DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 01/02/2011
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 01/02/2011
DISCUSSIONE IL 01/02/2011
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/02/2011
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 16/02/2011
DISCUSSIONE IL 16/02/2011
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/02/2011
DISCUSSIONE IL 01/03/2011
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/03/2011
DISCUSSIONE IL 23/03/2011
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/03/2011
DISCUSSIONE IL 13/04/2011
NON ACCOLTO IL 13/04/2011
PARERE GOVERNO IL 13/04/2011
RESPINTO IL 13/04/2011
CONCLUSO IL 13/04/2011
Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00465
presentata da
RAFFAELLA MARIANI
giovedì 13 gennaio 2011, seduta n.417
La VIII Commissione,
premesso che:
l'articolo 15 del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010 prevede l'applicazione del pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali in gestione diretta di Anas Spa;
il comma 4, dell'articolo 1, del decreto-legge n. 125 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 163 del 2010 specifica che Anas «entro il 30 aprile 2011» debba provvedere alla realizzazione di impianti e sistemi occorrenti per il «pedaggiamento» di segmenti di infrastrutture viarie interconnesse con le autostrade;
fra i tratti gestiti dall'Anas e per cui è prevista l'introduzione del pedaggio è presente la Firenze-Siena e la Bettolle-Perugia: infrastrutture viarie che incidono in maniera rilevante sul diritto alla mobilità della popolazione e sulla promozione del tessuto sociale, economico e produttivo della Toscana e della provincia di Siena. La Firenze-Siena, in particolare, assume infatti un ruolo strategico di primo piano in quanto collega direttamente Siena con il capoluogo di regione e conseguentemente con il sistema autostradale del nord Italia;
in questo contesto va sottolineato come l'introduzione del pedaggio risulti però inaccettabile sia rispetto alle caratteristiche tecniche del tracciato (carreggiata di 13 metri che non rispetta lo standard europeo, mancanza di corsia di emergenza e limite massimo di velocità di 90 chilometri orari per la tortuosità dell'attuale percorso), sia in ordine alla situazione disastrosa del manto stradale dissestato e pericoloso, sia a causa della mancanza di una rete di infrastrutture accessorie capace oggi di elevare la fruibilità del tratto in oggetto (a riguardo basta ricordare come lo svincolo di Colle Nord per collegare con efficacia la Firenze-Siena al comune di Colle di Val d'Elsa, uno dei maggiori centri sociali, economici e produttivi del territorio, è ancora oggi in fase di completamento dopo decenni di attesa);
la situazione disastrosa sopracitata che caratterizza lunghi tratti della carreggiata è stata evidenziata anche ultimamente da due gravi episodi:
in primo luogo da venerdì 17 a lunedì 20 dicembre 2010 la Firenze-Siena ha registrato, a causa della eccezionale ondata di maltempo che ha interessato soprattutto il centro Italia, code di decine di chilometri, rallentamenti alla viabilità ed addirittura la chiusura dell'intero tratto. Al di là delle dirette responsabilità degli organi competenti alla gestione della viabilità è indubbio come tali disagi siano stati aggravati dalla inadeguatezza strutturale in cui versa il percorso;
in secondo luogo, in data 25 dicembre 2010, una improvvisa frana di terra e pietre ha invaso la Firenze-Siena, in prossimità dell'uscita per San Casciano Val di Pesa, causando la chiusura immediata di entrambe le carreggiate e lo spostamento del traffico in una tortuosa viabilità alternativa. Si tratta di un ulteriore evento, che solo per una fortuita coincidenza non ha provocato conseguenze gravi per gli automobilisti, che testimonia ancora una volta come tale tratto non possa essere, con le attuali problematiche e caratteristiche morfologiche e strutturali, considerato come «autostrada»;
risulta quindi evidente come sia indispensabile, prima di prendere in considerazione l'introduzione del pedaggio, procedere alla messa in sicurezza e all'ammodernamento della Firenze-Siena. Nella XV legislatura il Governo ha accolto un ordine del giorno (alla Camera dei deputati, n. 9/03256/116 del 15 dicembre 2007) alla legge numero 244 del 2007 per l'adeguamento di tutto il tracciato. La regione Toscana ha fatto così accantonare 80 milioni di euro con i quali sarebbe stato possibile programmare interventi di ammodernamento e messa in sicurezza esclusivamente per il tratto Siena-Poggibonsi. Successivamente però, il Governo venendo meno agli impegni presi, ha distolto 60 milioni di euro da tali risorse, inizialmente stanziate per la Firenze-Siena, destinandole alla realizzazione dello Stretto di Messina. I finanziamenti rimasti ammontano quindi a 20 milioni di euro, necessari soltanto per gli interventi nel primo lotto (Siena-Badesse) per il quale è previsto l'espletamento della gara di appalto entro l'anno in corso;
occorrono comunque altri 200 milioni di euro per il rimanente tratto Poggibonsi-Firenze. In numerose occasioni l'attuale Governo si è impegnato a reperire tali risorse rimanenti anche se ad oggi non è stato stanziato alcun finanziamento aggiuntivo;
in questo contesto va poi segnalato che l'amministrazione comunale di Poggibonsi ha fatto ricorso contro il provvedimento disposto da Anas Spa che ha recentemente classificato la Firenze-Siena come autostrada. Rispetto a tale decisione va infatti evidenziato che l'attuale normativa (articolo 2 del codice della strada - decreto legislativo n. 285 del 1992 e successive modificazioni) non preveda la definizione di «raccordo autostradale» ma di «autostrada» (lettera «A») e successivamente di «strada extraurbana principale» (lettera «B»). Le peculiarità previste per le «autostrade» (secondo il citato provvedimento: articolo 2, comma 3, lettera a) del codice della strada) non sono oggettivamente presenti sul tratto Firenze-Siena che conseguentemente può essere catalogato esclusivamente come «Strada urbana principale»;
conseguentemente va ricordato che il tratto in oggetto, seppur definito inizialmente con il decreto ministeriale 1o aprile 1968 numero 1404 «raccordo autostradale RA3» è stato poi, con il decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 461, identificato non come autostrada ma tra la rete stradale a viabilità ordinaria di interesse nazionale (anche se l'Anas non ha mai provveduto formalmente ad aggiornare tale classificazione);
a supporto di tale tesi va poi rimarcato che ad oggi non esiste ancora un archivio nazionale delle strade poiché il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non ha ancora provveduto alla classificazione delle strade statali prevista dal codice della strada;
oltre ad essere quindi non giustificabile dal punto di vista «normativo» e «strutturale», l'introduzione del pedaggio produrrebbe inoltre conseguentemente notevoli ricadute negative per la popolazione residente e per l'intero sistema economico locale: nel sistema viario territoriale, non esistono strade funzionali alternative. Il pedaggio (che rappresenta di fatto una ulteriore e pesante tassa per famiglie ed imprese) penalizza migliaia di cittadini che ogni giorno usufruiscono di tale tratto stradale per motivi di lavoro o di studio, le attività ed i distretti produttivi della zona ed il comparto del turismo, senza peraltro assicurare che i proventi della nuova imposta vadano a finanziare effettivamente gli interventi di Anas in Toscana;
va infatti evidenziato come il budget assegnato dal Governo ad Anas per la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le strade toscane sia stato ridotto di un terzo rispetto all'anno precedente (passando da 47 a 16 milioni di euro) e i milioni di euro incassati da Anas nei 34 giorni in cui è stato in vigore il pedaggio forfettario sulla Firenze-Siena (introdotto dal decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 e sospeso dall'ordinanza n. 3545/2010 del Tar del Lazio) non siano stati ad oggi impiegati per la manutenzione di tale tratta;
in data 29 luglio 2010 il Governo ha accolto un ordine del giorno (atto n. 9/03638/166) alla legge n. 122 del 2010 che lo impegnava tra l'altro a «valutare l'opportunità di introdurre ulteriori iniziative normative volte a rivedere il sistema tariffario autostradale in modo da ridurre il costo dei pedaggi e da razionalizzarne le entrate»; «a prevedere l'esclusione dal pedaggio, sulle autostrade e sui raccordi autostradali in gestione diretta di Anas Spa per i cittadini residenti nei comuni in cui insistono le rispettive autostrade e i raccordi autostradali»; «a prevedere che l'Anas spa debba destinare le maggiori entrate, provenienti dai singoli pedaggi introdotti per la fruizione delle autostrade e dei raccordi autostradali, ai rispettivi compartimenti regionali per consentire la corretta manutenzione ordinaria e straordinaria dei relativi tratti stradali»;
in data 30 settembre 2010 il Governo ha inoltre accolto un ordine del giorno alla legge n. 163 del 2010 (atto n. 9/03725/041) che lo impegna, tra l'altro, «a prevedere l'esclusione dal pedaggio» sul raccordo autostradale Firenze-Siena «per i cittadini residenti e per le imprese presenti sul territorio» ed «a prevedere che l'Anas Spa debba destinare le maggiori entrate sino ad oggi realizzate e che verranno realizzate», provenienti dal pedaggio sul raccordo autostradale Firenze-Siena, al «compartimento regionale Anas della Toscana per consentire la corretta manutenzione ordinaria e straordinaria» del tratto stradale in oggetto;
occorre infine segnalare che dallo scorso mese di luglio il presidente della provincia di Siena, il presidente della provincia di Firenze e l'assessore della regione Toscana alle infrastrutture per la mobilità, logistica, viabilità e trasporti, hanno richiesto al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, senza ottenere ad oggi alcun riscontro, la convocazione di un tavolo istituzionale sulla situazione della Firenze-Siena,
impegna il Governo:
ad assumere le necessarie urgenti iniziative per ripristinare, in tempi brevi, l'entità del primo stanziamento di 80 milioni di euro previsti per gli interventi di ammodernamento e messa in sicurezza del tratto Siena-Poggibonsi della Firenze-Siena;
ad assumere le iniziative necessarie a stanziare, con una tempistica certa e celere, le risorse rimanenti necessarie per l'adeguamento, la messa in sicurezza e l'ammodernamento di tutto il tracciato della Firenze-Siena;
ad inserire quanto prima questa infrastruttura tra le priorità ricomprese nell'accordo Stato/regioni per l'invio al Cipe al fine di deliberare il relativo e necessario finanziamento;
a ripristinare, quanto prima, l'originaria classificazione della Firenze-Siena che secondo i parametri strutturali della legislazione vigente è qualificabile soltanto come «strada extraurbana principale»;
a sospendere l'introduzione di ogni forma di pedaggio sull'intero tratto Firenze-Siena e Bettolle-Perugia fino alla conclusione dei lavori di adeguamento, messa in sicurezza e ammodernamento del tracciato, fino al momento, quindi, in cui tale tratto avrà i parametri strutturali riconosciuti dalla normativa nazionale ed europea per essere classificato come «autostrada»;
a prevedere comunque l'esclusione di ogni forma di pedaggio sulla Firenze-Siena per i cittadini residenti e per le imprese presenti sul territorio ed a stanziare le risorse provenienti dal pedaggio (ivi comprese quelle già incassate nel periodo transitorio citato in premessa) per la manutenzione ordinaria e straordinaria del relativo tratto;
a convocare il tavolo istituzionale, citato in premessa, richiesto da molti mesi sulla situazione della Firenze-Siena dal presidente della provincia di Siena, dal presidente della provincia di Firenze e dall'assessore della ragione Toscana alle infrastrutture per la mobilità, logistica, viabilità e trasporti.
(7-00465)
«Mariani, Ceccuzzi, Cenni, Sani».