BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
il tribunale di Tivoli versa da tempo in una situazione di intollerabile carenza strutturale;
l'estensione del territorio e la correlata imponenza delle pendenze del tribunale di Tivoli, sia nel settore civile che in quello penale, hanno reso sempre più palese l'assoluta inadeguatezza delle dotazioni organiche del tribunale tiburtino sia con riferimento al numero dei giudici, che a quello del cancellieri e del restante personale amministrativo;
in particolare, la condizione di sofferenza nel settore penale è gravissima: la vacanza del posto di presidente di sezione, protrattasi per un anno e sei mesi, ha già prodotto in passato la paralisi di ogni attività del Tribunale in composizione collegiale e l'aumento esponenziale del numero dei fascicoli non trattati; il ruolo di rito monocratico è altrettanto gravato, risultando di impietosa evidenza la carenza di giudici e cancellieri non in grado di rispondere sufficientemente al contenzioso in entrata e drammaticamente in ritardo su quello ereditato dall'accumulo dei processi non risolti a causa dei numerosi avvicendamenti tra i giudici che hanno chiesto ed ottenuto il trasferimento dalla sede di Tivoli;
l'inadeguato dimensionamento della dotazione di personale amministrativo determina ritardi in ogni adempimento, con intuibile disagio per gli operatori forensi e grave vulnus per l'effettività del diritto di difesa;
la situazione di carenza degli organici si è ultimamente aggravata anche a causa dell'ulteriore diminuzione dei magistrati in organico ispirata ad una incomprensibile logica gestionale delle risorse che pregiudica l'esercizio della funzione giurisdizionale a vantaggio dello svolgimento di funzioni e mansioni schiettamente amministrative;
tale situazione incide sul diritto costituzionalmente garantito ad un processo equo di durata ragionevole, tanto per gli imputati quanto per le vittime dei reati;
la grave carenza degli organici di cui soffre il tribunale di Tivoli è stata oggetto di una delibera del consiglio direttivo della Camera penale di Tivoli datata 20 giugno 2011 nella quale i penalisti tiburtini hanno proclamato lo stato di agitazione;
con successiva delibera del 28 giugno 2011 la giunta dell'Unione camere penali italiane ha ritenuto di dover condividere le ragioni che hanno indotto la Camera penale di Tivoli a ricorrere alla proclamazione dello stato di agitazione e, nel contempo, ha espresso alla stessa la solidarietà dell'intera avvocatura penalistica italiana -:
se il Ministro interrogato non intenda attivarsi al fine di dotare il tribunale di Tivoli di personale amministrativo e per quanto di competenza di magistrati - sia giudicanti che requirenti - in misura adeguata e proporzionale al numero imponente delle sue pendenze e del suo bacino di utenza.(5-07814)