Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00361
presentata da
ALBERTO TORAZZI
lunedì 5 luglio 2010, seduta n.347
La X Commissione,
premesso che:
il comparto del mobile-arredo è strategico per l'industria manifatturiera italiana, raccogliendo decine di migliaia di piccole e medie imprese che, orientate sempre più verso l'innovazione e la qualità dei prodotti, hanno raggiunto oggi eccellenti livelli di competitività soprattutto sui mercati internazionali;
l'attuale crisi dell'industria del legno, particolarmente profonda sia dal lato della flessione delle esportazioni sia da quello della contrazione dei consumi nazionali, non dipende dalla mancanza di capacità delle aziende, ma dalla gravità e dalla complessità della crisi economica internazionale, che ha colpito in modo particolare l'edilizia e i consumi di beni durevoli;
negli anni antecedenti la crisi, a differenza di altri settori del «made in Italy» fortemente messi in difficoltà dalla concorrenza sleale dei Paesi asiatici, l'industria italiana del legno, sia pur con problemi specifici in alcuni comparti, ha reagito bene alle nuove sfide della globalizzazione, affermandosi nel 2007 al primo posto per la produzione di mobili in Europa;
è stato dunque inevitabile, nel momento in cui la crisi mondiale ha toccato il suo apice, che il settore del legno-mobile, caratterizzato da una spiccata proiezione internazionale, subisse un drastico contraccolpo;
il 2009 si è chiuso per il macrosistema italiano dell'arredamento con un calo consistente di tutti gli indicatori settoriali; gli ultimi elaborati mostrano una contrazione del fatturato totale del sistema arredamento del 17,6 per cento, determinato da un crollo delle esportazioni del 21,6 per cento e da una contrazione dei consumi interni del 14,8 per cento;
il notevole ridimensionamento del giro d'affari della filiera, passato dai quasi 25 miliardi di euro nel 2008 ai poco più di 20,5 miliardi, ha poi determinato un calo degli addetti del sistema, passando dai circa 234.000 addetti del 2008 ai circa 227.000 del 2009. Da un'analisi del servizio studi di Intesa San Paolo, emerge che, sempre nel 2009, le imprese italiane hanno fatto un ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali;
la ripresa per il settore del legno arredo italiano sarà forse anche più lenta rispetto a quella di altri settori del «made in Italy» per il perdurare della crisi dell'edilizia e nei consumi di beni durevoli a livello internazionale. Dopo i negativi risultati del 2009, il previsto recupero di fatturato del sistema arredamento per il 2010 è solamente dell'1 per cento, mantenendosi quindi sensibilmente al di sotto dei livelli pre-crisi;
un'azione di sostegno della domanda interna potrebbe giocare un ruolo cruciale in vista della ripresa della domanda mondiale attesa per il 2011. In tale prospettiva, stimolare il mercato interno attraverso un piano governativo di incentivi ai consumi potrebbe favorire la ripresa di molte piccole e medie imprese, oggi in difficoltà, proteggendo l'industria nazionale del legno-mobile dal rischio di una crescente emorragia di posti si lavoro e di una grave perdita di competenze e di relazioni di filiera;
da tempo il Governo è stato sensibilizzato alla crisi del comparto del mobile, ed un passo importante è stato recentemente compiuto con l'approvazione del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2010, n. 73, che tra gli interventi di sostegno alla domanda in particolari settori industriali prevede anche specifici incentivi per il comparto delle cucine;
è necessario proseguire nella strada intrapresa, estendendo le misure di incentivazione per il sostegno della domanda ad altri settori del comparto ed in particolare al rinnovo dell'arredo del parco ricettivo-turistico, che rappresenta un volano per lo sviluppo dell'economia italiana;
la concessione degli incentivi al comparto del mobile-arredo è improrogabile, anche alla luce dell'attuale congiuntura economica, e necessaria per far ripartire un settore strategico per l'economia del Paese, la cui filiera sta dando lavoro a circa 410 mila persone con un fatturato di circa 32 miliardi di euro, che nel 2009 ha vissuto un'importante crisi;
in Parlamento sono state da tempo depositate dal gruppo parlamentare della Lega Nord diverse proposte di legge che hanno l'obiettivo, da un lato di favorire la ripresa del settore, e, dall'altro, di introdurre un sistema di tracciabilità per la valorizzazione dei prodotti del comparto del mobile-arredo, consentendo alle imprese di qualificare la propria produzione e ai consumatori di avere maggiori informazioni sulla qualità e la sicurezza dei prodotti acquistati,
impegna il Governo:
ad adottare urgenti iniziative, anche normative, in favore del comparto del mobile-arredo, estendendo gli incentivi per il sostegno alla domanda all'intero settore, compresi i mobili per uffici e negozi, prevedendo poi un particolare incentivo per il rinnovo degli arredi del parco turistico-alberghiero che rappresenta un settore strategico per l'economia italiana;
ad adottare ulteriori iniziative per favorire l'acquisto di mobili certificati, realizzati prioritariamente con materiali provenienti nell'ambito di programmi e progetti di riforestazione e con finiture di prodotti ecocompatibili;
ad assumere iniziative normative volte a prevedere forme di agevolazione fiscale per l'acquisto di mobili, da parte di famiglie composte da persone di età non superiore a 36 anni, da destinare all'arredo di unità immobiliari da adibire ad abitazione principale;
ad introdurre misure per la certificazione dei legni impiegati nella realizzazione dei mobili e per la tracciabilità dei processi di lavorazione degli stessi, al fine di sostenere le produzioni di mobili italiani di alta qualità.
(7-00361)
«Torazzi, Togni, Allasia, Maggioni».