ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00049

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: del 21/07/2009
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00194
Firmatari
Primo firmatario: STEFANI STEFANO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 21/07/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ANTONIONE ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 21/07/2009
MARAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 21/07/2009


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
21/07/2009
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 21/07/2009

APPROVATO IL 21/07/2009

CONCLUSO IL 21/07/2009

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 8-00049
presentata da
STEFANO STEFANI
martedì 21 luglio 2009 pubblicata nel bollettino n.206

La III Commissione,
premesso che:
l'urgenza di consolidare il ruolo esterno dell'Europa quale efficace attore di politica internazionale, oltre che di preservare la sicurezza e la stabilità nel cuore del Vecchio Continente, impone di mantenere al vertice delle priorità dell'Italia in materia di politica estera il processo di integrazione europea dei Paesi dei Balcani occidentali (Croazia, Serbia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro e Kosovo), da perseguire con convinzione sia nei rapporti bilaterali che nei diversi fora multilaterali, a partire dalle sedi europee;
in tal senso appare pienamente condivisile il Piano sui Balcani occidentali articolato in otto punti, predisposto dal Governo italiano e finalizzato a trasmettere ai Paesi coinvolti immediati e credibili segnali circa le determinazione dell'Unione europea a mantenere fede agli impegni assunti a partire dal Consiglio di Copenhagen del 1993 e fino alla risoluzione sul consolidamento della stabilità e della prosperità nei Balcani occidentali, approvata dal Parlamento europeo lo scorso 24 aprile 2009;
in tema di liberalizzazione dei visti, in conformità con il primo degli otto punti previsti dal citato Piano e in considerazione dei sostanziali progressi maturati dai Paesi dell'area nel campo dei diritti fondamentali e dello stato di diritto, appare essenziale procedere fin da subito a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla liberalizzazione dei visti per i cittadini dell'Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, nonché di Serbia e Montenegro, trattandosi di Paesi che hanno compiuto i passi necessari e sono pronti ad affrontare questo passaggio cruciale del loro percorso di avvicinamento all'Unione;
per quanto concerne la richiesta di adesione presentata dal Montenegro nel dicembre 2008, anche alla luce dell'iter di ratifica, in corso presso il Parlamento italiano, dell'Accordo di Stabilizzazione e Accessione, è auspicabile che, anche a seguito dell'invito da parte del Consiglio europeo, la Commissione europea acceleri la presentazione della propria opinione sulla domanda di adesione del Montenegro, oltre che dell'Albania;
ai fini del completamento del percorso di adesione della Croazia all'Unione europea, sospeso dal dicembre 2008 per il veto della Slovenia a causa del contenzioso sul confine marittimo, anche in considerazione dell'ingresso della Croazia nella NATO, avvenuto nel 2009 dopo il superamento di analoghe difficoltà di carattere territoriale, occorre assicurare pieno sostegno alla nuova leadership di Zagabria affinché mantenga inalterato il carattere prioritario dell'obiettivo dell'ingresso nell'Unione europea nel quadro della definizione delle linee direttrici di politica estera;
per quanto concerne la Bosnia Erzegovina, è opportuno operare per il rafforzamento del ruolo svolto dall'Alto Rappresentante UE, alla luce del sostegno che l'Unione europea e gli Stati Uniti hanno dichiarato di garantire per l'integrazione euroatlantica del Paese a condizione che le autorità locali realizzino le condizioni per il completamento della difficile transizione verso la democrazia e per le necessarie riforme costituzionali;
un'ulteriore questione aperta concerne l'entrata in vigore dell'Accordo di Associazione e Stabilizzazione (ASA) tra l'Unione europea e la Serbia. Tale Paese ha avviato da tempo un virtuoso processo di riforme interne finalizzate alla modernizzazione del proprio assetto istituzionale e del tessuto economico, ottenendo la fiducia delle istituzioni finanziarie internazionali; ha inoltre intensificato in modo sensibile la propria collaborazione con il Tribunale dell'Aja. Per tali ragioni è giunto il momento di rimuovere ogni ostacolo che impedisca il celere compimento del percorso di adesione della Serbia all'Unione europea, a partire dalle resistenze opposte da taluni Stati membri all'attuazione dell'Accordo interinale, sospeso dal Consiglio dei ministri dell'Unione sulla base del veto olandese;
alla luce del positivo evolversi dei negoziati in corso presso le Nazioni Unite sulla controversia internazionale in ordine all'impiego della denominazione di «Macedonia», si deve operare per sostenere il definitivo superamento della crisi tra Grecia ed Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia (FYROM) che, come noto, costituisce un ostacolo all'integrazione euroatlantica della FYROM;
in merito all'impegno rivolto ad assicurare adeguato sostegno economico al Kosovo - nuova entità statuale riconosciuta da 22 Stati dell'Unione europea e di recente entrata a far parte della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale - non deve cessare l'impegno europeo finalizzato al consolidamento della pace e della stabilità, anche in considerazione della perdurante fragilità politica concentrata nelle regioni settentrionali del Paese al confine con la Serbia;
vista la rilevanza del processo di integrazione europea dei Balcani occidentali nel quadro complessivo delle relazioni tra Europa e Stati Uniti e del comune impegno per la soluzione delle crisi internazionali, per la stabilizzazione e la pace, appare opportuno promuovere un Vertice UE-Balcani-Stati Uniti, da tenere auspicabilmente entro il 2010;
impegna il Governo:
ad operare attivamente in tutte le sedi internazionali affinché l'Unione europea non venga meno agli impegni presi per l'integrazione di tutti i Paesi dei Balcani occidentali, a partire dai Paesi già candidati all'adesione;
a sollecitare le istituzioni europee a promuovere progressi concreti nella direzione indicata con gli otto punti contenuti nel Piano italiano sui Balcani, anche ai fini della necessità di non disperdere il patrimonio di consenso da parte dei cittadini dei Paesi balcanici nei confronti della prospettiva di adesione all'Unione europea;
a promuovere in particolare il celere completamento del processo di liberalizzazione dei visti per i cittadini dell'Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Serbia e Montenegro, e ad incoraggiare Albania e Bosnia a proseguire nell'attuazione delle misure richieste nelle rispettive Road Map;
a condurre con convinzione un'azione di tipo politico-diplomatico volta a rimuovere i veti posti all'entrata in vigore dell'Accordo interinale tra l'Unione europea e la Serbia, e all'avvio delle ratifiche dell'ASA da parte degli Stati membri, oltre che a proseguire celermente il percorso di ratifica degli Accordi di Stabilizzazione ed Associazione con il Montenegro e la Bosnia-Erzegovina;
a far sì che sia tempestivamente data risposta alle domande di adesione di Albania e Montenegro, conferendo loro al più presto lo status di Paesi candidati.
(8-00049) «Stefani, Antonione, Maran».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

adesione all'Unione europea

aiuto economico

Albania

Banca mondiale

democratizzazione

finanze internazionali

Montenegro

politica internazionale

ratifica di accordo

sostegno economico

veto