Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00142
presentata da
ALESSANDRO PAGANO
martedì 7 aprile 2009, seduta n.160
La VI Commissione,
premesso che:
un problema ancora irrisolto che pesa sulla categoria dei commercialisti e degli intermediari tributari è costituito dal fenomeno delle cosiddette «cartelle pazze» e degli avvisi bonari di pagamento irregolari, il cui annullamento comporta per tali categorie adempimenti spesso defatiganti;
gli intermediari sono infatti costretti, previo appuntamento telematico, a recarsi il giorno prestabilito, all'orario prenotato, presso i competenti uffici dell'Agenzia delle Entrate per trattare la pratica di irregolarità e richiedere il suo eventuale annullamento, che, dopo l'esame del funzionario, avviene a seguito di presentazione di una istanza corredata di tutti gli allegati, tra cui i modelli F24 relativi ai versamenti effettuati;
la possibilità di interloquire direttamente con gli uffici dell'Agenzia delle Entrate è tuttavia, al momento, molto esigua, in quanto ogni intermediario può fissare non più di due appuntamenti della durata di mezz'ora ciascuno: è dunque facile intuire come tale procedura sia scarsamente efficiente, in quanto ogni intermediario, che gestisce annualmente centinaia di dichiarazioni, è investito da avvisi di irregolarità per una percentuale intorno al 20 per cento delle stesse, e non può recarsi quotidianamente presso l'Agenzia delle Entrate per annullare una pratica al giorno;
al riguardo occorre inoltre considerare come la maggior parte degli avvisi di pagamento richieda al contribuente versamenti già effettuati regolarmente, ovvero la corresponsione di interessi e sanzioni già pagati spontaneamente, attraverso il ricorso all'istituto del ravvedimento operoso;
numerosi protocolli d'intesa, stipulati in passato con l'Amministrazione finanziaria, che prevedevano il miglioramento nell'efficienza di tali pratiche, stabilendo anche la possibilità di presentare le istanze di autotutela in back-office, sono risultati finora inattuati: al contrario, le istanze presentate in back-office si trasformano sistematicamente in cartelle pazze, poiché non sono esaminate tempestivamente dagli uffici;
in tale ipotesi il professionista è quindi costretto ad istruire di nuovo la pratica, a preparare l'istanza in autotutela e a recarsi tutte le volte necessarie presso l'Agenzia delle Entrate per ottenere lo sgravio della cartella, non potendo rischiare di fare decorrere i tempi per l'eventuale impugnazione della cartella stessa, la quale, se divenisse esecutiva, consentirebbe al concessionario della riscossione il ricorso a strumenti molto gravosi per il contribuente, quali il fermo amministrativo di veicoli o l'iscrizione di ipoteca su immobili;
da tale contesto emerge con chiarezza l'esigenza di proseguire ulteriormente nella politica, già perseguita dal Governo, di migliorare il rapporto tra fisco, contribuenti ed intermediari tributari, razionalizzando le risorse umane a disposizione delle agenzie fiscali, valorizzando la collaborazione degli intermediari;
a tal fine appare necessario favorire un utilizzo più moderno e proficuo degli strumenti informatici, che hanno già consentito di migliorare notevolmente l'efficienza dell'amministrazione finanziaria, introducendo meccanismi innovativi per snellire ed accelerare le procedure per la presentazione e la trattazione delle istanze di annullamento in autotutela relative ad avvisi di pagamento o cartelle irregolari, facilitando l'azione degli intermediari e consentendo un notevole risparmio di costi e tempi anche per l'Amministrazione finanziaria,
impegna il Governo:
ad adottare tutte le necessarie iniziative, anche di carattere normativo, al fine di rendere più efficiente ed efficace il sistema fiscale, semplificare i rapporti con i contribuenti, modernizzare ulteriormente l'Amministrazione finanziaria, individuando le soluzioni tecnologiche più adeguate per ridurre i costi ed i tempi degli adempimenti a carico degli intermediari tributari e della stessa Amministrazione finanziaria;
ad adottare, in particolare, atti di indirizzo nei confronti dell'Agenzia delle entrate, al fine di ampliare, fino a 4 ore lavorative giornaliere, i tempi nei quali gli intermediari tributari possono incontrare i competenti funzionari dell'Agenzia delle Entrate, al fine di smaltire in tempi ragionevoli le pratiche relative agli avvisi ed alle cartelle di pagamento che presentino irregolarità;
a consentire che le istanze di annullamento delle cosiddette «cartelle pazze» possano essere inviate dagli intermediari agli uffici dell'Agenzia delle entrate anche in via telematica, nonché a consentire che l'interlocuzione tra l'intermediario e la stessa Agenzia su tale materia possa avvenire anche mediante messaggi di posta elettronica, stabilendo inoltre un termine entro il quale la stessa Agenzia è tenuta a rispondere, sempre in via telematica, all'istanza, chiedendo eventuali chiarimenti o ulteriori integrazioni degli elementi trasmessi, ovvero comunicando in via ufficiale l'intervenuto annullamento dell'avviso di pagamento o della cartella irregolare;
a consentire che, in determinati casi e con tutte le precauzioni del caso, gli intermediari possano, utilizzando la propria firma digitale, accedere a taluni dati dell'Agenzia delle Entrate, ad esempio verificando la corrispondenza tra i versamenti effettuati mediante il modello F24 e le dichiarazioni presentate, allo scopo di individuare i casi di mancato abbinamento tra versamento e dichiarazione, e di ridurre in tal modo notevolmente i casi di irregolarità solo formali.
(7-00142)«Pagano».