LOVELLI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
Poste italiane ha recentemente presentato all'Agcom, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, un documento in cui è stato individuato un elenco di uffici postali situati su tutto il territorio nazionale considerati «anti-economici» per l'azienda;
secondo quanto dichiarato dai vertici di Poste Italiane S.p.a alla stampa, gli sportelli elencati nel documento entro breve saranno sottoposti ad una riorganizzazione. In particolare, sempre secondo fonti di stampa, 1156 uffici postali potrebbero essere chiusi, mentre altri 638 essere sottoposti ad una razionalizzazione, tramite una riduzione dell'orario e dei giorni di apertura;
il piano di riorganizzazione prevede principalmente la chiusura di uffici postali situati nelle aree più svantaggiate del territorio nazionale, i quali, pur essendo in perdita rispetto ai costi di gestione, rappresentano da sempre un presidio dello Stato e nei piccoli comuni privi di altri sportelli postali. Evenienza questa, che metterebbe a repentaglio l'erogazione del servizio universale, ovvero la fornitura in ogni parte del territorio nazionale delle prestazioni dei servizi postali di qualità e a prezzi accessibili all'utenza, come tra l'altro stabilito nell'ormai scaduto contratto di programma, stipulato in data 11 novembre 2010 tra il Ministero dello sviluppo economico e l'operatore postale, Poste italiane spa;
in attesa dell'esame del documento da parte di Agcom sono emerse forti preoccupazioni per le sue possibili ricadute occupazionali tra le rappresentanze sindacali del settore, già alle prese con gli effetti dei piano di riorganizzazione aziendale «Interventi Servizi Postali - Impatti previsti per il 2012» presentato da Poste italiane spa lo scorso aprile, con cui l'azienda ha deciso di procedere ad una riduzione dei servizi a causa della diminuzione dei volumi di traffico della corrispondenza. Si stima che il piano presentato in aprile, da solo, provocherà circa 1.763 esuberi tra il personale addetto alle operazioni di smistamento e quello impiegato nel recapito della corrispondenza;
gli amministratori ed i cittadini residenti nei territori interessati dal taglio degli uffici postali, inoltre, stanno manifestando il proprio disappunto per il ridimensionamento degli uffici sul territorio, mentre l'Anci, l'Associazione nazionale dei comuni d'Italia ha chiesto che non vengano assunte decisioni unilaterali -:
quali siano gli orientamenti del Governo in merito agli effetti del piano di riorganizzazione degli sportelli delineato da Poste italiane sui servizi erogati ai cittadini e sulla situazione occupazionale degli addetti del settore, con riferimento sia all'occupazione diretta, sia ai lavoratori in esubero delle agenzie di recapito private che gestiscono contratti di appalto con Poste italiane spa;
quali siano i motivi alla base del mancato rinnovo del contratto di programma tra Ministero dello sviluppo economico e Poste italiane spa. (5-07531)