ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07897

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 687 del 18/09/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/12293
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07897
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 18 settembre 2012, seduta n.687

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

sul quotidiano Italia Oggi del 5 giugno 2011 è stato pubblicato l'articolo intitolato: «In carcere preservando il rapporto detenuti-figli. Presentato uno studio»;

nell'articolo viene illustrato un interessante studio sulle relazioni tra genitore-detenuto e figli minori. Il quadro d'insieme del fenomeno, che solo in Italia interessa ogni anno circa 100 mila minori i cui genitori sono detenuti e che a livello europeo tocca quota 1,2 milioni, è stato fotografato nel primo rapporto presentato a Roma nelle scorse settimane;

l'indagine, condotta nel 2009-2011 attraverso questionari rivolti a personale carcerario interno e volontari che assistono le strutture, e colloqui a genitori reclusi, ha interessato complessivamente 112 carceri italiane (pari al 53 per cento delle complessive 213 che operano nel nostro territorio). Le regioni che hanno partecipato maggiormente sono state Valle d'Aosta, Basilicata, Trentino e Lombardia. Emerge come nella grande maggioranza dei casi (76 per cento) nel delicato momento d'incontro tra minori e genitori in carcere non è presente personale adeguatamente preparato. Inoltre, nel 66 per cento delle strutture esaminate manca una circolare che disciplini e detti regole condivise, cui il personale deve attenersi nel corso degli incontri familiari;

le perquisizioni effettuate sui minori prima dell'ingresso al colloquio sono al 40 per cento personali e al 29 per cento con metal detector. I colloqui avvengono nella grande maggioranza dei casi di mattina (81 per cento) e solo nell'8 per cento dei casi tutto il giorno. Quanto alla frequenza, il 32 per cento delle carceri prevedono otto e più incontri al mese, il 41 per cento sei volte e il 27 per cento quattro volte; la durata è nel 54 per cento dei casi di 1 ora, nel 40 per cento fino a 2 ore e nel 4 per cento oltre 3 ore. Nel 59 per cento delle carceri non è possibile far pranzare insieme genitori e minori (solo il 7 per cento). Un dato emblematico riguarda la presenza di strutture adeguate per il colloquio genitori figli: il 65 per cento delle carceri non ne è dotata;

le regioni più virtuose sono Emilia Romagna (83 per cento delle strutture ne è dotata), Lazio (60 per cento), Lombardia (58 per cento). Sorprende la Valle d'Aosta che non ne ha alcuna. Quel che serve sono risorse per supportare i progetti formativi e di assistenza oltre ad una maggiore sensibilità sulla cultura del recupero del rapporto genitore figlio soprattutto nel periodo in cui il primo sia detenuto -:

quali iniziative intenda adottare affinché in ogni carcere italiano sia presente personale adeguato nel momento dell'incontro tra minori e genitori detenuti;

se non intenda inviare una circolare a tutti gli istituti di pena che disciplini e detti regole condivise, cui il personale deve attenersi nel corso degli incontri tra minori e genitori detenuti;

quali provvedimenti urgenti intenda adottare affinché in tutte le carceri italiane il detenuto-genitore possa pranzare insieme al figlio;

se non intenda mettere a disposizione strutture adeguate per il colloquio genitori-detenuti e figli in tutti quegli istituti di pena che ne risultano attualmente sprovvisti;

se non intenda destinare maggiori risorse per supportare i progetti formativi e di assistenza volti al recupero del rapporto genitore-figlio soprattutto nel periodo in cui il primo sia detenuto.
(5-07897)