ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07294

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 662 del 09/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: MURGIA BRUNO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 06/07/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 06/07/2012
Stato iter:
18/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/10/2012
Resoconto ROSSI DORIA MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 18/10/2012
Resoconto MURGIA BRUNO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/07/2012

DISCUSSIONE IL 18/10/2012

SVOLTO IL 18/10/2012

CONCLUSO IL 18/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07294
presentata da
BRUNO MURGIA
lunedì 9 luglio 2012, seduta n.662

MURGIA. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:


la legge n. 176 del 2007 legittima il modello del tempo pieno nella scuola italiana, vincolandone l'esistenza concreta alla disponibilità di organico rilevata anno per anno;

la circolare ministeriale n. 25 del 29 marzo 2012, contenente disposizioni sulla quantificazione e distribuzione delle risorse dal livello nazionale a quello delle singole istituzioni scolastiche, definisce gli organici del personale docente per l'anno scolastico 2012/13;

la circolare di cui sopra specifica che, nei limiti dell'organico autorizzato e, comunque, nell'ambito della dotazione complessiva assegnata, «condizione essenziale per l'attivazione del tempo pieno rimane la disponibilità di strutture idonee e di risorse all'interno della scuola»; la circolare consente compensazioni tra i contingenti di organico relativi ai diversi gradi di scolarità «anche nell'ottica, ove possibile, dell'estensione del tempo pieno»;

i dati diffusi dall'ufficio scolastico regionale, aggiornati al 30 maggio 2012, in relazione alla regione Sardegna, per l'anno scolastico 2012-2013 prevedono che l'attivazione del tempo pieno nella scuola primaria interesserà 1.201 classi su un totale di 3.596 classi, ovvero 22.230 alunni su un totale di 65.207 alunni, così suddivisi: 8.767 alunni su 29.077 (473 classi su 1593) in provincia di Cagliari; 4.422 alunni su 10.409 (260 classi su 608) in provincia di Nuoro; 504 alunni su 5.845 (25 classi su 352) in provincia di Oristano; 8.537 alunni su 19.876 (443 classi su 1043) in provincia di Sassari;

in termini percentuali, i dati si presentano molto disomogenei tra le quattro province storiche della Sardegna, passando dalla copertura del 42,8 per cento della provincia di Nuoro e 42,5 per cento della provincia di Sassari, al 29,7 per cento della provincia di Cagliari e al 7,1 per cento della provincia di Oristano;

la disomogeneità riguarda anche la situazione interna alle province, considerato che in importanti realtà quali la città di Nuoro, unico capoluogo di provincia in Italia privo del modello a tempo pieno, nonostante la giunta comunale abbia deliberato di voler assumere gli oneri amministrativi e organizzativi per l'attivazione del servizio mensa e le scuole primarie siano dotate di strutture idonee, il tempo pieno non viene attivato malgrado le numerose richieste delle famiglie. Infatti, per l'anno scolastico 2012-2013 a Nuoro ben 132 famiglie su 302 hanno espressamente scelto il modello orario di 40 ore all'atto dell'iscrizione dei figli alle classi prime, e in particolare le richieste di tempo pieno sono state: 35 all'IC n. 1 «F. Podda», su 77; 37 all'IC n. 2 «P. Borrotzu» su 98; 20 all'IC n. 3 «M. Maccioni» su 54; all'IC n. 4 «M. Gurtei» 40 su 73;

numerose altre città della Sardegna quali Alghero, Carbonia e Macomer rischiano di non avere l'organico necessario per attivare il tempo pieno già in funzione nell'anno scolastico che si sta concludendo e numerosissimi comuni più piccoli, le cui scuole hanno subito nel corso dell'ultimo anno la perdita dell'autonomia con l'accorpamento, rischiano di non essere risarciti dalle promesse compensazioni in termini di qualità in seguito alle rinunce imposte dalle razionalizzazioni ministeriali;

le autonomie scolastiche della Sardegna negli ultimi anni hanno subito numerosi tagli di organico e, nonostante l'altissimo sacrificio in termini percentuali della scuola sarda rispetto a quella nazionale, l'anno scolastico 2012/2013 vedrà la soppressione di ulteriori istituzioni scolastiche e l'attivazione di nuovi istituti comprensivi in sostituzione delle precedenti direzioni didattiche, con un'ulteriore perdita di autonomia e posti di lavoro;

l'attivazione del tempo pieno, di cui è dimostrato il valore pedagogico, didattico e culturale specie alla luce dell'importanza che la scuola primaria ha nell'intero processo educativo, contribuisce ad arginare il fenomeno della dispersione scolastica, vera e propria emorragia contro la quale non si conoscono ancora rimedi altrettanto efficaci;

l'ufficio scolastico regionale non ha ad oggi dato seguito a numerosissime richieste di famiglie e comuni, nonostante i sindacati abbiano dimostrato che con un esiguo numero di docenti si potrebbe soddisfare la gran parte delle richieste provenienti dalle scuole della Sardegna; ed anzi, per alcune situazioni specifiche, quali la città di Nuoro, ha reso noto che non attiverà l'organico richiesto per la realizzazione del tempo pieno nelle future prime classi delle scuole primarie;

va ribadito il valore pedagogico, formativo e sociale del tempo pieno che, oltre ad incidere direttamente sulla qualità dell'istruzione, produce effetti positivi sull'organizzazione dei tempi delle famiglie, favorendo la conciliazione dei compiti di lavoro e di cura dei genitori e quindi complessivamente anche la qualità dei rapporti famigliari;

la giunta regionale risulta essere ancora del tutto inadempiente rispetto agli impegni previsti nell'ordine del giorno sulla gravissima situazione del sistema scolastico regionale approvato all'unanimità il 17 novembre 2010 dal consiglio regionale della Sardegna -:

se il Ministro interrogato non ritenga necessario intervenire tempestivamente presso il direttore scolastico regionale per assicurare l'attivazione del tempo pieno presso le scuole primarie che ne hanno fatto richiesta, considerato che sarebbe sufficiente un numero non altissimo di insegnanti per assicurare un servizio educativo e formativo dovuto ai bambini e alle rispettive famiglie delle Sardegna;

se il Governo non ritenga idoneo garantire alla Sardegna tutte le compensazioni necessarie al fine di poter erogare un'istruzione di qualità e di sostenere il sistema scolastico regionale, riconoscendo la specificità geografica e demografica della Sardegna così come previsto dall'ordine del giorno approvato nella seduta del 17 novembre 2010 dal consiglio regionale della Sardegna;

se il Ministro non ritenga giusto assumere le iniziative di competenza per garantire, a partire dall'anno scolastico 2012-2013, alla città di Nuoro, unico capoluogo di provincia in Italia privo del tempo pieno, l'attivazione di tale modello scolastico. (5-07294)