DISCUSSIONE IL 30/03/2011
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 30/03/2011
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/04/2011
DISCUSSIONE IL 06/04/2011
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 06/04/2011
DISCUSSIONE IL 13/04/2011
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/04/2011
DISCUSSIONE IL 28/04/2011
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 28/04/2011
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 28/04/2011
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/06/2011
DISCUSSIONE IL 08/06/2011
NON ACCOLTO IL 08/06/2011
PARERE GOVERNO IL 08/06/2011
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 08/06/2011
DISCUSSIONE IL 15/06/2011
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 15/06/2011
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/06/2011
DISCUSSIONE IL 22/06/2011
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/06/2011
Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00526
presentata da
TINO IANNUZZI
giovedì 28 aprile 2011 pubblicata nel bollettino n.473
La VIII Commissione,
premesso che:
l'articolo 15 del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010, modificato dall'articolo 1, comma 4, del decreto-legge n. 125 del 2010, convertito dalla legge n. 163 del 2010, prevede l'applicazione del pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali in gestione diretta di Anas spa a far data dal prossimo 1o maggio 2011, previa adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che dovrà definire le tratte ed i raccordi autostradali in gestione diretta ANAS da pedaggiare;
prima di ipotizzare ogni ipotesi d'introduzione del pedaggio nelle singole tratte stradali, è necessario procedere alla messa in sicurezza e all'ammodernamento di ogni singola tratta i cui requisiti e le cui condizioni strutturali non siano rispondenti ai livelli minimi di sicurezza e fruibilità, nonché alla verifica della sussistenza di un adeguata, moderna e funzionale rete di viabilità ordinaria alternativa e sostitutiva;
l'introduzione del pedaggio, oltre a essere del tutto ingiustificata dal punto di vista «normativo» e «strutturale», sarebbe penalizzante per le popolazioni residenti nelle zone interessate, per le famiglie e per le economie locali e per le tantissime persone che ogni giorno si troverebbero costretti a pagare una pesante tasse per effettuare spostamenti per ragioni di studio e/o di lavoro;
tale situazione è di palmare evidenza ed è ancora più difficile nelle zone in cui la rete stradale alternativa non è funzionale ed idonea a garantire collegamenti rapidi e agevoli;
le tratte ed i raccordi autostradali, che poterebbero essere soggetti a nuovo pedaggiamento, per i quali non è stata effettuata alcuna specifica verifica della sussistenza o meno dei criteri «strutturali» e «normativi» suddetti hanno avuto una prima individuazione con l'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 giugno 2010 (che aveva disposto una maggiorazione tariffaria dei pedaggi riscossi ai caselli di interconnessione con la rete autostradale gestita da Anas), successivamente sospeso nei suoi effetti dalle decisioni del giudice amministrativo; tali tratte sono: A90 grande raccordo anulare; A91 Roma-Aeroporto Fiumicino; A3 Salerno-Reggio Calabria; A18 diramazione di Catania e RA 15 tangenziale ovest di Catania; A19 Palermo-Catania; RA 2 raccordo autostradale Salerno-Avellino; RA 3 Siena-Firenze; RA 6 Bettolle-Perugia; RA 8 Ferrara-Porto Garibaldi; RA 9 di Benevento; RA 10 Torino-Aeroporto di Caselle; RA 11 Ascoli-Porto D'Ascoli; RA 12 Chieti-Pescara; RA 13 raccordo autostradale A/4 - Trieste - 14 diramazione per Femetti; raccordo Sicignano-Potenza;
questa individuazione, ad avviso dei firmatari del presente atto, è assolutamente ingiustificata, sbagliata e priva di ogni fondamento;
non tutte le predette tratte hanno caratteristiche tecnico-giuridiche, tipiche delle autostrade e dei raccordi in termini di sicurezza, come previsto dalla legislazione europea e dal Codice della strada;
è necessario che nelle competenti sedi parlamentari abbia luogo, in tempi rapidi e ravvicinati, un confronto chiaro con il Governo sui criteri che ispireranno l'adozione del decreto del Presidente della Repubblica - che dovrà definire le tratte ed i raccordi autostradali - e sui relativi contenuti di merito;
è particolarmente grave che il Governo abbia deciso di affidare il finanziamento dell'ANAS agli introiti dei nuovi pedaggi, quando dovere primario dello Stato dovrebbe essere quello di finanziare le attività dell'ANAS, soprattutto quelle di manutenzione, con le spese stabili, ordinarie e permanenti nel bilancio statale, anno dopo anno;
l'apodittico pedaggiamento di reti autostradali vetuste, e per gran parte poste al Sud, si tradurrebbe in un'ingiusta tassa per questa area del Paese;
impegna il Governo:
a stabilire per le tratte viarie da sottoporre ad eventuale nuovo pedaggiamento, criteri generali e requisiti strutturali coerenti con gli standard europei e con il codice della strada;
a prevedere l'esclusione dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di prossima adozione (e dalla conseguente introduzione del pedaggio) delle tratte e dei raccordi autostradali per i quali non esiste adeguata e funzionale rete stradale alternativa, nonché delle tratte e dei raccordi per i quali non sono stati completati i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza, nonché, infine, per quelli per i quali risultano insufficienti le condizioni di utilizzo e di sicurezza, escludendo in ogni caso l'eventuale pedaggiamento sui tratti qualificabili come strade extraurbane;
a subordinare l'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ad un preventivo confronto nelle competenti sedi parlamentari, in considerazione dei contenuti di un provvedimento di portata così rilevante per l'intero sistema infrastrutturale, dei trasporti e della mobilità del nostro Paese;
a prevedere, comunque, l'esclusione di ogni forma di pedaggio per i cittadini residenti e per le imprese presenti sul territorio;
a prevedere forme e modalità di finanziamento per le attività dell'ANAS di gestione e manutenzione della rete stradale ed autostradale nazionale in gestione diretta, tenuto conto che dovere primario dello Stato è finanziare l'ANAS con risorse stabili, permanenti e ordinarie nel bilancio statale, anno per anno.
(7-00526) «Iannuzzi, Mariani, Benamati, Bocci, Braga, Bratti, Esposito, Ginoble, Marantelli, Margiotta, Morassut, Motta, Realacci, Viola».