Atto Camera
Risoluzione in Commissione 8-00133
presentata da
LUCIANO AGOSTINI
mercoledì 13 luglio 2011 pubblicata nel bollettino n.510
La XIII Commissione,
premesso che:
il 2011 si caratterizza, per la pesca italiana, per un andamento fortemente negativo, sia per quanto riguarda il consistente calo del pescato sia per quanto riguarda il rialzo dei costi energetici e di produzione, fattori che, combinati insieme, stanno determinando un grave calo dei ricavi;
è ormai un dato acquisito - denunciato unanimemente dai produttori, dalla ricerca e dagli ambientalisti - che la maggior parte degli stock ittici soffre di sfruttamento eccessivo, ovvero superiore alla loro capacità di ricostituzione;
la crescente consapevolezza del ruolo cruciale svolto dai nostri mari e la necessità sempre più pressante di preservarli e di garantirne lo sfruttamento razionale hanno fatto della sostenibilità ecologica nel medio e lungo periodo un aspetto fondamentale delle politiche della pesca a livello europeo e globale;
lo sfruttamento sostenibile delle risorse acquatiche viventi e dell'acquacoltura è uno degli obiettivi principali della politica comune della pesca che, a tal fine, impegna gli Stati membri alla realizzazione di azioni volte alla salvaguardia degli ambienti marini e degli stock ittici;
come evidenziato da recenti studi internazionali, l'80 per cento di tutte le specie presenti nelle acque dell'Unione europea è sovrasfruttato e il numero di pescherecci è troppo elevato rispetto alla quantità di pesce che può essere prelevato;
con riferimento al nostro Paese, si rileva ormai un continuo calo del potenziale di sfruttamento degli stock ittici e un aumento dello stock classificato come ipersfruttato o esaurito, specialmente in alcune aree, quali il bacino adriatico centro-settentrionale dove, per alcune specie marine, il prelievo è arrivato a coincidere con il massimo della loro riproduttività biologica;
l'impoverimento dei nostri mari, oltre a compromettere l'ecosistema e le prospettive di sviluppo sostenibile, danneggia gravemente l'intero comparto ittico, con una crescente contrazione della domanda e un considerevole aumento delle importazioni, incrementate rispetto agli ultimi anni di circa il 37 per cento, da zone dove i costi della pesca sono molto minori e le risorse ittiche più ampie;
secondo il rapporto diramato dalla New Economics Foundation (Nef), l'Europa ha consumato la propria produzione ittica entro il 2 luglio 2011, giorno in cui è scattata la dipendenza dagli altri mercati; per l'Italia, il «Fish Dependence Day» è invece scattato il 30 aprile, giorno nel quale il nostro Paese ha esaurito la quota 2011 e ha iniziato a dipendere dal pescato proveniente da altri mari;
il fermo temporaneo di pesca è uno strumento ecobiologico di grande valenza ambientale, finalizzato al ripopolamento degli stock e alla salvaguardia della biodiversità, che viene applicato da circa un ventennio;
questa misura coinvolge circa 2.600 motopescherecci abilitati ai sistemi a strascico e volante, per un totale di circa 7.500 marittimi imbarcati;
nei piani di gestione per GSA (Geographical sub-areas) per il sistema a strascico, presentati dall'Italia alla Commissione europea, è prevista una sospensione dell'attività di pesca fino a 45 giorni indicati prevalentemente nei mesi estivi;
occorre tuttavia prevedere ulteriori misure straordinarie per garantire la riproduzione e l'accrescimento necessari a pervenire ad un equilibrio sostenibile tra risorse acquatiche e loro corretto sfruttamento e a fronteggiare la situazione di emergenza in cui versa l'intero comparto ittico;
le misure da adottare dovranno necessariamente essere accompagnate da misure compensative in favore delle imprese di pesca, che consentano di fronteggiare la grave crisi in atto, con ciò assicurando la sopravvivenza stessa della pesca italiana,
impegna il Governo:
ad assumere iniziative volte a disporre un tempo di fermo biologico di almeno 60 giorni per tutte le imbarcazioni abilitate alla pesca a strascico e/o volante da attuarsi nell'immediato periodo estivo e a definire modalità di attivazione di eventuali periodi di arresto temporaneo supplementare per specifiche esigenze biologiche;
a prevedere congrue risorse a favore degli operatori del settore, necessarie a compensare l'alleggerimento dello sforzo di pesca e il relativo mancato reddito;
ad attivarsi per l'applicazione della misura della cassa integrazione in deroga per i lavoratori del comparto, estendendola anche ai lavoratori marittimi imbarcati su pescherecci di cui sono proprietari.
(8-00133) «Agostini, Callegari, Dima, Beccalossi, Delfino, Di Giuseppe, Oliverio, Paolo Russo, Biava, Brandolini, Marco Carra, Catanoso, Cenni, Cuomo, Dal Moro, De Camillis, Di Caterina, D'Ippolito Vitale, Fiorio, Gottardo, Nastri, Mario Pepe (PD), Romele, Sani, Servodio, Trappolino, Zucchi».