ANGELA NAPOLI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
l'interrogante ha più volte evidenziato il grande disagio con il quale opera la polizia penitenziaria in Calabria, a causa delle inaccettabili carenze di mezzi e personale;
è ormai ricorrente l'impossibilità dei magistrati a svolgere le udienze processuali giacché la polizia penitenziaria non può trasferire i detenuti presso le aule giudiziarie;
ed è ancor più inaccettabile che questo accada per processi contro uomini della 'ndrangheta, la cui pervasività è divenuta in Calabria davvero preoccupante;
mercoledì 18 luglio 2012 è accaduto a Reggio Calabria, dove è saltata l'udienza di un processo contro tre presunti mafiosi perché la polizia penitenziaria non è riuscita a trasportare i detenuti dal carcere all'aula del tribunale;
nei penitenziari calabresi la situazione è sempre più difficile non solo per il sovraffollamento dei detenuti che sono 3.000, di cui 67 donne, a fronte dei 1890 posti disponibili, ma anche per la mancanza di personale della polizia penitenziaria, i cui organici non sono assolutamente stati mai adeguati alla necessità;
il 24 luglio 2012 Angelo D'Agostino di Rosarno, condannato nei giorni scorsi alla pena di sei anni di reclusione per spaccio di droga, è evaso dal carcere di Palmi mentre si trovava nel cortile per l'ora d'aria; l'uomo ha scavalcato i muri di due cortili ed ha raggiunto il muro perimetrale del carcere da dove si è calato utilizzando delle lenzuola legate come una fune;
anche la gravità di questa evasione evidenzia la drammaticità della situazione carceraria in Calabria;
disagi, problemi e rinvii stanno davvero ponendo a rischio i processi -:
quali urgenti iniziative intenda assumere per garantire la sicurezza in tutte le strutture penitenziarie calabresi e per sopperire alle carenze di uomini e mezzi, al fine di garantire lo svolgimento di tutte le fasi processuali, in particolare, quelle che riguardano detenuti responsabili di reati di stampo mafioso. (5-07533)