ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07285

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 661 del 05/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: PICIERNO PINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/07/2012


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 05/07/2012
Stato iter:
08/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/11/2012
Resoconto DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 08/11/2012
Resoconto PICIERNO PINA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/07/2012

SOLLECITO IL 18/09/2012

DISCUSSIONE IL 08/11/2012

SVOLTO IL 08/11/2012

CONCLUSO IL 08/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07285
presentata da
PINA PICIERNO
giovedì 5 luglio 2012, seduta n.661

PICIERNO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

la notte tra il 1o e il 2 luglio 2012, in località Centro Moggi a Pignataro Maggiore un incendio bruciava uno dei terreni di «Libera contro le mafie», sottratto alla criminalità organizzata e affidato temporaneamente per finalità a rilevanza sociale, in attesa della destinazione in via definitiva, ai sensi del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159;


il terreno in questione è coltivato a uso sociale dalla cooperativa «Le Terre di Don Peppe Diana», prima cooperativa di Libera Campania. I circa 12 ettari di grano andato distrutto, pronto per la trebbiatura, sarebbe servito per produrre i «paccheri» anticamorra, il formato di pasta alimentare firmato dall'associazione e in vendita in tutte le botteghe dei sapori della rete antimafia;


Pignataro Maggiore è un territorio su cui agiscono clan potenti come quello dei Lubrano, radicati sul territorio ed alleati con il clan dei «Casalesi», ma è anche un territorio dove è forte la presenza di associazioni e comitati di cittadini che volontariamente profondono impegno quotidiano per la legalità e la lotta contro tutte le mafie;


episodi in danno di iniziative di economia sociale sui beni confiscati alla criminalità organizzata sono oramai molto frequenti, con aggressioni continue e reiterate contro le cooperative antimafia. Nelle scorse settimane, come emerge anche dalle dichiarazioni di Don Luigi Ciotti, presidente di «Libera», sono stati distrutti raccolti su terreni confiscati in Sicilia, Calabria e Puglia: quattro ettari di aranci a Lentini, cinque ettari di legumi a Isola di Capo Rizzuto, un uliveto a Castelvetrano, duemila piante di arance a Belpasso nel Catanese, due quintali di grano a Mesagne, oltre a varie intimidazioni perpetrate a Borgo Sabatino e nella piana di Gioia Tauro;


le attività delle associazioni e delle cooperative antimafia rappresentano non solo un fondamentale presidio di legalità in territori difficili, martoriati dalla criminalità organizzata, ma anche un'opportunità reale di lavoro pulito per tanti giovani e di sviluppo sostenibile ed inclusivo, che deve essere tutelato e valorizzato -:


quali iniziative intenda assumere, per quanto di sua competenza, perché si possa fare piena luce sulle cause dell'incendio sui beni confiscati nel territorio di Pignataro Maggiore;


se e come intenda agire per garantire la sicurezza delle persone che lavorano sui beni confiscati alla criminalità organizzata per dare ai territori interessati un futuro migliore e libero dalle mafie. (5-07285)