ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/01015

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 706 del 18/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: PESCANTE MARIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 18/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 18/10/2012
GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
BUTTIGLIONE ROCCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 18/10/2012
FORMICHELLA NICOLA POPOLO DELLA LIBERTA' 18/10/2012
FARINONE ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
RAZZI ANTONIO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 18/10/2012
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/10/2012
STANCA LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/10/2012
MERLONI MARIA PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
GOTTARDO ISIDORO POPOLO DELLA LIBERTA' 18/10/2012
LUCA' MIMMO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
POMPILI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Commissione: XIV COMMISSIONE (POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-01015
presentata da
MARIO PESCANTE
giovedì 18 ottobre 2012, seduta n.706

Le Commissioni V e XIV,

premesso che:

il 12 settembre 2012 il Presidente del Consiglio europeo Van Rompuy ha presentato, dando seguito al mandato conferitogli dal Consiglio europeo del 28-29 giugno 2012, un documento di consultazione in vista della elaborazione, in stretta collaborazione con il presidente della Commissione, Barroso, il presidente dell'Eurogruppo, Juncker, e il presidente della BCE, Draghi, di una relazione intermedia - da presentare entro ottobre 2012 - e di una relazione finale, da presentare entro fine 2012, sugli ulteriori sviluppi dell'Unione economica e monetaria;

la relazione finale dovrà, in particolare, stabilire una tabella di marcia specifica e circoscritta nel tempo per la realizzazione di un'autentica Unione economica e monetaria, indicando ciò che può essere fatto a Trattati vigenti e quali misure richiederebbero una loro modifica;

il documento di consultazione, al fine di strutturare il dialogo con gli Stati membri e con il Parlamento europeo, pone una serie di quesiti su quattro settori fondamentali: cornice finanziaria integrata, quadro di bilancio e unione fiscale, cornice integrata per le politiche economiche, legittimità democratica e responsabilità. Ulteriori quesiti potranno essere proposti dalle parti interessate; il 17 settembre 2012, inoltre, è stato presentato il rapporto finale del gruppo di lavoro di ministri degli esteri sul futuro dell'Europa, costituito nel marzo 2012 su iniziativa del Ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle, che ha prospettato alcune importanti proposte anche in merito alle materie oggetto del documento di consultazione;

è essenziale che le Camere siano coinvolte, in stretto raccordo con il Governo, nella predisposizione della posizione italiana sulle opzioni prospettate nel documento di consultazione, tenuto conto della rilevanza delle decisioni che saranno assunte dal Consiglio europeo di dicembre 2012 ai fini dell'avanzamento del processo di integrazione economica e politica;

la Camera dei deputati ha già approvato il 27 giugno 2012, in vista del Consiglio europeo del 28-29 giugno 2012 le mozioni, Cicchitto ed altri n. 1-01076, Moffa ed altri n. 1-01088, Donadi ed altri n. 1-01095, e Franceschini, Galletti, Della Vedova, Pisicchio, Nucara, Cambursano, Brugger e Melchiorre n. 1-01101, che contengono specifiche indicazioni in merito alla realizzazione di un'unione bancaria, di un'unione fiscale, di un autentico governo economico e alla necessità di riavviare un processo costituente in vista della costruzione di un'Europa politica e federale;

appare opportuno ribadire, con riferimento agli specifici quesiti posti dal documento di consultazione, le indicazioni contenute nelle mozioni sopra richiamate affinché il Governo ne tenga conto nella predisposizione del suo contributo alla consultazione;

ciò vale in particolare per le questioni connesse al rafforzamento della legittimità democratica e al coinvolgimento dei Parlamenti nel nuovo governo economico europeo;

le misure adottate dall'Unione europea in risposta alla crisi e, in particolare, la costruzione del nuovo sistema di governance economica europea, rendono urgente la creazione di nuovi canali per il coinvolgimento diretto dei parlamenti nazionali nella formazione delle scelte politiche e normative dell'Unione;

l'esercizio, secondo una logica meramente nazionale, di tali prerogative potrebbe, in particolare, pregiudicare il percorso dell'Area euro e dell'Unione verso forme più avanzate di integrazione implicanti una condivisione di ampie aree di sovranità che dovrà essere deliberata in modo consapevole e non rituale dai parlamenti dei Paesi partecipanti;

è pertanto necessario individuare sedi e procedure attraverso cui, i Parlamenti nazionali, anche in cooperazione con il Parlamento europeo, possano dialogare effettivamente e tempestivamente con le Istituzioni dell'Ue in tutte le fasi della formazione ed attuazione delle politiche e della normativa dell'UE;

a questo scopo riveste particolare rilievo l'attuazione dell'articolo 13 del Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell'unione economica e monetaria (cosiddetto fiscal compact), il quale demanda al Parlamento europeo e ai Parlamenti nazionali delle parti contraenti, di determinare insieme l'organizzazione e la promozione di una conferenza dei presidenti delle Commissioni competenti dei Parlamenti nazionali e delle competenti Commissioni del Parlamento europeo;

va ribadito l'impegno di tutte le forze politiche a proseguire - in piena coerenza con gli obiettivi e le scadenze fissati a livello di Unione europea - l'azione di consolidamento delle finanze pubbliche e le riforme strutturali necessarie per rilanciare la crescita e l'occupazione del Paese,
impegnano il Governo:
a) a promuovere, in occasione del Consiglio europeo di dicembre 2012, l'approvazione con gli Stati membri dell'eurozona e gli altri Paesi disponibili di una dichiarazione che avvii, contestualmente alla realizzazione di un'Unione fiscale ed economica, un processo costituente in vista di una progressiva integrazione politica e federale che dovrà avanzare secondo scadenze precise con la partecipazione dei Paesi che decideranno democraticamente di aderirvi;

b) con riferimento alla creazione di una cornice finanziaria integrata europea:

ad adoperarsi per una rapida approvazione delle due proposte di regolamento per la creazione di un sistema centralizzato di vigilanza sul settore bancario, presentate dalla Commissione europea il 12 settembre 2012, valutando i possibili correttivi al fine di rendere coerenti ed efficaci i sistemi di regolamentazione e vigilanza europeo e nazionali nell'area euro e nell'Unione europea a 27;

a mantenere fermo, in coerenza con le proposte della Commissione, il principio per cui la Banca centrale europea ha poteri di vigilanza diretta su tutte le banche dell'area euro (cosiddetta «vigilanza universale»), pur valutando la previsione di procedure e parametri di vigilanza differenziati in base alla rilevanza sistemica delle banche stesse;

a sostenere l'introduzione di meccanismi volti ad assicurare la piena ed effettiva coerenza tra i poteri di vigilanza attribuiti alla Banca centrale europea e le funzioni di regolamentazione di risoluzione delle controversie mantenute in capo all'Autorità bancaria europea;

a ribadire che, all'atto dell'entrata in vigore del sistema di vigilanza centralizzata, in coerenza con le decisioni del vertice dei Capi di Stato e di Governo dell'area euro del 28-29 settembre, il Meccanismo europeo di stabilità potrà procedere alla erogazione diretta di aiuti alle banche in crisi, senza attendere, come richiesto da alcuni Stati membri, ulteriori e successive verifiche sulla effettività del medesimo sistema di vigilanza che non sarebbero compatibili con l'esigenza di una risposta immediata ed efficace rispetto allo stato di crisi di alcuni Paesi;

a sostenere una rapida approvazione della proposta legislativa che istituisce un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento e delle prossime iniziative per l'istituzione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi bancarie e di un fondo europeo di garanzia dei depositi bancari, assicurando che tali fondi siano finanziati con i contributi del settore privato, ricorrendo alle risorse pubbliche solo in ultima istanza;

a sostenere ogni iniziativa necessaria a migliorare e rendere più efficace la regolamentazione europea dei mercati creditizi e finanziari, quale elemento indispensabile per il superamento della crisi dei debiti sovrani, rafforzando ulteriormente, in particolare, il quadro regolamentare sulle agenzie di rating;

c) con riguardo alla creazione di un quadro di bilancio integrato e di un'unione fiscale:

a sostenere la contestuale creazione di un dipartimento del tesoro europeo e di un bilancio europeo rafforzato;

a sostenere altresì la creazione di un Fondo per il rimborso del debito (o European Redemption Fund), quale prospettato dagli emendamenti approvati dal Parlamento europeo alle proposte di regolamento del cosiddetto two-pack, ferma restando la necessità di prevedere l'impegno dei Paesi dell'eurozona a procedere, a medio-lungo termine, all'emissione in comune, a regime, di parte del debito pubblico degli Stati membri, in coerenza con la prospettiva di unione in senso federale;

a valutare nel medio termine la trasformazione del meccanismo europeo di stabilità in un «Fondo monetario europeo», dotato di poteri adeguati;

a promuovere la predisposizione, da parte della Commissione europea, di uno studio di fattibilità sull'impatto e l'applicazione di regole che consentano lo scorporo totale o parziale dal calcolo del deficit strutturale dagli aggregati rilevanti ai fini della verifica del rapporto deficit/PIL delle spese per gli investimenti pubblici sostenute dagli Stati membri nell'ambito di interventi cofinanziati dal bilancio dell'Unione europeo o dalla BEI;

d) con riferimento alla cornice integrata delle politiche economiche:

a considerare prioritaria l'istituzione di un «Governo economico» dell'Eurozona, attribuendo, mediante appropriate modifiche ai Trattati, al Consiglio e all'Eurogruppo, su proposta della Commissione e in codecisione con il Parlamento europeo, poteri vincolanti in merito alle grandi scelte di politica economica e dell'occupazione;

ad adoperarsi affinché, anche mediante le appropriate modifiche ai trattati, sia considerato quale obiettivo prioritario del coordinamento rafforzato delle politiche economiche il rilancio della crescita, mediante investimenti finalizzati allo sviluppo dell'impresa e dell'occupazione volti a ridurre il differenziale di competitività tra gli Stati membri e tra l'Unione europea e i principali competitori globali e finanziati direttamente o indirettamente dal bilancio dell'Unione europea;

a valutare, a tale scopo, in modo approfondito l'ipotesi di ricorrere alla emissione diretta di titoli obbligazionari della BEI o della Commissione europea per finanziare integralmente progetti di rilievo europeo (cosiddetto Growth and project bond), dando mandato alla Commissione stessa di predisporre uno studio - a prevedere un ampio ricorso tra i Paesi dell'area euro alle cooperazioni rafforzate nel settore della tassazione, anche diretta, al fine di ridurre la concorrenza fiscale dannosa tra Stati membri che non appare compatibile con la creazione di un'autentica unione economica;

a rendere vincolanti, nel nuovo quadro di governance economica, gli impegni previsti dalla Strategia Europa 2020 per la crescita e l'occupazione e dal patto euro plus;

e) con riguardo alla legittimità democratica e alla responsabilità:

a sostenere la creazione di un autentico governo politico ed economico europeo che abbia piena legittimazione democratica e goda della fiducia di un compiuto sistema parlamentare europeo;

a prevedere il pieno coinvolgimento dei Parlamenti nazionali nel processo costituente per la costruzione di un'Europa politica e federale mediante la convocazione di una convenzione per la riforma dei trattati;

ad adoperarsi per rafforzare nel contesto del nuovo sistema istituzionale il ruolo dei partiti politici europei, quale strumento essenziale per consolidare la democrazia rappresentativa europea, creare uno spazio pubblico europeo ed assicurare così la piena legittimazione democratica del sistema stesso;

a promuovere l'attribuzione al Parlamento europeo di poteri codecisori ai fini della definizione degli indirizzi di politica economica dell'Unione europea e adeguati poteri di controllo sull'attuazione del Trattato istitutivo del meccanismo europeo di stabilizzazione;

ad adoperarsi affinché la Commissione trasmetta tempestivamente ai parlamenti nazionali, oltre ai documenti previsti dai protocolli n. 1 e n. 2, ogni ulteriore elemento di informazione e valutazione utile in merito alle decisioni relative ai nuovi meccanismi di governance economica;

a promuovere, in analogia a quanto previsto dal Protocollo n. 1 vigente, che il Consiglio non possa procedere all'adozione di decisioni in materia economica e finanziaria prima che sia trascorso un periodo minimo dalla trasmissione dei progetti di tali decisioni ai parlamenti nazionali, in modo da garantire l'effettiva possibilità che ciascuna assemblea si pronunci secondo le rispettive competenze e procedure;

a sostenere, ferma restando la competenza esclusiva in materia dei parlamenti nazionali e del Parlamento europeo, in particolare in sede di Conferenza dei Presidenti:

1) la rapida creazione della conferenza prevista dall'articolo 13 del «Fiscal compact» nonché, nell'ambito della medesima, di una conferenza ristretta di rappresentanti dei parlamenti nazionali dell'Area euro e del Parlamento europeo per la trattazione delle questioni specifiche dell'eurozona, in stretto raccordo con l'Eurogruppo;

2) la partecipazione ad entrambe le Conferenze di rappresentanti della Commissione europea, del Consiglio e della Banca centrale europea al fine di riferire in merito all'elaborazione e all'attuazione degli orientamenti di politica economica e dell'occupazione nonché all'esercizio delle funzioni di vigilanza finanziaria;

3) lo svolgimento delle due conferenze ad inizio autunno al fine di procedere all'analisi dei risultati della sorveglianza multilaterale sull'attuazione delle raccomandazioni specifiche rivolte dal Consiglio agli Stati membri;

4) l'opportunità di valutare con attenzione se prevedere l'adozione da parte delle due conferenze di contributi da indirizzare alle Istituzioni dell'Unione europea in merito ad ogni aspetto del nuovo sistema di governance economiche;

5) l'opportunità di valutare lo svolgimento di una seconda riunione delle due conferenze ad inizio di ogni anno, prima del Consiglio europeo di primavera, eventualmente nell'ambito di una «settimana parlamentare europea», che includerebbe anche riunioni delle varie Commissioni settoriali, in modo da assicurare un effettivo indirizzo parlamentare sull'analisi annuale della crescita.

(7-01015)
«Pescante, Ciccanti, Gozi, Buttiglione, Formichella, Farinone, Razzi, Fucci, Stanca, Merloni, Gottardo, Lucà, Pompili».