BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, nel carcere spoletino di Maiano, un detenuto 53 si è suicidato il 3 giugno 2011. Da quanto sembra, l'uomo era alle prese con problemi di salute. Gli addetti alla sicurezza, nonostante la sorveglianza, lo avrebbero trovato impiccato e a nulla è valso il loro disperato tentativo di salvarlo. Il cuore dell'uomo aveva già cessato di battere e il medico non ha potuto far altro che accertare l'avvenuto decesso;
l'uomo si trovava recluso già da un po' di tempo al carcere di Maiano e da quanto trapela doveva scontare una pena detentiva piuttosto lunga. Non è escluso che il detenuto possa essere caduto in una forte crisi depressiva che lo ha portato a compiere il tragico gesto;
negli ultimi tempi le condizioni di vita dei reclusi del carcere di Maiano sono notevolmente peggiorate a causa dell'arrivo di nuovi detenuti che hanno portato la struttura a ospitare circa 700 unità. Come già noto e più volte sottolineato anche dai sindacati della Polizia penitenziaria, la situazione relativa alla sicurezza è al limite, con gli agenti che operano in condizioni precarie -:
se non ritenga opportuno disporre un'ispezione presso il carcere di Spoleto per fare luce sull'esatta dinamica dell'episodio e per appurare se vi siano state negligenze da parte della direzione;
se sia noto in che modo era seguito dal personale medico il detenuto in questione e a quando risalga l'ultimo incontro che lo stesso aveva avuto con lo psicologo, con l'educatore, con gli assistenti sociali;
se, in particolare, l'uomo fosse stato visitato dallo psichiatra del carcere e se quest'ultimo avesse riscontrato un rischio suicidario;
quali misure più in generale il Ministro intenda adottare nell'immediato per arginare il fenomeno dei suicidi all'interno delle nostre strutture penitenziarie.
(5-07896)