ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00166

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 178 del 18/05/2009
Abbinamenti
Atto 7/00134 abbinato in data 27/05/2009
Firmatari
Primo firmatario: FAVA GIOVANNI
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 18/05/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALLASIA STEFANO LEGA NORD PADANIA 18/05/2009
REGUZZONI MARCO GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 18/05/2009
TORAZZI ALBERTO LEGA NORD PADANIA 18/05/2009
GIDONI FRANCO LEGA NORD PADANIA 27/05/2009


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Stato iter:
09/06/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 27/05/2009
SAGLIA STEFANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/05/2009

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 27/05/2009

ACCOLTO IL 27/05/2009

PARERE GOVERNO IL 27/05/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/05/2009

APPROVATO IL 09/06/2009

CONCLUSO IL 09/06/2009

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00166
presentata da
GIOVANNI FAVA
lunedì 18 maggio 2009, seduta n.178

La X Commissione,


premesso che:


come sempre la chimica, bene intermedio per eccellenza, si sta dimostrando come una cartina di tornasole dell'evoluzione del quadro congiunturale che, nonostante alcuni segnali di ripresa, resta preoccupante. È quanto emerge dal panel di congiuntura di Federchimica, che sottolinea l'urgenza di interventi a sostegno della competitività nel settore;


anche prima del «caso Lehman» il settore aveva risentito del calo della domanda per la diffusione di spinte recessive, sperimentando successivamente un crollo degli ordinativi senza precedenti;


la prima reazione rispetto «all'ignoto» è, infatti, quella del blocco degli acquisti con particolare riferimento ai prodotti chimici da parte degli utilizzatori, cioè dell'intero comparto industriale;


la chimica conferma le caratteristiche della crisi attuale, sia in termini di profondità della crisi, nel primo trimestre la chimica europea ha perso circa il 20 per cento sui livelli produttivi, sia in termini di globalità, in quanto tali crolli sono sostanzialmente simili tra i vari Paesi concorrenti;


la crisi economica e finanziaria sta avendo un effetto dirompente sulla chimica. I settori più colpiti risultano soprattutto l'industria e le costruzioni, mentre la chimica che si rivolge ai beni di consumo ha sofferto il blocco autunnale degli acquisti ma non ha perso molto sui livelli di un anno, aiutata dalla tenuta dei consumi di beni non durevoli da parte delle famiglie;


nei comparti della chimica che vendono al Made in Italy, oltre alla situazione attuale pesano gli aspetti strutturali legati al decentramento degli insediamenti industriali; strategia questa che ha comportato una riduzione della domanda da parte dell'industria con conseguenze assolutamente dannose per la produzione e l'occupazione;


lo scenario economico descritto e le dinamiche in atto nel Paese hanno determinato una significativa revisione al ribasso delle stime di crescita per il 2008 e il 2009 della chimica italiana, facendo presagire che, dopo la forte flessione produttiva dell'anno scorso (- 5.0 per cento), nel 2009 si verificherà un calo della produzione pari al 4.5 per cento, determinata in primo luogo dalla contrazione delle esportazioni;


nonostante il parziale recupero nella seconda parte dell'anno, nel 2009 la produzione manifatturiera scenderà del 10-12 per cento. Per la chimica, che ha anticipato la forte caduta dell'industria, il calo potrà essere leggermente più contenuto, ma in ogni caso porterà a livelli simili a quelli verificatesi in Italia oltre 15 anni fa;


nei mesi di febbraio e di marzo i livelli di produzione sono, tuttavia, tornati timidamente a crescere perché nella maggior parte delle filiere gran parte delle imprese si sono alleggerite dalle scorte e, ora, anche una timida ripresa della produzione può generare acquisti di prodotti chimici;


anche i prezzi delle principali commodities della chimica di base (a partire dall'etilene) sono in crescita a dimostrare un ritorno agli acquisti;



in nessun modo questi segnali sono definitivi, sia perché non omogenei, sia perché i livelli di domanda rimangono ancora del 18 per cento inferiori alla media dell'anno scorso (a sua volta in caduta del 5.5 per cento sul 2007);


in riferimento ai dati potremmo affermare, forse, che il punto di minimo è stato superato, se non ci saranno altre «perturbazioni esterne» a far crollare di nuovo le aspettative degli operatori; il nemico peggiore è senza dubbio l'intercertezza che accompagna il mercato ed i prossimi mesi saranno decisivi per capire se il settore ha imboccato la strada del recupero. In ogni caso il ritorno all'attivo sarà lentissimo e non sarà per molti settori lo stesso di prima;


l'Italia deve necessariamente tornare ad un serio impegno nel settore della chimica, così come sostenuto in diversi atti di controllo parlamentare presentati dal Gruppo, per non perdere il valore strategico di questo importante comparto, fondamentale per riportare il Paese su più alti livelli competitivi;


dopo gli interventi di politica economica funzionali ad evitare un avvitamento della crisi, è necessario pertanto iniziare a pensare a strumenti di politica industriale che siano in grado di salvaguardare le imprese e l'occupazione,

impegna il Governo:


a convocare immediatamente un tavolo generale di confronto al fine di esaminare le problematiche emerse e trovare soluzioni positive ed efficaci per il rilancio della chimica italiana;


a sostenere la competitività delle produzioni italiane attraverso l'adozione di misure di riduzione del costo dell'energia, riportandolo sui livelli degli altri Paesi concorrenti;


ad orientare le imprese verso un'attività di ricerca scientifica strutturata con l'adozione di incentivi automatici e di programmi specifici;


a sostenere in sede europea interventi normativi a sostegno di imprese e di poli chimici che rispettino le norme ambientali, evitando delocalizzazioni e trasferimenti in Paesi meno rigorosi nella regolamentazione ambientale e adottando incentivi, anche di natura fiscale, in favore delle imprese che stabiliscano i loro insediamenti in Italia;


ad adottare opportune per la semplificazione del quadro normativo di riferimento al fine di restituire maggiore competitività alla imprese della chimica italiana, al pari degli altri Paesi europei.


(7-00166)
«Fava, Allasia, Reguzzoni, Torazzi».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

bene non durevole

chimica

diritto dell'ambiente

industria chimica

industria edile

norma ambientale

politica dell'impresa

politica occupazionale

prezzo dell'energia

produzione