ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07863

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 687 del 18/09/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/12744
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07863
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 18 settembre 2012, seduta n.687

BERNARDINI, MECACCI, BELTRANDI, MAURIZIO TURCO, FARINA COSCIONI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

il 18 luglio 2011, la prima firmataria del presente atto ha visitato il carcere di Pistoia insieme a due esponenti radicali, Matteo Angioli e Manila Michelotti e al consigliere dei Verdi al comune di Pistoia Lorenzo Lombardi; la visita è stata guidata dall'ispettore Giuseppe Catullo;


al momento della visita nel carcere costruito nel 1905 erano presenti 117 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 74 posti; i detenuti in attesa di giudizio sono 70 (46 giudicabili, 18 appellanti e 6 ricorrenti) mentre coloro che hanno una condanna definitiva sono in tutto 47; quanto alle nazionalità, sono presenti 17 albanesi, 2 algerini, 12 rumeni, 1 polacco, 1 pachistano, 1 cileno, 1 colombiano, 1 macedone, 1 croato, 1 della ex Jugoslavia, 1 egiziano, 2 serbi, 3 tunisini, 1 uruguaiano, 1 bulgaro, 2 della Repubblica dominicana, 1 spagnolo, 1 georgiano, 11 marocchini, 1 nigeriano e 55 italiani; i tossicodipendenti presenti nel carcere erano 31;


forte è la carenza che si registra nel corpo degli agenti di polizia penitenziaria: infatti, rispetto ad una pianta organica che prevede 79 unità, gli agenti effettivamente in servizio sono 45 di cui uno, prossimo alla pensione;


nel carcere di Pistoia c'è una guardia medica h 24; gli educatori sono 2; vi è un solo psichiatra che si occupa anche dei colloqui del nuovi giunti e - da ciò che viene riferito alla delegazione - è in grado di intervenire entro le 12 ore successive all'ingresso di un nuovo detenuto; fortemente scoperto è il settore dell'assistenza psicologica: c'è un solo psicologo ex articolo 80; il direttore, occupandosi anche di altri istituti, presta servizio due volte a settimana;


quanto agli eventi critici, c'è da segnalare un suicidio lo scorso anno e, quest'anno, 37 casi di autolesionismo in cui la direzione comprende anche gli scioperi della fame;


il lavoro per i pochi detenuti che vi accedono, si limita alle mansioni domestiche e alla manutenzione ordinaria: in tutto si tratta di 26 lavoratori; da segnalare che in questi dati sono compresi 7 ex collaboratori di giustizia che nel carcere di Pistoia sono in tutto 10 in una sezione a loro dedicata con celle aperte dalle 9 alle 18 e con a disposizione un biliardino e un piccolo campo di calcetto, basket e pallavolo;


quanto alla scuola ci sono solo corsi di alfabetizzazione anche perché, per le scuole medie, dovendo le classi, secondo le disposizioni del Ministero, essere formate da un minimo di 15 alunni è difficile raggiungere questo numero per il forte turn over che si verifica ogni anno nella casa circondariale di Pistoia, dove l'anno scorso, fra detenuti entrati ed usciti, si sono registrate ben mille movimentazioni;


le celle nella zona isolamento e transito sono indecenti: pareti scrostate e sporche, poca luce, gabinetto alla turca; la delegazione ha trovato anche tre detenuti in celle di circa 6 metri quadri destinate originariamente ad una persona; in tale degrado igienico, civile e umano i detenuti vi passano 21 ore al giorno; in una cella dove erano presenti tre detenuti, da quattro mesi si trovava un giovane sieropositivo respinto dagli altri detenuti delle sezioni comuni; in isolamento c'era un detenuto iracheno - T.B.S. - che affermava di trovarsi lì perché da una settimana, non riuscendo a parlare con l'educatrice, aveva intrapreso uno sciopero della fame di protesta; l'educatrice, presente durante la visita, smentiva le affermazioni del detenuto che però denunciava un fatto veramente accaduto: quando stava nel carcere di Lucca era stato programmato un intervento chirurgico alla cistifellea che è saltato a causa del trasferimento a Pistoia; ora, protesta il detenuto, dovrà ricominciare tutta la trafila, comprese le analisi cliniche che aveva fatto in vista dell'intervento;


nel reparto «comuni» (media sicurezza), al piano terra, quasi tutte le celle di sei metri quadrati ospitano 3 detenuti sistemati in letti a castello a tre piani, il che rende praticamente impossibile perfino il semplice stare in piedi tutti nello stesso momento; le celle sono fatiscenti e, nonostante la buona volontà dei detenuti, in condizioni igienico-sanitarie precarie; i detenuti usufruiscono di 4 ore d'aria al giorno e di conseguenza, passano 20 ore chiusi nelle condizioni sopra descritte, subendo - ad avviso della prima firmataria del presente atto trattamenti disumani e degradanti -:

quali urgenti iniziative si intendano assumere per garantire civili condizioni di vita ai detenuti ed agli operatori del carcere di Pistoia; in particolare, entro quali tempi si preveda che l'istituto possa rientrare nella dimensione regolamentare dei posti previsti, soprattutto per quanto riguarda le sezioni media sicurezza (piano terra) ed isolamento e transito;

cosa intenda fare - e in che tempi - per aumentare l'organico degli agenti penitenziari e degli psicologi presso il predetto istituto, in modo da rendere lo stesso adeguato al numero delle persone ivi ristrette;



cosa si intenda fare per garantire ai detenuti l'attività trattamentale, sia essa di lavoro, studio e fisica per non costringerli a subire i trattamenti disumani e degradanti insiti nel modo in cui si svolge di fatto la loro detenzione;



cosa intendano fare, negli ambiti di rispettiva competenza, per garantire il diritto alla salute dei detenuti e, in particolare, entro quali tempi verrà offerta un'adeguata assistenza psicologica;


in che tempi intenda stanziare i fondi necessari alla manutenzione dell'istituto da tempo trascurata tanto da rendere invivibili sia i luoghi frequentati dai detenuti che la stessa caserma degli agenti;


in che modo si intenda intervenire nei confronti del detenuto sieropositivo da quattro mesi relegato nella sezione isolamento e transito perché respinto dagli altri detenuti;


se sia noto quando il sopracitato detenuto iracheno verrà sottoposto all'intervento chirurgico già programmato ma rinviato per via del trasferimento da Lucca a Pistoia;


se il Governo non intenda assumere iniziative volte a destinare maggiori fondi e risorse al potenziamento delle misure alternative al carcere, anche attraverso la creazione di percorsi protetti di reinserimento sociale e lavori socialmente utili per tutti i condannati a pene inferiori ai tre anni di reclusione. (5-07863)