ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08639

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 732 del 11/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 11/12/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 11/12/2012
Stato iter:
12/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 12/12/2012
Resoconto BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 12/12/2012
Resoconto CERIANI VIERI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 12/12/2012
Resoconto BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/12/2012

SVOLTO IL 12/12/2012

CONCLUSO IL 12/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-08639
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 11 dicembre 2012, seduta n.732

BARBATO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

la prossima scadenza dell'ultima rata dell'imposta municipale propria (IMU) comporterà un ulteriore aggravio del carico tributario sui contribuenti;

infatti, dopo aver sopportato il ripristino dell'imposizione municipale immobiliare sulla prima casa, che ha già comportato, a partire dalla prima rata dell'IMU scaduta il giugno 2012, un notevole esborso per i cittadini, questi ultimi saranno ulteriormente colpiti dai forti incrementi di aliquota disposti da moltissimi comuni;

come facilmente prevedibile, e come già segnalato in precedenza dal presentatore del presente atto di sindacato ispettivo, gli enti locali vedono infatti nella possibilità, stabilita dall'articolo 13 del decreto-legge n. 201 del 2011, di incrementare le aliquote IMU, una delle pochissime possibilità rimaste loro per riequilibrare i propri bilanci, fortemente incisi dalla riduzione dei trasferimenti erariali realizzata negli ultimi anni, nonché dagli effetti del Patto di stabilità interno;

il combinato disposto di tali elementi sta comportando un notevole incremento del prelievo che, per un contribuente medio che possieda una sola casa, o una casa di prima abitazione ed un immobile diverso, è probabilmente quantificabile in una misura compresa almeno tra il 30 ed il 50 per cento, tale da risultare insostenibile in una situazione economica recessiva, nella quale le famiglie stanno già subendo da anni una significativa riduzione del reddito disponibile e del loro potere di acquisto;

ad aggravare ulteriormente tale quadro occorre evidenziare come la possibilità, che i comuni hanno, ai sensi della predetta normativa di cui all'articolo 13 del decreto-legge n. 201 del 2011, di modificare nel corso del 2012 le aliquote d'imposta, abbia determinato una notevole complicazione delle modalità di calcolo dell'imposta da parte dei contribuenti;

infatti, questi ultimi, laddove possiedono immobili ubicati nei comuni che hanno deciso incrementi di aliquote, saranno costretti, in sede di versamento del saldo, a ricalcolare completamente l'imposta e, per di più, nel caso degli immobili diversi da quelli di prima abitazione, a calcolare due volte l'imposta, applicando l'aliquota base per quanto riguarda la quota di imposta di pertinenza dello Stato e, invece, l'aliquota fissata dal rispettivo comune per quanto riguarda la quota di imposta di pertinenza di quest'ultimo, procedendo poi a scomputare dall'imposta determinata in base alla nuova aliquota quella di spettanza dello Stato e quella di spettanza comunale già versata in sede di acconto applicando le aliquote di base;

è facile immaginare quale sarà l'aggravio, in termini di adempimenti aggiuntivi per i cittadini, di tali modalità di calcolo, le quali, oltre a determinare il rischio di numerosi errori da parte dei contribuenti in sede di versamento, che ricadranno anche sui comuni, esaspereranno ulteriormente i cittadini, già portati in alcuni casi, a causa della miope politica restrittiva perseguita dall'attuale Governo, ad una condizione di vera e propria disperazione dall'incredibile incremento del prelievo, che raggiungerebbe nel 2012, il 44,7, e sfonderebbe addirittura, nel 2013, la soglia del 45 per cento;

al di là degli effetti economici deleteri che l'introduzione dell'imposta municipale unica, prima di tutto, e, poi, gli incrementi di aliquota disposti in corso anno, hanno comportato, occorre dunque che l'Esecutivo ed il Parlamento si interroghino seriamente circa la compatibilità di un meccanismo tanto articolato e barocco di calcolo e versamento dell'imposta rispetto alle esigenze di semplificazione e di chiarezza della normativa tributaria, nonché di buona fede e leale collaborazione nei rapporti tra il fisco e i contribuenti, poste dallo statuto dei diritti del contribuente;

in tale contesto appare urgente che il Parlamento possa disporre al più presto di una completa informativa circa le scelte adottate dai comuni italiani in merito alle aliquote IMU, nonché, soprattutto, in merito alle conseguenze sull'ammontare complessivo del prelievo tributario determinato dall'introduzione anticipata dell'IMU operata dal Governo con l'articolo 13 del decreto-legge n. 201 del 2011, che può, evidentemente, essere valutato solo alla luce della definizione, intervenuta solo recentemente, delle aliquote definitive da parte degli enti locali -:

quanti comuni abbiano deliberato l'incremento delle aliquote IMU, quanti abbiano deciso di fissare le aliquote nelle misure massime previste dall'articolo 13 del decreto-legge n. 201 del 2011, quale sia l'effetto complessivo di tali incrementi sulla pressione tributaria e se intenda assumere iniziative al fine di semplificare la disciplina IMU, in particolare per quanto riguarda le modalità di calcolo e di versamento della quota di imposta di pertinenza dei comuni sugli immobili diversi da quelli prima abitazione, nonché al fine di introdurre misure di sgravio in favore dei contribuenti a basso reddito che siano stati incisi dall'IMU sulla prima casa.
(5-08639)