ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00238

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 257 del 11/12/2009
Abbinamenti
Atto 7/00320 abbinato in data 04/05/2010
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00091
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/12/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
CARDINALE DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
CECCUZZI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
DE BIASI EMILIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
DE PASQUALE ROSA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
ESPOSITO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
FONTANELLI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
FRONER LAURA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
GATTI MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
LARATTA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
MARGIOTTA SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
MATTESINI DONELLA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
MELIS GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
ORLANDO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
PIZZETTI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
RAMPI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
RIGONI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
ROSSA SABINA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
RUSSO ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
SCHIRRU AMALIA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
VANNUCCI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
VELO SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
VELTRONI WALTER PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
GRAZIANO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
BOCCUZZI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
COLANINNO MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2009
GHIGLIA AGOSTINO POPOLO DELLA LIBERTA' 15/12/2009
STRADELLA FRANCO POPOLO DELLA LIBERTA' 15/12/2009
GRANATA BENEDETTO FABIO POPOLO DELLA LIBERTA' 15/12/2009
FOTI TOMMASO POPOLO DELLA LIBERTA' 15/12/2009
PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 16/12/2009
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 17/12/2009
NICOLAIS LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 04/05/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
28/09/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/05/2010
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 04/05/2010
GIRO FRANCESCO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 04/05/2010
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO
 
ILLUSTRAZIONE 28/09/2010
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 28/09/2010
LANZARIN MANUELA LEGA NORD PADANIA
 
DICHIARAZIONE VOTO 28/09/2010
ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI
DE BIASI EMILIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO
BARBIERI EMERENZIO POPOLO DELLA LIBERTA'
RIVOLTA ERICA LEGA NORD PADANIA
 
PARERE GOVERNO 28/09/2010
GIRO FRANCESCO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 15/12/2009

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 16/12/2009

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 17/12/2009

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 04/05/2010

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/05/2010

DISCUSSIONE IL 04/05/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 04/05/2010

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 28/09/2010

DISCUSSIONE IL 28/09/2010

ACCOLTO IL 28/09/2010

PARERE GOVERNO IL 28/09/2010

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 28/09/2010

CONCLUSO IL 28/09/2010

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00238
presentata da
ERMETE REALACCI
venerdì 11 dicembre 2009, seduta n.257

Le Commissioni VII e VIII,
premesso che:
da parte di migliaia di singoli operatori del settore, delle associazioni di categoria, come la Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa (CNA), e delle organizzazioni sindacali Feneal-Uil, Filca-Cisi-e Fillea-Cgil, si lamenta l'incongruità e l'incoerenza delle nuove prescrizioni relative ai requisiti necessari per il riconoscimento della qualifica di restauratore;
per effetto delle nuove prescrizioni alcune migliaia di persone verrebbero escluse dalla possibilità di accesso al titolo e, conseguentemente, migliaia di imprese verrebbero escluse dalla possibilità di accedere alla qualificazione necessaria per partecipare alle procedure di affidamento di appalti pubblici per l'esecuzione di lavori di restauro, depauperandosi, in tal modo, un patrimonio enorme di piccole e piccolissime imprese, oggi attive nel settore e cancellando in un colpo solo un'intera generazione di restauratori;
le citate nuove prescrizioni, provocando l'azzeramento del tessuto imprenditoriale esistente, tradiscono, di fatto, la loro principale ragion d'essere, il loro obiettivo di fondo, che resta fondata sulla necessità impellente di superare la tradizionale modalità di affidamento dei lavori di restauro basata su elementi di carattere fiduciario, atteso che l'applicazione delle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici e del cosiddetto Codice degli appalti hanno imposto anche per gli interventi di restauro il rispetto della normativa in materia appalti pubblici di lavori e il loro affidamento secondo le ordinarie procedure di evidenza pubblica;
la professione di restauratore e l'esercizio imprenditoriale delle attività di restauro costituiscono un patrimonio di sapere e di eccellenza inestimabile, garantiscono all'Italia uno stabile primato mondiale nell'attività di restauro, conservazione e tutela del patrimonio storico-artistico, non solo nazionale, e rappresentato inoltre uno dei cardini della trasmissione della tradizione e del saper fare tipico degli antichi mestieri;
il decreto del Ministero per i beni e le attività culturali del 30 marzo 2009, n. 53 (regolamento recante la disciplina delle modalità per lo svolgimento della prova di idoneità utile all'acquisizione della qualifica di «restauratore di beni culturali», nonché della qualifica di «collaboratore restauratore di beni culturali», in attuazione dell'articolo 182, comma 1-quinquies, del Codice), i decreti ministeriali 26 maggio 2009, n. 86, e n. 87, e successivamente la circolare del Ministero per i beni e le attività culturali del 12 agosto 2009, n. 35, e il documento del segretariato generale del Ministero per i beni e le attività culturali sempre del 12 agosto 2009, recante «linee guida applicative dell'articolo 182, comma 1, 1-bis, 1-ter, 1-quater e 1-quinquies del Codice dei beni culturali e del paesaggio (disciplina transitoria degli operatori del restauro)», hanno varato norme attuative relative allo status di restauratore e di collaboratore;
a questa materia si applicano anche fonti normative che regolano la materia degli appalti pubblici, tra cui alcune con riferimento specifico al settore dei beni culturali: il decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 2000, n. 34; il decreto ministeriale 3 agosto 2000, n. 294, come modificato dal decreto ministeriale 24 ottobre 2001, n. 420, da cui discendono le norme rispetto alle qualifiche richieste per l'accesso alla professione di restauratore (ovvero le categorie di opere pubbliche OS2A e OS2B); il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 30; il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163;
il citato documento sulla «Disciplina transitoria degli operatori del restauro» del Ministero per i beni e le attività culturali indica che ad oggi «[...] non esiste ancora nel nostro ordinamento una compiuta disciplina delle relative figure professionali» e che «è generale la convinzione che la capacità professionale dei singoli operatori assuma ruolo strategico insostituibile per assicurare la qualità degli interventi conservativi» perché sino ad ora «il problema di verificare che tale idoneità sussistesse in concreto è stato per lungo tempo risolto all'interno di una prassi che vedeva il ricorso pressoché generalizzato ad affidamenti di carattere fiduciario» che hanno condotto oggi alla esigenza di «verifica su basi oggettive della capacità professionale degli operatori»; la circolare ministeriale prevede l'attribuzione della qualifica a coloro che hanno conseguito un diploma presso una scuola di restauro riconosciuta. Ad oggi sono solo tre gli istituti riconosciuti in Italia;
tali scuole a livello statale sono l'Opificio delle pietre dure, l'istituto superiore per la conservazione ed il restauro e l'Istituto centrale di patologia del libro (oggi inglobato, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233, nell'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario) che si aggiungono a quelle di livello regionale. Queste ultime risultano essere state le più frequentate dai restauratori. Tuttavia, la frequenza di queste scuole ha avuto luogo quando non erano ancora accreditate, con la conseguenza che moltissimi restauratori qualificati sono in possesso di un diploma non coerente con le indicazioni fornite dal Ministero con i provvedimenti emanati a ridosso dell'estate 2009; la documentazione richiesta dal Ministero per i beni e le attività culturali per l'accesso alla prova di idoneità si riferisce ad un periodo temporale anteriore all'anno 2000, ed è per la maggior parte degli operatori del settore impossibile da reperire;
una diffusa «...negligenza delle stazioni appaltanti (...) nella redazione dei certificati dì esecuzione dei lavori (allegato D al decreto del Presidente della Repubblica n. 34 del 2000)» è stata evidenziata anche nella determinazione dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture del 3 aprile 2002, n. 6;
il certificato è stato introdotto dall'allegato D del decreto del Presidente della Repubblica n. 34 del 2000 (regolamento recante istituzione del sistema di qualificazione per gli esecutori di lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 8 della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni). Quindi per i candidati alla prova di idoneità, ai quali è richiesto di avere svolto attività di restauro per almeno quattro anni alla data di entrata in vigore del decreto ministeriale n. 420 del 2001, è sostanzialmente impossibile documentare la propria attività mediante tale certificato;
impegna il Governo:

ad assumere tutte le iniziative necessarie a garantire, concretamente, il superamento della tradizionale modalità di affidamento dei lavori di restauro basata su elementi di carattere fiduciario e l'applicazione puntuale, anche nel settore del restauro, della normativa in materia appalti pubblici di lavori, a partire dall'affidamento degli stessi lavori secondo le ordinarie procedure di evidenza pubblica, preservando al tempo stesso lo straordinario patrimonio professionale, culturale e imprenditoriale rappresentato dalle migliaia di piccole e piccolissime imprese di restauro oggi esistente nel Paese;
ad assumere iniziative di carattere normativo volte a modificare l'articolo 182 del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004, consentendo la possibilità di valutare l'attività svolta alla data attuale e non limitarla al 24 ottobre 2001, data di entrata in vigore del decreto ministeriale n. 420 del 2001;
ad eliminare gli elementi ostativi alla partecipazione alla prova introdotti dal decreto ministeriale n. 53 del 2009 e non previsti dal citato articolo 182 del Codice dei beni culturali e del paesaggio ed in particolare l'assimilazione della responsabilità derivante dal ruolo di direttore di cantiere con la «responsabilità diretta nella gestione tecnica dell'intervento» (decreto ministeriale 30 marzo 2009, n. 53, articolo 2, comma 3, lettera a), in previsione del fatto che, in ossequio alla circolare del Ministero per i beni e le attività culturali n. 35 del 12 agosto 2009, gli uffici interessati si troveranno a dover verificare «ora per allora» situazioni che si riferiscono a lavori e ruoli svolti prima del 2000;
ad attenersi all'interpretazione di «responsabilità diretta nella gestione tecnica dell'intervento» data dalla sentenza del Tar del Lazio n. 1844 del 2004 che chiarisce come la nozione di responsabilità diretta nella gestione tecnica dell'intervento, richiesta per il conseguimento della qualifica di restauratore, non va intesa nel suo stretto significato tecnico-giuridico, giacché è evidente che non può farsi carico chi esegue effettivamente il restauro dei rapporti e delle responsabilità che sono, sul piano giuridico, esclusivamente riconducibili all'impresa assuntrice dei lavori;
ad assumere iniziative, anche di carattere normativo, finalizzate ad includere tra i titoli di studio utili, per la partecipazione all'esame, anche la laurea in conservazione dei beni culturali;
a riconoscere, in via transitoria, il titolo di collaboratore restauratore a tutti coloro che abbiano frequentato corsi professionali istituiti dalle regioni o da istituti privati con riconoscimento regionale (sia biennali che triennali) e ai lavoratori che dimostrino, con qualsiasi mezzo documentale, di aver lavorato in cantieri di restauro;
a modificare il decreto 30 marzo 2009, n. 53 del Ministero per i beni e le attività culturali, con il quale si individuano gli ambiti di competenza, in base ai quali dovranno essere svolte le prove d'esame, prevedendo una maggiore articolazione degli stessi, allo scopo di evitare che operatori fortemente specializzati in un ambito professionale debbano sostenere le prove stesse su materie ad essi estranee sul piano dell'attività svolta.
(7-00238)
«Realacci, Ghizzoni, Granata, Tommaso Foti, Bellanova, Bossa, Braga, Brandolini, Cardinale, Marco Carra, Ceccuzzi, Cenni, De Biasi, De Pasquale, Esposito, Fontanelli, Froner, Gatti, Gnecchi, Laratta, Marchi, Margiotta, Mariani, Mattesini, Melis, Motta, Narducci, Andrea Orlando, Pizzetti, Rampi, Rigoni, Rossa, Rubinato, Antonino Russo, Sarubbi, Schirru, Trappolino, Tullo, Vannucci, Velo, Veltroni, Vico, Sereni, Graziano, Codurelli, Boccuzzi, Colaninno, Ghiglia, Stradella, Peluffo, Piffari».
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 2004 0042

EUROVOC :

accesso alla professione

aggiudicazione d'appalto

appalto pubblico

lavori pubblici

piccolo commercio

proprieta' pubblica

protezione del patrimonio

qualificazione professionale

regolamento interno