ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01061

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 732 del 11/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/12/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 10/12/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 10/12/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 10/12/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 10/12/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 10/12/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-01061
presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI
martedì 11 dicembre 2012, seduta n.732

La XII Commissione,

premesso che:

l'ictus cerebri è la terza causa più comune di morte e la principale causa di incapacità funzionale nei Paesi occidentali, colpendo per il 50 per cento soggetti di età inferiore ai 65 anni e per il 12 per cento soggetti al di sotto dei 45 anni e comporta per il paziente perdita di funzionalità, nonché un peggioramento della qualità della vita;

per fibrillazione atriale si intende un'alterazione del ritmo cardiaco caratterizzata da una completa irregolarità dell'attivazione elettrica degli atri che influisce, in presenza di tale anomalia, sulle normali contrazioni atriali che vengono sostituite da movimenti caotici, completamente inefficaci ai fini della propulsione del sangue ed il ritmo cardiaco diviene completamente irregolare;

in Italia l'incidenza di questa aritmia si aggira intorno all'1 per cento, ma aumenta con l'avanzare dell'età, raggiungendo il 6 per cento nelle persone con più di 60 anni; dati epidemiologici evidenziano che la fibrillazione atriale è responsabile dell'85 per cento degli ictus dovuti ad aritmie cardiache e di oltre il 50 per cento delle forme cardioemboliche;

la terapia della fibrillazione atriale richiede un approccio multidisciplinare. In assenza di tale approccio si registrano risultati inferiori in termini di sopravvivenza e di qualità di vita dei pazienti;

i pazienti con fibrillazione atriale vengono solitamente trattati con farmaci anticoagulanti, tuttavia vi sono due possibili strategie: la cardioversione, o conversione al ritmo cardiaco normale, e il controllo della frequenza cardiaca;

attraverso una forte campagna di prevenzione integrata è possibile indirizzare tutte le persone ad avere uno stile di vita sano, un'alimentazione equilibrata e corretta ad effettuare esercizio fisico e controlli della regolarità del ritmo cardiaco, informando sui danni e sulle problematiche che scatenano i vari fattori di rischio, quali il fumo, l'alcool ed il diabete;

il compito della prevenzione sia primaria sia secondaria va effettuato sui cofattori di rischio della fibrillazione atriale e dell'ictus ed occorre sottoporre la popolazione a screening, in modo da individuare i soggetti a rischio, e ciò non può essere fatto singolarmente ma su scala nazionale;

risulta necessario coinvolgere i medici di base e tutti gli operatori sanitari in un piano di prevenzione che potrebbe fare in modo di incardinare alcuni processi di cura relativi ad alcune malattie, bloccandole con semplici procedure medico-infermieristiche all'interno di ambulatori organizzati;

i centri clinici con esperienza casistica e con adeguate terapie sono distribuiti in modo disomogeneo sul territorio nazionale;

la possibilità di accedere a cure sanitarie adeguate, rimuovendo fattori di disparità, è uno degli elementi principali che contribuiscono alla realizzazione del diritto alla salute di rilevanza costituzionale,
impegna il Governo:
ad assicurare ai pazienti affetti da tale patologia percorsi diagnostici, terapeutici ed assistenziali mirati e di carattere multidisciplinare, al fine di garantire una dignitosa qualità della vita;

ad inserire nel nuovo piano sanitario nazionale la fibrillazione atriale in maniera permanente quale patologia che comporta gravi implicazioni cliniche;

a sensibilizzare l'opinione pubblica, attraverso campagne di informazione e di prevenzione, circa i principali fattori di rischio della fibrillazione atriale;

ad assumere iniziative volte a valorizzare il ruolo del medico di base il quale, attraverso la presa in carico del paziente, può migliorare la performance del sistema a livello sia professionale sia organizzativo.

(7-01061)
«Farina Coscioni, Beltrandi, Bernardini, Mecacci, Maurizio Turco, Zamparutti».