BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dall'agenzia ANSA del 4 luglio 2011; un uomo, dall'altezza di due metri e dieci centimetri, è stato recentemente rinchiuso nel carcere sardo di Buoncammino;
a causa dell'altezza fuori dal normale, il detenuto non ha un letto adeguato, né vestiario e scarpe adatte alla sua stazza, sicché la sua condizione di vita sta divenendo sempre più insostenibile in un ambiente reso ancora più difficile dal sovraffollamento e dal caldo;
l'handicap dell'altezza rende di fatto la permanenza dell'uomo incompatibile con una struttura come quella di Buoncammino; oltre all'impossibilità di disporre di un letto adeguato alle sue dimensioni, che lo costringe a dormire rannicchiato o addirittura a terra, per il detenuto in questione vi sono problemi legati sia all'uso degli spazi della cella sia a quelli comuni, al vestiario, alle scarpe, e per l'alimentazione che dovrebbe essere adeguata alle necessità;
l'uomo ha più volte chiesto di essere trasferito in un istituto penitenziario del Piemonte, regione dove risiedono alcuni parenti -:
se il Governo non intenda, per il caso di specie, intervenire affinché venga garantito al detenuto in questione il diritto ad un trattamento che tenga conto della situazione di una persona alta oltre due metri, per la quale in tutta evidenza l'incompatibilità con la struttura carceraria di Buoncammino, del tutto inadeguata al soddisfacimento del bisogni primari di questa persona, diviene assoluta ed indiscutibile;
se non si intenda disporre l'immediato avvicinamento del detenuto ai suoi parenti e, quindi, il suo trasferimento in un istituto penitenziario del Piemonte, purché strutturalmente adeguato ad accoglierlo. (5-07850)