ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07548

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 673 del 26/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: MARGIOTTA SALVATORE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LUONGO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 26/07/2012


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/07/2012
Stato iter:
12/09/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/09/2012
Resoconto VARI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 12/09/2012
Resoconto MARGIOTTA SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/07/2012

DISCUSSIONE IL 12/09/2012

SVOLTO IL 12/09/2012

CONCLUSO IL 12/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07548
presentata da
SALVATORE MARGIOTTA
giovedì 26 luglio 2012, seduta n.673

MARGIOTTA e LUONGO. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

Poste Italiane ha nei mesi scorsi presentato un ulteriore piano di ristrutturazione organizzativa del servizio postale (dopo quello del 2010, il cosiddetto progetto «8venti») che prevede pesanti effetti sugli organici e sulla regolarità del servizio in 5 regioni, tra cui la Basilicata;

nei giorni scorsi, Poste Italiane ha presentato all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) un piano di razionalizzazione degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono l'equilibrio economico e che quindi, dovrebbero essere soppressi;

detti tagli e chiusure interesseranno la Basilicata con la soppressione di 50 zone di recapito, il declassamento del CP di Potenza a centro di distribuzione master, la chiusura di 17 uffici postali e la razionalizzazione (ovvero apertura a giorni alterni) di altri 21, con la conseguente soppressione di un totale di 100 posti di lavoro in organico;

nel mese di febbraio 2012 le organizzazioni sindacali e i sindaci di numerosi comuni lucani hanno segnalato gravi disservizi sia nella distribuzione del recapito sul territorio che negli uffici postali, denunciando un sottodimensionamento dell'organico in Basilicata di circa 100 unità; le stesse organizzazioni sindacali e i sindaci ancora oggi denunciano gravi disservizi sia sul recapito che sui servizi di sportello;

in concomitanza con la cosiddetta campagna «bonus idrocarburi» di cui Poste Italiane ha gestito - con ricavi stimabili tra i 3 e i 5 milioni di euro - la distribuzione e l'attivazione, si sono rilevate, in particolare, per tutto il periodo della campagna (luglio-settembre 2011 e ottobre-dicembre 2011) lunghe code agli sportelli che - in alcuni casi - hanno determinato anche problemi di ordine pubblico e sicurezza;

al disagio sopra descritto, sia nel recapito sia nella sportelleria, che hanno vissuto i cittadini lucani corrisponde altresì lo stress a cui sono sottoposti i lavoratori sulle cui spalle pesa la mole di lavoro esorbitante scaturita dalle carenze di personale e dalle attività straordinarie che vengono loro richieste;

risulta, inoltre, che - in ambito recapito - l'azienda faccia un utilizzo abituale improprio e non consentito dagli accordi tra le parti del cosiddetto «abbinamento» (viene cioè assegnata al portalettere una porzione di territorio - cosiddetta «zona» - aggiuntiva a quella da lui normalmente servita a copertura delle eventuali scoperture); l'abbinamento verrebbe infatti utilizzato anche per sopperire alle assenze del personale in ferie (gli accordi prevedono invece che nel caso in ispecie vengano effettuate assunzioni), con la conseguenza di un sovraccarico di lavoro per gli addetti in servizio e di una gestione non efficiente del servizio recapito;

in particolare sul recapito, inoltre, i ridimensionamenti previsti lasciano intendere una volontà di progressivo abbandono del servizio, con conseguente compromissione di una delle funzioni più importanti della società, la sua stessa missione iniziale, e il concetto stesso del servizio universale - di cui Poste è ancora nei fatti gestore in monopolio per ulteriori 15 anni almeno - per il quale lo Stato riconosce i relativi contributi proprio per assicurare là capillarità e la qualità del recapito postale; nel nuovo progetto preoccupa, assieme alla diminuzione degli organici, l'assenza di concrete azioni ed idee di sviluppo: questo è, ad avviso degli interroganti, un progetto fittizio, elaborato unicamente per giustificare un ulteriore ridimensionamento di personale e aumento di guadagno a discapito del servizio già oggi inefficiente;

la Basilicata - in considerazione delle sue caratteristiche orografiche, della distribuzione della popolazione in numerosi piccoli e piccolissimi centri, delle carenze strutturali e del problema della desertificazione - ottenne nel 2005, in conseguenza della cosiddetta «vertenza Basilicata», sostenuta allora con forza da sindacati, amministratori locali, parlamentari e cittadini, un accordo con l'amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi che riconosceva la specificità territoriale della regione e il diritto alla apertura di un tavolo istituzionale ogni qualvolta se ne presentasse l'esigenza per problemi legati all'erogazione dei servizi di Poste; la convocazione di detto tavolo è stata già richiesta a febbraio dalle organizzazioni sindacali, in conseguenza delle questioni sopra descritte; a detta richiesta l'azienda non ha sino ad oggi dato risposta;

Poste Italiane, nell'incontro del 25 luglio 2012, con le organizzazioni sindacali regionali di Basilicata, ha annunciato l'avvio dei primi tagli già dal 31 luglio 2012, nonostante l'ANCI e gli stessi sindacati abbiano formalmente richiesto all'amministratore delegato Massimo Sarmi la sospensione degli interventi;

Poste Italiane è una società per azioni, con il Governo come socio unico, con fiorenti bilanci posto che per l'anno 2011 l'utile netto è a quota 846 milioni di euro e si registra un risultato operativo di 1,641 milioni di euro, che conferma come la leadership mondiale di Poste Italiane tra gli operatori postali per redditività -:

quali siano gli orientamenti del Governo in merito ai tagli annunciati dalla società Poste Italiane nell'ambito recapito e alle chiusure degli uffici postali in Basilicata e se ritenga che questi siano compatibili con la salvaguardia del principio dell'universalità del servizio e con le politiche di sviluppo del territorio, in particolare quello della Basilicata;

quali iniziative il Ministro intenda assumere per evitare che servizi di interesse generale ed essenziale gestiti praticamente in monopolio da un'azienda di cui il socio azionista unico è il Governo vengano - essendo già gravemente carenti - ulteriormente ridotti in termini di qualità e quantità in una regione come la Basilicata, già sofferente per carenze infrastrutturali e per problemi economici e di desertificazione del territorio;

quali iniziative intenda assumere al fine di accelerare l'apertura del richiesto tavolo di confronto istituzionale tra le organizzazioni sindacali, la regione, le amministrazioni locali, e l'azienda, così come previsto nel citato accordo tra le parti del 2005. (5-07548)