ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08444

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 718 del 14/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 14/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TESTA NUNZIO FRANCESCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 14/11/2012
CALGARO MARCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 14/11/2012
DE POLI ANTONIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 14/11/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08444
presentata da
PAOLA BINETTI
mercoledì 14 novembre 2012, seduta n.718

BINETTI, NUNZIO FRANCESCO TESTA, CALGARO e DE POLI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

desta sgomento il meccanismo di truffa scoperto dai Nas di Parma a danno dei malati, grazie alle intercettazioni telefoniche tra alcuni dei nove medici arrestati al policlinico di Modena;

il meccanismo adottato, a sentire gli stessi protagonisti, funzionava piuttosto bene essendo altamente remunerativo e non particolarmente faticoso. Alessandro Aprile frequentava un master in quel reparto di cardiologia del policlinico di Modena quando venne intercettato il 16 giugno 2011 e al telefono, senza troppe cautele, raccontava il funzionamento della truffa;

dalle indagini dei Nas e della procura emerge che, nell'ospedale aveva messo radici «un modello delinquenziale sperimentale», che, attraverso studi di natura cardiologica non autorizzati o totalmente inventati, falsificazioni di cartelle cliniche e utilizzo di materiale sanitario spesso difettoso, giocava di sponda con alcune aziende private italiane ed estere del biomedicale. Queste, in cambio dell'uso da parte dei medici dei dispositivi da loro prodotti, con conseguente pubblicità su riviste specializzate, hanno versato tra il 2009 e il 2011 su tre onlus fittizie somme di denaro pari a 1 milione di euro (già sequestrati);

il sistema di truffa era organizzato a scapito dei tantissimi pazienti con problemi cardiaci che, arruolati a decine, e sempre a loro insaputa, si trasformavano loro malgrado in una sorta di cavie per sperimentazioni che, secondo il quadro accusatorio, «sfuggivano a qualsiasi controllo da parte del competente Comitato etico»;

si parla di sperimentazioni di natura cardiologica non autorizzate, fuori da ogni controllo, cartelle cliniche falsificate, utilizzo di apparecchiature mediche (tipo gli stent: tubicini usati nel caso di arterie ostruite o indebolite) senza certificazione e spesso difettose;

tra le svariate decine di pazienti, sottoposti a loro insaputa alle sperimentazioni, vi sono anche due casi di decessi ritenuti dagli inquirenti sospetti: «Per ora - hanno affermato ieri i carabinieri -, non è stato possibile accertare un nesso tra la morte e i sistemi utilizzati nel reparto ma le indagini proseguono»;

si è in presenza di uno scandalo che scuote in profondità la sanità emiliana e coinvolge anche settori dell'imprenditoria privata del biomedicale: a 12 aziende, di cui 6 all'estero (Stati Uniti, Polonia, Germania, Irlanda e Belgio) e altrettante in Italia (Modena, Genova, Milano e Brescia), è stato intimato il divieto di avere rapporti con la pubblica amministrazione ed è scattata l'interdizione per 6 manager e un commercialista -:

quali urgenti iniziative, di propria competenza, intenda porre in essere per amplificare i controlli nelle strutture sanitarie ed impedire il ripetersi di incresciosi oltre che drammatici e avvilenti episodi di malasanità, quali quello descritto in premessa. (5-08444)