ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00160

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 177 del 14/05/2009
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00056
Firmatari
Primo firmatario: TORTOLI ROBERTO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 14/05/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALESSANDRI ANGELO LEGA NORD PADANIA 14/05/2009


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Stato iter:
17/11/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/06/2009
TORTOLI ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 29/07/2009
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
TORTOLI ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO GOVERNO 29/07/2009
MANTOVANI MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 29/07/2009
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/10/2009
TORTOLI ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA'
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO
 
ILLUSTRAZIONE 17/11/2009
TORTOLI ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/11/2009
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO
LIBE' MAURO UNIONE DI CENTRO
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 17/11/2009
MENIA ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/11/2009
TORTOLI ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA'
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/06/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 17/06/2009

DISCUSSIONE IL 29/07/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/07/2009

DISCUSSIONE IL 06/10/2009

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 06/10/2009

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 17/11/2009

DISCUSSIONE IL 17/11/2009

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 17/11/2009

CONCLUSO IL 17/11/2009

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00160
presentata da
ROBERTO TORTOLI
giovedì 14 maggio 2009, seduta n.177

L'VIII Commissione,

premesso che:

in località Strillaie, nelle immediate vicinanze del litorale grossetano e dei centri turistici di Marina di Grosseto, Castiglione della Pescaia e Principina a Mare - incuneata tra siti di importanza comunitaria e regionale (SIC-SIR) nonché zone di protezione speciale (ZPS) - si trova una discarica nella quale da oltre 30 anni vengono conferiti rifiuti indifferenziati;

i giornali locali hanno più volte messo in evidenza che il conferimento dei rifiuti è per lo più avvenuto in maniera convulsa, al di fuori di qualsiasi controllo da parte della pubblica amministrazione e in assenza delle apposite autorizzazioni amministrative, visto che la prima autorizzazione provvisoria risale all'anno 1984, giusta deliberazione del Consiglio provinciale n. 518 del 29 dicembre 1984;

il conferimento dei rifiuti è avvenuto, in pratica, mediante semplice collocamento dei rifiuti indifferenziati in trincee appositamente scavate, profonde fino a 9 metri, attraverso semplice interramento nella nuda terra, senza alcuna impermeabilizzazione e in assenza delle più elementari misure precauzionali e di qualunque progetto di recupero del percolato e del biogas;

come evidenziato negli studi della TEA Sistemi S.p.A. nel «Progetto di Messa in Sicurezza di Emergenza della acque di falda Discarica le Strillaie, Grosseto» eseguito per il Comune di Grosseto nell'ottobre 2007, e più recentemente nello studio idrogeologico fatto da EDRA per la Associazione Ambientale Le Strillaie, lo scavo delle suddette trincee portava i rifiuti indifferenziati conferiti alla discarica ad essere in più punti appoggiati direttamente sulle sabbie che costituiscono il primo acquifero, permettendo così agli inquinanti di percolare direttamente nella falda acquifera;

il sito delle Strillaie è stato qualificato «sito di bonifica di interesse nazionale» (SIN) direttamente dal decreto legislativo n. 152/2006;

il Decreto del Ministro dell'Ambiente 11 agosto 2006, avente ad oggetto la perimetrazione provvisoria del SIN di bonifica delle Strillaie, all'articolo 1 comma 3, dispone testualmente: «L'attuale perimetrazione non esclude l'obbligo di bonifica rispetto a quelle porzioni di territorio che dovessero risultare inquinate e che attualmente, sulla base delle indicazioni degli enti locali, non sono state ricomprese nel perimetro allegato al presente decreto»; e il successivo comma 4 dispone che «Il perimetro potrà essere modificato con decreto del Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio nel caso in cui dovessero emergere altre aree con una possibile situazione di inquinamento, tale da rendere necessari ulteriori accertamenti analitici e/o interventi di messa in sicurezza e bonifica»;

pertanto, la necessità di estendere il SIN poggia, non già sull'acclarato stato di inquinamento di aree attualmente ad esso esterne (inquinamento che è stato per altro già accertato come più in basso dettagliato), ma, in un'ottica di tutela anticipata, sulla mera possibilità che esista una situazione di inquinamento che debba richiedere anche solo nuovi accertamenti analitici;

la Conferenza dei Servizi tenutasi presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in data 26 giugno 2007 ha accertato lo stato di inquinamento della falda acquifera sottostante l'area della discarica ricompresa all'interno dell'attuale perimetrazione del SIN, ordinando al Comune di Grosseto gli interventi di messa in sicurezza di emergenza e all'uopo disponendo numerose prescrizioni. Perciò, in esecuzione delle prescrizioni ministeriali, il Comune di Grosseto con delibera della Giunta Comunale del 22 aprile 2008 ha approvato il quadro economico e le modalità degli «interventi di messa in sicurezza di emergenza, basati su un sistema di emungimento e successivo trattamento delle acque di falde contaminate»;

inoltre, richiamando espressamente il citato Decreto Ministeriale 11 agosto 2006, la Conferenza di servizi ha riconosciuto la necessità di effettuare una caratterizzazione completa dei suoli e delle acque dell'area così detta CDR che è attualmente esterna al perimetro del SIN, ma ad esso immediatamente adiacente senza soluzioni fisiche di continuità; all'esito di tale caratterizzazione la stessa Conferenza dei Servizi avrebbe indicato le eventuali necessarie misure di messa in sicurezza di emergenza e/o bonifica e avrebbe valutato l'eventuale inserimento dell'area nel perimetro del SIN (vedi Verbale Conferenza dei Servizi del 26 giugno 2007, pagine 3-4); così facendo la Conferenza dei Servizi ha manifestato la volontà di considerare rilevante, ai fini della estensione del perimetro del SIN, l'eventuale stato di inquinamento della falda e/o dei terreni dell'area CDR;

dalle analisi effettuate, sia da ARPAT, sia dal Comune di Grosseto (condotte da TEA Ambiente s.p.a.), sia dalle Associazioni ambientali (condotte dal dottor D'Oriano - Presidente dell'Ordine dei Geologi di Firenze, Docente al centro di Geotecnologie all'Università di Siena) è emerso uno stato di grave inquinamento anche della falda acquifera sottostante all'area CDR, inquinamento non riconducibile al cosiddetto «fondo naturale» e analogo a quello già accertato in corrispondenza dell'area SIN;

da tutti gli studi disponibili - eseguiti da TEA Ambiente s.p.a. (per il Comune di Grosseto nell'ambito del progetto di messa in sicurezza di emergenza) e dal dottor D'Oriano e da EDRA (per le Associazioni Ambientali) - si evince che tale inquinamento proviene dall'area SIN;

durante le operazioni di caratterizzazione dell'area CDR, sono stati rinvenuti ingenti cumuli di materiali inerti di vario tipo (asfalto, calcestruzzo, plastica, tubi, marciapiedi) derivanti, per stessa ammissione delle amministrazioni locali, dalla demolizione di aree urbane e ivi accantonati nel 2003 come «terre e rocce da scavo», ossia come rifiuti classificati «speciali» ai sensi dell'articolo 184, comma 3, lettera b), del decreto legislativo 152/2006, e dalle norme ad esso antecedenti, ivi comprese quelle in vigore al tempo dell'asserito deposito;

la succitata Conferenza dei Servizi ha subordinato all'esito delle analisi sui cumuli presenti nell'area CDR la valutazione sull'opportunità di promuovere l'estensione del perimetro del sito d'interesse nazionale, con le modalità di cui all'articolo 252 del decreto legislativo n. 152 del 2006;

in risposta all'interrogazione parlamentare n. 5-00136 dell'onorevole Tortoli, riguardante l'estensione del SIN delle Strillaie, anche il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha ribadito l'opportunità di rivalutare l'estensione di tale SIN all'area CDR anche a seguito della caratterizzazione dei «cumuli», risultati essere rifiuti speciali;

la presenza di rifiuti speciali nell'area CDR indica inequivocabilmente come la topografia della stessa area, analogamente a quella della limitrofa area SIN, sia stata modificata rispetto all'originario piano campagna dalle attività di conferimento e stoccaggio di rifiuti, e ciò impone di ritenere l'area CDR a tutti gli effetti parte integrante del SIN anche - e soprattutto - in ossequio a quanto previsto dall'articolo 240 comma 1 lettera a) del decreto legislativo 152/2006 e successive modificazioni, ove è fornita la definizione di «Sito» nei termini di seguito riportati: «l'area o porzione di territorio, geograficamente definita e determinata, intesa nelle diverse matrici ambientali (suolo, sottosuolo ed acque sotterranee) ...»;

pertanto esisterebbero le condizioni in base alle quali il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare potrebbe modificare il perimetro del SIN;

la possibilità di modificare il perimetro del SIN non può essere condizionata dal fatto che il Comune di Grosseto ha già approvato gli interventi di messa in sicurezza di emergenza (MISE) della falda sottostante l'area SIN ordinati dal Ministero, giacché tali interventi:

riguardano soltanto una porzione della discarica storica e non anche dell'area CDR;

potrebbero, secondo gli studi del dottor D'Oriano e di EDRA, comunque non essere adeguati a impedire che gli inquinanti continuino a percolare nelle falde acquifere;

non sono stati dimensionati anche per mettere in sicurezza la porzione di falda esterna all'area SIN in cui è locata l'area CDR;

la logica procedimentale, delineata dalla Conferenza dei Servizi, impone alla Conferenza medesima di prendere atto dello stato di inquinamento dell'area CDR, valutando la possibilità di estendere il SIN anche a detta area CDR e avocando così a sé (come la legge impone) ogni decisione in merito alle misure di bonifica del sito CDR, senza delegare gli interventi a terzi;

vi è l'evidente necessità che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare coordini i due interventi di messa in sicurezza di emergenza: ossia quello della falda all'interno dell'attuale SIN (intervento già disposto, coordinato e controllato dal medesimo Ministero) e quello - futuro, nuovo e distinto - della falda sottostante l'area CDR. Peraltro, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non potrebbe intervenire sul punto specifico fintantoché l'area CDR in parola risulterà esterna al SIN,
impegna il Governo

sulla base delle motivazioni esposte in premessa, a procedere nel più breve tempo possibile alla riapertura della Conferenza dei Servizi in merito alla perimetrazione del SIN «Le Strillaie», promuovendo allo scopo le opportune procedure di carattere amministrativo.

(7-00160)«Tortoli, Alessandri».
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

GROSSETO - Prov, TOSCANA

EUROVOC :

acque sotterranee

amministrazione locale

comune

controllo dell'inquinamento

deposito dei rifiuti

inquinamento del suolo

inquinamento idrico

rifiuti

riserva naturale

trattamento dell'acqua