ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00304

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 302 del 30/03/2010
Abbinamenti
Atto 7/00309 abbinato in data 20/04/2010
Firmatari
Primo firmatario: ALESSANDRI ANGELO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 30/03/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE GOVERNO 20/04/2010
MENIA ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
INTERVENTO GOVERNO 03/06/2010
MENIA ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 01/07/2010
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 01/07/2010
BERTOLASO GUIDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 14/07/2010
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/04/2010

DISCUSSIONE IL 20/04/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/04/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/05/2010

DISCUSSIONE IL 03/06/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/06/2010

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 01/07/2010

DISCUSSIONE IL 01/07/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/07/2010

DISCUSSIONE IL 14/07/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/07/2010

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00304
presentata da
ANGELO ALESSANDRI
martedì 30 marzo 2010, seduta n.302

La VIII Commissione,

premesso che:

a partire dal 2 luglio 2009 e per almeno i successivi 3 tre giorni, si è sviluppato un vasto incendio in località Vascigliano, nell'area destinata ad attività industriali nel comune di Stroncone (Terni). Per lo spegnimento del predetto incendio sono stati impegnati i vigili del fuoco di Terni con l'ausilio di nuclei provenienti da Roma e da Firenze;


l'evento distruttivo ha interessato la ditta Ecorecuperi, un impianto destinato ad attività di trattamento rifiuti su carcasse bonificate di autovetture e finalizzato al recupero dei relativi materiali metallici. La combustione ha riguardato essenzialmente il fluff (materiale plastico derivante dalla frantumazione di autoveicoli bonificati) stoccato all'interno del capannone in attesa di invio a smaltimento;


come anche descritto in numerosi atti di sindacato ispettivo presentati in Parlamento per evidenziare la gravità della vicenda, si può riscontrare come in data 3 luglio la ditta Ecorecuperi abbia provveduto ad effettuare, ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006, una specifica comunicazione di potenziale contaminazione del sito a causa dell'incendio di cui trattasi;

dei fatti si è interessata prontamente la prefettura di Terni, la quale, a seguito della comunicazione della ditta Eurorecuperi, ha provveduto, ai sensi dell'articolo 304, comma 2 del predetto decreto legislativo n. 152 del 2006, ad informare il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, del prospettarsi dell'evento lesivo;


risulta altresì che la stessa prefettura abbia ripetutamente informato, in particolare, la regione Umbria ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare della gravità della situazione socio-ambientale derivante dalla combustione dei materiali plastici e delle circostanze di rischio che ne scaturivano per il territorio e le persone;


il sindaco di Stroncone, nell'immediato, ha provveduto all'adozione di misure di tipo cautelare e precauzionale finalizzate a prevenire danni alla salute pubblica attraverso una serie di ordinanze che vietavano la commercializzazione e il consumo di prodotti, destinati all'alimentazione umana ed animale, potenzialmente contaminati. Lo stesso sindaco ha emanato una serie di ordinanze relative al sequestro/dissequestro, presso varie aziende, di animali, prodotti alimentari e fieno risultati contaminati a seguito di analisi;


le conseguenze dell'incendio si sono evidenziate assai preoccupanti sia per l'ambiente e sia per la popolazione, essendo state riscontrate contaminazioni di determinati matrici nocive, oltre che in alcune produzioni agroalimentari e zootecniche, anche in coltivazioni vegetali coltivate entro un'area di oltre 5 chilometri di raggio dal sito dell'impianto;



presso la regione Umbria sono stati svolti specifici incontri di merito, finalizzati ad esaminare le problematiche ambientali, sanitarie e produttive del territorio interessato dall'evento, i cui esiti hanno determinato la necessità di adottare una serie di misure immediate, tra cui la messa in sicurezza dell'area e la rimessa in ripristino dello stato dei luoghi mediante smaltimento dei rifiuti ancora presenti nell'area; l'eliminazione di alimenti contaminati destinati all'alimentazione animale; l'eliminazione di alimenti contaminati destinati al consumo umano; la predisposizione di una relazione dettagliata sulla situazione in essere, sulle azioni realizzate e sulle criticità ambientali determinatesi nel territorio; la costituzione di un gruppo di lavoro, composto dai rappresentanti di tutte le amministrazioni coinvolte, al fine di assicurare il coordinamento delle iniziative e delle azioni da intraprendere;


da ultimo, anche a seguito di incontri specifici tenuti con il comune di Stroncone, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per gli adempimenti di competenza, con nota del 3 febbraio 2010, ha conferito incarico all'ISPRA per la valutazione e l'eventuale quantificazione dei danni subiti dalle matrici ambientali interessate dall'incendio, anche al fine di valutare l'opportunità di promuovere un'azione risarcitoria;


il Ministero della salute è intervenuto anch'esso sulla vicenda, riscontrando casi problematici di contaminazioni nocive su prodotti ed animali presenti sul territorio in questione, evidenziando la non conformità per diossine e policlorobifenili (PCB) diossina-simili, in campioni di alimenti di origine animale (latte e uova) e zootecnici (fieno), prelevati dall'azienda sanitaria locale n. 4 di Terni, già dal settembre del 2009, quando l'Istituto zooprofilattico sperimentale (Izs) dell'Abruzzo e del Molise ha segnalato i risultati positivi conseguenti ad un'attività di campionamento che aveva coinvolto un'area di circa 3 chilometri di raggio dal sito dell'incendio;



sebbene la problematica sia di gestione regionale e locale, il Ministero della salute, per quanto di competenza, sta mantenendo uno stretto contatto con la regione Umbria, al fine di conoscere l'evoluzione della situazione e di individuare adeguate modalità di intervento a tutela della sicurezza alimentare;


a seguito dei monitoraggi ambientali effettuati dall'azienda regionale per la protezione dell'ambiente (Arpa), l'azienda sanitaria locale n. 4 di Terni, nel periodo compreso tra il 16 luglio ed il 5 novembre 2009, ha prelevato n. 40 campioni di prodotti di origine animale e n. 45 campioni di prodotti di origine vegetale. Tali campioni sono stati analizzati dall'Izs dell'Abruzzo e del Molise per la determinazione delle diossine e dei PCB diossina-simili;



dei 40 campioni di prodotti di origine animale, 17 sono risultati non conformi rispetto ai limiti fissati dal regolamento (CE) n. 1881 del 2006, mentre 18 dei 45 campioni di origine vegetale sono risultati non conformi rispetto ai limiti fissati dalla direttiva 2006/13/CE. Esaminati i risultati e sulla base delle valutazioni epidemiologiche relative al rischio per la salute umana, la regione Umbria ha subito adottato una serie di misure sanitarie idonee per i prodotti destinati all'alimentazione degli animali e dell'uomo: sequestro e distruzione degli alimenti vegetali sottoposti a fienagione; divieto di consumo e conseguente distruzione per gli alimenti, per uso umano, da produzioni animali (latte, uova e derivati);



inoltre, al fine di valutare l'estensione geografica dell'area interessata dalla contaminazione, la regione Umbria ha elaborato, in collaborazione con l'Azienda sanitaria locale n. 4 Terni, Izs Umbria e Marche, l'Izs Abruzzo e Molise e l'Arpa Umbria, un «Piano di monitoraggio per la ricerca di diossine e PCB diossina-simili», nell'area interessata dall'incendio di Vascigliano di Stroncone, per il trimestre novembre 2009-gennaio 2010, tuttora in corso di esecuzione. Il Piano prevede delle attività da svolgere all'interno dell'area dei 3 chilometri dalla sorgente di emissione. Al 12 novembre 2009 sono risultati prelevati: 27 campioni di alimenti di origine vegetale (ortaggi, olive, vini) destinati all'alimentazione umana. Tutti i campioni hanno fornito risultati conformi, dando garanzia della non pericolosità dei prodotti destinati al consumo umano; 20 campioni di alimenti per animali (fieno, erba, farina e mangime) di cui n. 9 campioni sono risultati non conformi. Permangono, pertanto, le misure sanitarie, comprendenti il divieto di pascolo nelle aree interessate dalla contaminazione ed il sequestro e distruzione dei fieni raccolti; 40 campioni di alimenti di origine animale, di cui n. 28 di muscolo, n. 6 di uova, n. 5 di latte e n. 1 di formaggio. Sono risultati non conformi 9 campioni di muscolo (4 di bovino, 5 di ovino), 4 di latte (3 di bovino, 1 di capra) e 4 campioni di uova di gallina prelevati in allevamenti rurali. Pertanto, gli allevamenti bovini, ovini e caprini, nonché gli allevamenti avicoli «rurali» per la produzione di alimenti per autoconsumo, devono essere considerati tutti potenzialmente contaminati;


poiché non si esclude che il fenomeno abbia dimensioni spaziali maggiori, è stato previsto un ampliamento dell'area di campionamento oltre i 3 chilometri (massimo 5 chilometri dalla sorgente di emissione), con l'ulteriore prelievo di campioni di latte e carne in allevamenti ovini, per la ricerca di diossine e PCB diossina-simili;



ad oggi la situazione risulta enormemente aggravata con ordinanze del sindaco che impongono misure di tutela che prevedono la distruzione di derrate alimentari prodotte in zona, l'abbattimento di capi zootecnici, di volatili da cortile ed il divieto di utilizzare foraggi raccolti sull'area nel periodo foraggero del 2009;



nello stato di crisi che si è generato in conseguenza di questi eventi iniziano a sollevarsi malumori soprattutto tra gli agricoltori del territorio che si vedono obbligati a distruggere le loro produzioni senza alcun risarcimento od indennizzo e soprattutto nell'incertezza di sapere in che modo affrontare la vicenda per il futuro e per quanto tempo dovranno fronteggiare l'emergenza sanitaria ed ambientale;



tale situazione di inquinamento ambientale, anche per i riflessi sulla catena alimentare, comporta pregiudizi di carattere socio-economico essendo compromesso, nell'attualità, l'esercizio delle attività produttive agricole e zootecniche presenti sul territorio interessato dalla contaminazione in atto, con notevoli ripercussioni negative in materia occupazionale;



la prefettura ha segnalato alle autorità competenti lo stato di agitazione e di fermento che si va diffondendo tra la popolazione e soprattutto tra gli imprenditori agricoli, ravvisando il rischio di manifestazioni di protesta con nocumento dell'ordine pubblico e della coesione sociale;


il 22 marzo 2010 si sono svolte manifestazioni di protesta di agricoltori e di comitati di cittadini davanti la prefettura di Terni i quali hanno chiesto l'attivazione di interventi urgenti per risanare il territorio contaminato, di misure di indennizzo per i danni subiti e che ancora subiranno e certezze per il loro futuro;



è necessario adottare tempestivamente misure adeguate di sostegno alle attività produttive presenti nel territorio, nonché iniziative a tutela dei comparti zootecnico ed agroalimentare interessati;

sarebbe necessario che il Governo, d'intesa con gli enti e le autorità locali interessati, provvedesse a dichiarare, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, lo stato di emergenza socio-economico-ambientale nel territorio di cui trattasi,

impegna il Governo:



a riconoscere lo stato di emergenza ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225, a far fronte di un'eventuale richiesta degli enti interessati;


ad eseguire tramite il competente dipartimento di difesa del suolo dell'ISPRA, le occorrenti indagini e campionamenti territoriali finalizzati a delimitare l'area contaminata e l'entità dell'inquinamento provocati dalla ricaduta delle sostanze pericolose nocive (diossina) a seguito del predetto incendio;



a provvedere a stanziare congrue risorse per risarcire nell'immediato le attività economiche, segnatamente gli agricoltori e gli allevatori, danneggiati sin dall'inizio dal verificarsi degli eventi emergenziali;


a concorrere al ripristino in salute del territorio inquinato.
(7-00304)

«Alessandri».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

alimentazione animale

alimentazione umana

alimenti per il bestiame

allevamento

consumo alimentare

inquinamento degli alimenti

prodotto agricolo

prodotto animale

prodotto originario

protezione del consumatore

sanita' pubblica

sostanza tossica