ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07841

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 687 del 18/09/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/11909
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07841
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 18 settembre 2012, seduta n.687

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:


secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica del giorno 8 maggio 2011, un uomo di 62 anni, Luciano B., si è ucciso nel carcere torinese di Le Vallette con un cappio ricavato da un lenzuolo approfittando dell'ora d'aria e si uccide con un cappio ricavato da un lenzuolo;


l'uomo era finito in carcere pochi giorni prima, schiacciato o sconvolto da accuse pesantissime (violenza sessuale aggravata), tutte ancora da dimostrare;


l'indagine contro Luciano B., tenuta coperta dalla procura e dalla polizia, così come lo scattare delle manette, era in una «fase delicata». Il sostituto procuratore titolare del fascicolo, dottor Dionigi Tibone, a inizio settimana aveva impresso un'accelerazione all'inchiesta. Si temeva che l'uomo potesse entrare in contatto con una delle vittime, in tempi ravvicinati. Ed allora è stato firmato un decreto di fermo del pubblico ministero, per evitare di lasciarlo libero di muoversi e incontrare persone da proteggere. Il giudice per le indagini preliminari non ha convalidato l'arresto, fatto da personale della questura, ma ha comunque disposto la custodia in carcere;


alle strapiene celle del carcere Le Vallette, stando agli accertamenti interni e alle prime verifiche della stessa procura, l'uomo ha seguito la trafila prevista per tutti i «nuovi giunti». «Fotosegnalamento», registrazione delle impronte digitali, colloquio d'ingresso. È stato visitato dal medico di turno, come d'obbligo, e da uno specialista, chiamato a valutare e misurare la propensione a gesti estremi. Non è stato classificato a rischio suicidio. Gli è stato assegnato un posto nel padiglione C, quinta sezione -:

se intenda riferire sui fatti esposti in premessa;

se sia noto quali siano stati gli esiti del colloquio del detenuto morto suicida con lo psicologo specialista all'atto del suo ingresso in carcere;


se sia stata aperta una indagine amministrativa interna volta a fare piena luce sulle cause che hanno provocato il suicidio del detenuto Luciano B., e quali ne siano stati gli esiti. (5-07841)