NEGRO, RAINIERI e BITONCI. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
lo scorso 10 settembre il Parlamento europeo riunito in sessione plenaria per l'esame della proposta di regolamento COM (2011) 525 che modifica il Regolamento CE 1760/2000 relativo alle norme sulla identificazione e registrazione dei bovini, ha votato a favore della cancellazione del sistema di etichettatura facoltativa delle carni bovine;
la bocciatura dell'emendamento che prevedeva il mantenimento della disposizione sulla etichettatura volontaria rappresenta una sconfitta sia per i consumatori, che sempre più insistentemente chiedono di sapere cosa mangiano, che per gli allevatori, in particolare italiani, che lavorano sulla qualità e sull'eccellenza dei loro prodotti;
l'etichettatura facoltativa per le carni bovine ha rappresentato uno strumento utile ad arginare l'industria dell'anonimato e della contraffazione e appare tanto più grave che la sua cancellazione sia stata votata dal Parlamento, unica istituzione comunitaria ritenuta vicina alle esigenze dei cittadini e lontana dagli interessi delle lobby nordeuropee che spesso plasmano le decisioni di Bruxelles;
i disciplinari di etichettatura facoltativa relativi alla razza, all'alimentazione e all'allevamento garantiscono la precisione e l'affidabilità delle informazioni fornite e l'assenza di un quadro normativo di riferimento favorirà la diffusione di indicazioni non verificabili a scapito della sicurezza alimentare del consumatore;
posto che la politica di qualità nell'agroalimentare è una delle priorità dell'Unione europea e che i consumatori europei accordano sempre maggior attenzione alla qualità e genuinità degli alimenti, motivare la cancellazione dell'etichetta facoltativa adducendo che gli elevati costi e oneri amministrativi a carico degli Stati membri non sarebbero proporzionati ai benefici offerti dal sistema, appare altresì pretestuoso e sembra invece favorire una sorta di uniformazione a cui spesso l'Europa ci costringe e che nel settore alimentare penalizza particolarmente il nostro Paese, leader, nelle produzioni alimentari di eccellenza;
appare infatti inopportuna la cancellazione di un sistema che è facoltativo e la cui applicazione viene decisa dalla filiera, e si giustifica unicamente come tentativo di omologazione nella misura in cui informazioni supplementari ad un prodotto di qualità aggiungono valore all'alimento ma indirettamente discriminano tutti gli altri che non possono vantare eguali caratteristiche di pregio e qualità -:
di quali ulteriori elementi disponga il Ministro in relazione ai fatti espressi in premessa e se non ritenga urgente intervenire presso le competenti sedi comunitarie al fine di garantire la corretta informazione ai consumatori e tutelare gli allevatori italiani non privandoli di strumenti atti a distinguere la loro produzione.(5-07917)