Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00279
presentata da
ANTONINO FOTI
martedì 2 marzo 2010, seduta n.292
La IX Commissione,
premesso che:
con legge 5 maggio 2009, n. 42 Reggio Calabria è stata indicata come «città metropolitana». Si è trattato di un riconoscimento importante che trae origine dalla necessità di assicurare al Mezzogiorno un nuovo ruolo negli equilibri economici del Paese. Ruolo che la Calabria ha, almeno in parte, conquistato sul campo visto il suo consistente, se paragonato al resto del Paese, tasso di sviluppo del reddito pro-capite, nonostante le criticabili condizioni della finanza pubblica regionale;
un simile riconoscimento implica la necessità di dotare la città di servizi adeguati al fine di consentirle di esercitare le funzioni che il legislatore ha voluto conferirle;
in una direzione opposta si muove, invece, l'azienda Poste che ha recentemente presentato un piano di riorganizzazione dei propri servizi che punta ad escludere la città, quale sede qualificata per la loro ubicazione. Si tratta in particolare della struttura «programma e controllo di gestione» e della competence center, che da Reggio dovrebbero essere trasferite a Catanzaro, destinata a divenire la sede in cui concentrare tutti i servizi regionali;
tutto ciò contraddice agli accordi siglati con le organizzazioni sindacali che prevedevano il mantenimento di molte strutture operative a Reggio Calabria e che per il solo competence center avevano comportato investimenti - già realizzati - per una spesa complessiva di circa 300 mila euro. Senza contare poi l'esistenza di un personale estremamente qualificato capace di assolvere ai compiti per i quali era stato formato e in grado di rendere immediatamente operative le suddette strutture,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di intervenire sui vertici aziendali affinché gli accordi sottoscritti siano onorati, evitando altresì che le risorse spese per rendere funzionali le sedi (locali, mobili, punti rete, e altro) si traducano in una perdita secca, il cui costo finirebbe comunque per gravare sui contribuenti, ed adoprarsi affinché si giunga ad un incontro con le parti sociali onde evitare che dall'intera operazione possa derivare un'ulteriore perdita di posti di lavoro in un momento così delicato per la vita economica e sociale dell'intera regione.
(7-00279) «Antonino Foti, Nucara, Carlucci».