ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08142

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 704 del 16/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: MAZZONI RICCARDO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 16/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 16/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08142
presentata da
RICCARDO MAZZONI
martedì 16 ottobre 2012, seduta n.704

MAZZONI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

il Governo ha deciso di assoggettare all'imposta sul reddito delle persone fisiche le pensioni di guerra - riconosciute agli ex militari, agli invalidi, alle vedove e agli orfani - che finora (così come accade per tutti i trattamenti di natura assistenziale o risarcitoria) non erano tassate;

tassare le pensioni di guerra ad avviso dell'interrogante è un'azione non solo del tutto inutile sul piano del ritorno in termini finanziari (è appena il caso di osservare che il più giovane dei pochi reduci rimasti ha 88 anni), ma anche contraria ad un principio di generale equità e semplice riconoscenza verso chi ha compiuto il proprio dovere in tempi drammatici, visto che l'importo di tali pensioni è solo un piccolo riconoscimento da parte dello Stato a persone che hanno servito la Patria, e che decurtarlo rappresenta un vero e proprio oltraggio;

questa misura ha suscitato profonda amarezza non solo nei reduci di guerra, ma anche in coloro che in giovanissima età rimasero feriti durante i bombardamenti, per quella che suona come un'inutile e ingiusta umiliazione;

le pensioni di guerra risarciscono e sono concesse nella maggior parte dei casi per ferite e mutilazioni subite da persone non più autonome e dunque non in grado di svolgere un lavoro;

un provvedimento del genere arriva in contemporanea con la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato i tagli attuati nel 2010 dal Governo Berlusconi ai magistrati e ai manager di Stato;

forse le pensioni sulle quali incrementare la tassazione (o da tagliare) sarebbero altre e con ben altri ritorni in termini finanziari;

è assolutamente ingiustificabile, soprattutto in questo periodo di crisi, cercare di ricostruire la stabilità finanziaria del Paese sulla pelle dei cittadini più deboli;

non è degno di un Paese civile considerare un reduce di guerra alla stregua di uno spreco da tagliare;

non può certo essere considerato una «consolazione» il tetto di 15 mila euro lordi di reddito annuo all'anno, al di sotto dei quali le pensioni restano non tassabili, perché una persona invalida con un reddito inferiore a 15 mila euro riesce a stento a vivere dignitosamente;

chi è al Governo non può non porsi il problema di come vivranno persone che vedranno tagliate di oltre il 40 per cento le loro pensioni -:

se il Governo intenda riconsiderare questa decisione evitando un ulteriore sacrificio ed una vera e propria umiliazione a chi ha dato tanto all'Italia senza mai chiedere nulla in cambio. (5-08142)