ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08346

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 711 del 30/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: NARDUCCI FRANCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/10/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 06/11/2012
Stato iter:
06/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2012
Resoconto DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 06/11/2012
Resoconto NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/10/2012

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 06/11/2012

DISCUSSIONE IL 06/11/2012

SVOLTO IL 06/11/2012

CONCLUSO IL 06/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08346
presentata da
FRANCO NARDUCCI
martedì 30 ottobre 2012, seduta n.711

NARDUCCI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica istruzione ha già espresso, in una lettera dell'11 febbraio 2009 al Presidente del Consiglio dei ministri italiano, forte preoccupazione per la consistente riduzione dei finanziamenti ai corsi di lingua e cultura italiana, convinti dell'importanza fondamentale che essi rivestono per la formazione dei giovani italiani residenti in Svizzera, figli di emigrati italiani. Come noto, la Svizzera è una delle poche nazioni che annovera l'italiano tra le proprie lingue nazionali;

tale preoccupazione è stata riproposta all'attenzione del Presidente del Consiglio Monti in una lettera inviata il 26 gennaio 2012 dalla Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione, in cui si rileva - tra l'altro - come il sostegno all'insegnamento della prima lingua sia essenziale per promuovere l'integrazione scolastica dei giovani migranti, presupposto indispensabile ai fini anche della loro integrazione socio-economica, oltre ad essere la base per un miglior apprendimento anche delle altre lingue parlate in Svizzera;

la Svizzera ha sempre mostrato notevole interesse nel promuovere adeguate politiche di integrazione economica, culturale e sociale dei migranti di concerto con lo Stato da cui essi provengono, un fatto testimoniato dallo stanziamento annuo che varia tra i 40 e gli 80 milioni di franchi svizzeri solo nel settore della formazione;

la diminuzione dei finanziamenti da parte italiana, tuttavia, non è compensabile da un aumento di quegli svizzeri a sostegno dell'insegnamento dell'italiano come prima lingua per cui, con il perdurare dei tagli ai corsi di lingua italiana, si arriverà alla impossibilità di continuare ad erogare tali corsi con la conseguente chiusura di classi, rendendo, quindi indisponibile la fruizione del servizio ai tanti giovani italiani che vivono in Svizzera;

pochi giorni fa il VPOD (sindacato dei servizi pubblici e sociosanitari) del Cantone di Zurigo, con il sostegno del gruppo DES (docenti degli enti gestori in Svizzera), ha indirizzato una petizione al Parlamento e al Governo del predetto Cantone, invitati ad intraprendere le opportune iniziative, anche di natura finanziaria, affinché i corsi di lingua e cultura materna possano proseguire nella stessa dimensione quantitativa e qualitativa che li ha caratterizzati fino ad ora;

la petizione sopra menzionata chiede, inoltre, che si operi per avviare l'integrazione dei corsi di lingua e cultura materna nella scuola obbligatoria per garantire, accanto ad una qualità elevata, le condizioni di lavoro del personale docente. Detta rivendicazione è stata prontamente ripresa dal presidente della Commissione federale per le questioni dei migranti, Walter Leimgruber, storico e titolare di cattedra all'Università di Basilea. Il professor Leimgruber, in una lunga intervista pubblicata il 28 ottobre dal Neue Zürcher Zeitung (uno dei più antichi giornali d'Europa), ha lanciato l'allarme sulle conseguenze negative che provocherebbe la fine dell'insegnamento della lingua materna e ha chiesto che le scuole locali integrino nel proprio ordinamento l'offerta dei corsi di lingua materna;

nella sola circoscrizione consolare di Zurigo sono oltre 3.300 i bambini e i ragazzi della scuola dell'obbligo che frequentano i corsi di lingua e cultura italiana, una parte consistente dei 14 mila circa che studiano la nostra lingua e la nostra cultura nell'intera Svizzera -:

cosa intenda fare il Governo italiano per dare risposta alle sollecitazioni pervenute dalla Conferenza svizzera dei direttori cantonali relativamente alle esigenze di formazione linguistica dei giovani italiani residenti in Svizzera in età scolare;

con quali modalità intenda attivarsi il Governo per avviare una cooperazione bilaterale con la Confederazione elvetica al fine di una reale integrazione dei corsi di lingua e cultura nella scuole dell'obbligo locali, prevedendo anche un maggiore impegno della Confederazione stessa.
(5-08346)