ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07972

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 689 del 20/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: SIRAGUSA ALESSANDRA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 31/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 20/09/2012
Stato iter:
31/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/10/2012
Resoconto ROSSI DORIA MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 31/10/2012
Resoconto GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/09/2012

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 31/10/2012

DISCUSSIONE IL 31/10/2012

SVOLTO IL 31/10/2012

CONCLUSO IL 31/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07972
presentata da
ALESSANDRA SIRAGUSA
giovedì 20 settembre 2012, seduta n.689

SIRAGUSA e GHIZZONI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

la scuola siciliana da lungo tempo affronta una difficile battaglia contro le fenomenologie della dispersione scolastica (abbandoni, evasioni, ripetenze), il disagio infantile e giovanile e l'insuccesso scolastico;

a tale scopo, sin dal 1989, sono stati attivati a Palermo e, successivamente, in conformità alla circolare ministeriale n. 257 del 9 agosto 1994, anche in diverse altre province, gli osservatori provinciali contro il fenomeno della dispersione scolastica, con il precipuo compito di definire piani di attività e individuare metodologie di lavoro coerenti: «affinchè la programmazione provinciale risponda..... nel modo più funzionale possibile alle esigenze di ciascuna provincia, in rapporto alle risorse (anche extrascolastiche) ivi esistenti» e per «il sostegno e la consulenza delle Istituzioni scolastiche coinvolte, il monitoraggio e le verifiche di qualità delle iniziative poste in essere, la programmazione di iniziative e coordinamento tra scuole per il confronto e la circolazione delle esperienze, la realizzazione di formazione in servizio e di aggiornamento mirato» (circolare ministeriale n. 257 del 1994);

gli osservatori integrati permanenti provinciali e di area si sono quindi andati definendo come la struttura operativa che consente di correlare: conoscenza del fenomeno, programmazione e organizzazione degli interventi e verifica delle azioni intraprese;

a Palermo, in particolare, da 15 anni circa esiste, all'interno dell'Osservatorio Provinciale, un Servizio psicopedagogico territoriale che ha il compito di supportare le scuole che ricadono nei diversi Osservatori di area e che è stato impegnato, tra l'altro, nella realizzazione di un'azione interistituzionale coordinata contro l'abuso e il maltrattamento dei minori;

tali gruppi, denominati G.O.I.A.M (gruppi operativi interistituzionali contro l'abuso e il maltrattamento), svolgono compiti di accoglienza e validazione delle segnalazioni, invio delle stesse, presa in carico dei minori abusati e maltrattati e delle loro famiglie;

il gruppo lavora in stretto raccordo con l'Ufficio minori della questura, la Procura per i minorenni e il Tribunale per i minorenni;

la fattiva collaborazione degli operatori psicopedagogici forniti dall'USR ha consentito la creazione di un'attenzione particolare nei confronti dei minori in relazione al loro benessere psicofisico e, oggi, la maggior parte delle segnalazioni di presunti maltrattamenti, provengono dalle scuole e dai docenti che hanno sviluppato adeguate competenze e sensibilità;

grazie anche al contributo di questo servizio, negli anni, sono state realizzate diverse ricerche-azioni che hanno favorito la crescita di una cultura orientata alla prevenzione e alla presa in carico delle situazioni di disagio socio-educativo;

in un articolo pubblicato dal Giornale di Sicilia il 15 settembre 2012, si legge: «L'esercito di psicopedagogisti arruolato negli osservatori contro la dispersione scolastica è ormai alla disfatta. Ripetutamente falcidiato dai tempi del ministro Gelmini, quest'anno si ritroverà con appena 41 operatori in tutta la Sicilia, di cui 19 a Palermo, dove ci sono i dati più alti di dispersione scolastica, con il 10,5 per cento di insuccesso alle medie e il 13,5 per cento alle superiori. Nel capoluogo, l'anno scorso, i 34 psicopedagogisti (62 in tutta l'isola) riuscivano a stento a garantire un servizio nei quartieri più difficili, ma quest'anno sarà quasi impossibile. Tanto che i dirigenti scolastici fanno sentire la propria voce. L'osservatorio di area del distretto 11, che ha sede all'istituto comprensivo Principessa Elena e raggruppa venti scuole delle zone Noce, Zisa, Boccadifalco e Cuba-Calatafimi, interviene con una nota della preside Susanna Di Salvo, che difende l'operato delle cinque unità assegnate negli anni passati e ora ridotte a due. "Ad oggi - scrive - i risultati conseguiti da questo osservatorio hanno assicurato a migliaia di minori la permanenza all'interno del sistema scolastico allontanandoli da pericoli di devianza sociali". E chiede al direttore dell'ufficio scolastico regionale, Maria Luisa Altomonte, di garantire la riconferma degli operatori. Ma la dirigente Altomonte attribuisce la riduzione di questo personale a esigenze di risparmio, «come la spending review impone. Inoltre, tranne i primi anni, questi progetti non hanno dato i risultati sperati nel contrasto alla dispersione scolastica - aggiunge -. Proprio su questo fronte il ministero ha previsto investimenti col PON sicurezza, che permetterà di attivare numerosi progetti nelle aree a rischio"»;

diversamente da quanto sostenuto dalla dirigente Altomonte, forse a causa di una insufficiente conoscenza della complessità del fenomeno in Sicilia, gli osservatori svolgono da anni un ruolo prezioso, di autentico presidio, nella tutela degli alunni con disagio, spesso appartenenti alle fasce più deboli e svantaggiate della popolazione. I risultati raggiunti in questi anni sono molto positivi ed è fondamentale garantire le risorse necessarie per proseguire un'esperienza ormai collaudata ed efficace nei confronti dei minori e delle famiglie che si trovano in condizioni di particolare rischio evolutivo;

a Palermo, i tagli di cui sopra rischiano di minare l'efficacia di un progetto che negli anni ha portato risultati importanti contenendo il fenomeno della dispersione scolastica e sostenendo il difficile lavoro dei docenti nelle troppe classi a rischio;

a rischio c'è la fascia più debole della popolazione scolastica;

l'ultimo rapporto Ocse «education at a glance» dedica ampio spazio al problema della dispersione scolastica sottolineando la correlazione tra condizione sociale della famiglia e successo scolastico: più povera è la famiglia, minori sono le probabilità di successo negli studi. In Sicilia infatti la dispersione scolastica rimane un problema su cui occorrerebbe potenziare le risorse;

ma la situazione non è la stessa in tutti i Paesi posti a confronto. Anzi il rapporto segnala che esistono forti differenze tra alcuni di essi che si sono impegnati in positive azioni di contrasto del fenomeno (Australia, Finlandia, Irlanda, Svezia), e altri che mantengono basse percentuali di accesso all'istruzione superiore (meno del 20 per cento) per i giovani provenienti dalle famiglie di modesta condizione. Tra questi compare, neanche a dirlo, l'Italia;

proprio in questa direzione, nel piano di azione e coesione territoriale il Governo ha predisposto una specifica misura, denominata azione 3, per contrastare in modo nuovo la dispersione scolastica, tenendo conto delle esperienze italiane ed europee: si tratta della realizzazione di una rete di prototipi, una sorta di zone di educazione prioritaria nel Mezzogiorno, con azioni coordinate da scuole capofila;

anche la Sicilia è interessata da questi progetti ed anche per questo è indispensabile se non potenziare almeno mantenere il progetto contro la dispersione riassegnando i posti tagliati -:

se alla luce di quanto esposto in premessa, e dell'importanza riconosciuta nel piano di azione e coesione territoriale per la lotta alla dispersione scolastica dal Ministro interrogato, non intenda intervenire con la massima urgenza, per mettere al riparo dai tagli un'esperienza che ha dato negli ultimi 20 anni risultati eccellenti e lustro alla scuola siciliana.
(5-07972)