ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08104

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 701 del 11/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: BOSSA LUISA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIRAGUSA ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 11/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08104
presentata da
LUISA BOSSA
giovedì 11 ottobre 2012, seduta n.701

BOSSA e SIRAGUSA. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

è in corso presso il tribunale di Vallo della Lucania il processo a sei medici e dodici infermieri dell'ospedale civile «San Luca», dove il 4 agosto 2009 è deceduto Francesco Mastrogiovanni, ricoverato nella struttura sanitaria con un TSO (trattamento sanitario obbligatorio), dopo ottanta ore passate legato ad un lettino, così come risulta dalle registrazioni video operate da una telecamera a circuito chiuso presente in reparto;

il pubblico ministero del processo ha chiesto condanne lievi e inferiori alle attese, da un massimo di 4 anni e 4 mesi a un minimo di 2 anni, per i sei medici e i sei infermieri che hanno avuto in cura l'uomo, sollecitando l'assoluzione per altri sei imputati; il magistrato ha mostrato di non credere nella tesi accusatoria del consulente medico della procura di Vallo Lucania (che ha parlato di edema polmonare provocato dalla lunga contenzione) e ne ha formulata una diversa, accogliendo alcuni rilievi degli avvocati difensori;

nei giorni scorsi è stato diffuso in rete il filmato integrale della lunga agonia dell'uomo. Le telecamere a circuito chiuso del reparto di psichiatria hanno ripreso tutta la fase di vera e propria detenzione di Mastrogiovanni;

nei video si vede l'uomo bloccato dai legacci sanitari per più di tre giorni. Mastrogiovanni si agita, si dimena, o si calma. La morte sopraggiunse nella notte, i medici la certificarono come avvenuta in mattinata, nella cartella clinica non c'è traccia dell'uso dei legacci di contenzione;

al di là della vicenda giudiziaria, che arriverà a sentenza alla fine di ottobre 2012, restano le inequivocabili immagini di un'agonia avvenuta in un ospedale pubblico, sotto lo sguardo indifferente di medici e infermieri;

legare i malati ai letti del reparto di psichiatria di Vallo della Lucania, del resto, era una prassi diffusa: il pubblico ministero ha prodotto in aula, durante il processo, 22 cartelle cliniche di pazienti sottoposti alla contenzione. Uno di loro era il compagno di stanza di Mastrogiovanni; a lui legarono solo le mani così - come ha spiegato nel processo - una notte riuscì coi piedi ad avvicinare al letto il tavolino dove era poggiata una bottiglia d'acqua, l'afferrò e si dissetò. Mastrogiovanni non ebbe questa possibilità;

dall'esame autoptico del cadavere i medici legali hanno anche appurato che Francesco Mastrogiovanni non è stato né oggetto di specifiche attenzioni terapeutiche e neanche alimentato nel corso della degenza;

qualunque trattamento sanitario, a norma della legge n. 180 del 1978 deve assicurare «il rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione, compreso per quanto possibile il diritto alla libera scelta del medico e del luogo di cura» (articolo 1, comma 2) -:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza della vicenda sopra citata e se non ritenga necessario assumere ogni elemento utile in merito a quanto accaduto presso l'ospedale civile «San Luca» di Vallo della Lucania e alla situazione attuale dello stesso ospedale anche per scongiurare che possano verificarsi altri episodi del genere.(5-08104)