BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa DIRE dell'11 marzo 2011, nelle carceri in Emilia-Romagna il sovraffollamento starebbe cominciando a portare grandi «preoccupazioni dal punto di vista igienico-sanitario e infettivo, con casi di contagio che stanno interessando anche agenti della Polizia penitenziaria»;
la denuncia proviene dai sindacati della polizia penitenziaria in una lettera inviata ai vertici dell'amministrazione penitenziaria e al presidente della regione, Vasco Errani: le richieste sono quelle già avanzate nelle ultime settimane, ovvero di avere rinforzi di personale al più presto per coprire le vacanze d'organico;
secondo i sindacati la situazione dell'Emilia-Romagna è la peggiore del centro-nord, atteso che rispetto alla capienza regolamentare ci sono 2.000 detenuti in più e 700 agenti in meno, per un indice di sovraffollamento che supera il 180 per cento, a fronte di un dato nazionale del 140 per cento;
particolarmente critica la condizione di lavoro del nucleo traduzione e piantonamenti (che si occupa di accompagnare i detenuti ai processi o di sorvegliare gli arrestati in ospedale) delle varie carceri regionali, il che, a giudizio dei sindacati, mette a rischio la sicurezza non solo dei poliziotti ma di tutte le strutture penitenziarie e dei cittadini -:
quali azioni il Ministro interrogato intenda attuare al fine di intervenire sul grave sovraffollamento del sistema carcerario della regione Emilia-Romagna;
se, a fronte della persistente carenza di organico, il Governo non ritenga di prevedere all'ulteriore messa in servizio di personale tecnico (educatori, assistenti sociali, e altri) e di polizia penitenziaria al fine di ottemperare alle attuali previsioni organiche;
in che modo e in quali tempi il «piano carceri» riguarderà la situazione penitenziaria emiliano-romagnola, quanti posti in più si preveda di rendere disponibili e con quale personale, considerata la già vistosa attuale carenza di agenti, psicologi, educatori, assistenti sociali;
in che modo si pensi di poter affrontare - nella situazione igienico-sanitaria sopra descritta delle carceri romagnole e, in particolare, in previsione dell'arrivo dell'imminente periodo estivo - il rischio di diffusione di malattie infettive.
(5-08258)