ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08155

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 705 del 17/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: MARIANI RAFFAELLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
REALACCI ERMETE PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
ESPOSITO STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
MARANTELLI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
MARGIOTTA SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
MOTTA CARMEN PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012
VIOLA RODOLFO GIULIANO PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 17/10/2012
Stato iter:
18/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 18/10/2012
Resoconto MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 18/10/2012
Resoconto FANELLI TULLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 18/10/2012
Resoconto MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/10/2012

SVOLTO IL 18/10/2012

CONCLUSO IL 18/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-08155
presentata da
RAFFAELLA MARIANI
mercoledì 17 ottobre 2012, seduta n.705

MARIANI, BRATTI, REALACCI, BENAMATI, BOCCI, BRAGA, ESPOSITO, GINOBLE, IANNUZZI, MARANTELLI, MARGIOTTA, MORASSUT, MOTTA e VIOLA. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

la gestione dei siti contaminati costituisce uno dei più delicati problemi ambientali da affrontare; la contaminazione del suolo derivante da attività industriali, stoccaggio di rifiuti, attività minerarie, perdite da serbatoi e linee di trasporto degli idrocarburi è una pericolosa minaccia per la salute delle popolazioni che vivono in prossimità delle zone interessate;


la presenza di sostanze potenzialmente pericolose nel suolo, sottosuolo, nei sedimenti e nelle acque sotterranee rappresenta un rischio per l'ambiente e gli ecosistemi;


un ruolo di primo piano, nella gestione dei procedimenti di bonifica dei siti di interesse nazionale, è svolto dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, a cui è affidato il ruolo di responsabile dei procedimenti di bonifica;


la gestione di tali procedimenti è particolarmente complessa, in quanto in ciascuna delle 57 aree perimetrate di interesse nazionale ricadono proprietà di diversi soggetti (pubblici e privati) e le attività hanno ricadute socio-economiche e politiche molto rilevanti che spesso rallentano e ostacolano l'avvio degli interventi;


il territorio interessato, per estensione dei siti, per numero di aziende e per realtà sociali coinvolte, è estremamente ampio;


i tempi necessari per avviare e concludere tutti i procedimenti di bonifica di cui ha bisogno il paese sono evidentemente lunghi, ma è altresì doveroso investire risorse ed energie sin da subito proprio per evitare un'eccessiva dilatazione dei tempi;


è necessario individuare modalità di azione che permettano di superare le difficoltà incontrate fino ad ora, al fine di risolvere anche i numerosi contenziosi sorti a causa dell'attribuzione delle responsabilità dell'inquinamento e degli oneri di bonifica;

la lentezza con cui si sta procedendo danneggia inevitabilmente l'intero sistema produttivo, aggravando una difficile situazione causata dalla contingenza economica, ed è necessario ed urgente da un lato snellire le procedure amministrative e gli adempimenti e dall'altro garantire un efficace rafforzamento del sistema dei controlli ambientali e del regime sanzionatorio;


i 57 siti di interesse nazionale comprendono le aree maggiormente inquinate d'Italia: tra queste i petrolchimici di Porto Marghera, Brindisi, Priolo, Gela, Taranto, le aree industriali di Pioltello Rodano, Bagnoli-Coroglio, Sassuolo, Fidenza, Crotone, Trieste, Massa Carrara, Piombino, Livorno, Serravalle Scrivia, bacino del fiume Sacco, litorale domizio-flegreo e agro aversano; vi sono, inoltre, aree di particolare interesse naturalistico e paesaggistico, che hanno subito fenomeni di contaminazione quali il Lago Maggiore (sito di Pieve Vergente), le lagune di Grado e Marano, Venezia e Orbetello; spesso le problematiche relative all'inquinamento delle matrici ambientali (suolo, acque sotterranee e superficiali, sedimenti) sono strettamente correlate all'insorgenza di problematiche sanitarie;


numerose sono le aree di interesse nazionale la cui bonifica stenta ad avviarsi, sia per questioni tecniche, spesso legate all'interpretazione della normativa, sia per insufficienza di finanziamenti dedicati a queste aree, sia per pericoli legati allo stato dell'ambiente, con eventuali ripercussioni sanitarie, sia per eventuali processi di reindustrializzazione che necessitano interventi immediati e risolutivi;


per quanto riguarda le risorse che sono state tolte ai fondi destinati al grande tema delle bonifiche relativamente ai siti di interesse nazionale, bisogna rilevare come ormai da diversi anni, dalla definizione di questi siti, ci si trova in presenza di diversi studi, di numerosi approfondimenti, ma purtroppo pochissimi territori sono stati restituiti nelle condizioni iniziali o in condizioni tali da attivare dei processi di reindustrializzazione;


le politiche di bonifica dei siti industriali non rappresentano un aggravio dei conti pubblici, ma bensì un'opportunità importante per rilanciare la nostra economia attraverso un'opera davvero utile come la messa in sicurezza ambientale del territorio e la tutela della salute dei cittadini;


secondo quanto stabilito dalla delibera CIPE n. 166 del 2007 - nell'ambito del quadro strategico nazionale 2007-2013 - le risorse da ripartire negli interventi di bonifica sarebbero dovute ammontare a 3.009 milioni di euro, a valere sul fondo aree sottosviluppate, ma le risorse che erano state stanziate dal Governo Prodi sono state completamente cancellate dal Governo Berlusconi con la delibera CIPE del 6 marzo 2009, lasciando un generico conferimento dei fondi Fas;


le scelte adottate a livello governativo appaiono anche in contrasto con i principi sanciti dall'articolo 252-bis del Codice ambientale che prevede percorsi accelerati per interventi di bonifica e reindustrializzazione con prodotti e processi ecosostenibili;

secondo quanto emerso dai lavori della Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, le bonifiche in Italia presentano diverse criticità, per il superamento delle quali sono state individuate alcune possibili soluzioni, tra cui:


a) semplificazione del quadro normativo e amministrativo di settore;

b) maggiore chiarezza delle indicazioni tecniche, attraverso l'emanazione di linee-guida condivise a livello nazionale;

c) intensificazione dei controlli e della vigilanza istituzionale sulle attività di bonifica dei siti contaminati;

d) costante aggiornamento e verifica dei funzionari degli enti di controllo preposti alla gestione dei procedimenti di bonifica e alla verifica degli interventi;

e) istituzione di un albo dedicato alle imprese che operano nel campo della bonifica dei siti contaminati allo scopo di facilitare le attività di controllo -:


quali provvedimenti intenda assumere il Governo - entro il termine della legislatura - per l'attività di bonifica e di messa in sicurezza ambientale dei siti di interesse nazionale e regionale e per stabilire una tempistica degli interventi che verranno avviati, adeguando il quadro tecnico-normativo alle indicazioni suggerite dalla Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti ed individuando infine, per ogni intervento, le risorse finanziarie che saranno stanziate a decorrere dall'anno 2012. (5-08155)