ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08082

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 699 del 09/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: ESPOSITO STEFANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-08082
presentata da
STEFANO ESPOSITO
martedì 9 ottobre 2012, seduta n.699

ESPOSITO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

l'attuale situazione di crisi economica rende spesso particolarmente difficile per le amministrazioni comunali garantire anche i servizi minimi ai cittadini. In tale quadro, benché indispensabile, la raccolta differenziata dei rifiuti è diventata uno dei servizi sempre meno economicamente sostenibili per i comuni;

il rischio è che il costo sempre crescente del servizio induca le amministrazioni alla riduzione del servizio stesso con gli immaginabili effetti sull'ambiente; in particolare, la raccolta differenziata della plastica rappresenta una frazione significativamente critica: di quanto raccolto in modo differenziato solo meno del 50 per cento è costituito da imballaggi avviati a riciclo, il resto è per metà avviato a recupero energetico (imballaggi misti difficilmente riciclabili da un punto di vista tecnico ed economico) e per metà avviato a smaltimento/incenerimento (scarti dell'attività di selezione);

il decreto Ronchi (decreto legislativo n. 22 del 1997) ha istituito nel 1997 il CONAI, consorzio nazionale imballaggi, successivamente articolato per le differenti frazioni di imballaggio (carta/COMIECO, plastica/COREPLA, metalli/CIAL/CNA, vetro/COREVE, legno/RILEGNO);

Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica, è soggetto senza fini di lucro (dal bilancio esercizio 2011 emerge un avanzo di oltre 85 milioni di euro che lo stesso consorzio ha deliberato di accantonare a riserva e che porta il patrimonio netto al 31 dicembre 2011 a oltre 223 milioni di euro), ha la finalità di razionalizzare ed organizzare la raccolta dei rifiuti di imballaggi plastici e il successivo riciclaggio, e si finanzia mediante:

a) il contributo ambientale Conai (CAC), pagato dai produttori/importatori di imballaggi sulle quote immesse sul mercato nazionale;

b) i proventi delle vendite dei rifiuti conferiti valorizzati a valle della raccolta differenziata;

devono essere a carico (articolo 221, comma 10 del decreto legislativo n. 152 del 2006) di Corepla (in quanto consorzio costituito ai sensi dell'articolo 223 del decreto legislativo n. 152 del 2006), relativamente alla raccolta dei rifiuti urbani:

a) il corrispettivo per i maggiori oneri relativi alla raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio conferiti al servizio pubblico;

b) i costi per il riciclaggio, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti di imballaggio;

il Corepla, che ad inizio 2012 conta oltre 2.600 imprese consorziate e oltre 7.000 comuni convenzionati, deve operare secondo principi di efficacia, efficienza ed economicità:

supportando i comuni nello sviluppo dei servizi di raccolta differenziata dei rifiuti d'imballaggi in plastica e riconoscendo loro corrispettivi economici a copertura dei maggiori oneri sostenuti per effettuarli, in base ad un accordo-quadro nazionale definito tra Conai e Anci (Associazione nazionale comuni d'Italia);

assicurando l'avvio a riciclo del materiale raccolto e facendosi carico di tutte le lavorazioni preliminari indispensabili per renderlo tecnicamente possibile ed economicamente sostenibile;

il conferimento di rifiuti di imballaggi in raccolta differenziata, non deve comportare oneri economici per il consumatore (articolo 221, comma 11, del decreto legislativo n. 152 del 2006), (cosa che invece avviene, tramite il meccanismo tributario/tariffario). In rispetto di tale principio i periodici accordi fra Anci e Corepla (all'interno degli accordi quadro fra Anci e Conai) definiscono:

a) le modalità di conferimento dei rifiuti presso gli impianti di selezione convenzionati Corepla;

b) i corrispettivi a copertura dei maggiori oneri di raccolta differenziata per le differenti modalità di raccolta;

c) le fasce di qualità che i rifiuti conferiti presso impianti di selezione convenzionati Corepla devono avere affinché i comuni possano ricevere da Corepla i corrispettivi alla raccolta;

d) gli eventuali oneri accessori (trasporto, pressatura);

in attuazione dell'accordo Anci-Corepla i comuni sono obbligati a conferire al Corepla i rifiuti plastici da raccolta differenziata ma non sempre, a causa della qualità della raccolta stessa, ricevono da questa un corrispettivo a copertura dei maggiori oneri per la raccolta differenziata, pur avendola attivata e realizzata;

il corrispettivo Corepla inoltre non copre tutti i costi di raccolta e di trasporto dei rifiuti per cui la differenza tra costo sostenuto dai comuni e corrispettivo viene pagata tramite la tarsu o la tariffa rifiuti;

negli anni le fasce di qualità sulla base delle quali Corepla attribuisce o meno il corrispettivo alla raccolta sono andate progressivamente restringendosi, ma al contempo non sono stati forniti ai comuni strumenti e risorse per il reale miglioramento della qualità della raccolta; questo ha determinato in molti territori italiani il ricorso ad una pre-pulizia dei rifiuti prima del conferimento presso gli impianti di selezione convenzionanti Corepla (i rifiuti plastici raccolti in modo differenziato prima di essere conferiti alle piattaforme di selezione convenzionate Corepla vengono, a carico ed onere dei comuni, inviati a impianti quasi esclusivamente privati nei quali si procede manualmente ad eliminare parte della frazione estranea in modo da rientrare nelle fasce di qualità definite nell'accordo Anci-Corepla e valorizzare in tal modo il corrispettivo da questo definito): poiché la pre-pulizia può essere effettuata contestualmente alla selezione, questa prassi determina:

a) un incomprensibile aggravio dei costi per i comuni e quindi per i cittadini;

b) la perdita della completa tracciabilità dei flussi per il sistema pubblico;

c) un maggiore impatto ambientale (trasporto agli impianti di pre-pulizia, lavorazione dei rifiuti negli impianti di pre-pulizia, ulteriore trasporto agli impianti di selezione);

in altri territori italiani dove non si ricorre alla pre-pulizia dei rifiuti, questo troppo spesso determina la perdita del corrispettivo Corepla alla raccolta sebbene la raccolta sia stata comunque effettuata dai comuni e nonostante Corepla prenda in carico gli imballaggi conferiti e li valorizzi economicamente: anche in questo caso si produce un irragionevole aggravio dei costi a carico dei comuni e quindi dei cittadini;

sulla determinazione del CAC la scelta operata da Corepla/Conai è stata quella di minimizzarne l'impatto sui produttori/importatori degli imballaggi, in questo modo non stimolando scelte industriali volte a produrre solo imballaggi riciclabili o comunque di riduzione degli imballaggi stessi non solo il «contributo ambientale» è significativamente più alto ma è differenziato a seconda del grado di riciclabilità dell'imballaggio prodotto;

in ultimo la quota di rifiuti da imballaggio avviata da Corepla a riciclo nel mercato tramite il sistema delle «aste», il quale segue logiche finanziarie e commerciali piuttosto che industriali, a detrimento dell'effettivo, prevalente, riciclaggio del materiale e talvolta agevolando vie di «fuga» dal sistema di riciclaggio nazionale;

al fine di raggiungere gli obiettivi di raccolta imposti al Corepla, questi ha correttamente promosso la raccolta differenziata della plastica che è cresciuta in quantità; a ciò non è corrisposto un analogo risultato in termini di qualità: si è passati dalla raccolta dei soli contenitori per liquidi (acqua, bibite, detergenza e altro) dei primi anni 2000 alla raccolta di tutti gli imballaggi plastici (sacchetti, vaschette, reggette, contenitori vari e altro), fino alla recente introduzione di piatti e bicchieri monouso in plastica e imballaggi in bio-plastica;

l'aumento delle tipologie degli imballaggi conferibili nella raccolta plastica ingenera nella stragrande maggioranza dei cittadini (anche i più sensibili alla sostenibilità ambientale dei consumi) notevole confusione che determina la scarsa qualità della raccolta (per buona parte la frazione estranea rinvenuta nella raccolta è costituita da oggetti in plastica). Poiché la quasi totalità degli imballaggi misti a seguito della selezione non vengono avviati a riciclo (a seguito della selezione solo i contenitori per liquidi [in PET, PE e PP], il film e le cassette vengono avviate a riciclo; tutti gli altri imballaggi vengono quasi esclusivamente avviati a recupero energetico poiché difficilmente riciclabili), bensì a recupero energetico, la scelta di Conai e di Corepla è difficilmente condivisibile sia dal punto di vista economico che ancor più da quello ambientale -:

come intenda il Governo rivedere l'architettura gestionale di Corepla al fine di ridurre la produzione degli imballaggi e promuovere una raccolta differenziata della plastica finalizzata al riciclo, magari superando la limitazione ai soli imballaggi ed aprendosi anche ai manufatti riciclabili, e non scaricando tutti i costi delle nuove politiche ai comuni e cittadini;

quale sia il livello qualitativo della raccolta differenziata degli imballaggi plastici nelle diverse regioni italiane e quali siano i livelli di copertura dei costi di raccolta e trasporto effettivamente sostenuti dal sistema pubblico in rapporto con il corrispettivo Corepla derivante dall'accordo Anci-Corepla;

di quali strumenti siano state dotate le amministrazioni comunali per concorrere al miglioramento della qualità (piuttosto che della quantità) della raccolta differenziata senza aggravare ulteriormente i costi per i consumatori e per gli utenti del servizio pubblico locale;

quali siano, al 2011, la quantità di rifiuti da imballaggio plastico raccolta da Corepla in rapporto all'immesso al consumo e le conseguenti quantità avviate a riciclo, recupero energetico e smaltimento in discarica (precisando anche gli scarti derivanti dalle predette attività, ovvero distinguendo l'avvio a smaltimento per così dire «diretto» dallo smaltimento delle perdite o scarti di processo);

quali siano le azioni che Corepla abbia concretamente e formalmente intrapreso o che intende intraprendere al fine di massimizzare l'avvio a riciclo degli imballaggi raccolti tenendo conto delle suddette esigenze e peculiarità del complessivo sistema gestionale così come voluto e imposto dal medesimo Corepla. (5-08082)