ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01036

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 722 del 22/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: RIVOLTA ERICA
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 22/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLTENI NICOLA LEGA NORD PADANIA 22/11/2012
GOISIS PAOLA LEGA NORD PADANIA 22/11/2012
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD PADANIA 22/11/2012
CAVALLOTTO DAVIDE LEGA NORD PADANIA 22/11/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-01036
presentata da
ERICA RIVOLTA
giovedì 22 novembre 2012, seduta n.722

La VII Commissione,

premesso che:

la legge 20 febbraio 2006, n. 77, reca misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella «lista del patrimonio mondiale», posti sotto tutela dell'UNESCO;


i siti che hanno ricevuto l'importantissimo riconoscimento di «patrimonio dell'umanità» da parte dell'UNESCO sono attualmente 911. Di questi, oltre quarantacinque siti sono presenti in Italia;


si tratta di un patrimonio di eccellenza unico per il suo valore, tale da sollecitare le amministrazioni locali interessate a rafforzare e accrescere l'impegno ad identificare e valorizzare altri siti e monumenti, il cui riconoscimento quale «patrimonio dell'umanità» contribuisce alla promozione storico - culturale del territorio, rappresentando un'utile «risorsa» a beneficio del turismo culturale e dell'economia dei territori interessati;


in quest'ottica si inserisce l'impegno di coordinamento per il restauro e la valorizzazione del complesso monumentale di Galliano, comprendente la basilica di San Vincenzo e il battistero di San Giovanni Battista situati in cima ad un colle presente nell'area urbana di Cantù, che l'amministrazione comunale di Cantù ha stabilito con importanti soggetti privati, quali la Cassa rurale ed artigiana di Cantù, che oltre ai lavori di restauro, ha anche curato e sostenuto numerose pubblicazioni, acquisendo anche l'archivio dell'architetto Ambrogio Annoni (che negli anni Trenta aveva seguito il restauro della basilica);


il 2 luglio 2007 è stata celebrata la ricorrenza dei mille anni dalla fondazione della basilica di San Vincenzo in Galliano, caratterizzata da una serie di eventi artistico-culturali per richiamare l'attenzione della cittadinanza verso l'arte romanica e le tradizioni locali del periodo;


la basilica di S. Vincenzo in Galliano è difatti uno dei più noti monumenti dell'arte romanica lombarda anche se appartiene al periodo altomedioevale;


il monumento, la cui nascita è certificata dalla scritta impressa sulla lapide della parete della navata laterale della Basilica: «il 2 luglio 1007 ... fu celebrata la consacrazione di questa chiesa ...», è stato consegnato alla storia dal futuro vescovo di Milano, Ariberto da Intimiano, allora suddiacono e «custode» del sacro edificio, di cui probabilmente ne era il proprietario per tradizione familiare, come dimostrano le epigrafi graffite sotto gli affreschi dell'abside che ricordano la morte del padre, del fratello e del nipote;


si deve ad Ariberto da Intimiano l'architettura della Basilica, riedificata nel X secolo con raffinatissime pietre e decorazioni pittoriche, il cui simbolismo è la manifestazione del programma spirituale e temporale del futuro vescovo della cattedra di Ambrogio e arbitro dei fatti politici e religiosi del suo tempo;


Ariberto da Intimiano battezza così, in Brianza, sulla collina di un sobborgo di Cantù, una nuova architettura religiosa: un presbiterio maestoso, senza eguali nelle chiese dell'epoca; una cripta che sarà presa a modello nei decenni successivi;


la decorazione della basilica, affidata ad un artista grandissimo, visionario, dagli accenti quasi bizantini, il «Cristo in gloria», al centro dell'abside, in piedi, con le braccia spalancate, come a dominare il mondo intero, circondato da angeli, santi e profeti, è unico nella pittura europea dell'anno Mille giunta fino a noi;


nella basilica risalta il catino absidale con le scene del martirio di San Vincenzo ed elementi simbolici ed ornamentali di altissimo livello; le pareti delle navate, purtroppo oggi poco leggibili, raccontano storie di sante (Giuditta e Margherita) e di eroi della fede cristiana (Sansone e Cristoforo);


il battistero rappresenta un'architettura unica nel panorama europeo: ampio, volutamente sovradimensionato, a pianta quadrilobata, con forme esterne complesse e l'interno su due piani;


il pavimento a piastrelle geometriche di marmo bianco e nero, riutilizzato nel presbiterio sopraelevato della basilica e nel battistero, ancora esistente sotto il pavimento in cotto, testimoniano che tra il V e il VI secolo esisteva, un edificio sacro dedicato a san Vincenzo di Saragozza con annesso forse un battistero;


nonostante la portata storica ed artistica, la basilica di S. Vincenzo in Galliano di Cantù ha subito nel tempo offese ed ingiurie incredibili: divenuta chiesa pievana e sede del Capitolo dei Canonici, per alcuni secoli la basilica gode particolare affetto tra i Canturini che donano terreni ed altre proprietà, per poi diventare, verso la metà del Settecento un magazzino agricolo e, perdendo, a causa di un incendio, la navatella di destra;


la basilica, giudicata di «niun riguardo» dai consulenti del Governo della Repubblica Cisalpina, nel 1801 viene venduta a privati e trasformata addirittura in casa colonica, perdendo, a causa di un incendio, la navatella di destra;


nel 1908 il comune di Cantù riscatta l'antico edificio e il 30 giugno 1934 il cardinal Schuster riconsacra la basilica di San Vincenzo;


i primi restauri, condotti dall'architetto Ambrogio Annoni nel 1933-1934, permisero di riaprire la chiesa al culto. Nuovi restauri agli affreschi della navata, eseguiti a più riprese negli anni 1955, 1956,1967, 1981, hanno portato al distacco di alcuni dipinti che, trasferiti su pannelli di masonite, sono stati collocati sulle pareti originali;


il complesso monumentale di Galliano rappresenta un esempio eminente di una struttura architettonica che testimonia un periodo significativo della storia umana, oltre che del genio creativo;


il complesso monumentale di Galliano presenta condizioni di integrità, autenticità e conservazione,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di promuovere il riconoscimento del complesso monumentale di Galliano quale «patrimonio dell'umanità» da parte dell'UNESCO.

(7-01036)
«Rivolta, Nicola Molteni, Goisis, Grimoldi, Cavallotto».