ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08284

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 708 del 24/10/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/10664
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 24/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 24/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08284
presentata da
RITA BERNARDINI
mercoledì 24 ottobre 2012, seduta n.708

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:


lo scorso 14 dicembre sul quotidiano Il Manifesto è apparso un articolo di Diana Santini intitolato: «Colpevole di non avere il permesso di soggiorno, Saidiou muore da detenuto»;


l'articolo racconta l'incredibile morte di Saidiou Gadiaga Elhdj avvenuta all'interno di una camera di sicurezza di una caserma dei carabinieri ubicata a Brescia;


considerata l'importanza del contenuto e delle informazioni in esso riportate, la prima firmataria del presente atto decide di trascrivere integralmente il citato articolo: «La magistratura ha aperto un'inchiesta sulla morte, domenica mattina, di un immigrato senegalese nella camera di sicurezza della caserma dei carabinieri Masotti, a Brescia: stroncato da una crisi respiratoria, hanno detto i medici. Saidiou Gadiaga, Elhdj per gli amici, trentaquattro anni, soffriva di una grave forma d'asma ed è stata proprio questa la prima cosa che ha detto ai carabinieri quando venerdì pomeriggio l'hanno portato in caserma, dopo che durante un controllo dei documenti era risultato privo del permesso di soggiorno. Il giorno dopo in città si sarebbe svolto un corteo antirazzista contro la sanatoria-truffa e, come spesso accade ultimamente nella Brescia ostaggio delle politiche discriminatorie a marchio Lega, la vigilia si è trasformata in un'ottima occasione per un giro di controlli a tappeto tra gli immigrati. Dopo l'arresto Saidiou viene portato in camera di sicurezza, in attesa del processo per direttissima e della conseguente espulsione forzata. In tasca ha, come sempre, un flaconcino di spray antiasmatico e un certificato medico che ne attesta la malattia. Più di una volta, racconta uno dei tre ragazzi immigrati, fermati nelle stesse ore e poi trattenuti insieme a lui, forse a causa dell'aria viziata della cella, il fiato di Saidiou si fa corto, affannoso. Ma viene tenuto lì dentro lo stesso, per due notti, nonostante avesse spiegato che il suo stato di salute non era compatibile con la detenzione. Domenica mattina, verso le sette, le sue condizioni peggiorano drasticamente. Finalmente qualcuno si decide a chiedere l'intervento dei medici, ma è troppo tardi. Ancora una breve, disperata corsa verso l'ospedale, dove però non c'è altro da fare che constatare il decesso, poco prima delle nove. Ora si attendono i risultati dell'autopsia. La comunità senegalese di Brescia, riunita ieri per discutere di quanto accaduto, chiede sia fatta chiarezza. La sorella di Saidiou, da Padova, dove vive, è partita per Brescia, dove oggi nominerà un avvocato di fiducia. Che, con tutta probabilità, chiederà un nuovo esame autoptico. Per ora all'attenzione dei legali ci sono la testimonianza del ragazzo senegalese che ha diviso la cella con lui e la pacata ammissione dei carabinieri del fatto che erano perfettamente consapevoli delle precarie condizioni di salute di Saidiou Gadiaga. Tra gli amici e i conoscenti, invece, c'è soprattutto la consapevolezza, se davvero c'era bisogno di un'altra inutile prova, che di Bossi-Fini si muore: in fondo, l'unica colpa di Saidiou, l'unica ragione per cui si trovava in quella cella, è che non aveva il maledetto pezzetto di carta. Anche per lui i migranti "bresciani", dopo la mobilitazione dell'11, saranno oggi a Roma per manifestare con tutti gli altri che hanno risposto all'appello nazionale dei migranti e delle associazioni antirazziste, nel giorno in cui il governo Berlusconi chiede la fiducia. Porteranno in dote il patrimonio delle lotte che li hanno visti protagonisti, sopra e sotto la gru, a Brescia» -:


di quali informazioni dispongano circa i fatti riferiti in premessa;


se non intendano avviare, negli ambiti di rispettiva competenza, una verifica amministrativa interna al fine di accertare l'esistenza di eventuali profili di responsabilità e/o illiceità disciplinare nella condotta dei carabinieri che hanno tenuto in custodia Saidiou Gadiaga Elhdj. (5-08284)