Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00348
presentata da
GABRIELE CIMADORO
lunedì 14 giugno 2010, seduta n.336
La X Commissione,
premesso che:
il settore del legno-arredo, come si evince dai dati diffusi dal Centro Studi Cosmit/Federlegno Arredo, nonché dai quaderni di ricerca curati dalla Fondazione Nord Est (in particolare «Le imprese del metadistretto veneto della filiera legno-arredo: tra presente e futuro») costituisce un comparto produttivo particolarmente rilevante per il sistema economico italiano, dato che con le sue 75.000 imprese e i suoi 408 mila addetti rappresenta una quota rilevante del settore manifatturiero nazionale;
tale settore raccoglie al suo interno diversi comparti, tra loro anche molto differenti per logiche e mercati, ma che insieme rappresentano, nonostante le difficoltà rilevanti dei mesi successivi alla crisi internazionale che ha determinato il crollo della domanda mondiale, un punto di forza e di eccellenza del made in Italy;
l'arredamento, infatti, insieme ai settori dell'abbigliamento-moda, degli alimentari e delle apparecchiature industriali, costituisce le cosiddette quattro «A» del made in Italy, che nel corso degli ultimi anni hanno presentato performance di assoluto rilievo a livello internazionale;
tuttavia, già nel corso del 2008 alcuni indicatori, ad esempio fatturato ed esportazioni, presentavano per il settore, complessivamente considerato, alcuni segnali di rallentamento che si sono amplificati in misura molto rilevante a partire dal crollo del commercio mondiale, seguito alla crisi internazionale che ha preso avvio con il fallimento della Lehman-Brothers a settembre 2008;
nel primo trimestre 2009 il calo dell'export del settore è stato stimato pari a -22,1 per cento dopo un calo del 2 per cento nel 2008. Le stime sino a giugno 2009 hanno indicato addirittura un calo semestrale pari a -40 per cento;
il settore legno-arredo, dunque, si è trovato dal 2008 ad oggi a dover affrontare una domanda interna particolarmente debole ed una domanda internazionale particolarmente rallentata, soprattutto in alcuni mercati, come la Russia, che avevano rappresentato uno sbocco particolarmente importante per i prodotti italiani dell'arredo e a monte della filiera per quelli del legno;
l'insieme delle strategie che le imprese stanno mettendo in campo per superare la crisi, alla luce di quanto descritto dai già citati quaderni di ricerca curati dalla Fondazione Nord Est, prevede l'utilizzo di quattro strumenti principali:
a) la riduzione dei costi (89,8 per cento tra le imprese del legno, 88,4 per cento nell'arredo);
b) il miglioramento dei rapporti con la clientela (74,4 per cento per il settore del legno, 85,6 per cento per quello dell'arredo);
c) la ricerca di nuovi mercati (73,6 per cento per il settore del legno e 83,3 per cento per quello dell'arredo);
d) lo sviluppo di nuovi prodotti (68,5 per cento per il settore del legno e 63,7 per cento per quello dell'arredo);
i mercati più colpiti dalla crisi sono il Triveneto e il Nord Italia, mentre chiudono l'elenco il Centro e il Sud Italia;
secondo quanto recentemente dichiarato dal presidente di Federlegno-Arredo, Rosario Messina, durante la presentazione a Venezia dei dati consuntivi 2009 all'assemblea generale della Federazione (5 giugno 2010), la ripresa piena del settore non avverrà prima del 2014;
tali dati, del resto, registrano una diminuzione del fatturato pari al 18,2 per cento, una diminuzione dell'export pari al 21,9 per cento ed infine una diminuzione dei consumi interni pari al 16,8 per cento;
il fatturato 2009 si è attestato sui 32,4 miliardi di euro, ovvero 7 miliardi di euro in meno rispetto al 2008 che già aveva chiuso con un calo del 5,6 per cento. A mancare sono state soprattutto le esportazioni, anche se il saldo commerciale si è comunque mantenuto positivo per quasi 6 miliardi di euro;
a fronte di tale situazione è stata rilevata una percentuale di mortalità delle imprese che, di fatto, ha provocato la perdita complessiva di circa 10.000 posti di lavoro;
nel nostro Paese, in un momento di congiuntura economica critica come quella attuale, le risorse allocate sino ad oggi a sostegno del settore del legno arredo, appaiono purtroppo gravemente insoddisfacenti. Gli strumenti di aiuto messi in campo dal Governo con il decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, recante «disposizioni urgenti tributarie e finanziarie in materia di contrasto alle frodi fiscali internazionali e nazionali operate, tra l'altro, nella forma dei cosiddetti «caroselli» e «cartiere», di potenziamento e razionalizzazione della riscossione tributaria anche in adeguamento alla normativa comunitaria, di destinazione dei gettiti recuperati al finanziamento di un Fondo per incentivi e sostegno della domanda in particolari settori» oltre ad essere, ad avviso dei firmatari del presente atto, particolarmente scarsi, hanno, purtroppo, escluso la possibilità di estendere gli incentivi ivi previsti al settore del mobile e dell'arredo, ad eccezione degli incentivi per l'acquisto delle cucine;
altri Paesi, come ad esempio la Cina, hanno allocato oltre 586 miliardi di dollari (circa il 14 per cento del prodotto interno lordo) per rispondere in maniera rapida, vigorosa ed efficace alla crisi economica, mentre tutto questo non è stato possibile in Italia e a farne le spese sono stati soprattutto i settori industriali del mobile e del complemento arredo;
in sede di esame del disegno di legge di conversione del già citato decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40 (segnatamente l'atto Camera 3350-A) è stato accolto dal Governo l'ordine del giorno 9/3350 presentato dai deputati del gruppo parlamentare dell'Italia dei Valori con il quale lo si impegna «a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a sostenere il comparto produttivo delle calzature e di tutta la filiera del tessile e dell'abbigliamento, nonché altri settori industriali attualmente in sofferenza nel nostro Paese, quali quello del mobile e del complemento arredo che sono rimasti completamente esclusi dalle misure di aiuto previste dal provvedimento in esame»;
al fine di imprimere competitività dell'offerta italiana di beni e servizi del settore del legno e dell'arredo, è stato firmato - in data 25 maggio 2010 - dal Vice Ministro dello sviluppo economico con delega al commercio estero, Adolfo Urso, e dal Presidente di Federlegno Arredo, Rosario Messina, un accordo quadro volto a garantire il sostegno ai progetti di promozione dell'export. In tale occasione, per altro, il Vice Ministro ha dichiarato pubblicamente che: «in questa fase di congiuntura internazionale il contributo pubblico dovrà essere indirizzato a garantire penetrazione e continuità di presenza sui mercati per imprimere l'identità made in Italy della nostra produzione tra i clienti e i consumatori»,
impegna il Governo:
ad adottare ogni iniziativa, anche normativa, al fine di dare seguito agli impegni assunti in sede parlamentare ed extraparlamentare volti a sostenere il settore produttivo del legno-arredo e più in generale i settori industriali del mobile e del complemento arredo;
ad adottare iniziative, anche normative, volte a sostenere gli investimenti compiuti da parte delle imprese operanti nei predetti settori nella creazione di nuovi prodotti, anche di carattere bio-compatibile che producano un significativo miglioramento dell'ambiente, al fine di favorire l'implementazione di strategie di impresa basate su fattori produttivi come innovazione, immagine e nuove tecnologie;
ad adottare iniziative di concreto sostegno alla domanda interna e all'economia reale, anche attraverso l'attuazione di forme di agevolazione fiscale sulle attività di esportazione compiute dalle imprese italiane operanti nei settori industriali del mobile e del complemento arredo che diffondono il made in Italy nel mondo.
(7-00348)
«Cimadoro, Donadi, Borghesi, Piffari, Monai».