ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00048

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: del 21/07/2009
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00183
Firmatari
Primo firmatario: BONIVER MARGHERITA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 21/07/2009


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
21/07/2009
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 21/07/2009

APPROVATO IL 21/07/2009

CONCLUSO IL 21/07/2009

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 8-00048
presentata da
MARGHERITA BONIVER
martedì 21 luglio 2009 pubblicata nel bollettino n.206

La III Commissione,
premesso che:
il Premio Nobel per la pace Daw Aung San Suu Kyi, leader dell'opposizione alla giunta militare birmana, ha passato 13 degli ultimi 19 anni agli arresti domiciliari e a poche settimane dalla scadenza di tale misura coercitiva è stata ricondotta in prigione, nonostante la necessità di sottoporsi a cure mediche, e sottoposta ad un processo nel quale non vengono rispettate le più elementari garanzie per la difesa;
le autorità birmane hanno permesso l'accesso al processo a giornalisti e diplomatici stranieri per un solo giorno;
vi sono nel Paese ancora più di duemila detenuti politici, sottoposti a maltrattamenti e condizioni carcerarie molto dure;
non si registrano progressi in nessuna delle questioni che caratterizzano come particolarmente brutale e repressivo il regime militare birmano, quali la pratica del lavoro forzato, il reclutamento di bambini soldato, la negazione dei fondamentali diritti umani e delle libertà sindacali;
numerose iniziative sono state assunte in tutto il mondo per il sostegno al popolo birmano e a Daw Aung San Suu Kyi e lei stessa ha recentemente auspicato l'avvio di un processo di riconciliazione nazionale;
undici Premi Nobel per la pace, in un appello al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon hanno definito una farsa il processo a Daw Aung San Suu Kyi e richiesto che della questione sia investito al più presto il Consiglio di Sicurezza dell'ONU;
durante l'incontro dei Ministri degli esteri dell'Asia-Europe Meeting (ASEM) del 25-26 maggio 2009 è stata espressa preoccupazione per la situazione birmana e richiesta la liberazione di tutti i prigionieri politici;
nella sessione annuale della Conferenza annuale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, in corso a Ginevra, è stato approvato un documento che chiede alla giunta militare birmana la revisione della Costituzione appena approvata per allinearla alla Convenzione sul lavoro forzato e la liberazione di Daw Aung San Suu Kyi e di tutti i detenuti politici, degli attivisti sindacali e delle persone incarcerate per avere segnalato abusi;
proseguono le violenze contro le minoranze etniche che hanno recentemente portato ad un nuovo afflusso massiccio di profughi nel territorio tailandese;
alcune imprese italiane continuano ad avere rapporti commerciali con la Birmania, nei settori sanzionati dalla UE. In alcuni casi, oltre ad infrangere una decisione europea, fatto di per sé grave, potrebbero contribuire allo sfruttamento di una manodopera priva di qualsiasi protezione giuridica e al saccheggio delle risorse naturali del Paese;
nel corso della visita nel Paese svoltasi all'inizio di luglio il Segretario generale dell'ONU Ban Ki-Moon non ha potuto avere un colloquio con Aung San Suu Kyi ed al suo ritorno ha ribadito la necessità della liberazione di tutti i prigionieri politici, dell'avvio di un dialogo costruttivo e dello svolgimento nel 2010 di elezioni libere, corrette ed inclusive;
analogo auspicio è contenuto anche nel comunicato diramato il 20 luglio 2009 al termine dell'incontro dei ministri degli esteri dell'ASEAN svoltosi in Thailandia;
impegna il Governo:
a chiedere con forza e in tutte le sedi opportune l'immediata rilascio del Premio Nobel Daw Aung San Suu Kyi e di tutti i detenuti politici;
ad agire, di concerto con i partner dell'Unione europea, al fine di adottare ogni misura ritenuta adeguata verso la Birmania, ivi compreso un possibile rafforzamento dell'attuale regime sanzionatorio, senza escludere di valutare eventuali interventi relativi agli strumenti di intermediazione assicurativa e finanziaria;
ad effettuare una efficace vigilanza in sede di applicazione delle attuali sanzioni, emanando precise direttive alle amministrazioni interessate, in particolare alla Agenzia delle dogane, per contrastare comportamenti elusivi;
a garantire le risorse finanziarie necessarie per proseguire il contributo italiano all'azione umanitaria per le popolazioni colpite dal ciclone Nargys e per i profughi, in particolare sostenendo l'azione delle ONG e delle Agenzie internazionali delle Nazioni Unite e i programmi dell'Unione europea;
a prendere iniziative nelle sedi internazionali, in particolare alle Nazioni Unite e attraverso contatti con i Paesi del Sud Est asiatico, per sostenere la liberazione di Daw Aung San Suu Kyi e di tutti i detenuti politici nonché l'avvio del dialogo tra le parti interessate ad una rapida transizione verso la democrazia attraverso un processo costituzionale concordato con l'opposizione che superi l'inaccettabile situazione presente e fornisca adeguate garanzie affinché le elezioni previste per il 2010 si realizzino sulla base di standard democratici internazionalmente riconosciuti;
a sostenere l'azione del Segretario generale dell'ONU e del suo Rappresentante e dell'Inviato speciale dell'Unione europea.
(8-00048) «Boniver».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

democratizzazione

diritti umani

elezione

Myanmar

pace

prigioniero politico

profugo

regime militare

relazione commerciale

relazioni economiche

schiavitu'

Tailandia