di cui lo Stato è compartecipe, a risolvere la questione delle bonifiche ambientali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Burtone. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Signor Presidente, la mozione parte da una consapevolezza: negli anni scorsi la chimica è stata settore strategico per il nostro Paese. Oggi vi è una profonda difficoltà, una profonda crisi, e tutto ciò è ricollegabile, a nostro parere, agli effetti della globalizzazione, all'aumento dei costi sulla polimerizzazione, che è stata importante nei nostri siti, ma anche ad alcune operazioni mal riuscite. Mi riferisco agli anni Novanta, alla vicenda Enimont.
  Oggi i nostri siti, quelli di Gela, di Priolo, di Manfredonia, di Pisticci, di Porto Torres e tanti altri, sono aree ad alta intensità infrastrutturale, però vi è la grande piaga della disoccupazione. Non si intravedono ipotesi di rilancio. Allora, la mozione parte da una consapevolezza: il Governo vuole rilanciare il settore industriale.
  E l'industria nel nostro Paese, in Italia, si rilancia anche partendo dalla chimica. Certo, una chimica che deve tutelare anche la salute dei lavoratori, che deve mettere al centro la salvaguardia dell'ambiente, perché sono finiti i tempi della chimica di base che tanti danni ha creato nel nostro Paese. Ci sono i settori biomedicali, c’è la chimica verde, ma c’è anche la possibilità di rilanciare i siti a cui ho fatto riferimento, siti che possono essere più sicuri. Ci può essere un'opera di bonifica, ma anche di ristrutturazione, dotando gli impianti di infrastrutture tecnologicamente avanzate, di filtri che debbono impedire l'emissione in atmosfera di polvere pericolosa.
  Ecco perché c’è bisogno di risorse. Non c’è dubbio: un aiuto può venire dall'utilizzo pieno delle risorse comunitarie, ma anche dal programma Destinazione Italia che il Governo ha messo al centro della sua agenda.
  Concludendo, signor Presidente, mi permetto di segnalare però le difficoltà che oggi ha il Mezzogiorno, perché in queste aree, e non solo in queste, assistiamo a un processo di desertificazione industriale ed occupazionale. Ecco perché chiediamo al Governo, non di guardare al futuro, ma di guardare al presente, perché in questi territori c’è bisogno di dare subito alcuni segnali importanti per far riprendere, con l'occupazione, anche la speranza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Signor Presidente, colleghi, quanto vale un posto di lavoro ? Tre o quattro morti, e magari dieci, venti malati di tumore ? Perché, vedete, fino a oggi voi avete barattato il lavoro con la salute dei cittadini, Taranto docet. Ad esempio in Abruzzo, una regione con tre parchi nazionali, unica nel nostro Paese, un parco regionale e varie riserve e oasi naturali, in una delle tantissime belle valli di questa regione, a Bussi, nel 2007 è stata scoperta una delle più grandi discariche chimiche abusive d'Italia. In una zona Pag. 22estesa quanto decine di campi di calcio sono state rinvenute 500 mila tonnellate di veleni, frutto di decenni di sotterramenti abusivi, con superamento dei limiti di legge di enorme entità: cloroformio 450 mila volte oltre i limiti, tricloroetilene 193 mila volte oltre i limiti, mercurio 2 mila volte oltre i limiti, diclorometano un milione 73 mila volte in falda, tetracloruro di carbonio 666 mila volte oltre i limiti, e così via. Questi inquinanti sono stati trovati anche nell'acqua che arrivava nelle case di 500 mila abitanti della Val Pescara, e chissà per quanti anni noi abruzzesi abbiamo bevuto acqua contaminata. Tutti sapevano cosa accadesse in quella valle, ma nessuno, tanto meno i rappresentanti dei partiti, parlava. Anzi, all'inizio dello scandalo i signorotti locali, ben rappresentati dal partito dell'acqua, sminuivano il disastro.
  Ma non è solo l'Abruzzo in queste condizioni. L'Italia ormai è una nazione contaminata a causa di anni di connivenze tra politica e alcuni industriali senza scrupoli, troppo spesso con annesse mazzette o finanziamenti diretti a politici. L'Italia è una nazione da bonificare realmente, ma anche metaforicamente da voi partiti. E invece voi, come sempre, fate gli interessi non dei cittadini, ma delle lobby. Nel «decreto del fare» avete provato a eliminare il fatto che le bonifiche debbano essere a carico di chi inquina. Per voi il principio «chi inquina paga» non dovrebbe valere in Italia. Voi partiti, con le vostre amicizie e i vostri finanziatori leciti e illeciti, avete avvelenato l'Italia e gli italiani grazie a un mix micidiale di connivenza, corruzione, mazzette e clientelismo. E ora, dopo aver rovinato i nostri territori, vi comportate come sempre: deboli con i forti e arroganti con i deboli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  I vostri amici, secondo voi, non dovrebbero farsi carico dei costi delle bonifiche, ma dovrebbero defilarsi, lasciando la devastazione ambientale sulle spalle dei cittadini. In questo modo, altri vostri amici, (come ad esempio il Gruppo Toto in Abruzzo, sempre per restare nella mia regione, amico bipartisan buono per ogni occasione, il cui gioiellino indebitato, ricordiamolo, l'AirOne, è stato acquistato dai cittadini a loro insaputa nell'ambito della truffa Alitalia) questi amici, possono intromettersi facendo i loro interessi sempre con l'avallo dei baroni politici locali, vostri rappresentanti. Nessun lassismo per chi ha guadagnato devastando i nostri territori. Chi ha inquinato deve bonificare, punto. E lo Stato deve intervenire per completare le operazioni e cercare di riportare per quanto possibile la situazione alla normalità.
  Non è possibile continuare a barattare qualche posto di lavoro, neanche più a tempo indeterminato, con la salute dei cittadini.

  PRESIDENTE. Concluda.

  GIANLUCA VACCA. Concludo. Per questo invitiamo i parlamentari di tutte le zone d'Italia contaminate – e sono tantissime – a votare favorevolmente alla nostra mozione. Fare gli interessi dei cittadini vi fa sentire liberi, ve lo garantiamo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, la discussione generale che c’è stata su questa mozione qualche giorno fa credo sia stata una discussione molto approfondita, molto dettagliata, molto seria, che testimonia – io credo – l'interesse che c’è da parte di tutti i gruppi politici per un comparto produttivo – come è già stato ricordato qui – come quello della chimica che, pur forse non attraversando una crisi così importante come altri comparti, ad esempio quello siderurgico in Italia, è comunque un'attività produttiva che presenta, rispetto al passato, un deficit importantissimo che si concretizza in un bilancio commerciale dei pagamenti assolutamente negativo. Anche se dagli studi fatti – consiglio a tutti un recente studio Pag. 23Ambrosetti sulla filiera della plastica – si dimostra che questo è un settore, grazie soprattutto alle piccole e medie imprese italiane, che lavora moltissimo con l'estero e, quindi, è un settore che ha una propensione fortissima verso l’export che non va in nessun modo sottovalutata.
  La chimica – come è stato ricordato – è un comparto produttivo essenziale per il sistema industriale del Paese. Non vi è nessun settore industriale, legato soprattutto al made in Italy, dall'agroalimentare, all'industria tessile, alle calzature, alla moda, al settore del mobile, a quello della meccanica, che in un qualche modo non sia collegato alla chimica. Quindi è evidente che quando c’è uno stabilimento chimico che va in crisi non c’è un problema occupazionale solo per quegli addetti specifici, ma c’è tutto un indotto che ne soffre ed è quello che purtroppo è successo e sta succedendo in questi anni.
  Noi comunque esprimiamo ovviamente un parere positivo sulla mozione e diamo un giudizio positivo sulle mozioni anche degli altri gruppi e sottolineiamo in maniera positiva anche l'impegno che il Governo si è preso riguardo ai dispositivi finali.
  Elenco molto brevemente i temi che ci stanno più a cuore, che meriterebbero una discussione ulteriore. Sicuramente uno è quello delle bonifiche, perché è noto a tutti che la chimica ha lasciato un'eredità molto pesante. Però dovete pensare a quale era l'impostazione culturale del dopoguerra. Il piano regolatore del 1962 di Marghera indicava specificatamente che le industrie pericolose dovessero essere costruite in quel luogo. Pensate a dove sono stati costruiti i poli chimici a Mantova, a Ferrara, a Rosignano Solvay, o in alcune zone stupende da un punto di vista naturalistico della Sicilia. Oggi sarebbero cose assolutamente impensabili.
  È un'eredità che ci lascia la chimica pesante a cui la chimica stessa deve dare una risposta, che in parte ha dato, ma che in parte dovrà dare e sarà compito nostro e compito del Governo, ma anche del Parlamento, dare un quadro legislativo più chiaro di semplificazione riguardo al tema delle bonifiche. Dei 57 siti di interesse nazionale un solo sito si dice che sia stato bonificato, che è quello dell'ACNA di Cengio. Purtroppo però questa bonifica è stata fatta trasportando in parte i rifiuti tossici nella discarica di Giugliano. Questo non è più ammissibile e quindi è evidente che qualcosa nel meccanismo legislativo non funziona.
  Il costo dell'energia è un'altra questione assolutamente fondamentale. Noi abbiamo richiesto di rivedere in parte la strategia energetica nazionale. Ci sono cose che ci convincono, altre che devono essere assolutamente riverificate, pensiamo a tutto il tema delle trivellazioni. Ma non c’è dubbio che il costo dell'energia è un elemento fondamentale per eventuali insediamenti produttivi e attrattività di questi siti.
  Poi c’è il grande tema della chimica verde: sulla chimica verde l'Italia può svolgere un ruolo da leader. Già oggi abbiamo importantissimi gruppi industriali: Novamont, Versalis, Ghisolfi e Mossi; già sono state attivate bioraffinerie a Crescentino; già ci sono progetti importanti su Terni e su Porto Torres; già abbiamo prodotto, anche da un punto di vista legislativo, in un iter faticoso, un quadro che aiuta la produzione dei cosiddetti bioshopper ecocompatibili, una modalità che è già stata seguita anche da altri Paesi.
  Poi c’è l'applicazione di questa strategia europea sulla bioeconomia, che noi dovremo adottare in tempi rapidissimi. Dobbiamo lavorare moltissimo, sempre da un punto di vista normativo, sul tema dei cosiddetti acquisti verdi, proprio per favorire questi prodotti green e per favorire i prodotti del recupero e del riciclo. Non c’è dubbio che dobbiamo lavorare molto sul riciclo e sul recupero dei rifiuti legati alla plastica, ricordando però – e lo dico al collega Crippa – che la riduzione degli imballaggi e la riduzione dei rifiuti plastici la si ottiene da un lato facendo recupero e riciclaggio, ma la si ottiene anche con importantissime innovazioni tecnologiche. Avere un film plastico resistente di 10 micron o averlo di 2 significa risparmiare una quantità notevole di plastica che, Pag. 24come imballaggio, poi va a finire nell'ambiente. Da qui l'importanza della ricerca e l'importanza del know how legato a quella che è la chimica tradizionale.
  Per ultimo chiedo al Governo – ma è richiesto anche nella nostra mozione – che ci sia un impegno forte verso quella che fu una delle aziende più importanti della chimica in Italia e che oggi sicuramente ha dismesso molto, che è l'ENI. Lo chiediamo sia sul versante delle bonifiche, sia sul versante energetico che sul versante appunto della chimica.
  Fatte queste considerazioni, ripeto, noi daremo un parere ovviamente positivo alla nostra mozione, accettando le riformulazioni del Governo, e anche positivo sulle altre e ci asterremo su quella del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale l'onorevole Piras. Ne ha facoltà, per un minuto. Invito intanto i colleghi a prendere posto, perché poi iniziamo le votazioni.

  MICHELE PIRAS. Signor Presidente, intervengo per spiegare perché voterò in dissenso col mio gruppo. Voterò in dissenso col mio gruppo perché non mi ha mai convinto il progetto di chimica verde che stanno portando avanti a Porto Torres, perché penso che la specificità della condizione della mia Regione e la condizione ambientale di quel territorio meritino un'attenzione specifica per l'appunto, perché penso che sia giunta l'ora di smetterla di pensare che le sorti economiche ed occupazionali di un territorio possano essere risollevate attraverso interventi estemporanei e scollegati da un più organico progetto di sviluppo. Credo che sia almeno fonte di dubbio pensare che l'intera agricoltura, anche quella di eccellenza, del nord Sardegna, possa essere riconvertita alla piantagione del cardo mariano. Penso che bisognerebbe riflettere molto sui processi di ricolonizzazione e di neocolonizzazione di una terra come la Sardegna. Penso che i ricatti occupazionali su una terra come quella vadano presi in carico dalla politica in maniera più attenta di quanto non si faccia nelle mozioni che ho avuto modo di leggere. È il principio di una nuova dipendenza, di quella dalle multinazionali, le stesse che non hanno mai pagato quando hanno inquinato ed hanno lasciato deserti occupazionali, deserti ambientali, hanno saccheggiato il territorio e dopodiché nessuno ha chiesto loro di pagare il conto.
  Per questa ragione io mi asterrò sulle mozioni che ho letto e voterò a favore di quella presentata dal MoVimento 5 Stelle, perché almeno sul principio «chi inquina paga» è un po’ più netta delle altre (Applausi di deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà e dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Saluto gli studenti della facoltà di giurisprudenza dell'università di Torino, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
  Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazioni)

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Come da prassi, le mozioni saranno poste in votazione per le parti non assorbite o non precluse dalle votazioni precedenti.
  Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Speranza ed altri n. 1-00162, come riformulata su richiesta del Governo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 25

   (Presenti  465   
   Votanti  363   
   Astenuti  102   
   Maggioranza  182   
    Hanno votato
 363).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Brunetta ed altri n. 1-00212, per le parti non assorbite dalla votazione precedente, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paris, Bonaccorsi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  470   
   Votanti  366   
   Astenuti  104   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato
 365    
    Hanno votato
no    1).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Rondini ed altri n. 1- 00213, nel testo riformulato su richiesta del Governo e per le parti non assorbite dalle votazioni precedenti, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gutgeld... Carrescia.... Brandolin... quando la Presidenza vi nomina, provate a schiacciare il tasto perché la postazione è sbloccata.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  468   
   Votanti  371   
   Astenuti   97   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
 371).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Crippa ed altri n. 1-00214, nel testo riformulato su richiesta del Governo e per le parti non assorbite dalle votazioni precedenti, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrescia... Rizzetto... Dadone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  472   
   Votanti  465   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  233   
    Hanno votato
 465).    

  Sospendo la seduta che riprenderà alle ore 15 con lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  La seduta, sospesa alle 12,45, è ripresa alle 15.

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, il Ministro per l'integrazione e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

(Iniziative di natura fiscale a favore del settore agricolo e agroalimentare – n. 3-00390)

  PRESIDENTE. L'onorevole Faenzi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00390 concernente iniziative di natura fiscale a favore del settore agricolo e agroalimentare (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

Pag. 26

  MONICA FAENZI. Signor Presidente, signora Ministro, come lei sa i livelli di pressione fiscale nel nostro Paese sono diventati intollerabili, ma soprattutto inconciliabili con una ipotesi di crescita e sviluppo sul nostro territorio. Lo stesso rischio lo sta correndo il settore agricolo che negli ultimi anni ha visto aumentare la tassazione, soprattutto, quella sui terreni agricoli. Voglio ricordare, Ministro, come lei sa benissimo, che il settore agroalimentare è un settore trainante e costituisce un segmento della nostra economia fondamentale per lo sviluppo economico del nostro Paese. Con questa interrogazione sono a richiederle quali provvedimenti lei abbia fatto o abbia intenzione di fare nel medio e lungo termine affinché la pressione fiscale scenda, ma soprattutto per sapere quali siano i mezzi con cui lei intende intervenire perché la pressione fiscale possa rimanere ed essere tollerabile per un settore così importante.

  PRESIDENTE. La Ministra delle politiche agricole, alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha facoltà di rispondere.

  NUNZIA DE GIROLAMO, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il mondo agricolo e agroalimentare italiano è caratterizzato da una evidente specificità che lo distingue dalle altre realtà produttive del Paese, di questo dobbiamo essere consapevoli. L'azione che ho voluto mettere in campo in questi mesi è finalizzata a difendere e garantire questa specificità ed è una scelta che ritengo strategica per l'intero sistema Italia. Come giustamente ricordato dagli onorevoli colleghi, il comparto agroalimentare italiano rappresenta oggi una realtà fondamentale per l'economia nazionale e, non a caso, costituisce il settore che realizza il maggior volume di esportazioni. In questo quadro, come Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali mi sono impegnata affinché la specificità del settore non venisse messa in discussione dalle scelte di politica fiscale adottate nel recente passato che non ho condiviso poiché non compatibili con la natura e con le potenzialità produttive dell'agricoltura italiana. Sono, quindi, intervenuta, come è noto, per evitare che sui terreni agricoli gravasse l'imposizione dell'IMU, nella piena consapevolezza che il terreno agricolo più che una proprietà è uno strumento fondamentale di produzione e di equilibrio socio-economico per tutto il Paese.
  In un contesto economico particolarmente critico il Governo con il disegno di legge di stabilità ha riconosciuto la giusta attenzione al mondo agroalimentare con misure importanti che andranno a beneficio delle piccole e medie imprese, favorendo anche il ricambio generazionale. In particolare per i prodotti petroliferi impiegati in lavori agricoli, orticoli, nell'allevamento, nella silvicoltura e nelle coltivazioni sotto serra, ai fini dell'applicazione delle aliquote ridotte o dell'esenzione delle accise, sono previste risorse pari a 4 milioni di euro per l'anno 2014, a 21 milioni di euro per il 2015 e a 16 milioni di euro a decorrere dall'anno 2016. Sono state in questo modo recuperate almeno parzialmente le dotazioni finanziarie a suo tempo ridimensionate a seguito della legge n. 228 del 2012.
  Aggiungo, inoltre, che l'intervento fa seguito ad una analoga iniziativa disposta con il decreto-legge 21 gennaio 2013 n. 69 che ha praticamente ripristinato l'agevolazione aggiuntiva prevista per il gasolio sotto terra a sua volta e a suo tempo interrotta a seguito dell'avvio di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea poi superata.
  Sulla piccola proprietà contadina vengono ripristinate le agevolazioni tributarie che erano state precedentemente eliminate e conseguentemente le operazioni a queste collegate sconteranno le imposte di registro ipotecarie in misura fissa e l'imposta catastale all'1 per cento, nel caso di trasferimenti di terreni in favore di coltivatori diretti o di imprenditori agricoli professionali. Tutti questi interventi si muovono anche nella direzione di facilitare l'accesso alla terra, in particolare per le nuove generazioni. Non a caso, proprio su questo fronte, si è deciso, ad esempio, di Pag. 27garantire l'assegnazione in affitto o in concessione dei terreni pubblici ad uso agricolo in via preferenziale ai giovani imprenditori in età compresa fra i diciotto e i quarant'anni. È previsto, altresì, un meccanismo in grado di evitare operazioni speculative, specificando che gli interventi per l'accesso al mercato dei capitali siano prioritariamente destinati alle imprese agricole e agroalimentari condotte dai giovani. Da questo punto di vista di particolare importanza saranno, sicuramente, anche le scelte fatte in ambito di politica agricola comune. La definizione di agricoltore attivo e l'applicazione della maggiorazione degli aiuti diretti in favore dei giovani agricoltori sono tutte scelte destinate a rendere meno rigido il mercato fondiario e a garantire ai giovani imprenditori una maggiore accessibilità al mondo agricolo.

  PRESIDENTE. L'onorevole Faenzi ha facoltà di replicare, per due minuti.

  MONICA FAENZI. Signor Presidente, signor Ministro, la ringrazio e devo dichiararmi soddisfatta; soddisfatta perché molte delle richieste, ma anche molte delle battaglie che abbiamo fatto insieme, quando lei era componente della Commissione agricoltura, vedi l'IMU agricola sui terreni e fabbricati pertinenziali alle aziende, sono finalmente, grazie al suo intervento, arrivati in porto. Queste sono naturalmente battaglie fondamentali perché il settore agricolo possa continuare ad essere, come dicevamo, quel settore trainante. È evidente che gli interventi da fare sono ancora moltissimi, ma plaudo al suo intervento «vigoroso» perché la tassazione sul settore agricolo non diventi, appunto, come dicevamo, un elemento che impedisca la crescita dello stesso. Vedo con favore, come spesso le abbiamo richiesto, anche la concessione demaniale dei terreni agricoli, che viene ampliata anche per i terreni – se non erro – comunali e provinciali, perché può costituire davvero una forma di investimento sul settore giovanile, un ricambio generazionale. Ma anche le misure che lei ha fatto per l'accesso al credito credo siano assolutamente fondamentali. È inutile negare che moltissimi altri settori dell'agricoltura hanno bisogno di un intervento. Lo stesso agroalimentare, come lei stessa ha dichiarato, ha forse bisogno di un inasprimento delle sanzioni penali, onde evitare quel fenomeno gravosissimo della contraffazione con cui scontiamo circa 60 miliardi di euro di danni ogni anno. Probabilmente inserire anche misure penali più stringenti, che prevedano ad esempio la confisca o la possibilità per coloro che si macchiano di questi delitti di non poter continuare l'attività nel settore, credo sia fondamentale. Voglio citare per ultimo il settore bieticolo-saccarifero, su cui lei ha fatto molto, perché sono stati impegnati 5 milioni di euro nella legge di stabilità, ma che ha bisogno ancora di ottenere il saldo di quegli investimenti che sono fondamentali, soprattutto per far fronte al fatto che, nel 2017, verranno tolte le quote e che produrranno sicuramente un grave «terremoto» all'interno del settore stesso (Applausi dei deputati del gruppo Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente).

(Tempi per l'adozione dei decreti attuativi previsti dall'articolo 4 della legge 3 febbraio 2011, n. 4, in materia di etichettatura dei prodotti alimentari – n. 3-00391)

  PRESIDENTE. L'onorevole Zaccagnini ha facoltà di illustrare per un minuto la sua interrogazione n. 3-00391 concernente tempi per l'adozione dei decreti attuativi previsti dall'articolo 4 della legge 3 febbraio 2011, n. 4, in materia di etichettatura dei prodotti alimentari (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  ADRIANO ZACCAGNINI. Signor Presidente, la produzione agroalimentare necessita di una maggiore tutela, e ciò può avvenire soltanto puntando sulla qualità, tracciabilità degli alimenti e l'ampliamento delle informazioni ai consumatori. A tal proposito, appare doverosa l'attuazione dell'articolo 4 della legge 3 febbraio 2011, n. 4, in materia di etichettatura dei prodotti Pag. 28alimentari, che prevede una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari commercializzati, trasformati, parzialmente trasformati o non trasformati. In tale disposizione si prevede, inoltre, l'obbligo di riportare anche il luogo d'origine o di provenienza e l'eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia una presenza di organismi geneticamente modificati in qualunque fase della catena alimentare. I decreti attuativi interministeriali previsti dal citato articolo 4 non sono ancora stati emanati, rendendo, di fatto, inutile quanto previsto dalla legge sopra indicata in materia di etichettatura. Ciò non è più rinviabile e quindi chiedo al Ministro di rispondere in materia.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, onorevole Nunzia De Girolamo, ha facoltà di rispondere.

  NUNZIA DE GIROLAMO, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli colleghi, al fine di assicurare ai consumatori una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari commercializzati, trasformati e parzialmente trasformati o non trasformati, nonché al fine di rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi elementari, l'articolo 4 della legge n. 4 del 2011 ha come noto reso obbligatorio indicare in etichetta, oltre alle informazioni già previste dalle precedenti norme, anche l'indicazione del luogo di origine e di provenienza, nonché, in conformità con la normativa europea, eventuale utilizzo di ingredienti in cui vi sia presenza di organismi geneticamente modificati in qualunque fase della catena alimentare, dal luogo di produzione iniziale fino al consumo finale. L'applicazione di tale disposizione di legge è demandata, in relazione alle varie produzioni agroalimentari, all'adozione di decreti interministeriali concertati con il Ministro dello sviluppo economico. Un primo passo in tal senso ha riguardato alcuni prodotti del settore lattiero, in particolare latte a lunga conservazione, latte pastorizzato microfiltrato e latte pastorizzato ad elevata temperatura, ritenendo tale settore uno dei prioritari sui quali intervenire con la messa a punto dello schema di decreto interministeriale che è stato notificato alla Commissione europea. La notifica ha determinato osservazioni e pareri circostanziati da parte della Commissione e di alcuni Stati membri, finché si è giunti alla formalizzazione della decisione di esecuzione della Commissione del 28 agosto scorso, che è stata adottata con il voto favorevole di tutte le delegazioni presenti ad esclusione del nostro voto.
  La decisione vieta all'Italia di adottare le disposizioni relative all'obbligo di indicare sulle etichette dei prodotti lattieri che ho elencato prima, il Paese di origine dell'allevamento nonché l'indicazione dell'Unione europea o Paesi terzi nel caso di provenienza del latte rispettivamente da uno o da più Stati membri dell'Unione europea o da Paesi terzi.
  È evidente che vietare ciò significa precludere all'Italia qualsiasi possibilità di garantire il sistema di etichettatura di cui dicevo alla precedente legge; in questo contesto va ricordato come la Commissione ritiene che, in materia di etichettatura e di informazione al consumatore, esista già un quadro normativo con l'entrata in vigore del regolamento n. 1169 del 2011, che sarà applicato a partire dal 13 dicembre 2014 e che ha introdotto l'obbligo di prevedere un sistema di informazione e di etichettatura dei prodotti alimentari. Tale regolamento prevede, tra l'altro, anche l'indicazione dell'origine e il luogo di provenienza.
  Per quanto concerne più specificatamente il latte, invece la Commissione dovrà presentare un report entro la data di applicazione del regolamento, nell'ambito del quale sarà esaminata la possibilità di adottare l'obbligo di indicazione dell'origine anche per il latte e gli ingredienti.
  Quanto alla normativa sull'etichettatura degli alimenti e dei mangimi contenenti organismi geneticamente modificati, devo ricordare che i prodotti costituiti o contenenti o derivanti da OGM, sia alimentari Pag. 29che mangimi, sono soggetti ai requisiti di etichettatura e tracciabilità stabilito dai regolamenti comunitari del 2003; ciò garantisce che vengano fornite informazioni ai consumatori e ai produttori mettendo loro nella facoltà di una scelta consapevole.
  Il regolamento stabilisce che gli alimenti derivanti da OGM e destinati al consumatore finale devono riportare in etichettatura la dicitura relativa alla presenza di OGM; e con tutti i regolamenti gli alimenti OGM devono rispettare anche le prescrizioni stabilite in materia di tracciabilità che sono definite in modo specifico per questo settore, come la capacità di rintracciare OGM o prodotti ottenuti da OGM in tutte le fasi di immissione in commercio attraverso la catena di produzione e di distribuzione.
  Per garantire la tracciabilità gli operatori che trattano prodotti contenenti o costituiti o ottenuti da OGM hanno l'obbligo di fornire al successivo operatore della filiera in tutte le fasi di produzione e distribuzione una specifica informazione in merito.

  PRESIDENTE. L'onorevole Zaccagnini ha facoltà di replicare.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Signor Presidente, purtroppo ahimè non sono completamente soddisfatto della risposta. Denoto appunto dei ritardi e delle negligenze che mi auspico, appunto, vengano colmate in fretta.
  L'emanazione dei decreti attuativi è fondamentale perché le norme entrino realmente in vigore; la stessa situazione di ritardo e negligenza in qualche maniera la possiamo riscontrare nel PAN, nel Piano nazionale per l'uso sostenibile dei pesticidi, che è in fase di studio ma che non vede luce al momento.
  E poi, purtroppo, come non citare la drammatica situazione relativa agli OGM ed alla contaminazione avvenuta nel Nord-est questa estate che lei, Ministro, non è riuscita a bloccare di concerto con gli altri due ministeri competenti, nonostante il decreto emanato quest'estate.
  Mi auguro viva e sincera attenzione affinché il Ministero emani i decreti attuativi e sappia tutelare la salute dei cittadini predisponendo norme di tracciabilità e di etichettatura che lo permettano e che lei si faccia portatrice veramente della battaglia «no OGM» introducendo l'etichettatura «OGM free» e se ne faccia portatrice anche in Europa in maniera continuativa.

(Misure a favore della filiera agroalimentare in considerazione della situazione ambientale nella cosiddetta «Terra dei fuochi» – n. 3-00392)

  PRESIDENTE. L'onorevole Taglialatela ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00392, concernente misure a favore della filiera agroalimentare in considerazione della situazione ambientale nella cosiddetta «Terra dei fuochi» (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  MARCELLO TAGLIALATELA. Signor Presidente, signor Ministro, la produzione agricola campana è da sempre riconosciuta una produzione di grande qualità e il tessuto economico-imprenditoriale che è cresciuto intorno alla produzione agricola è un bene da tutelare, da proteggere. Ma contemporaneamente le vicende che riguardano i rifiuti illegalmente sversati in Campania ed il timore che gli stessi abbiano creato danni alle colture, e quindi alla qualità dei prodotti agricoli, merita una risposta per tranquillizzare ovviamente i cittadini senza penalizzare la produzione agricola.
  Io ritengo che sia utile, da parte del Ministero, avviare una strategia che punti ad una certificazione di qualità dei fondi agricoli per fare in modo che vengano identificati quelli nei quali vi è un problema legato allo sversamento di rifiuti tossici ma anche per proteggere e valorizzare quei fondi agricoli per i quali questo problema non c’è e sono ovviamente la stragrande maggioranza.Pag. 30
  Chiedo, quindi, al Ministro quale tipo di interventi è possibile che il Governo possa emanare proprio per arrivare alla certificazione di qualità dei fondi agricoli.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha facoltà di rispondere.

  NUNZIA DE GIROLAMO, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la complessità della gestione della gravissima situazione in cui versa la zona campana ormai nota come «Terra dei fuochi» è nella consapevolezza di tutte le amministrazioni e le istituzioni che sono chiamate con urgenza a intervenire. Questa Assemblea ha già avuto modo di conoscere nella seduta del question-time mercoledì scorso il dettaglio delle iniziative poste in essere dal Ministro Orlando, concordemente con le prefetture e il Ministro degli interni competente, confermando l'azione per un celere completamento del sistema impiantistico dei rifiuti in attuazione degli impegni assunti con la Commissione europea.
  Oltre a tale azione di specifica competenza del Ministro dell'ambiente e di tutela del territorio e del mare, cui comunque ho garantito il supporto collaborativo di tutti i miei uffici, così come al Ministro dell'interno nell'ambito dei tavoli di concertazione attivati, ho istituito con il decreto del 27 settembre scorso un osservatorio del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per i roghi dei rifiuti in Campania, che presiedo direttamente, coadiuvato dagli esperti dei miei dipartimenti e dal Corpo forestale dello Stato.
  Tale organo collegiale definirà nel più breve tempo possibile, d'accordo con i Ministri dell'ambiente e della salute, il piano di riconversione produttiva dei terreni contaminati dalle diossine con colture no food e ogni altra misura finalizzata alla salvaguardia e al recupero dei territori campani interessati dal fenomeno dei roghi tossici, l'individuazione di misure di sostegno al reddito degli agricoltori, le linee operative di potenziamento e monitoraggio del territorio anche attraverso l'incremento delle risorse umane e strumentali localmente impegnate e favorendo altresì la circolarità delle informazioni investigative ed operative inerenti il fenomeno dei roghi tossici.
  Inoltre il corpo forestale dello Stato si è già attivato predisponendo un rafforzamento delle azioni di polizia e di prevenzione e repressione attraverso le pattuglie dislocate sul territorio e costituirà nell'ambito delle azioni di mia competenza il fulcro delle operazioni di verifica e monitoraggio delle aree interessate, dei pozzi irrigui e della filiera produttiva, cooperando altresì con tutte le altre forze che il Governo sta impiegando sul territorio in questione.
  In questo quadro di azione è evidente che il recupero delle terre inquinate o potenzialmente inquinate è strettamente correlato ad un'immediata e corretta perimetrazione del territorio in funzione della quale, attraverso i miei uffici, nel corso delle riunioni coordinate dal Ministro dell'interno che oggi avranno sede per la prima volta alle ore 17 con l'intervento anche del presidente della regione, ho evidenziato di assicurare la piena disponibilità delle strutture ministeriali e delle forze individuate dall'Osservatorio, appositamente istituito, a supportare le competenze della regione Campania e di altre istituzioni coinvolte nell'azione di identificazione dei terreni direttamente inquinati o comunque inidonei, anche soltanto per prossimità, alla produzione agricola e agli allevamenti di bestiame per l'alimentazione umana.
  La perimetrazione è propedeutica a qualsiasi attività e azione di tracciabilità e certificazione dei terreni e della destinazione no food delle produzioni ed è necessaria a delimitare le zone di rischio, anche per circoscrivere i timori che hanno causato il blocco nell'acquisto delle produzioni campane. Sulla base di tutti i protocolli attivati e delle indagini in corso si arriverà quanto prima a tale perimetrazione dei terreni contaminati, su cui potranno essere operate scelte di colture Pag. 31no food a tutela dei consumatori e della sostenibilità socio-economica delle imprese operanti in tali aree.
  Il settore agroalimentare è vittima della gravissima situazione della «Terra dei fuochi» e vi assicuro che non sarà abbandonato da questo Governo.

  PRESIDENTE. Il deputato Taglialatela ha facoltà di replicare.

  MARCELLO TAGLIALATELA. Signor Presidente, Ministro, apprezzo e condivido tutte le azioni che da parte delle autorità di Governo si stanno predisponendo per monitorare gli eventi di carattere criminale, ma ritengo che sia oltremodo indispensabile passare ad una fase attiva e propositiva, che non è solo quella quindi della perimetrazione dei fondi dove l'inquinamento c’è stato, ma anche quella appunto della certificazione in positivo dei fondi agricoli, dove possiamo in qualche modo ufficializzare, rendere pubblica all'opinione pubblica, per evitare che vi sia un processo di allarmismo o anche di speculazione al contrario di quei fondi agricoli che in Campania fino ad oggi hanno garantito una qualità di prodotto di particolare pregio.
  Tra l'altro in Campania – mi dispiace che non sia stata citata questa circostanza – vi sono due istituzioni, una scientifica e l'altra accademica, di grandissima esperienza e qualità, l'Istituto zooprofilattico per il Mezzogiorno, che ha sede in Portici, e la più antica facoltà di agraria d'Italia, che ha sede ugualmente a Portici, dove la filiera agroalimentare ha certamente avuto una grande attenzione, da un punto di vista accademico – lo ripeto – e da un punto di vista scientifico.
  Ritengo che, quindi, oltre ai corpi di polizia che ovviamente devono svolgere il loro lavoro per evitare che ci sia un'ulteriore fase di roghi e di incendi, vi sia la necessità assoluta e urgente di tutelare quello che, fortunatamente in stragrande maggioranza, di buono c’è nella produzione agricola campana attraverso – lo ripeto – la certificazione di qualità di fondi agricoli.
  Lo si può fare attraverso un processo che non sia solo di polizia o di repressione, ma sia di promozione. Ritengo che questo sia il modo migliore per garantire la qualità della produzione agricola campana, ma anche per garantire la vita delle imprese economiche, commerciali e imprenditoriali legate al settore agroalimentare.

(Chiarimenti in merito alla mancata partecipazione del Ministro per l'integrazione ad una manifestazione prevista a Brescia il 28 settembre 2013 – n. 3-00393)

  PRESIDENTE. L'onorevole Borghesi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00393, concernente chiarimenti in merito alla mancata partecipazione del Ministro per l'integrazione ad una manifestazione prevista a Brescia il 28 settembre 2013 (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  STEFANO BORGHESI. Signor Presidente, il 28 settembre 2013 il Ministro era atteso a Brescia, dove avrebbe dovuto prendere parte ad una manifestazione. Il Ministro invece ha rinunciato a parteciparvi, costringendo i promotori ad annullare l'iniziativa.
  Stando a ricostruzioni pubblicate da organi di stampa e basate su indiscrezioni attribuite allo staff del Ministro, la rinuncia sarebbe riconducibile a raccomandazioni provenienti da non meglio precisati organi del governo locale, causate da temuti problemi di ordine pubblico.
  Il prefetto di Brescia ha tuttavia negato che quel giorno potessero sussistere problemi di ordine pubblico in città. La motivazione ufficiale successivamente pervenuta agli organizzatori farebbe invece riferimento a non meglio precisati impegni istituzionali del Ministro. Siamo quindi qui a chiedere quale sia l'esatta ragione che ha indotto il Ministro a disertare la visita bresciana.

  PRESIDENTE. Il Ministro per l'integrazione, Cécile Kyenge, ha facoltà di rispondere.

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  CÉCILE KYENGE, Ministro per l'integrazione. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'interrogazione mi permette di chiarire le ragioni della mia mancata partecipazione alla manifestazione «Brescia incontra il mondo», dello scorso 28 settembre.
  Essa è dovuta esclusivamente ad improvvise difficoltà nell'organizzazione della mia agenda dovute all'accavallarsi di impegni in quei giorni. Questa è l'unica ragione, non c’è altro.
  Invece, purtroppo, è accaduto che un fantasioso collaboratore della mia segreteria abbia inviato incomprensibilmente agli organizzatori dell'evento una lettera di giustificazione priva di ogni fondamento e che ha determinato un immotivato allarme sociale.
  Solo dopo molti giorni sono venuta a conoscenza di questa scriteriata iniziativa personale che, in questa sede, voglio assolutamente condannare. Ho già dato direttive affinché questo assurdo incidente non possa e non debba mai più ripetersi. Non è fortuna di tutti trovare adeguati e responsabili collaboratori.
  Assicuro di non aver alcun motivo per dubitare dell'ordine pubblico e della sicurezza urbana a Brescia e desidero presentare le mie più sentite scuse alla intera città, al sindaco, al presidente della provincia e agli organizzatori di «Brescia incontra il mondo».
  Ulteriori scuse pubblicamente le presento alle Forze dell'ordine e, in primo luogo, al prefetto, al questore e ai comandanti provinciali, così ingiustamente e pesantemente coinvolti in questa spiacevole vicenda. In futuro, sarò ben lieta di partecipare ad altri eventi.
  Grazie per l'attenzione.

  PRESIDENTE. Il deputato Borghesi ha facoltà di replicare.

  STEFANO BORGHESI. Signor Presidente, ringraziamo il Ministro per la risposta e soprattutto per le scuse doverose date alla città e ai bresciani, che sicuramente si sono sentiti offesi per questo episodio, così come le forze dell'ordine che, da sempre, lavorano e hanno garantito la totale sicurezza anche in questo caso.
   Quindi, riteniamo che non ci si debba nascondere dietro inesistenti problemi di ordine pubblico in casi come questi, ma che bisogna comunque avere un confronto, un confronto su un modello di società, un modello di presunta integrazione, che il Ministro propone e che da noi e per noi è profondamente sbagliato e irrealizzabile.
  Lo ius soli sarebbe ancora più pericoloso degli sbarchi di massa, in quanto permetterebbe a un'ondata di nuovi disperati di entrare nel nostro Paese senza lavoro e con possibilità di permanenza illimitata.
  Il reato di clandestinità va mantenuto affinché non vengano date false speranze a questi disperati e perché occorre evitare di lanciare messaggi sbagliati che potenzialmente possono originare tragedie come quelle di Lampedusa. Deve essere a tutti chiaro che qui non c’è posto per tutti, che la crisi ci ha colpito duramente, che la disoccupazione è a livelli record e che la permanenza nel nostro Paese va legata indissolubilmente ad un posto di lavoro. Questo è quello che dice la «legge Bossi-Fini», questo è bene ribadirlo, ribadire che la «legge Bossi-Fini» non va cambiata ma va applicata. Quindi, continuare a sottrarsi con questi metodi ad un dibattito vero non è assolutamente accettabile.
  E allora, Ministro, la invitiamo ad affrontare le sue responsabilità, la invitiamo a Brescia, la invitiamo a confrontarsi sui contenuti e non sugli slogan. Venga a toccare con mano i veri problemi dei bresciani, i problemi di chi è rimasto senza lavoro, delle imprese in crisi che chiudono, degli esodati, dei pensionati che hanno lavorato una vita e non riescono ad arrivare a fine mese. Venga a confrontarsi con la realtà. Questi sono i temi sui quali la nostra gente pretende da questo Governo e da lei, Ministro, delle risposte immediate, risposte che non passano certo dalla creazione di un nuovo modello di società come quello che lei ci vorrebbe imporre (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

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(Iniziative conseguenti alla Dichiarazione di Roma sulla lotta all'intolleranza, al razzismo e ad ogni forma di discriminazione sottoscritta a Roma il 23 settembre 2013 dai Ministri europei competenti per l'integrazione e le pari opportunità – n. 3-00394)

  PRESIDENTE. L'onorevole Chiara Scuvera ha facoltà di illustrare l'interrogazione Grassi n. 3-00394, concernente iniziative conseguenti alla Dichiarazione di Roma sulla lotta all'intolleranza, al razzismo e ad ogni forma di discriminazione sottoscritta a Roma il 23 settembre 2013 dai Ministri europei competenti per l'integrazione e le pari opportunità (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmataria.

  CHIARA SCUVERA. Signor Presidente, buongiorno signora Ministra, con questa interrogazione a risposta immediata le chiediamo di conoscere quali iniziative politiche e normative intenda adottare in vista del prossimo incontro di gennaio 2014 a seguito dell'importante Dichiarazione di Roma, resa dai Ministri europei competenti per l'integrazione e le pari opportunità il 29 settembre 2013, in cui si annuncia la promozione, in ambito europeo, di un patto importantissimo: il Patto 2014-2020 per un'Europa delle diversità e della lotta al razzismo, per contrastare più efficacemente tutte le forme di razzismo, xenofobia e discriminazione, anche di genere.
  Tale iniziativa e tale processo è molto positivo anche in virtù dei gravissimi casi di discriminazione e di xenofobia verificatisi in tutta Europa e anche nel nostro Paese.

  PRESIDENTE. La Ministra per l'integrazione, Cécile Kyenge, ha facoltà di rispondere.

  CÉCILE KYENGE, Ministro per l'integrazione. Signor Presidente, onorevoli colleghi, rispondo volentieri al quesito dell'onorevole Grassi con il quale mi viene chiesto in quale modo il Governo intenda attuare gli impegni degli Stati europei che hanno sottoscritto la Dichiarazione di Roma sulla lotta all'intolleranza, al razzismo e ad ogni forma di discriminazione.
  La novità principale è stata la presa di coscienza che, a dispetto dei numerosi strumenti internazionali a livello di Nazioni Unite e di Europa, il razzismo con i suoi corollari di intolleranza e di discriminazione, continua ad essere molto diffuso.
  Tutti i colleghi europei, non solo quelli che hanno partecipato alla riunione di Roma, mi hanno confermato la loro adesione alla Dichiarazione di Roma e molti altri mi hanno espresso preoccupazione per l'aggravarsi del fenomeno nei rispettivi Paesi e la necessità di prevedere iniziative concrete a livello nazionale ed europeo.
  Unanime è stato anche il consenso intorno all'adozione del Patto 2014-2020 per un'Europa della diversità e per la lotta al razzismo, cui fanno riferimento gli onorevoli interroganti, e che è citato proprio a conclusione della Dichiarazione di Roma. Questo Patto deve individuare ed enunciare alcune misure concrete non solo di contrasto al razzismo, ma anche di sostegno alle diversità. L'obiettivo è di riuscire ad adottare il Patto prima delle prossime elezioni del Parlamento europeo, affinché esso divenga argomento nelle campagne elettorali dei Paesi membri.
  I due co-proponenti di questa iniziativa, Italia e Belgio, stanno lavorando insieme e a breve organizzeremo un'ulteriore riunione informale dei Ministri per l'integrazione per prendere atto dello stato di avanzamento dei lavori e vi dia nuovo impulso.
  Il Patto si configurerà come una sorta di appello alla Commissione, al Parlamento e ai vertici dell'Unione europea affinché adottino le misure e le linee guida da noi immaginate, con il coinvolgimento attivo della società civile, dell'associazionismo e del volontariato. La parola d'ordine è concretezza. Ne abbiamo convenuto anche con il Segretario Generale del Consiglio d'Europa, Jagland.Pag. 34
  Non mancano all'Europa, in materia di diritti umani, enunciazioni, più o meno solenni, di principio. Occorre ora concentrarsi invece su misure e strumenti concreti capaci di interferire efficacemente con una mentalità che alimenta il discorso razzista e discriminatorio in tutti gli ambiti, dal lavoro allo sport, alla scuola, alla vita politica.
  Nel corso della mia recente visita al Consiglio d'Europa i responsabili dei diversi organi e commissioni, dell'Assemblea parlamentare, dello stesso Comitato dei ministri, al quale sono stata invitata ad intervenire, mi hanno tutti sostenuta in questa campagna contro il razzismo e a favore della diversità. Essi mi hanno messo a disposizione documenti e rapporti, nonché iniziative concrete (come la campagna dei giovani contro l'odio on line), che ci saranno di grande utilità nella redazione del Patto.
  Forte del sostegno europeo, e consapevole che non si tratta di una anomalia italiana, ma di un problema che prevarica i nostri confini, mi sento quindi ancor più motivata a portare avanti questa battaglia in nome di un'Italia e di un'Europa più rispettosa dei diritti umani e dei principi di eguaglianza e democrazia.

  PRESIDENTE. L'onorevole Grassi ha facoltà di replicare.

  GERO GRASSI. Signor Presidente, signor Ministro, io prendo atto della sua risposta. Condivido i contenuti di quello che lei dice ed esprimo a nome personale e del gruppo del Partito Democratico la solidarietà che lei merita anche per gli atti di razzismo cui inopportunamente e ingiustamente in alcune occasioni lei è sottoposta. La invito nell'esplicitazione di questa bellissima idea a chiedere all'Europa più coraggio e più audacia, a considerare la possibilità di incidere pesantemente contro ogni forma di razzismo e di discriminazione. Questo non è un problema italiano, è un problema europeo, e l'Europa deve avere più coraggio anche ritenendo di avviare i popoli, attraverso una agenzia educativa e formativa, a considerare che la persona è uguale sempre, indipendentemente da ogni aggettivo che poi segua il termine persona.
  Guardi Ministro, nel 1946, in quest'Aula, i costituenti hanno parlato di persona e non di cittadino e hanno detto che la persona viene prima dello Stato. Non hanno specificato come potesse o dovesse essere la persona. Noi abbiamo una cultura per la quale la persona viene prima di tutto. Concludo dicendo una cosa: lei fa questa bellissima iniziativa a Roma, usi un ricordo storico. Nel 1960 – lei non era ancora nata, il Ministro Lupi invece sì – a Roma ci furono i giochi olimpici. I giochi olimpici del 1960 sono passati alla storia per una bellissima immagine: Livio Berruti e Wilma Rudolph. Berruti vinse i 200 metri, la Rudolph prese tre medaglie d'oro. Quelle diversità nel 1960 furono un valore. Furono l'immagine di un mondo che voleva voltare pagina. Accanto a quei due grandi atleti ci fu il musulmano Cassius Clay, che usò la forza fisica per lo sport e non per la violenza. E poi ci fu l'etiope Abebe Bikila che vinse la maratona nei fori imperiali, vicino al Colosseo, nella Roma antica, nella Roma millenaria, a dimostrazione che la persona, indipendentemente dalla provenienza e dal colore, viene prima di tutto. Quello è un grande messaggio che il Governo italiano manda all'Europa.

(Elementi ed iniziative in relazione all'affidamento di lavori alla Cmc di Ravenna nell'ambito dei cantieri per la realizzazione della tratta Torino-Lione – n. 3-00395)

  PRESIDENTE. Il deputato Della Valle ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00395, concernente elementi ed iniziative in relazione all'affidamento di lavori alla Cmc di Ravenna nell'ambito dei cantieri per la realizzazione della tratta Torino-Lione (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), per un minuto.

  IVAN DELLA VALLE. Signor Presidente, signor Ministro, la questione è Pag. 35molto semplice e spero anche di buonsenso. Nell'indagine per il porto fantasma di Molfetta compaiono nomi di dirigenti della Cmc e i reati contestati sono gravissimi, come ad esempio associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato. È stata addirittura richiesta la cessazione dell'attività imprenditoriale di Cmc.
  Tornando alla Torino-Lione, aggiungiamo anche che non è stata indetta gara d'appalto per il cunicolo esplorativo della Maddalena, in quanto variante del progetto di Venaus. Non siamo sereni di fronte a questo quadro e chiediamo al Ministro se non sia il caso di indire una nuova e regolare gara di appalto, escludendo la Cmc, che è decisamente compromessa.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, onorevole Maurizio Lupi, ha facoltà di rispondere.

  MAURIZIO LUPI, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, le faccio anche gli auguri – è la prima volta che lei presiede – per il nuovo incarico e la sua Vicepresidenza. Rispondo volentieri alle due questioni poste dal deputato Della Valle e dagli altri colleghi del MoVimento 5 Stelle. Le due questioni sono molto chiare e molto semplici: una riguarda le gare di affidamento per il tunnel della Torino-Lione, l'altra, ovviamente, le indagini della procura della Repubblica di Trani sulla questione del porto di Molfetta.
  In merito all'affidamento dei lavori di scavo del tunnel geognostico della Maddalena alla Cooperativa Muratori e Cementisti, Cmc, senza formale indizione di apposita gara, informo che si è appena conclusa con l'archiviazione un'indagine in merito dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
  Al riguardo, devo precisare che dalla documentazione prodotta dalla Ltf in occasione del procedimento attivato dalla predetta Autorità garante, risulta chiaramente che la scelta di confermare nell'incarico di realizzazione del nuovo progetto del tunnel-cunicolo La Maddalena la mandataria Cmc di Ravenna, senza indizione di una nuova gara, sia derivata dalle risultanze degli studi tecnici effettuati in ordine alla natura geognostica dell'intervento.
  Dagli allegati presentati risulta, infatti, che il parere tecnico acquisito in merito alle analisi e valutazioni tecniche della galleria geognostica La Maddalena avrebbe confermato l'equivalenza geognostica di detta galleria della Maddalena rispetto a quella del Venaus; circostanza, questa, che ha indotto i legali consultati, che hanno rilasciato parere pro veritate circa le possibili scelte da operare, a ritenere la modifica localizzativa dell'intervento alla stregua di una variante contrattuale ammissibile ai sensi della normativa all'epoca vigente ed applicabile alla fattispecie.
  Di contro, Ltf ha precisato che, ove si fosse dato seguito al tracciato italiano proposto in sede di richiesta di finanziamento europeo, e cioè ad un cunicolo esplorativo in località Colombera, si sarebbe proceduto all'indizione di una nuova gara, attese le diverse caratteristiche geognostiche del sito rispetto a quelle di Venaus.
  Per quanto attiene, e concludo, all'attività di indagine condotta dalla procura della Repubblica di Trani, per la quale le uniche notizie disponibili in merito sono quelle apparse sugli organi di stampa, è evidente che l'assunzione di ogni eventuale iniziativa in ordine alla cessazione dell'attività della predetta Cmc presso il cantiere della Maddalena potrà essere presa in esame dall'amministrazione e dagli organi preposti, tra cui la competente prefettura, solo sulla base di eventuali precisi provvedimenti adottati dall'autorità giudiziaria competente.
  Segnalo, in ogni caso, che risulta che, a far data dallo scorso 11 ottobre, il signor Calderoni Giorgio non ricopre più la carica di procuratore della Cmc.

  PRESIDENTE. Grazie, Ministro. Apprezzo i suoi auguri da predecessore.
  Il deputato Ivan Della Valle ha facoltà di replicare, per due minuti.

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  IVAN DELLA VALLE. Signor Presidente, un muro di gomma, come sempre, quando si parla della Torino-Lione. Si continuano ad usare due pesi e due misure, perché manifestanti, cittadini, come dice lei, solo indagati, che sono solo indagati dalla procura, non hanno alcuna condanna, non hanno nulla, però questi cittadini, sulla base di assurde accuse – arsenali bellici, come li chiamate voi, che poi erano felpe, fazzoletti no TAV, torce: queste cose qui sono state trovate – non possono più mettere piede in Val Susa e sono agli arresti domiciliari.
  Allo stesso tempo, vediamo imprese accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, abuso di ufficio, reati contro la fede pubblica, frode nelle pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi e diversi reati ambientali che continuano ad operare nel cantiere. Cosa aspettiamo ? Aspettiamo, naturalmente, che continuino a prendere soldi pubblici. Continuiamo a elargire soldi pubblici, a buttare via soldi pubblici, per aspettare, poi, magari tra anni, di scoprire che poi chiudono, cambiano nome, sempre amici degli amici; però non gli facciamo nulla.
  Pretendiamo, allora, gli arresti domiciliari e il divieto di mettere piede in Val Susa e in ogni cantiere pubblico o privato per la Cmc e per tutte le aziende indagate, così come fate per i manifestanti.
  Noi siamo per la legalità e quindi non ci possiamo girare dall'altra parte e ci battiamo perché la legge sia uguale per tutti, ma uguale veramente, non solo per i manifestanti, mentre per le aziende amiche, invece, non si fa mai nulla (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

(Iniziative di competenza per l'efficienza del servizio di trasporto ferroviario locale, con particolare riferimento al Veneto e alla Lombardia – n. 3-00396)

  PRESIDENTE. Il deputato Lacquaniti ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-00396 concernente iniziative di competenza per l'efficienza del servizio di trasporto ferroviario locale, con particolare riferimento al Veneto e alla Lombardia (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  LUIGI LACQUANITI. Signor Presidente, signor Ministro, faccia conto che qui oggi non stia parlando un deputato di Sinistra Ecologia Libertà, ma le migliaia di pendolari, lavoratori, studenti, universitari che utilizzano la tratta ferroviaria Venezia-Milano e che saranno danneggiati irreparabilmente dalla decisione della regione Veneto, laddove dovesse essere portata a compimento in dicembre, di sopprimere i treni interregionali. L'interrogazione che oggi poniamo al Governo è, naturalmente, se abbia cognizione del problema – ritengo di sì, sappiamo di sì – e soprattutto, pur nelle differenti competenze tra regioni e Stato, quali atti voglia promuovere per evitare che questo provvedimento della regione Veneto venga portato a compimento.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, ha facoltà di rispondere, per tre minuti

  MAURIZIO LUPI, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, ringrazio innanzitutto gli onorevoli interroganti per aver posto all'attenzione del Governo un tema così delicato, quello del trasporto pubblico locale, che costituisce – lo sanno gli onorevoli interroganti, ma è possibile constatarlo anche nella lettura della legge di stabilità appena presentata dal Governo – una delle priorità del Governo, considerato che la collettività, soprattutto in momenti di crisi come questo, avverte sempre di più la necessità di poter usufruire di mezzi di pubblico trasporto, pubblico trasporto efficiente ed efficace.
  Come è noto – lo ha sottolineato anche l'onorevole Lacquaniti – la programmazione del servizio ferroviario regionale e del trasporto pubblico locale è attribuita esclusivamente alla regione competente. A riguardo, la regione Veneto ha svolto una Pag. 37serie di incontri istituzionali sul territorio, finalizzati ad illustrare, per ogni singolo bacino di traffico, il progetto di riorganizzazione complessiva dei servizi ferroviari che, a partire dal prossimo dicembre, porterà fra l'altro all'introduzione di un'offerta di tipo cadenzato. Ferrovie dello Stato riferisce che l'attivazione del cadenzamento determinerà una maggiore regolarità dei servizi e dovrebbe consentire anche un efficientamento generalizzato del sistema della mobilità su ferro. Allo stato peraltro non risultano le paventate analoghe iniziative sul lato lombardo dell'asse ferroviario in argomento. Quindi, in questo momento è solo la regione Veneto che ha preso iniziative di questo genere. Tuttavia, come auspicato dagli interroganti, è di tutta evidenza la necessità di un coordinamento tra le regioni, in questo caso la regione Veneto, e lo Stato, per definire i necessari interventi al fine di una più corretta programmazione. In tale ottica, il comma 1 dell'articolo 1 della legge n. 228, nel sostituire l'articolo 16-bis del decreto-legge n. 95 del 2012, ha previsto a decorrere dal 2013 l'istituzione del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale anche ferroviario nelle regioni a statuto ordinario. Tale norma ha infatti lo scopo di incentivare le regioni a riprogrammare i servizi secondo criteri oggettivi ed uniformi a livello nazionale di efficientamento, razionalizzazione, costi standard, criteri definiti con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 marzo 2013.
  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dal canto suo avrà cura di verificare gli effetti prodotti dalla nuova programmazione, avvalendosi anche dell'Osservatorio sulle politiche del trasporto pubblico locale. Tale verifica è diretta a ripartire tra le regioni a statuto ordinario le somme stanziate sul Fondo per il finanziamento del trasporto pubblico locale, con la previsione – e concludo –, qualora la regione non esegua tale efficientamento e razionalizzazione, di una penalizzazione corrispondente ad una riduzione nel limite massimo del 10 per cento delle risorse ad esse destinate.

  PRESIDENTE. L'onorevole Lacquaniti ha facoltà di replicare, per due minuti.

  LUIGI LACQUANITI. Signor Presidente, una breve replica. Io ringrazio il Ministro per la cortese risposta e acquisisco positivamente l'interesse del Governo sul problema oggetto dell'interrogazione. La risposta, tuttavia, non mi soddisfa completamente perché il problema è un problema che si originerà fra poco, in dicembre. È oggi che i pendolari devono preventivare le spese a cui andranno incontro a partire da dicembre, quando si troveranno senza treni nella tratta da Venezia a Milano. È positivo il fatto che non vi sia stata un'analoga decisione da parte della regione Lombardia, evidentemente. Però è adesso che i pendolari, gli studenti, i lavoratori hanno bisogno di una risposta e questo – ahimè ! – non viene oggi, non viene dalla regione Veneto che ha assunto questo provvedimento.
  Stiamo trattando, Ministro, non del semplice diritto inerente ai trasporti, la cui competenza – come lei ricorda giustamente – è regionale, ma di diritti costituzionalmente sanciti che sono inerenti allo studio, al diritto allo studio, al diritto al lavoro. Da dicembre i lavoratori, gli studenti che utilizzavano questo strumento, questo mezzo di trasporto, si troveranno privati di questo mezzo, andranno incontro a lungaggini e soprattutto a costi.
  Io le ricordo, solo a titolo di esempio, che un abbonamento oggi dalla stazione di Desenzano del Garda – che è l'ultima stazione sulla tratta dal versante lombardo che verrà interessata da questo problema – a Padova su un interregionale viene a costare 98 euro, un abbonamento sulla tratta analoga per Frecciabianca viene a costare 170 euro. È inutile che le ricordi che, in una situazione di grave crisi economica quale quella che stiamo vivendo, non è possibile richiedere agli utenti, ai pendolari in questo caso, un sacrificio di Pag. 38questo tipo. Io sollecito il Governo ancora una volta a farsi promotore presso la regione Veneto del problema (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

(Iniziative per il potenziamento della linea ferroviaria della dorsale adriatica – n. 3-00397)

  PRESIDENTE. L'onorevole Matarrese ha facoltà di illustrare per un minuto la sua interrogazione n. 3-00397 concernente iniziative per il potenziamento della linea ferroviaria della dorsale adriatica (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).

  SALVATORE MATARRESE. Signor Presidente, signor Ministro, la nostra interrogazione ha come oggetto la linea dorsale adriatica, linea ferroviaria che è fortemente penalizzata rispetto all'analoga dorsale tirrenica, che è stata oggetto del progetto dell'alta velocità e che quindi ha treni di migliore qualità, maggior servizio, maggior velocità, che è quasi il doppio di quello che avviene sull'altra metà del Paese, che è appunto la dorsale adriatica.
  Su questa linea ci sono ancora dei tratti a singolo binario, come tra Lesina e Termoli, ci sono velocità dei treni molto basse, intorno a 140-160 chilometri all'ora, allora ci si chiede perché metà dell'Italia debba avere un servizio diverso. E quando sono state interrogate le Ferrovie dello Stato in un convegno tenutosi a Bari, giustamente hanno fatto presente che l'esigenza aziendale è quella di garantire un servizio e un ritorno economico, mentre l'esigenza del Paese e quindi dello Stato è di garantire qualità di servizio, di dotazioni infrastrutturali.
  Quindi noi le chiediamo, in vista dei fondi comunitari che prevedono 50 miliardi per il meccanismo di collegare l'Europa – quindi sul trasporto infrastrutturale – se è possibile prevedere una riallinamento agli standard europei di efficienza, velocità e servizi per la linea dorsale adriatica, che impegna metà del nostro Paese e che interessa soprattutto la mia regione d'origine, la regione Puglia, dove solo intervenendo sull'armamento si potrebbe portare i treni già a 200 chilometri all'ora. Credo che sia un primo passo verso la auspicata alta velocità che interessa l'altra metà dell'Italia.

  PRESIDENTE. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Lupi, ha facoltà di rispondere.

  MAURIZIO LUPI, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, ringrazio di cuore l'onorevole Matarrese per l'interrogazione presentata, anche perché – lo sottolineo sin da subito – la questione posta, cioè quella della realizzazione del corridoio adriatico della dorsale adriatica su ferro, non è – lo dico con molta chiarezza – un interesse o un problema che riguarda solo la sua regione. È un problema e un interesse che riguarda l'intera nazione e la conclusione dell'intero progetto strategico di infrastrutturazione su ferro non solo dell'alta velocità, dell'alta capacità, ma del collegamento complessivo dell'Italia verso il resto dell'Europa.
  È evidente – come lei ha sottolineato, ma ne rivendichiamo ovviamente con orgoglio anche la priorità e la paternità – che non spetta alle Ferrovie dello Stato decidere quali sono gli asset strategici, ma spetta al Governo e al Parlamento.
  E infatti l'onorevole interrogante Matarrese troverà, per la prima volta, con molta forza e con molta chiarezza nel disegno di legge di stabilità non solo un proclama di principi (è anche importante collegare e rendere efficiente la dorsale adriatica) ma troverà, la destinazione di risorse, per norma del disegno di legge di stabilità, da dedicare alla velocizzazione e alla messa a punto adeguata alla velocità, all'efficienza del trasporto, com’è per la dorsale tirrenica, dell'asse che va da Bologna fino a Lecce. Sono stati stanziati 350 milioni di euro, con la previsione anche di lotti costruttivi, e ciò permetterà immediatamente, secondo la logica del Governo, di dare spazio immediato alla realizzazione dei lavori per rendere le infrastrutture Pag. 39attuali adeguate a questo nuovo progetto.
  Ma il tema vero che abbiamo davanti è un altro. Proprio nel momento in noi stiamo completando la realizzazione dell'alta velocità che va da Torino – parlo ovviamente per la tratta italiana – fino a Venezia – e nel disegno di legge di stabilità abbiamo stanziato le risorse che devono permettere di far arrivare oggi l'alta velocità da Brescia sino a Verona, un nodo strategico, e poi da Verona fino a Padova che si collega con Venezia; da Torino fino oggi a Battipaglia ma dovrà essere portato sino a Reggio Calabria; finalmente la realizzazione, non solo a parole, della Napoli-Bari che permette il collegamento della dorsale tirrenica con la dorsale adriatica (e anche qui nel disegno di legge di stabilità trovate le risorse stanziate per andare finalmente ad iniziare i lavori) a questo punto diventa strategico – lo affermano il Governo e il Parlamento – il collegamento della dorsale adriatica affinché arrivi a completare il rettangolo che permetterà all'Italia di competere, finalmente con dotazione di infrastrutture degne di questo nome all'interno del proprio Paese, con il resto dell'Europa.
  Rimane poi il nodo, come già trattato nella precedente interrogazione, di permettere al trasporto regionale di essere altrettanto efficiente e di arrivare con efficacia anche alle grandi aree metropolitane da parte dei pendolari e dei cittadini.
  Spero di averle espresso con chiarezza la volontà del Governo, che per una volta non è più soltanto a parole ma si traduce nei fatti e, di conseguenza, le Ferrovie dello Stato dovranno, come sempre fanno, diventare lo strumento attuativo puntuale, preciso e nei tempi esatti che dovranno essere comunicati al Governo per la realizzazione e l'utilizzo delle risorse che sono stanziate.

  PRESIDENTE. Il deputato Matarrese ha facoltà di replicare.

  SALVATORE MATARRESE. Signor Ministro, la ringrazio per l'esaustiva risposta. Le chiedo in virtù della competenza e della chiarezza di idee che ha sempre dimostrato in materia, come ha sempre fatto, di monitorare l'effettiva spesa di questi fondi e soprattutto la realizzazione dei progetti.
  Le evidenzio che sulla Napoli-Bari c’è qualche ritardo nella redazione e nell'approvazione dei progetti esecutivi. So che lei, con il suo Ministero, avrà tutta la forza e la capacità per rimettere nei tempi e in ordine questi investimenti che, come ha detto lei, sono strategici per il Paese. Accolgo con favore, da meridionale, il fatto che avete stanziato nel disegno di legge di stabilità le risorse necessarie per dare questo segnale di attenzione che ritengo importante per questo Parlamento.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
  Saluto gli studenti dell'istituto comprensivo statale «Lorenzo Milani» di Policoro (Matera), che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
  Sospendo la seduta che riprenderà alle ore 16 con il seguito della discussione del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni.

  La seduta, sospesa alle 15,55, è ripresa alle 16,10.

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Caparini, Dambruoso, Luigi Di Maio, Fava, Gebhard, Gozi, Realacci, Speranza, Tofalo, Turco, Villecco Calipari e Vitelli sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  Pertanto i deputati in missione sono complessivamente ottanta, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

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Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo (ore 16,10).

  PRESIDENTE. Dovremmo ora passare al seguito della discussione del decreto-legge in materia di pubblica amministrazione.

  CESARE DAMIANO, Presidente della XI Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CESARE DAMIANO. Presidente della XI Commissione. Signor Presidente, chiederei alla Presidenza di aggiornare la seduta alle 17,30 in quanto è attualmente ancora in corso la seduta della Commissione bilancio la quale deve dare i pareri sulle coperture a seguito dei quali il Comitato dei diciotto deve fare delle valutazioni. Chiederei di aggiornare la convocazione.

  PRESIDENTE. Presidente Damiano, le chiedo una valutazione sul tempo che occorrerà al Comitato dei diciotto, in seguito ai pareri espressi dalla Commissione bilancio.

  CESARE DAMIANO. Presidente della Commissione XI lavoro. Signor Presidente, ho proposto di riprendere la seduta alle 17,30.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, ci ritroviamo per l'ennesima volta su questo decreto a dover rinviare il provvedimento dalla Commissione all'Aula. Abbiamo fatto presente più volte – come ho avuto modo di dire in discussione generale, questa mattina e in Commissione – che il decreto su molti punti manca di coperture. A questo è dovuto il ritardo della Commissione bilancio. Ho già avuto modo di vedere il parere della Commissione, quello proposto dal relatore della Commissione bilancio ma non ancora votato, dove si prevede una serie innumerevoli di emendamenti soppressivi: sono circa dieci pagine di parere.
  Faccio un appello alla Presidenza perché il Parlamento, e in particolar modo le opposizioni, non sono in grado di lavorare in questo modo: non riusciamo a seguire i provvedimenti, non riusciamo a capire dove c’è e dove non c’è la copertura, non riusciamo ad essere in grado su un decreto così delicato di fare un'analisi approfondita e votare con cognizione di causa. Penso di parlare anche per i colleghi di maggioranza, anche se evidentemente non lo diranno pubblicamente in quest'Aula.
  Adesso, quindi, o raggiungiamo una soluzione sul modus operandi (perché oltretutto il decreto scade il 30 e, lo ricordo, se viene modificato deve tornare al Senato), o la maggioranza e il Governo decidono di farlo decadere – e noi, ovviamente, condivideremmo questa scelta – oppure la maggioranza ci deve dire che non possiamo continuare con rinvii, ma dobbiamo avere degli orari e un modo di lavoro certo, anche per poter fare le valutazioni del caso, per capire cosa votare e cosa non votare. Abbiamo emendamenti che continuano ad arrivare: durante il Comitato dei diciotto all'ora di pranzo sono arrivati degli emendamenti della Commissione, adesso arriveranno degli altri emendamenti da parte della Commissione bilancio. Dobbiamo avere anche il tempo di valutarli con attenzione per capire cosa stiamo votando e per valutare se il voto del mio gruppo sarà favorevole o contrario.

  PRESIDENTE. Al netto della posizione politica che è stata esplicitata in quest'Aula, abbiamo una proposta del Presidente della Commissione lavoro Damiano di sospendere i nostri lavori per permettere al Comitato dei diciotto di lavorare. Su questo non vi sono obiezioni. A questo punto, non avendo altri punti all'ordine del giorno ed essendo questo l'elemento della proposta, se non vi sono obiezioni sospendiamo la seduta che riprenderà alle ore 17,30.
  Do la parola all'onorevole Allasia che l'aveva richiesta prima della fine della seduta antimeridiana. Invito il Presidente Pag. 41Damiano e gli altri ad utilizzare questo tempo, dopo la sospensione – dopo l'intervento dell'onorevole Allasia – per eventuali riunioni del Comitato dei diciotto in attesa anche delle deliberazioni della Commissione bilancio.

  STEFANO ALLASIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, purtroppo intervengo per un fatto grave che è avvenuto nella mia città, Torino. Stanotte è mancato Musy Alberto, ferito in un agguato, o, come è stata definita, un'esecuzione, 19 mesi fa a Torino, sotto casa sua, colpito da un misterioso uomo con casco con diversi colpi d'arma da fuoco. Lascia la moglie Angelica e quattro figlie di 13, 11, 9 e 3 anni. Rinnovo e rinnoviamo, come gruppo, il dolore per tutti noi che lo abbiamo conosciuto. Ora aspettiamo che la magistratura vada avanti e faccia chiarezza sulla vicenda, su questa brutta pagina del nostro Paese e della mia Torino.

  MARIANO RABINO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MARIANO RABINO. Signor Presidente, unitamente ai colleghi Monchiero e Vitelli e a tutto il gruppo di Scelta Civica ci associamo e ringraziamo il collega Allasia di aver promosso questo momento di commemorazione dell'avvocato Alberto Musy; un professionista serio, un grande intellettuale, espressione della Torino borghese e liberale migliore, che davvero è stato costretto a perdere la vita per un atto vile ed efferato. Anche noi ci uniamo al cordoglio ed alla solidarietà alla famiglia e a tutte le persone – e sono tante – che a Torino stimano la famiglia Musy (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  VERONICA TENTORI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  VERONICA TENTORI. Signor Presidente e onorevoli colleghi, parlo in quest'Aula per rendere noto a tutti i colleghi deputati un increscioso evento avvenuto in Inghilterra ad un nostro connazionale. Apprendiamo appunto dalla stampa della barbara uccisione di un ragazzo, un giovane diciannovenne di Nibionno, in provincia di Lecco, avvenuta a Londra in circostanze che, se confermate, risultano di una gravità inaudita.
  Il nostro connazionale si trovava in Inghilterra da pochi giorni per imparare la lingua ed iniziare un nuovo lavoro. Nell'esprimere la nostra vicinanza e le condoglianze alla famiglia, chiedo che il nostro Governo, nella persona del Ministro degli affari esteri, si attivi in tutti i modi presso tutte le sedi opportune per appurare la veridicità dell'accaduto.
  Secondo la stampa si tratterebbe di un'azione a sfondo razziale. La giovane vittima, in compagnia di un amico, sarebbe stata insultata pesantemente perché italiana ed accusata di rubare il lavoro ai locali. L'Italia, così come l'Inghilterra, fa parte dell'Europa e tutti noi siamo liberi di circolare e di spostarci per esigenze differenti nei diversi Paesi. Simili episodi e simili linguaggi non devono e non possono essere tollerati. Esiste una responsabilità nelle parole e purtroppo – lo possiamo constatare anche nel nostro Paese – a volte l'esagerazione sfocia nel dramma, nella tragedia. Chiediamo quindi che il Governo italiano pretenda chiarezza su questa vicenda (Applausi).

  GUGLIELMO PICCHI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GUGLIELMO PICCHI. Signor Presidente, quanto è avvenuto oggi a Londra al nostro connazionale Gioele Leotta è un fatto estremamente grave. È un fatto grave non solo per le modalità con cui è avvenuto (e spero che il Governo si adoperi con le autorità locali per fare chiarezza Pag. 42quanto prima), ma è grave per il fatto che coinvolge un connazionale che è andato all'estero per cercare opportunità di lavoro. Troppo spesso affrontiamo il problema dei migranti guardando solo il lato di coloro che vengono nel nostro Paese, si parla spesso di Lampedusa e di tutto ciò che è relativo a questo. Dimentichiamo che ci sono quasi 150.000-200.000 giovani, ogni anno, che sono costretti ad emigrare per carenza di opportunità lavorative nel nostro Paese. Gioele era uno di questi ragazzi. Quindi, oltre all'invito al Governo di fare assolutamente chiarezza sulla vicenda, però credo che sia un momento di riflessione su un Paese, il nostro, che deve fare tutto ciò che è possibile per evitare un nuovo dramma dell'emigrazione come quello che è avvenuto nel primo dopoguerra o all'inizio del Novecento.
  Naturalmente esprimiamo tutto il nostro cordoglio per questa grave perdita del nostro connazionale; facciamo chiarezza, so che le nostre autorità diplomatiche sono già state coinvolte, io stesso, essendo residente a Londra, seguirò da vicino la vicenda e infatti domani sarò già sul posto.

  ANNA ROSSOMANDO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANNA ROSSOMANDO. Signor Presidente, vorrei esprimere a nome di tutta l'Aula, come già hanno espresso altri colleghi, il profondo cordoglio per la perdita dell'amico e collega Alberto Musy, torinese, eletto al consiglio comunale e vittima di un vile attentato e agguato del quale siamo ancora in attesa di avere giustizia, all'esito di un processo che sicuramente individuerà se e quali responsabilità ci siano.
  Alla famiglia di Alberto, in particolar modo alla moglie e alle sue quattro figlie va tutto il nostro cordoglio e la nostra solidarietà. Era una persona molto pacata che aveva deciso di mettere al servizio della comunità la sua competenza e la sua esperienza. Non resta che rimanere sgomenti di fronte ad atti di violenza per i quali non riusciamo a trovare una spiegazione, ma per i quali e ai quali dobbiamo dare una risposta sicuramente non solo con la nostra partecipazione, ma con le nostre azioni per rendere migliore un mondo in cui il richiamo alla democrazia e alla partecipazione non può e non deve mai essere un richiamo retorico. Voglio ancora ricordare che i colleghi del consiglio comunale di Torino e la comunità, la collettività tutta, si erano mobilitati con un appuntamento in piazza che fosse di stimolo e di vicinanza anche all'autorità inquirente affinché fosse individuato il responsabile.

  MARCO DA VILLA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MARCO DA VILLA. Signor Presidente, il mio intervento è teso a sollecitare la risposta da parte del Ministro dell'interno ad un atto di sindacato ispettivo in merito alla privatizzazione del casinò di Venezia che è in corso. A questo proposito vorrei stigmatizzare un'affermazione che è stata fatta al Tg3 veneto del 18 ottobre alle ore 19,30 da parte dell'amministratore delegato del casinò di Venezia.
  Amministratore delegato che, appunto, visto che la società è controllata dal comune di Venezia, dal suo punto di vista, dovrebbe amministrare nell'interesse pubblico il casinò e invece afferma la necessità di questa privatizzazione. Ora è un po’ un paradosso: il comune di Venezia è azionista di una società il cui amministratore delegato non vede l'ora che venga venduta, perché non produce utili, a suo dire. Ma è assolutamente necessario che un amministratore delegato tuteli una società, non che affermi che sia necessario venderla. Quindi, ci troviamo in questo paradosso in cui una persona che dovrebbe, per il proprio lavoro, svolgere l'attività di arricchire il comune di Venezia attraverso il casinò invece afferma la necessità di svenderlo. Noi troviamo che questa sia una grossa contraddizione e anche per questo motivo sollecitiamo al Ministro dell'interno una risposta alla nostra interrogazione.

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  ENRICO COSTA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ENRICO COSTA. Signor Presidente, intervengo per unirmi ai colleghi che hanno ricordato in quest'Aula il consigliere comunale di Torino, l'avvocato Musy. Lo faccio da piemontese, da uomo che ha rispettato molto il percorso politico e professionale dell'avvocato Musy, un percorso politico caratterizzato da una presenza molto concreta e molto produttiva nel consiglio comunale di Torino. Era stato candidato a sindaco alle elezioni di Torino. Rappresentativo di un'area moderata capace di coniugare la sua preparazione dal punto di vista forense, giuridico, civilistico, con una consolidata conoscenza dei meccanismi istituzionali. Quello che è avvenuto a Torino è per chiunque di noi privo di spiegazioni e fonte di forte shock, ancora di più oggi che sappiamo del decesso del collega Musy. L'auspicio è che la giustizia sappia essere rapida e sappia punire in modo adeguato coloro che verranno riconosciuti colpevoli di questo omicidio.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per la semplificazione.

  PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per la semplificazione la deputata Rosanna Scopelliti, in sostituzione del deputato Riccardo Gallo.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

  PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per le questioni regionali il deputato Riccardo Gallo, in sostituzione della deputata Rosanna Scopelliti.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale.

  PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale la deputata Arianna Spessotto, in sostituzione della deputata Francesca Businarolo.

Sull'ordine dei lavori (ore 16,28).

  MANLIO DI STEFANO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MANLIO DI STEFANO. Signor Presidente, sono sempre più insistenti le voci che vedrebbero l'Italia con un trend così negativo da essere scavalcata da Cina, Russia e Brasile all'interno del G8. Queste voci arrivano da nostri alleati storici, quindi da oltreoceano, e chiaramente sono totalmente all'opposto delle favole che continua a raccontare il Governo sui trend positivi italiani grazie al loro perfetto operato.
  Quindi, sarebbe utile al riguardo, visto che parliamo del G8, che ci ha visti protagonisti addirittura dal 1975, che magari il Governo venisse a raccontarci un po’ meglio quali sono le prospettive italiane, perché crediamo che la dovremmo smettere di continuare a disinformare il popolo italiano, come è stato fatto negli ultimi anni, quando la crisi non è mai... esistita e poi ci siamo sprofondati a piedi uniti. Quindi, visto che queste voci non arrivano certamente dalla nostra stampa, che potrebbe essere considerata di parte, ma arrivano da giornali stranieri che sono sempre attendibili, parliamo del The Guardian, ad esempio, o del The New York Times, magari sarebbe utile che il Governo venisse a riferire e ci raccontasse quali sono le reali condizione dei trend economici italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

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  PRESIDENTE. Sospendo dunque la seduta, che riprenderà alle ore 17,30.

  La seduta, sospesa alle 16,30, è ripresa alle 17,35.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

Sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il presidente della I Commissione (Affari costituzionali), deputato Paolo Sisto. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, la Commissione Bilancio, benché si abbia notizia che ha pressoché ultimato i suoi lavori, non ha ancora formalmente trasmesso il parere al Comitato dei diciotto per cui non siamo materialmente nella condizione di poter presentare ancora il risultato di questi lavori in Aula.
  Pertanto, per consentire sia alla Commissione Bilancio di completare un lavoro che ci dicono ormai pressoché ultimato, sia per consentire conseguentemente al Comitato dei diciotto di valutare i lavori della Commissione Bilancio, le chiedo di voler differire la seduta di 45 minuti.

  PRESIDENTE. Non mi pare si possa fare diversamente. Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 18,30.

  La seduta, sospesa alle 17,40, è ripresa alle 18,40.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 1015 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni (Approvato dal Senato) (A.C. 1682-A).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvata dal Senato, n. 1682-A: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni.
  Ricordo che nella seduta del 22 ottobre 2013 si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
  Invito ora il deputato segretario di Presidenza a dare lettura delle proposte emendatative dichiarate inammissibili dalla Presidenza.

  ANNALISA PANNARALE, Segretario legge:
  Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative già dichiarate inammissibili nelle Commissioni: Aiello 2.63, Matteo Bragantini 2.25, 2.26, 4-ter.05 e 4-ter.06, Pisicchio 2.72, Fedriga 2.2, 2.32, 2.35 e 2.33, Airaudo 2.70, Tripiedi 2.14, Cozzolino 2.59, De Mita 2.46, Invernizzi 2.34 e 4-ter.07, Ciprini 3.9 e 8.02, Cominardi 4.16, Molteni 4.40, Pilozzi 4.76, 4.85, 4.90, 4.96, 4.97, 4.98, 7.4 e 9-bis.01, Marzana 4.19, Luigi Gallo 4.25, Palazzotto 4.139, Rostellato 4.21, Chimienti 4.20, Catalano 6.2 e 6.3, De Lorenzis 6.4, De Menech 8.07, Micillo 11.42 e Mannino 12.01.
  Avverto, inoltre, che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi degli articoli 86, comma 1, e 96-bis, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, non previamente presentate in sede referente, in quanto estranee rispetto al contenuto del provvedimento in esame: Bargero 2.200, che reca novelle alla legge n. 247 del 2012 in materia di ordinamento della professione forense; Matteo Bragantini 2.0200, che sopprime le prefetture e Pag. 45conseguentemente disciplina il trasferimento delle relative competenze ad altri soggetti; Scanu 4.258, volto ad abrogare il comma 4 dell'articolo 8 del decreto legislativo n. 334 del 2000, in cui si prevede che il personale di polizia che per tre volte non sia stato compreso nella graduatoria degli idonei non sia ammesso a ripetere la prova concorsuale per l'accesso alla qualifica di primo dirigente; Capelli 4.238, relativo alla stabilizzazione del personale dei gruppi parlamentari; trattandosi di materia riservata alla competenza degli organi interni dei due rami del Parlamento, la proposta emendativa si pone in contrasto con l'autonomia costituzionale delle Camere; Chimienti 4.310, in materia di trasferimento, assegnazione provvisoria o utilizzazione in altra provincia del personale docente della scuola materna; Fedriga 4-ter.0200, in materia di ricongiunzioni onerose di periodi contributivi; Giammanco 4-ter.0201, recante una proroga del termine di scadenza del Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito dell'occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale addetto al servizio della riscossione dei tributi erariali e degli altri enti pubblici; Fedriga 4-ter.0202, in materia di cumulabilità delle pensioni di reversibilità; Sarti 7.202, che prevede un ulteriore caso di esenzione dal contributo di cui al comma 31 dell'articolo 2 della legge n. 92 del 2012; Sani 7.204, in materia di autenticazione delle sottoscrizioni degli elettori; Bonafede 11.292, in materia di ottimizzazione del personale del Corpo di polizia penitenziaria; Dallai 11.293, recante disposizioni in materia di personale della polizia locale; Micillo 12.220, 12.221 e 12.222, in materia di divieto di realizzazione di discariche e impianti di trattamento termico in tutte le aree a rischio ambientale, anche con specifico riferimento alla provincia di Napoli.

(Esame dell'articolo unico – A.C. 1682-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione (Vedi l'allegato A – A.C. 1682-A)approvato dal Senato (Vedi l'allegato A – A.C. 1682-A), nel testo recante le modificazioni approvate dalle Commissioni (Vedi l'allegato A – A.C. 1682-A). Ricordo che le proposte emendative presentate sono riferite agli articoli del decreto-legge nel testo recante le modificazioni apportate dalle Commissioni (Vedi l'allegato A – A.C. 1682-A). Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.
  A tal fine il gruppo Lega Nord e Autonomie è stato invitato a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.
  Avverto che, prima dell'inizio della seduta, gli emendamenti Terzoni 11.7, 11.4, 11.3 e 11.2, nonché l'emendamento Realacci 11.41 sono stati ritirati dai presentatori.
  Avverto inoltre che alle pagine 108 e 109 del fascicolo sono stati erroneamente riportati taluni emendamenti riferiti al comma 2 dell'articolo 9, partizione del testo che è invece stata soppressa nel corso dell'esame in sede referente.
  Avverto altresì che l'emendamento Businarolo 12.211, a pagina 156 del fascicolo, deve intendersi correttamente numerato come 12.212.
  Avverto infine che le Commissioni hanno presentato gli emendamenti 2.400, 2.401, 4.400, 4.401, 4.402 e 4-bis.400, che sono in distribuzione, unitamente ai subemendamenti agli stessi riferiti e alle versioni corrette degli emendamenti Di Salvo 4-ter.5 e 4-ter.6.
  È stato altresì presentato l'emendamento 11.500 del Governo, che è in distribuzione, unitamente ai subemendamenti allo stesso riferiti.
  Le Commissioni hanno presentato l'emendamento 4.403 che è in distribuzione Pag. 46e con riferimento al quale il termine per la presentazione di subemendamenti è stato fissato per le ore 19.
  Da ultimo è stato altresì presentato l'emendamento 3.400 delle Commissioni che è in distribuzione e con riferimento al quale il termine per la presentazione di subemendamenti è stato fissato per le ore 19,30.
  La Commissione bilancio ha espresso il prescritto parere sul testo e sugli emendamenti, che é distribuito in fotocopia.
  In particolare, tale parere reca dodici condizioni volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, che saranno poste in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.
  Avverto che sono stati ritirati dai presentatori gli emendamenti Schullian 11.49, 11.50, 11.51 e 11.52.
  Sono stati altresì ritirati tutti gli emendamenti a prima firma dei deputati del Popolo della Libertà, ad eccezione di quelli a prima firma Cicu.

  DANILO TONINELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DANILO TONINELLI. Signor Presidente, chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. A quale articolo si riferisce ?

  DANILO TONINELLI. Signor Presidente, il mio intervento riguarda l'articolo 96-bis, quarto comma, del Regolamento. Presidente, l'articolo 96-bis, quarto comma, indica in 15 giorni i lavori di Commissione per i disegni di legge di conversione dei decreti-legge. Lo indica come termine massimo, ovverrosia un termine necessario affinché la Commissione possa lavorare ed il decreto possa essere approvato nei sessanta giorni previsti dalla Costituzione.
  Lo indica, inoltre, come termine minimo, ovverosia un termine minimo che può essere derogato solo nel caso in cui i lavori in Commissione siano terminati o ci sia l'unanimità nella Conferenza dei presidenti di gruppo.
  Questo provvedimento è stato calendarizzato nella Conferenza dei presidenti di gruppo il 25 settembre ed è stato calendarizzato per la data del 21 ottobre. Peccato che questo provvedimento è arrivato dal Senato il 14 ottobre. Di conseguenza, la Conferenza dei presidenti di gruppo avrebbe dovuto, a nostro parere, riunirsi nuovamente e calendarizzare questo provvedimento per dare alla Commissione la possibilità di discutere e di approfondire come prevede l'articolo 79 del Regolamento, che dice che la prima cosa che deve fare una Commissione in sede referente è quella di valutare, tramite il Comitato per la legislazione, la fondatezza legislativa del provvedimento stesso.
  Nel caso di specie addirittura, signora Presidente, la Commissione non ha potuto neppure valutare il parere del Comitato per la legislazione, e le dico che non sono stati dati 15 giorni, evidentemente perché oggi è il 23 ottobre e il provvedimento è arrivato il 14 ottobre, ma è stato di 15 minuti il tempo che in Commissione si è dedicato in sede referente per la discussione e cinque ore per la votazione di circa 400 emendamenti.
  Questo per dire, Presidente, che questo modo di legiferare porta la Commissione prima e l'Aula dopo a votare senza nessun tipo di consapevolezza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Lei sa che le decisioni vengono prese nella Conferenza dei presidenti di gruppo anche sulla base dei tempi che abbiamo a disposizione una volta che il provvedimento arriva dal Senato.

  ANDREA COLLETTI. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Su quale articolo ?

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, chiedo di parlare per un richiamo all'articolo 94, comma 2, del Regolamento.

Pag. 47

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Volevo solo avere la sicurezza che lei avesse dato il termine per subemendare alle 7 di questa sera, ovvero fra dieci minuti. Cioè, spero di essermi sbagliato e può darsi pure, perché nella confusione generale può essere che abbia ascoltato male.

  PRESIDENTE. Sì, alle 19.

  ANDREA COLLETTI. Immagino che ci sia il tempo di prendere l'emendamento e il subemendamento del Governo e di andare a stamparlo. Per fortuna abbiamo la stampante laser che funziona un po’ più velocemente della stampante a getto d'inchiostro, altrimenti non avremmo fatto in tempo in dieci minuti a stampare. Poi, immagino la possibilità che hanno i deputati di leggere e di capire emendamenti e subemendamenti e di leggere e capire eventuali subemendamenti che vogliono presentare.
  Ora, non so lei, come Presidente, ma il senso del ridicolo che quest'Aula ha raggiunto dando dieci minuti per subemendare mi sembra ben oltre il limite, sinceramente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Se vi è necessità di più tempo possiamo concederlo. L'abbiamo comunicato un'ora e mezza fa. Se ha bisogno di più tempo, va bene alle 22 ? D'accordo, allora concordiamo così.
  Andiamo avanti.
  Ho un'altra comunicazione: tutti gli emendamenti a prima firma dei deputati del gruppo del Partito Democratico sono stati ritirati dai presentatori.
  A questo punto invito i relatori ad esprimere il parere della Commissioni.

  CESARE DAMIANO, Relatore per la maggioranza per la XI Commissione. Grazie Presidente...

  PRESIDENTE. Onorevole Damiano, cominciamo con l'espressione del parere alle proposte emendative riferite all'articolo 1.

  CESARE DAMIANO, Relatore per la maggioranza per la XI Commissione. Presidente, io esprimo i pareri favorevoli nel loro complesso. Allora, la XI Commissione esprime parere favorevole sugli emendamenti: Cecconi 1.219, a pagina 9 del fascicolo degli emendamenti; Cozzolino 2.211...

  PRESIDENTE. Aspetti, però, perché altrimenti non riusciamo a seguirla. Allora, mi ripete ?

  CESARE DAMIANO, Relatore per la maggioranza per la XI Commissione. Questo è un parere riassuntivo, diciamo. Questi sono i pareri...

  PRESIDENTE. Sarebbe meglio se potesse dare il parere emendamento per emendamento.

  CESARE DAMIANO, Relatore per la maggioranza per la XI Commissione. Su tutti ?

  PRESIDENTE. Quelli favorevoli, se può dirmeli uno per uno.

  CESARE DAMIANO, Relatore per la maggioranza per la XI Commissione. È quello che sto facendo, ma lei vuole che legga il testo anche ?

  PRESIDENTE. No, però dobbiamo rintracciarli.

  CESARE DAMIANO, Relatore per la maggioranza per la XI Commissione. Allora, a pagina 9, emendamento 1.200... (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  GIANLUCA PINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA PINI. Signor Presidente, come da sua richiesta, il presidente Damiano non può leggere solo i pareri favorevoli che gli interessano, ma deve leggerli tutti, perché anche noi dobbiamo Pag. 48segnare i favorevoli e i contrari e dobbiamo seguire un ordine. Lei stessa ha fatto questa richiesta e la prego di far rispettare la prassi.

  PRESIDENTE. Se il relatore inizia con i favorevoli per poi andare a tutti gli altri va bene. È un modo di procedere. Può procedere con i favorevoli e poi con tutti gli altri.
  Possiamo dividerli per articoli considerato che sono molti. Cominciamo con l'articolo 1.

  CESARE DAMIANO, Relatore per la maggioranza per la XI Commissione. Signor Presidente, io faccio come lei giustamente ha deciso. Mi pareva che fosse più utile per l'Aula avere il complesso dei pareri favorevoli da parte della Commissione e poi di conseguenza si ricavano tutti gli emendamenti per i quali c’è l'invito al ritiro o altrimenti c’è un parere contrario.

  GIANLUCA PINI. Assolutamente no. Li legga uno per uno. È sempre avvenuto così.

  PRESIDENTE. Se lei potesse procedere uno per uno sarebbe meglio, così evitiamo anche che ci siano...

  CESARE DAMIANO, Relatore per la maggioranza per la XI Commissione. Signor Presidente, dato che non abbiamo ancora i fascicoli pronti, chiederei anche un aiuto da parte degli uffici se è possibile. Allora procediamo con l'articolo 1. Le Commissioni esprimono parere contrario sugli emendamenti Dell'Orco 1.17, Chimienti 1.200, Cecconi 1.6, Lombardi 1.16, Matteo Bragantini 1.201, Fedriga 1.202, Matteo Bragantini 1.203 e 1.204, Grillo 1.7, Lombardi 1.15, Cecconi 1.205, Terzoni 1.4, Cozzolino 1.30, Lombardi 1.14, Matteo Bragantini 1.18, Cecconi 1.206, Cozzolino 1.29, Rostellato 1.9, Matteo Bragantini 1.207 e 1.208, Airaudo 1.31, Cecconi 1.209, Lombardi 1.12.
  Le Commissioni esprimono altresì parere contrario sugli emendamenti Rostellato 1.5 e Lombardi 1.13, sugli identici emendamenti Cozzolino 1.28 e Fedriga 1.214 e sugli emendamenti Matteo Bragantini 1.212 e 1.213, Cecconi 1.215 e 1.216, Invernizzi 1.19, Lombardi 1.11, Airaudo 1.32, Lombardi 1.27, Cecconi 1.217 e 1.218 e Invernizzi 1.20.
  Le Commissioni esprimono parere favorevole sull'emendamento Cecconi 1.219, mentre esprimono parere contrario sugli emendamenti Cecconi 1.220, Chiarelli 1.210 e 1.211 e sull'articolo aggiuntivo Matteo Bragantini 1.01. Abbiamo così esaurito gli emendamenti all'articolo 1, quindi rinuncio a dare un'illustrazione completa dei pareri favorevoli, come lei mi ha chiesto.

  PRESIDENTE. Il parere del Governo ?

  GIANPIERO D'ALIA, Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza. Volevo solo segnalare che, con riferimento all'emendamento Matteo Bragantini 1.207, a pagina 5, ve n’è uno identico che prevede anch'esso la soppressione del comma 4-ter dell'articolo 1, in ossequio a una prescrizione della Commissione bilancio. Credo che noi dobbiamo allineare il parere del Comitato dei diciotto, e quindi dare parere favorevole sull'emendamento Matteo Bragantini 1.207.

  PRESIDENTE. Sì, infatti, l'emendamento 1.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, si vota prima, con parere favorevole. Su questo emendamento il parere delle Commissioni è favorevole, giusto ?

  CESARE DAMIANO, Relatore per la maggioranza per la XI Commissione. Per quanto riguarda l'emendamento 1.600, da votare ai sensi articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, le Commissioni esprimono parere favorevole.

  PRESIDENTE. Se siamo d'accordo, cominciamo con l'articolo 1 e poi andiamo avanti articolo per articolo, visto che vi sono molti emendamenti.

Pag. 49

  MARCELLO TAGLIALATELA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MARCELLO TAGLIALATELA. Signor Presidente, chiedo scusa. Noi siamo, ovviamente, in una fase di discussione sul complesso degli emendamenti.

  PRESIDENTE. Siamo in fase di votazione.

  MARCELLO TAGLIALATELA. E quindi l'illustrazione e la posizione del Governo sul complesso degli emendamenti ?

  PRESIDENTE. È stata data.

  MARCELLO TAGLIALATELA. Quando ?

  PRESIDENTE. Noi adesso siamo in fase di votazione. Abbiamo chiesto i pareri e siccome sono parecchi gli emendamenti...

  MARCELLO TAGLIALATELA. Chiedo scusa, posso chiedere quando ?

  PRESIDENTE. ... mi sembrava opportuno andare articolo per articolo.

  MARCELLO TAGLIALATELA. Ma perché articolo per articolo, Presidente ? Il complesso degli emendamenti è il complesso degli emendamenti, non è articolo per articolo. È una procedura, francamente, che non comprendo. Se è complesso degli emendamenti, la posizione deve essere espressa dalle Commissioni e dal Governo sul complesso degli emendamenti.

  PRESIDENTE. Va bene, se vi sono delle obiezioni – io pensavo fosse più semplice – possiamo procedere. Adesso invito il relatore a continuare ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti agli altri articoli. Prego, presidente Sisto.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Signor Presidente, informo l'Aula che il parere è così strutturato: sull'articolo 1 la Commissione ha già indicato gli emendamenti per i quali formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, e gli emendamenti per i quali il parere è favorevole.
  Sull'articolo 2, prendendo le mosse da pagina 11 del fascicolo degli emendamenti, la Commissione esprime un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, su tutti gli emendamenti, ad eccezione degli emendamenti Cozzolino 2.211 e Cozzolino 2.59, per i quali il parere è favorevole purché riformulati.

  PRESIDENTE. Mi scusi, può ripetere ?

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Aggiungo ancora, Presidente, a quanto riferito, che la Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento 2.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

  PRESIDENTE. Quindi, sull'emendamento 2.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, il parere è favorevole. Può ripetere gli altri due, per favore ?

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Certo, Presidente. La Commissione esprime parere favorevole, purché riformulati, sugli emendamenti Cozzolino 2.211 e Cozzolino 2.59. Per quanto riguarda l'emendamento 2.400 delle Commissioni il parere è favorevole. Il parere sul subemendamento Invernizzi 0.2.401.1 è contrario, mentre è favorevole sull'emendamento 2.401 delle Commissioni. Questo per quanto riguarda l'articolo 2.
  Andando, Presidente, all'articolo 3...

  PRESIDENTE. No, aspetti. Non riusciamo a seguirla, un secondo.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Prego, sono pronto anche a ripetere, molto volentieri.

Pag. 50

  PRESIDENTE. Dovrebbe dare lettura delle riformulazioni.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Cozzolino 2.211, a condizione che sia riformulato nel senso di aggiungere alla fine le seguenti parole: «salvo proroga motivata».
  Per quanto riguarda l'emendamento Cozzolino 2.59, il parere è favorevole a condizione che sia riformulato nel senso di sopprimere il secondo periodo...

  PRESIDENTE. Aspetti. L'emendamento Cozzolino 2.59 a noi risulta inammissibile.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Presidente, chiedo che l'emendamento Cozzolino 2.59 sia accantonato per effettuare questa verifica.
  Per il resto ho già espresso i pareri sugli emendamenti riferiti all'articolo 2.
  Per quanto riguarda l'articolo 3, a partire dalla pagina 34 del fascicolo degli emendamenti, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti, tranne l'emendamento 3.400 delle Commissioni.
  Passando all'articolo 4, da pagina 37 del fascicolo degli emendamenti, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti, tranne gli emendamenti Cozzolino 4.66 e Chimienti 4.36, per i quali il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Il parere su tutti gli altri emendamenti riferiti all'articolo 4 è contrario ?

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. No, Presidente, devo aggiungere ancora il parere favorevole sugli emendamenti da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento. Si tratta dell'emendamento 4.600, da inserire a pagina 44; e dell'emendamento 4.601, sempre da inserire a pagina 44. Aggiungo ancora, sempre da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, il parere favorevole sull'emendamento 4.602, da inserire a pagina 54, sull'emendamento 4.603, da inserire a pagina 62...

  PRESIDENTE. Aspetti, pagina 62 ?

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la I Commissione. Ripeto Presidente. Emendamento (Commenti)...

  PRESIDENTE. Colleghi, sono «fuori sacco». Sono in distribuzione.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Sì, Presidente. Vanno inseriti a pagina 62, dopo l'emendamento 4.255. Se volete posso ripetere per ragioni di chiarezza. Allora, con riferimento all'articolo 4, le Commissioni esprimono parere favorevole sui seguenti emendamenti da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento: 4.600, da inserire a pagina 44 dopo l'emendamento 4.215; 4.601, da inserire a pagina 44 dopo l'emendamento 4.216; 4.602, da inserire a pagina 54 dopo l'emendamento 4.109; 4.603, da inserire a pagina 62 dopo l'emendamento 4.255; 4.604, da inserire a pagina 62 dopo l'emendamento 4.255 e il già citato 4.603; 4.605, da inserire a pagina 64 dopo l'emendamento 4.69.
  Le Commissioni raccomandano l'approvazione dei propri emendamenti «fuori sacco». Si tratta degli emendamenti 4.403, con parere favorevole...

  PRESIDENTE. Aspetti, ... La pagina ?

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Come ho detto, Presidente, sono emendamenti fuori sacco delle Commissioni. Quindi si tratta degli emendamenti 4.403 e 4.400, sempre fuori sacco e con parere favorevole. A questo emendamento...

  PRESIDENTE. Può ripetere quest'ultimo ? Non riesco a seguirla perché non ho il fascicolo.

Pag. 51

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Presidente, sono emendamenti fuori sacco.

  PRESIDENTE. Lo capisco. Allora se ci aiuta...

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Con piacere. Le Commissioni raccomandano l'approvazione del proprio emendamento 4.400...
  Non c’è pagina, Presidente: è fuori sacco.

  PRESIDENTE. Allora lo si vota dopo l'emendamento 4.100, quindi a pagina 38.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Presidente, ci sono i subemendamenti all'emendamento 4.401 delle Commissioni. Si tratta dei subemendamenti 0.4.401.1, 0.4.401.2, su cui le Commissioni esprimono parere contrario. Le Commissioni raccomandano l'approvazione del proprio emendamento 4.401.

  PRESIDENTE. Allora, questo si vota dopo l'emendamento Vacca 4.211 a pagina 41 del fascicolo.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Grazie. A seguire ancora le Commissioni raccomandano l'approvazione del loro emendamento 4.402.

  PRESIDENTE. Pagina ?

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. È sempre un emendamento fuori sacco, signor Presidente.
  Signor Presidente, ho concluso l'espressione del parere riferito agli emendamenti sull'articolo 4.

  PRESIDENTE. Aspetti, questo si vota a pagina 62, dopo l'emendamento Gnecchi 4.256.
  Poi vi è l'emendamento 4.403 delle Commissioni che si vota dopo l'emendamento Pilozzi 4.87.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Le Commissioni raccomandano l'approvazione del loro emendamento 4.403.
  Passiamo adesso all'articolo 4-bis. Le Commissioni esprimono parere contrario sul subemendamento Pesco 0.4-bis.400.1.
  Le Commissioni raccomandano l'approvazione del loro emendamento 4-bis.400.

  PRESIDENTE. Queste due proposte emendative si votano dopo l'emendamento Lenzi 4-bis.201 a pagina 84.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Le Commissioni esprimono parere favorevole sull'emendamento 4-ter.600 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, a pagina 87, dopo l'emendamento Di Salvo 4-ter.6.
  Ripeto: le Commissioni esprimono parere favorevole sull'emendamento 4-ter.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, da votarsi a pagina 87, dopo l'emendamento Di Salvo 4-ter.6.

  PRESIDENTE. Il parere sulle altre proposte emendative all'articolo 4-ter è contrario ?

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Sulle proposte emendative che ho letto il parere delle Commissioni è favorevole, mentre sulle restanti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Sta bene.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Passiamo direttamente alle proposte emendative riferite all'articolo 8, perché su tutte quelle riferite agli articoli 5, 6 e 7 le Commissioni formulano un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

Pag. 52

  PRESIDENTE. Dunque passiamo agli emendamenti riferiti all'articolo 8, a pagina 98.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Le Commissioni formulano un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 8, ad eccezione dell'articolo 8.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, sul quale le Commissioni esprimono parere favorevole, da votarsi a pagina 98, dopo l'emendamento Pilozzi 8.13. Ripeto: sull'emendamento 8.600 delle Commissioni, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, il parere è favorevole, da votarsi a pagina 98 dopo l'emendamento Pilozzi 8.13.
  Le Commissioni esprimono parere favorevole sull'emendamento 8.601, da votare sempre ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, da votarsi a pagina 99, dopo l'emendamento Rosato 8.4.
  Le Commissioni formulano poi un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 9, a partire da pagina 108.
  Analogamente, per tutti gli emendamenti riferiti agli articoli 9-bis e 9-ter, per i quali c’è un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.
  Per tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 10 si formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario, ad eccezione dell'emendamento 10.600, da votare sempre ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis del Regolamento, su cui il parere è favorevole, da votarsi dopo l'emendamento Cecconi 10.208 a pagina 115.
  Per quanto riguarda i subemendamenti all'emendamento del Governo 11.500, sul subemendamento Invernizzi 0.11.500.1...

  PRESIDENTE. Pagina ?

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. No, è un fuori sacco, signor Presidente. Sui subemendamenti Invernizzi 0.11.500.1, Terzoni 0.11.500.2 e 0.11.500.3, il parere è contrario, mentre sull'emendamento 11.500 del Governo vi è il parere favorevole dei relatori.
  E abbiamo esaurito le proposte emendative riferite all'articolo 11. Per quanto concerne gli emendamenti riferiti all'articolo 12, signor Presidente...

  PRESIDENTE. Pagina ?

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Per quanto concerne gli emendamenti riferiti all'articolo 12, che decorre da pagina 144, vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario su tutti gli emendamenti.

  PRESIDENTE. Il Governo ? Prego, Ministro D'Alia.

  GIANPIERO D'ALIA, Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello del relatore, chiederei però se è possibile un accantonamento, per una eventuale riformulazione, dell'emendamento Fedriga 4.213, a pagina 43.

  PRESIDENTE. A pagina 43 ?

  GIANPIERO D'ALIA, Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione. Sì, a pagina 43 del fascicolo, l'emendamento Fedriga 4.213: se possiamo accantonarlo per una eventuale riformulazione.

  PRESIDENTE. Onorevole Sisto ?

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Sì, signor Presidente. Accogliamo la richiesta del Governo e chiediamo l'accantonamento dell'emendamento Fedriga 4.213, a pagina 43.

  PRESIDENTE. Onorevole Invernizzi, prego.

Pag. 53

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, sugli emendamenti Dell'Orco 1.17, Chimienti 1.200, Cecconi 1.6, e Lombardi 1.16 il parere è favorevole; l'emendamento Matteo Bragantini 1.201 mi risulta ritirato...

  PRESIDENTE. Sì, va bene.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sull'emendamento Fedriga 1.202 il parere è favorevole; gli emendamenti Matteo Bragantini 1.203 e 1.204 sono stati ritirati; sull'emendamento Grillo 1.7 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario; sull'emendamento Lombardi 1.15 il parere è favorevole; per quanto riguarda l'emendamento Cecconi 1.205 mi rimetto all'Assemblea; sull'emendamento Terzoni 1.4 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario; sull'emendamento Cozzolino 1.30...

  PRESIDENTE. Parli un po’ più forte che non si sente.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Va bene. Sull'emendamento Cozzolino 1.30 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Lombardi 1.14 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Sull'emendamento Matteo Bragantini 1.18 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Cecconi 1.206 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Sull'emendamento Cozzolino 1.29 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Rostellato 1.9 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Sull'emendamento Matteo Bragantini 1.207 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Matteo Bragantini 1.208 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Airaudo 1.31 ci rimettiamo all'Assemblea.
  Sull'emendamento Cecconi 1.209 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Lombardi 1.12 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Rostellato 1.5 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Lombardi 1.13 il parere è favorevole.
  Sugli identici emendamenti Cozzolino 1.28 e Fedriga 1.214 il parere è favorevole.
  L'emendamento Matteo Bragantini 1.212 è ritirato.
  L'emendamento Matteo Bragantini 1.213 è ritirato.
  Sull'emendamento Cecconi 1.215 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Cecconi 1.216 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Invernizzi 1.19 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Lombardi 1.11 ci rimettiamo all'Assemblea.
  Sull'emendamento Airaudo 1.32 il parere è contrario.
  Sull'emendamento Lombardi 1.27 il parere è contrario.
  Sull'emendamento Cecconi 1.217 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Cecconi 1.218 ci rimettiamo all'Assemblea.
  Sull'emendamento Invernizzi 1.20 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Cecconi 1.219 ci rimettiamo all'Assemblea.
  Sull'emendamento Cecconi 1.220 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Sull'emendamento Chiarelli 1.210 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Chiarelli 1.211 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Sull'articolo aggiuntivo Matteo Bragantini 1.01 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Fedriga 2.31 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Cecconi 2.204 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Airaudo 2.64 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Sull'emendamento Cecconi 2.208 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Fedriga 2.206 il parere è favorevole.Pag. 54
  Sull'emendamento Fedriga 2.205 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Fedriga 2.23 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Colletti 2.207 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Sull'emendamento Aiello 2.63 ci rimettiamo all'Assemblea.

  PRESIDENTE. L'emendamento Aiello 2.63 è inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sull'emendamento Airaudo 2.65 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Sull'emendamento Bechis 2.209 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Bargero 2.22 il parere è contrario.
  Sull'emendamento Dall'Osso 2.17 il parere è contrario.

  PRESIDENTE. L'emendamento Matteo Bragantini 2.25 è inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sull'emendamento Cecconi 2.210 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Dadone 2.51 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Sull'emendamento Dadone 2.53 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Sull'emendamento Cozzolino 2.211 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Cozzolino 2.54 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Rostellato 2.20 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Cozzolino 2.55 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Burtone 2.201 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Nardi 2.202 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Nardi 2.203 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. L'emendamento Pisicchio 2.72 è inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sull'emendamento Rizzetto 2.16 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Sull'emendamento D'Ambrosio 2.49 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
  Sull'emendamento Cecconi 2.212 ci rimettiamo all'Assemblea.
  Sull'emendamento Matteo Bragantini 2.26 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Onorevole Invernizzi, le ricordo che l'emendamento Matteo Bragantini 2.26 è inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole sugli emendamenti Fedriga 2.27, Rostellato 2.19, Cecconi 2.213, Invernizzi 2.30, Matteo Bragantini 2.224 e Fedriga 2.24.
  Sull'emendamento Pilozzi 2.67 mi rimetto all'Assemblea. Sull'emendamento Cecconi 2.215 il parere è favorevole, mentre sugli emendamenti Taglialatela 2.214 e Airaudo 2.69 e 2.68 il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Le ricordo che l'emendamento Airaudo 2.70 è inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza .Sugli identici emendamenti Caon 2.28 e Rostellato 2.15 il parere è favorevole.
  Il parere è contrario sugli emendamenti Cozzolino 2.57 e 2.58 e Placido 2.48.

  PRESIDENTE. Le ricordo che l'emendamento Tripiedi 2.14 è inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole sugli emendamenti Lombardi 2.21, Dadone 2.60, Cozzolino 2.62, Fedriga 2.216, Cozzolino 2.61.

  PRESIDENTE. Le ricordo che l'emendamento Cozzolino 2.59 è inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. L'emendamento Cozzolino 2.59 ?

Pag. 55

  PRESIDENTE. Sì.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Mi pare che nel Comitato dei nove fosse uno di quelli che erano stati...

  PRESIDENTE. Passiamo a pagina 25, all'emendamento Airaudo 2.71, gli altri sono inammissibili.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Pagina 25, sull'emendamento Airaudo 2.71 il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Gli emendamenti Fedriga 2.32 e 2.35 sono inammissibili. È inammissibile anche l'emendamento Invernizzi 2.34. Quindi arriviamo a pagina 33 all'articolo aggiuntivo Matteo Bragantini 2.0201.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. È inammissibile anche la proposta emendativa 2.0200 ?

  PRESIDENTE. La proposta emendativa 2.0200 è inammissibile, deve andare avanti fino all'emendamento Matteo Bragantini 2.0201.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole sugli articoli aggiuntivi Matteo Bragantini 2.0201, 2.0202, 2.0203 e 2.0204. Poi c’è l'emendamento 2.400 delle Commissioni.

  PRESIDENTE. No, io qui non ce l'ho.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. È un fuori sacco.
  Sull'emendamento 2.400 delle Commissioni il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Quindi, il parere è contrario.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sul subemendamento Invernizzi 0.2.401.1 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento 2.401 delle Commissioni il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Adesso siamo a pagina 34.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sull'emendamento Airaudo 3.10 il parere è contrario. Sugli emendamenti Airaudo 3.11, Turco 3.200, Ciprini 3.9, gli identici emendamenti Turco 3.201 e Fedriga 3.202, Fedriga 3.203, il parere è favorevole. Sull'emendamento Pilozzi 3-bis.3 formulo un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Sugli articoli aggiuntivi Capodicasa 3-bis.04 e Taglialatela 3-bis.0200 il parere è contrario. Sull'emendamento Scanu 4.258...

  PRESIDENTE. No, è inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sì. Chiedo scusa, torno all'articolo 3, perché c'era l'emendamento 3.400 delle Commissioni, sul quale esprimo parere contrario. Sugli emendamenti Cominardi 4.33 e Airaudo 4.100 il parere è contrario. Sull'emendamento Fedriga 4.202 il parere è favorevole. Sull'emendamento Airaudo 4.101 il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Sull'emendamento Airaudo 4.100 il parere era contrario ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sì.

  PRESIDENTE. Poi c’è l'emendamento 4.400 delle Commissioni.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sull'emendamento 4.400 delle Commissioni il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Poi, mi dice il parere sull'emendamento Airaudo 4.101 ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. È contrario. Sull'emendamento Cominardi 4.31 mi rimetto all'Assemblea. Sugli emendamenti Cecconi 4.204, Airaudo 4.102, Cecconi 4.200, Fauttilli 4.56 e Gnecchi 4.244 il parere è contrario. Sull'emendamento Cominardi 4.16...

Pag. 56

  PRESIDENTE. È inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sugli emendamenti Airaudo 4.103 e Cirielli 4.205 il parere è contrario. Sull'emendamento Fedriga 4.206 e Ciprini 4.15 il parere è favorevole. Sugli emendamenti Vacca 4.210 e 4.211 il parere è contrario. Sugli emendamenti Fedriga 4.203, 4.201, 4.209, 4.207 e 4.208 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Qui abbiamo anche il subemendamento Tinagli 0.4.401.1.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sul subemendamento Tinagli 0.4.401.1 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Invece sul subemendamento Invernizzi 0.4.401.2 ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sul subemendamento Invernizzi 0.4.401.2 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. E poi, sull'emendamento 4.401 delle Commissioni ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sull'emendamento 4.401 delle Commissioni il parere è contrario. Poi c’è l'emendamento 4.402, sempre delle Commissioni.

  PRESIDENTE. No, aspetti, perché non ce l'ho di seguito questo. Dove eravamo rimasti ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. All'emendamento Fedriga 4.208.

  PRESIDENTE. Sul quale il parere è favorevole ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sì. Sull'emendamento Nicola Molteni 4.40...

  PRESIDENTE. È inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sugli emendamenti D'Incecco 4.245 e Antimo Cesaro 4.58 il parere è contrario.
  Sull'emendamento Fedriga ed altri 4.212 il parere è favorevole. L'emendamento Fedriga ed altri 4.213 è tra quelli da accantonare ?

  PRESIDENTE. Le confermo che è tra gli accantonati.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sugli emendamenti Fedriga 4.214 4.215 e 4.216 il parere è favorevole. Sull'emendamento Dieni 4.68 il parere è contrario. Sugli emendamenti Fedriga 4.217, 4.218 e 4.41 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Le ricordo che qua abbiamo gli emendamenti della V Commissione bilancio 4.600 e 4.601, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole su entrambi.
  Sull'emendamento D'Incecco 4.246 il parere è contrario. Sull'emendamento Pilozzi...

  PRESIDENTE. Le ricordo che l'emendamento Pilozzi 4.76 è inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sugli emendamenti Cozzolino 4.66 e 4.65 il parere è favorevole. Sull'emendamento Pilozzi 4.77 il parere è contrario. Sull'emendamento Fedriga 4.219 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Pilozzi 4.78 mi rimetto all'Aula.
  Sugli emendamenti Fedriga 4.237, Cecconi 4.221, Cecconi 4.231, Fedriga 4.222, Cecconi 4.220, Fedriga 4.223 il parere è favorevole.
  Sugli emendamenti Pilozzi 4.80, Bellanova 4.247, Di Salvo 4.225, Pilozzi 4.81, Di Salvo 4.130, il parere è contrario.
  Sull'emendamento Cecconi 4.224 il parere è favorevole.Pag. 57
  Sugli emendamenti Piazzoni 4.129, Ciprini 4.10, Pilozzi 4.79, Gnecchi 4.53 e Pilozzi 4.108 il parere è contrario.
  Sugli emendamenti Nardi 4.227, Nardi 4.229, Nardi 4.228, Nardi 4.226 mi rimetto all'Aula.
  Sugli emendamenti Chimienti 4.36, Chimienti 4.230, Fedriga 4.234, Fedriga 4.235, Fedriga 4.236 il parere è favorevole.
  Sugli emendamenti Marzana 4.19...

  PRESIDENTE. Le ricordo che l'emendamento Marzana 4.19 è inammissibile. Ed anche il successivo Capelli 4.238.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sull'emendamento Cicu 4.248 il parere è contrario. Sull'emendamento Fedriga 4.42 il parere è favorevole.
  Sugli emendamenti Fratoianni 4.109, De Mita 4.59, Ricciatti 4.123, Antimo Cesaro 4.57 il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Le ricordo che abbiamo anche l'emendamento della V Commissione Bilancio 4.602, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Pilozzi 4.82 il parere è contrario.
  Sugli emendamenti Molteni 4.37, Molteni 4.38, Cecconi 4.239 il parere è favorevole.
  Sugli emendamenti Airaudo 4.132, Iacono 4.45, Paris 4.127 il parere è contrario.
  Sugli emendamenti Cecconi 4.240 e Fedriga 4.241 il parere è favorevole.
  Sugli emendamenti Palazzotto 4.134 e 4.133 il parere è contrario.
  Sull'emendamento Fedriga 4.242 il parere è favorevole.
  Signor Presidente, esprimo parere contrario sull'emendamento Pilozzi 4.84, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Fedriga 4.243 ed esprimo parere contrario sugli emendamenti Iacono 4.46 e Pilozzi 4.86.

  PRESIDENTE. Ricordo che gli emendamenti Pilozzi 4.85 e Luigi Gallo 4.25 sono inammissibili.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Iacono 4.47 e Palazzotto 4.249. Il parere è favorevole sull'emendamento Cecconi 4.267 e sugli identici emendamenti Fedriga 4.252 e Cecconi 4.253, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Pilozzi 4.87.

  PRESIDENTE. Dopo l'emendamento Pilozzi 4.87, abbiamo l'emendamento 4.403 delle Commissioni.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento 4.403 delle Commissioni. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Cecconi 4.254, il parere è contrario sugli emendamenti Pilozzi 4.88 e Gnecchi 4.255, mentre mi rimetto all'Assemblea per sull'emendamento Gnecchi 4.256.

  PRESIDENTE. Abbiamo gli emendamenti 4.603 e 4.604 della Commissione.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, il parere è favorevole sugli emendamenti 4.603 e 4.604 della Commissione.

  PRESIDENTE. Abbiamo l'emendamento 4.402 delle Commissioni.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, il parere sull'emendamento 4.402 delle Commissioni è contrario. Esprimo parere contrario sugli identici emendamenti Fratoianni 4.112 e Gnecchi 4.251 e sull'emendamento Fratoianni 4.111, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Fedriga 4.257 e parere contrario sugli emendamenti Iacono 4.48 e Pilozzi 4.89.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Pilozzi 4.90 è inammissibile.

Pag. 58

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Dieni 4.70 e 4.69.

  PRESIDENTE. C’è l'emendamento 4.605 della Commissione bilancio, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, il parere è favorevole sull'emendamento 4.605 della Commissione bilancio. Mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Cozzolino 4.67, il parere è contrario sull'emendamento Migliore 4.136, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Costantino 4.137. Il parere è contrario sugli emendamenti Lavagno 4.259 e 4.260, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Nardi 4.261 e 4.262. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Ciprini 4.18 e sugli identici emendamenti Silvia Giordano 4.27 e Pilozzi 4.92, mentre mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Pilozzi 4.94. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Vacca 4.263 e Pilozzi 4.91, mentre mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Di Salvo 4.138.

  PRESIDENTE. Ricordo che gli emendamenti Palazzotto 4.139 e Pilozzi 4.96 sono inammissibili.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sull'emendamento 4.95.
  Esprimo parere contrario sugli emendamenti Pilozzi 4.93, Ciprini 4.264 e Taglialatela 4.266. Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Menech 4.265, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Lorefice 4.28. Mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Chimienti 4.303.

  PRESIDENTE. Ricordo che l'emendamento Rostellato 4.21 è inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Chimienti 4.24. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Paglia 4.301 e Rostellato 4.22.
  Esprimo parere contrario sull'emendamento Cecconi 4.32, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Paglia 4.304. Esprimo parere contrario sull'emendamento Chimienti 4.20.

  PRESIDENTE. Questo emendamento è inammissibile. Sono inammissibili anche gli emendamenti che lo seguono: l'emendamento Pilozzi 4.97, l'emendamento Pilozzi 4.98 e l'emendamento Chimienti 4.310.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sull'emendamento Ciprini 4.17, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Cecconi 4.311.
  Il parere è contrario sugli emendamenti Pilozzi 4.116 e Melilla 4.351. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Cecconi 4.320, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Pilozzi 4.117. Il parere è favorevole sull'emendamento Agostinelli 4.312, mentre è contrario sull'emendamento Binetti 4.300. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Fedriga 4.321 e 4.322. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Pilozzi 4.121, 4.118, 4.120, 4.122, Cecconi 4.350, sugli identici emendamenti Gnecchi 4.52 e Fratoianni 4.114 e sugli identici emendamenti Gnecchi 4.51 e Pilozzi 4.113.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Molteni 4.39, mentre esprimo parere contrario sull'emendamenti Pilozzi 4.119. Esprimo altresì parere contrario sugli identici emendamenti Cecconi 4-bis.200 e Lenzi 4-bis.201.

  PRESIDENTE. Qual è il parere sul subemendamento Pesco 0.4-bis.400.1 ?

  CRISTIAN INVERNIZZI. È contrario. Sull'emendamento 4-bis.400 delle Commissioni mi rimetto all'Assemblea.

  PRESIDENTE. Procediamo con il parere sull'emendamento Gelli 4-bis.203.

Pag. 59

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sull'emendamento Gelli 4-bis.203 e sull'emendamento Miotto 4-bis.202.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Cecconi 4-bis.204, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Marco Di Stefano 4-bis.3 e 4-bis.4 e Cecconi 4-bis.205 e 4-bis.206 e sull'emendamento Cicu 4-ter.200.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Di Salvo 4-ter.1, Fedriga 4-ter.201 e Di Salvo 4-ter.5 e 4-ter.6. Mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Di Salvo 4-ter.202.

  PRESIDENTE. Ricordo che gli emendamenti Matteo Bragantini 4-ter.05, Invernizzi 4-ter.07, Matteo Bragantini 4-ter.06 e Fedriga 4-ter.0200 e Giammanco 4-ter.0201 sono inammissibili.
  Qual è il parere sull'emendamento 4-ter.600 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere su questo emendamento è favorevole.

  PRESIDENTE. Ricordo che gli altri emendamenti sono inammissibili fino a pagina 91.
  Qual è il parere del relatore di minoranza sugli emendamenti all'articolo 5 ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sugli emendamenti Laffranco 5.201 e Da Villa 5.202 mi rimetto all'Assemblea.
  Il parere sull'emendamento Lombardi 5.2 è contrario.

  PRESIDENTE. Aspetti un secondo ! L'emendamento Laffranco 5.201 è ritirato. Invece l'emendamento Da Villa 5.202 non è ritirato. Su questo emendamento lei si rimette all'Assemblea ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sì.

  PRESIDENTE. Allora, continuiamo con l'emendamento Lombardi 5.2.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere sull'emendamento Lombardi 5.2 è contrario.
  Sull'emendamento Cozzolino 5.250 mi rimetto all'Assemblea.
  Il parere sull'emendamento Turco 5.203 è contrario.
  Il parere sugli emendamenti Fedriga 5.204 e Turco 5.205 è favorevole, mentre il parere sugli emendamenti Turco 5.206 e Cecconi 5.207 è contrario. Il parere sull'emendamento Fedriga 5.3 è favorevole.

  PRESIDENTE. L'emendamento Catalano 6.2 è inammissibile. Può passare all'emendamento Fedriga 6.201.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Fedriga 6.201 e 6.204, sugli identici emendamenti Laffranco 6.200 e Fedriga 6.202 nonché sull'emendamento Fedriga 6.203.

  PRESIDENTE. L'emendamento Catalano 6.3 è inammissibile, così come il successivo emendamento De Lorenzis 6.4. Andiamo all'emendamento Fedriga 7.200.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Fedriga 7.200 e contrario sull'emendamento Rizzetto 7.201.

  PRESIDENTE. Scusi, il parere sull'emendamento Rizzetto 7.201 è contrario ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sì.

  PRESIDENTE. Prego.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sull'emendamento Turco 7.205.

Pag. 60

  PRESIDENTE. L'emendamento Pilozzi 7.4 è inammissibile, così come il successivo emendamento Sarti 7.202. Arriviamo, dunque, all'emendamento Dieni 7.3.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sull'emendamento Dieni 7.3, mentre mi rimetto all'Assemblea sugli emendamenti Laffranco 7.203 e Turco 7.207. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Turco 7.206.

  PRESIDENTE. L'emendamento Sani 7.204 è inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Dell'Orco 8.3, mentre il parere è contrario sull'emendamento Bechis 8.200. Poi dovrei esprimere il parere sull'emendamento Pilozzi 8.13, giusto ?

  PRESIDENTE. No, sull'emendamento Nuti 8.2.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Chiedo scusa. Mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Nuti 8.2, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Pilozzi 8.13. Sull'emendamento Labriola 8.17...

  PRESIDENTE. Aspetti, perché prima abbiamo l'emendamento 8.600 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere sull'emendamento 8.600 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, è favorevole.

  PRESIDENTE. È favorevole ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sì.

  PRESIDENTE. Bene. Continuiamo allora e passiamo all'emendamento Labriola 8.17.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Labriola 8.17, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Labriola 8.16.

  PRESIDENTE. Dunque, si rimette all'Assemblea sull'emendamento Labriola 8.17 ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sì, Presidente.

  PRESIDENTE. Qual è il parere sull'emendamento Labriola 8.16 ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Contrario.

  PRESIDENTE. Sta bene.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Rosato 8.4, mentre il parere è contrario sull'emendamento Di Salvo 8.8...

  PRESIDENTE. Aspetti, abbiamo prima un altro emendamento. Deve esprimere il parere sull'emendamento 8.601 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere sull'emendamento 8.601 da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, è favorevole.

  PRESIDENTE. Favorevole ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sì.

  PRESIDENTE. Sta bene.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sull'emendamento Di Salvo 8.8.

  PRESIDENTE. L'articolo aggiuntivo De Menech 8.07 è inammissibile, così come il Pag. 61successivo articolo aggiuntivo Ciprini 8.02. Invece sull'emendamento Di Salvo 8.8 aveva espresso parere contrario ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Sì.

  PRESIDENTE. Quindi, siamo adesso a pagina 101 del fascicolo degli emendamenti. Con la successiva proposta emendativa, Taglialatela 8.0200, andiamo a finire a pagina 106 del fascicolo degli emendamenti. Qual è il parere sull'articolo aggiuntivo Taglialatela 8.0200 ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Taglialatela 8.0200 e 8.201. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Gianluca Pini 9.200 e 9.201, Chimienti 9.202, 9.203, 9.204, 9.205, 9.206 e 9.207. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Gianluca Pini 9-bis.200, 9-bis.201, 9-bis.206, 9-bis.202, 9-bis.203, 9-bis.205, 9-bis.204, 9-bis.207 e 9-bis.208.

  PRESIDENTE. L'articolo aggiuntivo Pilozzi 9-bis.01 è inammissibile. Passiamo all'articolo 10.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Pilozzi 10.15, Dieni 10.13, Laffranco 10.200 e Fedriga 10.201. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Cozzolino 10.7, parere contrario sull'emendamento Cozzolino 10.5 e parere favorevole sull'emendamento Cozzolino 10.8. Esprimo parere contrario sull'emendamento Pilozzi 10.14, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Cecconi 10.202, Cozzolino 10.10, Cecconi 10.203 e 10.204, Cozzolino 10.11, 10.12 e 10.6, Fedriga 10.205. Sull'emendamento Cecconi 10.207 mi rimetto all'Assemblea. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Laffranco 10.206 e Cecconi 10.208.

  PRESIDENTE. Aspetti, abbiamo prima l'emendamento 10.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole. Esprimo altresì parere favorevole sugli emendamenti Matteo Bragantini 10.209 e 10.210. Esprimo parere contrario sull'emendamento Carrescia 11.56. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Terzoni 11.7, Matteo Bragantini 11.16, Terzoni 11.4 e 11.3, Caparini 11.19 e 11.18, Grimoldi 11.20 e Carrescia 11.220.

  PRESIDENTE. Adesso ci sono tre subemendamenti, il subemendamento Invernizzi 0.11.500.1, il subemendamento Terzoni 0.11.500.2 e il subemendamento Zolezzi 0.11.500.3, e poi vi è l'emendamento 11.500 del Governo.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Signor Presidente, il parere è favorevole sul subemendamento Invernizzi 0.11.500.1, mi rimetto all'Assemblea sul subemendamento Terzoni 0.11.500.2 e il parere è contrario sul subemendamento Zolezzi 0.11.500.3.

  PRESIDENTE. E sull'emendamento 11.500 del Governo ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. L'emendamento Latronico 11.301 è stato ritirato. Qual è il parere sull'emendamento Bratti 11.302 ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Sull'emendamento Vignali 11.300 ?

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere è contrario, così come sull'emendamento Carrescia 11.60. Il parere è favorevole sugli emendamenti Grimoldi 11.21 e 11.22, Carrescia 11.59 e Grimoldi 11.23 e 11.257.
  Il parere è contrario sugli emendamenti Pilozzi 11.43, Carrescia 11.215, Catalano 11.291 e Terzoni 11.2, mentre il parere è Pag. 62favorevole sugli identici emendamenti Pizzolante 11.207 e Bratti 11.251 e sull'emendamento Grimoldi 11.259.
  Il parere è contrario sull'emendamento Schullian 11.49.

  PRESIDENTE. È stato ritirato.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere è contrario sull'emendamento Matarrese 11.35, mentre il parere è favorevole sull'emendamento Invernizzi 11.24. Sull'emendamento Schullian 11.52...

  PRESIDENTE. È stato ritirato, così come l'emendamento Schullian 11.51.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole sull'emendamento Grimoldi 11.260, mentre il parere è contrario sull'emendamento Matarrese 11.36. Il parere è favorevole sull'emendamento Matteo Bragantini 11.25, mentre il parere è contrario sugli emendamenti Matarrese 11.37 e 11.38 e Busto 11.8. Sull'emendamento Schullian 11.50...

  PRESIDENTE. È stato ritirato.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole sull'emendamento Grimoldi 11.256, mentre il parere è contrario sull'emendamento Realacci 11.41 e sugli identici emendamenti Latronico 11.210 e Bratti 11.250. Il parere è favorevole sugli identici emendamenti Grimoldi 11.26 e Cicu 11.200, mentre il parere è contrario sugli emendamenti Pilozzi 11.44 e Busto 11.9.
  Il parere è favorevole sull'emendamento Caparini 11.27, mentre il parere è contrario sugli emendamenti Busto 11.10, Catalano 11.255 e Terzoni 11.6. Il parere è favorevole sull'emendamento Invernizzi 11.28, mentre il parere è contrario sugli emendamenti Carrescia 11.61, Pilozzi 11.45, Terzoni 11.212 e 11.5 e Carrescia 11.57.
  Il parere è favorevole sull'emendamento Grimoldi 11.15 mentre è contrario sull'emendamento Catalano 11.290. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Matteo Brigantini 11.29 e sugli identici emendamenti Braga 11.13, Pizzolante 11.206 e Invernizzi 11.258. Il parere è contrario sull'emendamento Pilozzi. 11.46

  PRESIDENTE. L'emendamento Pilozzi 11.46 è inammissibile.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sull'emendamento Bonafede 11.292

  PRESIDENTE. Anche l'emendamento Bonafede 11.292 è inammissibile. Arriviamo all'emendamento Mannino 12.9

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere è contrario sugli emendamenti Mannino 12.9, Labriola 12.27, Labriola 12.30, Micillo 12.220.

  PRESIDENTE. Gli emendamenti Micillo 12.220, 12.221 e 12.222 sono inammissibili.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere è contrario sugli emendamenti Crippa 12.200, Mannino 12.1, De Lorenzis 12.17, Labriola 12.28, De Lorenzis 12.16. Il parere è favorevole sull'emendamento Matteo Bragantini 12.201.
  Esprimo parere contrario sugli emendamenti Crippa 12.202, De Lorenzis 12.25 e 12.223, Pilozzi 12.224, nonché sugli emendamenti De Lorenzis 12.19, 12.20, 12.11, 12.23, 12.22, 12.10, 12.203, 12.24, 12.21, 12.18 e 12.12.

  PRESIDENTE. Siamo all'emendamento Crippa 12.204.

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il Ministro ascolta. C'era un po’ di capannello...

  PRESIDENTE. Scusate colleghi. Possiamo continuare, se non vi dispiace ? Vada pure avanti, grazie.

Pag. 63

  CRISTIAN INVERNIZZI, Relatore di minoranza. Il parere sull'emendamento Crippa 12.204 è contrario, mentre è favorevole sull'emendamento Matteo Brigantini 12.205. Il parere è contrario sugli emendamenti Mannino 12.2, Labriola 12.29, Mannino 12.3 e 12.4, nonché sugli identici emendamenti Mannino 12.5 e Pilozzi 12.31. Il parere è inoltre contrario sugli emendamenti Mannino 12.6 e 12.7, Turco 12.208, Busto 12.8, Businarolo 12.209, 12.210 e 12.211, Matarrese 12.26, Businarolo 12.212, Pilozzi 12.32. Sull'emendamento 12....

  PRESIDENTE. L'emendamento Mannino 12.01 è inammissibile. La ringrazio.
  Avverto che tutte le proposte emendative a prima firma di deputati appartenenti al gruppo Scelta Civica per l'Italia, sono ritirate ad eccezione del subemendamento Tinagli 0.4.401.1.
  Avverto che sono stati ritirati dai presentatori gli emendamenti Matteo Bragantini 1.201, 1.203, 1.204, 1.212 e 1.213 nonché l'emendamento Terzoni 1.4.

  ALFONSO BONAFEDE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. A che titolo ?

  ALFONSO BONAFEDE. Signor Presidente, riguardo all'inammissibilità di un emendamento. Vorrei ricorrere contro tale inammissibilità. Si tratta in particolare dell'emendamento 11.292 a mia prima firma. Probabilmente qui c’è, Presidente, un errore tecnico.

  PRESIDENTE. Lo rivaluteremo.

  ALFONSO BONAFEDE. Vorrei esporre le ragioni dell'opposizione brevemente, Presidente, un minuto, perché probabilmente c’è un errore tecnico.
  L'emendamento riguarda il comma 14-bis dell'articolo 11, che fa riferimento all'articolo 108, comma 8, del codice delle leggi antimafia che è stato recepito con il decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, e successive modificazioni. Ora, tra le successive modificazioni c’è anche il decreto legislativo n. 218 del 2012. Praticamente, quando nel comma 14-bis si inserisce l'inciso «articolazioni centrali e periferiche» ci si riferisce all'utilizzazione, non solo del Corpo di polizia forestale, ma anche del Corpo di polizia penitenziaria. Siccome il mio emendamento riguardava proprio l'impiego del Corpo di polizia penitenziaria, potrei capire qualsiasi motivo di inammissibilità ma non il fatto che non ci sia connessione, perché la connessione è evidente. Il comma 14-bis inserisce le parole «e periferiche» in un comma in cui si parla, non solo del Corpo di polizia forestale, ma anche del Corpo di polizia penitenziaria. Quindi, riguardando nel mio emendamento: il Corpo di polizia penitenziaria, direi che non può non esserci connessione oggettiva.
  Tra l'altro, aggiungo, Presidente, una valutazione di merito: siccome si finisce con il concepire che il Corpo di polizia penitenziaria venga utilizzato nelle articolazioni periferiche della DIA, proprio in un momento in cui il sovraffollamento delle carceri è argomento centrale del dibattito politico e istituzionale, direi che un piano, come quello previsto dal mio emendamento, predisposto dal Ministro della giustizia sia fondamentale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Allora, ci riserviamo di valutarlo.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Dell'Orco 1.17.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Dell'Orco. Ne ha facoltà.

  MICHELE DELL'ORCO. Signor Presidente, con questo emendamento intendiamo prevedere un ulteriore taglio delle auto blu, con il proposito di destinare i risparmi così ottenuti al Corpo dei vigili del fuoco, ed in particolare ai comandi provinciali che lavorano nelle emergenze e in tutti i contesti di estrema difficoltà operativa...

Pag. 64

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore possiamo prendere posto ? Cominciamo con la votazione.

  MICHELE DELL'ORCO. Ogni ulteriore auto blu tagliata potrebbe, ad esempio, finanziare l'acquisto di mezzi e attrezzature per i vigili del fuoco. I vigili del fuoco soffrono da tempo di un'eccessiva carenza di mezzi, personale e risorse, che spesso paralizza la loro attività e il loro utilissimo servizio a favore della collettività. La situazione è stata aggravata nel 2012, quando è stato fatto un forte taglio economico per il comparto sicurezza.
  Con questo emendamento chiediamo a tutta l'Aula, che è... molto interessata, che le risorse, i soldi nella pubblica amministrazione... Scusi, Presidente, chiedo di liberare i banchi del Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore possiamo prendere posto ? Stiamo per passare ai voti.

  MICHELE DELL'ORCO. Con questo emendamento vogliamo che le risorse, i soldi nella pubblica amministrazione arrivino là dove più servono, vicino ai cittadini e non vengano sprecati per servizi di rappresentanza per portare a spasso super dirigenti ed eletti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento dell'Orco 1.17, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gelmini... Galperti... Terrosi... Anzaldi.... Romele... Frusone... Polverini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  406   
   Votanti  405   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
 147    
    Hanno votato
no  258).    

  CARLO SIBILIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. A che titolo ?

  CARLO SIBILIA. Per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. A quale articolo ?

  CARLO SIBILIA. Articolo 8 e successivi.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CARLO SIBILIA. Volevo sapere se lei aveva delle informazioni su dove sono finiti i deputati di «sciolta» civica perché ho capito che Monti è andato dal Ministro per cercare il cane però....(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

  PRESIDENTE. Non è nel merito. Io non ho informazioni. Noi continuiamo i nostri lavori.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Chimienti 1.200, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrescia... Rughetti... Rughetti non riesce a votare se qualcuno può assisterlo per favore...Pag. 65
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  410   
   Votanti  378   
   Astenuti   32   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato
 116    
    Hanno votato
no  262).    

  Passiamo all'emendamento Cecconi 1.6, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare il deputato Cecconi. Ne ha facoltà.

  ANDREA CECCONI. Signor Presidente, ritiro l'emendamento 1.6 a mia prima firma.

  PRESIDENTE. Sta bene.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Lombardi 1.16, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Dieni. Ne ha facoltà.

  FEDERICA DIENI. Signor Presidente, questo articolo potrà essere anche denominato «auto blu per chi vuoi tu», visto che è con questi emendamenti che noi vogliamo apportare delle modifiche per ridurre gli sprechi e, quindi, eliminare l'acquisto di auto blu, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture. Non capiamo come mai in un momento di crisi come questo si vogliano tagliare tutti gli stipendi e si vogliano dare soltanto 14 euro lordi con la legge di stabilità ai dipendenti pubblici, e quello che non viene mai tagliato in questo Stato sono le auto blu. Quindi noi chiediamo a gran voce che questo emendamento passi, altrimenti non dovrete dare una risposta o una spiegazione a noi, ma dovrete darla agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lombardi 1.16.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrescia, Spadoni, Madia, Binetti, mi sembra che abbiano votato tutti.  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  413   
   Votanti  411   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
 150    
    Hanno votato
no  261).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 1.202, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Madia. Ci siamo ? Hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  413   
   Votanti  411   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
  48    
    Hanno votato
no  363).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grillo 1.7, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere contrario del relatore di minoranza ove non ritirato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 66

  Simoni, Fabbri, Boccuzzi, Sorial.  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  418   
   Votanti  416   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato
 128    
    Hanno votato
no  288).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lombardi 1.15, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Giacomelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  417   
   Votanti  416   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato
 145    
    Hanno votato
no  271).    

   (Il deputato Verini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 1.205, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, mentre il relatore di minoranza si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

  Bossa ? Pilozzi ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  414   
   Votanti  365   
   Astenuti   49   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato
  97    
    Hanno votato
no  268).    

  Passiamo all'emendamento Terzoni 1.4, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, mentre il relatore di minoranza invita al ritiro altrimenti il parere è contrario, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Ha chiesto di parlare la deputata Terzoni. Ne ha facoltà.

  PATRIZIA TERZONI. Signora Presidente, è stato ritirato già in precedenza.

  PRESIDENTE. D'accordo, è ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cozzolino 1.30, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, mentre il parere del relatore di minoranza è favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marco Di Maio ? Stumpo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  418   
   Votanti  417   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato
 147    
    Hanno votato
no  270).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lombardi 1.14, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, mentre il relatore di minoranza invitava al ritiro.Pag. 67
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brandolin ? Carrescia ? Duranti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  421   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato
 129    
    Hanno votato
no  292).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Matteo Bragantini 1.18, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo ed il parere favorevole del relatore di minoranza, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  419   
   Votanti  417   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato
  50    
    Hanno votato
no  367).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cecconi 1.206 con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, mentre il relatore di minoranza invita al ritiro.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Signora Presidente, su questo emendamento va premesso ovviamente che il MoVimento 5 Stelle è per una reale razionalizzazione delle spese della pubblica amministrazione e per la riduzione del numero delle auto blu drastico. Consideriamo che le Asl ad oggi hanno un patrimonio di autovetture pari a circa 19.000 autovetture. Poi sapere cosa ci facciano è molto interessante. In ogni caso, laddove proprio si debba ricorrere all'acquisto di nuove autovetture, noi con questo emendamento abbiamo chiesto che siano autovetture a GPL o a metano, quindi appunto ci sia un rispetto per l'ambiente.
  Ma, soprattutto, quello che ci preme sottolineare è che queste autovetture debbano essere dotate di scatola nera per monitorare i chilometri percorsi affinché chi le usa non le usi a proprio giovamento, ovviamente. Tale monitoraggio, inoltre, e quindi il controllo delle scatole nere deve essere effettuato da agenzie esterne specializzate, scelte previo avviso nazionale entro il 30 giugno 2013.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 1.206.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stumpo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  418   
   Votanti  390   
   Astenuti   28   
   Maggioranza  196   
    Hanno votato
 101    
    Hanno votato
no  289).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cozzolino 1.29, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo mentre il parere del relatore di minoranza è favorevole.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Signora Presidente, l'emendamento lascia intatto il Pag. 68senso e le finalità del comma 4-bis introdotto al Senato ma cita letteralmente il comma 144 della legge di stabilità 2012 che individua in maniera puntuale i casi esclusi dal blocco degli acquisti di nuove automobili. In questo modo evitiamo che grazie alla formulazione più generica del testo originario si possa aggirare il divieto posto ai commi precedenti.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cozzolino 1.29.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Caparini, Rostan...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  421   
   Votanti  418   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato
 116    
    Hanno votato
no  302).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rostellato 1.9, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, mentre il relatore di minoranza, ove non ritirato, esprime parere contrario, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  418   
   Votanti  417   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato
 125    
    Hanno votato
no  292).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

  Giacomelli, Malisani, Dieni, Petraroli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  424   
   Votanti  327   
   Astenuti   97   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato
 326    
    Hanno votato
no    1).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 1.31, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il relatore di minoranza che si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Abrignani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  400   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  32    
    Hanno votato
no  368).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cecconi 1.209.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Signor Presidente, questo emendamento riguarda la riduzione delle spese di consulenza a carico della pubblica amministrazione. Non abbiamo Pag. 69capito perché sono stati esclusi alcuni enti pubblici come università, per esempio, gli enti e le fondazioni di ricerca e gli organismi equiparati, nonché gli istituti culturali e anche gli istituti e le consulenze necessarie alla privatizzazione e alla regolamentazione del settore finanziario. Allora, siccome purtroppo l'uso delle consulenze nelle pubbliche amministrazioni è stato sempre o nella maggioranza dei casi strumento per dare incarichi agli amici degli amici, noi abbiamo chiesto che non ci fosse nessun ente pubblico escluso dalla riduzione delle consulenze. Abbiamo chiesto anche un abbassamento del tetto di spesa, dall'80 per cento dell'anno precedente al 60 per cento dell'anno precedente. Ricordiamo che questo è il decreto della razionalizzazione della spesa pubblica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 1.209, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Madia, Lainati, Gribaudo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  424   
   Votanti  423   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 148    
    Hanno votato
no  275).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lombardi 1.12, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Locatelli, Zoggia, Pesco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  424   
   Votanti  392   
   Astenuti   32   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato
 116    
    Hanno votato
no  276).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rostellato 1.5, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevoli Nesci, Lupo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  425   
   Votanti  424   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 148    
    Hanno votato
no  276).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Lombardi 1.13.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. L'emendamento riduce ulteriormente il limite di spesa per la pubblica amministrazione, inserito nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuato annualmente dall'ISTAT, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge n. 196 del 2009, nonché alle autorità indipendenti e alla Commissione nazionale per la società e la borsa (Consob), previsto per il Pag. 702014 per gli incarichi di consulenze e studi ponendolo al 50 per cento della spesa sostenuta nel 2013.
  Quindi riduzione della spesa, visto che non ci sono mai i soldi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lombardi 1.13, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevoli Segoni, Preziosi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  426   
   Votanti  394   
   Astenuti   32   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato
 117    
    Hanno votato
no  277).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cozzolino 1.28.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Signor Presidente, nella scia dell'emendamento precedente qui saliamo di un grado: si riduce ulteriormente il limite della spesa della pubblica amministrazione previsto per il 2014 per incarichi di consulenze e studi ponendolo al 60 per cento. Vediamo se questo passa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cozzolino 1.28, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  419   
   Votanti  386   
   Astenuti   33   
   Maggioranza  194   
    Hanno votato
 114    
    Hanno votato
no  272).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cecconi 1.215.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Signor Presidente, in questo comma del decreto-legge non si capisce per quale motivo sono state escluse, per esempio, la ASL, le ASP, gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e le università.
  Allora io dico che tutte le strutture sanitarie hanno bisogno di medici ed infermieri, non hanno bisogno di consulenti e incarichi vari, quindi non capisco per quale motivo in questo comma non è stata inserito che a bilancio devono essere indicate anche le voci relative alle consulenze di queste strutture, poi non mi si venga a dire nella legge di stabilità che non ci sono i soldi per il personale sanitario, me lo auguro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 1.215, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 71

  Grillo, Vacca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  429   
   Votanti  428   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
 149    
    Hanno votato
no  279).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 1.216, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bargero...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  421   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato
 145    
    Hanno votato
no  276).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Lombardi 1.11.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Signor Presidente, con riferimento al comma 6 si osserva che esso riguarda l'intero comparto delle amministrazioni pubbliche incluse nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, ivi inclusi dunque gli enti territoriali. Sarebbe pertanto opportuno fare anche riferimento alla disciplina dell'armonizzazione dei bilanci e degli schemi contabili contenuta per le amministrazioni territoriali nel decreto legislativo n. 118 del 2011, come suggerito dal dossier del Servizio studi, che ogni tanto andrebbe letto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lombardi 1.11, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e sul quale il relatore di minoranza si è rimesso all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  425   
   Votanti  408   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato
 128    
    Hanno votato
no  280).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 1.32, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, del relatore di minoranza e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simone Valente...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  425   
   Votanti  424   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 129    
    Hanno votato
no  295).    

  (La deputata Di Salvo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

Pag. 72

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Lombardi 1.27, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, del relatore di minoranza e della V Commissione (Bilancio).
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Dieni. Ne ha facoltà.

  FEDERICA DIENI. Grazie Presidente, questa proposta emendativa consente di stornare risparmi di spesa per le consulenze, ottenuti nel 2014 dalle varie amministrazioni, e di impiegarli per assumere i vincitori e, in caso di esaurimento di tale categoria, di idonei in graduatoria presso le stesse amministrazioni dello Stato.
  Quindi, per l'anno 2014, ciascuna amministrazione potrà contare, oltre che sul 20 per cento del turn over, quindi le cessazioni dei rapporti di lavoro del 2013, anche su questi fondi aggiuntivi che saranno vincolati all'assunzione di vincitori e idonei presenti nelle rispettive graduatorie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lombardi 1.27.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Locatelli, Cassano, Stumpo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  425   
   Votanti  424   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 129    
    Hanno votato
no  295).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cecconi 1.217, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Questo è sempre un emendamento in tema di consulenze. Apprezziamo lo sforzo del Governo che, al comma 5, fissa il tetto del 90 per cento della spesa del 2012 per le ulteriori consulenze, però, siccome di solito gli incarichi per consulenze vengono conferiti da dirigenti che hanno degli stipendi di consueto molto elevati, di oltre 100 mila euro annui, crediamo che questa sanzione di mille euro sia semplicemente ridicola.
  Per questo motivo, affinché sia un reale deterrente e non il solito fumo negli occhi di questo Governo, chiediamo che la multa venga aumentata da 5 mila a 25 mila euro, così magari il ditino che deve andare a firmare l'incarico della consulenza si sentirà un pochettino intorpidito a pensare alla multa che gli può arrivare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 1.217.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grassi, Giulietti, Duranti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  424   
   Votanti  422   
   Astenuti  2   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 142    
    Hanno votato
no  280).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 1.218, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, mentre il relatore di minoranza si rimette all'AssembleaPag. 73
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bossa, Cani... Chi altro ? Guardate un po’ bene. Cani ha votato. Bene.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  423   
   Votanti  374   
   Astenuti   49   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato
  94    
    Hanno votato
no  280).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Invernizzi 1.20, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Grillo, Cassano... Chi altro ? Bargero ha votato. Grillo ha dei problemi. Ha votato. Ci siamo tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  425   
   Votanti  423   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
  20    
    Hanno votato
no  403).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 1.219, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo, mentre il relatore di minoranza si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stumpo, Folino, Madia, Giammanco, Madia... Tutti verdi ! Bene. Allora, hanno votato tutti ? Bene.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  423   
   Votanti  422   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 422).    

  (La deputata Polverini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cecconi 1.220, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e sul quale il relatore di minoranza ha formulato l'invito al ritiro.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Signor Presidente, in realtà questo emendamento è correlato a quello di prima, perché noi con quello di prima abbiamo chiesto che almeno una volta all'anno vengano inviati gli ispettori per verificare che, appunto, i vincoli di spesa vengano rispettati. Con questo emendamento chiediamo semplicemente che gli ispettori, qualora dovessero ravvisare delle violazioni di questi vincoli di spesa, entro una settimana lo comunichino alla Corte dei conti.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (ore 21)

  GIULIA GRILLO. Quindi, in realtà, visto che, appunto, controllo e sanzione vanno insieme, per rendere effettivamente operativo e utile questo controllo riteniamo che ci debba essere anche un vincolo di tempo entro il quale poi gli ispettori devono trasmettere le informazioni raccolte e se ci sono state irregolarità. Quindi, è perfettamente ragionevole come emendamento e si collega con quello Pag. 74che abbiamo appena votato favorevolmente. Quindi, invito l'Aula a votare a favore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sannicandro. (Commenti). Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Vi ringrazio dell'attenzione (Commenti)...

  PRESIDENTE. Ha raccolto entusiasmi, onorevole Sannicandro.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Intervengo semplicemente per chiedere se c’è in Aula il collega Brunetta, perché non so se fisicamente è presente ma il suo spirito aleggia, aleggia abbondantemente in tutti questi emendamenti che noi allegramente stiamo approvando o respingendo, a seconda delle posizioni.
  Stiamo dipingendo la pubblica amministrazione come un covo di malfattori che hanno bisogno di guardiani almeno una volta all'anno o una volta a settimana. Non solo, ma stiamo dando l'impressione che il nostro ordinamento non abbia strumenti idonei per colpire il malaffare e la corruzione. Non è che oggi siamo all'anno uno del diritto amministrativo, dell'ordinamento amministrativo o della responsabilità contabile. Non stiamo inventando oggi la Corte dei conti o l'obbligatorietà di ricorrere alla Corte dei conti. Allora, io direi ai colleghi: cerchiamo di darci una regolata, perché sono migliaia i lavoratori che con un modestissimo stipendio mandano avanti la macchina burocratica dello Stato italiano, che tanto noi qua stiamo calpestando (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà). Diamoci una regolata per favore. Scusate lo sfogo, ma – ripeto – io credo che anche da un punto di vista tecnico dovremmo darci proprio una regolata.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 1.220, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Placido, Scotto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  413   
   Votanti  410   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
  97    
    Hanno votato
no  313).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Matteo Bragantini 1.01, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  D'Ambrosio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  418   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato
 115    
    Hanno votato
no  303).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 2.31, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 75

  Folino, Rizzetto, Locatelli, Binetti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  420   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato
 116    
    Hanno votato
no  304).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 2.204, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Moretti, Rizzetto, Caparini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  425   
   Votanti  424   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 116    
    Hanno votato
no  308).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Airaudo 2.64.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Airaudo. Ne ha facoltà.

  GIORGIO AIRAUDO. Signor Presidente, questo è un emendamento soppressivo. Rapidamente, questo emendamento interviene sul comma 1 per ampliare la possibilità di assumere nelle aree in cui non vi sono posizioni in soprannumero. A noi pare che negare la possibilità di assumere anche in quelle aree in cui non vi è soprannumero sia una restrizione non tollerabile. Quindi, chiediamo di votare questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 2.64, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, sul quale il relatore di minoranza aveva formulato un invito al ritiro e con il parere contrario della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Paola Bragantini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  420   
   Votanti  324   
   Astenuti   96   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato
  31    
    Hanno votato
no  293).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 2.208, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Boccuzzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  425   
   Votanti  422   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 115    
    Hanno votato
no  307).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

Pag. 76

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 2.206, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  415   
   Votanti  324   
   Astenuti   91   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato
  25    
    Hanno votato
no  299).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare e la deputata Lupo ha segnalato che avrebbe voluto astenersi).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 2.205, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Sorial...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  325   
   Astenuti   97   
   Maggioranza  163   
    Hanno votato
  20    
    Hanno votato
no  305).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo all'emendamento Colletti 2.207.
  Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Colletti 2.207 lo ritirano.
  Passiamo all'emendamento Airaudo 2.65.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 2.65, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, del relatore di minoranza e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Villarosa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  422   
   Votanti  420   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato
 128    
    Hanno votato
no  292).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bechis 2.209, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Brandolin, Galperti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  421   
   Votanti  419   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato
 117    
    Hanno votato
no  302).    

Pag. 77

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare e la deputata Nicchi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  L'emendamento Bargero 2.22 è ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dall'Osso 2.17, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, del relatore di minoranza e della V Commissione (Bilancio)
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Caparini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  419   
   Votanti  418   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato
 128    
    Hanno votato
no  290).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Dovremmo ora passare all'esame degli emendamenti riferiti al comma 8 dell'articolo 2 del provvedimento in esame. Poiché su tale comma incide l'emendamento 2.400 presentato dalle Commissioni nella giornata odierna, sul quale la Commissione bilancio non ha espresso il prescritto parere, dobbiamo accantonare tale proposta emendativa, su cui risulta alla Presidenza che la V Commissione (Bilancio) si esprimerà nella giornata di domani, nonché le proposte emendative riferite a tale comma, che sono gli emendamenti Cecconi 2.210 e Dadone 2.51.
  Passiamo dunque all'emendamento Dadone 2.53.
  Ha chiesto di parlare la deputata Dadone. Ne ha facoltà.

  FABIANA DADONE. Signor Presidente, il comma che qui si intende abrogare proroga gli incarichi dei dirigenti esterni conferiti dalle amministrazioni provinciali fino al 31 dicembre 2014. Nella prossima primavera, quella del 2014, scadranno gli organi di molte province italiane, dunque l'effetto di questo comma 8-bis è quello di prolungare tutte le scadenze in quelle province, però, di ulteriori sei mesi. Il problema è che rispetto all'articolo 110 del Testo Unico degli enti locali, i contratti dei dirigenti esterni devono avere una durata massima coincidente con il mandato del presidente della provincia, il che significa che tale mandato deve scadere quando scade il mandato del presidente della provincia o, in certi casi, dei commissari. Questo è il motivo per il quale abbiamo proposto l'abrogativo. Abbiamo discusso in Commissione a lungo, anche con il Governo, della proposta abrogativa e ho tenuto a spiegarla perché comunque siamo riusciti a trovare una sorta, non di accordo, ma di quadra, perché accetteremo la riformulazione successiva in maniera che ci sia una continuità. Cioè se si arriva alla proroga fino al 30 giugno 2014, ok, anche se noi – chiaro – preferiremmo l'abrogazione in tronco del comma 8-bis.

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Dadone, solo per capire meglio. Ritira questo emendamento ?

  FABIANA DADONE. No, Presidente.

  PRESIDENTE. Quindi, mantiene la votazione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Lorefice. Ne ha facoltà.

  MARIALUCIA LOREFICE. Signor Presidente, con questo emendamento chiediamo di sopprimere il comma 8-bis, poiché questo comma fa sì che vengano prorogati i contratti dei dirigenti delle province che hanno acquisito tale qualifica grazie alle lottizzazioni partitiche, senza mai, per inciso, aver partecipato ad alcun concorso. Sempre in questo comma si sostiene che la proroga di quei contratti Pag. 78viene fatta per l'esigenza di assicurare la prestazione dei servizi essenziali delle province.
  Ebbene, mancano i servizi essenziali ma sono ben altri, per esempio quelli ai disabili. Vorrei ricordare che nella provincia di Ragusa, per esempio, mancano proprio i fondi destinati all'assistenza e al trasporto disabili a scuola e che le mamme stanno occupando proprio in questi giorni il palazzo della provincia per avere ciò che è semplicemente un diritto. Le istituzioni, come sempre, rimangono sorde di fronte alle necessità dei cittadini e preferiscono elargire favori a destra e a manca ad amici di amici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Ministro D'Alia. Ne ha facoltà.

  GIANPIERO D'ALIA, Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione. Signor Presidente, noi abbiamo chiesto ai colleghi presentatori anche dell'emendamento 2.211 di rendere più flessibile questa previsione. Nel senso che noi condividiamo la necessità di allineare la durata degli incarichi dirigenziali alla durata degli organi di gestione delle province, però, onde evitare eventualmente di dover tornare ad intervenire con una norma di legge, occorre prevedere, in casi eccezionali, la possibilità di prorogare i rapporti contrattuali non in via generalizzata per tutte le province, ma solo per quegli enti che dovessero avere una complessità di attività successiva al 30 giugno 2014 e dovessero avere la necessità di utilizzare questo personale anche dopo per un periodo limitato e per una condizione eccezionale.
  Per questa ragione ribadiamo che, se i colleghi accettano la riformulazione che noi abbiamo proposto dell'emendamento 2.211, il parere del Governo e anche della Commissione è favorevole e lo accoglieremmo. In caso contrario, la previsione è così rigida che qualora fosse necessaria una prosecuzione dell'attività amministrativa delle province, anche funzionale alla fusione e all'accorpamento, dovremmo tornare con un nuovo intervento legislativo per prorogare per singoli enti; il che non mi sembra abbastanza logico anche dal punto di vista dell'economia dei nostri lavori. Quindi, se si accetta questa riformulazione per noi va bene accogliere la proposta dei colleghi del gruppo MoVimento 5 Stelle.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pilozzi. Ne ha facoltà.

  NAZZARENO PILOZZI. Intervengo per dire al Ministro, riguardo a questo articolo, che noi sulle province non è che possiamo intervenire con un decreto alla settimana: uno con il femminicidio, poi uno lo facciamo oggi con il decreto sulla pubblica amministrazione e poi stiamo discutendo in Commissione la legge Delrio.
  Io credo che questo articolo è un articolo sbagliato, perché noi davamo la possibilità ai presidenti di provincia in scadenza, prima di finire il proprio mandato, di prorogare i dirigenti che avevano nominato cinque anni prima. Ora, io voglio capire bene se in questa riformulazione è previsto che comunque, nel caso di necessità, la proroga dal 30 giugno al 30 dicembre si fa comunque dopo il 30 giugno oppure se uno già a gennaio stabilisce che sta nel caso di necessità e quindi proroga fino al 30 dicembre. Questo è un punto.
  Detto questo, io credo che sia anche ingiusto dire che i dirigenti delle province italiane non abbiano fatto concorsi. Io ne conosco molti che hanno fatto concorsi pubblici e sono entrati nella pubblica amministrazione attraverso i concorsi. Quindi qui non stiamo discutendo del fatto che i dirigenti pubblici, i dirigenti della provincia sono assolutamente persone che hanno i titoli per farlo, qui stiamo solamente discutendo delle nomine fiduciarie dei presidenti di provincia. Siccome noi al 30 giugno, caro Ministro, o avremo nuovi presidenti o avremo dei commissari o avremo comunque qualcuno che dovrà gestire le aree vaste e le province e quelli lì decideranno se prorogare o meno, perché se noi non avremo i presidenti, non avremo i commissari e non avremo nulla certo non ci dovremo preoccupare dei Pag. 79dirigenti, ci dovremo preoccupare che abbiamo lasciato allo sbando – come state mettendocela tutta per farlo – un ente importante come le province italiane.
  Quindi io credo che al 30 giugno chi guiderà le province noi ci auguriamo che non siano né commissari politici, come avviene adesso, né enti di secondo livello. Detto questo, io credo pure che un Governo che, il giorno in cui si è insediato il Presidente del Consiglio, aveva detto come primo punto: «Abrogheremo le province» e adesso arriva e dice: «Proroghiamo i dirigenti fino al 30 di dicembre 2014» io credo che debba fare un po’ di chiarezza su questo tema.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Dadone 2.53.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dadone 2.53, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rostan.... Tripiedi... Chimienti... Bolognesi....
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  412   
   Votanti  410   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
  97    
    Hanno votato
no  313).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cozzolino 2.211.
  Chiedo ai presentatori se accettano la riformulazione proposta.

  EMANUELE COZZOLINO. Signor Presidente, accettiamo la riformulazione anche se a malincuore perché anche se motivata, potrebbe essere comunque prevista una proroga fino al 30 dicembre 2014, quindi con qualsiasi scusa. Vorremmo che fossero specificate meglio le eccezioni alla proroga.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cozzolino 2.211 nel testo riformulato, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Galli Giampaolo... Lattuca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  407   
   Votanti  404   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
 401    
    Hanno votato
no    3).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cozzolino 2.54, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  408   
   Votanti  407   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
 147    
    Hanno votato
no  260).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

Pag. 80

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rostellato 2.20, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Stefano.. Rughetti... Bargero... Misiani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  412   
   Votanti  410   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
 143    
    Hanno votato
no  267).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

 Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cozzolino 2.55 con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  412   
   Votanti  410   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
 112    
    Hanno votato
no  298).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Nardi 2.202. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Nardi. Ne facoltà.

  MARTINA NARDI. Signor Presidente, questo è il primo di una serie di emendamenti che riguardano i centri per l'impiego, in particolare mi sono permessa di «rubare» questo emendamento all'onorevole Polverini e di sottoscriverlo insieme ad un deputato del Partito Democratico proprio perché credo che questo sia un tema fondamentale. Noi qui proponiamo la proroga per tutti i precari dei centri per l'impiego che hanno però la possibilità di essere pagati, con questo emendamento, nel rispetto del Patto di stabilità. In quello che verrà dopo si prende atto di tutti quelli che sono già pagati, quindi in qualche modo inseriti rispetto, ad esempio, ai fondi sociali europei. Faccio presente che noi stiamo parlando di un numero di persone importante che mandano avanti i nostri centri per l'impiego i quali hanno bisogno solo della proroga e non di soldi e, quindi, non capisco perché questo emendamento sia stato respinto. Non c’è nessun problema di copertura, vi è semplicemente una questione che riguarda la possibilità di proroga, cioè di mandare avanti i nostri centri per l'impiego. Faccio un esempio: in Toscana i centri per l'impiego sono mandati avanti da 1.273 persone di cui 626 precari a vario titolo. Ora il tema è serio. Parliamo di una delle questioni più importanti per tutti coloro che stanno cercando un lavoro, cioè rivolgersi ad uno sportello, trovare persone competenti che da molti anni stanno svolgendo questo ruolo. Poi ci saranno altri emendamenti che seguiranno sempre per i precari, per i centri per l'impiego. Io mi impegno a ritirarli tutti sempre che la maggioranza, il Governo diano un segnale chiaro su questo punto. Ripeto si tratta di un punto che riguarda decine e decine di persone, ma soprattutto riguarda un servizio ai nostri cittadini, al nostro territorio nazionale.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Ministro D'Alia. Ne ha facoltà.

  GIANPIERO D'ALIA, Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione. Signor Presidente, volevo ricordare che un emendamento, approvato dalla Commissione che modifica il comma 9 Pag. 81dell'articolo 4, interviene anche sulla proroga dei contratti relativi a questo tipo di personale. Quindi, inviterei la collega a dare un'occhiata al testo come modificato dalla Commissione.

  PRESIDENTE. Non so se la deputata Nardi intende con questo ritirare l'emendamento oppure no.

  MARTINA NARDI. No, insisto per la votazione.

  PRESIDENTE. Quindi lo poniamo in votazione. Ricordo comunque che il parere su questo emendamento rimane contrario sia del Governo sia delle Commissioni.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nardi 2.202 con parere contrario delle Commissioni e del Governo, favorevole del relatore di minoranza e sul quale la V Commissione ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Benedetto, Rizzetto, Caparini.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  396   
   Votanti  394   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato
 145    
    Hanno votato
no  249).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Nardi 2.203.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Nardi. Ne ha facoltà.

  MARTINA NARDI. Scusi signora Presidente, evidentemente c’è stato un equivoco, ma io non riesco a trovare questo testo, perché all'articolo 9 c’è scritto «misure urgenti per le istituzioni scolastiche e culturali italiane all'estero». Quindi se cortesemente mi fornite questo testo potrei anche ritirare l'emendamento, altrimenti non credo che c'entrino nulla i centri per l'impiego con le istituzioni scolastiche e culturali italiane all'estero.

  PRESIDENTE. Non so se il Ministro vuole replicare. Prendo atto che il Ministro non intende replicare.
  Prendo atto che vi è una richiesta di accantonamento: sta bene, accantoniamo l'emendamento Nardi 2.203.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rizzetto 2.16, con il parere contrario di Commissioni, Governo, del relatore di minoranza e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carrescia ? Stumpo ? Giulietti ? Ferro ? Rampi ? Ministro D'Alia ? Giammanco ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  390   
   Votanti  389   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato
 141    
    Hanno votato
no  248).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento D'Ambrosio 2.49, con il parere contrario di Commissioni e Governo, del relatore di minoranza e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pesco ? D'Arienzo ? Magorno ? Paolucci ?Pag. 82
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  389   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato
 124    
    Hanno votato
no  265).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cecconi 2.212.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Signora Presidente, con questo emendamento intendiamo a nostro modo correggere quanto indicato al comma 9. Infatti il comma 9 dice che non è possibile incrementare gli incarichi attribuibili alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Quindi c’è una sorta di prolungamento oltre il quale non si può incrementare gli incarichi. Noi invece vorremmo che il momento dal quale non è possibile incrementare incarichi fosse proprio la data di emanazione del decreto-legge, quindi non della legge di conversione. Quindi chiediamo di correggere «della legge di conversione del presente decreto» con «del presente decreto» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 2.212, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e sul quale il relatore di minoranza si rimette all'Assemblea.
   Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

  Carrescia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  384   
   Votanti  367   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato
 124    
    Hanno votato
no  243).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 2.27, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rosato, Baruffi, Pilozzi, Giammanco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  388   
   Votanti  358   
   Astenuti   30   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
  18    
    Hanno votato
no  340).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Rostellato 2.19, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tidei, Caon...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 83
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  385   
   Votanti  384   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato
 113    
    Hanno votato
no  271).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 2.213, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mariastella Bianchi, Galgano...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  385   
   Votanti  384   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato
 111    
    Hanno votato
no  273).    

(La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, accettato dalle Commissioni e dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cassano, Chaouki, Giancarlo Giordano, Martella, Zoggia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  398   
   Votanti  397   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato
 395    
    Hanno votato
no    2).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Dovremmo ora passare all'esame degli emendamenti riferiti al comma 11 dell'articolo 2. Poiché su tale comma verte l'emendamento 2.401 presentato dalle Commissioni nella giornata odierna, nonché il relativo subemendamento sul quale la Commissione bilancio non ha espresso il prescritto parere, dobbiamo accantonare tale proposta emendativa nonché l'emendamento Invernizzi 2.30 riferito al medesimo comma.

  TITTI DI SALVO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  TITTI DI SALVO. Signor Presidente, io la ringrazio per avermi dato la parola, in realtà volevo dire pubblicamente – l'abbiamo già segnalato agli uffici – che sull'emendamento 2.27 il gruppo, per errore nostro, giacché abbiamo dato un'indicazione di voto sbagliata, si è astenuto, invece noi siamo totalmente contrari riguardo al permesso di soggiorno. Siamo totalmente contrari. Quindi, ci tenevamo non solo a correggerlo ma anche a dirlo pubblicamente.

  PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Fedriga 2.24.
  Se nessuno chiede di parlare, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 2.24, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza, Pag. 84e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rughetti, Tino Iannuzzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  395   
   Votanti  393   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato
  19    
    Hanno votato
no  374).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pilozzi 2.67, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il relatore di minoranza che si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Brandolin, Lainati, Leva, Zaccagnini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  392   
   Votanti  278   
   Astenuti  114   
   Maggioranza  140   
    Hanno votato
  31    
    Hanno votato
no  247).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 2.215, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gadda, Beni, Gribaudo, Giammanco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  394   
   Votanti  392   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato
 113    
    Hanno votato
no  279).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare e la deputata Nicchi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Taglialatela 2.214, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevoli Stumpo, Rostan, Garavini, Gribaudo, Verini, Argentin...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  397   
   Votanti  273   
   Astenuti  124   
   Maggioranza  137   
    Hanno votato
 2    
    Hanno votato
no  271).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 2.69, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, del relatore di minoranza, nonché della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 85

  Onorevoli Rotta, Argentin...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  385   
   Votanti  296   
   Astenuti   89   
   Maggioranza  149   
    Hanno votato
 28    
    Hanno votato
no  268).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare)

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Airaudo 2.68.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Signora Presidente, noi siamo stanchi della retorica nazionale che talvolta viene fuori in tutte le discussioni, in questo Parlamento e anche altrove, rispetto alla necessità di valorizzare il patrimonio culturale del nostro Paese, quello che viene definito tante volte il petrolio, l'occasione di sviluppo principale di una larga parte del nostro Mezzogiorno. Penso a Pompei, penso a Ercolano, penso alle tante ricchezze archeologiche dell'Italia del Sud.
  Ci sono tanti lavoratori che bussano alla porta e che chiedono la possibilità di poter dimostrare il proprio talento, la propria capacità professionale, di vedere, come dire, realizzato il sogno di tanti sacrifici: la possibilità di poter accedere al lavoro. Gli archeologi, gli storici dell'arte, gli archivisti, i bibliotecari. Allora noi dobbiamo provare, come cerchiamo di fare con questo emendamento, a dare una risposta concreta.
  Noi chiediamo dunque di poter riaprire le assunzioni di personale facendo ricorso alle graduatorie dei concorsi pubblici banditi nel 2008; sarebbe un bel segno se questo Parlamento offrisse ai giovani che hanno investito tanto tempo della loro gioventù, della loro freschezza e della loro capacità e del loro talento, la possibilità di accedere al lavoro.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 2.68, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  C’è qualche luce accesa senza il rispettivo titolare perché vi siete alzati dal vostro posto ? Mi riferisco alla terz'ultima fila dell'onorevole Romele, sono colleghi in giro ? Sì, sono colleghi che stanno seduti su altri posti o che stanno fumando dietro l'Aula. Bene.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  386   
   Votanti  293   
   Astenuti   93   
   Maggioranza  147   
    Hanno votato
 31    
    Hanno votato
no  262).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare)

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Caon 2.28 e Rostellato 2.15.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gallinella. Ne ha facoltà.

  FILIPPO GALLINELLA. Signor Presidente, senza fare troppa polemica, parto dal titolo del decreto che stiamo convertendo che ci chiede di semplificare. Allora, il comma 13 che noi vogliamo sopprimere riguarda l'assunzione di personale dirigenziale di AGEA per una spesa a regime per 4 persone di 410 mila euro. AGEA ha una situazione particolare, sappiamo tutti la vicenda complessa che sta attraversando e per questo da due mesi c’è un commissario della Guardia di finanza che si sta preoccupando di risistemare tutto l'organismo pagatore di AGEA, oltretutto al Senato c’è anche la proposta di legge di Pag. 86Stefano relativa alla riorganizzazione dell'agenzia, quindi ci sembra quantomeno inopportuno in una fase come questa, dove andiamo a semplificare la burocrazia per la pubblica amministrazione, inserire del personale dirigenziale per la spesa di 410 mila euro per 4 persone in una fase che sta prevedendo uno studio da parte di un commissario, che deve riorganizzare, e poi c’è una proposta di legge per la riorganizzazione di questa agenzia. Quindi per questo chiediamo che venga soppresso il comma 13.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, anche noi abbiamo presentato un emendamento per sopprimere questo comma e l'abbiamo fatto anche perché abbiamo presentato una proposta di legge dove noi chiediamo la liquidazione di AGEA. Lo chiediamo perché AGEA non è mai stata a disposizione e soprattutto fruibile per le attività agricole e per l'agricoltura specifica, noi crediamo che dal punto di vista della politica agricola italiana, lo dico anche nel momento in cui è oramai definita la nuova PAC dall'Unione europea e dove questo Governo è risultato decisamente debole rispetto alla trattativa con l'Unione europea, noi pensiamo che vada assolutamente rivista. Ci troviamo oggi con un decreto che dovrebbe razionalizzare la spesa, razionalizzare un ente come AGEA che non è funzionale alle attività agricole, a dire che deve assumere nuovi dirigenti.
  Noi crediamo invece sia utile sopprimere questo comma, sia utile – se non passerà questo emendamento presenteremo anche un ordine del giorno – assolutamente rivedere la struttura di AGEA e renderla funzionale a territori omogenei e macroregionali, perché così questo governo non è assolutamente utile alle attività agricole e agli allevatori tutti.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Caon 2.28 e Rostellato 2.15, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chiederei ai colleghi di sedere al posto dove è la loro tessera..., no, adesso non parlavo con voi due che state scendendo calmi calmi, mi riferivo ad altri che hanno capito perfettamente. Fedriga, Matteo Bragantini, Schirò, Battelli, Calabrò...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  369   
   Votanti  366   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  184   
    Hanno votato
 129    
    Hanno votato
no  237).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cozzolino 2.57, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stumpo, Di Salvo, Bratti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  370   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
  93    
    Hanno votato
no  277).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 87Cozzolino 2.58, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi, Ginefra, Baruffi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  370   
   Maggioranza  186   
    Hanno votato
  87    
    Hanno votato
no  283).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Prendo atto che l'emendamento Placido 2.48 è stato ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lombardi 2.21, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

  Colonnese, Roberta Agostini, Magorno, Grassi, Roastan, Chimienti, Bressa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  381   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato
 107    
    Hanno votato
no  274).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Dadone 2.60.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Grazie Presidente, il nome del dirigente CONSOB, Gabriele Aulicino, già è uscito fuori. I nomi dei dirigenti AIFA, ai quali al Senato è stata regalata questa proroga dei contratti, ho chiesto più volte al Governo quali fossero, ho chiesto i nomi e i cognomi, ho chiesto se tale proroga era necessaria, se era urgente e se era indifferibile, ho chiesto se c'era la copertura finanziaria e non mi è stato risposto.
  Allora, come è uscito questo nome, dico che usciranno anche i nomi dei dirigenti AIFA a cui vengono prorogati questi contratti, per la mano magica che al Senato ha inserito questo emendamento.
  Quindi noi ne chiediamo la soppressione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dadone 2.60, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

  C’è qualcuno che non riesce a votare ? Prendete posto... Molea, l'aspettiamo. Ha votato ? Ci sono altri ? No.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  383   
   Votanti  358   
   Astenuti   25   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
 114    
    Hanno votato
no  244).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cozzolino 2.62.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

Pag. 88

  GIULIA GRILLO. Signor Presidente, visto che ce lo dobbiamo tenere per forza questo comma 13-quater, con questo emendamento stiamo chiedendo che almeno la proroga di questi contratti non vada oltre la percentuale della possibilità di accedere a contratti fuori ruolo prevista dall'articolo 19, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165.
  Quindi, chiediamo che possano essere prorogati questi contratti. Noi non lo chiediamo perché per noi non si devono prorogare, ma se proprio voi li volete prorogare, perché così avete deciso (ancora non ho capito perché), quanto meno che ciò avvenga all'interno della quota percentuale prevista dall'articolo 19, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, che tutti conoscete ovviamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cozzolino 2.62, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

  Segoni... Ci sono altri ? Aspettiamo. De Lorenzis... ecco, ha votato... Galperti... ha votato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  390   
   Votanti  364   
   Astenuti   26   
   Maggioranza  183   
    Hanno votato
 109    
    Hanno votato
no  255).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 2.216, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malesani... Malesani non riesce ancora a votare. Ecco, ci è riuscita. Se non ci sono altri... Ecco, a posto.
  Dichiaro chiusa la votazione. Ne manca ancora uno ma, purtroppo, ho chiuso la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  384   
   Votanti  357   
   Astenuti   27   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato
 107    
    Hanno votato
no  250).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cozzolino 2.61.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Signor Presidente, allora io insisto sempre su questi famosi contratti dei dirigenti AIFA. Allora, io lo so che ormai questo Paese si è abituato a fare condoni a destra e a sinistra e che questo decreto non è altro che un condono di assunzioni fatte in maniera irregolare dalla pubblica amministrazione. Però dico questo: se noi questi contratti che, ripeto, non ho capito perché li stiamo prorogando, nell'interesse di chi e nell'interesse di quale diritto costituzionalmente garantito li stiamo prorogando, ma detto questo, e visto che per forza li dobbiamo prorogare, perlomeno non proroghiamoli fino al 31 dicembre 2014. Vi stiamo dando la possibilità almeno di mantenere un minimo di pudore e di votare la proroga fino, al massimo, al 30 giugno 2014, ma sappiamo che naturalmente voterete contro Pag. 89anche questo, alla faccia del pudore politico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cozzolino 2.61, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marazziti, Madia, Garavini, Nesi, Galperti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  390   
   Votanti  360   
   Astenuti   30   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato
 108    
    Hanno votato
no  252).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Ora ci sarebbe l'emendamento Cozzolino 2.59, su cui le Commissioni e il Governo avevano dato parere favorevole, ma che alla Presidenza risulta inammissibile. Poiché risultava inammissibile da prima, non possiamo metterlo in votazione.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Airaudo 2.71.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Airaudo. Ne ha facoltà.

  GIORGIO AIRAUDO. Signor Presidente, questo è un caso molto piccolo, ma molto particolare. Francamente non capiamo perché venga dato parere contrario. È un emendamento che punta a tutelare il personale tecnico amministrativo e il direttore di ragioneria e i collaboratori del comparto Afam, cioè l'Alta scuola di formazione artistico musicale. Parliamo di quaranta unità. Parliamo di persone che sono assunte con contratti precari da più di tre anni e che non comportano un costo aggiuntivo perché sono figure professionali indispensabili per l'amministrazione dell'Afam, cioè sono già contabilizzate. La cosa che rischiamo di determinare è di rendere precarie queste quaranta unità a vita. Peraltro c’è un piccolo paradosso: il 4 settembre 2013, presso la sede del MIUR di viale Trastevere, alla presenza dei sindacati confederali e di una rappresentanza di questi docenti, il vice capo di gabinetto, la dottoressa Montesarchio, ha sostenuto che il Ministro Carrozza, quindi di questo Governo, intendeva dare risposte immediate, anche perché non se ne può fare a meno, e che quindi queste figure sarebbero state incluse tra gli interventi di stabilizzazione. Questo non è avvenuto nei provvedimenti che riguardano la scuola e non è in questo provvedimento. Francamente perché siete contrari al parere del vostro Ministro e a ciò che avete detto ai sindacati, che neanche vi costa ? Stabilizzate almeno questi quaranta. Vi chiediamo di votare a favore (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 2.71, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, del relatore di minoranza e della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  387   
   Maggioranza  194   
    Hanno votato
 114    
    Hanno votato
no  273).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

Pag. 90

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Matteo Bragantini 2.0201, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piepoli, Schirò Planeta, Censore, Kronbichler...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  396   
   Votanti  395   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato
  19    
    Hanno votato
no  376).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Matteo Bragantini 2.0202, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Galgano, Gutgeld...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  398   
   Votanti  307   
   Astenuti   91   
   Maggioranza  154   
    Hanno votato
  18    
    Hanno votato
no  289).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Matteo Bragantini 2.0204, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Terrosi, Simoni, Costa, Chimienti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  398   
   Votanti  308   
   Astenuti   90   
   Maggioranza  155   
    Hanno votato
  19    
    Hanno votato
no  289).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo all'emendamento Airaudo 3.10.
  Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Airaudo 3.10 non accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 3.10, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Baruffi, Bini, Rossomando, Pesco, Rostan...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  403   
   Votanti  314   
   Astenuti   89   
   Maggioranza  158   
    Hanno votato
  31    
    Hanno votato
no  283).    

Pag. 91

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 3.11, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza e con il parere contrario della V Commissione (Bilancio).
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Magorno, Rotta...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  399   
   Votanti  313   
   Astenuti   86   
   Maggioranza  157   
    Hanno votato
  49    
    Hanno votato
no  264).    

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare e il deputato Prodani ha segnalato di aver espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto astenersi).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Turco 3.200, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piepoli, Sisto, Gutgeld, Bragantini Paola, Cani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  399   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato
 136    
    Hanno votato
no  263).    

  Passiamo all'emendamento 3.400 delle Commissioni, con il parere contrario del relatore di minoranza. Anche per questo emendamento siamo nella stessa condizione degli altri. Dovremmo passare all'esame degli emendamenti riferiti al comma 7-ter dell'articolo 3, ma anche in questo caso, su tale comma incide un emendamento presentato dalle Commissioni nella giornata odierna, l'emendamento 3.400, sul quale la Commissione bilancio non ha espresso il prescritto parere. Dobbiamo quindi accantonare questa proposta emendativa, nonché gli altri emendamenti riferiti a tale comma.
  Passiamo quindi all'emendamento Pilozzi 3-bis.3. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pilozzi. Ne ha facoltà.

  NAZZARENO PILOZZI. Signor Presidente, noi chiediamo di sopprimere l'articolo 3-bis, che è stato inserito nel passaggio al Senato. L'articolo 3-bis prevede la rinegoziazione dei contratti aziendali per le società controllate dagli enti pubblici. Al di là del fatto che secondo noi questo articolo è scritto molto male e si rischiano molti contenziosi, perché comunque si tratta di contratti di diritto privato, la cosa peggiore è che l'articolo prevede la rinegoziazione dei contratti aziendali relativi al personale impiegato nell'attività contrattuale affidata, finalizzati alla correlata riduzione del salario accessorio e dei relativi costi. Quindi, in questo caso, noi facciamo pagare ai lavoratori degli enti controllati. Noi abbiamo fatto sempre una grande battaglia sugli enti controllati, ma alla fine noi andiamo a far pagare ai lavoratori che già negli enti controllati, spesso, hanno salari minori rispetto agli enti pubblici. Noi, quindi, chiediamo con questo emendamento di evitare un'ulteriore riduzione della capacità di spesa, della capacità di arrivare a fine mese dei lavoratori di questo Paese, perché – e ci teniamo a dirlo – i dipendenti pubblici sono lavoratori di questo Paese e scrivere un articolo che prevede che si possano diminuire i salari e i relativi costi dei lavoratori è veramente una vergogna in questo momento storico del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà e di deputati del gruppo Partito Democratico).

Pag. 92

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pilozzi 3-bis.3, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Segoni, Madia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  395   
   Votanti  310   
   Astenuti   85   
   Maggioranza  156   
    Hanno votato
  32    
    Hanno votato
no  278).    

  Prendo atto che i presentatori ritirano l'articolo aggiuntivo Capodicasa 3-bis.04.
  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Taglialatela 3-bis.0200.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buonanno. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA BUONANNO. In merito a quello che si sente in quest'Aula sulla difesa dei dipendenti pubblici bisogna poi capire chi tra i dipendenti pubblici si dà da fare davvero, chi dorme in piedi, chi sta sempre in mutua, chi pensa sempre e solo a stare dietro alla scrivania a farsi i cavoli suoi. Però vorrei sottolineare una cosa che ho letto su Il Sole 24 Ore e che riguarda la Banca d'Italia. Questo Governo ha bloccato l'aumento degli stipendi per quanto riguarda l'ambito pubblico, casualmente gli unici che sono stati sbloccati quali sono ? Quelli della Banca d'Italia, cioè i dipendenti della Banca d'Italia, già paraculi di loro, hanno anche lo sblocco per quanto riguarda gli stipendi: perché ? Perché c’è un Ministro dell'economia che si chiama Saccomanni e che è stato direttore della Banca d'Italia e ovviamente ha fatto anche lui il paraculo e ha fatto in modo di avere anche in questo caso (Commenti)...

  PRESIDENTE. Onorevole Buonanno, non usi un linguaggio non consono all'Aula.

  GIANLUCA BUONANNO. Volevo svegliare un po’ la platea...

  PRESIDENTE. No, non si deve occupare di questo, non c’è bisogno. Concluda l'intervento usando parole adeguate.

  GIANLUCA BUONANNO. Però il concetto è questo. Io mi chiedo perché i dipendenti della Banca d'Italia, che già stanno molto meglio di tanti altri, devono avere lo sblocco; tutti gli altri dipendenti pubblici cosa sono ? Dei cretini ? Solo perché è Ministro dell'economia uno che è stato direttore della Banca d'Italia e che è andato al ballottaggio per diventare Governatore della Banca d'Italia e poi ne hanno scelto un altro, cioè Visco e non lui ? Questa è una cosa giusta ? Questo è quello che ha fatto questo Governo.
  Allora tutti gli altri dipendenti pubblici ? Perché i comunisti non dicono niente su questa cosa ? Gli va bene per i banchieri, perché voi siete amici dei banchieri, cari comunisti dipinti di rosso ma dentro non siete più neanche rossi, perché questa è la realtà: difendete le banche (Applausi polemici dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà)...

  PRESIDENTE. Deputato Buonanno, parli con la Presidenza.

  GIANLUCA BUONANNO. Parlo con la Presidenza. Allora, parlo con lei, ma guardo anche di là, ho due occhi. Mi hanno cambiato anche posto, ha visto ? Sono un po’ più in alto così riesco a vedere tutto, se stavo in basso non vedevo praticamente niente.
  Allora, per chiudere il mio intervento, ribadisco: chiedo, e vorrei una risposta da parte del Ministro, perché solo alla Banca d'Italia sono stati sbloccati gli stipendi ? E poi parlate sempre dell'ambito degli statali, ma tutti quelli che non hanno lavoro ? Quando fate lo sciopero perché fate lo sciopero sui lavoratori ? Bisogna fare lo Pag. 93sciopero sui disoccupati, bisogna fare lo sciopero su quelli che non hanno niente. E perché gli statali ? Tanto gli statali nessuno li manda a casa, che si comportino bene, che si comportino male, grazie ai comunisti e alla CGIL, sono sempre tranquilli e beati, e tutti gli altri ? E i dipendenti che lavorano nelle aziende private ? Come sono messi ? E coloro che hanno un'attività in proprio ? Sono lavoratori anche questi o sono figli di nessuno ?
  Voi comunisti dovete svecchiarvi...

  PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza.

  GIANLUCA BUONANNO. Dovete pensare che esistono tanti lavoratori che non sono quelli statali. Tra quelli statali ce ne sono tanti bravi ma ce ne sono tanti da prendere a calci nel sedere perché sono dei parassiti ! Ne conosco tanti di parassiti che lavorano nelle ASL, che lavorano nei comuni e nelle province, nelle regioni, nei Ministeri, dappertutto, nella Banca d'Italia. Quelli in molti casi sono parassiti, ma voi difendete tutti e questo non è giusto perché, invece, quelli che si comportano bene vengono messi in un cantone, a differenza di quelli che timbrano per gli altri, quelli che rubano e poi vengono riassunti magari negli aeroporti. Su queste cose qua non si dice mai niente. Anche questi sono dipendenti pubblici ! Non dobbiamo dire niente su queste cose ? Si deve sempre difendere per partito preso. Questi sono errori madornali che vanno ad inficiare il buon lavoro di tutti gli altri perché anche nell'ambiente pubblico se uno in una scrivania lavora e l'altro non lavora e prendono lo stesso stipendio, alla fine cosa viene fuori ? Che anche quello che lavora passa per cretino. Quindi dobbiamo fare valutazioni differenti.
  Concludo, signor Presidente, con una cosa che ho visto oggi nella mia Commissione, la Commissione cultura, dove il Ministero ha fatto fare ad un'agenzia esterna per la valutazione su tutta una serie di lavori. Queste si chiamano consulenze. Poi vengono qua in Aula a dire che non vogliono le consulenze. I primi che vogliono le consulenze sono quelli del Ministero che si fanno dare le pagelline per dire che sono bravi quando, in realtà, pagando, si fanno dire quello che hanno voglia. Questo è un sistema, è un esempio per dire che questo Paese non cambierà mai fino a quando ci sono elementi che pensano che, alla fine, va tutto bene così, che l'unico modo per avere più soldi in quello che si fa è aumentare le tasse. Questo è un ragionamento da comunisti e da CGIL. Noi non lo vogliamo questo ragionamento. Vogliamo fare in modo che, prima, si taglino gli sprechi. Ma in questo Paese gli sprechi non si tagliano mai. Al limite si tagliano i capelli.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palazzotto. Ne ha facoltà.

  ERASMO PALAZZOTTO. Signor Presidente, solo qualche minuto per ricordare, per suo tramite, all'onorevole Buonanno che quasi un po’ tutti in quest'Aula siamo dipendenti pubblici e anche se molte volte capita che ci sono dipendenti pubblici che, come l'onorevole Buonanno, ci fanno perdere del tempo in un sacco di luoghi comuni, mentre discutiamo di cose serie, non per questo pensiamo di doverli mandare tutti a casa.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Taglialatela 3-bis.0200, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Misuraca... Dieni... Oliaro...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  404   
   Votanti  402   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato
   2    
    Hanno votato
no  400).    

Pag. 94

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare e il deputato Airaudo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cominardi 4.33, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Agostini Roberta... Rossi... Di Salvo... Morassut...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  405   
   Votanti  404   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
 110    
    Hanno votato
no  294).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Airaudo 4.100.

  FRANCESCO D'UVA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO D'UVA. Signor Presidente, volevo segnalare il fatto che credo ci sia un terminal guasto tra gli scranni del PdL perché ogni tanto si illumina senza che ci sia qualcuno. Prego i tecnici dell'aula di intervenire per aggiustarlo.

  PRESIDENTE. In effetti abbiamo controllato, ci sono dei colleghi che votano e poi si siedono in postazioni diverse. Per facilitare il lavoro di tutti chiedo ai colleghi di sedersi esattamente nella postazione dove hanno la tessera per votare, anche nei banchi del PdL.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Airaudo. Ne ha facoltà.

  GIORGIO AIRAUDO. Signor Presidente, noi non capiamo, ed è per questo che abbiamo presentato l'emendamento in esame, perché si vuole sottrarre al contratto nazionale la funzione di definizione delle tipologie contrattuali. Francamente continuare a svuotare il ruolo dei contratti nazionali anche per i pubblici dipendenti quando già ne si blocca l'efficacia economica ormai da più di cinque anni; se lo svuotiamo anche normativamente, si sta dando un contributo alla cancellazione del contratto nazionale. Quindi, francamente eviterei visto che questo non costa e riguarda la negoziazione tra le parti (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 4.100, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  405   
   Votanti  404   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
 112    
    Hanno votato
no  292).    

  (La deputata Rotta ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Anche l'emendamento 4.400 delle Commissioni su cui non si è espressa la Commissione Bilancio non può essere votato, così anche l'emendamento Fedriga 4.202.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 4.101, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 95

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  413   
   Votanti  412   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
  29    
    Hanno votato
no  383).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cominardi 4.31, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e sul quale il relatore di minoranza si rimette all'Assemblea.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  414   
   Votanti  396   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato
 115    
    Hanno votato
no  281).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 4.204, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Minardo... Segoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  411   
   Votanti  380   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato
  86    
    Hanno votato
no  294).    

  (La deputata Rubinato ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 4.102, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fantinati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  421   
   Votanti  329   
   Astenuti   92   
   Maggioranza  165   
    Hanno votato
  31    
    Hanno votato
no  298).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cecconi 4.200.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Lorefice. Ne ha facoltà.

  MARIALUCIA LOREFICE. Signora Presidente, con questo emendamento prevediamo una sanzione nei confronti dei dirigenti che usano in modo irregolare il lavoro flessibile. Nello specifico chiediamo che, oltre alla decurtazione della retribuzione di risultato già prevista, venga decurtata del 50 per cento anche la remunerazione degli ultimi sei mesi di retribuzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cecconi 4.200, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stumpo... Vecchio... Onorevole Pili, chi è il vicino di banco che vota non essendoci ? Pag. 96Perché così cerchiamo di capire... Capisco che siamo tutti... no, siamo tutti... Va bene. Però sarebbe meglio che, siccome non tutti hanno lasciato le minuzie, come sapete... ecco, ritorna il possessore della tessera: va bene. L'altra postazione è quella di Distaso, che ha preso un posto esterno, quindi ci siamo tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  420   
   Votanti  419   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato
 111    
    Hanno votato
no  308).    

  (I deputati Ribaudo, Rosato e Bruno Bossio hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROBERTO GIACHETTI. Signora Presidente, acquisito che tutti stanno votando ognuno dalla sua postazione, trovo abbastanza singolare che adesso arriviamo addirittura a mettere in discussione dove un deputato si possa sedere dopo che ha votato. Io penso, francamente, che stiamo esagerando. Penso sia giusto che ciascuno voti per sé, ma è anche giusto che ci sia almeno la libertà, tutto sommato, una volta che uno ha votato e che è presente, o di andare a fumare una sigaretta visto che stiamo votando da tre ore o di mettersi subito da un'altra parte. Se no, troviamo un altro sistema.

  PRESIDENTE. Giusta osservazione; semplicemente, siccome stiamo votando, è tardi e stiamo votando, non apriamo un dibattito su questo, andiamo avanti; solo per procedere più agevolmente, chiedo: se si potesse evitare di abbandonare la postazione, sarebbe meglio. Però, ha ragione l'onorevole Giachetti, non possiamo essere troppo fiscali a quest'ora di questo giorno.

  MATTEO DALL'OSSO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Onorevole Dall'Osso, non vorrei aprire un dibattito su questo.

  MATTEO DALL'OSSO. Signora Presidente, non vorrei aprire un dibattito, dico solo che siamo qua per lavorare. Siamo pagati per lavorare e quindi la sigaretta non va bene. Ho lavorato tanti anni per aziende private e quando volevo andare a fumare una sigaretta mi veniva decurtato lo stipendio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti).

  PRESIDENTE. Deputato Dall'Osso, basta così. La sua è un'opinione, ma qui dentro stiamo tutti lavorando, fumatori e non fumatori.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Fauttilli 4.56.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fauttilli. Ne ha facoltà.
  Colleghi, per cortesia, lasciate parlare il deputato Fauttilli, perché altrimenti non riusciamo a sentire.

  FEDERICO FAUTTILLI. Signora Presidente, questo è un emendamento che non comporta aggravio di spese. Peraltro, dà una sistemazione ad un personale che ormai da anni fa un lavoro fuori dalla propria amministrazione. È un personale che ha vinto concorsi pubblici per essere assunto nell'amministrazione pubblica per cui, siccome c’è il parere negativo da parte sia dei relatori che del Governo, vorrei chiedere al Governo le motivazioni di questi pareri negativi.

  PRESIDENTE. Se il Governo non intende intervenire non possiamo... il Governo si è già espresso. Ricordo all'onorevole Fauttilli che c’è un parere contrario anche della Commissione bilancio.
  Il Governo non è obbligato ad intervenire, comunque se non lo ritira lo metto in votazione.Pag. 97
  Passiamo quindi ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fauttilli 4.56, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lomonte...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  416   
   Votanti  326   
   Astenuti   90   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato
  18    
    Hanno votato
no  308).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Airaudo 4.103, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simone Valente, Vacca, Pesco, Basso, Vecchio, Piepoli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  424   
   Votanti  333   
   Astenuti   91   
   Maggioranza  167   
    Hanno votato
  27    
    Hanno votato
no  306).    

  (Il deputato Basso ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cirielli 4.205, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vecchio, Gitti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  429   
   Votanti  335   
   Astenuti   94   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato
  45    
    Hanno votato
no  290).    

  (Il deputato Tidei ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  FRANCESCO D'UVA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO D'UVA. Signor Presidente, mi scusi, perché veramente non vorrei fare il bacchettone o altro, però mi risulta che allo scranno 555 vi sia l'onorevole Castiello, che in questo momento non vedo in Aula. Scusate, siccome lo vedo illuminarsi più volte e voi siete qui... (Commenti). Siccome a me non risulta e vedo che si illumina più volte, vi prego eventualmente di...

  PRESIDENTE. Verificheremo. Onorevole D'Uva, alla prossima votazione verificheremo.
  Passiamo all'emendamento Fedriga 4.206.
  Se nessuno chiede di parlare, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 4.206, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.Pag. 98
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Binetti, Tidei, Gianni Farina...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  434   
   Votanti  432   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
  17    
    Hanno votato
no  415).    

  (I deputati Pellegrino e Zan hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo all'emendamento Ciprini 4.15.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Ciprini. Ne ha facoltà.

  TIZIANA CIPRINI. Signor Presidente, la proposta emendativa estende il meccanismo delle priorità esistenti nel disegno di legge al resto degli idonei delle graduatorie in corso di validità. Inoltre, si specifica espressamente che le amministrazioni, in via prioritaria, dovranno utilizzare ai fini dell'assunzione i vincitori e gli idonei dei concorsi pubblici a suo tempo banditi. Quest'ultima proposta è ispirata a criteri di giustizia sociale, per poter consentire a tutti i vincitori di concorso di avere una possibilità concreta di assunzione. Occorre considerare, infatti, che in alcune amministrazioni vi sono liste molto ristrette di idonei e che ad alcuni di essi è stato negato persino lo scorrimento per rinuncia dei vincitori, nonostante si siano classificati a parità di punteggio con questi ultimi, come è successo nel Ministero dell'interno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ciprini 4.15, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cassano, Cani, Malesani, Vacca, Galgano, Quartapelle...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  429   
   Votanti  427   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 112    
    Hanno votato
no  315).    

  (La deputata Pellegrino ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vacca 4.210, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevoli Dambruoso, Ginefra, Barbanti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  427   
   Votanti  398   
   Astenuti   29   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato
  96    
    Hanno votato
no  302).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Vacca 4.211, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 99

  Onorevoli Morani, Brandolin, Minardo, Lombardi, Di Maio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  432   
   Votanti  401   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  92    
    Hanno votato
no  309).    

  Dovremmo ora passare all'esame dell'emendamento 4.401 e dei relativi subemendamenti. Anche in tal caso la Commissione bilancio non ha espresso il prescritto parere: dobbiamo quindi accantonare tali proposte emendative, nonché quelle che incidono sulle lettere a) e b) del comma 3 e sul comma 3-bis (Fedriga 4.203, 4.201, 4.209, 4.207, 4.208).
  Passiamo quindi all'emendamento Fedriga 4.212, a pagina 43.
  Se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto lo metto in votazione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 4.212 con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevoli Cancelleri, Boccuzzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Mi dispiace. onorevole Pizzolante. non l'ho vista...
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  434   
   Votanti  432   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato
  20    
    Hanno votato
no  412).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Fedriga 4.213.
  Ha chiesto di parlare il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione D'Alia. Ne ha facoltà.

  GIANPIERO D'ALIA, Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione. Signor Presidente, avevamo chiesto di accantonare questo emendamento perché volevamo proporre ai colleghi, al collega Fedriga e agli altri, una riformulazione che sarebbe la seguente: Al comma 3-quater, dopo il secondo periodo inserire i seguenti: «il Dipartimento della funzione pubblica, nella ricognizione del fabbisogno, verifica le vacanze riguardanti le sedi delle amministrazioni ricadenti nella medesima regione. Ove tali vacanze risultino riferite ad una singola regione il concorso unico si svolge in ambito regionale, ferme restando le norme generali di partecipazione ai concorsi pubblici».
  Se il collega accetta questa riformulazione, il parere del Governo è favorevole.

  PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Fedriga accetta la riformulazione, quindi l'emendamento riformulato sarà ricollocato.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Signor Presidente, deve essere votato l'emendamento, benché accettata la riformulazione.

  PRESIDENTE. Sì ma non in questa posizione. Intendo dire che l'emendamento Fedriga 4.213 è stato riformulato ma viene ricollocato al posto giusto, quindi lo votiamo successivamente.
  Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 4.214, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, con il parere favorevole del relatore Pag. 100di minoranza e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bindi, Gasparini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  433   
   Votanti  431   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato
  20    
    Hanno votato
no  411).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 4.215, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Amendola, Scotto, Dambruoso, Costantino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  433   
   Votanti  402   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato
  19    
    Hanno votato
no  383).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.600, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Manfredi, Galperti, Simone Valente...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  427   
   Votanti  426   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato
 327    
    Hanno votato
no   99).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 4.213, nel testo riformulato, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rostan, Vignaroli, Terzoni, Daga...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  430   
   Votanti  334   
   Astenuti   96   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato
 304    
    Hanno votato
no   30).    

  (Il deputato Giacomoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Prendo atto che l'emendamento Fedriga 4.216 è stato ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.601, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Antimo Cesaro.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 101
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  432   
   Votanti  429   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
 427    
    Hanno votato
no    2).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dieni 4.68, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Segoni, Moretti, Rostan, Villarosa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  432   
   Votanti  431   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato
  98    
    Hanno votato
no  333).    

  Prendo atto che l'emendamento Fedriga 4.41 è stato ritirato.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cozzolino 4.66.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Grazie Presidente, con questo emendamento prevediamo che il Ministero della funzione pubblica, dopo aver effettuato una ricognizione sulle varie graduatorie dei concorsi e sui dipendenti a tempo determinato che hanno maturato i requisiti per accedere ai concorsi riservati di cui al comma 6, pubblichi questi dati sul proprio sito Internet, in modo che possano essere accessibili, in modo che siano trasparenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cozzolino 4.66, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marchi, Guidesi, Vacca,
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  424   
   Votanti  423   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 422    
    Hanno votato
no    1).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cozzolino 4.65.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Signor Presidente, con questo emendamento si inserisce un termine di 60 giorni entro il quale deve essere adottato il D.P.C.M. con il quale individuare i criteri di distribuzione delle risorse relative alle assunzioni previste dai commi 4 e 5. Mettiamo qualche termine, perché altrimenti facciamo leggi ma non mettendo termini queste finiscono nel niente e non servono a niente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Di Salvo. Ne ha facoltà.

  TITTI DI SALVO. Signor Presidente, intervengo solo per spiegare la ragione del nostro voto di astensione. Noi abbiamo presentato un emendamento che è stato accolto, tant’è che ormai fa parte del testo, Pag. 102appunto per individuare un termine entro il quale si facesse il decreto, ed è il 30 marzo 2014.
  L'emendamento che riemenda in realtà dice 60 giorni. Noi ci asterremo perché pensiamo sia materialmente impossibile fare il decreto in 60 giorni. Per cui noi siamo favorevoli al termine, tant’è che l'abbiamo proposto noi e ormai fa parte del testo nuovo. Sui 60 giorni ci asteniamo solo per questa ragione, perché ci sembra impossibile farlo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cozzolino 4.65, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palmieri, Madia. Hanno votato tutti i colleghi ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  424   
   Votanti  393   
   Astenuti   31   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato
 116    
    Hanno votato
no  277).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pilozzi 4.77.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pilozzi. Ne ha facoltà.

  NAZZARENO PILOZZI. Signor Presidente, intervengo solo per dire che noi con questo emendamento tentiamo di mitigare una questione, caro Ministro, e cioè il fatto che le regioni e le province autonomo debbono, per stabilizzare loro stesse il personale, stare a quelle che sono le direttive ministeriali, e a me dispiace che questo Governo abbia inteso il federalismo, accettando magari qualche emendamento che in un certo senso tende a smembrare lo Stato nazionale, e poi, però, non dà il potere alle regioni e agli enti locali di autodeterminarsi e non dà il potere ai territori di darsi delle proprie regole.
  Questo purtroppo sta avvenendo, che pur di avere, diciamo, in qualche modo un atteggiamento più tenero da parte di qualche gruppo politico, poi però il federalismo, diciamo, viene mandato in soffitta. Questo è ciò che sta avvenendo in quest'Aula quest'oggi e a me dispiace. Noi tentiamo di fare tutti interventi che stiano sempre nel merito della questione e a me poi dispiace che invece si tenti sempre di buttarla, diciamo così, «in caciara». Così come si mettono sempre i cittadini comunitari contro quelli extracomunitari, poi si mettono le genti del Nord contro quelle del Sud, e qui oggi si tenta di dividere i lavoratori e fare una specie di divisione tra i lavoratori pubblici e i lavoratori privati.
  Io tengo a dire che Sinistra Ecologia Libertà difende i lavoratori. Oggi parliamo dei lavoratori pubblici e noi tuteliamo i lavoratori pubblici. Quando si discuterà dei lavoratori privati, noi tuteleremo i lavoratori privati. Ci fa specie che qualcuno, quando c’è da difendere i lavoratori pubblici, pensi a quelli privati e, quando c’è da difendere i lavoratori privati, pensi invece a quelli pubblici. Noi siamo sempre sul merito della questione e tentiamo di difendere i lavoratori che sono oggetto dei provvedimenti del Governo. Quindi, io dico che su questo noi, caro Ministro, dobbiamo essere chiari. Se in questo Paese vogliamo continuare a dare il potere ai territori e a far sì che le regioni, le province e i comuni possano organizzarsi e decidere loro, con le risorse che hanno a disposizione, cosa fare e cosa non fare, io credo che questo emendamento vada assolutamente approvato (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Buonanno. Ne ha facoltà.

Pag. 103

  GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, la difesa dei lavoratori statali o dei lavoratori nell'ambito privato non deve esistere. Deve esistere un'altra cosa, ed è qui che i comunisti sbagliano, cioè si deve difendere il lavoratore che produce e che lavora contro il parassita. Quindi, sia nell'ambito privato che nel pubblico ci sono i parassiti, con la differenza che nel pubblico sono tutti tutelati e, anche quando si beccano a rubare, non vengono mai licenziati, perché i sindacati, che sono corresponsabili, continuano a difendere anche l'indifendibile. Abbiamo visto i filmati di gente che, ad esempio, rubava nelle valigie negli aeroporti, e poi sono stati reintrodotti nello stesso posto a lavorare. Ma se in questo Paese neanche con i filmati si riescono a licenziare le persone fannullone o addirittura che rubano, non riesco a capire come si possa andare avanti in questo Paese ?
  Non c’è una distinzione tra statale e non statale, la distinzione è tra lavoratore che si impegna e merita e lavoratore che non si impegna e che non merita, così come bisogna difendere ad esempio quei lavoratori, cioè quelli delle forze dell'ordine, che sabato hanno difeso la vita cittadina di ogni singolo soggetto e che sono stati assaltati da una serie di delinquenti che purtroppo oggi sono stati anche scarcerati subito, perché in questo Paese sono stati messi fuori subito, e nessuno di voi comunisti ha difeso le forze dell'ordine, forse perché andavano in giro con la bandiera rossa, forse perché avevano il passamontagna.

  PRESIDENTE. Deputato Buonanno, si rivolga alla Presidenza.

  GIANLUCA BUONANNO. Anche lei è stata comunista e quindi mi rivolgevo anche a lei. O il suo passato da comunista non lo vuole ricordare ?

  PRESIDENTE. Non importa, non si preoccupi. Si rivolga alla Presidenza comunque.

  GIANLUCA BUONANNO. Allora a lei, signora Presidente, ex comunista, ricordo che con i passamontagna e con le bandiere rosse hanno assalito le forze dell'ordine, hanno tirato le molotov, le bombe carta, le pietre, avevano le spranghe e nessuno ha detto niente. Anche questi sono lavoratori, anche questi lavorano e rischiano la vita. Per che cosa ? Per cercare di fare qualcosa di positivo. Abbiamo visto che hanno preso a calci gli automezzi della Guardia di finanza e della polizia. Qualcuno ha detto qualcosa ? Chi paga questi danni ? E i negozi con le vetrine infrante ? Chi paga questi danni ? E ai commercianti che non hanno potuto lavorare chi paga i danni del mancato incasso ? Ovviamente tutti muti, perché a sinistra su queste cose si fa sempre finta di niente ed è sbagliato perché anche questi sono lavoratori, sia che siano statali come quelli delle forze dell'ordine sia che siano privati come i commercianti che hanno le proprie attività.
  Ma io volevo ritornare al discorso che facevo prima. Quando si parla di difesa dei lavoratori spiegatemi quello che ho chiesto prima. Perché solo i contratti dei dipendenti della Banca d'Italia sono stati sbloccati ? Perché voi comunisti di sinistra, o cosiddetti tali, non dite che questa è una schifezza ? Perché si sono difesi solo i lavoratori della Banca d'Italia ? Sono i più belli ? E lei, Ministro della funzione pubblica, lo sa benissimo come funziona. Perché i comuni hanno un determinato contratto, chi lavora in provincia ha un altro contratto, le regioni ne hanno un altro ancora, i ministeriali ne hanno un altro ancora ? I lavoratori non sono tutti uguali ? Perché quelli dei comuni sono più asini di quelli del Ministero ? Non è vero. Eppure, se lei va in una prefettura o nel suo Ministero, perché c’è tanta gente che sta lì a guardare chi entra e chi esce e intanto fa la settimana enigmistica, e ai comuni venite a dirci che dobbiamo ridurre il personale ?
  Ma voi lo riducete il personale nei vostri Ministeri ? Nelle prefetture si riduce il personale di gente che guarda per aria dal mattino alla sera ? No ! Allora lei, signor Ministro, che è qui stasera, e la Pag. 104ringrazio, perché è anche tardi e vedo che si impegna su queste cose, dovrebbe fare una rivoluzione.
  Vada domani mattina nel suo Ministero e a tutti quelli che guardano per aria dia una svegliata ! Sa quanti ce ne sono ? Altro che chiedere di aggiungere personale. Bisogna far lavorare chi dorme in piedi, e nei Ministeri ce ne sono tanti. E a quelli, invece, che si impegnano, dategli anche più soldi, perché è giusto che sia così.
  Invece, in questo Paese – l'ho già detto prima – non funzionerà mai niente, perché quelli che sono lavativi rimarranno lavativi e nessuno gli li fa niente, perché i sindacati sono conniventi, e quelli che si impegnano continuano ad impegnarsi, e poi, alla fine, questo si traduce in nulla.
  Questo è un sistema che non sta più in piedi e i sindacati, lo ribadisco, sono i primi corresponsabili di questa situazione, perché difendono tutto e il contrario di tutto. E vogliamo parlare anche dei contratti che ci sono nei Ministeri ? Perché chi lavora nei Ministeri ha dei contratti d'oro rispetto, invece, ai dipendenti pubblici che lavorano nelle province o nei comuni ? Perché ?

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Buonanno.

  GIANLUCA BUONANNO. Perché i sindacati, e concludo, signor Presidente, alla fine fanno...

  PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo. Grazie, onorevole Buonanno.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Battista. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Signor Presidente, innanzitutto vorrei dire, attraverso di lei, che i comunisti, purtroppo o per fortuna, non esistono più e non sono certo rappresentati da SEL, che va a braccetto con la Marcegaglia in Puglia. Poi, vorrei dire all'onorevole Buonanno, all'attuale sindaco, vicesindaco e parlamentare, che sembra un anarchico, che il suo partito ha governato insieme al condannato Berlusconi negli ultimi anni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle); per cui, facesse poco lo spiritoso e attaccasse poco le istituzioni, perché, se le istituzioni sono a questi livelli, è anche responsabilità della Lega, evidentemente. Vorrei dire soltanto questo, Presidente, e la ringrazio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Calma, colleghi, concludiamo i lavori tranquillamente. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vecchio. Ne ha facoltà.

  ANDREA VECCHIO. Signora Presidente, grazie per avermi dato la voce. Io non sono comunista, non lo sono mai stato, e quindi...

  PRESIDENTE. Deputato Buonanno !

  ANDREA VECCHIO. ...voglio difendere i comunisti, perché le persone che attaccano con il passamontagna, con le mazze, non hanno identità. Sono delinquenti e basta (Applausi dei deputati dei gruppi Scelta Civica per l'Italia e Sinistra Ecologia Libertà) !
  Non mi pare corretto fare questa distinzione tra comunisti o non comunisti. Sono delinquenti e basta e io come delinquenti li vorrei condannare (Applausi dei deputati dei gruppi Scelta Civica per l'Italia e Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Manlio Di Stefano. Ne ha facoltà.

  MANLIO DI STEFANO. Signor Presidente, a me piacerebbe tanto dare ragione quando si parla di sprechi o di ruberie nelle istituzioni per contratti pubblici o privati, ma mi pare che qui non si vada tanto nel merito di contratto pubblico o privato, bensì si vada nel metodo, ovvero: l'ho piazzato io o l'hai piazzato tu in questi ultimi 20 anni ?Pag. 105
  E nel metodo siete tutti uguali, questo ve lo posso confermare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Aggiungo che chi continua a parlare di difesa delle istituzioni, non difesa delle istituzioni, è lo stesso che, proprio ieri, ha salvato il Governo sull'articolo 138, ovvero la Lega (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  E aggiungo anche che qui, siccome ci teniamo davvero tutti, credo, al rispetto e al ruolo delle istituzioni, dovremmo iniziare ad agire nel merito del rispetto, e quindi in prima persona, facendo in modo che questo Parlamento inizi realmente a rendere queste istituzioni «onorevoli», come ci piacerebbe che fossero.
  Questo è quello che dovremmo fare e smetterla di fare ideologia, destra e sinistra, comunisti e fascisti, perché qui dentro le ideologie sono superate: dovremmo andare oltre (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Baroni. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Gentile Presidente, io volevo intervenire in materia di questa divisione, che spesso si cerca di fare, anche dai banchi dell'opposizione, ma non della nostra opposizione, quando parlano di lavoratori fannulloni, semifannulloni, stakanovisti.
  Qui il problema non è chi sta ai margini della società, fortunatamente per loro, perché possono avere ancora, e abbiamo ancora, un sussulto di dignità ed è per questo che siamo qua dentro. Qui il problema è chi sta ancora nella casta e fa finta, come abbiamo sempre detto, con la loro faccia da poker che i problemi siano altri e che non sia questo carcinoma in cui ci stiamo trovando qua dentro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Sorial. Ne ha facoltà, per un minuto.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Signora Presidente, gentilissima, io invece vado in maniera molto contraria al mio gruppo perché ritengo che siano molto duri nei confronti anche di quello che ha detto l'onorevole Buonanno. Il perché è che voi avete perso una cosa fondamentale che ha detto l'onorevole Buonanno, ossia «Fuori i ladri dalla pubblica amministrazione !». Io qua di ladri in questa pubblica amministrazione purtroppo ne ho conosciuti parecchi, ne conosco un po’ e quindi sono sicuro che l'onorevole Buonanno insieme a me e insieme ai colleghi del Senato, che sono presenti sulla loggia, ci aiuterà a mandare via anche il ladro per eccellenza, il malefico ladro di Monza, di Arcore, che in qualche modo continua a tediare tutte quelle che sono le nostre azioni legislative (Commenti dei deputati del gruppo Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente) e tutte quelli che sono...

  PRESIDENTE. Onorevole Sorial !

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. ...i nostri lavori. Io poi continuerei anche in merito...

  PRESIDENTE. La richiamo all'emendamento di cui stiamo parlando.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Io parlerò proprio dell'emendamento, Presidente...

  PRESIDENTE. No, ha finito il tempo. La prossima volta.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. No, non ho finito il tempo...

  PRESIDENTE. Sì, ha finito il tempo. Aveva un minuto.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato De Lorenzis. Ne ha facoltà.

  DIEGO DE LORENZIS. Signora Presidente, in merito all'emendamento volevo dire che, sì, probabilmente, noi come classe dirigente dovremmo dare in qualche modo dei segnali di rottura in merito Pag. 106all'inefficienza delle istituzioni pubbliche e anche nelle aziende private. A tal proposito vorrei ricordare a quest'Aula e ai partiti che in quest'Aula siedono che oggi, giusto in Commissione trasporti, sono state elette due persone che non hanno neanche i requisiti minimi di legge per ricoprire le cariche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) per cui prendono 250 mila euro e gestiscono 500 milioni di euro. Ecco, a proposito di efficienza della pubblica amministrazione, mi preoccuperei anche di questi dipendenti pubblici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti del deputato Carella).

  PRESIDENTE. Deputato Carella ! Deputato Carella, stia tranquillo !
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Cominardi. Ne ha facolta.

  CLAUDIO COMINARDI. Signor Presidente, il mio intervento sarebbe sul Regolamento.

  PRESIDENTE. Quale articolo ?

  CLAUDIO COMINARDI. Articolo 8 e seguenti. Vorrei ricordare all'onorevole Damiano che non è più Ministro, quindi se si può accomodare ai banchi e liberare il banco del Ministro. Grazie mille (Commenti).

  PRESIDENTE. Io non lo vedevo neanche. Un momento, che sta succedendo. Calma ! Calma ! State calmi ! Chi sta chiedendo di parlare.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Quale articolo ? Vediamo se indovino...

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Lei potrebbe indovinare Presidente se io dicessi articolo 8 e seguenti. In realtà sono molto preciso e dirò articolo 61, che riguarda – lo dico anche senza il Regolamento – i tumulti che succedono in Aula. Io faccio un richiamo preventivo: potranno succedere dei tumulti nei prossimi minuti. In tal caso, se lei non fosse capace, come è successo in passato, di tenere l'Aula, la invito ad abbandonare l'Aula e sospendere l'Aula.

  PRESIDENTE. Non si preoccupi. Questa parte del Regolamento la conosco.
  Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. No, è sull'emendamento.

  PRESIDENTE. Sull'emendamento hanno parlato altri colleghi prima di lei, quindi ha un minuto soltanto. Mi dispiace.

  GIULIA GRILLO. Volevo dire che il principio dell'emendamento proposto dal collega, il 4.77, è un principio che facciamo anche nostro perché non crediamo che sia corretto utilizzare graduatorie ad esclusivo uso di soggetti che hanno già contratti con la pubblica amministrazione, perché tra l'altro viola la Costituzione, ma qua tanto la Costituzione ormai è diventata qualcosa di cui liberarsi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Comunque, in ogni caso è la prima volta – che qualcuno mi contraddica in quest'Aula – nella storia che si usa una graduatoria concorsuale solo per soggetti che hanno già contratti con la pubblica amministrazione. Mi potete contraddire, vi ascolto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Signor Presidente, io concordo con molte delle cose che sono state dette dai miei colleghi, dai miei predecessori. In particolare, io prima ho presentato due emendamenti che non ho «presentato» perché mi piace fare una presentazione postuma, così magari ci rendiamo conto di quello che viene bocciato in quest'Aula. Un principio molto semplice: Pag. 107noi chiedevamo che venisse incluso il principio secondo il quale le amministrazioni pubbliche debbano verificare se ci sono dei concorsi e delle graduatorie di concorso prima di fare assunzioni clientelari, come il PD è molto bravo, è un esperto a fare assunzioni clientelari negli enti locali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Le amministrazioni di tutta Italia sono piene di gente assunta, io posso portare l'esempio de L'Aquila, dove hanno speculato anche in seguito al terribile terremoto e le amministrazioni hanno assunto in deroga ad un concorsone che è stato fatto dal Governo Monti, una delle poche cose buone che ha fatto il Governo Monti.

  PRESIDENTE. Concluda.

  GIANLUCA VACCA. Concludo. I nostri emendamenti vanno in questa direzione, vorremmo più trasparenza e vorremmo combattere il clientelismo che invece è una prerogativa di questa classe politica.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Frusone. Ne ha facoltà.

  LUCA FRUSONE. Signor Presidente, io cercherò di essere il più aderente possibile all'emendamento e precisamente all'articolo di cui tratta. Io l'ho spulciato un po’ tutto, però purtroppo è stato fatto un torto ad una categoria che noi troviamo all'interno della pubblica amministrazione, anzi che è molto vicina a noi, e non vedo assolutamente nessuna tutela per questa categoria che è in via di estinzione. Mi riferisco a una categoria ben particolare e cioè la categoria del «pianista», perché purtroppo noi molto spesso vediamo questa categoria che viene bistrattata anche in quest'Aula e nessuno si erge a difenderla. Purtroppo ci ritroviamo veramente davanti ad un articolo che non va minimamente a toccare questa categoria. Prima, qualcuno del PD si è sollevato per difenderla dicendo appunto che era tardi, che non dovevamo perdere tempo, non dovevamo richiamare il Regolamento di fronte a una violazione così palese. Quindi a questo punto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Grazie, ha esaurito il suo tempo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Cecconi. Ne ha facoltà.

  ANDREA CECCONI. Io vorrei rimanere aderente all'emendamento presentato dai colleghi di SEL. Io trovo – come ha già detto la mia collega Grillo – che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato al comma 6 di questo articolo, in quanto è abbastanza impensabile che una pubblica amministrazione possa indire dei concorsi che riguardano solo ed esclusivamente le persone che lavorano già da qualche anno, da tre anni o da cinque anni, all'interno di quella amministrazione pubblica. Questo, come è già stato detto, è contro la Costituzione e, soprattutto, in questo articolo, in questo comma gli si dà una copertura di anni che è assolutamente esagerata: un quadriennio per la stabilizzazione del personale della pubblica amministrazione. Noi appoggeremo sicuramente l'emendamento di SEL, ne abbiamo presentati tanti altri insieme ai colleghi proprio sul comma 6, proprio perché è un comma che va profondamente rivisto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Piccone. Ne ha facoltà.

  FILIPPO PICCONE. Volevo solo avvisarla che sto andando a dormire perché mi sono stufato di sentire delle «cazzate»... (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Piccone. Deputati, abbiamo lavorato seriamente.

  ANDREA COLLETTI. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

Pag. 108

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, articolo 8 e seguenti. Capisco che quest'Aula sta diventando molto libertina e magari ci assumiamo anche la responsabilità, però, non so, se è permesso ad alcuni deputati proferire parole come «cazzate» o «vaffanculo». Non ce la pigliamo, ma lo invitiamo al V-day volentieri il deputato Piccone perché potrebbe essere il soggetto principale, l'attore principale, nei ritagli di tempo...

  PRESIDENTE. Deputato Colletti, non peggioriamo la situazione. Non è permesso né al deputato Piccone né ad altri dire parolacce in quest'Aula.

  ANDREA COLLETTI. Allora, potrebbe richiamare eventualmente le persone...

  PRESIDENTE. Lo sapete. Ho tolto la parola al deputato Piccone esattamente per questo motivo. Non aggiungiamo altre parole.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Dieni. Ne ha facoltà.

  FEDERICA DIENI. Signor Presidente, volevo informare chi non lo sapesse quale è l'iter lungo e travagliato dei vincitori e idonei di concorso. Questi superano prove pesantissime, con moltissimi candidati e pochi posti, e molto spesso, grazie anche al blocco del turnover, invece di assumere queste persone, negli anni si è proceduto ad assumere persone attraverso agenzie interinali che costano tantissimo allo Stato, perché deve essere pagata l'agenzia. Queste persone molto spesso sono assunte con una semplice domanda e, quindi, queste categorie non sono tutelate. Vorrei ricordare in particolare i vincitori dell'INAIL: 404 persone che da più di tre anni aspettano di essere assunte e che hanno superato validamente un concorso e che mi stanno contattando in tutti i modi per cercare di portare all'attenzione del Ministro questa situazione perché devono essere assunti in un tempo ragionevole.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato D'Uva. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO D'UVA. Signor Presidente, il collega del PdL ha offeso il collega del MoVimento 5 stelle, Frusone. È un pomeriggio che provava il suo discorso e sentir dire «era una cazzata» credo sia abbastanza offensivo. Quello che voleva fare il collega Frusone era difendere una classe abbastanza nota qua dentro e non vedo perché non si debba rispettare. Concludo, capisco il Partito Democratico, però è democratico far finire di parlare.

  PRESIDENTE. Lei sa che abbiamo fatto una lunga discussione sull'uso delle parole in quest'Aula. E che i Presidenti di turno, chiunque essi siano, hanno il dovere di avvertire e di togliere la parola a chi usa un linguaggio sconveniente. Poiché l'ho già fatto con il deputato Piccone e successivamente con il deputato Colletti, lo faccio anche con lei. Lei non ha più la parola. Non è che possiamo fare una discussione sulle parolacce dicendo le parolacce perché non è questo il modo di andare avanti.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Terzoni. Ne ha facoltà.

  PATRIZIA TERZONI. Signora Presidente, visto che il deputato del PdL è stato così gentile a dirci che voleva andare a dormire e non voleva stare qui fino a tardi, voglio invitare anche tutti gli altri deputati che se sono stanchi possono andare a dormire. Possiamo continuare benissimo noi a lavorare qui e ad andare avanti e a votare gli emendamenti. Non c’è alcun problema (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Signor Presidente, non voglio fare la figura del veggente ma più o meno quattro o cinque Pag. 109minuti fa, sull'articolo 61 del Regolamento, le dissi: attenzione Presidente, potrebbero sorgere dei tumulti. Mi sembra che il livello dei tumulti stia sempre più aumentando, signor Presidente. Io l'avverto...(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Stia tranquillo deputato Sorial. Ho chiaro.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Gallinella. Ne ha facoltà.

  FILIPPO GALLINELLA. Signor Presidente, io volevo parlare del comma 6, solo che, purtroppo, sono stato un po’ distratto da quello che hanno fatto anche i miei colleghi, quindi mi raccomando, andiamo a leggere quello che si vuole modificare. A pagina 137 si legge: «a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 31 dicembre 2016..., al fine di favorire una maggiore e più ampia valorizzazione della professionalità acquisita dal personale con contratto di lavoro a tempo determinato e al contempo ridurre il numero dei contratti a termine, le amministrazioni pubbliche possono bandire in rispetto del limite finanziario, fissato all'articolo 35, comma 3-bis del decreto legislativo n. 165, a garanzia dell'adeguato accesso all'esterno, nonché dei vincoli assunzionali previsti dall'amministrazione vigente». Ora io mi ricollego a questo passaggio perché quando nell'emendamento 2.75 in cui si parlava di Agea la scelta dell'Aula è stata non tanto di andare a ridurre la funzione amministrativa, ma...

  PRESIDENTE. Grazie, deputato Gallinella. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Brescia. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE BRESCIA. Signor Presidente, io vorrei seguire il filone del mio collega Gallinella per sfruttare questo tempo che mi è dato a disposizione al fine di chiarire ulteriormente quello che stiamo cercando di modificare. Questo comma vuole modificare l'articolo 4 che reca disposizioni urgenti in tema di immissione in servizio di idonei e vincitori di concorsi, nonché di limitazioni a proroghe di contratti e all'uso del lavoro flessibile nel pubblico impiego. Leggendo il comma in questione mi sembra sia un comma molto lungo e complicato, se volete ve lo leggo tutto (Commenti)...

  PRESIDENTE. Non può perché ha solo 16 secondi, quindi...

  GIUSEPPE BRESCIA. Non lo so se ce la faccio però in questi 16 secondi invito i presentatori a prendere la parola ed a spiegare per filo e per segno di cosa si tratta, perché serve ai cittadini per rendersi conto di cosa stiamo facendo in quest'Aula.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Dell'Orco. Ne ha facoltà.

  MICHELE DELL'ORCO. Signor Presidente, i miei colleghi hanno un po’ divagato, quindi io voglio tornare un attimo sull'emendamento Pilozzi che, ne sono sicuro, apprezzerà o apprezza. Comunque, tornando alla pubblica amministrazione, il tema di questo emendamento, il buon funzionamento della stessa è un elemento determinante e importantissimo per agevolare lo sviluppo economico nel nostro Paese. La pubblica amministrazione in tutte le sue forme istituzionali, quindi gli enti locali, gli enti pubblici, le province, i comuni, le regioni e le amministrazioni varie è importantissima. Infatti, le imprese più sono competitive più le amministrazioni locali sono competitive, quindi ci vogliono servizi tempestivi, però servizi tempestivi ma ad un giusto prezzo per i cittadini. Quindi, le pubbliche amministrazioni debbono essere più vicino alle esigenze dei cittadini, ma raramente queste amministrazioni sono realmente vicine ai problemi dei cittadini.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, Pag. 110il deputato Colletti, che ha già parlato ma, lo dico per i colleghi che me lo segnalano, per un richiamo al regolamento. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, io capisco la ratio dell'emendamento e sono anche sicuro che le persone che hanno avuto dei contratti a tempo determinato da parte della pubblica amministrazione sono degnissime, onestissime e molto competenti. Ad ogni modo, in mezzo a loro ci sono anche gli squali, coloro che sono entrati nella pubblica amministrazione nei vari consorzi, nelle varie AT o nelle varie AV, quindi dobbiamo pensare che noi andiamo a favorire una pletora di persone tra cui magari il 5, 10, 15 o anche il 50 per cento è competente. Comunque, io sono sicuro che tutte queste persone competenti potrebbero benissimo fare un concorso per titoli ed esami meritevole e aperto a tutti e risulterebbero, vista la loro competenza, idonee al 100 per cento.
  Quindi il mio invito è a capire la nostra refrattarietà a votare un emendamento di tal fatta solo per permettere a tutti di concorrere liberamente a poter accedere alla pubblica amministrazione, perché così facendo si rischia che possano accedere...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  ANDREA COLLETTI. ... e sicuramente accederanno coloro che hanno purtroppo connivenze con i vari partiti politici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  ARCANGELO SANNICANDRO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Signora Presidente, soltanto un richiamo al Regolamento: io vorrei riuscire a capire fino in fondo e definitivamente come è gestito questo istituto della parola a titolo personale. Leggendo l'articolo 24 del Regolamento è ben chiarito che, quando si programma la ripartizione dei tempi, è riservato a chi volesse prendere la parola a titolo personale un certo tempo, ma questo viene definito nella Conferenza dei presidenti di gruppo e soprattutto è stabilito che coloro i quali intendano prendere la parola a titolo personale lo facciano prima che inizi la discussione generale. Ora qui è invalsa una prassi che, qualora si volesse..., vorrei essere ascoltato...

  PRESIDENTE. Prego, deputato Sannicandro, stiamo ascoltando.

  ARCANGELO SANNICANDRO. Quindi gradirei che su questo punto in qualche modo, in qualche maniera e in qualche momento la Presidenza chiarisse definitivamente come ci si debba comportare. Poi voglio anche aggiungere un'altra cosa: qui spesso si chiede la parola a titolo personale inducendo in errore la Presidenza con un incipit che fa riferimento all'articolo in discussione o al comma o all'emendamento in discussione. Però credo che ormai è inutile fare appello qui alla lealtà dei deputati rispetto alla Presidenza, però ritengo che la Presidenza possa, in molti casi, essere più attenta a come si va divagando, perché è mezz'ora omai che si sta parlando di tutto e di più. Ora un intermezzo di ricreazione credo sia necessario a quest'ora, però che sia consentito a tutti.

  PRESIDENTE. Deputato Sannicandro, la Presidenza si è regolata sul Regolamento e sulla prassi, che consente di dare la parola, dopo un intervento di cinque minuti sull'emendamento, a singoli o deputati dello stesso gruppo per un minuto. Questa è la prassi. In ogni caso lei sa che esiste una Giunta per il Regolamento che, se interpellata, come riferirò alla Presidente si può fare, ulteriormente approfondirà. Ma la Presidenza di turno, in questo caso io, ma anche gli altri colleghi in altre occasioni, ci siamo sempre regolati sulla prassi consolidata.Pag. 111
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato Ferraresi. Ne ha facoltà, per un minuto.

  VITTORIO FERRARESI. Signora Presidente, intervengo solo per ricordare in quest'Aula e ringraziare tutti i vigili del fuoco che sono intervenuti in soccorso di noi terremotati emiliani dopo il terremoto che ci ha sconvolto l'anno scorso. Vorremmo ringraziarli: hanno dormito nelle tende, non hanno ricevuto gli straordinari per diversi mesi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e non sono stati preferiti in quest'Aula: sono state preferite le auto blu (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi noi ringraziamo appunto quest'Aula perché ha preferito le auto blu ai vigili del fuoco (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale la deputata Castelli. Ne ha facoltà, per un minuto.

  LAURA CASTELLI. Signora Presidente, visto che si parla di concorsi pubblici io volevo chiedere a lei e ai colleghi se per favore cominciamo a mettere i concorsi pubblici anche per i commissari straordinari, così magari forse i commissari straordinari che andranno a gestire i casi Telecom o Ilva potranno finalmente rispondere a delle domande, così sappiamo prima che sono preparati a fare certe cose. Faccio degli esempi così, su alcune domande, tipo io chiederei: ma per fare falsa testimonianza sul caso Telecom, cosa bisogna fare ? Oppure possiamo chiedere ai commissari straordinari che cosa si deve fare per poter far arrivare una società come Parmalat ad un crack. Queste sono le domande che bisognerebbe fare in un concorso pubblico per i commissari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato Toninelli. Ne ha facoltà, per un minuto.

  DANILO TONINELLI. Signora Presidente, prendo spunto da questo emendamento per fare una riflessione metodologica. Lei, Presidente, pochi minuti fa ha detto che fino a poco tempo fa stavamo lavorando seriamente. Noi riteniamo che questo lavorare seriamente invece rappresentasse semplicemente schiacciare bottoni perché quello stavamo facendo, Presidente, facevamo votazioni a distanza massima di uno o due minuti perché in quest'Aula quasi nessuno sapeva la materia su cui si stava votando. Questo per un semplice motivo, signora Presidente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), il motivo semplicissimo è che le Commissioni congiunte che hanno lavorato in sede referente su questo provvedimento, lo hanno discusso per 15 minuti. Io ho fatto un intervento, il primo intervento di questa seduta, nel quale ho chiesto alla Presidente Boldrini di valutare l'applicazione del Regolamento che secondo noi è stato disatteso ovverosia nel rispetto dei 15 giorni minimi che le Commissioni in sede referente devono avere e del fatto che l'articolo 79 dice che le Commissioni devono trattare e discutere per poter emendare un provvedimento. Quest'Aula non lo stava facendo. È più serio quello che stiamo facendo adesso, signora Presidente.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Catalano. Ne ha facoltà.

  IVAN CATALANO. Signora Presidente io volevo esprimere una mia dichiarazione di voto in dissenso dal gruppo perché sinceramente le parole del collega Gallinella non mi hanno convinto. Non ho capito niente di quello che lui ha letto. Forse Gallinella la prossima volta può leggere un po’ più lentamente perché io non ho capito. Il collega Frusone secondo me non ha ragione. I pianisti ci sono ancora, caro Frusone, non sono andati in estinzione e c’è sempre una classe politica che li difende. Quindi, loro hanno difesa ed esistono ancora. Inoltre anche il mio Pag. 112collega Di Battista non mi ha convinto nel suo discorso, quindi invito la prossima volta il collega ad essere più chiaro.
  Inoltre il collega Dell'Orco poteva fare un intervento un po’ più corposo, ma comunque non mi ha convinto. Quindi, voterò in dissenso rispetto alla posizione del gruppo e quindi mi asterrò dalla votazione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Di Benedetto. Ne ha facoltà.

  CHIARA DI BENEDETTO. Signor Presidente, do atto che il collega Catalano aveva chiesto delle delucidazioni sulla base di quanto non aveva capito delle parole del collega Gallinella e volevo, infatti, riprendere la lettura dell'emendamento. Al comma 5, secondo periodo, dopo le parole: «di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze», aggiungere le seguenti: «previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano». Continua, conseguentemente: al comma 6, primo periodo, sopprimere le parole: «sono in possesso dei requisiti di cui all'articolo 1, commi 519 e 558, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e all'articolo 3, comma 90, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, nonché a favore di coloro che»; sostituire il quarto e il quinto periodo con i seguenti: «le graduatorie definite in esito alle procedure di cui al presente comma sono utilizzabili per assunzioni nel triennio 2013-2015».

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Di Benedetto.

  CHIARA DI BENEDETTO. Spero di essere stata abbastanza chiara per il collega Catalano.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Da Villa. Ne ha facoltà.

  MARCO DA VILLA. Signora Presidente, in merito a questo comma 6 vorrei ricordare all'Aula che la Costituzione prevede, all'articolo 97, primo comma, che i pubblici uffici siano organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione. Il principio di imparzialità è poi richiamato in molte altre leggi tra cui il decreto legislativo n. 165 del 2001 che regola il tema del lavoro e dei concorsi nella pubblica amministrazione. Ora, noi sappiamo bene come spesso le pubbliche amministrazioni adoperino il criterio di avere già lavorato all'interno della stessa amministrazione per dare il maggior punteggio nei concorsi e questa cosa il MoVimento 5 Stelle l'ha già denunciata spesso. Ora, qui, si vuole, con legge, ratificare questo comportamento incostituzionale dei comuni. Questo non è accettabile.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Nicola Bianchi. Ne ha facoltà.

  NICOLA BIANCHI. Signor Presidente, io rimango basito a sentire alcuni discorsi in Aula, anche perché comunque qua si parla di ottimizzazione delle pubbliche amministrazioni, si parla di mirare a un sistema virtuoso della pubblica amministrazione, quando sappiamo effettivamente che molte delle poltrone, soprattutto dei presidenti, vengono assegnate in modo partitocratrico, vengono spartite le poltrone tra PD e PdL. Questo a noi non sta bene, ed è per questo motivo che lo denunciamo. Anche in Commissione siamo vittime di continue spartizioni tra PD e PdL. Fin quando ci sarà questo modo di ragionare il Paese non cambierà, perché è da qua che si cambia, e noi lo possiamo veramente cambiare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Spadoni. Ne ha facoltà.

Pag. 113

  MARIA EDERA SPADONI. Signor Presidente, io vorrei soffermarmi proprio sull'ultima parte, quella in cui si dice che al comma 10 bisogna aggiungere il seguente, cioè che nell'ambito del citato decreto possono essere stabiliti criteri, nonché la quota all'interno del 50 per cento delle risorse assunzionali degli anni 2013, 2014 e 2015. Ecco, io mi vorrei soffermare proprio su questo triennio, perché nel 2013 cosa abbiamo avuto ? Abbiamo avuto le elezioni; abbiano avuto un nuovo gruppo, un gruppo che è qua e che rappresenta il 25 per cento del popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle); abbiamo un Governo, un Governo con una forte alleanza, un Governo con un'allenza composta appunto dal Partito Democratico da una parte e dal Popolo della Libertà dall'altra...

  PRESIDENTE. Ha esaurito il tempo. Prego, concluda.

  MARIA EDERA SPADONI. Ringrazio per l'attenzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, l'emendamento a firma Pilozzi solleva una problematica molto importante, cioè il fatto che con il comma 6 si dia una premialità riferita alla problematica, cioè che in qualche modo un dipendente della pubblica amministrazione a tempo determinato per almeno tre anni abbia un qualcosa, un quid in più rispetto, a parità di competenza, di estrazione, a un non dipendente. Allora, io credo che se dobbiamo fare il bene della pubblica amministrazione questo criterio di scelta non possa essere discriminante. Quindi, andiamo a valutare le competenze tecniche delle persone nella loro integrità rispetto a quelli che sono i bandi di selezione del personale. Il fatto che abbia lavorato presso una pubblica amministrazione non può costituire un quid in più, secondo noi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Melilla. Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Signor Presidente, vorrei chiederle se noi stiamo applicando l'articolo 85, comma 7, del Regolamento.

  PRESIDENTE. Quindi non è un intervento sull'emendamento, ma sul Regolamento. Così cambiano i tempi del suo intervento, deputato Melilla. Io pensavo che lei intervenisse sull'emendamento.

  GIANNI MELILLA. Signor Presidente, siccome è mezz'ora che stiamo discutendo di un emendamento in violazione palese del Regolamento della Camera...

  PRESIDENTE. No.

  GIANNI MELILLA. Ciò perché, se siamo in presenza del comma 7 dell'articolo 85 del Regolamento, lei giustamente può concedere la parola per cinque minuti per illustrare l'emendamento per ogni gruppo e per esprimere ovviamente il voto su quell'emendamento.
  Poi c’è la possibilità che ogni deputato, in dissenso con il proprio gruppo, possa avere la parola e illustrare le motivazioni del proprio dissenso. Però mi sembra che dai comunisti evocati in modo strabiliante e stupefacente da un deputato, a quasi tutti gli altri interventi, si stia divagando su temi che non hanno niente a che fare con l'emendamento e soprattutto con le motivazioni di un voto in dissenso rispetto a quello del proprio gruppo.

  PRESIDENTE. Deputato Melilla, l'articolo a cui lei fa riferimento prevede poi che si dia la parola, per un tempo limitato, ad altri parlamentari, oltre che per la dichiarazione ufficiale a nome del gruppo, Pag. 114per interventi in un numero che non è quello dell'intero gruppo, ma è pari alla metà meno uno dell'intero gruppo, e questo esattamente perché la Presidenza non può sindacare il contenuto del dissenso dell'intervento in dissenso dei singoli deputati. Le assicuro che ci stiamo comportando in questa seduta esattamente come ci siamo comportati in tutte le altre situazioni simili. D'altra parte non è la prima e, ritengo, non sarà nemmeno l'ultima volta, che i deputati utilizzino tutti i meccanismi consentiti dal Regolamento per svolgere la loro attività.
  Scusi deputato Sibilia, che cosa fa lì ? Ma seduto sui banchi del Governo ? Mi sembra un po’ eccessivo !

  CARLO SIBILIA. Ma ci si sono appoggiati anche Damiano ed altri...

  PRESIDENTE. Bè non mi pare che sia proprio il caso. Allora, io concludo con il deputato Melilla; il suo richiamo al Regolamento l'ho capito, le assicuro che il Regolamento nella interpretazione che io sto dando è esattamente quello che abbiamo sempre applicato in situazioni analoghe a quella di questa sera.
  Se qualcuno è stanco, come è già stato detto, può accomodarsi ed andare a casa, stiamo per concludere i nostri lavori.
  Continuiamo con gli interventi. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato Scagliusi. Ne ha facoltà per un minuto.

  EMANUELE SCAGLIUSI. Signor Presidente, in questo emendamento si parla di concorsi pubblici; diciamo che questo Governo dovrebbe averne una certa esperienza visto che i cinque saggi che sono state scelti dal Presidente del Consiglio Enrico Letta per riformare la Costituzione, sono tra gli indagati della Procura di Bari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), nell'ambito di un'inchiesta sui concorsi di docenti di prima e seconda fascia di Diritto ecclesiastico, costituzionale e pubblico comparato. Sotto la lente dei magistrati sono finiti: l'ex Ministro delle politiche comunitarie del Governo Berlusconi, Annamaria Bernini; l'ex Garante della privacy Francesca Maria Pizzetti; e i saggi Augusto Barbera dell'università di Torino, Beniamino Caravita de La Sapienza di Roma, Giuseppe De Vergottini dell'università di Bologna e Carmela Salazar dell'università di Reggio Calabria...

  PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Signor Presidente, spero di avere il tempo per argomentare il mio dissenso dal gruppo su questo emendamento e inizio dal ricordare che a me sembra assurdo che siamo arrivati nel 2013 a non riuscire a programmare seriamente come devono avvenire le assunzioni nella pubblica amministrazione, così come nella scuola, così come nell'università e nella ricerca (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È possibile che di anno in anno noi stiamo qui, in un Paese che dovrebbe essere civile, a risolvere i problemi che hanno creato le altre legislature, che hanno creato solo pasticci ? Noi adesso veniamo da un decreto della pubblica amministrazione dove le varie legislature che si sono susseguite hanno creato cinque, sei, sette categorie di lavoratori che sono in conflitto fra loro di cui non sappiamo chi ha più merito o meno ad assumere quel ruolo...

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Del Grosso. Ne ha facoltà, per un minuto.

  DANIELE DEL GROSSO. Signor Presidente, io dico soltanto una cosa: siccome solitamente i nostri emendamenti vengono tutti bocciati, vorrei sfruttare il tempo a mia disposizione per chiedere un minuto di silenzio per i nostri emendamenti, Pag. 115quindi lo chiedo e voglio che venga rispettato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Sarti. Ne ha facoltà.

  GIULIA SARTI. Signor Presidente, io vedo ovviamente tanti colleghi spazientiti da questi interventi a titolo personale perché si perde tempo, perché è mezzanotte, perché vogliamo andare tutti a casa (Commenti).

  PRESIDENTE. State tranquilli, per favore ! Colleghi, avevamo previsto di lavorare fino a quest'ora, quindi non c’è nulla di anomalo nel nostro modo di procedere.

  GIULIA SARTI. Io Presidente chiedo solo una cosa, io mi chiedo perché questi miei colleghi non sono ugualmente spazientiti quando per due volte viene a mancare il numero legale all'interno della Commissione antimafia perché si sta litigando per le poltrone (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), oppure quando per colpa delle riunioni di partito le Commissioni vengono sconvocate. Ecco io spero di vedere in futuro lo stesso atteggiamento, la stessa rabbia anche e soprattutto in quelle situazioni, non solo per interventi a titolo personale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Lupo. Ne ha facoltà.

  LOREDANA LUPO. Signor Presidente, come la collega Sarti comprendo il vostro dispiacere nel vederci così tutti uniti e svegli, soprattutto nei vostri confronti.

  PRESIDENTE. Per favore, fate parlare la deputata Lupo.

  LOREDANA LUPO. Io soprattutto vorrei che il collega Catalano non votasse in dissenso da noi, mi dispiacerebbe doverlo espellere, non è grazioso, quindi pensavo di spiegarvi che non è giusto che queste graduatorie vengano continuamente disattese e che le persone continuino a fare questi concorsi senza poter arrivare alla reale assunzione, perché dietro tutto questo ci sono anni di studio di tantissimi studenti e ragazzi che credono in questo futuro che non gli viene mai confermato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pilozzi 4.77, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piepoli, Stumpo, Pellegrino, D'Incecco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  382   
   Votanti  292   
   Astenuti   90   
   Maggioranza  147   
    Hanno votato
  27    
    Hanno votato
no  265).    

  Interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento che riprenderà nella seduta di domani a partire dalle ore 9.

Costituzione della delegazione parlamentare italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'INCE.

  PRESIDENTE. Comunico che la delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'INCE ha proceduto, in data 22 ottobre 2013, alla propria costituzione. È risultata eletta presidente la senatrice Stefania Giannini.

Pag. 116

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Giovedì 24 ottobre 2013, alle 9:

  Seguito della discussione del disegno di legge:
   S. 1015 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni (Approvato dal Senato) (C. 1682-A).
  — Relatori: Sisto (per la I Commissione) e Damiano (per la XI Commissione), per la maggioranza; Invernizzi, di minoranza.

  La seduta termina alle 0,05 del 24 ottobre 2013.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Moz. Speranza e a. 1-162 465 363 102 182 363 66 Appr.
2 Nom. Moz. Brunetta e a. 1-212 470 366 104 184 365 1 66 Appr.
3 Nom. Moz. Rondini e a. 1-213 468 371 97 186 371 66 Appr.
4 Nom. Moz. Crippa e a. 1-214 472 465 7 233 465 66 Appr.
5 Nom. Ddl 1682-A - em. 1.17 406 405 1 203 147 258 70 Resp.
6 Nom. em. 1.200 410 378 32 190 116 262 69 Resp.
7 Nom. em. 1.16 413 411 2 206 150 261 69 Resp.
8 Nom. em. 1.202 413 411 2 206 48 363 69 Resp.
9 Nom. em. 1.7 418 416 2 209 128 288 69 Resp.
10 Nom. em. 1.15 417 416 1 209 145 271 69 Resp.
11 Nom. em. 1.205 414 365 49 183 97 268 69 Resp.
12 Nom. em. 1.30 418 417 1 209 147 270 69 Resp.
13 Nom. em. 1.14 422 421 1 211 129 292 69 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 1.18 419 417 2 209 50 367 70 Resp.
15 Nom. em. 1.206 418 390 28 196 101 289 70 Resp.
16 Nom. em. 1.29 421 418 3 210 116 302 70 Resp.
17 Nom. . 418 417 1 209 125 292 70 Resp.
18 Nom. em. 1.600 424 327 97 164 326 1 70 Appr.
19 Nom. em. 1.31 422 400 22 201 32 368 70 Resp.
20 Nom. em. 1.209 424 423 1 212 148 275 69 Resp.
21 Nom. em. 1.12 424 392 32 197 116 276 69 Resp.
22 Nom. em. 1.5 425 424 1 213 148 276 69 Resp.
23 Nom. em. 1.13 426 394 32 198 117 277 69 Resp.
24 Nom. em. 1.28 419 386 33 194 114 272 69 Resp.
25 Nom. em. 1.215 429 428 1 215 149 279 69 Resp.
26 Nom. em. 1.216 422 421 1 211 145 276 69 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 1.11 425 408 17 205 128 280 69 Resp.
28 Nom. em. 1.32 425 424 1 213 129 295 69 Resp.
29 Nom. em. 1.27 425 424 1 213 129 295 69 Resp.
30 Nom. em. 1.217 424 422 2 212 142 280 69 Resp.
31 Nom. em. 1.218 423 374 49 188 94 280 68 Resp.
32 Nom. em. 1.20 425 423 2 212 20 403 68 Resp.
33 Nom. em. 1.219 423 422 1 212 422 68 Appr.
34 Nom. em. 1.220 413 410 3 206 97 313 68 Resp.
35 Nom. articolo agg. 1.01 422 418 4 210 115 303 68 Resp.
36 Nom. em. 2.31 422 420 2 211 116 304 68 Resp.
37 Nom. em. 2.204 425 424 1 213 116 308 68 Resp.
38 Nom. em. 2.64 420 324 96 163 31 293 68 Resp.
39 Nom. em. 2.208 425 422 3 212 115 307 68 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 2.206 415 324 91 163 25 299 68 Resp.
41 Nom. em. 2.205 422 325 97 163 20 305 68 Resp.
42 Nom. em. 2.65 422 420 2 211 128 292 68 Resp.
43 Nom. em. 2.209 421 419 2 210 117 302 68 Resp.
44 Nom. em. 2.17 419 418 1 210 128 290 68 Resp.
45 Nom. em. 2.53 412 410 2 206 97 313 67 Resp.
46 Nom. em. 2.211 rif. 407 404 3 203 401 3 67 Appr.
47 Nom. em. 2.54 408 407 1 204 147 260 67 Resp.
48 Nom. em. 2.20 412 410 2 206 143 267 67 Resp.
49 Nom. em. 2.55 412 410 2 206 112 298 67 Resp.
50 Nom. em. 2.202 396 394 2 198 145 249 67 Resp.
51 Nom. em. 2.16 390 389 1 195 141 248 67 Resp.
52 Nom. em. 2.49 389 389 195 124 265 67 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 2.212 384 367 17 184 124 243 67 Resp.
54 Nom. em. 2.27 388 358 30 180 18 340 67 Resp.
55 Nom. em. 2.19 385 384 1 193 113 271 67 Resp.
56 Nom. em. 2.213 385 384 1 193 111 273 67 Resp.
57 Nom. em. 2.600 398 397 1 199 395 2 67 Appr.
58 Nom. em. 2.24 395 393 2 197 19 374 67 Resp.
59 Nom. em. 2.67 392 278 114 140 31 247 67 Resp.
60 Nom. em. 2.215 394 392 2 197 113 279 67 Resp.
61 Nom. em. 2.214 397 273 124 137 2 271 67 Resp.
62 Nom. em. 2.69 385 296 89 149 28 268 67 Resp.
63 Nom. em. 2.68 386 293 93 147 31 262 67 Resp.
64 Nom. em. 2.28, 2.15 369 366 3 184 129 237 67 Resp.
65 Nom. em. 2.57 370 370 186 93 277 67 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 2.58 370 370 186 87 283 67 Resp.
67 Nom. em. 2.21 381 381 191 107 274 67 Resp.
68 Nom. em. 2.60 383 358 25 180 114 244 67 Resp.
69 Nom. em. 2.62 390 364 26 183 109 255 67 Resp.
70 Nom. em. 2.216 384 357 27 179 107 250 67 Resp.
71 Nom. em. 2.61 390 360 30 181 108 252 67 Resp.
72 Nom. em. 2.71 387 387 194 114 273 67 Resp.
73 Nom. articolo agg. 2.0201 396 395 1 198 19 376 67 Resp.
74 Nom. articolo agg. 2.0202 398 307 91 154 18 289 67 Resp.
75 Nom. articolo agg. 2.0204 398 308 90 155 19 289 67 Resp.
76 Nom. em. 3.10 403 314 89 158 31 283 67 Resp.
77 Nom. em. 3.11 399 313 86 157 49 264 67 Resp.
78 Nom. em. 3.200 399 399 200 136 263 67 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. em. 3-bis.3 395 310 85 156 32 278 67 Resp.
80 Nom. articolo agg. 3-bis.0200 404 402 2 202 2 400 66 Resp.
81 Nom. em. 4.33 405 404 1 203 110 294 66 Resp.
82 Nom. em. 4.100 405 404 1 203 112 292 66 Resp.
83 Nom. em. 4.101 413 412 1 207 29 383 66 Resp.
84 Nom. em. 4.31 414 396 18 199 115 281 66 Resp.
85 Nom. em. 4.204 411 380 31 191 86 294 66 Resp.
86 Nom. em. 4.102 421 329 92 165 31 298 66 Resp.
87 Nom. em. 4.200 420 419 1 210 111 308 64 Resp.
88 Nom. em. 4.56 416 326 90 164 18 308 64 Resp.
89 Nom. em. 4.103 424 333 91 167 27 306 64 Resp.
90 Nom. em. 4.205 429 335 94 168 45 290 64 Resp.
91 Nom. em. 4.206 434 432 2 217 17 415 64 Resp.
INDICE ELENCO N. 8 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 104)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. em. 4.15 429 427 2 214 112 315 64 Resp.
93 Nom. em. 4.210 427 398 29 200 96 302 64 Resp.
94 Nom. em. 4.211 432 401 31 201 92 309 64 Resp.
95 Nom. em. 4.212 434 432 2 217 20 412 64 Resp.
96 Nom. em. 4.214 433 431 2 216 20 411 64 Resp.
97 Nom. em. 4.215 433 402 31 202 19 383 64 Resp.
98 Nom. em. 4.600 427 426 1 214 327 99 64 Appr.
99 Nom. em. 4.213 rif. 430 334 96 168 304 30 64 Appr.
100 Nom. em. 4.601 432 429 3 215 427 2 64 Appr.
101 Nom. em. 4.68 432 431 1 216 98 333 64 Resp.
102 Nom. em. 4.66 424 423 1 212 422 1 64 Appr.
103 Nom. em. 4.65 424 393 31 197 116 277 64 Resp.
104 Nom. em. 4.77 382 292 90 147 27 265 64 Resp.