ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00588

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 476 del 23/05/2011
Abbinamenti
Atto 7/00596 abbinato in data 22/06/2011
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00128
Firmatari
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/05/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SPOSETTI UGO PARTITO DEMOCRATICO 20/05/2011
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 20/05/2011
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 20/05/2011
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 20/05/2011
PEPE MARIO (PD) PARTITO DEMOCRATICO 20/05/2011
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 20/05/2011
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 20/05/2011
CARELLA RENZO PARTITO DEMOCRATICO 22/06/2011


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Stato iter:
22/06/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 22/06/2011
RUSSO PAOLO POPOLO DELLA LIBERTA'
CARELLA RENZO PARTITO DEMOCRATICO
DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
PARERE GOVERNO 22/06/2011
ROSSO ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 22/06/2011

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/06/2011

DISCUSSIONE IL 22/06/2011

ACCOLTO IL 22/06/2011

PARERE GOVERNO IL 22/06/2011

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 22/06/2011

CONCLUSO IL 22/06/2011

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00588
presentata da
NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO
lunedì 23 maggio 2011, seduta n.476

La XIII Commissione,
premesso che:
l'Italia è tra i principali produttori ed esportatori mondiali di castagne. In particolare, è il primo esportatore mondiale per valori degli scambi e il secondo per quantità scambiate, dopo la Cina;
le castagne prodotte in Italia (Castanea sativa Miller) hanno proprietà organolettiche diverse e spesso superiori rispetto alla specie di castagno di produzione asiatica (Castanea crenata Siebold e Zucc. - castagno giapponese, Castanea mollissima Blume); {Castanea sativa Miller) hanno propriet organolettiche diverse e spesso superiori rispetto alla specie di castagno di produzione asiatica }
la produzione italiana in termini di quota sulla produzione mondiale, è passata dall'11 per cento al 4 per cento a causa dell'aumento della produzione cinese;
tale andamento si riflette inevitabilmente, ed è anche concausa, della drastica riduzione sia del numero delle aziende agricole, sia della superficie investita. Nel giro di circa 30 anni, le aziende si sono ridotte del 75 per cento e la superficie investita in castagneto da frutto del 62 per cento;
in particolare, tra il 2000 e il 2003 vi è stata una drastica ristrutturazione dei castagneti coltivati che ha portato alla riduzione del 50 per cento del numero delle aziende e del 30 per cento delle superfici;
secondo dati Istat del 2007, la superficie coltivata a castagneti è concentrata soprattutto nelle regioni centro-meridionali e, in particolare, in Campania (13.3 mila ettari), Calabria (10.7 mila ettari), Toscana (7.8 mila ettari) e Lazio (5.2 mila ettari), mentre le regioni del nord maggiormente interessate dalla castanicoltura sono il Piemonte e l'Emilia-Romagna;
oltre ai problemi di concorrenza estera, le coltivazioni castanicole realizzate nelle zone interne, in territori quasi inaccessibili, pur conferendo a queste zone particolare pregio paesaggistico presentano delle problematiche dovute all'obiettiva asperità dei luoghi, difficilmente accessibili con mezzi meccanici;
da ciò consegue la necessità di fare ricorso al lavoro prevalentemente manuale, sia per le operazioni colturali, sia per il trasporto dei prodotti stessi. Si è così verificato un imponente processo di abbandono da parte dei sempre meno numerosi e, al tempo stesso, più anziani coltivatori, che trovano antieconomica tale attività, continuando a praticarla solo per amore della terra;
tale abbandono determina il degrado del tessuto sociale degli insediamenti umani, con la perdita di attività e di forme di lavoro che erano diventate con il tempo una parte fondamentale della cultura di questi territori, nonché una progressiva alterazione del paesaggio con la crescente e vistosa presenza di zone incolte o, meglio, abbandonate a sé stesse;
il fenomeno produce inoltre gravi danni all'assetto del territorio che, privato della costante manutenzione da parte degli agricoltori, risulta più vulnerabile agli incendi e al dissesto idrogeologico. Infatti, considerata la funzione che i terreni curati o lavorati svolgono nell'opera di regimentazione delle acque e di imbrigliamento delle stesse, si comprende come il loro degrado finisca per causare l'inaridimento dei suoli e un crescente rischio idrogeologico;
al di là delle problematicità sin qui menzionate, la coltivazione di castagne sta vivendo anche un'altra, gravissima, emergenza legata all'attacco del cinipide del castagno, un parassita originario della Cina che sta mettendo a rischio centinaia di ettari di castagni,
impegna il Governo:
a sostenere e valorizzare la castanicoltura, tramite la concessione di contributi diretti ai proprietari o ai conduttori dei castagneti, per la copertura parziale delle spese per il recupero, la manutenzione e la salvaguardia dei castagneti, per il ripristino dei castagneti abbandonati e per il recupero delle strutture edilizie rurali da utilizzare per lo stoccaggio e per la lavorazione dei frutti del castagno;
ad individuare, preliminarmente, i territori nei quali sono situati i castagneti, a definire i criteri e le tipologie degli interventi ammessi ai contributi e a determinare la percentuale dei contributi erogabili;
a prevedere che sia data priorità, nell'assegnazione dei contributi, ai castagneti infestati dal cinipide del castagno;
ad erogare adeguate risorse al Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, proprio in ragione dell'emergenza creata dagli attacchi del cinipide del castagno che sta mettendo a rischio i castagneti di molte parti d'Italia, al fine di potenziare il finanziamento del progetto di ricerca STRATECO;
a prevedere che gli interventi finanziati con i contributi siano conformi al codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004 e alla normativa europea in materia di sviluppo rurale e di aiuti di Stato;
a prevedere, nella fase di assegnazione ed erogazione dei contributi il coinvolgimento e la partecipazione dei diversi livelli di governo interessati.
(7-00588)
«Oliverio, Sposetti, Fiorio, Agostini, Cenni, Mario Pepe (PD), Servodio, Marco Carra, Carella».